La scorsa settimana sono stato invitato ad una simpatica iniziativa di Canon, la partecipazione al concerto di Jovanotti, Lorenzo Live 2018, che si teneva a Roma al Pala Lottomatica. L’intera serie dei concerti è stata sponsorizzata da Canon che nell’occasione ha invitato giornalisti, blogger e clienti a partecipare ai concerti.
Prima del concerto Canon ha organizzato la presentazione delle sue ultime novità presso un albergo vicino. Sono state presentate la nuova mirrorless EOS M50 che si inserisce appena al di sotto della EOS M5 e le nuove reflex d’ingresso EOS 4000D e EOS 2000D, oltre al nuovo flash 470 EX-AI.
Poi ciascuno dotato di una EOS M50 siamo andati ad assistere al concerto con la possibilità di scattare foto.
Il Pala Lottomatica di Roma, precedentemente definito Palazzo dello Sport, è una bella struttura coperta da una meravigliosa cupola in cemento armato progettata e realizzata per le Olimpiadi del 1960 dall’Ing. Nervi. Non è però molto adatto ai concerti in quanto per questi non è possibile utilizzare parte delle tribune che si troverebbero dietro il palco. La parte utilizzata era gremita di spettatori, come anche la platea sotto il palco in cui ci si poteva aggirare liberamente per scattare foto.
Prima di passare alle foto però è necessaria una breve presentazione della EOS M50 con cui sono state realizzate.
La EOS M50 è l’ultima novità mirrorless di Canon e secondo il produttore si inserisce sotto la EOS M5, infatti ha un prezzo inferiore, ma per alcuni aspetti le è superiore. E’ dotata di un sensore di formato APS-C (22,3×14,9 mm) con 24 Mpx e con tecnologia Dual Pixel AF per la messa a fuoco a rilevamento di fase. L’elaboratore d’immagine è l’ultima versione Digic 8. E’ dotata di mirino elettronico con 2,36 Mpx collocato al centro sopra il corpo, cosa che le da l’aspetto di un reflex in miniatura. Sopra il mirino è posizionato anche un piccolo flash con apertura manuale. Lo schermo è orientabile in tutte le direzioni e sensibile al tocco. L’autofocus come detto è ibrido, a rilevamento di fase e di contrasto, con la tecnologia Dual Pixel AF che garantisce un’elevata velocità anche per le riprese video. E’ dotato di 143 punti AF selezionabili singolarmente, a zone o tutti insieme con la funzione di inseguimento del soggetto. Una caratteristica molto comoda è la possibilità di selezionare il punto di messa a fuoco con il dito sullo schermo anche quando si inquadra usando il mirino e questo è stato molto utile per mettere a fuoco durante il concerto. L’otturatore è meccanico con tempi da 30 secondi a 1/4000. La velocità di raffica raggiunge i 10 fg/s con messa a fuoco sul primo fotogramma o 7,4 fg/s con messa a fuoco ad inseguimento (AF Servo). La ripresa video è 4K, novità per le mirrorless Canon, oltre che Full HD. Le foto si possono salvare oltre che in jpeg anche nel nuovo formato raw CR3 compresso, supportato da Canon Digital Photo Professional oltre che da Adobe DNG Converter. E’ dotata di connessione wi-fi e bluetooth e con l’app Canon Camera Connect, per Android e iOS, è possibile controllarla remotamente e trasferire le immagini sullo smartphone.
La EOS M50 è piccola e leggera e si trasporta ed impugna facilmente. I comandi sono abbastanza semplici. Rispetto alla M5 perde la seconda ghiera di comando e quella esterna per la compensazione dell’esposizione sostituita da una delle funzioni dei pulsanti del pad, ma l’interruttore di accensione è stato finalmente spostato sul lato destro della calotta, anche se ancora non nella ottimale posizione coassiale al pulsante di scatto. Gli altri comandi seguono il tradizionale schema Canon e ci si abitua facilmente al loro uso, anche se manca un pulsante diretto per l’impostazione della sensibilità ISO e per farlo si deve usare il menu rapido.
Comunque ho familiarizzato abbastanza rapidamente con la fotocamera per poter scattare foto al concerto con sufficiente sicurezza.
