Panasonic TZ80: descrizione e uso

La TZ80 è una compatta di medie dimensioni. Il corpo infatti ha un discreto spessore e la piccola impugnatura e la sporgenza dell’obiettivo non aiutano, quindi si può mettere in tasca, ma con qualche difficoltà. Ovviamente entra senza problemi nella tasca di una giacca invernale. Con uno zoom così esteso comunque è quasi un miracolo che abbia queste dimensioni
E’ costruita in metallo e la finitura è ottima. I comandi e le ghiere sono tutti a filo del corpo o quasi, tranne la ghiera di comando attorno all’obiettivo.

Descrizione e comandi

Inizio la descrizione dal frontale:

Su questo non ci sono comandi. Sulla sinistra dell’obiettivo, in alto, si vede  l’illuminatore a led di ausilio per l’autofocus che funziona anche come segnalatore dell’autoscatto. Più a sinistra, sopra la piccola impugnatura, il flash incorporato che quindi non necessita di apertura e può intervenire automaticamente o manualmente, a scelta.

Sulla calotta superiore si vedono verso il centro i fori dei due microfoni per l’audio stereo. Più a destra la manopola delle modalità di funzionamento: P (program), A (priorità dei diaframmi), S (priorità dei tempi),  M (manuale), C (richiama le impostazioni utente precedentemente registrate in memoria), Panorama, Scene che consente di selezionare una modalità scena fra 20 possibilità, compresa una ripresa 3D. Infine ci sono le posizioni Effetti, che consente di scegliere fra 15 diversi effetti, e iAuto, automatismo intelligente che imposta automaticamente tutte le regolazioni. A desta il pulsante di scatto con coassiale la leva per il comando dello zoom e infine all’estrema destra il pulsante di accensione e quello per la ripresa video. Attorno all’obiettivo si vede una grande ghiera di comando. Per default aziona il program shift in P, oppure tempi o diaframmi in priorità o manuale, ma siccome le stesse funzioni sono svolte dalla ghiera posteriore conviene assegnarla alla messa a fuoco in manuale, cosa che comunque non cambia le sue funzioni di default quando si usa l’autofocus.

Nella parte posteriore, dominata dal grande schermo da 3″ sensibile al tocco, tutti i comandi sono concentrati sulla desta. All’estrema sinistra in alto c’è il piccolo mirino elettronico con accanto la rotella per la regolazione diottrica e il sensore per la commutazione automatica fra schermo e mirino. In alto sopra lo schermo c’è un pulsante Fn4 personalizzabile, che ho assegnato alla attivazione dell’evidenziazione dei bordi (peaking) nella messa a fuoco manuale. A destra dello schermo in alto, sotto la piccola sporgenza per appoggiare il pollice, c’è un pulsante Fn1 personalizzabile, che per default attiva la ripresa a raffica 4K, poi più sotto ci sono quattro pulsanti posti simmetricamente attorno alla ghiera di comando con pulsante centrale per il richiamo dei menu e che funge anche da pad a quattro vie. I pulsanti sono, dall’alto a sinistra, un altro pulsante Fn2 personalizzabile (assegnato alla scelta dell’area di messa a fuoco) e a destra quello per la revisione delle foto. Sotto c’è la ghiera di comando che premuta funziona anche come pad a quattro. La ghiera ruotante serve per navigare nei menu e per default regola la sensibilità Iso, cosa che consiglio di disattivare perchè è molto facile spostarla inavvertitamente. In Program serve per il “program shift” e in priorità dei tempi e diaframmi per regolare il rispettivo valore. Come pad comanda con la sua pressione e rotazione, dall’alto in senso orario: compensazione dell’esposizione, funzionamento del flash, modalità di scatto (singolo, raffica, autoscatto) e modalità di messa a fuoco. I due pulsanti in basso servono alla scelta delle informazioni da vedere sullo schermo o mirino quello a destra, mentre quello a sinistra, Fn3 personalizzabile, per default richiama il Quick menu tramite il quale si possono impostare la maggior parte delle regolazioni rapidamente senza dovere accedere ai menu.

Sul lato destro c’+ una presa mini USB protetta da uno sportellino e una mini HDMI.

Sul lato sinistro nulla.

Nella parte inferiore troviamo l’inesto per il treppiedi, purtroppo non in asse con l’obiettivo e uno sportello che protegge l’alloggiamento della batteria ricaricabile agli ioni di litio e della scheda SD.

