Una delle novità che hanno suscitato più clamore ed interesse all’ultima Photokina è stata la Canon EOS R, prima mirrorless fullframe di Canon. Insieme alle Nikon Z7 e Z6 queste sono state le novità per qualcuno più “sconvolgenti” anche se non inattese.
Canon che ha dominato per anni, insieme a Nikon, il mondo delle fotocamere amatoriali e professionali con le sue reflex era entrata nel mondo delle mirrorless in punta di piedi con le sue EOS M, fotocamere APS di ridotte pretese evidentemente per non dare fastidio alle reflex. Ora costretta, come Nikon, dal mercato e dal successo di Sony esordisce con una mirrorless fullframe di classe elevata. Anche in questo caso non si tratta di seguire semplicemente la moda. L’attenzione della Canon alla Photokina era tutta per la EOS R. Anche i piani di sviluppo degli obiettivi lo dimostrano con la presentazione di 4 nuove ottiche, alcune con caratteristiche eccezionali come il 50/1,2 e lo zoom 28-70/2,0.
Ero quindi molto interessato a provare questa nuova fotocamera, ma purtroppo ancora sono poche le versioni “demo” disponibili anche per i negozi. Oltre ad un primo assaggio alla Photokina sono riuscito a provarla per poco tempo al Capture The Future tour di questo ultimo fine settimana.
Pubblico perciò sollo un’impressione, in attesa di una prova completa.
La fotocamera a prima vista fa un’ottima impressione. Il corpo, protetto da polvere ed acqua, ha un bel design con linee morbide anche se le sue dimensioni sono un po’ superiori a quelle della Sony A7 III, ma il peso di 660 g è analogo.
Rispetto alla Nikon Z7 siamo sullo stesso piano e le due fotocamere esteticamente sono molto simili.
Le dimensioni contenute del corpo però scompaiono quando su di questo è montato l’obiettivo RF 50 mm f/1,2 che pesa quasi 1 kg ed ha dimensioni veramente elevate, di molto superiori all’EF 50/1,2 per reflex, anche se dovrebbe avere una qualità migliore.
Viene da chiedersi però il perché di questo gigantismo. In totale infatti la EOS R con il 50/1,2 pesa come la EOS 5D IV con il 50/1,2 ed è quasi più ingombrante.
Il corpo è comunque ben costruito, in lega di magnesio, e molto ben finito.
Le caratteristiche principali della EOS R sono:
– sensore fullframe CMOS da 30 Mpx
– elaboratore d’immagine Digic 8
– innesto obiettivi Canon RF
– possibilità di montare gli obiettivi Canon EF e EF-S con tre tipi di adattatore
– autofocus ibrido a rilevamento di fase e contrasto con 5655 punti AF, suddivisibili in 143 zone, copertura verticale del 100 % e orizzontale del 87 %
– assistenza alla messa a fuoco manuale anche con evidenziazione dei contorni
– sensibilità ISO da 100 a 40000 ISO con estensioni a 50 e 102400
– mirino elettronico con 3,69 Mpx, copertura 100 % e ingrandimento 0,76x
– schermo da 3,2″ orientabile in tutte le direzioni, sensibile al tocco con 2.100.000 pixel
– otturatore meccanico a controllo elettronico con tempi da 30 secondi a 1/8000
– velocità di raffica fino a 8 fg/s
– ripresa video 4K 3840×2160 pixel 60/50/30/25/24p o Full HD 60/50/30/25/24p in formato MOV o MP4 con compressione H.264/MPEG4
– ingresso microfono, uscita per cuffia e per video su HDMI
– connessione wi-fi e Bluetooth
– corpo protetto da polvere ed acqua
– dimensioni 136x98x84 mm
– peso 660 grammi con batteria
La EOS R costa circa 2.550 € solo corpo e circa 3.580 € con lo zoom RF 24-105 mm f/4,0 IS.