E veniamo al concerto. Ho incontrato Lorenzo Cherubini, Jovanotti, tempo fa quando ancora faceva il dj presso una discoteca e in quell’occasione assegno a me e mia moglie un premio per la coppia più simpatica. Poi non l’ho molto seguito nella sua carriera i cantante e non ho apprezzato particolarmente le sue canzoni.
Devo riconoscere però che dal vivo la sua musica ed il concerto sono stati molto coinvolgenti e piacevoli. Non è solo musica, ma uno spettacolo di suoni, luci e movimento, coadiuvato da un’ottima band, e infatti mentre inizialmente avevo l’intenzione di andarmene prima della fine, poi l’ho seguito fino all’ultimo scattando numerose foto e riprendendo diversi video.
La EOS M50 che ho avuto in uso era dotata dell’obiettivo con cui è venduta in kit, l’EF-M 15-45 mm f/3,5-6,3 IS STM, equivalente ad un 24-72 mm. Purtroppo tutte le M50 con lo zoom 18-150 sono state prese prima da altri partecipanti. Questo non mi ha consentito di scattare dei primi piani anche perché non avevo l’intenzione di gettarmi nella mischia per arrivare fin sotto il palco. Ho quindi scattato solo da lontano, ma questo mi ha consentito di includere nelle foto anche l’ambiente attorno al protagonista in alcuni casi con un risultato migliore che se lo avessi isolato in un primo piano.
Per l’esposizione ho provato inizialmente quella valutativa, sottoesponendo però di uno stop, ma poi sono passato a quella spot che ha fornito in questo caso risultati migliori viste le forti differenze di illuminazione tra il cantante e la platea. Per la messa a fuoco è stata utilissima la funzione che consente, anche inquadrando attraverso il mirino, di selezionare con il tocco il punto di AF in modo da mettere sempre a fuoco Jovanotti (o quasi visto che si muoveva in alcuni casi rapidamente) o gli altri soggetti a cui ho scattato. Ho usato sempre l’impostazione Program e l’ISO auto e l’esposizione si è dimostrata quasi sempre corretta, solo in pochi casi ho dovuto correggerla in fase di conversione raw-jpeg. Mi preoccupava un po’ la scarsa luminosità dell’obiettivo in posizione tele, solo f/6,3, ma grazie alla buona illuminazione sul protagonista del concerto la sensibilità necessaria non è salita molto, se non in alcuni casi particolari, e addirittura sono riuscito a scattare qualche foto a 200 ISO. Per il bilanciamento del bianco mi sono ugualmente affidato a quello automatico, tanto con tutte le luci colorate presenti non c’era altra scelta e le foto hanno la colorazione del momento, sempre piacevole in un concerto.
Nella conversione da raw per le foto fino a 800 ISO ho azzerato la riduzione di rumore, per quelle a sensibilità superiori ho lasciato solo la riduzione dei falsi colori, preferendo la presenza di puntini scuri, effetto tipo la grana della pellicola, alla perdita di nitidezza che comporta la loro eliminazione. Ho anche aumentato la nitidezza fin dove era possibile tenendo conto del rumore presente.
La qualità d’immagine è molto buona, anche alle sensibilità elevate
In complesso i risultati sono stati molto positivi come si può vedere dalle foto pubblicate, al di là delle mie aspettative.
Anchei video sono molto buoni con una corretta messa a fuoco e una buona esposizione, considerando sopratttutto le condizioni di luce. L’audio è buono anche se con i microfoni interni non si può certo pretendere che sia coinvolgente come dal vivo.
La EOS M50 è quindi una fotocamera che mi ha convinto e i cui pregi principali sono le dimensioni ridotte, la leggerezza, la facilità d’uso e la buona qualità d’immagine garantita anche dagli automatismi, se usati in modo corretto e sapendo qual è il risultato che si vuole ottenere.
E’ una fotocamera consigliabile sia a chi inizia a fotografare con una macchina “vera”, passando da uno smartphone, per la facilità d’uso e per la guida che fornisce con i suoi menu, le scene e gli effetti, sia a chi già possiede un corredo reflex Canon e che vuole integrarlo con una fotocamera di piccole dimensioni. Infatti sulla EOS M50 è possibile montare, oltre agli obiettivi specifici con innesto EF-M, anche tutti gli obiettivi Canon EF e EF-S con un apposito adattatore fornito dalla casa che consente di mantenere tutti gli automatismi e l’autofocus.
In conclusione grazie a Canon e a Jovanotti per la bella serata.