Canon EOS M6 II: test

La EOS M6 II è la mirrorless APS di Canon con la più alta risoluzione, 33 Mpx. E’ una fotocamera particolare, molto piccola perché non dotata di mirino e con la forma di una compatta, salvo una mini impugnatura sul lato destro. Questo le consente, se munita di un obiettivo compatto del tipo “pancake”, di essere anche facilmente tascabile, cosa che per una fotocamera APS ad obiettivi intercambiabili è un gran risultato. Opzionalmente però la M6 II può essere dotata di un mirino elettronico che si innesta sulla slitta porta accessori. Questo rende la fotocamera più funzionale per l’uso in esterni con luce, ma la penalizza dal punto di vista degli ingombri. Per il resto la M6 II ha buone caratteristiche, come tutte le mirrorless Canon. L’innesto obiettivi è l’EF-M, specifico per le mirrorless APS della casa, con pochi obietti disponibili, ma con un apposito adattatore può montare gli obiettivi per reflex con innesto EF e EF-S.

La EOS M6 II non dispone di uno stabilizzatore integrato, ma alcuni dei suoi obiettivi sono stabilizzati.
La versione che ho provato era dotata del mirino elettronico opzionale e dello zoom 18-55 IS STM.

Le sue principali caratteristiche sono:

– sensore CMOS di formato APS-C (22,3×14,9 mm) con 33 Mpx e tecnologia Dual Pixel AF
– processore d’immagine Digic 8
– corpo in lega di magnesio
– innesto obiettivi Canon EF-M
– schermo da 3″, con funzione touch, 1.040.000 pixel orientabile in alto e in basso
– mirino elettronico opzionale con 2,36 Mpx e copertura del 100 %
– autofocus ibrido a rilevamento di fase e di contrasto con 143 punti AF
– modalità di esposizione completamente automatica, Program, a priorità, manuale e con scene predisposte
– sensibilità da 100 a 25.600 ISO espandibile a 51200
– otturatore meccanico con tempi da 30 secondi ad 1/4000 e elettronico fino a 1/16000
– disponibilità di effetti creativi
– ripresa video 4K 30/25/24p e Full HD 120/100/60/50/30/25/24p in formato MP4 H.264 con audio stereo
– velocità di raffica fino a 14 fg/s
– sistema di pulizia del sensore a vibrazione ultra sonica
– flash integrato
– usa schede SD/SDHC/SDXC
– batteria agli ioni di litio LP-E17 per 305 scatti
– dimensioni 120x70x49 mm
– peso 408 grammi

La Canon EOS M6 II costa 900 € solo corpo e 1.165 € con lo zoom 15-45 IS STM e il mirino EVF-DC2.

Descrizione e comandi

La EOS M6 II è molto piccola  con la forma di una compatta. Il corpo con gli spigoli arrotondati è costruito in lega di magnesio. La forma è quella di un parallelepipedo con un piccolo accenno di impugnatura sul lato destro. Lo schermo orientabile da 3″ è sensibile al tocco. I comandi sono abbastanza simili a quelli delle reflex Canon, con una ghiera anteriore e una sul dorso, e con l’ausilio della menu di controllo rapido, attivabile premendo il comando Info, tutte le impostazioni sono facilmente raggiungibili e regolabili. I pulsanti sono ben posizionati. L’obiettivo zoom in dotazione, 18-55 mm equivalente ad un 29-88 mm in formato fullframe, stabilizzato e dotato di motore STM passo-passo silenzioso è di dimensioni contenute e proporzionate al corpo.

Inizio la descrizione dal frontale:

Su questo non ci sono comandi. Sulla destra dell’innesto obiettivi si vede il pulsante di sblocco dell’obiettivo e più in alto l’illuminatore a led di ausilio per l’autofocus che funziona anche come segnalatore dell’autoscatto.

Sulla calotta superiore si vede a sinistra il flash estraibile con al centro la slitta porta accessori o per flash esterni.

