La OM-D E-M5 II è una fotocamera di notevole qualità con però alcuni punti che lasciano perplessi.
La prima cosa positiva che colpisce è la compattezza del corpo insieme al suo alto livello di costruzione e finitura. Poi si resta impressionati dalla qualità del mirino che non fa rimpiangere quelli reflex. Anche lo schermo è ottimo, la sua sensibilità al tocco aggiunge facilità a molte operazioni e la possibilità di orientarlo in tutte le direzioni consente di fotografare da angolazioni difficili, alto e basso, e di scattare gli ormai onnipresenti “selfie”. Eccellente anche il sistema di stabilizzazione che garantisce foto nitide anche con tempi di scatto impensabili a mano libera, anche di 0,4 secondi, consentendo di scattare (a soggetti statici) in condiszioni di scarsa illuminazione senza essere costretti ad innalzare eccessivamente la sensibilità Iso e quindi con una migliore qualità. La qualità d’immagine è comunque elevata, compatibilmente con i 16 Mpx, anche alle alte sensibilità se si salvano le foto in raw e si convertono con il software in dotazione Olympus Viewer 3. Anche in jpeg comunque la qualità è ottima, con buona nitidezza e colori brillanti, ma naturali. Naturalmente si possono scegliere, come ormai in tutte le macchine, diversi profili colore a secondo delle esigenze ed i gusti del fotografo.
Fra i punti che lasciano perplessi il primo è l’autofocus rimasto a rilevamento di contrasto. Nell’uso normale su soggetti statici o in movimento lento si dimostra adeguato e mette a fuoco rapidamente. Nella raffica a bassa velocità (5 fg/s) e in buone condizioni di luce, va ancora abbastanza bene anche se non sempre riesce a seguire un soggetto veloce come un’auto in corsa a 50-60 kmh. In condizioni di luce scarsa però ha mostrato diversi limiti. Nello scattare le foto di prova notturne per la valutazione del rumore (quelle in cui si vede San Pietro) spesso non riusciva assolutamente a mettere a fuoco e sono dovuto ricorrere alla messa a fuoco manuale. E’ la prima volta che mi succede, tutte le altre macchine, dalle compatte alle reflex, sono riuscite a mettere a fuoco automaticamente. Lo stesso si è verificato per le foto notturne che scatto a mano libera, in alcuni casi ho dovuto effettuare diversi tentativi per ottenere la messa a fuoco automatica, modificando l’inquadratura. Può darsi sia un problema di firmware e possa essere corretto con un aggiornamento, anche perchè le altre OM-D provate non avevano manifestato il problema, ma è opportuno segnalarlo.
Usando la macchina poi ci si accorge che le ghiere che consentono le principali regolazioni della fotocamera sono posizionate in modo tale, a causa della sottigliezza del corpo, da essere facilmente toccate inavvertitamente durante l’uso. Queste ghiere hanno una resistenza minima e quindi è molto facile spostarle e, se la fotocamera è accesa, alterare qualche regolazione. A me è capitato più volte con quella anteriore preposta, per default, a regolare la compensazione dell’esposizione se la leva di controllo è nella posizione 1. Mi sono così trovato a scattare foto con una conmensazione non voluta prima di accorgermene dal mirino o dallo schermo. Alla fine ho spostato questa funzione sulla ghiera posteriore, un po’ più riparata da tocchi involontari. Sarebbe preferibile però che queste ghiere offrissero una maggiore resistenza per evitare il problema.
Infine la funzione High Res per scattare foto a 40 Mpx pur funzionando pone diverse limitazioni ed è di uso problematico rivelandosi alla fine poco utile. Innanzitutto pur consentendo di salvare le foto anche in raw, con una risoluzione di 9216×6912 pixel (64 Mpx) con dei file di circa 100 Mb il software Olympus Viewer 3 non è in grado di convertirle in jpeg. E’ possibile quindi visualizzare ed usare solo le immagini jpeg salvate direttamente dalla fotocamera da 7296×5472 pixel (40 Mpx). Le foto possono essere scattate solo con l’uso di un treppiedi e solo a soggetti veramente statici. Infatti la funzione si basa sullo scatto di 8 foto consecutive in un tempo di 3-4 secondi. Basta quaindi un qualsiasi movimento nell’inquadratura per fare perdere nitidezza. Se si scatta ad un monumento o palazzo si deve escludere la presenza di persone, cosa praticamente impossibile. Anche per un paesaggio basta un po’ di vento per rendere poco nitidi gli alberi. I campi di impiego sono quindi abbastanza pochi: paesaggi senza dettagli vicini, oggetti, quadri e poco altro. Ho provato anche a scattare alla mia solita inquadratura notturna, ma la macchina non ha effettuato gli scatti, forse per la luce troppo scarsa o il tempo di scatto richiesto troppo lungo. Anche la chiusura del diaframma è limitata a f/8, evidentemente per problemi di diffrazione. Nelle foto che sono riuscito a scattare la nitidezza è eccellente e dalle rilevazioni della risoluzione si vede che l’obiettivo in questa modalità riesce a raggiungere, al centro, una risoluzione pari a quella di fotcamere fullframe da 36 Mpx. Una funzione quindi teoricamente interessante, ma che ha bisogno di notevoli perfezionamenti per essere utile: gli scatti devono avvenire in meno tempo, usando l’otturatore elettronico, e il software deve supportare la conversione da raw.