In dotazione, insieme alla macchina sono forniti:

– batteria ricaricabile
– caricabatteria
– un cavo USB
– cinghia a tracolla
– un manuale sintetico, quello completo è scaricabile dal sito di Panasonic Italia
– il software Photo Fun Studio (un browser per importare e visualizzare le foto), manuali in varie lingue, il software Silkypix Photo Studio per convertire le foto raw sono scaricabili da sito Panasonic.

Come accessori sono disponibili sul sito Panasonic Italia:
– batteria supplementare BCN13
– cavo audio video AVC1
– cavo USB USBC1
– schede SD da 16 a 128 Gb

Menu e schermate

Schermate e Quick menu

Scene

Effetti

Menu

Uso in pratica

a TZ80 è una macchina particolare. E’ una compatta, non la più piccola, ma comunque di dimensioni contenute, però ha uno zoom ad amplissima escursione 30x, da 24 a 720 mm equivalenti ed un mirino elettronico. In pratica è quasi come portarsi in tasca una bridge o un intero corredo di obiettivi. La costruzione e la finitura sono ottime, i comandi comodi e le ghiere di regolazione solide e precise.

I comandi tutti concentrati sulla destra consentirebbero di usarla impugnandola con una sola mano, ma per una migliore stabilità ed un’inquadratura più precisa è bene tenerla con entrambe le mani, specialmente quando si usano le focali più lunghe.

Il mirino, all’estrema sinistra, non è molto grande ed il suo ingrandimento e risoluzione non sono elevate, ma è comunque molto comodo e utile. Questo si riscontra in particolare nelle foto in esterni con il sole quando nello shcermo si vede poco, mentre il mirino consente di osservare senza problemi l’inquadratura. Inoltre il mirino contribuisce ad evitare foto mosse in tutte le situazioni di luce scarsa, quando la fotocamera tende ad usare, automaticamente o per impostazione del fotografo, tempi di scatto lunghi per evitare di aumentare troppo la sensibilità iso con notevole scadimento della qualità d’immagine. In questa situazione il mirino consente di tenere la fotocamera in modo stabile, appoggiata alla fronte e con le braccia appoggiate al corpo. La differenza si nota con le fotocamere senza mirino, con le quali si deve inquadrare con le braccia in avanti e, nonostante la stabilizzazione, con le quali le foto mosse sono molto più frequenti. Nel mirino si vedono le stesse informazioni visualizzate nello schermo, compresi i menu.

Lo schermo da 3″ con 1.040.000 pixel è nitido ed ha una buona resa dei colori, ma come tutti gli schermi non consente una visione ottimale in condizioni di forte illuminazione, specialmente in controluce. Sullo schermo possono essere visualizzate tutte le impostazioni della fotocamera, con quattro modalità predefinite. La prima, molto semplice, prevede uno schermo completamente pulito e sotto le indicazioni di tempi, diaframmi, compensazione dell’esposizione e sensibilità Iso. La seconda elimina anche queste informazioni. La terza aggiunge alla prima solo una livella sull’asse longitudinale. La quarta  sovrappone sullo schermo tutte le informazioni  sulle impostazioni della fotocamera, concentrate prevalentemente sul lato sinistro e in alto, ma è un po’ piena e disturba l’inquadratura. La prima modalità è sicuramente la migliore.
Molto utile in alcuni casi la sua sensibilità al tocco: consente di selezionare e  mettere a fuoco un soggetto e poi scattare direttamente con un dito. Inoltre permette di avere alcuni pulsanti funzione virtuali, oltre ovviamente di scorrere facilmente le foto in fase di revisione.

I comandi sono pochi, ma organizzati in modo tale che non è quasi mai necessario entrare nei menu. Infatti con i pulsanti Fn, Quick menu, i comandi e la ghiera del pad  è possibile controllare quasi ogni dettagio delle impostazioni. La ghiera  poi consente una regolazione facilissima dei parametri selezionati col pulsante del pad o Quick menu. .