Descrizione e comandi
La EOS R per estetica e schema dei comandi si stacca un po’ dal classico sistema Canon e propone alcune novità.
Inizio la descrizione dalla parte frontale.
Su questa non ci sono comandi, ma solo il pulsante di sblocco dell’obiettivo alla sua destra (vista frontalmente) e in alto a sinistra il led di ausilio alla messa a fuoco e di segnalazione dell’autoscatto. Alla destra e sinistra del mirino si vedono anche i forellini per i due microfoni stereo.
Sulla calotta superiore c’è, a partire da sinistra, l’interruttore di accensione in posizione tipica Canon, ma non molto comodo se si tiene per il trasporto la fotocamera per l’impugnatura con la mano destra in quanto richiede l’intervento della sinistra per l’accensione facendo perdere tempo per gli scatti al volo. L’alternativa di tenere sempre accesa la macchina è meno praticabile per una mirrorless rispetto ad una reflex a causa del suo più elevato consumo.
Dall’altro lato del mirino c’è il piccolo pannello LCD che riporta le principali impostazioni della fotocamera con a fianco un pulsantino per illuminarlo. Poi verso il dorso c’è la ghiera di comando posteriore con al centro il pulsante Mode di cui spiegherò dopo la funzione. Più avanti c’è il pulsante Lock per bloccare le impostazioni evitando che vengano inavvertitamente modificate toccando le ghiere di comando e quello rosso per la ripresa video. Sull’impugnatura si vede la ghiera di comando anteriore, un pulsante Mfn multifunzione personalizzabile e il pulsante di scatto.
Nella parte posteriore i comandi sono concentrati in alto e a destra a causa dello schermo orientabile incernierato a sinistra. In alto a sinistra c’è solo il pulsante per il richiamo dei menu. Poi al centro il mirino con sulla sinistra la ghiera per la regolazione diottrica e sotto il sensore per la commutazione automatica con lo schermo. Alla sua destra la barra multifunzione sensibile al tocco e personalizzabile che consente di impostare molte regolazioni scorrendovi sopra il dito e toccandone le estremità. All’estrema destra il pulsante AF-ON per attivare la messa a fuoco indipendentemente da quello di scatto e poi il pulsante * di blocco dell’esposizione, della messa a fuoco o di entrambe e sotto quello per la scelta dei punti e delle aree di messa a fuoco nella consueta posizione Canon. Scendendo verso il basso il pulsante Info che attiva un menu rapido interattivo con il quale si possono impostare e modificare quasitutte le regolazioni della fotocamera. Poi il pad a quattro vie che consente la navigazione nei menu e nei pannelli di comando e infine il tasto per la revisione delle foto e la loro cancellazione.
Impressioni d’uso
I comandi sono un po’ diversi da quelli delle reflex della casa e Canon è stata innovativa anche in questo. Manca in particolare la manopola delle modalità di funzionamento sostituita da un pulsante coassiale alla ghiera di comando posteriore premendo il quale si possono selezionare le modalità di funzionamento con la ghiera stessa o con lo schermo sensibile al tocco. C’è poi la barra multifunzione che però non ho avuto modo di provare. Con i tempi ristretti concessi per la prova alla Photokina e al Capture The Future tour infatti non ho potuto provare dettagliatamente tutti i comandi. Mi è piaciuto però il pulsante Mode semplice e pratico per impostare la modalità di funzionamento e il menu rapido che consente di effettuare rapidamente ed agevolmente tutte le impostazioni di interesse.
Il mirino è eccellente, chiaro e luminoso con una copertura ovviamente del 100 % e un ingrandimento 0,76x superiore a quello della 5D IV. La sua risoluzione è elevata, 3,69 Mpx, e si fa apprezzare più di un mirino reflex. Anche usando la messa a fuoco manuale si riesce molto facilmente a trovare il fuoco, almeno con il 50/1,2 vista la sua ristrettissima profondità di campo.
