La GFX 50R è la seconda mirrorless medio formato presentata da Fujifilm. Differisce dalla 50S per la forma del corpo. Infatti questo ricorda la forma delle fotocamere a telemetro, senza sporgenze sulla calotta e con il mirino all’estrema sinistra del corpo, mentre la 50S ha la forma di una reflex con il mirino sporgente. Fujifilm, dopo essersi affermata con le sue mirrorless APS della serie X ha preferito, per offrire una migliore qualità d’immagine, entrare nel campo delle medio formato, nel quale vantava una lunga esperienza ai tempi della pellicola, piuttosto che in quello delle fullframe. Lo schema mirrorless ha permesso a Fujifilm di realizzare una fotocamera che come dimensioni e peso è paragonabile ad una reflex o mirrorless fullframe.
Il sensore, che misura 44×33 mm ed ha 51 Mpx che consentono una risoluzione elevata, e il resto dell’elettronica sono però gli stessi. Il mirino elettronico ha un’alta risoluzione, lo schermo è orientabile, dispone di ripresa video Full HD e di connessione wi-fi e Bluetooth.
La GFX 50R si presenta con un corpo abbastanza simile ad una fotocamera a telemetro, ma con dimensioni decisamente maggiori. La prima impressione vedendola infatti è che si tratti di una fotocamera pesante e particolarmente impegnativa da portare in giro.
In realtà impugnandola ci si accorge che non è così: il peso non è particolarmente alto e simile a molte reflex, non solo fullframe, o ad alcune mirrorless di ultima generazione. Con alcuni obiettivi a focale fissa disponibili nel corredo l’insieme risulta abbastanza maneggevole.
La GFX 50R è comunque ottimamente costruita e rifinita, con un aspetto di elevata qualità.
Le principali caratteristiche della GFX 50R sono:
– sensore CMOS medio formato (44×33 mm) senza filtro antialias con 51 Mpx (il fattore moltiplicativo per gli obiettivi è 0,8x)
– processore d’immagine X Processor Pro
– corpo in lega di magnesio protetto da polvere ed acqua
– innesto obiettivi Fujifilm G
– mirino elettronico OLED con 3,69 Mpx, copertura 100% e ingrandimento 0,77x
– schermo da 3,2″ e 2.360.000 pixel orientabile in alto e in basso e sensibile al tocco
– autofocus a rilevamento di contrasto con 425 punti AF
– modalità di esposizione completamente automatica, Program, a priorità e manuale
– sensibilità automatica o manuale da 100 a 12800 Iso espandibile fino a 102400
– otturatore meccanico e elettronico con tempi da 360 secondi ad 1/16000
– ripresa video Full HD a 1920×1080 pixel 29,97/25/24/23,98pin formato MP4 con audio stereo
– presa per microfono esterno e cuffia stereo
– velocità di raffica fino a 3 fg/s
– sistema di pulizia del sensore a vibrazione ultra sonica
– usa schede SD/SDHC/SDXC anche di tipo UHS-II
– batteria agli ioni di litio NP-T125
– dimensioni 161x97x66 mm
– peso 775 grammi
La Fujifilm GFX 50R costa 3.970 € solo corpo, 5.200 € con il GF 63/2,8, 5.400 € con il GF 45/2,8 e 6.100 € con lo zoom GF 32-64/4,0.
Descrizione
La GFX 50R è una fotocamera di dimensioni inferiori a quelle alle medio formato viste fino ad oggi, e paragonabile ad una reflex fullframe.
Confrontandola infatti insieme allo zoom 32-64/4,0 (equivalente ad un 26-52 mm su formato fullframe) con reflex fullframe con risoluzione simile, come la Nikon D850 e il 24-120/4,0 le sue dimensioni sono leggermente superiori solo per quanto riguarda l’obiettivo mentre il peso, 1650 g è addirittura inferiore a quello della Nikon, 1715 g.
