Fujifilm X-T3 e X-T30: test


Questa volta presento una prova in parallelo. Fujifilm X-T3 e X-T30. Infatti mentre stavo provando la X-T3 ho avuto l’opportunità di provare anche la X-T30 grazie alla collaborazione del noto negozio romano Ottica Universitaria.
la X-T3 è la versione professionale della serie di fotocamere X di Fujifilm. La X-T30 è invece la sua versione amatoriale, con alcune caratteristiche in meno, ma anche con qualcuna in più, e con un prezzo decisamente più accessibile.
La X-T3 deriva dalla X-T2 ed ha un corpo molto simile esteticamente e nei comandi. Le novità sono all’interno, condivise dalla X-T30 a sua volta derivata dalla X-T20, nel sensore e nell’elettronica. Il sensore ora è BSI-CMOS (retroilluminato) sempre con tecnologia X-Trans e con 26 Mpx, l’elaboratore d’immagine è l’X-processor 4 e l’autofocus ibrido ha 425 punti AF. La velocità di raffica arriva per entrambe a 30 fg/s e la ripresa video è 4K.

Le X-T3 e X-T30 richiamano per estetica una reflex analogica con il mirino, in questo caso elettronico sporgente sopra la calotta e un’impugnatura appena accennata. Le dimensioni sono contenute, in particolare per la X-T30, ed anche il peso è ridotto.
Il sensore X-Trans BSI-CMOS di quarta generazione con la sua matrice di filtri colore aperiodica, divisa a gruppi di 6×6 consente di eliminare i rischi di effetto moirè sulle trame ricorrenti e quindi di eliminare il filtro antialias migliorando la nitidezza. L’unica critica che gli si può fare è di essere ancora di formato APS mentre la tendenza di oggi, almeno per il mercato professionale, è quella di andare verso il fullframe.

In sintesi le caratteristiche principali della X-T3 sono:

– sensore APS BSI-CMOS da 26,1 Mpx X-TransTM IV
– processore X Processor 4
– innesto obiettivi Fujifilm X
– corpo in lega di magnesio protetto da polvere ed acqua
– autofocus ibrido a rilevamento di fase e di contrasto con 169 punti AF a rilevamento di fase e 425 a rilevamento di contrasto e assistenza alla messa a fuoco manuale con evidenziazione dei contorni
– sensibilità ISO da 160 a 12800 con estensioni a 80 e fino a 51200
– mirino elettronico con 3,69 Mpx, copertura 100 % e ingrandimento 0,75x
– schermo da 3″ con 1.040.000 pixel orientabile in alto e in basso e lateralmente
– otturatore a funzionamento meccanico con tempi da 30 secondi a 1/8000 e a funzionamento elettronico con tempi fino a 1/32000 di secondo
– comandi con ghiere per tempi e sensibilità ISO e diaframma sugli obiettivi
– raffica fino a 30 fg/s con ritaglio 1,25x (16 Mpx) e 20 fg/s a pieno formato
– video Cine 4K a 4096×2160 pixel, 4K a 3840×2160 pixel e Full HD con audio stereo
– prese per cuffia, microfono, HDMI e USB
– assenza di flash, ma ne viene fornito uno esterno in dotazione
– contatto sincro per flash esterni
– sistema di pulizia del sensore a vibrazione Ultra Sonica
– modalità di simulazione pellicola avanzata
– gamma di accessori dedicati compresa impugnatura con batteria supplementare
– connessioni wi-fi e Bluetooth
– dimensioni 133x93x59 mm
– peso 539 grammi

La X-T3 costa circa 1.330 € solo corpo e 1.650 € con lo zoom 18-55/2,8-4,0.

La X-T30 differisce per:

– corpo non protetto
– mirino con 2,36 Mpx, copertura 100 % e ingrandimento 0,62x
– schermo ribaltabile solo in alto e in basso
– otturatore a funzionamento meccanico con tempi da 30 secondi a 1/4000 e a funzionamento elettronico con tempi fino a 1/32000 di secondo
– comandi con ghiera solo per i tempi e diaframmi sugli obiettivi
– prese per microfono, USB e HDMI, ma non per cuffia
– flash incorporato
– assenza della presa sincro per flash
– impugnatura supplementare non disponibile
– dimensioni 118x83x47 mm
– peso 383 grammi

La X-T30 costa circa 840 € solo corpo, 1.050 € con lo zoom 15-45/3,5-5,6 e 1.170 € con il 18-55/2,8-4,0.

Descrizione

L’ estetica delle due Fujifilm è ispirata a quella delle Fujica a pellicola degli anni 70. La costruzione e la finitura sono ottime, sicuramente superiori a quelle della media delle fotocamere della categoria. Il corpo è in lega di magnesio con un rivestimento tipo pelle zigrinata che lo rende molto piacevole al tatto. Le ghiere di comando sono in metallo, i pulsanti esterni nella X-T3 numerosi e ben posizionati secondo la funzione assegnata; nella X-T30 c’è qualche comando in meno, in particolare si nota l’assenza del pad a quattro vie sostituito funzionalmente dal joystick. I comandi sono quasi tutti esterni e si può impostare quasi ogni funzione della macchina senza navigare nei menu, cosa molto positiva per la rapidità d’azione.

