Sony A1: test

La A1 è l’ammiraglia delle mirrorless fullframe di Sony. E’ stata progettata per offrire il massimo in tutte le prestazioni, sia per risoluzione che per velocità di autofocus e di scatto, sia per le riprese video unendo così in un unico corpo macchina quelle che fino alla sua presentazione erano caratteristiche antitetiche.
Le sue caratteristiche all’avanguardia per molti aspetti sono ancor oggi insuperate. La prima è il sensore da 50 Mpx BSI-CMOS “stacked”, poi l’otturatore elettronico che grazie al sensore “stacked” e in unione al doppio elaboratore Bionz XR raggiunge un’elevata velocità di lettura e infine l’autofocus ibrido con 759 punti AF. Il tutto si traduce in una prestazione di 30 fg/s in raffica senza oscuramento del mirino che consente di seguire il soggetto in live view, con fotogrammi da 50 Mpx. Completano il tutto la stabilizzazione integrata sul sensore a “5 assi”, il doppio alloggiamento per schede CFexpress tipo A e SD UHS II, la ripresa video 8K, l’autonomia di 530 scatti ed il corpo sigillato e protetto, pur mantenendo le ridotte dimensioni della serie A7/A9.

Le prestazioni della A1 sono quindi di gran lunga superiori a quelle dell’ultima generazione di reflex professionali per riprese sportive.
L’unica alternativa nel campo mirrorless sono la Nikon Z9 e, parzialmente (solo per la velocità, ma non per la risoluzione) la Canon EOS R3. Entrambe queste fotocamere però, pur essendo delle mirrorless, riprendono il disegno e le dimensioni delle vecchie reflex professionali, con la doppia impugnatura per lo scatto in verticale e un peso e dimensioni rilevanti. La A1 ha invece un corpo di dimensioni e peso ridotto che, opzionalmente, può essere integrato con un’apposita impugnatura (VG-C4EM) con un secondo pulsante di scatto per le foto in verticale e una doppia batteria. Questo le consente una flessibilità d’uso molto superiore alle concorrenti quando non serve di fotografare con supertele grandi e pesanti, ma magari con un piccolo e leggero grandangolo per foto di strada o altro.
Alle dimensioni ridotte dei corpi macchina però non corrisponde necessariamente una dimensione ridotta degli obiettivi che, dovendo coprire il formato fullframe, sono per forza di cose in molti casi più grandi e pesanti, a parità di focale equivalente e luminosità, di quelli delle fotocamere con sensore più piccolo. C’è da considerare però che le fotocamere con sensore più piccolo devono usare obiettivi con luminosità maggiore per poter avere la stessa qualità d’immagine e la stessa profondità di campo di una fullframe. In pratica per avere gli stessi risultati ottenibili, ad esempio, su una fullframe con un 24-70/4,0 su una APS si deve usare un 16-50/2,8. Questo compensa in parte il maggior peso e le maggiori dimensioni degli obiettivi per fullframe.
L’innesto obiettivi è il Sony E, lo stesso delle mirrorless APS, ma gli obiettivi per fullframe sono denominati FE.
Le novità della A1 rispetto alla serie A9 riguardano principalmente la comunicazione e la gestione del flusso di lavoro: connettività e invio dei file ottimizzati, scatto continuo fino a 10 fps con otturatore meccanico, prestazioni AF evolute con nuovi algoritmi migliorati, struttura dal design più resistente e pratico e molto altro ancora. La A1 include un’uscita Ethernet integrata, che consente di trasferire i dati in maniera ultrarapida e stabile. È inoltre incluso il supporto alla cifratura FTPS per una maggiore sicurezza dei dati, mentre le riprese in remoto dal PC sono state ottimizzate con tempi di ritardo ridotti e un minore ritardo nella visualizzazione della scena in tempo reale, grazie all’app per desktop “Remote Camera Tool”. Con l’aggiunta di una banda stabile e veloce da 5 GHz; anche la velocità della funzionalità WLAN integrata aumenta notevolmente.
La A1 introduce anche ulteriori miglioramenti nella velocità dell’autofocus, già ai vertici nella A9 II, nella gestione del rumore, nel design esterno, nella manovrabilità dei comandi, alcuni più grandi ed altri riposizionati e nella memorizzazione, ora entrambi gli alloggiamenti sono compatibili sia con le schede CFexpress tipo A sia con le schede SD UHS II.

Le principali caratteristiche dell’A1 sono:

– sensore BSI-CMOS “stacked”, cioè con memoria RAM integrata, ExmorRS retroilluminato di formato fullframe (36×24 mm) con 50 Mpx e senza filtro antialias
– processore d’immagine doppio Bionz XR
– corpo totalmente in lega di magnesio protetto da polvere ed acqua
– innesto obiettivi Sony E; gli obiettivi fullframe sono però contraddistinti dalla sigla FE
– mirino elettronico OLED con 9,44 Mpx, copertura del 100 % e ingrandimento reale 0,9x
– schermo da 3″ e 1.440.000 pixel basculabile in alto e in basso
– stabilizzazione sul sensore a “5 assi” per foto e video
– autofocus ibrido con 759 punti AF a rilevamento di fase e 425 a rilevamento di contrasto selezionabili automaticamente o manualmente
– modalità di esposizione completamente automatica, Program, a priorità e manuale
– sensibilità automatica o manuale da 100 a 32000 ISO espandibile a 50 e 102400
– otturatore meccanico con tempi da 30 secondi a 1/8000 e elettronico con tempi fino a 1/32000
– slitta per flash esterno (la A1 non dispone di flash integrato)
– ripresa video 8K a 7680×4320 pixel 30/25/24p, e 4K 3840×2160 pixel 120/100/60/50p in formato MP4 con codec XAVC S, XAVC HS, XAVC S-I, H264 e H265 e audio stereo
– uscita video HDMI
– ingresso per microfono esterno e cuffia
– velocità di raffica 30 fg/s con live view
– connessione Wi-Fi, Bluetooth ed Ethernet
– sistema di pulizia del sensore a vibrazione ultra sonica
– usa schede CFexpress tipo A o SD/SDHC/SDXC UHS II
– batteria agli ioni di litio NP-FZ100 per 530 scatti
– impugnatura verticale supplementare portabatteria per raddoppiare l’autonomia (1300 scatti)
– dimensioni 129x97x81 mm
– peso 737 grammi

La Sony A1 costa 7.199 € solo corpo. Lo zoom GM 24-70 mm f/2,8 in prova costa 1.920 €.

Descrizione e Comandi

La A1 come detto è una fotocamera molto compatta per una fullframe. Confrontandola con le sue concorrenti d’elezione, le Canon EOS R3 e Nikon Z9 si vede facilmente questa differenza.

Le dimensioni dei corpi macchina sono molto maggiori per le due mirrorless Canon e Nikon con pesi di circa 1000 g, Canon, e 1300, Nikon, contro i 737 della A1. Anche per gli obiettivi 24-70/2,8 Sony è in leggero vantaggio, 700 g contro 8-900 anche se non è possibile miniaturizzare più di tanto le lenti, la cui dimensione è rapportata a quella del sensore ed alla luminosità.

Aggiungendo alla A1 l’impugnatura portabatteria VG-C4EM il peso aumenta di 290 grammi e le dimensioni diventano simili a quelle delle alternative precedentemente proposte.

Fra le mirrorless l’unica fotocamera che può offrire prestazioni paragonabili per autofocus e velocità di raffica, ma non per risoluzione di solo 26 Mpx, con dimensioni e peso contenuti è le Fujifilm X-H2S. E’ però di formato APS e, per quanto la qualità dei sensori Fujifilm è quella che consente, fra le fotocamere di questa categoria, la qualità d’immagine più vicina alle fullframe, non ci si possono aspettare gli stessi livelli di prestazione per gamma dinamica, tonale e contenimento del rumore. La X-H2S però raggiunge i 40 fg/s in raw più jpeg, superando anche la A1.

Le dimensioni del corpo sono leggermente inferiori per la A1 ed il peso vicino 737 contro 660 g, mentre con obiettivi di focale equivalente e di uguale luminosità le dimensioni ed i pesi sono equivalenti; un vantaggio per le Fujifilm APS si ha solo per i lunghi tele e tele zoom A vantaggio della Fujifilm però c’è il prezzo molto più contenuto.

Il corpo dell’A1 ha un’estetica piacevole con spigoli vivi tranne nell’impugnatura che è arrotondata. Il mirino, di forma squadrata, sporge al centro sopra il corpo macchina. Questo è costruito totalmente in lega di magnesio, protetto da polvere ed acqua. L’impugnatura e la parte destra posteriore dove sono i comandi è rivestita di materiale morbido zigrinato antiscivolo. Lo schermo pur essendo orientabile in alto e in basso non sporge quasi per niente dalla parte posteriore. Si può ribaltare in alto fino a 90° e in basso fino a 45°, ma non in avanti.
La A1 è venduta solo corpo. L’obiettivo standard, con cui conviene dotarla, il GM 24-70 mm f/2,8 II, ha dimensioni in proporzione meno contenute di quelle del corpo macchina, anche se non eccessive per l’escursione focale e luminosità.

Inizio la descrizione dal frontale:

Sulla sinistra dell’innesto obiettivi (guardando la fotocamera frontalmente) si vede il pulsante di sblocco dell’obiettivo e più in alto l’illuminatore a led di ausilio per l’autofocus che funziona anche come segnalatore dell’autoscatto.

Sull’impugnatura la ghiera di comando anteriore con sotto il ricevitore per il telecomando.

Sulla calotta superiore si vedono al centro la sporgenza del mirino con la slitta porta accessori per un flash esterno.

A sinistra una doppia ghiera, con pulsante di blocco al centro: quella superiore serve ad impostare le modalità di scatto: foto singola, velocità di raffica molto alta H+, alta H, media M e bassa L, autoscatto e bracketing. Quella inferiore, visibile anche nella foto del dorso, le modalità di messa a fuoco: autofocus singolo AF-S, continuo AF-C, autofocus con correzione manuale DMF e messa a fuoco manuale MF.