Se poi si fa il confronto con la Panasonic S1R con il 24-105 si vede che le dimensioni sono analoghe e il peso anche in questo caso inferiore ai 1700 g di Panasonic.
Se però si fa un confronto con una mirrorless fullframe come la Sony A7R IV con lo Zeiss 24-70/4,0, 1095 g, la GFX 50R è evidentemente più grande e pesante.
Inizio la descrizione dal frontale:
Sulla sinistra dell’innesto obiettivi in basso si vede il pulsante di sblocco dell’obiettivo. Sempre sulla desta in alto c’è un pulsante Fn2 personalizzabile che come impostazione predefinita serve per cambiare la funzione della ghiera di comando anteriore. In alto a destra c’è un led che segnala il funzionamento dell’autoscatto e un po’ più in basso c’è il terminale sincro per flash, coperto da un tappo in gomma.
Sulla calotta superiore c’è al centro la slitta porta accessori per un flash o un microfono esterno.
A destra la ghiera di impostazione dei tempi da 1 secondo a 1/4000 più la posizione A auto e le pose B e T; per impostare i tempi intermedi e per quelli superiori a 1/4000, usabili con l’otturatore elettronico fino a 1/16000, si usa la ghiera di comando posteriore.
Quasi davanti alla ghiera dei tempi c’è il pulsante per le modalità di scatto, singolo, raffica e autoscatto. Nella parte anteriore destra della calotta il pulsante di scatto con coassiale l’interruttore di accensione in posizione molto comoda. Dietro la ghiera per la compensazione dell’esposizione con accanto il pulsante personalizzabile Fn1 che per impostazione predefinita serve per la regolazione della sensibilità ISO.
Nella parte posteriore i comandi sono tutti in alto e alla destra dello schermo ribaltabile.
All’estrema sinistra il mirino con, sulla sinistra, la rotella per la regolazione diottrica e a destra il sensore per l’occhio del fotografo. Alla sua destra il pulsante per la commutazione manuale fra schermo e mirino.
Poi, seguendo verso destra il pulsante per la cancellazione delle foto e un un’interruttore a tre posizioni per commutare la messa a fuoco fra singola, continua e manuale.
Accanto il pulsante Fn3 che come impostazione predefinita serve a bloccare l’esposizione e all’estrema destra quello Fn4 che serve a bloccare la messa a fuoco. Fra i due la ghiera di comando posteriore.
Questa serve per il program shift, regolare i tempi in priorità dei tempi, impostare le funzioni selezionate con l menu rapido e scegliere la dimensione della zona di messa a fuoco; “cliccandola” si pụò ingrandire la zona di messa a fuoco o scegliere la messa a fuoco manuale. Scendendo verso il basso a fianco dello schermo per primo si trova il joystick che serve a molte funzioni: spostare il punto o l’area di messa a fuoco, navigare nei menu e cliccandolo confermare la scelta. Sotto una fila di tre pulsanti: il primo per il richiamo dei menu e per la conferma delle scelte, poi quello per la revisione delle foto e infine quello per selezionare le informazioni da vedere nello schermo o nel mirino e per tornare indietro nella navigazione nei menu.
Sulla piccola sporgenza all’estrema destra il pulsante in alto Fn5 serve per la scelta dell’area di messa fuoco: punto singolo, zona o intera con inseguimento. Quello sotto richiama il menu rapido di regolazione che consente di visualizzare e modificare quasi tutte le impostazioni della fotocamera.
Sul lato destro c’è l’alloggiamento delle due schede di memoria SD protetto da uno sportellino e in alto una presa HDMI coperta da un altro sportellino.
Sul quello sinistro in alto c’è una presa per un microfono esterno o per il telecomando a filo.
Nella parte inferiore troviamo l’innesto per il treppiedi coassiale con l’obiettivo, a destra l’alloggiamento per la batteria e a sinistra una presa USB C e un connettore per l’alimentatore da rete, entrambi protetti con uno sportello in gomma.