Come si vede le due fotocamere hanno un aspetto molto simile, ma la X-T3 spicca per l’aspetto più professionale e completo.

Se si confronta invece la X-T3 con una fotocamera fullframe di risoluzione e prestazioni analoghe, come la Sony A9, si vede che i corpi macchina sono delle stesse dimensioni, anzi la X-T3 ha qualche mm in più.

Se però si montano gli obiettivi la differenza appare subito evidente come in questo caso con la Fujifilm con lo zoom 18-55/2,8-4,0 e la Sony con il 24-70/2,8. Le differenze sarebbero state un po’ inferiori, ma sempre evidenti, montando sulla Fujifilm il 16-55/2,8.

Descrizione

Inizio la descrizione dal frontale descrivendo prima la X-T3 e poi le differenze con la X-T30.

A sinistra del bocchettone d’innesto degli obiettivi in basso c’è il pulsante di sblocco. Più in alto un pulsante personalizzabile Fn (per impostazione predefinita attiva la scelta delle velocità di raffica) e sopra la luce di assistenza per l’autofocus che funge anche da segnalatore per il funzionamento dell’autoscatto. Sulla piccola impugnatura la ghiera di comando anteriore. A destra in alto si vede l’attacco sincro per i flash esterni comandati con cavetto (caratteristica professionale) e sotto un commutatore per il funzionamento dell’autofocus: S singolo, C continuo e M manuale.

Sulla X-T30 i comandi sono gli stessi ad esclusione del pulsante per impostare la velocità di raffica e la mancanza della presa sincro flash.

Sulla calotta superiore ci sono tre ghiere metalliche di cui due doppie.

A partire da sinistra si vede la ghiera di impostazione della sensibilità ISO, con al centro il pulsante di blocco/sblocco, che può essere A automatica o andare da 160 a 12800 ISO. Ci sono in più le posizioni L (80 ISO), H (25600 o 51200 ISO). Sotto questa ghiera ce n’è una coassiale per impostare le modalità di scatto, singolo, raffica a varie velocità, CH veloce, CM media, CL lenta, S singolo, esposizione multipla, ADV filtri avanzati, panorama e ripresa video, che si vede anche dalla vista posteriore. Al centro, sopra la sporgenza del mirino, c’è la slitta a contatto caldo per il flash e sul fianco sinistro la rotella per la correzione diottrica e su quello destro il piccolo pulsante per commutare la visione dallo schermo al mirino o renderla automatica. La X-T3 non ha un flash integrato, ma ne viene fornito uno di dimensioni ridotte da montare su questa slitta.

Verso destra poi c’è la grande ghiera dei tempi, sempre con al centro il pulsante di blocco, con tempi da 1 secondo a 1/8000 più le pose B e T e la posizione A.

I tempi più lunghi di 1 secondo o quelli più brevi di 1/8000, con l’otturatore elettronico, si impostano con una delle ghiere di comando, così come i tempi intermedi fra quelli previsti dalla ghiera. Sotto, coassiale e visibile meglio nella vista posteriore, c’è una seconda ghiera per l’impostazione delle modalità di misurazione esposimetrica: valutativa, media pesata al centro, media e spot. Segue un pulsante personalizzabile Fn che per impostazione predefinita serve per selezionare il riconoscimento dei volti e degli occhi con scelta fra destro, sinistro o automatica.

Davanti il pulsante di scatto, con filettatura per scatto flessibile, con coassiale l’interruttore di accensione nella posizione più comoda e che preferisco. All’estrema destra la ghiera per la compensazione dell’esposizione entro +/- 3 stop regolabile, con anche la posizione C che consente di regolare la compensazione fino a +/- 5 stop tramite la ghiera di comando anteriore.

La X-T30 invece non ha la ghiera per l’impostazione della sensibilità ISO, funzione che può essere assegnata al pulsante Fn accanto a quello di scatto o impostata con il menu rapido.

Rimane la ghiera delle modalità di scatto che ha due posizioni ADV per gli effetti.

Sul lato destro la ghiera dei tempi, senza pulsante di blocco e con coassiale una levetta che serve ad impostare il funzionamento totalmente automatico.

Seguono il pulsante di scatto, anche qui con l’innesto per scatto flessibile e con coassiale l’interruttore di accensione, un pulsante Fn e la ghiera di compensazione dell’esposizione analoga a quella della X-T3.

Nella parte posteriore della X-T3 troviamo al centro in alto il mirino elettronico e sotto il sensore per la commutazione automatica fra il questo e lo schermo, impostabile a scelta anche in modo manuale.
A sinistra il pulsante per la revisione delle foto e quello per la loro cancellazione.

A destra del mirino in alto il pulsante per il blocco dell’esposizione, la ghiera di comando posteriore che cliccata ingrandisce l’immagine inquadrata per la messa a fuoco manuale e il pulsante per il blocco della messa a fuoco.

