Sony SLT A77 II: descrizione e uso

Descrizione

La SLT A77 II è una reflex di dimensioni medie vicine a quelle di una fullframe di base, ma non eccessive. Confrontandola infatti, con il 16-50/2,8, con reflex dello stesso livello, come la Canon EOS 7D II o la Nikon D7200, entrambe con il 17-55/2,8, le sue dimensioni e il pesosono inferiori alla Canon e alla Nikon, il peso inferiore ad entrambe.

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Le dimensioni sono però molto vicine a quelle delle fullframe Canon EOS 6D e Nikon D610 con 24-70/2,8, da cui si differenzia solo per la minore altezza dovuta al mirino elettronico e per l’obiettivo più piccolo, mentre il peso è inferiore.

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Certo in confronto ad un’A7 II la A77 II è molto più grande, anche se montando obiettivi simili le differenze si ridimensionano (notare che lo Zeiss 24-70 per A7 II è un f/4,0).

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Non ci sono dubbi che la A77 II è comunque una macchina grande e pesante, ma come detto nell’introduzione questo può essere un vantaggio se si montano tele o zoom pesanti e luminosi per avere un insieme più equilibrato da impugnare.

Il corpo, interamente matallico e protetto da polvere ed acqua, è molto ben costruito e rifinito e da un’impressione di solidità. Lo schermo da 3″ orientabile in tutte le direzioni ha una risoluzione elevata, 1.228.000 punti. I comandi sono completi e ben posizionati con un joistick sul dorso molto comodo. Con l’occhio al mirino tutte le impostazioni sono facilmente raggiungibili e regolabili.

Inizio la descrizione dal frontale:

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Sulla destra dell’innesto obiettivi si vede il pulsante di sblocco dell’obiettivo. in basso, sul fianco sinistro dell’innesto obiettivi c’è il pulsante Anteprima per la chiusura del diaframma ed il controllo della profondità di campo, ma personalizzabile per moltissime altre funzioni. In alto a destra dell’innesto obiettivi si intravede un altro tasto personalizzabile.

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Sulla calotta superiore c’è al centro, sul pentaprisma, la slitta portaaccessori e davanti, prima del flash ribaltabile i fori per i due microfoni stereo. A sinistra la manopola di impostazione delle modalità di funzionamento con le seguenti posizioni: M (manuale, S (priorità dei tempi, A (priorità dei diaframmi, P (program), Auto (funzionamento totalmente automatico), Scene, Panorama, 12 che consente la ripresa a raffica a 12 fg/s fino a che si tiene premuto il pulsante di scatto, Video per le riprese con regolazioni manuali e infine tre posizioni mer memorizzare impostazioni utente 1, 2 e 3. La manopola deve essere sbloccata premendo il pulsante al centro per evitare spostamenti accidentali. A destra del pentaprismac’è il pulsante di commutazione manuale fra mirino elettronico e schermo. Poi c’è l’ampio display a cristalli liquidi illuminabile che riporta tutte le indicazioni di funzionamento della macchina. Davanti a questo quattro pulsanti che comandano in unione alla ghiera anteriore o a quella posteriore, rispettivamente da sinistra a destra, le modalità di scatto (singolo, a raffica, autoscatto), il bilanciamento del bianco, la compensazione dell’esposizione, la sensibilità Iso e infine un piccolo pulsante perl’illuminazione del display. Veramente molto comodi e pratici! Davanti, all’estremità dell’impugnatura, la ghiera di controllo principale che comanda, in unione ai pulsanti precedentemente desritti la regolazione delle relative funzioni; da sola comanda il tempo di otturazione o il diaframma. Poi il pulsante di scatto con coassiale l’interruttore di accensione.