A destra la manopola delle modalità di funzionamento con pulsante di blocco al centro: P Program, A priorità dei diaframmi, S priorità dei tempi, M manuale, filmato, Scene ed effetti, 1 2 e 3 per il richiamo di impostazioni personalizzate, e Auto. Più a destra due pulsanti personalizzabili, C1 e C2 che per impostazione predefinita servono a impostare C1 i segnali sonori o il funzionamento silenzioso e C2 l’area di messa a fuoco, con dietro la ghiera di compensazione dell’esposizione. A fianco di questa si vede anche la ghiera di comando posteriore.

Davanti sull’impugnatura il pulsante di scatto, con coassiale l’interruttore di accensione, nella posizione più pratica per la rapidità di funzionamento.

Nella parte posteriore tutti i comandi sono concentrati in alto e sulla destra.

In alto a sinistra c’è un pulsante C3 personalizzabile che per impostazione predefinita serve per scegliere il formato file: jpeg, raw o raw più jpeg. Alla sua destra c’è il pulsante per il richiamo dei menu.

Al centro si vede il grande oculare del mirino con sotto il sensore per la commutazione automatica fra schermo e mirino e di fianco la rotella per la regolazione diottrica. Alla sua destra il pulsante rosso per le riprese video.

Proseguendo verso destra c’è il pulsante Af-On per attivare la messa a fuoco indipendentemente dal pulsante di scatto e poi quello per il blocco dell’esposizione AEL. Sopra questi la ghiera di comando posteriore.
Scendendo verso il basso si vede il joystick che serve sia per spostare la zona o il punto AF, sia per navigare nei menu e nei pannelli di comando; premendolo si riportano il punto o l’area di messa a fuoco al centro. Poi un pulsante Fn personalizzabile che per impostazione predefinita richiama il menu rapido.

Segue una ghiera di comando personalizzabile, ma a cui normalmente non è assegnata alcuna funzione; consiglio di lasciarla così perché si può facilmente spostare involontariamente. Questa ghiera funziona anche come pad a quattro vie premendola in alto o in basso, a sinistra o a destra. Dall’alto in senso orario comanda, in collaborazione con il joystick o una delle ghiere, anteriore o posteriore, in alto le informazioni visibili nello schermo e nel mirino, a destra l’impostazione della sensibilità ISO, verso il basso e a sinistra nulla (ma sono posizioni personalizzabili); in basso ho infatti assegnato il bilanciamento del bianco e a sinistra la scelta fra otturatore meccanico, elettronico o a scelta automatica; infine quando si attiva una regolazione o si richiamano i menu consente la navigazione e la scelta dell’impostazione. Sotto infine il pulsante per la revisione delle foto e quello per la loro cancellazione che in modalità scatto è anche un pulsante C4 personalizzabile che come impostazione predefinita serve ad attivare il funzionamento tattile dello schermo, ma a cui ho assegnato la scelta del profilo colore.

Sul lato destro si vede l’alloggiamento per le 2 due schede di memoria adatto sia alle CFexpress tipo A sia alle SD UHS II protetto da uno sportellino.

Sul lato sinistro ci sono le prese USB, HDMI a grandezza piena, quelle per cuffia e microfono e quella per l’alimentazione esterna ricoperte da due sportellini; sotto un terzo sportellino ci sono la presa Ethernet e quella pei la sincronizzazione dei flash esterni. Infine in basso la presa per il telecomando protetta da un altro sportellino

Nella parte inferiore troviamo l’innesto per il treppiedi coassiale con l’obiettivo e uno sportello che protegge l’alloggiamento della batteria ricaricabile agli ioni di litio.

In dotazione, insieme alla macchina sono forniti:

– batteria ricaricabile FZ100
– caricabatterie esterno
– un cavo USB
– la cinghia a tracolla
– il coperchio per l’innesto obiettivi, e quello per la slitta accessori
– il manuale di istruzioni sintetico plurilingue

Come accessori sono disponibili:

– impugnatura verticale portabatteria VG-C4EM per 2 batterie
– telecomandi e comandi via cavo
– numerosi flash Sony dedicati
– due adattatori per obiettivi Alpha LA-EA3 che mantiene l’autofocus solo con gli obiettivi SAM/SSM e LA-EA4 dotato di un autofocus interno e molto costoso che la mantiene l’autofocus con tutti gli obiettivi Alpha.

Modalità di funzionamento

Schermate

Menu rapidi

Menu

Uso in pratica

Per la prova ho avuto a disposizione una A1 dotata dell’obiettivo Sony GM 24-70/2,8.

Corpo macchina

Il corpo macchina è piccolo e compatto, inferiore come dimensioni e peso anche ad alcune mirrorless APS e M43, come già descritto in precedenza. E’ realizzato in lega di magnesio e protetto da acqua e polvere. Con lo zoom 24-70 l’insieme macchina-obiettivo ha un aspetto abbastanza importante, soprattutto per la sproporzione fra le dimensioni contenute del corpo e quelle abbondanti dell’obiettivo. Con la nuova versione II di questo obiettivo le cose migliorano per le dimensioni e il peso più ridotti. Il peso è circa 1500 grammi e considerata la focale e la luminosità dell’obiettivo rientra nella media; l’insieme si trasporta abbastanza agevolmente anche se è opportuno usare una borsa apposita.
Sia il corpo che l’obiettivo presentano un elevato livello di costruzione e finitura.