Lo schermo è totalmente orientabile e si può rivolgere anche in avanti. E’ sensibile al tocco e consente di effettuare molte regolazioni direttamente sfiorandolo; è particolarmente comodo lo spostamento del punto di messa a fuoco effettuabile toccando lo schermo e trascinando il punto (o per meglio dire la zona) anche con l’occhio al mirino.
L’autofocus è un altro punto di forza della EOS R. Il sensore usa la tecnologia Canon Dual Pixel AF e tutti i suoi pixel sono sdoppiati e capaci sia di mettere a fuoco che di raccogliere l’immagine. Dispone così in totale di 5655 punti AF, suddivisibili in 143 zone, che coprono in pratica quasi tutta l’immagine. Naturalmente si può impostare la selezione automatica dei punti AF, oppure scegliere una zona o un singolo punto. La sua velocità sembra elevata per quello che ho potuto provare e con la tecnologia mirrorless sono superati tutti i problemi di imprecisione (back e front focus) che affliggono le reflex, per cui non è necessaria la regolazione personalizzata per obiettivo.
L’elaboratore d’immagine Digic 8 gli assicura una velocità elevata come assicura un’elevata qualità d’immagine alle alte sensibilità.
La velocità di raffica è di 8 fg/s, ma è limitata a 5 con il live view attivo; questa è una prestazione inferiore alle Sony e un punto che Canon dovrà migliorare.
La ripresa video è 4K con la possibilità di output a 10 bit via l’uscita HDMI e con la possibilità di usare il profilo colore neutro Canon Log per una registrazione con una gamma dinamica di 12 stop.
Un punto da migliorare è l’alloggiamento per singola scheda di memoria, per fortuna SD. Una fotocamera professionale deve disporre di un doppio alloggiamento per poter effettuare una doppia registrazione e garantire la sicurezza delle foto scattate.
La EOS R ha una particolarità unica fra le mirrorless. E’ dotata infatti di una funzione che chiude l’otturatore quando l’obiettivo è smontato per proteggere il sensore dalla polvere.
Ho effettuato una serie di scatti alla Photokina con il RF 50 mm f/1,2 e al Capture The Future tour con lo zoom RF 24-105 mm f/4,0 IS. Oltre agli scatti generici ho effettuato anche degli scatti specifici per valutare i rumore della fotocamera alle alte sensibilità.
Al momento delle prime impressioni, pubblicate nell’articolo dedicato a Canon nell’ambito della Photokina 2018, non era ancora disponibile l’aggiornamento del software Canon Digital Photo professional per la conversione delle foto raw CR3 prodotte dalla EOS R per cui avevo pubblicato solo le foto jpeg. Ora l’aggiornamento è disponibile per cui pubblico la versione raw di quelle foto convertite in jpeg più le nuove foto scattate.
Entrambi gli obiettivi provati sono abbastanza grandi e massicci in rapporto alle dimensioni della fotocamera, ma questo è così per tutte le mirrorless fullframe: le dimensioni del corpo si riducono rispetto alle reflex, ma quelle degli obiettivi non possono essere ridotte più di tanto perche devono coprire un sensore grande e per motivi ottici.
Gli obiettivi RF sono dotati di una nuova ghiera di controllo, oltre a quelle per per la messa a fuoco e per l’eventuale zoom, che consente di regolare il diaframma, molto comoda per usare il funzionamento a priorità dei diaframmi, o a scelta personalizzandola da menu i tempi di scatto, la sensibilità ISO o la compensazione dell’esposizione.
RF 50 mm f/1,2 USM
L’obiettivo è molto luminoso, ma grande e pesante. E’ composto da 15 elementi in 9 gruppi, tanti per un focale fissa da 50 mm. La distanza minima di messa a fuoco è di 40 cm con un ingrandimento 0,19x. Le dimensioni sono 90 mm di diametro per una lunghezza di 108 mm e un peso di 950 grammi. L’autofocus è attuato da un motore USM a ultrasuoni.