Sotto c’è il pulsante Q che attiva il Quick menu (nello schermo o nel mirino) per consentire l’impostazione della maggior parte delle regolazioni. Più in basso si trova un joystick che consente di spostare il punto o la zona di messa a fuoco selezionata. Premendolo si può scegliere tra una matrice rettangolare di 91 punti, quadrata con 169 entrambe a rilevamento di fase o quella completa con 425 punti a rilevamento di contrasto su quasi tutta l’immagine inquadrata. Segue verso il basso il pad a quattro vie con al centro il pulsante per il richiamo dei menu e di conferma. I quattro pulsanti del pad sono tutti personalizzabili. Si può da menu decidere se riservarli solo per scegliere e spostare i punti di messa a fuoco. Si possono in alternativa personalizzare con le funzioni desiderate: per impostazione predefinita partendo dall’alto in senso orario attivano la scelta dell’area AF, quella del bilanciamento del bianco, la modalità burst e la scelta della simulazione pellicola. Sotto infine il pulsante per scegliere le informazioni da mostrare nello schermo e nel mirino. La modalità burst consente di aumentare la velocità di rinnovo dell’immagine nel mirino, oltre quella dell’autofocus, ma richiede un consumo energetico maggiore.

Nella X-T30 si vedono ai lati del mirino la ghiera per la correzione diottrica e il pulsante per commutare la visione. Il pulsante Q (quick menu) è spostato all’estrema destra sulla piccola sporgenza dove si appoggia il pollice.

Manca il pad a quattro vie e resta solo il pulsante per il richiamo dei menu e per confermare le scelte e la ghiera per la scelta della misurazione esposimetrica che si può effettuare solo da menu.

Sul lato destro della X-T3 c’è il doppio alloggiamento per le due schede SD, caratteristica delle macchine professionali, coperto da uno sportellino.

La X-T30 ha un solo alloggiamento accessibile dal fondello insieme a quello della batteria, più scomodo se si dovesse sostituire la scheda con la macchina su treppiedi.

Sul lato sinistro della X-T3 ci sono dietro uno sportello le prese USB, Mini HDMI, ingresso microfono e l’uscita per la cuffia.

La X-T30 non ha l’uscita per cuffia.

Sul fondello della X-T3 c’è l’attacco a vite per il treppiede allineato con l’obiettivo e lo sportello dell’alloggiamento della batteria agli ioni di litio.

Nella X-T30 l’attacco per treppiede non è allineato con l’obiettivo e nell’alloggiamento della batteria c’è anche quello per l’unica scheda.

In dotazione, insieme alla macchina sono forniti:
– batteria ricaricabile NP-W126S
– caricabatteria con cavo BC-W126
– il tappo di copertura del bocchettone di innesto ottiche
– il flash EF-X8 (per la X-T3)
– la cinghia a tracolla
– il coperchio per la slitta accessori
– Il manuale stampato

Il software per visualizzare le foto e quello per la conversione raw, Raw File Converter 3, deve essere scaricato dal sito Fujifilm. Inoltre è possibile scaricare gratuitamente dal sito di PhaseOne il software CaptureOne Express for Fujifilm che consente la conversione raw con funzionalità migliori e più efficaci di quello fornito da Fujifilm.

Come accessori opzionali si possono avere:
– batteria supplementare NP-W126S
– caricabatteria con cavo BC-W126
– adattatore per alimentazione da rete AC-9V e cavo CP-W126
– telecomando a filo RR-90
– microfono stereo MIC-ST1
– tubi di estensione macro MCEX-11/16
– vari flash esterni dedicati
– anello adattatore per obiettivi con innesto Leica M
– filtri di protezione per l’obiettivo con diametro di 39 e 52 mm
– impugnatura HG-XT
– impugnatura con batteria addizionale VPB-XT3 (per X-T3)
– borsa pronto in pelle CVR-XT3
– connettore wireless per stampanti Instax SP-1/SP-2/SP-3

Riporto le schermate e i menu della X-T3. Quelli della X-T30 sono analoghi.