Comandi

I comandi sono ottimi, pratici e completi e tutto può essere regolato con l’occhio al mirino. Ci sono pulsanti e ghiere predefiniti o dedicabili per tutte le funzioni più importanti: sensibilità ISO, compensazione dell’esposizione, bilanciamento del bianco, tipo di autofocus e area di messa a fuoco, modalità di scatto, ma anche modalità di misurazione della luce, tipo file (jpeg, raw, raw+jpeg), otturatore meccanico, elettronico o scelto automaticamente, funzionamento normale o silenzioso.
In tutte le modalità la ghiera posteriore comanda la compensazione dell’esposizione, in aggiunta all’apposita ghiera dedicata, mentre quella anteriore in Program comanda il program shift, in priorità comanda i tempi o i diaframmi. In manuale la ghiera anteriore comanda i tempi, quella posteriore i diaframmi. Il joystick consente di spostare i punti e le aree AF, oltre che di navigare nei menu e nei pannelli di comando. Molto pratiche le due ghiere sulla sinistra per le modalità di scatto e di autofocus.
Quello che non è previsto con i comandi diretti è possibile regolarlo con il menu rapido che è personalizzabile.
Complessivamente quindi tutti i comandi più importanti sono disponibili ed accessibili direttamente. L’unico appunto è che sono un po’ sparsi e non è facile memorizzarli senza una certa pratica. Sarebbe preferibile che Sony facesse uno sforzo per razionalizzarne la disposizione rendendo inoltre facilmente distinguibili al tatto i pulsanti l’uno dall’altro come hanno fatto altri produttori.

Menu

I menu sono stati rinnovati rispetto ai precedenti modelli abbandonando la disposizione orizzontale per una verticale più facilmente comprensibile. Sono inoltre caratterizzati da una colorazione vivace che contraddistingue la loro suddivisione a secondo della loro area di azione. A secondo se si è nella modalità foto o video i menu si differenziano proponendo le opzioni specifiche per il tipo di ripresa, anche se molte sono comuni per entrambe le modalità.
I menu foto sono suddivisi in: Ripresa che comprende qualità d’immagine, Supporti, File, Modo ripresa, Modo avanzamento, Scatto/Silenzioso, Stabilizzazione immagine, Zoom e Visualizzazione ripresa; Esposizione/Colore suddivisa in Esposizione, Compensazione esposizione, Misurazione esposizione, Flash, Bilanciamento bianco, Colore/Tonalità e Visualizzazione motivo zebrato; AF/MF con AF/MF, Area messa a fuoco, AF viso/occhi, Assistenza messa a fuoco e Visualizzazione effetti contorno; Riproduzione con Destinazione riproduzione, Ingrandimento, Selezione/Promemoria, Elimina, Modifica, Visualizzazione e Opzione riproduzione; Rete con Connessione smartphone, Trasferimento/Remoto, Info località, Wi-Fi, Bluetooth, LAN via cavo e Opzione rete; infine Impostazioni con Fuso orario/Data, Reimposta/Salva impostazioni, Funzioni personalizzate, Personalizzazione manopole, Funzione tattile, Mirino/monitor, Opzioni di visualizzazione, Opzione impostazione alimentazione, Opzione suono, USB, Uscita esterna e Opzione impostazioni.
Come si vede i menu sono molto estesi e, nonostante la loro migliore organizzazione rispetto al passato, non è sempre facile trovare l’opzione cercata. Inoltre la traduzione italiana è spesso imprecisa, ciò aggravato dalle abbreviazioni usate, in alcuni casi difficilmente comprensibili.
Consentono comunque di personalizzare nei minimi dettagli ogni aspetto del funzionamento della fotocamera. Per fortuna dopo avere effettuato le impostazioni iniziali non è necessario entrarvi quasi mai. Per le impostazioni più usate è possibile creare un proprio menu personalizzato.

Mirino

E’ eccellente, con una risoluzione elevata di 9,44 Mpx. La sua copertura è del 100 % con un ingrandimento reale di 0,9x. E’ luminoso (la luminosità è regolabile) e non presenta scie o perdite di nitidezza se si muove velocemente l’inquadratura.
Nella visualizzazione si può richiedere che siano applicate o meno le regolazioni di esposizione, bilanciamento del bianco e profili colore. Consente inoltre un’ottima visualizzazione della profondità di campo e una facile messa a fuoco manuale. In conclusione è un piacere guardarvi dentro.

Schermo

Lo schermo da 3″ con 1.440.000 pixel ha una buona nitidezza. E’ orientabile in alto e in basso, cosa utile su treppiede o se si vuole fotografare senza farlo vedere, e sensibile al tocco, con la possibilità di disattivare questa funzione rapidamente tramite il pulsante C4. Consente anche di spostare il punto di messa a fuoco, mettere a fuoco anche mentre si guarda nel mirino, scegliendo se usare tutta la superficie, oppure il lato destro o quello sinistro, oppure di scattare toccandolo. E’ abbastanza luminoso e brillante da essere visibile abbastanza bene anche al sole.