Costa 2.630 €.
Per provarne la qualità ho effettuato tutti gli scatti alla massima apertura di f/1,2. Non avrebbe senso altrimenti avere un obiettivo di questa luminosità ed usarlo diaframmato in cattive condizioni di luce.
Aggiungo alcune foto fatte, sempre con il 50/1,2, al La Placa Photoshow il 24 novembre 2018.
Quello che impressiona maggiormente di questo obiettivo, in unione con la EOS R, è l’elevatissima nitidezza riscontrabile nelle foto unitamente ad una ristrettissima profondità di campo che consente di staccare nettamente il soggetto a fuoco dallo sfondo. Questo però richiede una messa a fuoco molto precisa e la EOS R in autofocus con singola zona se l’è cavata benissimo mettendo rapidamente a fuoco il soggetto prescelto. Anche la messa a fuoco manuale è molto agevolata dalla scarsa profondità di campo e dalla luminosità e grandezza del mirino.
La EOS R nonostante non abbia un sistema di stabilizzazione si è poi dimostrata assolutamente priva di vibrazioni (vantaggio delle mirrorless); infatti la foto N° 4 nella prima galleria scattata a 100 ISO e 1/80 si dimostra nitida come la N° 5, 400 ISO e 1/250 e la N° 6, 800 ISO e 1/500. Si nota inoltre che anche se le foto sono state convertite senza riduzione di rumore quelle a 800 ISO sono perfettamente pulite, ma questo lo esaminerò più avanti nella prova rumore.
Un obiettivo fantastico e di eccellente qualità. Gli unici difetti sono il peso ed il prezzo.
RF 24-105 mm f/4,0 IS USM
Questo è uno zoom con escursione focale e luminosità classiche per le reflex Canon, ma in realtà è interamente nuovo. E’ composto da 18 lenti in 14 gruppi. La distanza minima di messa a fuoco è di 45 cm con un ingrandimento 0,24x. E’ dotato di stabilizzazione ottica IS che, secondo Canon, garantisce un guadagno di 5 stop. Le dimensioni sono 84 mm di diametro, 107 mm di lunghezza con un peso di 700 g, leggermente inferiori alla versione EF per reflex. L’autofocus è attuato da un motore USM a ultrasuoni.
Costa 1.260 €.
Con questo obiettivo ho fatto durante il Capture the future tour alcuni scatti in esterni e molti in interni in condizioni di scarsa luminosità. Infine anche alcuni scatti di ritratto con un’illuminazione continua ammorbidita da appositi pannelli, ma non particolarmente intensa.
Le foto hanno anche in questo caso un’elevata nitidezza, quelle in interni compatibilmente con le alte sensibilità usate. Un obiettivo che conferma la qualità delle ottiche Canon.
Quello che mi ha colpito maggiormente in questi scatti e iin quelli effettuati alla Photokina però è l’affidabilità e la correttezza dell’esposizione selezionata dalla EOS R. Ho infatti scattato sempre in Program e ISO auto senza apportare correzioni all’esposizione in quanto non ce ne è mai stata la necessità. Le scene scure sono state sempre esposte correttamente, con neri profondi, anche in presenza di forti contrasti, mentre spesso in questi casi molte fotocamere sovraespongono e si devono apportare correzioni. Questo indica anche un’ampia gamma dinamica registrabile dal sensore.
Anche nelle foto di ritratto l’esposizione si è rivelata subito corretta, senza correzioni nonostante lo sfondo scuro. La messa a fuoco effettuata sugli occhi della modella è stata sempre precisa. Anche la resa dell’incarnato, con bilanciamento del bianco automatico, è stata ottima.
Obiettivi
Oltre ai due obiettivi provati sono disponibili altri due obiettivi RF.
