Sensore
La EOS M50 è dotata di un sensore CMOS di formato APS-C (22,3×14,9 mm), con 24 Mpx. Questo sensore dispone di un certo numero di pixel sdoppiati che consentono di far funzionare l’autofocus in modalità ibrida a rilevamento di fase e a rilevamento di contrasto. La sensibilità della M50 varia da 100 a 25600 ISO a passi di 1/3 EV.
Per valutarne le caratteristiche e la qualità pubblico oltre alle foto di prova il grafico del rapporto segnale/rumore in funzione della sensibilità e quello della gamma dinamica massima registrabile in funzione sempre della sensibilità.
Rapporto segnale/rumore
In questo grafico è riportato l’andamento del rumore prodotto dal sensore in funzione della sensibilità La misura è effettuata con modalità diverse dalle precedenti per cui le nuove misure non sono confrontabili con quelle pubblicate in precedenza.
Il rumore viene rilevato fotografando una superficie completamente bianca e convertendo le foto raw così ottenute direttamente in jpeg usando per tutte le fotocamere Adobe Lightroom. In questo modo si uniforma il trattamento di tutti i raw applicando per tutti la stessa compressione jpeg con fattore 100 %.
Per poter confrontare per? foto ottenute da fotocamere con diverso numero di pixel tutte vengono ridimensionate alla grandezza di 10 Mpx, adatta per una stampa A4 (circa 21×30 cm).
La curva di rumore della Sony A9 è il nuovo riferimento.
L’andamento della curva di rumore della EOS M50 si mantiene circa a 1 stop sopra quella della A9 fullframe fino alla sensibilità di 3200 ISO. Dopo la differenza si fa più ampia con 1,5-2 stop.
In complesso una prestazione discreta.
Gamma dinamica
La gamma dinamica misura la massima differenza di luminosità, fra ombre e luci, registrabile dal sensore prima di arrivare alla saturazione. Nel grafico sono riportate la massima differenza di luminosità in sottoesposizione e sovraesposizione, rispetto all’esposizione corretta (come misurata dall’esposimetro della macchina), alle quali è ancora possibile distinguere dei dettagli nelle ombre e nelle luci, la loro somma che corrisponde alla gamma dinamica complessiva registrata dal sensore, e la gamma dinamica della Canon 6D come riferimento. La gamma dinamica è espressa in valori EV con un intervallo minimo di 1/3 EV.
La EOS M50 ha una gamma dinamica inferiore mediamente di 1,3 EV a quella della A9 fino a 3200 ISO per arrivare a 2,3 EV alla sensibilità massima, come ci si poteva aspettare. Una buona prestazione per una fotocamera APS.
Le differenze da 3200 ISO rispetto al riferimento sono dovute al fatto che il sensore della M50, oltre ad essere più piccolo di quello della A9, non è retroilluminato.
Le foto di test notturne sono scattate a tutte le sensibilità da 100 a 25600 ISO e convertite con Canon DPP.
Foto raw convertite senza riduzione di rumore
Il rumore compare appena percepibile a 1600 ISO. A 3200 è più visibile e ancora di più a 6400, richiedendo una sua riduzione. Oltre le foto sono invase dal rumore e non utilizzabili così come sono. La nitidezza è buona fino a 1600 ISO, poi diminuisce vistosamente.
Foto raw convertite con riduzione di rumore.
Applicando la riduzione di rumore con DPP la foto a 3200 ISO migliora leggermente con una eliminazione del rumore di crominanza, mentre quello di luminanza (i puntini neri) non pụ essere eliminato del tutto, pena un’eccessiva perdita di nitidezza. Lo stesso vale a maggior ragione a 6400 ISO, sensibilità per? alla quale la perdita di nitidezza è inevitabile. Oltre questa sensibilità le foto sono irrecuperabili.
Foto raw convertite senza riduzione di rumore e ridimensionate a 10 Mpx
Nelle foto ridimensionate a 10 Mpx, sufficienti per una stampa A4 il rumore a 3200 ISO è meno visibile e a 6400 ISO potrebbe anche essere accettabile, con un guadagno di quasi uno stop, ma la foto a sensibilità superiori restano inutilizzabili.