Modalità di funzionamento

Schermate

Menu rapidi

Menu

Uso in pratica

La X-T3 che ho avuto a disposizione era dotata dello zoom 18-55 mm f/2,8-4,0 equivalente ad un 27-82 mm, del 10-24 mm f/4,0 equivalente ad un 15-36 mm, del 90 mm f/2,0 equivalente ad un 135 mm e del 55-200 mm f/3,5-4,8 equivalente ad un 82-300 mm.
Tutti gli obiettivi Fujinon della serie XF sono dotati di una ghiera dei diaframmi che consente di regolare il diaframma, verificandone l’impostazione direttamente oltre che nello schermo o nel mirino, che comprende anche la posizione A per l’impostazione automatica del diaframma. Questo, insieme alla ghiera dei tempi che prevede anche essa l’impostazione A, consente di scegliere in modo estremamente rapido se usare la macchina in Program (entrambe le impostazioni su A), o a priorità dei diaframmi (ghiera dei tempi su A e diaframma regolato sull’obiettivo), a priorità dei tempi (diaframma su A e tempo regolato con la ghiera) e manuale con entrambe le ghiere regolate a scelta del fotografo con una semplicità, facilità e velocità sconosciute ad altre fotocamere. Se a questo si aggiungono le ghiere esterne ed immediatamente a portata di mano per la regolazione della sensibilità ISO, nella X-T3, ci si rende conto dell’estrema facilità e rapidità di tutte le impostazioni fotografiche della X-T3. Con la X-T30 si dispone in più del funzionamento completamente automatico.
Portare in giro le macchina con lo zoom standard 18-55 è semplice, basta una piccola borsa. Anche l’intero corredo di obiettivi menzionato non mette in imbarazzo e si trasporta con una borsa media senza rovinarsi le spalle.
Inizio la descrizione delle mie impressioni da alcune considerazioni generali su queste fotocamere. La X-T3 , e anche la X-T30, sono macchine tecnologicamente avanzatissime, ma nell’uso sono quasi come una reflex a pellicola di tempo fa. Tutto quello che serve a fotografare si regola con ghiere visibili con uno sguardo sulla calotta e si può passare in un attimo, come detto, dall’automatismo completo alle priorità e al funzionamento manuale. Anche la messa a fuoco può essere commutata immediatamente da automatica a manuale, con la levetta sul frontale, e il suo sistema di assistenza, evidenziazione dei contorni (focus peaking), è efficacissimo. In alcuni casi paradossalmente tutte queste regolazioni manuali con ghiere mi hanno creato qualche difficoltà quando ad esempio cercavo il pulsante per l’impostazione della sensibilità ISO sulla X-T3, mentre non vedevo la ghiera che avevo sotto il naso, oppure cercavo quello per impostare la raffica o l’autoscatto che invece sono ugualmente comandati da una ghiera. Forza dell’abitudine! Ma questo non è un difetto è un pregio.

Corpo macchina

Come detto nell’introduzione entrambi sono piccoli e leggeri, costruito in lega di magnesio e con un’ottima finitura.

Comandi

Sono tutti ben disposti e facilmente raggiungibili anche con l’occhio al mirino. Le dimensioni del corpo consentono di trovarli facilmente e senza errori sulla X-T3. Con la X-T30, veramente minuscola, si ha invece qualche difficoltà. La disponibilità dei pulsanti personalizzabili (sei nella X-T3) consente un’ottima personalizzazione.
Ci sono però alcune stranezze e particolarità nelle impostazioni di queste fotocamere di cui va tenuto conto, studiandole prima con l’aiuto del manuale, pena il fatto di trovarsi in difficoltà al momento in cui si vogliono effettuare alcune impostazioni e non si riesce a farlo.
Per prima l’impostazione delle modalità di misurazione dell’esposizione attuabile con la ghiera sotto quella dei tempi (nella X-T3). Per impostazione predefinita entrambe usano la misurazione multizona. Se si vuole cambiare il metodo di misurazione in media, media pesata al centro o spot è necessario che le impostazioni per la messa a fuoco con il rilevamento dei volti e degli occhi siano impostate in OFF, altrimenti la misurazione esposimetrica rimane impostata su multizona anche se la ghiera di comando è impostata su un altro valore. Cosa c’entri la rilevazione dei volti/occhi con la misurazione esposimetrica lo sa solo Fujifilm (sarebbe utile invece averla associata al rilevamento degli occhi), ma questa è una cosa che mi ha fatto perdere tempo, avviene solo in queste fotocamere ed l’ho scoperto solo leggendo il manuale.
Seconda: quando si scatta in raffica, a qualunque velocità, se si vuole che la fotocamera regoli l’esposizione fotogramma per fotogramma invece che mantenerla fissa al primo scatto è necessario che nel menu IMPOSTAZIONI nel sottomenu IMP. PULSANTI/GHIERE sia impostato OTTURATORE AE in ON. Anche questa impostazione è strana, mi ha creato inizialmente difficoltà e si può scoprire solo leggendo attentamente il manuale.
Raccomando quindi di provare tutte le impostazioni e modalità di funzionamento prima di usarle e di leggere accuratamente il manuale d’uso in caso di dubbio.

Menu

Sono suddivisi nei sottomenu: Impostazione Qualità d’immagine, Impostazioni AF/MF, Impostazione Ripresa, Impostazione Flash, Impostazione Filmato e SET UP. Molto spazio, 3 pannelli, è dedicato alla messa a fuoco che si può impostare nei minimi particolari. Alcune opzioni però, come la formattazione delle schede di memoria sono nascoste, in questo caso fra le impostazioni utente. Altre impostazioni come quelle dell’otturatore meccanico ed elettronico o del salvataggio e numerazione delle foto richiedono un attento studio.

Mirino

I mirini, di tipo OLED, hanno una risoluzione di 3,69 Mpx per X-T3 e 2,36 per X-T30. Nella X-T3 la risoluzione ed il dettaglio sono elevati e l’ingrandimento adeguato per vedere bene l’immagine che è grande quanto o più di quella di un mirino di una reflex fullframe; la X-T30 ha un mirino un po’ meno definito, ma comunque molto buono e la differenza si nota solo provandoli uno dopo l’altro.
Nel mirino è possibile vedere tutto quello che si vede sullo schermo, compresi tutti i menu, quindi anche in questo caso operare tutte le regolazioni senza staccare l’occhio. Inoltre si ha una copertura del 100 % utile se si ha la necessità di inquadrare con estrema precisione, come in macro. Altro vantaggio di questo mirino, come di quasi tutti gli elettronici, è quello di poter vedere in anticipo l’esposizione e correggerla se del caso. Infine hanno una caratteristica esclusiva e molto utile: quando si gira la fotocamera per un’inquadratura verticale le informazioni nel mirino si spostano rimanendo sempre sul lato in basso e in alto come per le inquadrature orizzontali. Non ho mai notato anche nelle inquadrature più scure segni di rumore.

