Sony A7S III: prestazioni & conclusione

Sensore

La A7S III è dotata di un sensore BSI-CMOS retroilluminato di formato fullframe (36×24 mm) con 12 Mpx. La sua sensibilità varia da 80 a 102400 ISO estensibile da 40a 409600 a passi di 1/3 EV.
Per valutarne le caratteristiche e la qualità pubblico oltre alle foto di prova il grafico del rapporto segnale/rumore in funzione della sensibilità e quello della gamma dinamica massima registrabile in funzione sempre della sensibilità.

Rapporto segnale/rumore

In questo grafico è riportato l’andamento del rumore prodotto dal sensore in funzione della sensibilità.
Il rumore viene rilevato fotografando una superficie completamente bianca e convertendo le foto raw così ottenute direttamente in jpeg usando per tutte le fotocamere Adobe Lightroom. In questo modo si uniforma il trattamento di tutti i raw applicando per tutti la stessa compressione jpeg con fattore 100 %.
Per poter confrontare però foto ottenute da fotocamere con diverso numero di pixel tutte vengono ridimensionate alla grandezza di 10 Mpx, adatta per una stampa A4 (circa 21×30 cm).
La curva di rumore della Sony A7 III è il riferimento. Inoltre riporto anche la curva della Panasonic Lumix S5

La curva del rumore della A7S III è migliore di quella della A7 III a partire da 400 ISO con una differenza iniziale di circa 1/2 stop per poi aumentare superando 1 stop a 51200, mentre allla sensibilità estesa di 204800 le due curve si riavvicinano. A confronto con la Panasonic S5, dotata di una doppia curva di amplificazione, la A7S III è migliore alle sensibilità intermedie, fra 3200 e 25600 ISO mentre oltre questa sensibilità le due curve coincidono. Questa è la migliore prestazione rilevata fra i sensori fullframe.
Sony non dichiara per questo sensore una doppia curva di amplificazione, come invece fa Panasonic, ma da rilevazioni effettuate e pubblicate dal sito Photons to Photos ciò avverrebbe dopo i 1600 ISO.
Inoltre come pubblicato dal blog Landingfield sembrerebbe che il sensore della A7S III sia in realtà un sensore da 48 Mpx nel quale i pixel sono usati con una tecnica di pixel binning 2×2 per cui il segnale di 4 pixel viene registrato esternamente come quello di uno ottenendo un output di 12 Mpx. Ciò spiegherebbe le eccellenti prestazioni di questo sensore alle alte sensibilità, anche se non è possibile confermare la veridicità di queste affermazioni.

Le foto di test notturne sono scattate a tutte le sensibilità da 50 a 409600 ISO. Le foto raw sono state convertite con CaptureOne for Sony.

Foto raw senza riduzione di rumore

Il rumore si inizia ad intravedere a 6400 ISO, ma può incominciare a dare fastidio solo da 12800, sensibilità da cui può essere utile una riduzione di quello colore, aumentando progressivamente con la sensibilità fino a diventare pervasivo a 204800.

Foto raw con riduzione dei falsi colori

Applicando la riduzione dei falsi colori le foto a 12800 ISO presentano solo una leggera granulosità e anche quelle fino a 25600 potrebbero essere accettate così come sono; oltre il rumore è eccessivo e va ridotto. Da 204800 ISO si nota poi un viraggio dei colori sul verde.

Foto raw con riduzione di rumore

Applicando un’adeguata riduzione di rumore è possibile ripulire le foto fino a 25600 ISO senza una rilevante perdita di dettaglio, mentre a 51200 non si riesce a eliminare completamente il rumore; oltre si inizia a perdere progressivamente dettaglio e nitidezza. Le foto oltre 102400 ISO non sono recuperabili.

Foto raw senza riduzione di rumore a 10 Mpx

La riduzione a 10 Mpx non consente di guadagnare molto in quanto si parte da un valore appena più alto.

Foto raw con riduzione dei falsi colori a 10 Mpx
Foto raw con riduzione di rumore a 10 Mpx
Foto jpeg dalla fotocamera

Nelle foto jpeg prodotte direttamente dalla fotocamera il rumore si incomincia a vedere a 12800 ISO. Dai 6400 ISO però la riduzione di rumore fa perdere nitidezza pur non riuscendo ad eliminare completamente il rumore da 25600 ISO in poi. Le sensibilità oltre 102400 ISO sono anche in questo caso praticamente inutilizzabili e afflitte da un viraggio verde.