A destra la manopola delle modalità di funzionamento con le posizioni: P (program), Tv (priorità dei tempi), Av (priorità dei diaframmi), M (manuale), C1 e C2 posizioni utente personalizzabili, Video (ma si può riprendere anche nelle altre posizioni), filtri creativi, scene, assistente creativo (per effetti in modo semplificato) e A+ (per scattare in modo totalmente automatico, compresa la scelta della scena).

Sull’accenno di impugnatura troviamo il pulsante di scatto con la ghiera di regolazione anteriore. A suo fianco il pulsante M-Fn (multifunzione) personalizzabile. Dietro il pulsante di scatto c’è la ghiera di regolazione posteriore con al centro un pulsante personalizzabile. Coassiale a questa ghiera c’è l’interruttore di accensione.

Nella parte posteriore, dominata dal grande schermo sensibile al tocco e orientabile in tutte le direzioni, tutti i comandi sono sul lato destro.

In alto, a fianco dello schermo c’è un pulsante per attivare l’autofocus coassiale ad una levetta per commutare la messa a fuoco da automatica a manuale. All’estrema destra dall’alto c’è un pulsante per il blocco della messa a fuoco e dell’esposizione e sotto quello per scegliere l’area dell’autofocus. Più sotto il pulsante Info per scegliere le informazioni da visualizzare nello schermo o nel mirino. Poi il pad a quattro vie a forma di ghiera di comando ruotabile. Al suo centro il pulsante per il richiamo del menu rapido con cui si possono impostare quasi tutte le regolazioni e che serve anche come conferma delle scelte. Le quattro modalità con cui può essere premuto il pad azionano, dall’alto in senso orario. la compensazione dell’esposizione, le impostazioni flash, la cancellazione delle foto quando si è in riproduzione e la modalità di scatto. Infine in basso a sinistra c’è il pulsante per la revisione delle foto e a destra quello per il richiamo dei menu.

Sul lato destro una presa HDMI e una USB protette da uno sportellino in gomma.

Sul quello sinistro c’è una presa per il microfono esterno e quella per il telecomando ricoperte sempre da uno sportellino in gomma e il pulsante per l’apertura del flash.

Nella parte inferiore troviamo l’innesto per il treppiedi coassiale con l’obiettivo e uno sportello che protegge l’alloggiamento della batteria ricaricabile agli ioni di litio e quello della scheda SD.

Sull’obiettivo ci sono la grande ghiera per lo zoom manuale e quella più piccola per la messa a fuoco.

In dotazione, insieme alla macchina sono forniti:
– batteria ricaricabile LP-E17
– caricabatteria LC-E17E con cavo
– la cinghia a tracolla
– il manuale base

Come accessori sono disponibili:
– adattatore per obiettivi EF e EF-S
– batteria supplementare LP-E17
– alimentatore da rete CA-PS/700
– vari flash Speedlite
– telecomando a filo RS-60E3
– telecomando Bluetooth BR-E1
– borsa pronto

Schermate

Modalità di funzionamento

Menu rapido

Menu

Uso in pratica

Corpo macchina

Il corpo macchina, realizzato in lega di magnesio è ben finito.
In questa combinazione l’insieme macchina e obiettivo è abbastanza leggero da trasportare. L’obiettivo non è particolarmente grande in rapporto al corpo macchina. Con il mirino però è difficile infilare la macchina in tasca. E’ preferibile per il trasporto di procurarsi la borsa originale o una delle tante disponibili dai produttori di borse.

Comandi

I comandi sono pochi, semplici e facilmente azionabili. Quasi tutte le impostazioni si devono effettuare con il menu di controllo rapido e le ghiere di controllo. L’accensione è rapida anche se il comando non è nella posizione migliore per essere raggiunto rapidamente.

Menu

I menu sono in versione tradizionale secondo lo stile Canon abbastanza semplici e ben organizzati.

Mirino

La Eos M6 II dispone di un mirino elettronico opzionale da montare sulla slitta porta accessori. Questo impedisce l’uso di un flash esterno, ma si può contare su quello incorporato. La risoluzione è di 2,36 Mpx e la copertura del 100 %. La qualità è discreta e la visione nitida, anche se un po’ troppo contrastata. Non si notano scie muovendo l’inquadratura ne rumore quando la luce è scarsa.