Schermo

Lo schermo da 3″ con 1.040.000 pixel è sufficientemente nitido e abbastanza visibile anche in piena luce attivando in questo caso da menu la funzione di visualizzazione al sole. Può essere utile per inquadrare e utilizzare i menu o quando si usa la macchina su treppiede. E’ orientabile in alto ed in basso e nella X-T3 anche lateralmente verso destra.
E’ sensibile al tocco e questo consente oltre che mettere a fuoco e scattare toccandolo alcune altre funzioni interessanti. E’ possibile infatti, quando si è con l’occhio al mirino, spostare il punto o l’area di messa a fuoco selezionati toccando lo schermo e spostandoli con il dito. E’ anche possibile selezionare se per questa funzione si userà la metà destra o sinistra dello schermo. Inoltre è possibile attivare quattro tasti virtuali assegnati al movimento del dito dal centro dello schermo in quattro direzioni. Per impostazione predefinita si ha, dall’alto in senso orario: visualizzazione dell’istogramma, regolazione livello del microfono, visualizzazione della livella elettronica e anteprima profondità di campo. In modalità di ripresa video è poi possibile, attivandoli dal menu Impostazioni Filmato, visualizzare delle icone che consentono di modificare in modo silenzioso numerosi parametri di regolazione come tempi, diaframmi, compensazione dell’esposizione, sensibilità ISO, livello del microfono ed altri.

Otturatore

La X-T3 dispone di otturatore meccanico ed elettronico. L’otturatore meccanico prevede tempi da 30 secondi as 1/8000 più le pose B e T; il tempo di sincronizzazione flash è di 1/250. Nella X-T30 l’otturatore meccanico arriva fino a 1/4000 e la sincronizzazione flash e a 1/180.
Quello elettronico, in entrambe con tempi da 30 secondi a 1/32000 è utile se si vuole scattare con diaframmi aperti per ridurre la profondità di campo in scene molto luminose, oppure per scattare in modo totalmente silenzioso o infine per ottenere la massima velocità di raffica.

Stabilizzazione

Le X-T3 e X-T30 non sono dotate di stabilizzazione integrata sul sensore, ma si avvalgono soltanto di quella eventualmente presente negli obiettivi.

Autofocus

L’autofocus della due Fujifilm è ibrido, a rilevamento di fase, con 2,17 Mpx dedicati, e di contrasto, direttamente attuato dal sensore che è dotato di pixel mascherati adatti al rilevamento di fase. Dispone di 117 punti AF a rilevamento di fase, su una matrice di 13×9 e 425 punti a rilevamento di contrasto su una matrice di 25×17 con una copertura quasi totale del formato. I punti possono essere scelti ed usati in modo singolo, a zone di 3×3, 5×5 e 7×7 punti, su tutta l’area allargata per un inseguimento ampio o con scelta automatica su quasi tutta l’area inquadrata. I singoli punti o le zone possono essere scelti con il joystick predisposto, oppure direttamente sullo schermo. Di base la X-T3 propone la scelta fra una matrice di 117 punti, ma volendo si possono attivare tutti i 425 punti. Le modalità di funzionamento possono essere: singola AF-S, continua AF-C o manuale, selezionabili con la piccola levetta sul frontale. Via menu si può scegliere se dare la priorità alla messa a fuoco o allo scatto sia in AF-S che in AF-C. In AF-C (continuo) è possibile regolare alcuni parametri di funzionamento dell’autofocus: sensibilità dell’inseguimento, sensibilità alla velocità del soggetto inseguito e zona dell’inquadratura a cui dare la priorità. Sono disponibili cinque profili predefiniti per varie situazioni: base con impostazioni standard per soggetti in movimento, ignora ostacoli, soggetti in accelerazione/decelerazione, soggetti che appaiono all’improvviso, soggetti con movimenti irregolari più un’impostazione personalizzata. L’autofocus dispone inoltre della funzione per il rilevamento dei volti e degli occhi del soggetto. La sua sensibilità è elevata anche senza la luce ausiliaria, circa -3 EV con il 23 mm f/2,0.
Nella pratica si è dimostrato sempre molto veloce e sensibile anche in condizioni di luce scarsa. Il rilevamento dei volti e degli occhi funziona bene e da grande sicurezza nello scatto di ritratti. Scattando in raffica ha mostrato qualche difficoltà. Usando la funzione Tracking con area allargata non è sempre riuscito ad agganciare il soggetto e spesso ho riscontrato foto fuori fuoco. Questo sia usando i profili autofocus predefiniti sia creando un apposito profilo per tracciare i soggetti in avvicinamento o in allontanamento veloce. Usando invece l’autofocus a zone, con una zona centrale di 3×3 puntata sul soggetto l’autofocus è riuscito a seguirlo meglio, ma con difficoltà nella prova del ciclista (vedere la pagina delle prestazioni).
Nelle riprese video ha funzionato abbastanza bene, mostrando solo qualche incertezza quando si usa lo zoom su soggetti in movimento, prontamente recuperata.
Se si vuole mettere a fuoco manualmente si deve commutare la levetta anteriore su M; apparirà nello schermo o nel mirino una scala delle distanze e, se si è attivata da menu la funzione Controllo fuoco, l’immagine sarà automaticamente ingrandita (altrimenti si deve cliccare sulla ghiera posteriore per ingrandirla). In questo caso la messa a fuoco può essere assistita con l’evidenziazione dei contorni (Focus Peaking) per la quale si può scegliere il colore.