La messa a fuoco è a rilevamento di contrasto. L’area di messa a fuoco può essere scelta automaticamente (Multipla), oppure si può scegliere quella centrale, posizionata a piacere (Spot flessibile) adatta anche quando si usa la fotocamera su treppiedi, a inseguimento (TRACKING) che aggancia un soggetto in movimento e lo segue e infine con il rilevamento dei volti. La messa a fuoco può essere normale, macro o manuale assistita da. Infine c’è la messa a fuoco manuale con l’ingrandimento dell’area di messa a fuoco e l’evidenziazione dei contorni. In modalità Macro la TZ80 può arrivare a mettere a fuoco fino a 3 centimetri dalla lente frontale fino alla focale equivanente di 50 mm.
La TZ80 dispone anche della funzione di rilevamento dei volti con anche la possibilità di memorizzarne alcuni.
L’autofocus si è dimostrato abbastanza preciso e quasi mai ho riscontrato foto fuori fuoco anche alla focale massima dello zoom. La sua velocità è abbastanza buona per soggetti statici ed in movimento non troppo veloce. Durante le riprese video si è comportao abbastanza bene, perdendo qualche volta il fuoco di veicoli in movimento, ma recuperandolo abbastanza rapidamente.
E’ disponibile anche la funzione Post Focus. questa in realtà non scatta foto, ma un video 4K, varindo la messa a fuoco dal soggetto più vicino fino allo sfondo o all’infinito. Poi rivedendo il video sullo schermo e toccando il punto in cui si vuole la messa a fuoco salva una foto 4K (8 Mpx) focalizzata in quel punto. La stessa cosa si può fare salvando il video sul computer ed estraendo con un editor video il fotogramma di interesse. E’ un giochetto simpatico, ma non aggiunge nulla alle capacità fotografiche della fotocamera.

L’esposizione può essere totalmente automatica in Auto intelligente. In questo caso la fotocamera esegue tutto automaticamente compresa la selezione della scena. Le scene disponibili sono numerose e coprono tutte le esigenze , come si vede nell’apposita galleria.
In alternativa si può usare il programma P, eventualmente impostando la sensibilità Iso se non è su Auto, variare la coppia tempo/diaframma con la ghiera di comando e la compensazione dell’esposizione con l’apposito pulsante del pad; le priorità ai tempi o diaframmi, regolandoli con la ghiera di comando, o l’esposizione manuale nella quale si regolano i tempi e i diaframmi con la ghiera posteriore i diaframmi, con quella attorno all’obiettivo i tempi e facendo riferimento ad una indicazione di sovra o sottoesposizione in basso sullo schermo. La sovra o sottoesposizione in tutte le modalità è indicata sullo schermo o mirino e si comanda con l’apposita ghiera.  In modalità Iso Auto la macchina regola il tempo minimo di scatto in funzione della lunghezza focale impostata sull’obiettivo fino a che ciò è possibile, ma data la sua scarsa luminosità alla focale massima spesso ci si trova a scattare con tempi troppo lunghi se la luce non è più che ottimale. La lettura esposimetrica può essere valutativa, con prevalenza al centro o spot.
Oltre a queste modalità di esposizione c’è anche la possibilità di riprese panoramiche in orizzontale o verticale. E’ possibile memorizzare un profilo utente per diverse situazioni di scatto richiamabile con la manopola delle modalità in posizione C.

L’esposizione si è dimostrata abbastanza corretta di giorno con buona luce, mentre di notte o in ambienti molto scuri ha dmostrato una sovraesposizione di 1 stop, come quasi sempre accade, facilmente correggibile con il comando di compensazione. Solo in qualche raro caso, in presenza di forti contrasti e controluce ho dovuto apportare qualche correzione, il cui effetto viene visualizzato sullo schermo. C’è da notare però che usandola in iA (automatismo intelligente), questo non aumenta la sensibilità Iso sopra i 400 (giustamente, considerando i risultati sulle foto!), per cui in situazioni di poca luce scatta con tempi eccessivamente lunghi facendo spesso rischiare il mosso. In questi casi è consigliabile passare al funzionamento Program e all’impostazione manuale degli Iso.

Sono disponibili inoltre numerosi effetti immagine, utilizzabili solo salvando le foto in jpeg, ognuno con diverse varianti: espressivo, nostalgico, vecchi tempi, high key, sottoesposizione, sepia, monocromatica dinamica, opera d’arte, Alta dinamica, processo incrociato (?), effetto giocattolo, effetto miniature, messa a fuoco soft, filtro a stella, punto colore come si può vedere nell’apposita galleria.

E’ disponibile inoltre una funzione panorama per foto con dimensioni standard a 180° o ampia a 360°.

Il bilanciamento del bianco può essere automatico e da quasi sempre buoni risultati, oppure su 4 diversi valori prefissati. E’ possibile anche effettuare e memorizzare una taratura personalizzata.

La sensibilità Iso può essere regolata automaticamente o manualmente, a passi di 1/3 EV, da 80 a 3200 Iso con estensione a 6400. La regolazione automatica, come detto, tiene conto della focale dell’obiettivo impostata sullo zoom.

Lo stabilizzatore è ottico. La sua efficacia è buona, come si può vedere nella pagina dedicata alle prestazioni.