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Nella parte posteriore i comandi sono tutti alla destra dello schermo, escluso il pulsante di richiamo dei menu in alto sulla sinistra. Al centro il mirino con, sulla destra, la rotella per la regolazione diottrica. In alto a destra del mirino ci sono il pulsante rosso per la ripresa video e quello pe commutare la messa a fuoco da automatica a manuale. Appena sotto il pulsante per il blocco della messa a fuoco e dell’esposizione o in alternativa lo slow sync con il flash. All’estrema destra la ghiera di comando posteriore.
Più in basso alla destra dello schermo il joistick a quattro direzioni che serve per la navigazione nei menu con un pulsante al centro di conferma. Appena sotto il pulsante Disp per la commutazione delle informazioni visualizzate sullo schermo o nel mirino. Sotto un altro pulsante Fn personalizzabile, poi il pulsante per l’ingrandimento nella messa a fuoco manuale. Alla base della fotocamera il pulsante per la revisione delle foto e quello per limitare la gamma di distanze per la messa a fuoco automatica.

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Sul lato destro c’è l’alloggiamento delle due schede di memoria SD/Memory Stick e SD protetto da uno sportellino.

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Sul quello sinistro ci sono verso la parte anterione le prese per la sincronizzazione flash, per il telecomando a filo, l’altoparlante e la presa per l’alimentatore esterno. Verso la parte posteriore la presa per un microfono esterno stereo, quella per cuffia, la presa HDMI e quella USB tutte ricoperte da sportellini in gomma. Sul fianco dell’obiettivo si vede il commutatore AF/MF.

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Nella parte inferiore troviamo l’inesto per il treppiedi coassiale con l’obiettivo e uno sportello che protegge l’alloggiamento della batteria ricaricabile agli ioni di litio.

In dotazione, insieme alla macchina sono forniti:
– batteria ricaricabile NP-FM500H
– caricabatteria BC-VM10A con cavo
– un cavo USB
– la cinghia a tracolla
– un adattatore per la slitta flash
– il manuale di istruzioni completo
– una mini guida tascabile
– due CD con il software in dotazione, per Windows e Mac, Sony Image Data Converter  per importare, visualizzare, modificare e convertire le foto da raw, PlayMemories Home per importare, organizzare, visualizzare e stampare le immagini e per creare Blue RRay o DVD dai filmati ripresi; i manuali in varie lingue compreso l’italiano.

Come accessori sono disponibili:
– oculari e lenti di correzione diottrica per il mirino
– mirino angolare
– adattatore per alimentazione da rete
– impugnatura portabatteria
– VARIE borsE custodia
– vari flash esterni Sony dedicati e comandabili senza cavi
– telecomando wireless RMT-DSLR1
– telecomando RM-S1AM

Principali menu

Uso in pratica

Per la prova ho avuto a disposizione una SLT A77 II dotata dell’obiettivo Sony 16-50 mm f/2,8 equivalente ad un 24-75 mm.

La SLT A77 II è una reflex abbastanza grande ed imponente, con un aspetto che ad un primo sguardo può intimidire. Poi usandola si scopre che è pesante, ma ben bilanciata e molto maneggevole. La A77 II è ben proporzionata e nonostante le sue dimensioni e peso si impugrna bene, accedendo facilmente a tutti i comandi, mentre il peso, tuuto sommato,non stanca troppo nel portarse la in giro anche per lungo tempo.
La costruzione è eccellente, al livello delle migliori professionali, con il corpo in metallo, rivestito lateralmente in gomma morbida zigrinata, piacevole al tatto, che ne facilita l’impugnatura evitando che possa essere scivolosa.
Con il Sony 16-50, l’insieme è equilibrato e facile da trasportare. Naturalmente ci vuole una borsa pronto o fotografica.

Il 16-50 è molto adatto come zoom di uso universale per foto di viaggio, paesaggio, interni, ritratti, gruppi, eventi e cerimonie. Delle caratteristiche e qualità dell’obiettivo parlerò nell’apposita pagina.