Schermo

Lo schermo da 3″ con 1.040.000 pixel ha nitidezza normale, ma come tutti gli schermi non consente una visione ottimale in condizioni di forte illuminazione, specialmente in controluce. Lo schermo è sensibile al tocco, come uno smartphone, e questo facilita la revisione delle foto con il loro scorrimento e ingrandimento. E’ possibile anche selezionare il punto di messa a fuoco e scattare toccando lo schermo.

La possibilità di orientarlo in tutte le direzioni il basso aiuta in molte situazioni, come la foto di strada, oppure quando si vogliono effettuare inquadrature dal basso o dall’alto, per esempio sopra una folla, e anche per i selfie.

Otturatore

La M6 II dispone di un otturatore meccanico a controllo elettronico con tempi da 30 secondi a 1/4000 e elettronico fino a 1/16000. E’ possibile scegliere fra lo scatto con l’otturatore meccanico oppure con quello elettronico. In quest’ultimo caso lo scatto è silenzioso, cosa utile quando si scatta in ambienti che richiedono il massimo silenzio o non ci si vuole fare accorgere che si sta scattando. Nel caso di soggetti in movimento però i soggetti potrebbero risultare deformati, inoltre non è possibile la sincronizzazione flash. Non si può poi usare l’otturatore meccanico con la prima tendina elettronica per minimizzare le vibrazioni allo scatto.

Stabilizzazione

La fotocamera non è dotata di stabilizzatore integrato, ma si affida a quello degli obiettivi. Il 18-55 provato è dotato di stabilizzatore. Per i risultati vedere la pagina delle prestazioni.

Autofocus

La messa a fuoco è ibrida, a rilevamento di fase direttamente sul sensore e a rilevamento di contrasto con 143 punti AF, selezionabili automaticamente o manualmente. La messa a fuoco può essere singola (su un solo punto), multipla (su più punti) e a inseguimento. Si può anche scegliere una zona ristretta di messa a fuoco spostabile a piacere sullo schermo col tocco. Le modalità di funzionamento sono AF singolo, continuo, a inseguimento e manuale. In modalità AF singolo è possibile anche intervenire manualmente, usufruendo anche dell’ingrandimento sullo schermo. Nella modalità continua è possibile attivare l’inseguimento del soggetto che viene agganciato ed inseguito nei suoi movimenti nell’inquadratura. Quando c’è poca luce si attiva automaticamente l’illuminatore ausiliario se è stata selezionata la relativa opzione nel menu. E’ disponibile anche il rilevamento degli occhi.
Per la messa a fuoco manuale è possibile ingrandire una porzione dell’immagine premendo l’apposito tasto per la selezione dell”area di messa a fuoco all’estrema destra; l’area può essere spostata con la ghiera di comando anteriore o con i tasti del pad. Come ausilio è disponibile anche l’evidenziazione dei contorni per la quale si può scegliere il colore e l’intensità.

Esposizione

L’esposizione può essere totalmente automatica in Auto+. In questo caso la fotocamera esegue tutto automaticamente compresa la selezione della scena e dello stile. In alternativa si possono usare il programma P con la possibilità di cambiare la coppia tempo/diaframma (program shift) con la ghiera di regolazione, le priorità ai tempi o diaframmi o l’esposizione manuale. In questo caso su un’apposita scala viene indicata la differenza fra l’esposizione impostata e quella misurata fino a +/- 3 EV. In tutte le modalità è molto facile regolare la macchina con le ghiere. In modalità ISO Auto la macchina regola il tempo minimo di scatto in funzione della lunghezza focale impostata sull’obiettivo e, coadiuvata dallo stabilizzatore, se presente sull’obiettivo, consente di evitare foto mosse (per soggetti statici!). La lettura esposimetrica può essere valutativa, parziale o spot.
L’esposizione si è dimostrata sempre corretta; nel caso di scene molto contrastate privilegia tendenzialmente le luci per non bruciarle, con ombre quindi piuttosto chiuse. In raw però è possibile recuperarle facilmente. Nelle foto notturne, con la misurazione valutativa, non sempre è necessario correggere l’esposizione, in qualche caso però è stato utile esporre con da 1/3 a 2/3 stop in meno.