In dotazione, insieme alla macchina sono forniti:
– batteria ricaricabile NP-T125
– caricabatteria BC-T125 con cavo
– tappo del corpo
– la cinghia a tracolla
– il manuale di istruzioni
Il software in dotazione, per Windows e Mac, Fujifilm Raw File Converter per importare, visualizzare, modificare e convertire le foto da raw, MyFinePix Studio per organizzare, visualizzare e stampare le immagini sono scaricabili dal sito Fujifilm. Inoltre dal sito PhaseOne è possibile scaricare CaptureOne for Fujifilm per la conversione delle foto raw.
Come accessori sono disponibili:
– anello adattatore per obiettivi Hasselblad
– adattatore per alimentazione da rete
– batterie supplementari
– Telecomando RR-90
– vari flash esterni Fujifilm dedicati e comandabili senza cavi
– microfono stereo MIC-ST1
Schermate
Modalità di funzionamento
Menu rapido
Menu
Uso in pratica
Per la prova ho avuto a disposizione una GFX 50R dotata degli obiettivi GF 23/4,0, 50/3,5, 32-64/4,0 e 100-200/5,6 OIS.
Corpo macchina
La GFX 50R è una fotocamera abbastanza grande, con un aspetto che ad un primo sguardo pụò intimidire. Poi usandola si scopre che è non troppo pesante, ben bilanciata e abbastanza maneggevole. Nonostante le sue dimensioni si impugna bene, accedendo facilmente a tutti i comandi.
La costruzione è eccellente con il corpo interamente metallico in lega di magnesio e protetto da polvere ed acqua, e molto ben costruito e rifinito, rivestito totalmente, tranne la calotta superiore ed il fondello, in gomma morbida zigrinata, piacevole al tatto, che ne facilita l’impugnatura evitando che possa essere scivolosa.
Con gli obiettivi in prova, l’insieme è equilibrato anche se impegnativo da trasportare. Naturalmente ci vuole una borsa fotografica adeguata.
Comandi
I comandi per l’operatività fotografica sono tutti a portata di dita e facilmente raggiungibili e memorizzabili. La GFX 50R segue lo schema dei comandi Fujifilm già adottato da molti modelli della serie X, specifico per queste fotocamere e diverso da tutte le altre E’ basato sulla disponibilità di ghiere per comandare direttamente i tempi sul corpo macchina e i diaframmi sugli obiettivi, come sulle fotocamere a pellicola di una volta; la sensibilità ISO in questo caso però si imposta con una delle ghiere di comando se non è in auto. In questo modo è possibile impostare facilmente tutte le modalità di funzionamento senza la necessità di un’apposita manopola. In pratica se si impostano tutte le due ghiere su A (auto) si ottiene il funzionamento Program, in cui la fotocamera sceglie il tempo, il diaframma e la sensibilità ISO più appropriati per la scena inquadrata se questa è in auto. Con la ghiera anteriore è peṛò possibile modificare la coppia tempo/diaframma senza modificare l’esposizione, mentre con la ghiera apposita è possibile modificare l’esposizione entro +/- 3 stop.
Se si imposta una sensibilità ISO è invece possibile usare l’esposizione Program con una sensibilità fissa. Spostando la ghiera dei tempi da A su un tempo determinato il funzionamento diventa a priorità dei tempi, sempre con la scelta automatica o manuale della sensibilità e la possibilità di compensazione dell’esposizione. Se si sposta la ghiera dei tempi da A su un determinato valore di apertura il funzionamento sarà a priorità dei diaframmi, anche in questo caso con ISO auto o manuale e possibilità di compensazione. Se si spostano entrambe le ghiere dei tempi e diaframmi su valori scelti dal fotografo il funzionamento potrà essere automatico con possibilità di compensazione se si lascia la sensibilità su auto, oppure totalmente manuale se si fissa anche questa ad un valore scelto. In questo caso nel mirino o nello schermo sarà visibile una scala graduata, entro +/- 3 stop, che indicherà quanto si discosta l’esposizione scelta da quella determinata dalla macchina.