I comandi per l’operatività fotografica sono tutti concentrati sul lato destro, tranne il pulsante per il richiamo dei menu, a portata di dita e facilmente raggiungibili e memorizzabili. Molto comodi i pulsanti davanti al display tutti raggiungibil facilmente con l’indice anche con l’occhio al mirino. Quello per la sensibilità Iso, a destra  dopo quello per l’illuminazione del display, è incavato e facilmente distinguibile al tatto. Basta premerlo e senza continuare la pressione si può variare con la ghiera di regolazione accanto la sensibilità Iso. Veramente comodo e rapido, molto meglio di quello sulla sinistra delle Nikon, difficile da trovare senza spostare la mano dall’impugnatura e che va tenuto premuto per effettuare la regolazione, impegnando due mani per l’operazione. Comoda la leva di accensione coassiale con il pulsante di scatto e azionabile molto rapidamente. Semplice la scelta dei punti di messa a fuoco effettuabile con il pollice premendo l’apposito pulsante Fn al centro accanto allo schermo e poi con il joistick direzionale, spostando eventualmente il punto se non si vuole quello centrale, e confermando con il tasto al centro. Si può scegliere anche la messa a fuoco ampia e in questo caso la macchina sceglie automaticamente i punti AF, oppure una zona (centro, destra, sinistra) o infine il solo punto centrale. Anche la compensazione dell’esposizione è facilmente effettuabile, nelle modalità P, Av e Tv, premendo il pulsante +/- sulla calotta e regolandola con il joistick. Il program shift invece si ottene con la ghiera di controllo principale (anteriore) che serve anche per la regolazione di tempi  nella relativa priorità. I diaframmi invece si controllano con la ghiera posteriore In manuale la ghiera di controllo anteriore serve per i tempi e quella di controllo posteriore per i diaframmi. Sempre molto rapido e semplice. Le impostazioni dell’autofocus, automatico o manuale si effettuano con l’apposito pulsante sul dorso, mentre quelle per le modalità di raffica e autoscatto si effettuano premendo l’apposito pulsante sulla calotta e poi ruotando la ghiera posteriore di controllo e possono essere tutti effettuati con l’occhio al mirino, come tempi, diaframmi e sensibilità Iso, oppure controllando sullo schermo o sul display LCD superiore. Per tutte le altre regolazioni è molto comodo richiamare sllo schermo il menu di regolazione rapida e poi effettuarle con questo. Da questo punto di vista quindi l’usabilità della macchina è ottima. Non esiste invece un apposito comando per il live view perchè l’immagine vista nel mirino o sullo schermo è sempre in live view. Per le riprese video si può premere il relativo pulsante con qualsiasi impostazione, ma se si vogliono effettuare impostazioni manuali è necessario mettere prima la ghiera di selezione sulla posizione video.

Il mirino a elettronico con 2.359,000 pixel, copertura del 100 % e ingrandimento reale di 0,73x con 50 mm è molto ampio e luminoso. Ad un primo sguardo non sembra nemmeno un mirino elettronico in quanto non presenta riflessi o ritardi. Solo muovendo velocemente la fotocamera ci si può accorgere che l’immagine che si vede è elettronica. Altra indicazione viene dal fatto che nel mirino si possono vedere le correzioni effettuate all’esposizione. I 79 punti AF coprono un’ampia superficie e sono ben posizionati anche per l’inseguimento di soggetti che si spostano lateralmente. Quelli attivi sono visualizzati in rosso al momento della messa a fuoco. Alla sua base sono visualizzate tutte le impostazioni della fotocamera, tempi, diaframmi, sensibilità, compensazione dell’esposizione, WB, modalità di scatto, impostazione flash, blocco AE/AF e conferma messa a fuoco, quindi si può scattare senza distogliere l’occhio dal mirino.

Lo schermo da 3″ articolato e con 1.229.000 pixel ha un’elevata nitidezza, ma come tutti gli schermi non consente una visione ottimale in condizioni di forte illuminazione, specialmente in controluce. La possibilità di orientarlo però è molto comoda per riprese dal basso, dall’alto e video.

La SLT A77 II è dotata di stabilizzatore integrato, molto efficace visto che anche con tempi relativamente lunghi non ho ottenuto foto mosse. Dalle mie prove ho rilevato che consente di guadagnare circa 4-5 stop sul tempo di esposizione, come si può vedere dalle foto allegate.