Foto A7R IV raw senza riduzione di rumore a 12 Mpx

Se si riducono le foto della Sony A7R IV, provata a marzo 2020, a 12 Mpx per renderle confrontabili con quelle dalla A7S III  si vede che il rumore visibile è praticamente lo stesso. Nella fotografia non c’è quindi nessun vantaggio ad usare una A7S III piuttosto che una A7R IV dal punto di vista del rumore alle alte sensibilità, mentre si perde notevolmente in qualità d’immagine per il minor numero di dettagli dovuto alla risoluzione inferiore.
Pe il video invece il discorso è diverso e la A7S III è in vantaggio rispetto a  tutte le altre fotocamere della serie Sony.

In conclusione con la A7S III è possibile scattare senza problemi fino a 12800 ISO e usando il raw con un’opportuna riduzione di rumore fino a 25600. Un’ottima prestazione.

Gamma dinamica

La gamma dinamica misura la massima differenza di luminosità, fra ombre e luci, registrabile dal sensore prima di arrivare alla saturazione. Nel grafico sono riportate la massima differenza di luminosità in sottoesposizione e sovraesposizione, rispetto all’esposizione misurata dall’esposimetro della fotocamera, alle quali è ancora possibile distinguere dei dettagli nelle ombre e nelle luci, la loro somma che corrisponde alla gamma dinamica complessiva registrata dal sensore, e la gamma dinamica della A7 III come riferimento. La gamma dinamica è espressa in valori EV con un intervallo minimo di 1/3 EV.

La A7S III ottiene anche in questo test un ottimo risultato con una gamma dinamica superiore a quella della A7 III di 2/3 di EV fino a 6400 ISO, di 1 EV fra 12800 e 25600 ISO e di 1/3 di EV alle sensibilità superiori.
Un eccellente risultato.

Per verificare anche in pratica la gamma dinamica e la capacità di recupero di sotto e sovraesposizioni ho scattato delle foto di paesaggio urbano, tutte alla stessa sensibilità di 100 ISO, partendo da un valore corretto di esposizione e poi sottoesponendo o sovraesponendo fino a 5 stop. La conversione dei raw è stata effettuata con Lightroom perché è l’unico software di conversione che consente di correggere l’esposizione fino a +/- 5 stop.

In sottoesposizione si può compensare bene con una buona resa della gamma tonale e dei colori fino a -5 stop; con questa sottoesposizione però si presenta del rumore. Per non subire un rumore eccessivo ci si deve quindi limitare ad un massimo di -3 stop, esposizione a cui il rumore è uguale a quello che si avrebbe con l’esposizione corretta. In sovraesposizione invece si possono recuperare pienamente +2 stop mentre a +3 stop si perdono in parte i dettagli nelle luci e si ha un’alterazione dei colori; poi la perdita nelle alte luci è irrecuperabile e le foto diventano piatte e grigiastre.
Anche in questo caso una prestazione eccellente, fra le migliori fra le fotocamere fino ad adesso sottoposte a questo test.

Invarianza ISO

Con questo termine si intende la capacità di alcuni sensori di accettare una sotto esposizione in ripresa e una correzione durante la conversione da raw senza che l’immagine mostri un rumore eccessivo. Ciò permette di recuperare il dettaglio nelle ombre e non bruciare le alte luci senza usare l’HDR e di correggere eventuali errori di esposizione.
Per la prova ho esposto una foto in esterni in poca luce per l’esposizione corretta a 12800 ISO e poi ho ridotto la sensibilità, mantenendo costante l’esposizione, fino a -5 stop, cioè 400 ISO, infine ho convertito l’immagine con Lightroom correggendo l’esposizione.

Con una sottoesposizione di -5 stop, 400 ISO, e una correzione in conversione da raw il rumore è eccessivo e superiore a quello della foto esposta correttamente a 12800 ISO. A -3 stop, 1600 ISO, il rumore è simile a quello che si ha a 12800 esponendo per la sensibilità nominale. Questo sensore quindi consente una buona invarianza ISO che può consentire di sottoesporre le foto fino a -3 stop e poi recuperarle nella conversione da raw.

Obiettivo

Con la A7S III ho avuto a disposizione per la prova lo zoom GM 24-70 mm f/2,8.

Si tratta di uno zoom professionale di alta qualità e luminosità, di uso generale e adatto per tutti i tipi di foto. Le sue dimensioni sono grandi soprattutto in rapporto a quelle del corpo macchina e così’ il peso che sbilancia l’insieme verso l’avanti. Per scattare è quindi necessario sostenere la macchina con entrambe le mani, la sinistra sotto l’obiettivo.