Sensibilità ISO

La sensibilità varia da 100 a 25600 ISO con la possibilità di estenderla fino a 51200.
La sensibilità si può regolare, se non si usa in Auto, con il pannello di controllo rapido. E’ un sistema un po’ macchinoso e sarebbe preferibile un apposito pulsante; si può rimediare dedicando a questa funzione il pulsante M-Fn sulla calotta.

Bilanciamento del bianco

Il bilanciamento del bianco prevede il funzionamento automatico oppure su valori predefiniti: Auto (priorità ambiente), Auto (priorità bianco), Luce diurna, Ombra, Nuvoloso, Tungsteno, Bianco Fluorescente, Flash, E’ possibile effettuare una misurazione personalizzata ed è anche possibile scegliere la temperatura di colore in gradi Kelvin.
In auto si è dimostrato sempre corretto sia di giorno che di notte, in esterni ed interni.

Formato foto

Le foto possono essere salvate in formato 3:2, 16:9 e 1:1 e in varie dimensioni: per il 3:2 L a 32 Mpx, M a 15 Mpx , S1 a 8,1 Mpx e S2 a 3,8 Mpx e possono essere salvate in Jpeg con qualità Fine o Normal, in raw e in raw più jpeg. Il formato raw è a 14 bit e si può usare un formato compresso Craw. Le foto raw sono sempre in formato 3:2 da 32 Mpx.

Profili colore

Come in tutte le Canon si possono scegliere vari stili per le foto: automatico, standard, ritratto, paesaggio, dettaglio fine, neutro, immagine fedele, monocromatico e 3 stili utente. Ognuno può venire regolato per nitidezza, contrasto, saturazione, tonalità colore, effetto filtro (mnocromo9 e effetto tonale (monocromo.

Scene

Sono disponibili numerose scene predisposte: Ritratto, Pelle liscia, Paesaggio, Sport, Macro, Food, Panning, Scatto notturno manuale, Controllo retroilluminazione HDR. Alcune sono originali e utili come Pelle liscia e Panning.

Effetti

Oltre alle scene è possibile applicare alle foto degli effetti creativi, che influenzano solo il formato jpeg, mentre il raw rimane inalterato. Sono disponibili: B/N granuloso, Flou, Fish-eye, Acquarello, Foto giocattolo, Miniatura, HDR art standard, HDR art intenso, HDR art marcato e HDR art rilievo.

Flash

La fotocamera dispone di un flash integrato estraibile manualmente sollevandolo. La potenza è discreta e va bene per ambienti medi o gruppi e come luce di schiarita di giorno.

Raffica

La raffica raggiunge una velocità alta di 14 fg/s, con messa a fuoco continua ed esposizione scatto per scatto e live view per un massimo di 54 foto jpeg, 23 raw o 36 Craw, oppure lenta a 7 fg/s. Si possono usare tutte le modalità di funzionamento.

Video

La ripresa video consente di riprendere video 4K a 3840×2160 pixel in modalità MPEG-4 AVC/H.264 con formato di registrazione MP4 30/25/24p. E’ disponibile anche una ripresa con formato Full HD a 1920×1080 pixel 120/100/60/50/30/25/24p. Durante la ripresa la messa a fuoco è automatica, ma si può scegliere anche la messa a fuoco a richiesta ogni volta che si preme il pulsante di scatto, oppure mettere a fuoco manualmente. La ripresa può essere effettuata con l’esposizione completamente automatica, oppure regolando manualmente la sensibilità, il diaframma ed il tempo di otturazione.

Connessione

La M6 II è dotata di connessioni Wi-Fi e Bluetooth. Tramite l’app Camera Connect, disponibile per Android e iOS, è possibile connettersi alla fotocamera per il suo controllo remoto, compreso lo scatto a distanza; si possono poi trasferire le immagini dalla fotocamera allo smartphone, anche in modalità automatica ed eventualmente trasferirle su un cloud per backup. Con il wi-fi è anche possibile collegare la fotocamera a computer, stampanti o servizi cloud.

