Sony A6600: test

La A6600 è un’evoluzione della precedente A6500 a cui aggiunge diversi miglioramenti importanti che ne fanno una fotocamera molto interessante sia per le foto che per i video.
Come il modello precedente ha un sensore di dimensioni APS-C CMOS EXMOR con 24 Mpx e un elaboratore d’immagine Bionz-X e dispone di un sistema di stabilizzazione integrato sul sensore a “5 assi”. E’ stato modificato lo schermo che oltre a essere ribaltabile in alto e in basso ora è possibile anche rivolgere verso l’avanti. E’ stato aggiunta poi la funzione Sony’s Real-time Tracking autofocus per l’individuazione e l’inseguimento dei volti ed occhi dei soggetti, la possibilità di ripresa video rallentata, nuove funzioni video e una nuova batteria di maggiore capacità.
Il corpo è sempre di dimensioni molto contenute, praticamente uguali a quelle delle altre A6x00, ma con un’impugnatura ridisegnata. L’innesto obiettivi è il Sony E che dispone di un buon numero di obiettivi in continua crescita e di numerosi obiettivi di altri produttori.

La A6600 è una mirrorless con un corpo molto compatto e tascabile se dotata di un obiettivo “pancake” come il Sony E 16 mm f/2,8.  Il modello che ho avuto in prova però disponeva dello zoom Sony G 16-55/2,8 abbastanza lungo e sporgente che non consente di infilarsi la fotocamera in tasca.
Una delle caratteristiche più importanti e  fondamentale della A6600 è il sistema autofocus ibrido. Il sensore comprende un certo numero di pixel che consentono di realizzare la messa a fuoco a rilevamento di fase più veloce di quella a rilevamento di contrasto. In questo caso la messa a fuoco è però anche integrata con quella a rilevamento di contrasto, attuata su tutto il sensore, che consente anche un’elevata precisione, con la tecnologia 4D Focus che consente di prevedere i movimenti del soggetto e seguirlo nei suoi spostamenti e con la funzione Sony’s Real-time Tracking autofocus per l’individuazione e l’inseguimento dei volti ed occhi dei soggetti . Altra caratteristica di spicco è l’alta velocità di raffica, 11 fg/s, che insieme alla velocità di autofocus ne fa una fotocamera adatta anche alla ripresa di soggetti in movimento veloce.

Le sue principali caratteristiche sono:

– sensore CMOS di formato APS-C (23,5×15,6 mm) con 24 Mpx
– processore d’immagine Bionz X
– corpo lega di magnesio
– innesto obiettivi Sony E
– mirino elettronico con 2,36Mpx, copertura del 100 % e ingrandimento reale 0,71x
– schermo da 3″ e 921.000 pixel
– autofocus ibrido con 425 punti AF a rilevamento di fase e 425 a rilevamento di contrasto selezionabili automaticamente o manualmente
– sistema di stabilizzazione sul sensore a “5 assi”
– modalità di esposizione completamente automatica, Program, a priorità, manuale e con scene predisposte
– sensibilità automatica o manuale da 100 a 32000 ISO espandibile a 50 e fino a 102400
– otturatore con tempi da 30 secondi ad 1/4000
– disponibilità di effetti creativi e funzione panorama
– ripresa video 4K UHD a 3840×2160 pixel 30/25/24p in formato MPEG-4, AVCHD o XAVC S e Full HD 1920×1080 pixel 120/60/30/24p con audio stereo
– possibilità di ripresa video Full HD rallentata o accelerata
– funzione Photo Capture per estrarre foto da video
– velocità di raffica fino a 11 fg/s
– sistema di pulizia del sensore a vibrazione ultra sonica
– usa schede SD/SDHC/SDXC e Memory Stick
– corpo protetto da polvere ed acqua
– connessione wi-fi, Bluetooth e NFC
– batteria agli ioni di litio NP-FZ1000 per 810 scatti
– dimensioni 120x67x69 mm
– peso 503 grammi

La Sony A6600 costa circa 1.420 € solo corpo, 1.680 € con lo zoom 18-135/3,5-5,6 OSS. Lo zoom 16-55/2,8 usato per la prova costa 1.150 €.

 

Descrizione e comandi

La A6600 è una mirrorless molto compatta. Il corpo ha spigoli arrotondati tranne che nella calotta superiore ed è molto ben costruito, in metallo e ben finito. L’impugnatura è stata ridisegnata ed è un po più pronunciata che nei precedenti modelli rendendo più facile impugnarla. Il mirino è nell’angolo superiore sinistro, a differenza delle mirrorless che hanno la forma di reflex, in modo da evitare qualsiasi sporgenza sulla calotta superiore. Lo schermo orientabile in alto e in basso è da 3″, ha una risoluzione normale, 921.000 punti. I comandi sono quasi tutti concentrati sul dorso alla desrta dello schermo.
Nel periodo in cui l’ho provata ho avuto anche la disponibilità della Fujifilm X-T4, anche questa di formato APS, con il Fujinon XF 16-55/2,8 per cui è stato inevitabile un confronto delle due fotocamere che rappresentano il livello più alto delle due case nel settore APS.