Un fantastico zoom RF 28-70 mm f/2,0 USM di elevatissima luminosità (per uno zoom), ma dal mostruoso peso di 1430 grammi e da dimensioni altrettanto abbondanti, 104 mm di diametro per 140 di lunghezza che costa 3.429 € e un RF 35 mm f/1,8 IS STM Macro dotato di stabilizzazione molto utile nella macro, 579 €.
Sulla EOS R però possono essere usati tutti gli obiettivi per reflex Canon EF e EF-S (questi con ritaglio dell’immagine a 11,5 Mpx) tramite tre anelli adattatori, uno semplice, uno dotato di ghiera di controllo analoga a quella degli obiettivi RF e uno con un alloggiamento per l’inserimento di filtri.
Canon non ha pubblicato una roadmap dettagliata dei nuovi obiettivi che presenterà per la EOS R, ma ha affermato comunque di essere impegnata nello sviluppo di molti obiettivi anche professionali per questo sistema.
Rumore
Per valutare il rumore ho scattato una sequenza di foto, nello stand di prova della Canon alla Photokina, a tutte le sensibilità da 100 e 25600 ISO. Per un’ulteriore verifica in un ambiente più buio ho scattato nuove foto da 1600 a 40000 ISO al Capture TheFfuture tour.
Le foto sono state salvare in raw e convertite con Canon DPP.
Foto senza riduzione di rumore
Il rumore si comincia a vedere a 6400 ISO, finissimo e che non diminuisce la nitidezza dell’immagine. A 12800 ISO è maggiormente presente e si potrebbe decidere di ridurlo, in particolare la componente colore. A 25600 ISO e così pure a 40000 la riduzione del rumore è necessaria, ma le foto riescono a mantenere un’elevata nitidezza con un rumore comunque molto basso in rapporto all’alta sensibilità ed ad un esame visivo (non ho misurazioni) è fra i migliori fino ad oggi riscontrati.
Foto con riduzione di rumore
Applicando un’adeguata riduzione di rumore, inferiore a quella standard di DPP per la luminanza e quella prevista per la crominanza, si ottengono foto pulite ed utilizzabili fino a 12800 ISO. Anche quella a 25600 ISO è abbastanza pulita e solo quella a 40000 presenta tracce di rumore. In tutti i casi la nitidezza rimane alta.
Con la EOS R quindi si può scattare senza problemi fino a 6400 ISO e usando il raw e un’appropriata riduzione di rumore fino a 25600 ISO.
Conclusioni
La EOS R è la prima fotocamera mirrorless prodotta seriamente e con convinzione da Canon. Le EOS M sono infatti buone fotocamere, ma limitate nelle prestazioni dal sensore APS e dalla limitata disponibilità di obiettivi.
Canon, come Nikon, è stata costretta a questo passo da Sony che ha sviluppato una serie di fotocamere mirrorless fullframe, le A7 e A9, che hanno conquistato la leadership di mercato assoluta fra le fullframe mirrorless e reflex.
Le reflex di Canon sono ottime fotocamere, ma evidentemente molti fotografi hanno ormai cominciato ad apprezzare i vantaggi delle mirrorless che non sono tanto nelle dimensioni ridotte, anche se queste contano, perché alla fine gli obiettivi sono di dimensioni simili. Si apprezzano però le qualità del mirino per la visualizzazione delle regolazioni di esposizione e del bilanciamento del bianco, della profondità di campo e di tutti i menu, l’assenza di vibrazioni, la silenziosità che può essere assoluta e l’assenza di fenomeni di back e front focus.
La EOS R quindi deve sfidare delle concorrenti agguerrite e ci riesce abbastanza bene anche se non completamente. Si deve considerare però che questa è la prima versione e seguiranno modelli successivi che ovvieranno alle sue poche debolezze.