Otturatore

La A1 è dotata di un otturatore meccanico con tempi da 30 secondi a 1/8000 più la posa B che funziona in modo classico con l’apertura della prima tendina per iniziare l’esposizione e la chiusura della seconda e di uno elettronico con tempi fino a 1/32000. L’otturatore elettronico è la caratteristica con la quale la A1 può permettersi la prestazione di 30 fg/s. Infatti grazie alla memoria DRAM integrata nel sensore la lettura dell’intera immagine è molto veloce ed elimina i problemi di deformazione dei soggetti in movimento (rolling shutter) che si verificano di solito con gli otturatori elettronici. Questo consente di scattare a 30 fg/s mantenendo contemporaneamente il live view. Inoltre l’otturatore elettronico consente lo scatto totalmente silenzioso in tutte le condizioni compresa la raffica. Scattare a 30 fg/s senza il rumore di mitragliatrice dello specchio reflex è una sensazione unica. Questa possibilità è estremamente utile quando si deve scattare in ambienti che richiedono il massimo silenzio, come conferenze, teatro, concerti di musica da camera ed altro. Inoltre i rapidissimi tempi di scatto consentono di scattare a tutta apertura anche in pieno giorno per limitare la profondità di campo.

Stabilizzazione

La A1 è dotata di stabilizzazione sul sensore a “5 assi” che può collaborare con quella eventualmente presente nell’obiettivo. Della sua efficacia parlerò nella pagina delle prestazioni.

Autofocus

L’autofocus è uno dei punti di forza della A1. E’ del tipo ibrido, a rilevamento di fase con 759 punti sul sensore che coprono il 95 % dell’area inquadrata e si aggiungono ai 425 punti a rilevamento di contrasto. Questo consente grazie alla elevata velocità di lettura del sensore stacked e retroilluminato una messa a fuoco veloce anche per soggetti in movimento ed un efficace inseguimento del soggetto (tracking). Ugualmente l’autofocus è efficace per le riprese video sfruttando il sistema Fast Hybrid AF.
La sua sensibilità arriva a -4 EV.
I punti AF sono selezionabili automaticamente se si sceglie l’area ampia. In alternativa si può scegliere la messa a fuoco a zona spostabile nell’inquadratura, solo sull’area centrale, oppure spot su un’area ristretta, spostabile con il joystick o con il tocco sullo schermo in qualunque parte dell’inquadratura, o un’area più espansa della precedente sempre spostabile e infine sempre un’area spot espansa agganciata al soggetto.
La messa a fuoco può essere singola AF-S, continua, AF-C, AF-A con scelta automatica fra singolo e continuo, e manuale. E’ disponibile anche una modalità DMF che consente, dopo la messa a fuoco automatica, di intervenire manualmente in modo assistito.
Nella messa a fuoco manuale una parte dell’inquadratura viene ingrandita per agevolarla e si attiva la funzione di evidenziazione dei contorni a fuoco (focus peaking), con possibilità di scegliere il colore; si possono regolare l’ingrandimento e spostare l’area con il joystick. Veramente comodo. Quando c’è poca luce si attiva automaticamente l’illuminatore ausiliario.
Sono anche disponibili le funzioni di rilevamento del volto e Eye AF che per le foto di ritratto è in grado di individuare e mettere a fuoco gli occhi del soggetto, destro o sinistro a scelta o automaticamente e di seguirlo in AF-C e la funzione Lock-on-AF che può individuare un soggetto in movimento e restringere ad esso l’area di messa a fuoco per seguirlo mantenendolo nitido. La A1 è anche dotata della capacità di riconoscimento dei soggetti come animali e uccelli.
Per le prestazioni vedere l’apposita pagina.

Esposizione

L’esposizione può essere totalmente automatica in Auto. In questo caso la fotocamera esegue tutto automaticamente. Per una fotocamera di questa classe però è meglio usare il programma P, eventualmente impostando la sensibilità ISO se non è su Auto premendo e ruotando la ghiera di comando posteriore. La compensazione dell’esposizione può essere modificata con l’apposita ghiera dedicata; le impostazioni del programma possono essere modificate con le ghiere superiori anteriore o posteriore senza variare l’esposizione. Le priorità ai tempi o diaframmi si usano regolando il relativo parametro con la ghiera anteriore. Infine l’esposizione manuale nella quale si regolano i tempi e i diaframmi alternativamente con le due ghiere e gli ISO in manuale, facendo riferimento ad una scala graduata, sullo sullo schermo o nel mirino, che indica l’esposizione corretta e la sovra o sottoesposizione; in questo caso se la sensibilità ISO è su auto questa viene variata per ottenere l’esatta esposizione con il tempo e il diaframma scelto, funzionando come una priorità combinata tempi/diaframmi. La sovra o sottoesposizione in tutte le modalità è indicata sulla ghiera e da una scala graduata a 1/3 di EV fino a +/- 3 EV.
La lettura esposimetrica può essere valutativa, con prevalenza al centro o spot, in questo caso opzionalmente connessa al punto di messa a fuoco.
L’esposizione funziona in modo eccellente e si è dimostrata sempre corretta anche in situazioni difficili e in controluce fornendo sempre immagini ben esposte e bilanciate. Se si attiva anche la compensazione DRO per il recupero delle ombre si possono anche ottenere esposizioni corrette in condizioni estreme di forti contrasti senza dover ricorrere alla correzione del raw. Di notte e in ambienti piuttosto bui invece è preferibile sottoesporre di circe 1/3 o 2/3 di stop rispetto alla misurazione valutativa, come in quasi tutte le fotocamere, per non avere foto troppo chiare e che non rispecchiano l’atmosfera del soggetto.

