Photokina 2018 – Pentax

Ricoh con il marchio Pentax aveva uno stand abbastanza piccolo e defilato lateralmente rispetto a quello Nikon.
Anche per Pentax non erano esposte novità, ma solo la attuale produzione.
Ricoh invece annunciava lo sviluppo della terza versione della sua compatta con sensore APS, la GR.
In complesso lo stand dava un’impressione di crisi sopratutto del glorioso marchio Pentax che ha fatto la storia della fotografia a partire dalle reflex Asahi Pentax Spotmatic degli anni 60 del secolo scorso. Eppure Pentax ha prodotti validi, a partire dalla K-1 II, reflex fullframe di alta qualità in grado di competere con le migliori e la 645Z, reflex medio formato. Anche le sue reflex APS, K-P e K70, sono molto valide con caratteristiche uniche nella loro classe e possono usufruire di un corredo di obiettivi progettato per le dimensioni del sensore e quindi con ingombri, pesi e costi più contenuti di quelle progettate per fullframe che spesso si è costretti ad usare con le Canon e le Nikon APS.

Nello stand era disponibile tutta la produzione Pentax, compresa la reflex medio formato 645Z.
In ogni caso avendo già provato la K-1, seppure in versione I che differisce pochissimo dalla II, la K70 e avendo avuto un’impressione della 645Z alla scorsa Photokina mi sono interessato alla K-P reflex di punta della gamma APS.

K-P

La K-P è una reflex che esteticamente assomiglia molto alla K-1, anche se in dimensioni più ridotte, pure per la disposizione dei comandi.

E’ dotata di un sensore APS da 24 Mpx senza filtro antialias. Il sensore è stabilizzato con un sistema a “5 assi”. Questo consente anche alcune altre funzioni accessorie tipiche delle reflex Pentax. Infatti la possibilità di muovere il sensore consente la simulazione del filtro antialias per tutte quelle situazioni in cui c’è il pericolo di effetto moirè. Inoltre sempre muovendo il sensore è possibile la funzione Pixel Shift Resolution che consente, con movimenti di un pixel alla volta, di raccogliere l’informazione colore completa per ciascun pixel con il risultato di colori più fedeli all’originale e di una migliore gradazione tonale.
Il corpo, costruito in lega metallica, è protetto da polvere ed acqua, come in tutte le reflex Pentax. Il mirino usa un vero pentaprisma con copertura del 100 %, ingrandimento 0,63x, ed è ampio e luminoso. L’autofocus, ovviamente a rilevamento di fase come in tutte le reflex, ha 27 punti AF, non molti, ma un miglioramento deciso rispetto agli 11 della K70.
La K-P è anche dotata di otturatore elettronico con tempi di scatto fino a 1/24000 di secondo per uno scatto silenzioso, entro i limiti in cui ciò si può ottenere con una reflex. Infatti perchè la fotocamera sia totalmente silenziosa si deve scattare in live view senza l’uso del mirino e attivando per la messa a fuoco l’autofocus a rilevamento di contrasto attuato dal sensore, molto più lento di quello reflex a rilevamento di fase.
La raffica è discretamente veloce, 7 fg/s, ma la ripresa video è ancora solo Full HD. E’ prevista la connessione wi-fi.

Ho esaminato e provato una K-P dotata dell’obiettivo Pentax DA 16-85 mm f/3,5-5,6 WR. La sigla WR vuol dire Weather Resistent, cioè l’obiettivo è protetto da polvere ed acqua come il corpo macchina.
La fotocamera è compatta e maneggevole e i comandi sono originali, ma comodi e pratici specialmente per chi è abituato alle Pentax. Ho effettuato alcuni scatti sia raw che jpeg, ma rivedendoli sullo schermo ho avuto qualche dubbio sul funzionamento della fotocamera in quanto gli scatti, effettuati tutti con la stessa inquadratura per provare il rumore variando la sensibilità, si dimostravano molto mossi o almeno così sembrava. Questo è ciò che ha sostenuto l’addetto al bancone ed effettivamente avrebbe potuto anche essere vero in quanto avevo scattato con tempi lunghi (mi ero dimenticato che c’era la stabilizzazione!). Un successivo scatto con una sensibilità più alta e quindi un tempo di scatto più veloce sembrava nitido e quindi ho continuato.
Solo rivedendo le foto sullo schermo del pc mi sono accorto che doveva essere stata attivata la funzione per l’esposizione multipla sullo stesso fotogramma rovinando irrimediabilmente le foto perché la stessa situazione si ripete nei raw. Non ho quindi foto di prova.
Qualcuna però è interessante lo stesso e la pubblico.

Ricoh GR III

Nella fiera Ricoh ha annunciato lo sviluppo di una nuova versione della sua compatta GR.
La GR III è una compatta con sensore di dimensioni APS con 24 Mpx, con un obiettivo di focale fissa, 28 mm f/2,8, e non dotata di mirino. E’ possibile però dotarla di un mirino ottico aggiuntivo di tipo galileiano.

Questa versione presenta notevoli miglioramenti. E’ stata aggiunta la stabilizzazione sul sensore che lavora su 3 assi. Inoltre sul sensore sono presenti pixel in grado di attuare la messa a fuoco a rilevamento di fase. Infine lo schermo fisso è ora del tipo sensibile al tocco. Le sue dimensioni e il peso sono ridottissime in rapporto al sensore: 109x62x33 mm e un peso di 257 g, quindi è una fotocamera tascabile
Le compatte della serie GR sono sempre state molto apprezzate proprio per le loro ridotte dimensioni e per la loro qualità d’immagine per la foto di strada anche per il fatto che danno poco nell’occhio e consentono di fotografare inosservati.

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