L’obiettivo provato, il 12-40, è eccellente e lo dimostra nell’uso della funzione High Res. La risoluzione rilevata è quindi limitata dal sensore più che dall’obiettivo. Ha un’ottima luminosità, una bassa distorsione e vignettatura. L’unico appunto è che è un po’ grande e pesante in rapporto al corpo. Sarebbe consigliabile che Olympus rendesse disponibile la E-M5 II anche con lo zoom 14-42 EZ di dimensioni “pancake” per avere un insieme estremamente compatto.
Confrontando i risultati anche con altre fotocamere APS la qualità complessiva delle foto è allo stesso livello e quindi per molti usi la E-M5 può essere una valida alternativa.
Riassumendo:
Costruzione e finitura
Eccellente: la costruzione è sempre ad alto livello come in tutte le Olympus e la finitura splendida.
Ergonomia e comandi
Buoni: i comandi principali sono facilmente comprensibili e raggiungibili anche con l’occhio al mirino, ma le ghiere di comando sono troppo lasche e facilmente sregolabili inavvertitamente. E’ assente il comodo menu laterale della precedente E-M5 per effettuare rapidamente le principali regolazioni. Ottimi i 5 pulsanti Fn personalizzabili, insieme alla funzione delle due ghiere.
Mirino
Eccellente: il mirino elettronico è eccellente senza scie o “congelamenti” e con un’elevata risoluzione ed ingrandimento.
Schermo
Ottimo: lo schemo è altrettanto valido e la funzione touch gli da un qualcosa in più. Molto comoda la possibilità di orientarlo in tutte le direzioni.
Autofocus
Discreto: è rimasto a rilevamento di contrasto e non usa nemmeno algoritmi di velocizzazione come alcune Panasonic. E’ sufficientemente raoido per i soggetti statici, ma ha evidenziato notevoli problemi in luce scarsa non riuscendo spesso a mettere a fuoco. L’area di messa a fuoco può essere scelta automaticamente o manualmente. Non è pensato per foto sportive anche se ha una funzione di inseguimento del soggetto non sempre però precisa e non sempre in grado di mettere a fuoco un soggetto in movimento veloce in raffica. Durante le riprese video ha mostrato qualche incertezze con perdite di fuoco prontamente recuperate.
Esposizione
Ottima: sempre corretta anche in condizioni difficili, anche per le foto in poca luce. Solo in casi estremi ho dovuto apportare qualche correzione.
Bilanciamento del bianco
Molto buono: in automatismo si è dimostrato quasi sempre corretto. Dispone di impostazioni predefinite per varie luci, anche per riprese sott’acqua e di taratura fine in gradi Kelvin a passi di 100.
Qualità d’immagine
Ottima: le immagini sono nitide, ben bilanciate e con colori realistici e vivaci. Si possono scegliere naturalmente diversi profili colore. Eccellente il contenimento del rumore alle alte sensibilità, sia in jpeg che in raw convertendo le fotocon Olympus Viewer 3, meno usando altri software.
Raffica
Buona: è piuttosto veloce. Arriva a riprendere 10 fg/s per oltre due secondi, poi rallenta. L’esposizione e la messa a fuoco sono fissate al primo fotogramma. Alla velocità più bassa riprende a 5 fg/s con esposizione e messa a fuoco per ciascun fotogramma, anche se non sempre tutte le foto sono a fuoco. Nel mirino elettronico o sullo schermo si vedono le immagini in tempo reale.
Video
Buono: per la ripresa si possono usare tutte le priorità o regolare il diaframma, il bilanciamento del bianco, la compensazione dell’esposizione e la modalità di messa a fuoco. La messa a fuoco dimostra solo qualche incertezza.