L’obiettivo è composto da 18 lenti in 13 gruppi con una lente extreme aspherical, una super ED, una ED e trattamento antiriflessi Nano AR coating. Il motore di messa a fuoco è piezoelettrico e la distanza di messa a fuoco è di 38 cm con un ingrandimento 0,24x. Il diaframma ha 9 lamelle.
Le dimensioni sono 136 mm di lunghezza con un diametro di 88 mm e un peso di 886 g. Il materiale di costruzione è lega di magnesio.
E’ fornito con un ampio paraluce a tulipano.
Il prezzo di 2.100 € è alto, ma proporzionato alla qualità dell’obiettivo,

Per questo obiettivo non è necessario il diagramma della variazione di apertura al variare della focale in quanto questa è fissa, f/2,8, e nemmeno il diagramma relativo al diaframma equivalente in quanto si tratta di fullframe.

Nota importante sulla risoluzione:
il sensore da 24 Mpx della A7S III in formato 3:2 produce foto che sul lato orizzontale hanno 4240 pixel. Questo significa che la risoluzione orizzontale massima teoricamente ottenibile è 4240:2= 2120 linee. I sensori con filtratura Bayer, come questo, però non riescono mai ad arrivare alla massima risoluzione teorica, anche senza filtro antialias, a causa dell’interpolazione necessaria per ricostituire l’immagine e si fermano mediamente al 70 % di tale valore, circa 1500 linee. In questo caso quindi si è arrivati al massimo teorico.

Risoluzione

Come spiegato nell’articolo Risoluzione: obiettivi e sensori riporto le misure della risoluzione orizzontale relative all’accoppiata obiettivo sensore, per le focali di 24, 35, 50 e 70 mm.

A tutte le focali e a tutte le aperture di diaframma la risoluzione, al centro e ai bordi, è al limite del discreto.
Come si vede dai grafici in questo caso non è stata misurata la risoluzione dell’obiettivo, ma quella del sensore che limita fortemente le prestazioni di questa ottica.
La distorsione è a tutta apertura il 2,9 % a barilotto a 24 mm, per poi diventare a cuscinetto fino al 1,9 % a 70 mmm; è corretta automaticamente, se si sceglie questa opzione, dalla fotocamera nella conversione in jpeg o da CaptureOne durante la conversione.
La vignettatura è 2,4 stop a 24 mm f/2,8 e 1,5 stop a f/4,0; 1 e 2/3 di stop a 70 mm a tutta apertura anche questa corretta automaticamente.

Per valutare la risoluzione di questo obiettivo è necessario provarlo su una fotocamera con un sensore con maggiore risoluzione. Nella precedente prova della A7 IV da 61 Mpx, di cui riporto i grafici, questo obiettivo aveva mostrato una risoluzione decisamente alta.

Complessivamente questo 24-70/2,8 GM è un obiettivo eccellente, uno dei migliori provati. Gli unici suoi difetti sono la distorsione un po’ elevata anche se correggibile automaticamente o manualmente e la vignettatura a 24 mm a tutta apertura, anche questa correggibile automaticamente.
Quanto alle dimensioni e peso questi sono lo scotto da pagare per avere uno zoom ad elevata luminosità su una fullframe. Complessivamente l’insieme della A7S III e del GM 24-70/2,8 non è di peso eccessivo e si porta in giro, anche al collo, senza eccessivi problemi. Comunque chi volesse un obiettivo di dimensioni e peso, oltre che costo, più contenuto può optare per lo Zeiss 24-70/4,0 OSS.

Autofocus

L’autofocus è molto preciso e ha dimostrato un’elevata’ velocità anche per soggetti in movimento veloce. Non ha mai mancato la messa a fuoco anche in condizioni di pochissima luce. Per i soggetti in movimento veloce anche in raffica ha risposto bene riuscendo sempre a seguirli non perdendo mai la messa a fuoco in oltre 1000 scatti. I risultati migliori si ottengono con l’opzione Spot flessibile allargato che aggancia il soggetto e lo segue non facendosi distrarre da altri soggetti in movimento presenti o da ostacoli che si frappongono brevemente. Anche nella prova del ciclista si è comportato molto bene.
Nelle riprese video la messa a fuoco è continua. E’ abbastanza precisa e non dimostra incertezze e perdite di fuoco.