Le due macchine hanno uno schema differente: la Sony ha la forma di una compatta o di una telemetro, la Fujifilm di una reflex. Quello che risalta però dalle foto è che la Sony è più piccola e compatta, ed anche più leggera, e lo stesso vale per gli obiettivi. Nei comandi invece le differenze sono grandi con la Sony che segue gli schemi comuni alle moderne digitali, mentre la Fujifilm si rifa allo schema delle vecchie analogiche con ghiere per tempi, diaframmi e sensibilità. Nella pratica però entrambi gli schemi si rivelano funzionali.

Inizio la descrizione dal frontale:

Su questo non ci sono comandi. Sulla sinistra dell’innesto obiettivi (guardando la fotocamera frontalmente) si vede il pulsante di sblocco dell’obiettivo e più in alto l’illuminatore a led di ausilio per l’autofocus che funziona anche come segnalatore dell’autoscatto. Sull’impugnatura si vede il sensore per il comando a distanza ad infrarossi.

Sulla calotta superiore si vedono al centro la slitta porta accessori per un flash esterno o microfono.

A destra la manopola delle modalità di funzionamento: P Program, A priorità dei diaframmi, S priorità dei tempi, M manuale, 1 e 2 richiamo di due modalità personalizzate in memoria, filmato, S&Q (filmati accelerati e rallentati), Scene e Auto. All’estrema destra una ghiera di regolazione realizzata in metallo. Questa ghiera svolge molte funzioni, a secondo delle modalità di funzionamento della macchina e dei menu richiamati dal tasto di navigazione. Come impostazione standard serve a modificare i tempi ed i diaframmi, oppure il programma e la compensazione dell’esposizione.

Davanti, sull’impugnatura, il pulsante di scatto con coassiale l’interruttore di accensione e dietro due tasti personalizzabili C1 e C2.

Nella parte posteriore dominata dal grande schermo ribaltabile i comandi sono tutti concentrati in alto e sulla destra.

In alto all’estrema sinistra c’è il mirino elettronico con accanto il sensore per la commutazione automatica con lo schermo ed a destra la rotella di correzione diottrica.

Andando verso destra troviamo il pulsante per il richiamo dei menu, un altro pulsante personalizzabile C3 e quello per il blocco dell’esposizione con coassiale una piccola levetta per modificarne la funzione in quella di commutazione fra messa a fuoco automatica e manuale. Nello spigolo all’estrema destra il pulsante rosso per attivare la ripresa video in posizione un po’ scomoda da raggiungere con il pollice.

A destra dello schermo ci sono dall’alto: il tasto Fn personalizzabile che per impostazione predefinita richiama un menu rapido a scorrimento per l’impostazione di tutte le principali regolazioni, il pad a quattro vie che funziona anche da seconda ghiera rotante. Le funzioni del pad sono, dall’alto e in senso orario: scelta delle informazioni da visualizzare nello schermo o nel mirino, sensibilità ISO, compensazione esposizione e tipo di misurazione e infine autoscatto e raffica. Al suo centro il pulsante di conferma. Sotto infine ci sono il pulsante per la revisione delle foto e un quarto pulsante C4 personalizzabile che in revisione serve a cancellare le foto.

Sul lato destro nulla da segnalare

Sul lato sinistro ci sono le prese USB, HDMI, l’ingresso microfono e l’uscita cuffia ricoperti da uno sportellino

Nella parte inferiore troviamo l’innesto per il treppiedi coassiale con l’obiettivo e uno sportello che protegge l’alloggiamento della batteria ricaricabile agli ioni di litio e quello della scheda SD o Memory Stick.

Sull’obiettivo ci sono la ghiera per lo zoom ampia e con scorrimento fluido e davanti la ghiera più piccola per la messa a fuoco manuale e l’interruttore per commutare la messa a fuoco da automatica a manuale. Il pulsante sulla sinistra inoltre può essere personalizzato dalla fotocamera e comandare diverse funzioni.

In dotazione, insieme alla macchina sono forniti:

– batteria ricaricabile
– caricabatteria con cavo da collegare direttamente all’ingresso USB della fotocamera
– un cavo USB
– la cinghia a tracolla
– un manuale sintetico, quello completo è disponibile come pdf sul sito Sony

Il software per visualizzare le foto, Play Memories Home e quello per la conversione delle foto raw Imaging Edge devono essere scaricati dal sito Sony come indicato nel manuale. Per la conversione raw e per la gestione, modifica e ritocco delle immagini però è preferibile scaricare gratuitamente il software Capture One Express for Sony dal sito di PhasOne.

Come accessori sono disponibili:
– telecomandi e comandi via cavo
_ batterie supplementari
– caricabatteria con cavo
– flash dedicati
– borse pronto e per il trasporto
– due adattatori per obiettivi Sony Alpha: LA-EA3 che mantiene l’autofocus solo con gli obiettivi SAM/SSM e LA-EA4 che la mantiene con tutti gli obiettivi Alpha

Schermate

Modalità di funzionamento

Menu rapidi

Menu

Uso in pratica

Per la prova ho avuto a disposizione una A6600 dotata dell’obiettivo Sony G 16-55 mm f/2,8.

