Nikon Z7 vs Sony A7R III

La più diretta concorrente della Nikon Z7 e anzi la fotocamera a cui si è ispirata è senza dubbio la Sony A7R III. Queste due macchine sono simili per molti aspetti, ma la Sony è stata presentata prima sul mercato, nel corso del 2017, mentre la Nikon è stata svelata solo a 2018 avanzato.
Il primo aspetto in cui le due fotocamere si assomigliano sono l’estetica e le dimensioni. La Nikon è un po’ più arrotondata della Sony, piuttosto squadrata, ma la somigianza sembra più che casuale, considerando che la prima Sony con quell’aspetto risale al 2013.
Al di là però dell’estetica ci sono molte altre caratteristiche che accomunano le due fotocamere.

La prima è il sensore. Pur essendo sensori di progettazione e produzione diversa questi sono molto simili. Sony progetta e produce direttamente i suoi sensori, Nikon da un certo tempo li progetta, ma non ha divulgato il nome del produttore. Entrambi sono sensori BSI-CMOS cioè retroilluminati, usando una tecnologia proposta inizialmente per i piccoli sensori delle fotocamere compatte. La Sony ha 42 Mpx, la Nikon 45, ma questa differenza è irrilevante. Entrambi promettono, e mantengono, un’elevata qualità d’immagine.

Altra caratteristica simile è poi il sistema di stabilizzazione. Entrambe le fotocamere sono dotate di stabilizzazione sul sensore, con tecnologia a “5 assi” che controlla i movimenti di rollio, beccheggio e imbardata più i movimenti sui due assi verticale e orizzontale paralleli al piano del sensore.

Anche il mirino e lo schermo sono simili. Entrambe montano un mirino elettronico con una risoluzione di 3,69 Mpx, elevata anche se non il record per le fotocamere mirrorless detenuto dalla Leica SL con 4,4 Mpx. Gli schermi sono simili anche se non uguali: la Nikon ne ha uno da 3,2″ con 2,1 Mpx, mentre quello della Sony è un po’ inferiore con 1,44 Mpx e una dimensione di 3″. Entrambi però sono orientabili in alto e in basso e sensibili al tocco.

Uguale somiglianza si ritrova anche nei sistemi autofocus. La Nikon usa un sistema ibrido, a rilevamento di fase e di contrasto, come la Sony. La differenza è nel numero di punti AF, 493 per Nikon, 399 per Sony più 25 a rilevamento di contrasto, anche questa però non molto significativa. L’importante è la copertura del fotogramma in entrambi i casi quasi completa.

Ugualmente gli otturatori sono simili: tempi da 30 secondi a 1/8000 e possibilità di usare la prima tendina elettronice e di scattare in modo totalmente silenzioso.

Entrambe non dispongono di flash integrato, ma possono comandare flesh esterni con misurazione TTL e sono disponibili sistemi di controllo remoto senza fili per i flash compatibili sia ottici che radio.

Le differenze invece cominciano con la raffica. La Nikon ha una velocità massima di raffica di 9 fg/s con autofocus continuo, ma con la limitazione dell’esposizione determinata al primo scatto e senza live view. Alla velocità più bassa di 5,5 fg/s invece l’esposizione è determinata scatto per scatto ed è disponibile il live view per seguire il soggetto. Il buffer può contenere 18 scatti raw a 14 bit compressi senza perdite o 23 raw a 12 bit sempre compressi senza perdite.
La Sony fa molto meglio: la velocità massima è di 10 fg/ con autofocus continuo ed esposizione per ciascun fotogramma, ma senza live view. A 8 fg/s invece è disponibile anche il live view. Il buffer può memorizzare 76 foto jpeg fine o raw o raw più jpeg, oppure 28 fotogrammi raw non compressi più 28 jpeg.

Anche per il video ci sono differenze. La Nikon riprende video 4K a 3840×2160 pixel 30/25/24p o Full HD a 1920×1080 pixel 120/100/60/50/30/25/24p in formato MOV o MP4 con codec H264/MPEG-4. La ripresa è effettuata usando solo una parte delle righe del sensore e può essere effettuata anche nel formato Super35 con un fattore di ritaglio di 1,5x e sovracampionamento. Consente anche la possibilità di riversare il video su un dispositivo esterno tramite la presa HDMI con il profilo N-log (4.2:2)a 10 bit e contemporaneamente a 8 bit (4:2:0) sulla scheda di memoria, ma non con N-Log sulla scheda interna. E’ possibile anche effettuare delle riprese rallentate.
La Sony riprende video 4k a 3840×2160 pixel 30/25/24p o Full HD a 1920×1080 pixel 120/100/60/50/30/25/24p conforme con il formato XAVC-S in formato MP4 o AVCHD e codec MPEG-4 AVC/H264. La ripresa è effettuata usando tutto il sensore con la tecnica del “pixel binning” oppure può essere Super35 con un fattore di ritaglio di 1,5x e sovracampionamento 5K. Il video può essere diretto contemporaneamente sulla scheda di memoria e all’uscita HDMI per un dispositivo esterno in 4:2:2 a 8 bit. Sono disponibili anche i profili colore Cine 1-4, S-Log2, S-Log3 e HLD. E’ anche possibile registrare il video contemporaneamente sia in 4K che in Full HD. E’ possibile anche effettuare delle riprese rallentate.