Punti a favore sono il mirino, l’autofocus, l’esposimetro e la qualità d’immagine veramente elevata. Punti da migliorare la velocità di raffica, qualche caratteristica della ripresa video, la funzionalità di alcuni comandi, a cui ci si dovrà abituare, la disponibilità di un solo alloggiamento per schede di memoria e sopratutto la stabilizzazione integrata sul sensore..
Riservo ad una prossima prova completa e di lunga durata la pubblicazione delle misure e di valutazioni più approfondite sui comandi e sull’uso in generale.
Pregi
– ottima qualità d’immagine
– rumore eccezionalmente contenuto alle alte sensibilità
– costruzione e finitura di eccellente qualità
– autofocus veloce e preciso
– esposizione eccellente
– ottimo mirino
– obiettivo 50/1,2 eccellente
– dimensioni e peso contenuti
– menu rapido molto funzionale
Difetti
– assenza della stabilizzazione sul sensore
– mancanza del doppio alloggiamento per le schede di memoria
– autonomia della batteria
– raffica non molto veloce in live view
– comandi con schema diverso dalle reflex che richiederanno abitudine
– obiettivi di dimensioni e peso elevati
– corredo obiettivi nativi estremamente ridotto
Alternative
Sony A7 III
E’ una mirrorless con sensore BSI-CMOS retroilluminato da 24 Mpx e stabilizzazione integrata sul sensore a “5 assi”. L’autofocus ibrido a rilevamento di fase e di contrasto ha 693 punti AF. Il mirino ha 2,36 Mpx, copertura del 100 % e un ingrandimento di 0,78x. Lo schermo è orientabile in alto e in basso e sensibile al tocco. L’otturatore con tempi da 30 secondi a 1/8000 consente la prima tendina elettronica e lo scatto completamente silenzioso. La velocità di raffica è di 10 fg/s, la ripresa video 4K con uscita per dispositivi esterni. E’ dotata di wifi. Ha un doppio alloggiamento per schede di memoria del tipo SD UHS II. Le dimensioni sono 127x96x74 mm con un peso di 650 g.
Costa 2.210 € solo corpo e 2.340 con lo zoom 28-70/3,5-5,6.
Nikon Z6
E’ una mirrorless con sensore BSI-CMOS retroilluminato da 24 Mpx e stabilizzazione integrata sul sensore a “5 assi”. L’autofocus ibrido a rilevamento di fase e di contrasto ha 273 punti AF. Il mirino ha 3,69 Mpx, copertura del 100 % e un ingrandimento di 0,8x. Lo schermo è orientabile in alto e in basso e sensibile al tocco. L’otturatore con tempi da 30 secondi a 1/8000 consente la prima tendina elettronica e lo scatto completamente silenzioso. La velocità di raffica è di 12 fg/s, la ripresa video 4K con uscita per dispositivi esterni. E’ dotata di wifi e Bluetooth. Ha un alloggiamento per schede di memoria del tipo XQD. Le dimensioni sono 134x101x68 mm con un peso di 675 g.
Costa 2.359 € solo corpo e 2.979 e con lo zoom Z 24-70/4,0.
Canon EOS 5D IV
E’ la reflex di punta della famiglia Canon insieme alla 1Dx II.
Ha un sensore CMOS da 30 Mpx analogo a quello della EOS R. L’autofocus a rilevamento di fase ha 61 punti AF. Il mirino ha copertura del 100 % e ingrandimento 0,71x. Lo schermo è fisso e sensibile al tocco. L’otturatore ha tempi da 30 secondi ad 1/8000. La velocità di raffica è di 7 fg/s, la ripresa video 4K con uscita per dispositivi esterni. E’ dotata di wifi. Ha un doppio alloggiamento per schede di memoria, una CF+ e una SD UHS I. Le dimensioni sono 151x116x76 mm con un peso di 890 g.
Costa 3.000 € solo corpo.
Francesco, grazie per le tue intessanti recensioni. Sei unico!!!! Livia
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