Descrizione
La K70 è una reflex di dimensioni abbastanza contenute anche se il peso è medio. Il corpo, con telaio in metallo ed esterno in policarbonato, dimostra una buona solidità. La finitura superficiale corrugata è ottima e consente una presa sicura e non scivolosa. La finitura complessiva è buona e denota un’ottimo livello di costruzione. Tutte le ghiere di comando hanno scatti precisi e sicuri. Le prese sono protette da sportellini in gomma.
La prima impressione impugnandola è quindi ottima.
Inizio la descrizione dal frontale:
Il frontale è dominato dal grande innesto obiettivi Pentax KA. Sulla sua sinistra si vede il pulsante di sblocco dell’obiettivo e in alto il led di ausilio per la messa a fuoco. Sull’impugnatura c’è in alto la ghiera di comando anteriore, mentre in basso si vede il ricevitore per il telecomando ad infrarossi che funziona anche come segnalatore dell’autoscatto.
Al centro della calotta superiore c’è la slitta porta accessori per il collegamento di un flash. Dietro un piccolo cursore per la regolazione diottrica del mirino.
Alla sua destra la manopola di impostazione delle modalità di funzionamento con le seguenti posizioni: M (manuale), Tav (priorità dei tempi e dei diaframmi), Av (priorità dei diaframmi), Tv (priorità dei tempi), Sv (priorità della sensibilità), P (program), Auto (funzionamento totalmente automatico), SCN (scene), U1, U2, U3 (funzionamenti personalizzati utente), B (posa). Gli scatti sono abbastanza definiti e fermi ed è difficile che si possa spostare casualmente. A destra della manopola c’è un pulsante che attiva il wi-fi.
Sull’impugnatura c’è il pulsante di scatto con coassiale l’interruttore di accensione, nella posizione più comoda per la rapidità d’azione. Questo comprende, oltre alle posizioni Off e On, una terza posizione per la ripresa video. Dietro a sinistra il pulsante per la compensazione dell’esposizione regolabile premendolo e poi azionando la ghiera di regolazione posteriore e quello verde per riportare al valore originale il parametro da regolare. all’estremità dell’impugnatura c’è la ghiera di regolazione anteriore.
Nella parte posteriore i comandi sono raggruppati tutti sulla destra ed in alto a causa della presenza dello schermo articolato.
In alto a sinistra, sopra lo schermo c’è il pulsante per attivare la funzione live view che in riproduzione serve anche per cancellare le foto. Al centro il mirino.
A destra la ghiera di regolazione posteriore che in riproduzione serve anche per ingrandire o ridurre la visione. Ancora verso destra il pulsante AF/AE-L che serve a bloccare la messa a fuoco o l’esposizione o entrambe invece che premendo a metà il pulsante di scatto.
Sotto a destra dello schermo c’è il pulsante per la revisione delle foto.
Più sotto c’è il pad a quattro vie con al centro il pulsante di conferma. I pulsanti comandano, dall’alto in senso orario: sensibilità ISO, modalità di scatto (singolo, continuo) e autoscatto, bilanciamento del bianco e modalità di funzionamento del flash. In basso infine abbiamo il pulsante per modificare le informazioni visibili sullo schermo: premuto una prima volta visualizza una schermata con le impostazioni della fotocamera; una seconda pressione porta ad un pannello interattivo che consente di modificarle. All’estrema destra il pulsante per il richiamo dei menu.
Sul lato destro c’è l’alloggiamento della scheda di memoria SD protetto da uno sportellino in plastica con perni metallici. Sotto un altro sportellino che protegge le prese USB e HDMI.
Sul quello sinistro c’è la presa per un microfono esterno coperta da uno sportellino. Poi ci sono diversi comandi.
Dal basso c’è una levetta che consente di scegliere fra la messa a fuoco automatica e quella manuale.
Più in alto un pulsante personalizzabile con una funzione particolare: se premuto assegna temporaneamente per lo scatto successivo il formato di salvataggio raw. Il pulsante più in alto infine serve per aprire il flash.
Nella parte inferiore troviamo l’inesto per il treppiedi coassiale con l’obiettivo e uno sportello che protegge l’alloggiamento della batteria ricaricabile agli ioni di litio.
Sull’obiettivo ci sono la ghiera per lo zoom molto amppia e quella per la messa a fuoco piuttosto stretta e un po’ scomoda.
In dotazione, insieme alla macchina sono forniti:
– batteria ricaricabile D-LI109
– caricabatteria con cavo
– la cinghia a tracolla
– la conchiglia di gomma per l’oculare
– il tappo per il corpo e per la slitta flash
– il manuale stampato,
– un CD con il software Digital Camera Utility 5 per la conversione delle immagini raw.