Stabilizzazione

La serie II delle A7 ha introdotto su tutti i modelli la stabilizzazione sul sensore a “5 assi”, ancora migliorata in questa A7S III. Alcuni obiettivi con innesto FE però dispongono anche di stabilizzazione ottica.
Pe provare la sua efficacia ho effettuato degli scatti alla focale di 70 mm con e senza stabilizzazione, a partire da un tempo di scatto di 1/80 normalmente considerato di sicurezza, il reciproco della focale quindi 1/70 arrotondato a 1/80, e poi raddoppiandolo ad ogni scatto.

La stabilizzazione ha consentito di guadagnare 5 stop con foto scattate a 1/2,5 di secondo (0,4 s) ancora nitide. A 6 stop, 0,8 secondi le foto sono risultate mosse. Senza stabilizzazione solo le foto fino a 1/20 risultano nitide.

Raffica

La A7S III dispone di quattro velocità di raffica: H+ a 10 fg/s, H a 8, M a 6 e L a 3. Alla velocità più alta H+ la messa a fuoco è continua con la funzione di inseguimento sul soggetto, ma non è disponibile il live view. Alle altre velocita sono disponibili messa a fuoco continua e live view.

Le prove sono state effettuate con una scheda SD UHS II da 300 mb/s, scattando con messa a fuoco manuale e priorità dei tempi a 1/1000.

Jpeg

Alla velocità H+ la A7S III ha scattato a 10 fg/s senza rallentamenti per 25 secondi e presumibilmente fino al riempimento della scheda.

Raw compresso

Alla velocità H+ la A7S III ha scattato a 10 fg/s per circa 5 secondi, poi la velocità è scesa a 5 fg/s.

Nelle prove pratiche su soggetti in movimento veloce o in accelerazione la A7S III ha mantenuto la velocità alta H di 8 fg/s o H+ di 10 fg/s riuscendo a seguire e mantenere sempre bene a fuoco il soggetto. Alla velocità H 8 fg/s è anche possibile la visione live view che consente di seguire il soggetto senza problemi.
L’esposizione operando in manuale, ma con sensibilità ISO automatica, è stata sempre corretta e la sensibilità è stata sempre adeguata alla luminosità del soggetto.

Prova del ciclista

La ripresa è effettuata su un ciclista che si avvicina lentamente da una trentina di metri fino a passare vicino al fotografo. Le impostazioni sono state 1/1000, f/2,8 ISO auto e focale a 70 mm, velocità di raffica H+ (10 fg/s) e autofocus continuo.
I migliori risultati gli ho ottenuti con la messa a fuoco su Spot flessibile allargato puntata sul viso del soggetto. In questo caso quando l’autofocus ha agganciato il soggetto lo segue con pochissimi casi in cui la messa a fuoco non è perfettamente sul volto, ma sulla giacca o sul manubrio: su 1123 scatti 1017 sono a fuoco, 75 sono sulla giacca e 31 fuori fuoco.
Pubblico una sequenza di 32 fotogrammi, circa 4 secondi, tutti a fuoco.

In complesso un’ottima prestazione.

Video

Il comparto video è uno dei punti di forza della A7S III che è progettata più per questo che per la ripresa fotografica.
La ripresa può essere avviata premendo il comodissimo pulsante rosso accanto a quello di scatto. La messa a fuoco può essere continua o manuale.
La ripresa si può attivare in qualsiasi modalità di funzionamento oppure portando la manopola delle modalità nella posizione video. In questo caso è possibile variare la modalità di esposizione, Program, priorità dei tempi o dei diaframmi e manuale da menu.
Per le riprese video 4K si deve usare una scheda SD UHS II.

Nelle riprese l’esposizione e bilanciamento del bianco sono stati sempre corretti. La messa a fuoco ha funzionato bene anche variando la focale dell’obiettivo e con soggetti in movimento anche veloce. La grande tenuta alle alte sensibilità, con un ottimo rapporto segnale/rumore, consente di effettuare riprese pulite e prive di rumore anche in scarse condizioni di luce.