La messa a fuoco è a rilevamento di fase con 79 punti di cui 11 a croce. La sensibilità dell’autofocus è elevata e arriva a -2 EV. Durante le riprese video la messa a fuoco è effettuata con il sistema a rilevamento di fase, come per le foto, e questa caratteristica esclusiva di Sony la rende molto veloce e precisa. La velocità con l’obiettivo provato, dotato di motore SSM ad ultrasuoni, è molto elevata silenziosa e molto precisa. La messa a fuoco è quindi molto efficace anche per soggetti in rapido movimento attivando il focus tracking. Il sistema autofocus è poi personalizzabile, scegliendo aree di messa a fuoco e punti singoli. E’ anche possibile limitare la gamma di messa a fuoco fra una distanza minima ed una massima per renderla più veloce. C’è anche la possibilità di una taratura di precisione per la messa a fuoco personalizzata per obiettivo. La scelta automatica dei punti AF funziona bene in quasi tutte le situazioni, ma se si vuole una messa a fuoco precisa è quindi bene scegliere il punto centrale, mettere a fuoco premendo a metà il pulsante di scatto (oppure quello di blocco AE/AF se impostato solo sul blocco della messa a fuoco) e poi senza rilasciare il pulsante modificare se necessario l’inquadratura.
La messa a fuoco manuale, impostabile o con un comando sull’obiettivo o con l’apposito tasto Fn, può essere assistita dalla intensificazione dei contorni con un colore a scelta (focus peacking) oppure con un ingrandimento dell’immagine, ottenuto con l’apposito tasto sul dorso, sia nel mirino che sullo schermo e risulta molto facuke ed immediata.
E’ infine disponibile una funzione per il rilevamento dei visi e del sorriso.

L’esposizione può essere totalmente automatica in Auto. In questo caso la fotocamera esegue tutto automaticamente compresa la selezione dello stile. In alternativa si possono usare il programma P con la possibilità di cambiare la coppia tempo/diaframma (program shift) con la ghiera di controllo principale, le priorità ai tempi o diaframmi o l’esposizione manuale. In questo caso su un’apposita scala viene indicata la differenza fra l’esposizione impostata e quella misurata fino a +/- 3 EV. In tutte le modalità è molto facile regolare la macchina con le due ghiere. La sensibilità ugualmente si può regolare con facilità, se non si usa in Auto, premendo il pulsante dedicato e con la ghiera, oppure con il pannello di controllo rapido. In modalità Iso Auto la macchina regola il tempo minimo di scatto in funzione della lunghezza focale impostata sull’obiettivo e consente di evitare foto mosse (per soggetti statici!). La lettura esposimetrica può essere valutativa, parziale o spot.
L’esposizione si è dimostrata sempre corretta sia con molta luce sia di notte anche in presenza di forti contrasti e solo in casi veramente al limite ha privilegiato le luci, sottoesponendo le ombre. Tendenzialmente opera in modo equilibrato, cercando di salvare le luci; in qualche caso quindi le ombre possono risultare un po’ scure e si deve intervenire con la compensazione dell’esposizione o, meglio, con il DRO. Si possono scegliere vari stili per le foto: standard, ritratto, paesaggio, neutro, ritratto, monocromo e altri. Ciascuno stile è personalizzabile riguardo a nitidezza, contrasto, saturazione e tonalità. Questo vale per le foto salvate direttamente in jpeg. Se si usa il raw è possibile applicare gli stili a posteriori, durante la fase di conversione in jpeg.
Sono presenti anche numerosi effetti speciali, richiamabili tramite tasto Fn, se così personalizzato, comprendenti fotocamera giocattolo, colore pop, posterizzazione, foto d’epoca, high key, colore parziale, mono ad alto contrasto, lievemente sfuocato, dipinto HDR, ed altri. C’è anche la possibilità di scegliere le scene preimpostate; ritratti, eventi sportivi, macro, paesaggi, tramonto, scena notturna, crepuscolo e ritratto notturno..
E’ infine disponibile la funzione HDR che effettua tre scatti, con esposizione normale, sottoesposto e sovraesposto e li combina in un’unica immagine jpeg.

Le foto possono essere salvate in due rapporti di aspetto; 3:2 e 16:9 in Jpeg con qualità Xfine, Fine o Standard, in raw (ARW) e in raw più jpeg.