In realtà è molto più facile farlo che spiegarlo.
Ottimo il joystick alla destra dello schermo, facilmente azionabile con il pollice, che serve a spostare il punto o la zona AF, visualizzabile nello schermo o nel mirino. Comodo anche il pulsante per impostare le modalità di scatto, singolo, raffica, bracketing, sulla calotta e azionabile facilmente. Pratico il menu rapido (Quick menu), attivabile con il pulsante all’estrema desta sulla piccola sporgenza su cui si pụò appoggiare in pollice. Il menu rapido si naviga con il joystick o con la ghiera anteriore. Una volta selezionato il parametro da impostare peṛò non si deve premere il pulsante Ok, come sarebbe naturale, ma regolarlo usando la ghiera posteriore.
L’unico comando difficile da raggiungere e da azionare è quello relativo alle modalità di messa a fuoco, sul dorso, che richiede di staccare l’occhio dal mirino. Sarebbe stato meglio posizionarlo sul frontale, azionabile dalla mano sinistra come sulla X-T3.
Complessivamente comunque i comandi sono comodi, di immediata comprensione e facilmente azionabili anche senza staccare l’occhio dal mirino.
Menu
I menu seguono lo schema semplice e pratico comune a tutte le Fujifilm. Sono suddivisi in: Impostazione qualità d’immagine (3 schermate), Impostazione AF/MF (3 schermate), Impostazione ripresa (2 schermate), Impostazione flash, Impostazione filmato, Set Up con Impostazioni utente, Impostazione suoni, Impostazione schermo (3 schermate), Impostazioni pulsanti/ghiere (2 schermate), Gestione energia, Impostazione salvataggio dati, Impostazioni di connessione.
Sono chiari, semplici e facilmente comprensibili, fra i migliori disponibili.
Mirino
Il mirino è elettronico con un’alta risoluzione,3,69 Mpx, copertura del 100 % e ingrandimento reale di 0,77x. E’ molto ampio e luminoso e non presenta riflessi o ritardi. Nel mirino si possono vedere le correzioni effettuate all’esposizione e al bilanciamento del bianco. I punti AF coprono quasi tutta la superficie dell’inquadratura e sono ben posizionati anche per l’inseguimento di soggetti che si spostano lateralmente. Quelli attivi sono visualizzati in verde al momento della messa a fuoco. Alla sua base sono visualizzate tutte le impostazioni della fotocamera, tempi, diaframmi, sensibilità, compensazione dell’esposizione, WB, modalità di scatto, impostazione flash, blocco AE/AF e conferma messa a fuoco, quindi si pụò scattare senza distogliere l’occhio dal mirino. Orientando la fotocamera in verticale queste indicazioni si spostano automaticamente sul lato più corto per rimanere sempre in basso rispetto all’inquadratura.
Schermo
Lo schermo di tipo sensibile al tocco da 3,2″ ribaltabile il alto fino a 90° e in basso fino a 45° e con 2,36 Mpx ha un’elevata nitidezza, ma come tutti gli schermi non consente una visione ottimale in condizioni di forte illuminazione, specialmente in controluce. La possibilità di orientarlo peṛò è molto comoda per riprese dal basso, dall’alto e per il video.
Con il tocco si pụò selezionare l’area AF e mettere a fuoco, ingrandire la visualizzazione anche in live view, scorrere le immagini in visualizzazione, selezionare il menu rapido, inserire caratteri, ma non scattare.