Bilanciamento del bianco

Il bilanciamento del bianco può essere automatico che da quasi sempre buoni risultati, oppure su 10 diversi valori prefissati compreso uno per foto subacquee (si richiede una custodia impermeabile!). E’ possibile anche effettuare e memorizzare tre tarature personalizzate ed effettuare una regolazione in gradi Kelvin.
Una funzione utile è la possibilità di scegliere se preservare il bianco, oppure l’atmosfera o un giusto compromesso.

Sensibilità ISO

La sensibilità può essere regolata, automaticamente o manualmente da 100 a 32000 ISO a passi di 1 stop o di 1/3 di stop e può essere estesa a 50 e 102400 ISO sia per le foto jpeg che per le raw.
In modalità ISO Auto la macchina regola il tempo minimo di scatto in funzione della lunghezza focale impostata sull’obiettivo con una scala che può essere personalizzata da menu e, coadiuvata dallo stabilizzatore sul sensore, e sull’obiettivo se presente, consente di evitare foto mosse (per soggetti statici!).

Formato foto

Le foto possono essere salvate in formato 3:2, 4:3, 1:1 o 16:9 e in varie dimensioni, L a 50 Mpx, M a 21 Mpx, S a 12 Mpx. Si possono anche registrare le foto in formato APS: M a 21 Mpx e S a 12 Mpx. Possono essere salvate in Jpeg con qualità Extra Fine, Fine o Standard, in raw (ARW) a 14 bit, compresso o non compresso e in raw più jpeg.

Profili colore

Si possono scegliere vari stili per le foto oltre allo standard con la funzione “Stile personale” con la quale si possono selezionare diversi profili: vivace, neutra, trasparente, cupa, chiara, ritratti, paesaggi, tramonto, scena notturna, foglie d’autunno, bianco nero, seppia. Si possono regolare il contrasto, la saturazione e la nitidezza. Naturalmente tutte queste regolazioni valgono per le foto salvate in jpeg, quelle raw devono essere regolate durante la fase di conversione sul pc. Possono essere usati in tutte le modalità di funzionamento.

Flash

La A1 non dispone di flash integrato, e non ne viene fornito uno esterno. Sulla sporgenza del mirino è disponibile una staffa per flash esterno da scegliere fra quelli Sony o compatibili. Sul fianco sinistro c’è la presa di sincronizzazione per flash da studio.

Raffica

Questa è una delle caratteristiche migliori della A1. Come detto grazie al sensore “stacked” ed al velocissimo otturatore elettronico la A1 è in grado di scattare a 30 fg/s, alla velocità H+, con live view e autofocus continuo per 182 fotogrammi in jpeg Extra Fine, 400 in Fine o Standard, 238 raw più jpeg, 192 raw con compressione senza perdita e 82 raw non compresso. Alla velocità H scatta a 20 fg/s, alla M a 15 fg/s ed a quella L 5 fg/s, senza oscuramenti nel mirino.
Con l’otturatore meccanico invece scatta a 10 fg/s alla velocità H+, 8 fg/s a quella H, 6 fg/s a quella M e 3 fg/s a quella L.
E’ una prestazione molto elevata, superiore a qualsiasi reflex e solo recentemente superata da una mirrorless APS. Per i risultati delle prestazioni reali vedere l’apposita pagina.

Video

La ripresa video consente di riprendere video 8K a 7680×4320 pixel 30/25/24p oppure 4K 3840×2160 pixel 120/60/24p o 100//50p o infine Full HD a 1920×1080 pixel 120/100/60p/50p in formato XAVC S o XAVC HS. E’ possibile anche la ripresa accelerata o al rallentatore.
Durante la ripresa la messa a fuoco può essere automatica o manuale. La ripresa può essere effettuata in totale automatismo, oppure usando le impostazioni a priorità o manuali. E’ disponibile un’uscita audio per cuffia stereo e un ingresso microfono. Per produzioni con audio professionale è disponibile un adattatore (opzionale) con ingressi XLR. E’ infine disponibile un’uscita HDMI per il segnale non compresso 4:2:2 8 bit per la registrazione su un dispositivo esterno. La fotocamera non effettua pixel binning, ma usa tutti i pixel del sensore per produrre un’immagine corrispondente a 5,8K e poi ridurla a 4K.
Sono inclusi i profili colore S-Log2 e S-Log3 e supportati gli spazi colore S-Gamut, S-Gamut3 e S-Gamut3.cine. Si possono effettuare riprese ad alta gamma dinamica HLG.
I video sono salvati in formato XAVC con campionamento 4.2:2, con codec MPEG-H HEVC/H.265. Per il salvataggio è necessario l’uso di schede particolarmente veloci CFexpress di tipo A.