Foto raw convertite con riduzione di rumore e ridimensionate a 10 Mpx
In questo caso anche la foto a 6400 ISO presenta un rumore accettabile ed è utilizzabile, anche se non molto nitida.
Foto Jpeg prodotte direttamente dalla fotocamera
Le foto jpeg salvate direttamente dalla fotocamera sono prive di rumore e con una buona nitidezza fino a 1600 ISO. Oltre perdono progressivamente di nitidezza a causa della riduzione di rumore applicata.
In conclusione con la EOS M50 è possibile scattare senza problemi fino a 1600 ISO e applicando una riduzione di rumore fino a 3200, e a 6400 con riserva, scattando in raw e convertendo le foto con Canon DPP con la sua riduzione di rumore di default, o meglio ottimizzando riduzione di rumore e nitidezza.
Una prestazione solo discreta per una APS.
Obiettivi
Con la EOS M50 ho avuto a disposizione per la prova lo zoom 15-45 f/3,5-6,3 IS STM. E’ un obiettivo compatto e rientrante, adatto alle dimensioni del corpo.
L’obiettivo è caratterizzato da un’ampia e comoda ghiera per la zoomata e si allunga quando zoomato. Più avanti c’è una ghiera, più piccola, ma altrettanto comoda, per la messa a fuoco manuale. Sul fianco un pulsante per sbloccarlo ed estenderlo in posizione operativa. La scelta della modalità di messa a fuoco si effettua dalla fotocamera.
Caratteristiche ottiche
La luminosità è f/3,5 alla focale minima di 15 mm (equivalente a 24 mm), a quella di 23 mm reale (38 mm equivalente) è f/4,0, poi diminuisce rapidamente a 35 mm (56 mm equivalenti) diventando f/5,0 per arrivare a f/6,3 alla massima focale di 45 mm (72 equivalente). La messa a fuoco minima è 25 cm a tutte le focali, molto buona in tele, con un ingrandimento di 0,25x.
Diaframma equivalente
L’apertura equivalente da indicazioni sulla qualità d’immagine ottenibile dalla fotocamera al variare della focale, specialmente per il rapporto segnale/rumore, e alla profondità di campo ottenibile. Più l’apertura è bassa più la qualità è migliore e la profondità di campo ridotta.
Il Canon 15-45/3,5-6,3 IS STM ha un’apertura equivalente di circa uno stop inferiore a quella di uno zoom con focali e luminosità analoghe su una fullframe. Interessante poi il confronto con una compatta di classe come la Sony RX100 V con sensore da 1″ (13,2×8,8 mm) e zoom 24-70 mm equivalente f/1,8-2,8. Grazie alla luminosità del suo obiettivo la RX100 V ha un diaframma equivalente che dalla focale di 50 mm (eq.) è inferiore a quello dello zoom della Canon.
Risoluzione
Come spiegato nell’articolo “Risoluzione: obiettivi e sensori” riporto le misure della risoluzione orizzontale relative all’accoppiata obiettivo sensore per le focali di 15, 24 e 45 mm equivalenti di 24, 38 e 72 mm.
15 mm:
24 mm:
45 mm:
La risoluzione è molto buona al centro da tutta apertura fino a f/11, poi cala progressivamente rimanendo discreta fino a f/22. I bordi sono buoni fino a f/11 e poi seguono l’andamento del centro finendo sufficienti a f/22. Il diaframma può essere chiuso oltre f/22 alle focali superiori a quella minima, ma le prestazioni sono molto scarse per cui sconsiglio assolutamente di usare queste chiusure di diaframma.
La distorsione a 15 mm f/3,5 è del 3,5 % a barilotto, correggibile da DPP e scompare alle focali maggiori. La vignettatura è il difetto maggiore di questo obiettivo: è di circa 3,5 stop alla focale di 15 mm e non scompare nemmeno chiudendo il diaframma con ancora 1 stop a f/11, alle focali maggiori è più ridotta, con 1 stop a tutta apertura a 28 mm e scompare a 45 mm.