Esposizione

Impostando tutte le ghiere su A (Tempi, diaframmi e ISO) la fotocamera funziona in modo totalmente automatico scegliendo i tre parametri di esposizione. Si può variare la coppia tempo/diaframma scelta, a parità di esposizione, con la ghiera posteriore (program shift). Si può anche variare l’esposizione con l’apposita ghiera o premendo il pulsante apposito e regolandola sempre con la ghiera posteriore entro +/- 3 EV o 5 EV se la ghiera è posizionata su C. Spostando una delle ghiere da A ad un valore definito si ottiene la priorità su quel parametro tempo, diaframma o sensibilità (per la X-T3), e la macchina regolerà gli altri due sempre con la possibilità di compensare l’esposizione. Spostando due ghiere da A la fotocamera regolerà il terzo parametro sempre per la migliore esposizione. Infine è possibile regolare manualmente tutti e tre i parametri di esposizione facendo eventualmente riferimento ad una scala graduata nello schermo o nel mirino.
La misurazione può essere a zone multiple (matrice), media, media con prevalenza centrale e spot. Ricordo che per poter variare la zona di misurazione è necessario che la messa a fuoco con il riconoscimento dei volti e del viso deve essere disattivata (sic!).
L’esposizione è stata sempre corretta in esterni con buona luce, anche se in situazioni di controluce estremo è consigliabile una piccola correzione per privilegiare le ombre o le luci a secondo di quello che si vuole ottenere. In luce scarsa, esterni illuminati di notte ad esempio o interni bui, invece con la misurazione a matrice tende a sovraesporre di circa 2/3 di stop. E’ facile comunque correggere questa differenza con l’apposita la ghiera di regolazione, controllando direttamente nel mirino elettronico il risultato.

Bilanciamento del bianco

Può essere automatico oppure selezionato su sette valori prefissati compreso uno per riprese subacquee. si può anche impostare una regolazione personalizzata basata su una misurazione (se ne possono memorizzare tre nella X-T3) oppure regolarlo in gradi K°.
In esterni si è dimostrato sempre corretto, sia di giorno che di notte, mentre in interni in una sessione di ritratto con luce artificiale la regolazione automatica non è stata corretta, con toni un po’troppo caldi, ed ho dovuto correggere manualmente le foto raw.

Sensibilità ISO

La sensibilità può essere regolata, automaticamente o manualmente, da 160 a 12800 ISO a passi di 1 stop o di 1/3 di stop e può essere estesa verso il basso fino a 80 e verso l’alto fino a 51200 ISO sia per le foto jpeg che raw.
La regolazione automatica della sensibilità ISO è migliorata rispetto ai precedenti modelli ed ora volendo si può impostare automaticamente il tempo più lungo di scatto, oltre il quale la sensibilità deve aumentare, in funzione della lunghezza focale dell’obiettivo, anche zoom. E’ un notevole progresso che consente di usare l’impostazione automatica abbastanza tranquillamente, anche se le fotocamere sono un po’ ottimiste sul tempo di scatto minimo. Rimangono comunque i tre profili ISO Auto, utili per differenziare i valori minimi e massimi di sensibilità e il tempo minimo a cui si vuole scattare per scenari diversi.

Formato foto

Le foto possono essere salvate in formato 3:2, 16:9 e 1:1 e in varie dimensioni, L a 26 Mpx, M a 13 Mpx e S a 6,5 Mpx per il formato jpeg; in raw le dimensioni sono sempre 6240×4160 cioè 26 Mpx. Le foto possono essere salvate in Jpeg con qualità Fine o Normal, in raw (RAF) anche compresso senza perdite e in raw più jpeg.

Profili colore

Le X-T3 e X-T30 dispongono, come tutte le Fujifilm di numerosi profili colore che richiamano i colori delle più famose pellicole dia e negative Fuji: Provia (standard), Velvia (vivace), Astia (morbida), Classic Chrome (neutra), Pro Neg. Hi, Pro Neg Standard, consentono di ottenere foto jpeg con caratterizzazione colore diverse da usare secondo i soggetti ed i gusti del fotografo. Oltre a questi esistono i profili per bianconero, ACcros (drammatico e B&W anche con filtri giallo, rosso e verde e sepia. Questi profili possono anche essere applicati alle foto in formato raw tramite i software Raw File Converter 3 o CaptureOne for Fujifilm, scaricabili gratuitamente, e quindi è possibile cambiarli a posteriori per trovare quello più adatto a ciascuna foto.
Fra tutti quello che preferisco e che ha la migliore resa per i paesaggi è il Classic Chrome.
Nelle foto pubblicate si possono vedere i risultati dei diversi profili.