In questa combinazione l’insieme macchina-obiettivo è abbastanza leggero anche se la lunghezza dell’obiettivo riduce la compattezza dell’insieme e rende necessaria una piccola borsa per il trasporto. La macchina rimane comunque molto maneggevole e compatta e non ci si accorge di averla sulla spalla o al collo.
Usarla è piacevole e consente di effettuare i più diversi tipi di riprese senza problemi. Contribuiscono a questo le sue numerose caratteristiche positive: mirino, schermo, comandi, autofocus, raffica e video.

Corpo macchina

Il corpo macchina è compatto, a forma di parallelepipedo senza sporgenze tranne la piccola impugnatura ed è realizzato in lega di magnesio. E’ ben costruito e rifinito, rivestito sulla destra e sull’impugnatura da una superficie zigrinata e rugosa antiscivolo che consente di impugnarlo con sicurezza. E’ anche protetto da polvere ed acqua.

Comandi

I comandi sono ben disposti e permettono agevoli regolazioni in tutte le modalità di scatto anche se si sentono alcune assenze. In primo luogo il joystick per il posizionamento del punto o della zona AF e per la navigazione nei menu invece presente nelle sorelle fullframe; si può supplire con lo schermo sensibile al tocco, ma è una mancanza che si sente. Poi la seconda ghiera di controllo anteriore: quella posteriore è scomoda e si rischia di muoverla inavvertitamente e quindi è meglio disabilitarla. Molto utili invece i quattro pulsanti Cn personalizzabili. L’unico comando scomodo è quello per la ripresa video, difficile da trovare e da azionare col pollice se si vuole usare il mirino.

Menu

Seguono lo schema standard Sony. Sono suddivisi per argomenti da scorrere orizzontalmente. Qualità d’immagine 1 (14 pagine) suddivisa in: Dimensioni immagine (2 pagine), Avanzamento (2 pagine), AF (3 pagine), Esposizione (2 pagine), Flash, Colore/WB/Elaborazione immagine (2 pagine) Assistenza di messa a fuoco (” pagine); Qualità d’immagine 2 suddivisa in: Filmato (3 pagine), Scatto/SteadyShot, Zoom, Operazioni di personalizzazione (2 pagine); Rete (2 pagine); Riproduzione (3 pagine); Impostazione (7 pagine) e Mio menu.
Sono un po’ complessi e dispersivi, alcune funzioni sono difficili da individuare ed è spesso necessario scorrerli per trovarle. Per essere usati richiedono un po’ di apprendistato e di abitudine. Sarebbe l’ora che Sony rivedesse un po’ la loro impostazione.

Mirino

Il mirino è stato inserito nel corpo senza alterare la linea compatta della macchina che è poco più grande della A5100 che ne è priva. Questo è un grosso vantaggio a confronto con mirrorless a forma di reflex che, per quanto piccole, presentano comunque una sporgenza per alloggiare il mirino nella calotta superiore. Il mirino è di media qualità, con una risoluzione di 2,36 Mpx; oggi sono disponibili mirini elettronici con risoluzione molto maggiore. La sua copertura è del 100 % con un ingrandimento reale di 0,7x. E’ luminoso (la luminosità è regolabile) e non presenta scie o perdite di nitidezza se si muove velocemente l’inquadratura. Non presenta nemmeno il fenomeno del rumore quando si inquadrano scene in poca luce.

Schermo

Lo schermo da 3″ con 921.000 pixel ha una buona nitidezza, ma come tutti gli schermi non consente una visione ottimale in condizioni di forte illuminazione, specialmente in controluce.
Molto comoda la possibilità di ribaltarlo verso l’alto, verso il basso e anche verso l’avanti, utile su treppiede, se si vuole fotografare senza farlo vedere o se si vuole usare ribaltato in avanti per “selfie” o per riprese video.
Molto utile anche la funzione “touch” che consente di scegliere e spostare il punto o l’area di messa a fuoco anche con l’occhio al mirino, vista anche l’assenza del joystick.

Otturatore

L’otturatore meccanico prevede tempi da 30 secondi a 1/4000. E’ possibile attivare la prima tendina elettronica e lo scatto silenzioso. La sincronizzazione flash è a 1/160. E’ collaudato per 200.000 scatti.

Stabilizzazione

La A6600 è dotata di stabilizzatore integrato sul sensore a “5 assi”. Per i risultati della stabilizzazione vedere la pagina delle prestazioni.