Otturatore
La GFX 50R è dotata di un otturatore meccanico ed uno elettronico. Quello meccanico ha tempi da 60 minuti a 1/4000, tranne nella modalità P (program) in cui arriva al massimo a 4 secondi, più la posa B (bulb) fino a 60 minuti e T. Quello elettronico consente tempi da 60 minuti a 1/16000, tranne che in Program in cui è limitato da 4 secondi a 1/16000. Si pụò usare solo l’otturatore meccanico, oppure solo quello elettronico o entrambi, lasciando la scelta alla fotocamera in funzione del tempo impostato. L’otturatore elettronico pụò anche essere usato per simulare la prima tendina, annullando così le vibrazioni che potrebbero essere indotte dalla tendina meccanica prima dello scatto. Inoltre usando esclusivamente l’otturatore elettronico è possibile azzerare completamente il rumore di scatto (eliminando anche il “bep” al raggiungimento della messa a fuoco), cosa molto utile se si deve scattare in un ambiente che richiede assoluto silenzio. Lo scatto così pụò essere assolutamente silenzioso grazie anche all’assenza dello specchio, e questo è un grosso vantaggio specialmente nei confronti delle analoghe reflex medio formato alquanto rumorose.
Stabilizzazione
La GFX 50R non è dotata di stabilizzatore integrato, ma si avvale di quella disponibile sugli obiettivi. Per i risultati con lo zoom 100-200 vedere la pagina delle prestazioni.
Autofocus
La messa a fuoco è a rilevamento di contrasto. Si pụò scegliere un singolo punto di messa a fuoco, oppure una zona con sei differenti dimensioni o infine la zona ampia con copertura di quasi tutta l’inquadratura. I punti AF possono essere scelti in una griglia di 9×13 zone AF, 117 in totale, o di 17×25, 425 punti in totale. I punti AF o le zone si scelgono e si spostano tramite il joystick. Quelli attivi durante la messa a fuoco sono visualizzati in verde. L’autofocus pụò essere singolo S, oppure continuo C.
Per i ritratti è disponibile anche una funzione per il rilevamento del volto o degli occhi del soggetto e si pụò definire una priorità per l’occhio destro o sinistro.
L’autofocus si è rivelato preciso ed abbastanza veloce per soggetti statici, ma non in grado di seguire e mettere a fuoco soggetti in movimento veloce. Non è per questo però che la GFX 50R è stata progettata. La scelta automatica dei punti AF funziona bene in quasi tutte le situazioni, ma se si vuole una messa a fuoco precisa è bene scegliere il punto o la zona su cui si desidera mettere a fuoco.
La messa a fuoco manuale, impostabile con l’apposito comando sul dorso, pụò essere assistita dalla intensificazione dei contorni con un colore a scelta (focus peacking) e con un ingrandimento dell’immagine, sia nel mirino che sullo schermo.
E’ disponibile anche una funzione per visualizzare la profondità di campo.
Esposizione
L’esposizione pụò essere regolata, come spiegato precedentemente, regolando opportunamente le ghiere per tempi, diaframmi e la sensibilità.
La lettura esposimetrica pụ essere valutativa su 256 zone, media, media pesata al centro o spot.
L’esposizione si è dimostrata sempre corretta sia con molta luce sia in presenza di forti contrasti e solo in casi veramente al limite ho dovuto apportare delle correzioni. Tendenzialmente opera in modo equilibrato, cercando di salvare le luci; in qualche caso quindi le ombre possono risultare un po’ scure e si deve intervenire con la compensazione dell’esposizione. Scattando in raw e usando CaptureOne per la conversione in jpeg è possibile correggere ampiamente l’esposizione e recuperare le luci e le ombre anche in situazioni difficili. Nelle foto notturne con presenza di forti luci con misurazione valutativa è necessario sottoesporre di 2/3 di stop, come per quasi tutte le fotocamere.