Galleria

Le foto sono state scattate prevalentemente in giro per Roma.
Quasi sempre ho usato la impostazione automatica della sensibilità che se la luce è sufficiente si imposta a 100 ISO mentre per le foto in notturna è arrivata fino a una sensibilità di 10000 ISO.
Le foto sono state convertite con CaptureOne Express for Sony con la riduzione di rumore azzerata fino a 3200 ISO; per quelle oltre questa sensibilità ho applicato solo la riduzione del rumore colore. CaptureOne riesce a tirare fuori il meglio dalle foto raw ed è più efficace del software fornito da Sony. Consiglio quindi di usarlo se si vuole salvare le foto in raw anche perché è gratuitamente scaricabile da http://www.phaseone.com/it-IT/Online-Store/Sony-upgrades

La A7S III ha una risoluzione ridotta (12 Mpx) per cui le foto non sono molto dettagliate in confronto a quelle ottenibili dalle alte fullframe ed anche da molte APS. La qualità d’immagine dal punto di vista risoluzione è quindi appena discreta; in compenso è ottima la qualità alle alte sensibilità con il rumore pressoché assente fino a 6400 ISO. I colori dei jpeg diretti dalla fotocamera o di quelli da raw convertiti con le impostazioni standard di CaptureOne sono vivi e piacevoli.

Conclusioni

La A7S III è una fotocamera progettata prevalentemente per la ripresa video. Il suo sensore con 12 Mpx, di cui Sony non fornisce tutte le specifiche, garantisce un’ottima qualità d’immagine alle alte ed altissime sensibilità. Questo vale soprattutto per le riprese video. Per le foto il rapporto segnale/rumore rimane comunque ottimo, ma i risultati pratici sono meno soddisfacenti. Infatti se si confrontano le foto scattate con una A7R IV da 61 Mpx ridotte alle dimensioni di quelle della A7S III, cioè 12 Mpx, si vede che il livello di rumore visibile alle alte sensibilità è simile, ma la A7R IV offre molto dettaglio in più utilizzando la foto a pieno formato.
Per il resto la A7S III è in linea con le ultime versioni delle mirrorless fullframe Sony. Le dimensioni sono leggermente aumentate, soprattutto nell’impugnatura (qualche mm), ed è migliorata la disposizione di alcuni comandi. Il mirino è di elevatissima qualità ed è un notevole aiuto per l’inquadratura e la ripresa.
Sono migliorati anche i menu, ora con una suddivisione più logica delle varie scelte ed una grafica migliorata, anche se in alcuni casi è ancora difficile trovare l’opzione cercata.
In conclusione la A7S III è molto consigliabile per chi fa prevalentemente video anche a livello professionale, mentre per chi fa foto ci sono scelte migliori sempre nella gamma di mirrorless Sony.
L’obiettivo provato GM 24-70/2,8 è eccellente, con una risoluzione elevata ed un alto microcontrasto anche se queste qualità non si possono evidenziare con il sensore della A7S III.

Riassumendo:

Costruzione e finitura

Ottimo: la fotocamera è costruita in lega di magnesio, ben assemblata e finita e da un’impressione di solidità.

Ergonomia e comandi

Ottimo: I comandi sono comodi ed ottimamente disposti con tre ghiere di regolazione. Ci sono diversi pulsanti personalizzabili per le funzioni più usate.

Menu

Buono: sono molto estesi, ma migliorati rispetto a quelli dei precedenti modelli.

Mirino

Eccellente: la risoluzione è la migliore della categoria; non presenta scie o perdite di nitidezza se si sposta velocemente l’inquadratura e nemmeno rumore nelle inquadrature in poca luce.

Schermo

Molto buono: lo schermo è chiaro, nitido e brillante. Comoda la possibilità di ribaltarlo in tutte le direzioni. Ottima la possibilità di spostare il punto AF toccando lo schermo anche con l’occhio al mirino.

Autofocus

Ottimo: è preciso e veloce, adatto anche a soggetti in movimento veloce che riesce a seguire bene anche in raffica. La sua sensibilità gli consente di mettere a fuoco anche in pochissima luce. Efficiente la funzione di riconoscimento dei volti con anche l’opzione sorriso. Efficace anche la messa a fuoco sugli occhi del soggetto.

Stabilizzazione

Ottimo: consente di guadagnare 5 stop sul valore del tempo di sicurezza minimo. Funziona con tutti gli obiettivi, ma con quelli dotati di stabilizzazione ottica non aumenta la sua efficacia.

Esposizione

Ottimo: sempre corretta anche in condizioni difficili. Solo in casi estremi ho dovuto apportare qualche correzione. Nelle foto notturne o in locali bui richiede una correzione di -2/3 di stop. Efficace la correzione automatica della gamma dinamica DRO.

Bilanciamento del bianco

Molto buono: in automatismo si è dimostrato sempre corretto, anche con le luci ad incandescenza con le quali produce foto solo leggermente calde, come quasi tutte le fotocamere.