Autofocus

La messa a fuoco è ibrida con 425 punti AF a rilevamento di fase e 425 a rilevamento di contrasto selezionabili automaticamente o manualmente. Se il soggetto è statico la A6600 sceglie prevalentemente  i punti a rilevamento di contrasto, mentre se è in movimento quelli a rilevamento di fase che ricoprono quasi tutta l’inquadratura. Si possono scegliere in alternativa la messa a fuoco a zone selezionabili e spostabili nell’inquadratura, solo sull’area centrale, oppure spot su un punto ristretto in qualunque parte dell’inquadratura, spostabile con la ghiera superiore o con il tocco e regolabile in dimensione con la ghiera posteriore.
L’autofocus usa la tecnologia Sony 4D Focus per prevedere il movimento dei soggetti in tutte le direzioni e metterli più rapidamente a fuoco.
Sono anche disponibili le funzioni Eye AF che per le foto di ritratto è in grado di individuare e mettere a fuoco l’occhio più vicino del soggetto e la funzione Lock-on-AF che può individuare un soggetto in movimento e restringere ad esso l’area di messa a fuoco per seguirlo mantenendolo nitido. La messa a fuoco può essere singola AF-S, continua AF-C, automatica AF-A e a inseguimento tramite un riquadro di puntamento da agganciare al soggetto. E’ disponibile anche una modalità DMF che consente, dopo la messa a fuoco automatica, di intervenire manualmente.
Nella messa a fuoco manuale una parte dell’inquadratura viene ingrandita per agevolarla e si attiva la funzione di “focus peacking” (evidenziazione dei contorni a fuoco): si possono regolare l’ingrandimento con la ghiera superiore e spostare l’area con la ghiera posteriore o con il tocco. Quando c’è poca luce si attiva automaticamente l’illuminatore ausiliario.

Esposizione

La modalità di funzionamento si sceglie tramite la manopola di comando sulla calotta. L’esposizione può essere totalmente automatica in Auto. In questo caso la fotocamera esegue tutto automaticamente compresa la selezione della scena. Volendo è possibile selezionare manualmente la scena fra quelle disponibili. In alternativa si può usare il programma P, eventualmente impostando la sensibilità ISO se non è su Auto con il pad posteriore e la ghiera di regolazione sulla calotta e la compensazione dell’esposizione allo stesso modo; le impostazioni del programma possono essere modificate con la ghiera superiore senza variare l’esposizione. Le priorità ai tempi o diaframmi si usano regolando il relativo parametro con la ghiera superiore. Infine l’esposizione manuale nella quale si regolano i tempi e i diaframmi alternativamente con la ghiera superiore e gli ISO come visto precedentemente, facendo riferimento ad una scala graduata, nello schermo o nel mirino, che indica l’esposizione corretta e la sovra o sottoesposizione; in questo caso se la sensibilità ISO è su auto questa viene variata per ottenere l’esatta esposizione con il tempo e il diaframma scelto, funzionando quindi in automatismo con priorità tempi/diaframmi. La sovra o sottoesposizione in tutte le modalità è indicata da una scala graduata a 1/3 di EV fino a +/- 3 EV.
La lettura esposimetrica può essere valutativa, con prevalenza al centro o spot ed è attuata tramite 1200 zone sul sensore.
L’esposizione si è dimostrata sempre corretta anche in situazioni difficili e in controluce e solo in casi veramente al limite ho dovuto apportare delle correzioni. Di notte invece è preferibile sottoesporre di almeno 2/3 di stop rispetto alla misurazione a zone, come in quasi tutte le fotocamere, per non avere foto troppo chiare e che non rispecchiano l’atmosfera del soggetto.

Sensibilità ISO

La sensibilità ISO varia da 100 a 32000 e può essere estesa verso il basso a 50 ISO e verso l’alto a 102400.
Può essere regolata automaticamente o manualmente, a passi di 1/3 EV. In modalità ISO Auto la macchina regola il tempo minimo di scatto in funzione della lunghezza focale impostata sull’obiettivo e, coadiuvata dallo stabilizzatore consente di evitare foto mosse (per soggetti statici!). E’ possibile regolare la sensibilità di questo automatismo per privilegiare tempi più lenti o più veloci in rapporto alla focale.

Bilanciamento del bianco

Il bilanciamento del bianco può essere automatico, con prevalenza dell’ambiente o del bianco, che da quasi sempre buoni risultati, oppure su 9 diversi valori prefissati. E’ possibile anche effettuare e memorizzare una taratura personalizzata ed effettuare una regolazione fine oppure stabilirlo in gradi Kelvin.

Formato foto

Le foto possono essere salvate in formato 3:2, 16:9 e 1:1 e in varie dimensioni: per il formato 3:2 L a 24 Mpx, M a 12 Mpx e S a 6 Mpx e possono essere salvate in Jpeg con qualità Extrafine, Fine o Standard, in raw (ARW) e in raw più jpeg. Il formato raw può essere salvato a 14 bit, ma non può essere compresso.

Profili colore

Si possono scegliere vari stili, o profili colore, per le foto oltre allo standard: vivace, neutro, trasparente, cupo, chiaro, ritratti, paesaggi, tramonto, scena notturna, foglie d’autunno, bianconero e seppia.

Si possono anche registrare sei stili personali. Per tutti si possono regolare, con la ghiera posteriore, il contrasto, la saturazione e la nitidezza. Naturalmente tutte queste regolazioni valgono per le foto salvate in jpeg, quelle raw devono essere regolate durante la fase di conversione sul pc.

Scene

La A6600 dispone di numerose modalità scena: Ritratto, Bambino, Ritratto notturno, Scena notturna, Ritratto in controluce, Paesaggio, Macro, Palcoscenico, Luce bassa e Scena notturna usando un treppiede.