Sensibilità ISO
L’impostazione automatica della sensibilità ISO pụò essere personalizzata definendo il tempo più lungo di scatto oltre il quale questa va aumentata ed i suoi valori minimo e massimo. Si possono memorizzare tre impostazioni personalizzate. Purtroppo peṛò non è possibile impostare il tempo limite in modo che la fotocamera lo vari automaticamente a secondo della focale dell’obiettivo usato o di quella impostata sullo zoom, come per altre fotocamere, anche Fujifilm. Questo comporta che ci si debba ricordare, ogni volta che si cambia obiettivo o che si modifica la focale dello zoom, di modificare l’impostazione ISO auto o di scegliere quella memorizzata più adatta. E’ una cosa molto macchinosa che pụò causare errori per dimenticanza e che scoraggia l’uso della funzione ISO auto, comoda in molte occasioni. Spesso è preferibile usare, se si vuole mantenere l’impostazione automatica della sensibilità in condizioni di luce scarsa, la priorità dei tempi per garantirsi un tempo di scatto adeguato alla focale usata piuttosto che l’impostazione Program con il rischio di scattare con tempi troppo lunghi per l’obiettivo e di ottenere foto mosse.
E’ una limitazione che non ci si aspetterebbe in una fotocamera di questo livello, anche se si manifesta solo in uso abbastanza dinamico, e sarebbe meglio che Fujifilm la correggesse come ha fatto per la X-T3 con un aggiornamento firmware che consenta la variazione del tempo limite in funzione della focale dell’obiettivo.
Bilanciamento del bianco
Il bilanciamento del bianco pụò essere regolato automaticamente o su 7 valori predefiniti. Pụò anche essere effettuata una taratura personalizzata, oppure essere impostato direttamente in gradi kelvin.
In auto si è dimostrato sempre corretto sia di giorno che di notte, in esterni ed interni e non ho mai dovuto apportarvi correzioni se non in situazioni difficili di luce mista.
Formato foto
Le foto possono essere salvate in sei rapporti di aspetto: 4:3, 3:2, 16:9, 1:1, 5:4 e 7:6 in Jpeg con qualità Fine o Standard, in raw (RAF) e in raw più jpeg. Le foto possono essere salvate in diverse dimensioni: per il rapporto 4:3 L 51 Mpx, e S 12 Mpx.
Profili colore
La fotocamera dispone, come tutte le Fujifilm, di numerosi profili colore che richiamano i colori delle più famose pellicole dia e negative Fuji: Provia (standard), Velvia (vivace), Astia (morbida), Classic Chrome (neutra), Pro Neg. Hi, Pro Neg Standard, Across (bianco e nero dettagliato) anche con filtri giallo, rosso e verde consentono di ottenere foto jpeg con caratterizzazione colore diverse da usare secondo i soggetti ed i gusti del fotografo. Oltre a questi esistono i profili per bianconero, anche con filtri giallo, rosso e verde e sepia.
Foto jpeg dalla fotocamera
Questi profili possono essere applicati, oltre che alle foto jpeg al momento dello scatto,anche alle foto in formato raw tramite il software CaptureOne for Fujifilm, scaricabile gratuitamente dal sito CaptureOne, e quindi è possibile cambiarli a posteriori per trovare quello più adatto a ciascuna foto.
In questo modo è possibile caratterizzare le foto con il profilo più adatto al soggetto ed alle intenzioni del fotografo.
Foto convertite con Capture One e diversi profili
Oltre ai profili di simulazione film CaptureOne offre un’ulteriore serie di profili colore con cui possono essere personalizzate le foto convertite da raw.
Effetti e scene
In una fotocamera di taglio professionale come la GFX 50R non sono previsti effetti o scene predisposte.
Profondità di campo
Una caratteristica importante delle medio formato è l’estremo controllo che consentono sulla profondità di campo. Infatti a parità di f/stop (cioè di numero di diaframma) una medio formato ha una profondità di campo inferiore ad una fullframe, un’APS o a una Micro 4/3 rispettivamente di uno stop, due stop o tre stop. Usando quindi gli obiettivi alla massima apertura, in particolare con i focale fissa di grande luminosità, si pụò isolare il soggetto dallo sfondo con una profondità di campo ridottissima, cosa impossibile o quasi con i formati più piccoli. Se invece serve una profondità di campo elevata si pụò chiudere il diaframma, allungando il tempo di posa per i soggetti statici, oppure aumentando la sensibilità ISO, senza rischi di penalizzazioni per la qualità d’immagine entro certi limiti.