In complesso l’obiettivo ha prestazioni buone per uno zoom in kit, specialmente considerando la categoria ed il prezzo. I limiti sono la luminosità ridotta alla focale massima e la forte vignettatura a quella minima.
Stabilizzazione
La stabilizzazione si è mostrata efficace consentendo di guadagnare 4 stop e in una parte degli scatti anche 5.
Raffica
Canon dichiara per la EOS M50 una velocità di raffica a 10 fg/s per 33 jpeg o 10 raw con autofocus al primo scatto, oppure 7,4 fg/s per 47 foto in jpeg con messa a fuoco continua AF Servo. Per le misure e le prove pratiche ho usato una scheda SD UHS I classe 10, priorità dei tempi, tempo di scatto 1/1000 e messa a fuco manuale.
Foto jpeg
Salvando le foto in jpeg standard la EOS-M50 ad alta velocità, la M50 ha un comportamento strano: scatta gruppi di 15-18 foto poi si interrompe per 1,5 secondi e riprende con un nuovo gruppo. Evidentemente il buffer di memoria è insufficiente per uno scatto continuo.
Foto raw
In raw la situazione peggiora: dopo un primo gruppo d 10 scatti la raffica prosegue in modo discontinuo a circa uno scatto al secondo, con qualche breve sequenza più veloce.
In pratica scattando in jpeg standard, in priorità dei tempi con 1/1000 e autofocus su Ai Servo si raggiungono 7 fg/s alla velocità più alta, ma la raffica rallenta dopo i primi due secondi circa. La messa a fuoco con soggetti in movimento veloce non sempre riesce a seguire il soggetto.
Una prestazione solo discreta considerando anche quanto offre la concorrenza.
Video
La ripresa video consente di riprendere video 4K a 3840×2160 pixel o Full HD a 1920×1080 pixel con audio stereo. La ripresa pụò essere effettuata in totale automatismo, oppure in manuale regolando la sensibilità ISO, il diaframma, il tempo di scatto ed il bilanciamento del bianco. La messa a fuoco pụò essere continua oppure a richiesta, focheggiando prima di iniziarla e poi richiedendola durante la ripresa premendo il pulsante di scatto. Può essere anche totalmente manuale.
Nelle prove ho riscontrato una corretta esposizione e bilanciamento del bianco. La messa a fuoco ha funzionato abbastanza bene anche durante l’uso dello zoom, anche se mostra un po’ di lentezza nell’adeguarsi. Con soggetti in movimento veloce peṛò non è riuscita a seguirli correttamente, perdendo il fuoco. La qualità video è peṛò risultata buona.
Galleria
Le foto sono state scattate a Roma, alcune al concerto di Jovanotti in occasione della presentazione della M50. Prevalentemente ho usato la impostazione automatica della sensibilità che se la luce è sufficiente si imposta a 100 ISO, la minima,mentre per le foto in notturna è arrivata fino a una sensibilità di 6400.
Le foto sono state convertite con Canon DPP, impostato con i suoi parametri di default e la riduzione di rumore azzerata.
Le foto sono abbastanza piacevoli e ben esposte anche se la nitidezza non è particolarmente elevata. Notare la foto N° 51 scattata con un tempo di 0,4 secondi (1/2,5).
Conclusioni
La EOS M50 è una fotocamera economica pensata da Canon come un’alternativa compatta alle reflex base e l’obiettivo di fornire la stessa qualità d’immagine.
La prima cosa positiva che colpisce è la compattezza del corpo, anche se un po’ disturbata dalla sporgenza del mirino. Questo, con una risolvenza media, è un po’ troppo contrastato e non consente di vedere bene le zone in ombra.
Lo schermo è buono e la sua sensibilità al tocco aggiunge facilità a molte operazioni. L’obiettivo zoom in dotazione standard, il 15-45 rientrante, è piccolo e leggero.
I comandi sono pochi e concentrati tutti sul lato destro. La maggior parte delle impostazioni si devono fare usando il pannello di controllo rapido. I menu, nello stile Canon, sono un po’ semplificati.