Le connessioni delle due fotocamere sono molto simili: prese USB 3.1, per microfono, cuffia, HDMI e telecomando. Senza fili wi-fi 811/ac e Bluetooth.

Le differnze maggiori però si notano passando ad esaminare la memorizzazione, la durata batteria ed il corredo obiettivi.
La Nikon dispone di un solo alloggiamento per schede di memoria XQD. Questo è un difetto grave per una fotocamera da considerarsi professionale in quanto preclude la possibilità di avere una doppia copia delle foto scattate su due schede diverse in modo da salvaguardarsi dal guasto di una scheda che conteneva delle preziose foto. La Sony invece ha due alloggiamenti per schede SD. La scelta di Nikon delle schede XQD è stata fatta evidentemente per uniformarsi alle ultime reflex della casa e forse perché Nikon non ha sufficiente fiducia nello sviluppo delle schede SD. E’ comunque una scelta più costosa e che costringe i fotografi che volessero adottare la Z7 a rinunciare all’uso delle loro schede SD.

Altro punto dolente per la Nikon è la durata della batteria: solo 330 scatti contro i 650 della Sony. Questo costringe a dotarsi di un maggior numero di batterie di scorta col rischio di doverla cambiare in un momento poco opportuno.

Infine gli obiettivi. Nikon ha presentato insieme alla Z7 ed alla Z6 tre nuovi obiettivi con innesto Z; uno zoom 24-70 mm f/4,0 e due focali fisse, un grandangolo moderato 35 mm f/1,8 e un normale 50 mm f/1,8. Ha promesso inoltre altri obiettivi, ma si arriverà al 2020 con solo una dozzina di ottiche. E’ disponibile anche un anello adattatore per poter utilizzare le ottiche F sulle fotocamere serie Z mantenendo tutti gli automatismi e l’autofocus sugli AF-S e AF-I, ma questo può andare bene per chi ha già un corredo reflex Nikon con obiettivi F, non per chi inizia ex novo con queste mirrorless.
Sony ha invece un corredo di 23 obiettivi che comprende tutte le principali focali, da 12 mm a 500 mm con molti zoom e focali di alta luminosità. Incominciano inoltre ad essere disponibili obiettivi autofocus per Sony FE da altri produttori, Sigma, Samyang e Zeiss. Attualmente ne sono disponibili una quindicina.

In conclusione quale conviene comprare?
Chi già possiede un corredo con reflex Nikon e relativi obiettivi fullframe può prendere in considerazione la Z7 se desidera una fotocamera con elevata risoluzione e dimensioni e peso ridotti. Questa potrà essere integrata nel corredo Nikon consentendo di utilizzarne tutti gli obiettivi ed altri accessori come i flash. In ogni caso è consigliabile prendere la Z7 almeno con un suo obiettivo originale, o lo zoom 24-70/4,0 o il 35/1,8 a seconda di quali obiettivi di tipo F già si possiedono e dei propri interessi fotografici.
Per chi invece inizia adesso con una fullframe, vuole una fotocamera compatta, leggera e ad elevata risoluzione e non dispone di obiettivi Nikon la scelta migliore è la A7R III, o anche la A7 III invece della Z6. Con queste fotocamere non si avranno limitazioni sulla disponibilità di obiettivi che potranno essere scelti in una gamma abbastanza ampia, si avranno migliori prestazioni in raffica e in video, una maggiore durata della batteria, il doppio alloggiamento per le schede di memoria per eventualmente garantirsi un backup delle foto e non si dovrà rinunciare alle proprie schede SD.
Insomma le nuove mirrorless Nikon Z7 e Z6 sono fotocamere interessanti e di buone caratteristiche, ma presentano alcuni difetti di gioventù e il loro sistema di obiettivi è ancora troppo scarno per garantirne l’uso per qualsiasi genere fotografico. L’acquisto di una Z7 per poi dotarla di obiettivi serie F con l’adattatore FTZ acquistandoli ex novo non è una soluzione conveniente sia perché si tratta pur sempre di un adattamento, sia perché il maggior peso e ingombro dell’adattatore riducono, se non vanificano, il vantaggio delle piccole dimensioni e del peso ridotto della Z7 rispetto alla reflex D850 ed è comunque un costo in più da sostenere.

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