Come accessori sono disponibili:
– batteria supplementare agli ioni di litio D-LI109
– kit caricabatteria K-BC109
– telecomando impermeabile O-RC1
– cavo di scatto CS-205
– vari flash Pentax dedicati
– kit di pulizia sensore O-ICK70
Menu
Menu rapido
Comandi diretti
Live view
Obiettivi
La K70 adotta l’innesto obiettivi Pentax KAF2. questo è compatibile con tutti gli obiettivi con innesto K, anche del passato e senza autofocus. Per usare gli obiettivi più vecchi che non hanno la posizione A sull’anello dei diaframmi è però necessario informare la macchina dell’apertura massima dell’obiettivo e saranno usabili con limitazioni per la misura automatica dell’esposizione.
Tutti gli obiettivi autofocus, anche quelli non dotati di motore AF, possono essere invece usati senza limitazioni.
Attualmente il corredo di obiettivi Pentax per il formato APS, cioè per la K70, è piuttosto ampio e comprende circa 50 obiettivi fra quelli specifici per APS e quelli per fullframe che sono comunque utilizzabili sulle reflex APS. Molti sono del tipo WR cioè weather Resistent, protetti da polvere ed acqua come il corpo macchina.
Sono disponibili 27 zoom, dal 12-24 mm fino al 150-450 mm, compresi alcuni professionali fullframe f/2,8 più adatti alla K1 piuttosto che a questa K70, e 22 focale fissa, di cui undici della serie Limited, dal 15 mm f/4,0 Limited al super tele 560 mm f/5,6.
Anche i fornitori di obiettivi universali dispongono di una gamma estesa per le Pentax, anche se non come per Canon e Nikon. Nel caso di Pentax poi questi obiettivi non sono dotati di stabilizzazione in quanto questa è disponibile sul corpo macchina.
Per la K-/0 uno degli obiettivi più consigliabili è il DA 18-135 f/3,5-5,6 WR(380 € se non acquistato in kit con la K70), con una focale equivalente interessante (27-202 mm eq.) e di dimensioni e peso contenuti, anche se poco luminoso. In alternativa ci sono il DA 17-70 f/4,0 SDM (26-105 mm eq.) con motore ad ultrasuoni e luminosità costante, oppure il DA 18-270 f/3,5-6,3 SDM (27-405 mm eq.) dalla grance escursione focale, entrambi venduti a 569 € e non disponibili in kit. Sono poi disponibili i due zoom professionali DA 16-50mm f/2,8 SDM (24-75 mm eq.) 849 € e DA 50-135 mm f/2,8 SDM (75-202 mm eq.) 949 €.
Come tele zoom è disponibile l’economico DA HD 55-300 mm f/4-5,8 WR (82-450 mm eq.) 329 €. Fra i grandangoli l’unico disponibile è il DA 12-24 mm f/4,0 (18-36 mm eq.) 799 €.
Come focali fisse luminose la scelta più economica è il DA 50 mm f/1,8 (75 mm eq.) adatto al ritratto,poco più di 100 €. Infine come macro il D FA 50 mm f/2,8 (75 mm eq.) adatto anche per fullframe, 419 €.
Uso in pratica
Per la prova ho avuto a disposizione una K70 dotata dell’obiettivo DA 18-135 f/3,5-5,6 WR protetto, come il corpo, da polvere ed acqua e equivalente ad un 27-202 mm.
Corpo e comandi
La K70 ha un aspetto compatto e piacevole, anche se abbastanza squadrato professionale. I comandi sono ben disposti ed adeguati alla categoria. Alcuni però sono originali ed esclusivi di Pentax e si rivelano nell’uso molto utili e pratici.
La costruzione e la realizzazione sono buone con il rivestimento in policarbonato con finitura leggermente rugosa,e l’impugnatura rivestita in un materiale plastico zigrinato e antiscivolo. E’ protetto da polvere ed acqua cosa rara nella sua categoria di prezzo e unica fra le reflex di questa fascia.
L’obiettivo in prova è di dimensioni abbastanza contenute e costituisce con la macchina un insieme equilibrato e abbastanza maneggevole. Delle caratteristiche e qualità dell’obiettivo parlerò nella pagina delle prestazioni.
I comandi hanno una disposizione razionale, sono tutti sono a portata di dita e facilmente raggiungibili e memorizzabili. Alcuni non seguono il classico schema delle reflex della concorrenza e quindi richiedono un minimo di studio e di abitudine per poter essere usati rapidamente.
Già ad un primo sguardo si vede infatti che la manopola delle modalità di funzionamento è diversa dal solito. infatti oltre alle classiche posizioni P (program), Av (priorità dei diaframmi), Tv (priorità dei tempi), M (manuale), Auto (regolazione totalmente automatica) e le 3 posizioni U per memorizzare le impostazioni utente prevede alcune impostazioni originali. Tav è infatti un funzionamento particolare a priorità di tempi e diaframmi. In pratica si selezionano con la ghiera anteriore il tempo di scatto, con quella posteriore il diaframma e la macchina regolerà l’esposizione agendo sul terzo parametro, la sensibilità ISO. Alcune macchine offrono lo stesso tipo di funzionamento usando l’esposizione manuale e l’automatismo per la sensibilità ISO, ma nel caso della K70 questo è esplicitato in un apposito modo di funzionamento, diverso dall’esposizione manuale nella quale si vogliono regolare manualmente i tre parametri di esposizione, guidati da un riferimento graduato che indica la differenza fra la regolazione scelta e quella misurata dalla macchina. C’è poi, sempre sulla manopola delle modalità di funzionamento, la posizione B per la posa.