Effetti

E’ possibile poi scegliere numerosi effetti speciali: Fotocamera giocattolo, Colore pop, Posterizzazione, Foto d’epoca, High key tenue, Colore parziale, Mono alto contrasto e Mono sfumature ricche.

Funzioni speciali

Esiste anche una funzione DRO per ottimizzare la gamma dinamica, schiarendo le ombre, automatica o regolabile su cinque livelli e una funzione HDR automatica che scatta 3 foto in sequenza (meglio usare un treppiede) fondendole automaticamente in una foto ad alta dinamica (solo jpeg).

Flash

A differenza della precedente A6500, la A6600 non è dotata di flash come le fullframe delle serie A7 e A9. Questo come sempre può costituire una limitazione in quanto non si ha disponibile un piccolo flash da usare in situazioni di emergenza o come luce di schiarita in esterni. La scelta di non dotare la fotocamera di un flash estraibile può essere valida per le fotocamere tipicamente professionali, ma non è del tutto condivisibile in una fotocamera piccola e leggera come la A6600, anche se c’è da considerare che Sony la colloca per utilizzo e per prezzo fra le professionali e che la scelta di non dotarla di flash estraibile è dovuta anche a questioni di spazio ed alla necessità di dotarla di protezione da polvere ed acqua cosa che forse un flash avrebbe impedito.

Connessioni

La fotocamera dispone di connettività Wi-Fi, NFC e Bluetooth e può essere controllata remotamente da uno smartphone con l’applicazione Play Memories disponibile per iOs e Android.

Raffica

La A6600 dispone di ripresa a raffica a bassa velocità L 3 fg/s, media M 6 fg/s, alta velocità H 8 fg/s o altissima H+ 11 fg/s.
L’esposizione e la messa a fuoco sono regolate scatto per scatto impostando AF continuo o automatico. La A6600 è in grado di effettuare raffiche prolungate a 11 fg/s per 116 jpeg standard, 46 raw o 44 raw più jpeg. Alla velocità più alta H+ a 11 fg/s però non è disponibile il live view e nel mirino o nello schermo si vedranno le immagini appena scattate.

Video

La A6600 consente la ripresa video 4K QFHD a 3840×2160 pixel 30/25/24p o Full HD a 1920×1080 pixel 120/100/60/50/30/25p con codec XAVC S in formato MP4 con un bit rate massimo di 100 Mbps o infine Full HD a 1920×1080 pixel 60/50/24i con codec AVCHD H264. E’ inoltre possibile salvare contemporaneamente, durante la registrazione XAVC S filmati con basso bit rate di qualità inferiore per il trasferimento su smartphone o uso su web. Si possono anche registrare video Full HD rallentati fino a 120/100 fg/s o accelerati a 1/2/4/8/15 fg/s.
La ripresa è effettuata in formato Super 35 senza pixel binning con una quantità di informazioni di 2,4 volte quella necessaria. Per registrare video 4K è necessario usare una scheda UHS I U3 .
Si possono usare tutte le impostazioni disponibili per l’esposizione, Program, priorità e manuale e tutti gli effetti. La messa a fuoco può essere manuale o automatica. L’autofocus consente, nelle riprese video, di regolarne la velocità di azionamento e la sensibilità di inseguimento.
Sono previsti diversi profili immagine: S-Log2, S-Log3, HLG e HLG1-3, tutti personalizzabili, per la regolazione del colore e se ne possono creare fino a 9 personalizzati. C’è anche una funzione zebra per il controllo dell’esposizione. Insieme al video possono essere registrate le informazioni Time Code per la sincronizzazione ed il montaggio anche da più videocamere e dati utente quali data, ora e numero di scena.
Per l’audio è disponibile un ingresso per microfono esterno e un adattatore opzionale XLR per il collegamento di microfoni professionali.
Infine la A6600 dispone di un’uscita video 4K o Full HD, tramite la presa HDMI, per registrare video 4:2:2 a 8 bit su un dispositivo esterno o verificarlo su un monitor.
Una serie di funzioni molto completa che fa della A6600, in unione agli obiettivi cine Sony, una delle migliori fotocamere per la ripresa video.

Batteria e caricamento

La A6600 è dotata di una batteria NP-FZ100 più grande di quelle dei modelli precedenti e che consente fino a 810 scatti, un record per le fotocamere mirrorless sia APS che fullframe. Questo è un miglioramento notevole per quello che fino ad oggi è stato uno dei limiti per questo tipo di fotocamere.
A sfavore invece il fatto che la A6600 è fornita solo di un alimentatore USB che richiede, per caricare la batteria, che questa sia montata sulla macchina collegata al cavo. Questo preclude l’uso della macchina mentre si carica la batteria. Sony fornisce a parte un caricabatterie esterno, ma sarebbe opportuno che lo fornisse con la macchina come standard.

Schede di memoria

E’ disponibile un solo alloggiamento per schede SD o Memory Stick Pro. Sono supportate schede SD UHS I.
Avere un solo alloggiamento può essere un limite per un uso professionale e comunque per chi tiene alla massima sicurezza per le proprie foto. Osservando il corpo macchina però si vede che sarebbe stato difficile trovare spazio per una seconda scheda visto che l’impugnatura è quasi totalmente occupata dalla batteria. Evidentemente Sony ha preferito privilegiare l’autonomia della fotocamera, caratteristica utile a tutti piuttosto che la doppia scheda utilizzata solo da alcuni.