In conclusione la OM-D E-M5 II si è dimostrata una buona macchina con un’ottima qualità d’immagine, una stabilizzazione veramente efficace, un mirino ed uno schermo ad alto livello ed una costruzione impeccabile. Lasciano perplessi alcune scelte come quella di non dotarla di un autofocus a rilevamento di fase (forse avrebbe dato fastidio alla E-M1?) e l’operatività di alcuni comandi, in particolare le ghiere. La funzione High Res per il momento sembra più un argomento di marketing che una cosa veramente utile.
In complesso è adatta, viste le sue ridotte dimensioni, come macchina per l’uso di tutti i giorni, famiglia, amici, ritratti, foto di viaggio, ma non per foto sportive o comunque a soggetti in movimento veloce (animali, uccelli). Sarebbe interessante averla con lo zoom 14-42 “pancake”, ma in questo caso ci si potebbe chiedere perchè non prendere una E-M10 che è più piccola, meno costosa ed ha anche il flash integrato.
Pregi
– costruzione e finitura di ottima qualità
– dimensioni e peso contenuti
– ottima qualità d’immagine
– stabilizzatore molto efficace
– ottimo rapporto segnale/rumore anche alle alte sensibilità
– eccellente mirino elettronico
– ottimo schermo touch
– schermo orientabile in tutte le direzioni
– ampia gamma di obiettivi disponibile
– obiettivo in kit di ottima qualità
– possibilità di personalizzazione elevate
– possibilità di montare moltissimi obiettivi di altre fotocamere
Difetti
– autofocus con problemi in luce scarsa
– autofocus solo a rilevamento di contrasto
– mancanza di un pulsante Iso
– mancanza di un flash integrato
– ghiere troppo esposte e facilmente sregolabili
– menu e schermi di impostazione un po’ ostici al primo utilizzo
– funzione High Res poco usabile e non supportata dal softwre in dotazione
– obiettivo in kit un po’ pesante e costoso
Alternative
Canon EOS 70D
Reflex con sensore di formato APS-C (22,4×15 mm) da 18 Mpx, innesto obiettivi Canon EF-S, autofocus a rilevamento di fase con 19 punti AF, mirino pentaprisma con copertura del 98 % e ingrandimento reale 0,59x, schermo fisso, velocità di raffica di 7 fg/s, ripresa video Full HD e wi-fi. Il corredo obiettivi comprende oltre 100 ottiche Canon più moltissimi di altre marche, autofocus e manuali. Le dimensioni ed il peso sono medi, la qualità d’immagine ottima.
Costa 880 € solo corpo e 1.280 € con il 18-135 IS STM.
Fujifilm X-T10
Mirrorless con sensore di formato APS (23,6×15,6 mm) da 16 Mpx, innesto obiettivi Fujifilm X, autofocus ibrido a rilevamento di fase con 77 punti AF e di contrasto con 49, mirino elettronico con 2,36 Mpx con copertura del 100 € e ingrandimento reale 0,62x, schermo basculabile, velocità di raffica di 8 fg/s, ripresa video Full HD e wi-fi. Il corredo obiettivi comprende 18 ottiche Fujinon più 3 Zeiss Touit, e alcuni Samyang manuali. Le dimensioni ed il peso sono contenute, la qualità d’immagine ottima.
Costa 660 € solo corpo e 760 € con il 16-50/3,5-5,6 OIS.
Nikon D5500
Reflex con sensore di formato APS (DX 23,5×15,6 mm) da 24 Mpx, innesto obiettivi Nikon F, autofocus a rilevamento di fase con 39 punti AF, mirino pentaprisma con copertura del 95 % e ingrandimento reale 0,63x, schermo orientabile, velocità di raffica di 5 fg/s, ripresa video Full HD e wi-fi. Il corredo obiettivi comprende 85 ottiche Nikon più moltissimi di altre marche, autofocus e manuali. Le dimensioni ed il peso sono contenuti, la qualità d’immagine ottima.
Costa 800 € solo corpo, 900 € con il 18-55 VR II, 970 con il 18-105 VR e 1.050 € con il 18-140 VR.
Nikon D7200
Reflex con sensore di formato APS (DX 23,5×15,6 mm) da 24 Mpx, innesto obiettivi Nikon F, autofocus a rilevamento di fase con 51 punti AF, mirino pentaprisma con copertura del 100 % e ingrandimento reale 0,63x, schermo fisso, velocità di raffica di 6 fg/s, ripresa video Full HD e wi-fi. Il corredo obiettivi comprende 85 ottiche Nikon più moltissimi di altre marche, autofocus e manuali. Le dimensioni ed il peso sono medi, la qualità d’immagine ottima.