In aggiunta è disponibile anche il nuovo profilo “Eterna” adatto alle riprese video. questo simula le caratteristiche della pellicola cinematografica con colori tenui e toni intensi nelle ombre e con la possibilità di usare una gamma dinamica del 400 % equivalente circa a 12 stop per ottenere riprese adatte ad una facile postproduzione.

Flash

Come i precedenti modelli X-Tx la X-T3 non dispone di un flash integrato, ma ne viene fornito uno separato di piccole dimensioni, EF-X8, da montare sulla slitta porta accessori.

La X-T30 dispone invece di un flash integrato, cosa senz’altro più comoda.

Entrambi sono di potenza ridotta e vanno bene come luce di schiarita in esterni o in interni di dimensioni limitate o per piccoli gruppi.

Raffica

Un’altra caratteristica di spiccodi queste fotocamere è la raffica. Questa può arrivare, alla velocità più alta H e usando l’otturatore elettronico a 30 fg/s con un ritaglio di 1,25x (16 Mpx) o a 20 fp/s a formato pieno in entrambi i casi con la disponibilità del live view, cioè la visualizzazione del soggetto in tempo reale nel mirino. Usando l’otturatore meccanico si arriva a 8 fg/s. Alla velocità più bassa L si hanno 5 fg/s con la disponibilità del live view, cioè la visualizzazione del soggetto in tempo reale nel mirino.
L’autofocus può essere singolo, continuo o manuale, su un singolo punto, un’area o su tutta la zona di punti AF per l’inseguimento.
Per le prestazioni vedere la rispettiva pagina.

Video

La ripresa video consente di riprendere video Cine 4K a 4096×2160 pixel (rapporto 17:9) o 4K a 3840×2160 pixel 30/25/24p o Full HD a 1920×1080 pixel 120/100p, 60/50p o 30/25p con un bitrate fino a 200 Mbps in formato MOV con codec HEVC/H.265 per la X-T3 o AVC/H.264 per la X-T30. E’ disponibile anche una ripresa con formato HD a 1280×720 pixel. E’ disponibile l’opzione per la gamma dinamica F-Log sia per la registrazione su schda SD sia su un dispositivo esterno. La X-T3 è dotata di uscita HDMI per dispositivi esterni, di presa microfono e cuffia.
Le regolazioni principali, diaframma, tempo di scatto e sensibilità possono essere attuate in modo silenzioso mediante lo schermo sensibile al tocco.
Durante la ripresa la messa a fuoco può essere automatica, singola o continua, o manuale. Si possono regolare anche i diaframmi, il bilanciamento del bianco e l’esposizione, comprese le eventuali compensazioni. La ripresa si attiva ponendo l’apposita ghiera, sotto quella della sensibilità, in posizione video e premendo il pulsante di scatto.
Fujifilm inoltre rende disponibili due ottiche cinematografiche MXK con innesto X, MKX8-55 T2.9 e MKX 50-135 T2.9 particolarmente adatte alle riprese video

Connessione

Sono disponibili le connessioni wifi e Bluetooth. Con il wifi è possibile controllare la fotocamera da remoto tramite l’app Fujifilm Camera Remote e uno smartphone o tablet e di trasferire le foto scattate. Il Bluetooth consente di mantenere attiva una connessione con uno smartphone, tablet o computer per il trasferimento continuo delle foto.

Funzioni speciali.

Panorama: si può scattare una foto panoramica in orizzontale o in verticale, con un angolo di copertura di 120°, 180° o 360° gradi. La macchina scatta automaticamente una serie di foto che poi collega per ottenere una foto panoramica.

Filtri avanzati: sono disponibili una serie di filtri per modificare l’aspetto delle foto: Toy camera, Miniatura, Colore pop, High-key, Low-key, Toni dinamici, Soft focus e vari effetti di colore.

Queste funzioni come lo scatto a raffica e il bracketing si attivano con la ghiera sotto a quella delle sensibilità.