Obiettivi

Per la A6600 con innesto obiettivi Sony E sono disponibili 20 obiettivi per il formato APS più altri 32 per il formato fullframe. Il fattore moltiplicativo è di 1,5x.
Fra gli APS sono disponibili gli zoom 10-18/4,0 OSS (15-27 mm eq.) 720 €, il 16-55/2,8 (24-82 mm eq.) 1.100 €, il 16-50/3,5-5,6 OSS 270 €, il 18-55/3,5-5,6 OSS (27-82 mm eq.) 300 €, lo Zeiss 16-70/4,0 OSS (24-105 mm eq.) 690 €, il 18-105/4,0 OSS (27-157 mm eq.) 500 €, il 18-135/3,5-5,6 OSS (27-202 mm eq.) 550 €, il 18-200/3,5-6,3 OSS (27-300 mm eq.) 630 €, il 55-210/4,5-6,3 OSS (82-315 mm eq.) 300 €, il 70-350/4,5-6,3 OSS (105-525 mm eq.) 780 € e il PZ 18-105/4,0 OSS Cine (27-157 mm eq.) motorizzato 3.200 €.
Fra i focale fissa sono interessanti i due “pancake” 16/2,8 (24 mm eq.) 240 € e 20/2,8 (30 mm eq.) 320 € spessi poco più di 1 cm che rendono molto compatta la fotocamera e i luminosi Zeiss 24/1,8 (36 mm eq.) 940 €, Sony 35/1,8 (52 mm eq.) 400 € e 50/1,8 (75 mm eq.) 290 € adatto per ritratto. Per la macro è disponibile il 30/3,5 (45 mm eq.) 230 €.
Fra gli obiettivi fullframe, tutti più costosi e di dimensioni superiori agli APS e non molto compatibili da questo punto di vista con le dimensioni ridotte della A6600, possono interessare il 70-200/4,0 OSS (105-300 mm eq.) 1.300 €, il 70-300/4,5-5,6 OSS (105-450 mm eq.) 1.290 € e anche se piuttosto costoso il 200-600/5,6-6,3 1.900 € che sulla A6600 equivale ad un 300-900 mm, una focale difficilmente disponibile su fullframe; infine , l’85/1,8 (127 mm eq.) 490 € come tele luminoso e il macro 50/2,8 (75 mm eq.) 530 €.
Oltre a questi sono disponibili molti obiettivi autofocus di altri produttori come Samyang, Sigma, Tamron, Tokina, Viltrox e Zeiss, sia per APS che per fullframe, più altri obiettivi a fuoco manuale di 7Artisan e Samyang (molto economici), Laowa, Zeiss ed altri.
Sony fornisce anche, in opzione, un anello di raccordo per obiettivi Alpha, LA-EA4, che mantiene tutti gli automatismi, compreso l’autofocus, ma che costa 350 € in quanto è dotato di uno specchio semiriflettente e di un autofocus autonomo a rilevamento di fase e uno più economico LA-EA3, 200 €, che mantiene l’autofocus solo con gli obiettivi Alpha SAM o SSM dotati di motore AF. In questo modo è possibile usare sulla A6600 l’intera gamma di obiettivi Sony A più tutti quelli dei produttori di obiettivi universali per questo innesto. Certamente però questi obiettivi saranno sproporzionati come dimensioni rispetto al corpo macchina della A6600, ma la soluzione può essere interessante per chi già possiede un corredo Sony e vuole riutilizzare i suoi obiettivi anche su questa macchina compatta.
Per la A6600 sono consigliati gli obiettivi migliori, e anche purtroppo più costosi, per sfruttare al meglio la sua qualità d’immagine.

Nella pratica la A6600 si è dimostrata un’ottima fotocamera. Con l’obiettivo in dotazione è necessario portarla in una piccola borsa, ma al collo non pesa molto.
La prontezza di messa a fuoco e di scatto la rendono molto piacevole da usare. Anche l’accensione, coassiale al pulsante di scatto, è immediata e questo consente di essere pronti immediatamente e grazie alla velocità dell’autofocus di scattare al volo anche a soggetti in movimento. Quando non ci si vuole fare notare è poi possibile usare lo schermo, inclinato verso l’alto, per inquadrare. In ogni situazione la A6600 è stata all’altezza, esterni, paesaggi, ritratti, strada, interni scuri, ha sempre prodotto foto corrette, piacevoli, molto nitide, dettagliate e perfettamente a fuoco. Nelle riprese di soggetti in movimento si è dimostrata particolarmente efficace ed anche le sua capacità di ripresa video si sono dimostrate molto valide con filmati di ottima qualità.