Flash
La GFX 50R non dispone di flash integrato. Questa scelta, fatta presumibilmente perché si pensa che chi usa una fotocamera di questo livello abbia anche un flash esterno, è peṛò penalizzante perché non sempre ci si porta il flash se non si prevede di usarlo e, senza flash integrato, non si pụò usufruire di questo tutte le volte in cui servirebbe un semplice flash di schiarita, ad esempio per un ritratto al volo in esterni con il sole alto.
Connessione
Come tutte le ultime fotocamere anche la GFX 50R è dotata di connessione Wi-Fi. Tramite l’App Fujifilm Camera Remote, disponibile per Android e iOS, è possibile connettersi alla fotocamera per il trasferimento delle foto o per il suo controllo remoto, compreso lo scatto a distanza.
Altre caratteristiche
La fotocamera consente di modificare la gamma dinamica delle foto aumentandola fino al 400 % in modo automatico o manuale. Questo comporta peṛò un aumento della sensibilità usata con la possibile presenza di rumore se si arriva a sensibilità molto alte.
La GFX 50R consente cinque tipi di bracketing: esposizione, simulazione film, gamma dinamica, sensibilità ISO e bilanciamento del bianco.
E’ disponibile un intervallometro per effettuare degli scatti ad intervallo fisso, fino a 999, entro 24 ore. E’ anche possibile effettuare esposizioni multiple.
Infine è possibile visualizzare, sul mirino o sullo schermo, una livella 3D utile per foto di architettura e di paesaggio.
Raffica
La GFX 50R dispone di due velocità di raffica: 3 fg/s con un numero illimitato di foto jpeg, 13 in raw compresso e 8 senza compressione, e 1,8 fg/s per un numero illimitato di jpeg o raw compressi o 8 raw non compressi. Si possono usare tutte le modalità di funzionamento, ma se il tempo di scatto è troppo lento la velocità sarà rallentata.
L’esposizione è determinata scatto per scatto. La messa a fuoco ugualmente scatto per scatto se è impostata su AFC (autofocus continuo).
Non è una prestazione particolarmente brillante, anche tenendo conto della grande dimensione delle immagini, ma comunque la GFX 50R non è certamente una fotocamera progettata per le riprese sportive.
Video
La ripresa video consente di riprendere video Full HD a 1920×1080 pixel 29,97/25/24/23,98p in formato MOV con compressione MPEG-4 AVC/H264 e audio stereo.
Si possono usare tutte le modalità, Program, priorità e manuale, e impostare la sensibilità ed il bilanciamento del bianco. Possono essere anche usati i profili colore e le simulazioni pellicola disponibili. E’ possibile collegare un microfono stereo esterno e delle cuffie per il controllo del sonoro. Come per tutte le mirrorless la ripresa video pụò essere effettuata usando il mirino elettronico oltre che con lo schermo.
Non sono caratteristiche particolarmente avanzate per una fotocamera attuale, sarebbe preferibile la possibilità di ripresa 4K vista la qualità del sensore e degli obiettivi, ma anche in questo caso si deve ricordare che la GFX 50R è pensata sopratutto per la qualità delle foto.
Obiettivi
La GFX 50R ha l’innesto obiettivi Fujifilm G. Questo innesto con un diametro di 65 mm consente una distanza della flangia dal piano del sensore molto ridotta, 26,7 mm, e una distanza minima della lente posteriore di solo 16,7 mm consentendo una migliore progettazione di obiettivi compatti e luminosi. Il collegamento col corpo macchina è solo elettrico con 12 contatti.
Gli obiettivi sono tutti del tipo Weather Resistent, cioè protetti da polvere ed acqua.