La A77 II dispone di flash integrato so pre il mirino, ribaltabile in alto per l’attivazione. La sua potenza è sufficiente per interni e piccoli gruppi. Il tempo di sincronizzazione flash massimo è di 1/250 di secondo.

La ripresa video consente di riprendere video Full HD a 1920×1080 pixel in modalità AVC/H.264 60p e 30p o in MPEG-4 a 1440×1080 pixel. E’ disponibile anche una ripresa con formato HD a 1280×720 pixel 60p a 60 o 50 fg/so VGA a 640×424 pixel. Durante la ripresa la messa a fuoco è continua ed usa l’autofocus a rilevamento di fase. La ripresa può essere effettuata con l’esposizione completamente automatica, oppure regolando manualmente la sensibilità, il diaframma, il tempo di otturazione e la messa a fuoco. E’ possibile collegare un microfono stereo esterno e delle cuffie per il controllo del sonoro. E’ anche possibile controllare il video su un monitor esterno tramite l’uscita HDMI.

Nell’uso la SLT A77 II si è dimostrata una fotocamera veramente eccellente. Il suo peso ed ingombro pur consistenti non sono un ostacolo per chi vuole la qualità; si può portare facilmente tutto il giorno senza problemi. Se dotata di un obiettivo come il 16-50 si potranno affrontare molte situazioni fotografiche in viaggio, vacanze, eventi, mostre, ecc. senza dover cambiare obiettivo anche se il tele non è molto spinto (ma in realtà quasi sempre se ne può fare a meno), ma naturalmente va corredata degli obiettivi adatti al tipo di riprese che si vogliono fare, scegliendo dal catalogo Sony o da quello di altri produttori. Il mirino elettronico è eccellente e consente un’ottima visione. Quando invece si vuole usare lo schermo, come per le riprese video, ci si accorge che ha i soliti difetti di tutti gli schermi: in esterni con il sole si vede poco. L’accensione è immediata. L’interruttore coassiale conil pulsante di scatto è molto comodo se si tiene, come faccio io, la macchina con la mano destra sull’impugnatura durante il trasporto, per essere pronti a fotografare. I comandi sono molto pratici e completi e consentono tuttr le regolazioni con l’occhio al mirino. Molto pratico anche il menu di controllo rapido. L’autofocus rapidissimo, prciso e flessibile non mi ha fatto perdere nessuno scatto e l’esposizione ugualmente si è rivelata quasi sempre corretta.
Il pregio maggiore dell’A77 II è però la sua incredibile velocità di raffica: riesce a raggiungere i 12 fg/s, con foto tutte perfettamente a fuoco anche con soggetti in movimento veloce per almeno 5-6 secondi scattando in jpeg. E’ la più veloce tra le reflex, meglio ancora della Canon EOS 7D II più costosa, uguagliata o appena superata da due mostri come la Canon EOS 1DX e la Nikon D4s che costano cinque volte tanto. E’ quindi la scelta ideale per chi cerca una fotocamera per foto sportive senza svenarsi, coadiuvata dal veloce e preciso autofocus in grado di seguire i soggetti in movimento ed avvantaggiata dal formato APS che moltiplica per 1,5 la focale apparente degli obiettivi.
La qualità d’immagine è commentata nella pagina dedicata al sensore.
Ho usato la Sony A77 II in situazioni diversissime, dalle foto come turista in giro per Roma, ad eventi in poca luce e cerimonie. In ogni situazione ho ottenuto immagini e filmati di ottima qualità, oltre una facilità ed un piacere nell’usarla veramente unici.

Le foto pubblicate sono suddivise in foto di test, scattate a tutte le sensibilità, da 100 a 25600 Iso, in luce naturale di giorno e di notte e in interni ed a vari diaframmi per valutare l’obiettivo, e foto di esempio, come turista, a varie sensibilità a secondo delle situazioni, anche se di giorno sono stati usati possibilmente i 100 Iso. Tutte le foto sono state salvate sia nel formato jpeg come salvato dalla macchina, sia nel jpeg convertito dal raw con il programma fornito da Sony, Image Data Converter e con Adobe Lightroom.

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Prestazioni
Galleria
Conclusioni
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