Le foto possono essere salvate in formato 3:2, 4:3, 16:9 e 1:1 e in varie dimensioni, L a 18 Mpx, M a 9 Mpx, S a 4,5 Mpx. Possono essere salvate in Jpeg con qualità Fine o Standard, in raw e in raw più jpeg.

Il flash incorporato può scattare automaticamente nelle modalità Auto intelligente e nelle scene ritratto e macro, o essere impostato per l’uso forzato. Dispone della possibilità di un prelampo per evitare gli occhi rossi. La sua potenza è abbastanza buona e adatta ad illuminare anche un ambiente medio.

La TZ80 dispone di ripresa a raffica  fino a 40 fg/s, SH o Altissima veloocità, per un massimo di 60 scatti. In questo caso l’esposizione e messa a fuoco sono bloccate al primo scatto. Sono disponibili delle velocità inferiori: H Alta a 10 fg/s con messa a fuoco al primo scatto, ma esposizione e bilanciamento del bianco regolati scatto per scatto; M Media a 5 fg/s e L Bassa a 2 fg/s per le quali la messa a fuoco, l’esposizione e il bilanciamento del bianco sono regolati scatto per scatto ed è anche disponibile la live view. Per queste velocità il limite è la capacità della scheda. C’è poi la ripresa foto in formato 4K. In questa modalità è possibile anche registrare le immagini a partire da 1 secondo prima di quando si è premuto il pulsante di scatto. La messa a fuoco e l’esposizione sono regolate scatto per scatto. La raffica viene salvata in forma di video MP$. In fase di revisione è possibile poi selezionare, tramite lo schermo touch, le foto da salvare come jpeg. Sia nelle riprese a raffica sia in quelle 4K è possibile utilizzare tutte le modalità di esposizione, Program, priorità e manuale.

La ripresa video consente di riprendere video 4K a 3840×2160 pixel 25/24p o Full HD a 1920×1080 pixel 50i/50p/25p/24p in formato MP4 o AVCHD. E’ disponibile anche una ripresa HD a 1280×720 pixel pixel o VGA a 640×480 pixel a 25 fg/s. Durante la ripresa la messa a fuoco può essere automatica o fissata all’inizio della registrazione; per l’esposizione si possono usare tutte le modalità disponibili. Durante la registrazione si possono scattare delle foto.

La fotocamera dispone di connettività Wi-Fi con la quale è possibile, attraverso l’APP Panasonic “Image App”, di Panasonic collegarla ad uno smartphone o un tablet per controllarla o anche ad un pc per trasferire le foto.

La TZ80 nasconde nelle dimensioni di una compatta uno zoom ad amplissima escursione focale degno di una bridge ed un mirino elettronico. Questo è sicuramente un potente argomento di vendita, ma ci si deve chiedere quanto veramente questo zoom sia usabile. La sua luminosità è bassa, f/6,4 al massimo della focale. Per scattare con sicurezza alla massima focale si deve inoltre usare un tempo di scatto adeguatamente breve, almeno 1/200 considerando che c’è lo stabilizzatore. Ciò riduce il suo campo d’azione solo a foto in esterni in buona luce. La qualità d’immagine però è molto relativa ed osservando gli scatti al 100 % si vede che mancano di dettaglio e di definizione. Alle focali inferiori, fino all’equivalente di 120-150 mm, invece la qualità d’immagine è discreta, ma anche alla minima sensibilità si può percepire un po’ di rumore, eliminato bene dalla macchina nel salvataggio jpeg. Se la sensibilità aumenta la riduzione di rumore aumenta, ma a scapito della nitidezza e dei dettagli producendo, oltrei 400 Iso, delle foto prive di dettagli e simili ad acquarelli. Se si usa il raw, cosa che nessun utente di questa macchina farà, calibrando la riduzione di rumore non si riesce comunque ad andare oltre i 400 Iso se si vuole una qualità accettabile.
La fotocamera comunque si presta però all’uso come fotocamera da viaggio anche da parte di principianti e di persone poco esperte in tecnica fotografica se si accontentano di fare foto solo in esterni ed in buona luce.

Per tutte le foto di prova ho usato il formato 4:3 nativo del sensore.
Le foto sono suddivise in foto di test, scattate a tutte le sensibilità, da 80 a 6400 Iso, in luce naturale di giorno e di notte e in interni ed a vari diaframmi per valutare l’obiettivo, e foto di esempio, come turista, a varie sensibilità a secondo delle situazioni, anche se di giorno sono stati usati possibilmente gli 80 Iso.

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Prestazioni
Galleria
Conclusioni
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