Per tutte le foto di prova ho usato il formato 3:2 nativo dei sensori APS.
Le foto sono suddivise in foto di test, scattate a tutte le sensibilità, da 100 a 102400 ISO, in luce naturale di giorno e di notte e in interni ed a vari diaframmi per valutare l’obiettivo, e foto di esempio a varie sensibilità a secondo delle situazioni, anche se di giorno sono stati usati possibilmente i 100 ISO. Tutte le foto sono state salvate sia nel formato jpeg come salvato dalla macchina, sia nel jpeg convertito dal raw con il programma fornito da Sony, Capture One.

====>  Prestazioni & conclusione

12 pensieri riguardo “Sony A6600: test”

    1. Bariom,
      la differenza con la A6000 è sensibile, sia di qualità che di prezzo. Credo che per la qualità sia anche determinante l’obiettivo. Il 16-55/2,8 mi ha stupito per la nitidezza e il microcontrasto. Ora sto iniziando a preparare anche il test della Fujifilm X-T4 con diversi obiettivi, fra cui il 16-55/2,8 e voglio fare un confronto fra questa e la A6600.
      Le uniche cose che non mi hanno convinto della A6600 sono l’assenza del joystick e i menu, ma a questi dovresti essere abituato. Per il resto è ottima e avendo Fujifilm e sony con lo stesso obiettivo quando uscivo per fare foto, a meno che non fossero quelle di test, preferivo sempre Sony per le sue dimensioni e peso inferiori.
      Ciao, Francesco

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        1. Bariom,
          si infatti lo Zeiss 16-70 è anche lui un’ottima scelta. Lo avevo provato con la A6500 ed è ugualmente buono, con uno stop di luminosità in meno, ma con una lunghezza focale fino a 105 mm equivalente che può far comodo. Volevo infatti segnalartelo, ma poi mi è sfuggito.
          Ciao, Francesco

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  1. Grazie per la recensione fantastica. Ad oggi è a parità di prezzo, consiglieresti la a6600 oppure la x-s10? Essenzialmente per uso fotografico hobby e foto ricordo di famiglia. Grazie ancora

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    1. Le Fujifilm X-S10 e Sony A6600 sono entrambe una buona scelta, anche se direi non a parità di prezzo in quanto la Sony costa circa 500 € in più. Entrambe garantiscono ottime immagini, sono dotate di un buon autofocus e di stabilizzazione sul sensore, utile quando si scatta in poca luce a soggetti statici (non a persone) per non aumentare troppo la sensibilità.
      Non mi sembra che la Sony sia più difficileda usare, anche se ha comandi un po’ semplificati, di quanto lo sia la Fujifilm. Per quanto riguarda i colori questi derivano sempre da un’interpretazione del software della fotocamera o da quello di conversione da raw (per entrambe si può usare l’ottimo CaptureOne Express, scaricabile gratuitamente); Fujifilm fornisce numerosi profili colore pronti, alcuni che ricordano pellicole Fuji o Kodak (ma questo nome Fujifilm non lo cita) che possono adattarsi al gusto del fotografo o alle situazioni e applicabili sia direttamente al jpeg durante lo scatto sia con CaptureOnese si vuole usare il raw. Sony ha meno profili colore, ma quello standard a me è sembrato sempre ottimo e fornisce dei bei colori, che comunque possono essere personalizzati in tutti i profili o in alternativa con CaptureOne.
      Per quanto riguarda l’autofocus quello delle Sony è indubbiamente sempre il migliore, seguito da vicino da Canon. Le Fujifilm della penultima generazione, come la X-S10, hanno un buon autofocus anche se un po’ inferiore a Sony. L’ultima generazione, X-H2S X-H2 e X-T5, lo ha molto migliorato portandolo quasi sullo stesso livello di Sony. Come ho evidenziato nelle mie prove la X-S10 ha dimostraro qualche incertezza nell’individuazione dei volti e degli occhi se il soggetto è parzialmente voltato e nella particolare prova del ciclista, ma solo usando l’individuazione automatica del soggetto su tutta l’area AF, mentre va bene se si usa l’area ristretta puntata sul soggetto. La Sony invece non ha questi problemi quindi la scelta dipende un po’ dall’uso che si vuol fare della fotocamera: per soggetti in movimento veloce ed imprevedibile la Sony è meglio, almeno delle Fujifilm della penultima generazione come le X-S10 X-T4 X-E4.
      C’è da considerare poi la scelta dell’obiettivo/i su cui non mi dai indicazioni. La X-S10 è venduta in kit con gli zoom XF 18-55/2,8-4,0 a 1.349 € e con il 16-80/4,0 OIS a 1.480 €, entrambi ottimi. Per uno zoom a più ampia escursione è necessario prenderla solo corpo, 979 € ed aggiungere lo XF 18-135/3,5-5,6 a 749 € di buona qualità, ma come tutti gli zoom ad ampia escursione un po’ inferiore ai precedenti, oppure se più luminoso lo XF 16-55/2,8 , ottimo ma un po’ pesante, a 990 € . La Sony è venduta con lo zoom E 18-135/3,5-5,6 OSS a 1.719 € anche questo di buona qualità. Per obiettivi di qualità superiore è necessario prendere il corpo, 1.449 € e aggiungere lo zoom Sony SEL Zeiss 16-70/4,0 OSS a 945 € o il E 16-55/2,8, uno dei migliori obiettivi per APS, a 1.180 €.