Costa 1.100 € solo corpo, 1.300 € con il 18-105 VR e 1.390 € con il 18-140 VR.
Panasoni Lumix G7
Mirrorless con sensore di formato Micro 4/3 (17,3×13 mm) da 16 Mpx, innesto obiettivi Micro 4/3, autofocus a rilevamento di contrasto con tecnologia DFD e 49 punti AF, mirino elettronico con 2,36 Mpx con copertura del 100 % e ingrandimento reale 0,7x, schermo orientabile, velocità di raffica di 7 fg/s, ripresa video Full HD e wi-fi. Il corredo obiettivi comprende 23 ottiche Olympus più 25 Panasonic e alcune di altre marche autofocus e manuali. Le dimensioni ed il peso sono contenute, la qualità d’immagine ottima.
Costa 700 € solo corpo.
Pentax KS2
Reflex con sensore di formato APS (DX 23,5×15,6 mm) da 20 Mpx, innesto obiettivi Pentax K, autofocus a rilevamento di fase con 11 punti AF, stabilizzazione integrata, mirino pentaprisma con copertura del 100 % e ingrandimento reale 0,63x, schermo orientabile, velocità di raffica di 5,4 fg/s, ripresa video Full HD e wi-fi. Il corredo obiettivi comprende 46 ottiche Pentax più oltre 60 di altre marche autofocus e manuali. Le dimensioni ed il peso sono contenuti, la qualità d’immagine ottima.
Costa 800 € con il 18-55 WR e 1.100 € con il 18-55 WR.
Samsung NX-30
Mirrorless con sensore di formato APS (23,6×15,7 mm) da 20 Mpx, innesto obiettivi Samsung NX, autofocus ibrido a rilevamento di fase con 247 punti AF e di contrasto, mirino elettronico con 2,36 Mpx con copertura del 100 % e ingrandimento reale 0,66x, schermo orientabile, velocità di raffica di 9 fg/s, ripresa video Full HD e wi-fi. Il corredo obiettivi comprende 16 ottiche Samsung più 14 Samyang e Rokinon a messa a fuoco manuale. Le dimensioni ed il peso sono contenuti, la qualità d’immagine ottima.
Costa 650 € solo corpo e 850 € con il 16-50/3,5-5,6 OIS.
Sony A6000
Mirrorless con sensore di formato APS (23,5×15,6 mm) da 24 Mpx, innesto obiettivi Sony E, autofocus ibrido a rilevamento di fase con 179 punti AF e di contrasto con 25, mirino elettronico con 1,44 Mpx con copertura del 100 % e ingrandimento reale 0,7x, schermo basculabile, velocità di raffica di 11 fg/s, ripresa video Full HD e wi-fi. Il corredo obiettivi comprende 25 ottiche Sony E e FE più 2 Zeiss Batis e altri obiettivi a fuoco manuale di Samyang e Zeiss. Le dimensioni ed il peso sono contenute, la qualità d’immagine ottima.
Costa 700 € con il 16-50 OIS rientrante e 1.400 € con lo Zeiss 16-70/4,0 OIS.
Sony SLT A77 II
Reflex con sensore di formato APS (DX 23,5×15,6 mm) da 24 Mpx e specchio fisso semitrasparente, innesto obiettivi Sony A, autofocus a rilevamento di fase con 79 punti AF, stabilizzazione integrata, mirino elettronico con 2,36 Mpx, copertura del 100 % e ingrandimento reale 0,71x, schermo completamente orientabile, velocità di raffica di 12 fg/s, ripresa video Full HD. Il corredo obiettivi comprende 40 ottiche Sony A più oltre 80 di altre marche autofocus e manuali. Le dimensioni ed il peso sono medio-grandi, la qualità d’immagine ottima.
Costa 1.100 € solo corpo e 1.600 € con il 16-50/2,8.
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Descrizione & uso
Prestazioni
Galleria
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Ottima recensione che condivido da possessore di questa splendida macchina fotografica. Io la uso con il 14-150 II, il Sigma 60mm 2.8 e lo Zuiko 25mm 1.8 e riesco con poco peso e ingombro a coprire la maggior parte della situazioni. Avevo il 12-40 ma mi trovavo troppo spesso “corto” e così ho sacrificato la luminosità costante a vantaggio della comodità, trovando comunque una qualità inaspettata nello zoom tuttofare.
Per il resto non posso lamentarmi, dopo aver avuto la prima em5 e poi la em1 questa em5 II la trovo fantastica.
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