La qualità d’immagine è buona. La nitidezza e la risoluzione non sono particolarmente elevate, il rumore nella media per un’APS, si possono usare i 1600 ISO senza problemi; anche i 3200 ISO vanno bene se si scatta in raw convertendo con Canon DPP con la riduzione di rumore standard attiva, o meglio personalizzata, al prezzo di una leggera perdita di nitidezza. Oltre è opportuno andare solo in caso di estrema necessità.
Le foto in jpeg provenienti direttamente dalla macchina sono già buone anche per i colori, ma si pụò ottenere di meglio usando il raw e convertendo le foto con DPP per nitidezza, rumore e resa dei colori.
La messa a fuoco funziona abbastanza bene per tutti i soggetti normali, ma diventa un po’ lenta in condizioni di luce scarsa. Per per quelli in rapido movimento funziona discretamente perdendo però un po’ di scatti in raffica veloce.
L’obiettivo provato, il 15-45 mm si è dimostrato buono per nitidezza. Il suo difetto è la forte vignettatura alla focale minima, anche se parzialmente corretta in jpeg o da DPP in raw.
Riassumendo:
Costruzione e finitura
Buona: la M50 è costruita con un telaio metallico e corpo esterno in policarbonato rivestito in parte in materiale morbido zigrinato. Le finiture non danno adito a critiche.
Ergonomia e comandi
Discreta: i comandi principali sono pochi e la maggior parte delle impostazioni è affidata al pannello di controllo rapido allungando un po’ le operazioni.
Menu
Buono: utile la possibilità di avere quelli semplificati oltre a quelli completi.
Mirino
Discreto: è ampio e luminoso, ma un po’ troppo contrastato con una resa dei colori solo discreta.
Schermo
Buono: è valido, la funzione touch e la possibilità di orientamento gli danno un qualcosa in più.
Obiettivi
Discreto: sono disponibili solo 7 obiettivi con innesto EF-M, più un Tamron. Si possono peṛò montare tutti gli obiettivi Canon con un anello adattatore che mantiene anche l’autofocus. L’obiettivo in kit è discreto.
Autofocus
Buono: è preciso e sufficientemente veloce per un uso normale; perde un po’ di velocità in scarse condizioni di luce e non sempre riesce a seguire soggetti in movimento veloce. Durante le riprese video ha mostrato poche incertezze con perdite di fuoco recuperate peṛò lentamente.
Esposizione
Ottimo: sempre corretta anche in condizioni difficili. Per le foto notturne conviene peṛò esporre con una compensazione da -1/3 a -1 stop rispetto a quanto indicato dalla misura valutativa.
Bilanciamento del bianco
Buono: in automatismo si è dimostrato quasi sempre corretto. Dispone di impostazioni predefinite per varie luci, della possibilità di taratura personalizzata e di scatto in bracketing.
Qualità d’immagine
Buono: la risoluzione e la definizione sono medie, come il contenimento del rumore alle alte sensibilità, più in raw con Canon DPP che in jpeg.
Raffica
Discreto: la velocità è buona, ma non la mantiene a lungo. L’autofocus non sempre riesce a seguire il soggetto se in movimento veloce.
Video
Buono: per la ripresa si possono usare le impostazioni completamente automatiche o manuali regolando il diaframma, il tempo di scatto, il bilanciamento del bianco, la compensazione dell’esposizione e la modalità di messa a fuoco. La messa a fuoco dimostra solo qualche incertezza.
In conclusione la EOS M50 è una fotocamera con luci ed ombre. La qualità d’immagine è buona, le sue dimensioni sono contenute e accoppiata ad esempio all’ottimo Canon EF-M 22 mm f/2,0 è una buona fotocamera per la foto di strada, ma purtroppo a causa del suo disegno simil reflex (Canon non riesce a rinunciarvi!) non pụò essere considerata una fotocamera tascabile. Di contro il suo autofocus, per quanto migliorato, non è ancora all’altezza delle migliori mirrorless o delle reflex e il mirino non consente una visione ottimale.
E’ sicuramente una buona scelta per chi, già in possesso di un corredo reflex APS Canon, cerca una fotocamera piccola e compatta da portare in giro quando non vuole usare la reflex. Con la EOS-M50 avrà una fotocamera piccola e leggera che non farà rimpiangere la qualità delle reflex.