Qualità d’immagine

Discreta: è penalizzata dalla ridotta risoluzione; buona la resa dei colori, ottimo il contenimento del rumore alle alte sensibilità, più in raw con CaptureOne che in jpeg, e eccellente la gamma dinamica.

Raffica

Ottimo: raggiunge una velocità di 10 fg/s con AF continuo e 8 con anche il live view. L’autofocus segue bene i soggetti in movimento con solo rare perdite di fuoco. E’ quindi anche una fotocamera adatta per riprese d’azione.

Video

Eccellente: riprende in 4K fino a 120p Dispone di tutte le funzioni necessarie per riprese professionali, compresa la registrazione su dispositivo esterno e può effettuare riprese di lunga durata.

Obiettivi

Eccellente: l’obiettivi provato è di qualità eccellente. Il corredo di obiettivi disponibile pe’ ampio e dispone di focali adatte a tutte le riprese

In conclusione la A7S III si è dimostrata una fotocamera con caratteristiche e qualità notevoli e di livello professionale per la ripresa video. E’ una delle migliori scelte fra le fotocamere mirrorless fullframe per questo tipo di riprese.

Il prezzo è alto e si giustifica solo se l’uso prevalente è per il video.

Pregi

– eccellenti funzioni video complete e professionali
– eccellente gamma dinamica
– eccellente rapporto segnale/rumore
– stabilizzazione efficace
– costruzione e finitura di ottimo livello
– comandi comodi e completi
– dimensioni e peso contenuti per una fullframe
– mirino eccellente
– schermo orientabile e sensibile al tocco

Difetti

– risoluzione ridotta
– menu un po’ lunghi e complessi
– mancanza di un flash integrato
– assenza di un pannello di controllo sulla calotta
– alcuni obiettivi pesanti e costosi
– manuale d’istruzioni troppo sintetico, è necessario scaricare online la guida completa

Alternative

Panasonic Lumix S5

Ha un sensore fullframe CMOS da 24 Mpx. L’autofocus a rilevamento di contrasto con tecnologia Panasonic DFD veloce quasi quanto quello a rilevamento di fase ha 225 punti AF, il mirino elettronico ha 2,36 Mpx con un ingrandimento 0,74x. Lo schermo è totalmente orientabile. La sensibilità va da 100 a 51200 ISO, espandibile da 50 a 204800 con curva di amplificazione Dual ISO. L’otturatore meccanico ed elettronico ha tempi da 60 secondi a 1/8000. Dispone di stabilizzazione integrata sul sensore a “5 assi”. L’innesto obiettivi è il L Mount comune a Leica e Sigma. Sono disponibili 37 obiettivi di cui 7 Panasonic, 21 Sigma e 9 Leica. La raffica arriva a 7 fg/s. Riprende video 4K 3840×2160 pixel 60p. Dispone di due alloggiamenti per schede SD UHS II ed il corpo è protetto da polvere ed acqua. Le sue dimensioni e peso sono 133x97x82 mm e 714 grammi.
Costa 1.990 € solo corpo e 2.290 € con lo zoom 20-60/3,5-5,6.

Panasonic Lumix S1H

Ha un sensore fullframe CMOS da 24 Mpx. L’autofocus a rilevamento di contrasto con tecnologia Panasonic DFD veloce quasi quanto quello a rilevamento di fase ha 225 punti AF, il mirino elettronico ha 5,76 Mpx con un ingrandimento 0,78x. Lo schermo è totalmente orientabile. La sensibilità va da 100 a 51200 ISO, espandibile da 50 a 204800 con curva di amplificazione Dual ISO. L’otturatore meccanico ed elettronico ha tempi da 60 secondi a 1/8000. Dispone di stabilizzazione integrata sul sensore a “5 assi”. L’innesto obiettivi è il L Mount comune a Leica e Sigma. Sono disponibili 37 obiettivi di cui 7 Panasonic, 21 Sigma e 9 Leica. La raffica arriva a 9 fg/s. Riprende video 6k 5952×3968 24p e 4K 3840×2160 pixel 60p. Il sensore dispone di una ventola di raffreddamento per riprese senza limiti di tempo. Dispone di due alloggiamenti uno per schede XQD e uno per schede SD UHS II ed il corpo è protetto da polvere ed acqua. Le sue dimensioni e peso sono 151x114x110 mm e 1052 grammi.
Costa 4.000 € solo corpo.

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