Obiettivi

Il corredo obiettivi Fujifilm X si va ampliando costantemente nel tempo. Ricordo che il fattore moltiplicativo per il sensore APS delle Fujifilm è 1,5x.
Attualmente sono disponibili 25 obiettivi di cui 22 della serie XF, di più alta qualità, 14 a focale fissa dal 14 mm f/2,8 al fantastico 200 mm f/2,0 fra i quali la serie ultraluminosa 16 mm f/1,4, 23 mm f/1,4, 35 mm f/1,4 e 56 mm f/1,2 in due versioni, 90 mm f/2,0 e un macro 60 mm f/2,4, e 11 zoom dal grandangolo professionale 8-16 mm f/2,8 al tele 100-400 mm f/4,5-5,6 comprendendo anche altri due professionali 16-55 mm e 50-140 mm f/2,8. Ci sono poi tre zoom più economici della serie XC il 15-45/3,5-5,6, il 16-50/3,5-5,6 ed il 50-230/4,5-6,7. Inoltre sono disponibili tre Zeiss Touit a focale fissa e alcuni Samyang non autofocus. Anche altri produttori stanno rendendo progressivamente disponibili obiettivi con innesto Fujifilm X.
Tutti gli obiettivi della serie XF sono in metallo con una costruzione e finitura di alta qualità, ghiere morbide e fluide.
Con questi obiettivi la scelta è abbastanza completa e composta soprattutto di ottiche a focale fissa di alta qualità e luminosità, come si addice alle caratteristiche ed al livello della macchina.
Fra tutti sono consigliati lo zoom 16-55/2,8 come obiettivo universale (purtroppo però non stabilizzato o il 18-55/2,8-4,0 se si vuole la stabilizzazione ed un’ottica più leggera, eventualmente il tele zoom 50-140/2,8 abbastanza leggero e infine qualche obiettivo della serie ad alta luminosità f/1,4 a secondo delle esigenze. Gli obiettivi della serie f/2,0, 23, 35 e 50 mm piccoli e leggeri sono molto adatti alle piccole dimensioni della X-T30, pur andando molto bene anche per la X-T3. Per la X-T30 è anche disponibile lo zoom XC 15-45/3,5-5,6 piccolo e compatto, ma se non si cerca il massimo risparmio il 18-55 è preferibile.
Su tutte le Fujifilm, come sulle altre mirrorless, è poi possibile montare obiettivi di reflex o di altre fotocamere con appositi anelli adattatori, grazie allo spessore ridotto del corpo. Naturalmente si perde l’autofocus e l’esposizione deve essere regolata in manuale o a priorità dei diaframmi.
Fujifilm fornisce un adattatore per obiettivi Leica M, ma sul mercato si trovano praticamente per tutte le fotocamere.

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La X-T3 è quindi una macchina molto completa con tutte le caratteristiche che si possono desiderare in una Fotocamera professionale ed è stata piacevole da usare in tutte le occasioni. Ci si adatta fcilmente ai suoi comandi e la macchina è veloce e reattiva in ogni circostanza. Le sue dimensioni e peso sono abbastanza contenuti (anche se in realtà il corpo macchina è più grande di quello delle Sony A7/A9) e permettono di portare la macchina senza problemi. Quando si vuole passare inosservati è possibile farlo tenendo la macchina all’altezza vita e usando per inquadrare lo schermo, sfruttando la possibilità di scatto assolutamente silenzioso.
La X-T30 è ancora più piacevole da usare: piccola e compatta come è non ci si aspetterebbero le sue caratteristiche e le sue prestazioni.

Per tutte le foto di prova ho usato il formato 3:2.
Le foto di prova sono suddivise in due gruppi: foto di test, scattate a tutte le sensibilità, da 80 a 51200 Iso, in luce naturale di giorno e di notte e in interni ed a vari diaframmi per valutare l’obiettivo, e foto di esempio a varie sensibilità a secondo delle situazioni, anche se di giorno sono stati usati possibilmente i 200 Iso. Tutte le foto sono state salvate sia nel formato jpeg come salvato dalla macchina, sia compresso senza perdite raw che ho convertito con CaptureOne for Fujifilm.

===>  Prestazioni e conclusione

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2 pensieri riguardo “Fujifilm X-T3 e X-T30: test”

  1. buon Natale a te e Famiglia ,tanto tempo che non vado a vedere le tue recensioni mi dispiace anche .Volevo dirti che un corpo non stabilizzato al giorno d’oggi è una grande lacuna ,avendo la gh5 e la G9 posso affermare questo .Avendo anche provato la sony a73 di mio figlio ,posso dire che le mie sono superiori ,non parlo di nitidezza di file ma bensi di stabilizzazione nei video ,nella messa a fuoco con scarsa illuminazione ,con l’ottica pana/leica a 400mm si arriva a tenerla in mano a 1/10 di sec,ora anche con l’ultimo aggiornamento anche la G9 riprende in scheda a 10 bit. ciao saluti

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    1. Adriano,
      grazie per gli auguri che ricambio e per leggermi ancora.
      Sono d’accordo con te che la stabilizzazione su sensore sia molto utile nelle attuali fotocamere. Ho espresso più volte infatti questa cosa ai rappresentanti di Fujifilm. La risposta è stata che per mantenere le ridotte dimensioni delle X-T3 e X-T30 non era possibile inserirvi la stabilizzazione in quanto con un sensore APS ciò non sarebbe stato possibile come con un M43. Infatti l’unica stabilizzata Fujifilm, la X-H1, è ben più grande.
      La cosa non mi convince ed è smentita dal fatto che Sony ha inserito la stabilizzazione nelle A6500 e A6600 con sensore APS e più piccole della X-T3 anche se con disegno diverso e sulle A7 fullframe grandi più o meno come la X-T3.
      Anche io ho riscontrato poi un’ottima efficacia dello stabilizzatore delle Panasonic GH5 e G9, ma anche di quello delle S1 e S1R.
      Di nuovo auguri a te e famiglia.
      Francesco

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