Come prima ed unica fotocamera è buona, ma ci sono delle scelte che offrono di più.
Pregi
– costruzione e finitura di buon livello
– dimensioni e peso contenuti
– qualità d’immagine buona
– buon schermo touch e ribaltabile
– possibilità di montare obiettivi Canon EF e EF-S mantenendo l’autofocus
– disponibilità di effetti creativi
– possibilità di scattare “istantanee in movimento”
Difetti
– mirino troppo contrastato
– mancanza della stabilizzazione integrata
– modalità silenziosa solo con scena
– obiettivo provato con vignettatura elevata
– corredo obiettivi nativi ridotto
– autofocus lento in poca luce
– raffica troppo breve
Alternative
Fujifilm X-T100
Ha un sensore di formato APS da 24 Mpx, innesto obiettivi Fuj X, autofocus a rilevamento di fase e contrasto con 91 punti AF, mirino elettronico con 2,36 Mpx, lo schermo è ribaltabile in alto e in basso, l’otturatore meccanico/elettronico arriva a 1/32000, ha il flash integrato, la raffica arriva a 6 fg/s, riprende video 4K ed è dotata di wi-fi e Bluetooth. Le sue dimensioni sono ridotte 121x83x47 mm e pesa 448 g, la forma è quella di una piccola reflex.
Costa 390 € solo corpo e 510 € con lo zoom Fujinon XC 15-45/3,5-5,6 OIS.
Olympus OM-D E-M10 III
Ha un sensore di formato M43 da 16 Mpx, innesto obiettivi M43, autofocus a rilevamento di contrasto con 81 punti AF, mirino elettronico con 2,36 Mpx, lo schermo è orientabile in tutte le direzioni e sensibile al tocco, l’otturatore meccanico/elettronico arriva a 1/16000, è dotata di stabilizzazione sul sensore a “5 assi”, ha il flash integrato, la raffica arriva a 8,6 fg/s, riprende video 4K ed è dotata di wi-fi. Le sue dimensioni sono ridotte 122x84x50 mm e pesa 410 g, la forma è quella di una piccola reflex.
Costa 520 € solo corpo, 570 € con lo zoom Zuiko M 14-42/3,5-5,6 II e 690 € con lo zoom Zuiko M 14-42/3,5-5,6 EZ.
Panasonic Lumix GX9
Ha un sensore di formato M43 da 20 Mpx, innesto obiettivi M43, autofocus a rilevamento di contrasto con 49 punti AF e tecnologia DFD per aumentarne la velocità, mirino elettronico con 2,76 Mpx orientabile verso l’alto, lo schermo orientabile in alto e in basso e sensibile al tocco, l’otturatore meccanico/elettronico arriva a 1/16000, è dotata di stabilizzazione sul sensore a “5 assi”, ha il flash integrato, la raffica arriva a 9 fg/s, riprende video 4K ed è dotata di wi-fi e Bluetooth. Le sue dimensioni sono medie 124x72x47 mm e pesa 407 g, la forma è quella di una compatta.
Costa 660 € solo corpo, 760 € con lo zoom 12-32/3,5-5,6, 860 € con lo zoom 12-60/3,5-5,6 e 1.040 € con lo zoom 14-140/4,0-5,6.
Sony A6100
Ha un sensore di formato APS da 24 Mpx, innesto obiettivi Sony E,autofocus a rilevamento di fase e contrasto con 425 punti AF particolarmente veloce, mirino elettronico con 1,44 Mpx, lo schermo è ribaltabile in alto e in basso, l’otturatore meccanico arriva a 1/4000, ha il flash integrato, la raffica arriva a 11 fg/s con messa a fuoco fotogramma per fotogramma, riprende video 4K ed è dotata di wi-fi e Bluetooth. Le sue dimensioni sono medie 120x67x59 mm e pesa 396 g, la forma è quella di una compatta.
Costa 880 € solo corpo e 930 € con lo zoom Sony E 16-50/3,5-5,6.