Connessione

La fotocamera dispone di connettività Wi-Fi, e Bluetooth e può essere controllata remotamente da uno smartphone con l’applicazione Play Memories disponibile per iOs e Android. Inoltre dispone di una presa Ethernet per la connessione diretta ad una LAN e la trasmissione delle foto via FTP.

Schede di memoria

La A1 dispone di un doppio alloggiamento per schede di memoria entrambi compatibili con le CFexpress di tipo A e con le SD UHS II, la versione più veloce delle schede SD.
Si può scegliere la modalità d’uso delle due schede: sequenziale, backup oppure un tipo di file su una e un altro su un’altra, es raw su 1 e jpeg su 2.

Obiettivi

La A1 ha l’innesto obiettivi Sony E. Gli obiettivi Sony E sono divisi in due serie: quelli marcati E sono per le fotocamere con sensore APS, mentre quelli FE sono per le fullframe. Naturalmente le fullframe possono montare entrambi i tipi di obiettivi, come le APS, ma nel caso che si monti un obiettivo E su una fulframe l’immagine sarà ritagliata al corrispondente formato APS.

La gamma di obiettivi per le mirrorless Sony comprende 62 ottiche di cui 41 per le fullframe contraddistinte dalla sigla FE.
Come focale fissa si segnalano per la qualità i GM 14/1,8 1.549 €, GM 24/1,4 1.415 €, GM 35/1,4 1.549 €, GM 50/1,2 2.149 €, GM 85/1,4 1.690 €, GM 100/2,8 STF OSS 1.589 € particolarmente adatto per ritratti, GM 135/1,8 1.799 €, GM 400/2,8 OSS circa 12.000 € e GM 600/4,0 13.320 €. Per il tele 400/2,8 OSS e 600/4,0 sono disponibili anche i moltiplicatori di focale 1,4x e 2x che li trasformano in un 560/4,0 o un 800/5,6 e in un 800/5,6 o un 1200/8,0 rispettivamente.
Fra gli zoom i GM 12-24/2,8 2.980 €, GM 16-35/2,8 2.329 €, GM 24-70/2,8 1.920 €, GM 24-70/2,8 II 2.400 €, GM 70-200/2,8 OSS 2.299, GM 70-200/2,8 OSS II 2.848 € e GM 100-400/4,5-5,6 OSS 2.640 €.
Fra gli obiettivi di alta qualità ci sono anche gli Zeiss Distagon T 35/1,4 1.010 €, Zeiss Sonnar 35/2,8 698 €, Zeiss Planar T 50/1,4 1.589 €, Zeiss Sonnar T 55/1,8 889 € e gli zoom Zeiss Vario Tessar T 16-35/4,0 OSS 849 € e Zeiss Vario-Sonnar T 24-70/4,0 OSS 785 €.
Ci sono però anche obiettivi più economici, ma sempre di qualità molto valida, come i G 20/1,8 985 €, 28/2,0 410 €, 35/1,8 625 €, 50/1,8 225 € e 85/1,8 575 €. Fra gli zoom i G 12-24/4,0 1.770 €, 28-70/3,5-5,6 OSS 480 €, G 24-105/4,0 OSS 1.149 €, G 70-200/4,0 OSS 1.279 €, e G 200-600/5,6-6,3 OSS1.839 €. E’ disponibile anche uno zoom ad ampia escursione 24-240/3,5-6,3 OSS a 895 €.
C’è poi anche una serie di nuovi obiettivi compatti pensati prevalentemente con l’uso con la A7C, ma adatti anche alle altre fullframe Sony: G 24/2,8 640 €, G 40/2,5 640 €, G 50/2,5 640 € e lo zoom 28-60/4,0-5,6 398 €.
Come macro sono disponibili il G 50/2,8 545 € e il GM 90/2,8 OSS 1.014 €.
A questi si aggiungono gli obiettivi Sigma, tutti forniti con innesto Sony E e alcuni specifici per mirrorless marcati DN, con dimensioni più ridotte di quelli derivati dai modelli per reflex. Sono tutti di alta qualità, ma con prezzi inferiori agli originali.
La serie Art con il 14/1,8 Art DG 1.615 €, 20/1,4 mm Art DG 945 €, 24/1,4 Art DG 815 €, 28/1,4 Art DG 1.275 €, 35/1,2 Art DG DN 1.351 €, 35/1,4 Art DG DN 899 €, 40/1,4 Art DG 1260, 50/1,4 Art DG 799 € , 85/1,4 Art DG DN 1.130 €, 105/1,4 Art DG 1.499 € e il 135/1,8 Art DG 1.399 €; gli zoom 14-24/2,8 Art DG DN 1.539 € e il 24-70/2,8 Art DG DN 1.245 ; il macro 70/2,8 Art DG 545 €.
C’è poi la serie Contemporary con obiettivi più piccoli e leggeri: 20/2,0 DG DN 755 €, 24/2,0 C DG DN 660 €, 24/3,5 C DG DN 559 €, 35/2,0 C DG DN 659 €, 65/2,0 C DG DNN 749 € egli zoom 16-28/2,8 DG DN 970 € e 28-70/2,8 C DG DN 910 €, 100-400/5,0-6,3 C DG DN OS 890 € e il macro 45/2,8 C DG DN 565 €.
Infine la serie Sport con un unico zoom 150-600/5,0-6,3 S DG DN OS 1.549 €.
Poi ci sono i Tamron Di III: a focale fissa 20/2,8 359 €, 24/2,8 310 € e 35/2,8 310 €; zoom 17-28/2,8 920 €, 20-40/2,8 e 28-75/2,8 G2 1020 €, 70-180/2,8 1.420 €, 28-200/2,8-5,6 880 € e 70.300/4,5-6,3 870 €, anche questi di ottima qualità.
Inoltre sono disponibili alcuni obiettivi AF da Samyang: a focale fissa AF 14/2,8 690 €, AF 18/2,8 399 €, AF 24/1,8 489 €, AF 24/2,8 280 €, AF 35/1,4 II 669 €, AF 35/1,8 379 €, AF 35/2,8 290 €, AF 45/1,8 379 €, AF 50/1,4 530 €, AF 50/1,4 II 659 €, AF 75/1,8 369 € e AF 85/1,4 629 €; zoom AF 24-70/2,8 869 €.
Da Zeiss sono disponibili: Batis 18/2,8 1.490 €, Batis 25/2,0 1.379 €, Batis 40/2,0 1.379 €, Batis 85/1,8 1.289 € e Batis 135/2,8 1.680 €. Da Viltrox ci sono: 24/1,8 435 €, 35/1,8 409 €, 50/1,8 395 € e 85/1,8 II 395 €.
Per obiettivi con funzioni speciali è necessario cercare nel catalogo Samyang che dispone di un fish-eye 12/2,8 a fuoco manuale 465 € e di un decentrabile/basculabile TS 24/3,5, anche questo manuale a 850 €.
Laowa infine dispone di numerosi ultragrandangolari e macro, di ottima qualità, tutti a fuoco manuale. Inoltre sono disponibili numerosi Meike, 7artisan e TTartisan a fuoco manuale.
Infine tramite l’anello adattatore Sigma MC-11 o Comlite è possibile montare tutti gli obiettivi Canon EF o Sigma con innesto Canon EF mantenendo tutti gli automatismi compresi autofocus e stabilizzazione.
Come per tutte le mirrorless è poi possibile montare tutti gli obiettivi per reflex, vecchi e nuovi, e per Leica M con appositi adattatori.
Per la A1 sono consigliati gli obiettivi della migliore qualità cioè i GM, G e Zeiss, ma anche qualche obiettivo della serie più economica a focale fissa può essere all’altezza e lo stesso i migliori Sigma e Tamron.