Obiettivi

La EOS M6 II è dotata di innesto obiettivi Canon EF-M. Attualmente sono disponibili otto obiettivi con questo innesto: cinque zoom 11-22/4,0-5,6 IS STM 369 €, 15-45/4,0-5,6 IS STM 279 €, 18-55/3,5-5,6 IS STM 258 €, 55-200/4,5-6,3 IS STM 298 € e 18-150/3,5-5,6 IS STM 459 €, tutti stabilizzati e con motore STM “passo-passo”, più un “pancake” 22/2,0 STM 226 €, un “normale” luminoso 32/1,4 STM 509 € e un macro 28/3,5 IS STM 319 €. A questi si aggiungono i Sigma 16/1,4 DC DN 409 €, 30/1,4 DC DN 318 € , 56/1,4 DC DN 409 € , un Tamron 18-200/3,5-6,3 449 € e i Viltrox 23/1,4 285 €, 33/1,4 269 € e 56/1,4 345 €. In più sono disponibili molti obiettivi a fuoco manuale da 7artisans, Laowa, Samyang ed altri.  Canon fornisce anche, in opzione, un anello di raccordo per obiettivi EF e EF-S che mantiene le funzioni di stabilizzazione ed autofocus. In questo modo è possibile usare sulla EOS M6 II l’intera gamma di oltre 100 obiettivi Canon più tutti quelli dei produttori di obiettivi universali. Certamente però questi obiettivi saranno sproporzionati come dimensioni rispetto al corpo macchina della EOS M6 II, ma la soluzione può essere interessante per chi già possiede un corredo Canon e vuole riutilizzare i suoi obiettivi anche su questa macchina compatta.
Il fattore moltiplicativo per valutare la focale in rapporto alle dimensioni del sensore fullframe o della pellicola è 1,6x.

Nell’uso la EOS M6 II si è dimostrata una fotocamera piacevole da usare. E’ piccola e leggera e non ci si stanca portarla con se. Il mirino consente sempre una buona visione, anche se non sempre fedele alla luminosità della scena, e se si deve inquadrare da angolazioni inusuali lo schermo orientabile si rivela utile. Questo può essere utile anche per la foto di strada. L’accensione è abbastanza pronta. L’interruttore in alto nella parte destra della calotta è facilmente raggiungibile, anche se non pratico come quelli coassiali al pulsante di scatto. I comandi però sono pochi e per le regolazioni è indispensabile ricorrere al menu rapido, rallentando un po’ le operazioni. L’obiettivo zoom è un po’ grande per le dimensioni del corpo sporgendo in modo sensibile così da richiedere per il trasporto una piccola borsa. Con un’obiettivo più piccolo come il 22 mm “pancake” invece la macchina sarebbe quasi tascabile, anche se purtroppo il tutto è rovinato dalla sporgenza del mirino opzionale se si ha l’intenzione di usarlo, cosa molto consigliabile.

Per tutte le foto di prova ho usato il formato 3:2 nativo dei sensori APS.
Le foto sono suddivise in foto di test, scattate a tutte le sensibilità, da 100 a 25600 ISO, in luce naturale di giorno e di notte e in interni ed a vari diaframmi per valutare l’obiettivo, e foto di esempio, a varie sensibilità a secondo delle situazioni, anche se di giorno sono stati usati possibilmente i 100 ISO. Tutte le foto sono state salvate sia nel formato jpeg come salvato dalla macchina, sia nel jpeg convertito dal raw con il programma fornito da Canon, Digital Photo Professional.

====>  Prestazioni & conclusione

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1 commento su “Canon EOS M6 II: test”

  1. Avevo il primo modello e… Ammetto che il suo unico ‘grande’ difetto era la durata delle batterie. Dovevo portare con me almeno due batterie di scorta per essere sicuro di arrivare a sera senza preoccupazioni.

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