Il fattore moltiplicativo della focale per calcolare la focale equivalente nel formato fullframe è circa 0,8x.
Il corredo attualmente comprende nove obiettivi, sette a focale fissa e due zoom. I focale fissa sono GF 23 mm f/4,0 LM WR (18 mm eq.) 2.440 €, GF 45 mm f/2,8 WR (36 mm eq.) 1.430 €, GF 50 mm f/3,5 WR (40 mm eq.) 1.070 €,GF 63 mm f/2,8 WR (50 mm eq.) 1.220 €, GF 110 mm f/2,0 LM WR (87 mm eq.) 2.650 €, GF 120 mm f/4,0 LM OIS WR Macro (95 mm eq.) 2.550 € e GF 250 mm f/4,0 WR OIS (200 mm eq.) 2.950 €. Gli zoom sono il GF 32-64 mm f/4,0 LM WR (25-51 mm eq.) 2.1400 € e il GF 100-200 mm f/5,6 WR OIS (80-160 mm eq.) 1.630 €. Infine è disponibile anche un moltiplicatore di focale 1,4x GF1 TC WR 870 €; con il 250 mm ed il moltiplicatore si potrà arrivare ad una focale di 350 mm f/5,6 equivalente ad un 280 mm.
E’ un corredo abbastanza completo, adatto per riprese in studio, di paesaggio, di ritratti, macro, ma anche di strada.
Si tratta di obiettivi di elevata qualità, ma costosi anche se proporzionati al costo della macchina e più economici di altre alternative.
Fujifilm rende disponibile infine un anello adattatore per gli obiettivi Hasselblad con innesto H.
Impressioni d’uso
Nell’uso la SLT GFX 50R si è dimostrata una fotocamera veramente eccellente. Le sue dimensioni pur consistenti non sono un ostacolo per chi vuole la qualità; si pụò portare tutto il giorno senza problemi. Se dotata di un obiettivo come un 32-64 si potranno affrontare molte situazioni fotografiche in viaggio, vacanze, eventi, mostre, ecc. senza dover cambiare obiettivo anche se lo zoom arriva al massimo alla focale normale. Ancora migliore è la combinazione con il 50 mm: è un obiettivo di dimensioni ridottissime e l’insieme con la GFX 50R pesa poco più di 1 kg. Con questo obiettivo si può fare di tutto e infatti l’ho usato moltissimo per paesaggio e strada. Naturalmente la GFX 50R va corredata degli obiettivi adatti al tipo di riprese che si vogliono fare.
L’interruttore coassiale con il pulsante di scatto è molto comodo se si tiene, come faccio io, la macchina con la mano destra sull’impugnatura durante il trasporto, per essere pronti a fotografare e consente una rapida accensione. I comandi sono quasi tutti pratici e di facile azionamento e consentono tutte le regolazioni con l’occhio al mirino. Eccellente la presenza delle ghiere esterne per la regolazione di tempi diaframmi, da sempre una caratteristica delle Fujifilm di classe elevata. Molto pratico anche il menu di controllo rapido.
La qualità d’immagine è commentata nella pagina dedicata alle prestazioni.
Ho usato la Fujifilm GFX 50R in situazioni diversissime,paesaggio, eventi, strada e altro. In ogni situazione ho ottenuto immagini di eccellente qualità, oltre una facilità ed un piacere nell’usarla veramente unici.
Le foto pubblicate sono suddivise in foto di test, scattate a tutte le sensibilità, da 100 a 12800 ISO, in luce naturale di giorno e di notte e in interni ed a vari diaframmi per valutare l’obiettivo, e foto di esempio, a varie sensibilità a secondo delle situazioni, anche se di giorno sono stati usati possibilmente i 100 ISO. Tutte le foto sono state salvate sia nel formato jpeg come salvato dalla macchina, sia nel jpeg convertito dal raw con CaptureOne for Fujifilm.