      La scelta quindi è un po’ tua in base alle tue esigenze: se però vuoi privilegiare le dimensioni la A6600 è preferibile anche se di poco sopratutto perchè non avendo la sporgenza del mirino ingombra un po’ meno ed anche i suoi obiettivi sono più compatti.

      Ci sarebbe anche un’altra fotocamera che dal punto di vista della compattezza è superiore ad entrambe. Si tratta della Fujifilm X-E4, identica come elettronica alla X-S10 esclusa la presenza della stabilizzazione e con un corpo liscio, compatto e senza sporgenze, ma attualmente praticamente irreperibile.
      Ciao, Francesco

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      1. Ciao Francesco,

        Grazie, grazie e ancora grazie per aver trovato il tempo di rispondermi!!! Lo apprezzo molto.

        Tutto chiaro. Come obiettivo stavo pensando al Sigma 18-50mm F/2.8.

        Non so se un bimbo è considerato un soggetto imprevedibile (penso di si hahaha) però mi è sembrato di capire che l’autofocus della  x-s10 sia all’altezza di un bimbo se ben imprevedibile (ma non troppo veloce come magari un ciclista o un’azione sportiva).

        Sono troppo ignorante in materia, ma credo che lo stabilizzatore sia un ottima cosa da avere (anche se forse nella pratica non lo sfrutterei tanto……ma magari sbaglio)

        Il fatto che la Sony sia più portatile è molto importante per me.

        Mi è sembrato di capre che stanno per uscire la a6700 e la x-s20, magari mi conviene aspettare un pò per vedere se i prezzi scendono…..

        Grazie grazie e grazie ancora, Francesco

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        1. Francesco,
          il Sigma 18-50/2,8 (equivalente ad un 27-75) è un buon obiettivo e sicuramente adatto all’uso che vuoi farne. Per riprendere un bambino entrambe le fotocamere vanno bene.
          Sicuramente in futuro ci saranno novità e potrebbero anche essere presentati i modelli che dici, ma io penso che se serve una fotocamera per fare foto sia opportuno prendere quello che è disponibile al momento, altrimenti si rischia di aspettare sempre la novità e perdere tante foto. Ormai la grande evoluzione tecnica c’è stata e le novità presentano solo affinamenti. Comunque una buona fotocamera non smette di fare buone foto perché è uscito un nuovo modello.
          Ciao, Francesco

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          1. Ciao Francesco,

            Grazie mille per la dritta e per la conferma sull’obiettivo.

            Come mi hai suggerito tu sto valutando anche la x-e4, essendo più compatta (si trova usata). Il fatto che sia più compatta mi alletta molto, però non capisco quanto possa essere importante avere lo stabilizzatore. Secondo te per il mio utilizzo (no professionale) è una caratteristica fondamentale?

            Inoltre sai perché no si trova più nuova? Solo curiosità.

            Grazie mille, Francesco

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            1. Francesco,
              la stabilizzazione può essere utile in alcune circostanze come foto a soggetti statici, paesaggi, monumenti, chiese e palazzi, quando c’è poca luce e non si vuole aumentare troppo la sensibilità, ma è assolutamente inutile per soggetti in movimento ed anche per foto di famiglia ed amici per bloccare il movimento dei quali e per avere foto nitide è opportuno usare almeno 1/60 o più.
              So che la X-E4 è difficile o impossibile da trovare, le ragioni non sono note, ma l’ipotesi più probabile è che ne sia stata sospesa la produzione per dare spazio ai nuovi modelli X-T5, X-N2 e X-H2S.
              Ciao, Francesco

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  2. Ciao Francesco, sono indeciso tra a6600 o xs10, principalmente vorrei fare foto paesaggistiche e astrofotografie naturalmente anche video.
    A parità di prezzo quale potrebbe consigliarmi??o se ne ha altre da suggerirmi.

    Saluti
    Alessandro

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    1. Alessandro,
      entrambe sono ottime fotocamere con caratteristiche simili per molti aspetti. La Sony ha un corpo più piccolo, a causa del mirino non sporgente in stile reflex come la Fujifilm, e questo la rende più portatile. Per il resto le caratteristiche sono più o meno le stesse e questo rende difficile la scelta. Questo non considerando l’aspetto estetico e funzionale che, essendo una valutazione personale, ti consiglio di verificare, se ti è possibile, presso un negozio che abbia disponibili entrambe le fotocamere.
      L’unico argomento che è a favore della X-S10 sono gli obiettivi, non per la qualità buona per entrambe, ma per la disponibilità: il corredo Fujifilm è decisamente più ampio di quello di Sony, se si considerano solo gli obiettivi per APS, e comprende sia ottiche di altissima luminosità sia ottiche compatte e leggere, supergrandangoli e supertele. Questo può far propendere per la X-S10 insieme al fatto che la gamma di fotocamere APS Fujifilm consente, in futuro, di accedere a modelli professionali mantenendo lo stesso corredo invece se da Sony APS volessi passare a un corpo professionale, necessariamente fullframe, dovresti cambiare corredo.
      Ciao, Francesco

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