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Nella pratica la A1 si è dimostrata una fotocamera fantastica. Con l’obiettivo in dotazione è necessario portarla in una borsa, ma non pesa eccessivamente e sicuramente molto meno delle sue concorrenti con simili prestazioni.
I comandi sono comodi e tutti disponibili con pulsanti e ghiere esterne, anche se è necessario un minimo di apprendistato per usarli rapidamente, visto che sono sparsi un po’ dappertutto sul corpo e non identificati da sigle esplicite.
La qualità del mirino e la prontezza di messa a fuoco e di scatto la rendono molto piacevole da usare. Anche l’accensione, coassiale al pulsante di scatto, è immediata e questo consente di essere pronti immediatamente e di scattare al volo. Quando non ci si vuole fare notare è poi possibile usare lo schermo, inclinato verso l’alto, per inquadrare, anche se andando in giro con un insieme A1 più 24-70/2,8 è difficile non farsi notare. Però su questa fotocamera di dimensioni ridotte è possibile montare anche uno dei numerosi obiettivi piccoli e leggeri disponibili nel catalogo Sony per ridurre il tutto a dimensioni veramente contenute.
In ogni situazione la A1 è stata all’altezza, esterni, paesaggi, ritratti, interni scuri, soggetti in movimento, ha sempre prodotto foto corrette, piacevoli e perfettamente a fuoco. Da questo punto di vista non ci sono sorprese: l’autofocus mi ha consentito di scattare sempre con la sicurezza di ottenere foto perfette.
La cosa più stupefacente e che da maggiori soddisfazioni però è lo scatto a raffica silenzioso. L’ho usato non solo per foto di soggetti in movimento veloce, ma anche nelle circostanze più diverse come in chiesa per riprendere i bambini che facevano la prima comunione (immaginate sparare una raffica con una reflex nelle stesse circostanze!), o al parco per riprenderne altri che giocano. In alcuni casi ho usato una raffica breve anche per scatti di ritratto, usando l’autofocus continuo e la rilevazione degli occhi ed ho ottenuto foto sempre perfettamente a fuoco anche se la modella si muoveva.

Per tutte le foto di prova ho usato il formato 3:2 nativo del sensore.
Le foto sono suddivise in foto di test, scattate a tutte le sensibilità, da 50 a 102400 ISO, in luce naturale di giorno e di notte e in interni ed a vari diaframmi per valutare l’obiettivo, e foto di esempio a varie sensibilità a secondo delle situazioni, anche se di giorno sono stati usati possibilmente i 100 ISO. Tutte le foto sono state salvate sia nel formato jpeg come salvato dalla macchina, sia nel jpeg convertito dal raw con il programma fornito da Sony, CaptureOne.

===> Prestazioni e Conclusione

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