Altro comando particolare e molto utile è il pulsante verde sula calotta, dietro il pulsante di scatto. Questo quando premuto ha due funzioni: consente, se si sta operando in manuale, di impostare un’impostazione di esposizione corretta secondo quanto misurato dalla macchina (Hyper Manual) che poi può essere modificata, oppure di riportare la regolazione Iso su auto se precedentemente era stata regolata manualmente. C’è poi il pulsante in alto a sinistra a fianco del bocchettone di innesto degli obiettivi che consente di salvare in raw lo scatto successivo se la fotocamera è impostata per salvare in jpeg.
Anche nella modalità P Program il funzionamento della K70 è originale. Infatti se in questa modalità si varia il tempo di scatto, con la ghiera anteriore, o il diaframma, con quella posteriore, la macchina passa istantaneamente alle priorità di tempo o di diaframma (Hyper Program).
Per poter usare questi comandi con rapidità è necessario capirli e provarli un attimo, ma poi si rivelano estremamente comodi ed utili e viene da chiedersi perchè le altre macchine non li hanno.
Tutti gli altri comandi sono comodi e pratici, compensazione esposizione sull’impugnatura e a portata di indice o medio anche con l’occhio al mirino, e gli altri sul dorso, sensibilità ISO, bilanciamento del bianco, modalità di scatto, flash azionabili col pollice. Anche il live view si aziona immediatamente con l’apposito pulsante a sinistra. Solo per le riprese video bisogna ricordarsi di mettere prima la leva di commutazione sulla posizione video.
C’è poi un’altra funzione che consente di regolare rapidamente tutte le impostazioni della macchina senza entrare nei menu. Premendo il pulsante Info si visualizza una schermata che le riassume tutte, premendolo una seconda volta si ottiene un pannello interattivo, un menu rapido, che consente di modificare ciascuna impostazione spostandosi con i tasti del pad e premendo il pulsante centrale Ok per entrare nella lista delle scelte possibili.
Mirino
Il mirino a pentaprisma con copertura del 100 % e ingrandimento reale di 0,63x è ampio e abbastanza luminoso più di quello delle altre reflex di pari categoria. I punti AF sono ben posizionati anche se coprono solo la parte centrale dell’inquadratura. Quelli attivi sono visualizzati in verde al momento della messa a fuoco. Alla sua base sono visualizzate tutte le impostazioni della fotocamera, tempi, diaframmi, sensibilità, compensazione dell’esposizione, modalità di scatto, impostazione flash, blocco AE/AF e conferma messa a fuoco, quindi si può scattare senza distogliere l’occhio dal mirino.
Schermo
Lo schermo da 3″ con 921.000 pixel ha una buona nitidezza, ma come tutti gli schermi non consente una visione ottimale in condizioni di forte illuminazione, specialmente in controluce.Quando la macchina è accesa può visualizzare tutte le sue impostazioni, ma se questo da fastido può essere oscurato con il pulsante Info. Con questo si possono anche visualizzare una livella per gli assi di rotazione longitudinale e trasversale utile in realtà solo in live view o con la fotocamera su treppiedi, o una bussola.
E’ poi possibile visualizzare, come già detto, un apposito menu rapido che consente di effettuare la maggior parte delle impostazioni della fotocamera.
Lo schermo è incernierato lateralmente ed orientabile in tutte le direzioni, compreso in avanti.
Stabilizzazione
La K70 è dotata di stabilizzatore integrato sul sensore. Lo stabilizzatore funziona con tutti gli obiettivi. Per la sua efficacia si veda la pagina delle prestazioni. La possibilità di muovere il sensore ha però consentito a Pentax di sviluppare alcune interessanti funzioni accessorie.
Pixel Shift Resolution
La prima è il cosiddetto Pixel Shift Resolution System. Pilotata dal meccanismo SR (Shake Reduction), la funzione Pixel Shift Resolution System della K70 acquisisce quattro immagini della stessa scena spostando il sensore immagine di un singolo pixel per ciascuno scatto, quindi le sintetizza in un’unica immagine composita. Rispetto al sistema tradizionale basato sulla matrice di Bayer, questa innovazione ricava i dati del colore RGB per ciascun pixel senza necessità di interpolazione, fornendo immagini dai colori più fedeli e con dettagli più fini, senza il minimo accenno di falsi colori. Questo sistema riduce al minimo anche il rumore alle alte sensibilità. Le immagini acquisite con Pixel Shift Resolution System si possono salvare anche come file di formato RAW, sia PEF che DNG. Si possono sviluppare questi file già all’interno della fotocamera, regolando i parametri oppure attivando e disattivando l’effetto Pixel Shift Resolution nel creare una nuova immagine. Usando però il formato DNG con Adobe Lightroom questo non è possibile, quindi si deve usare esclusivamente il software fornito da Pentax Digital Camera Utility 5. Vedere i risultati nella pagina delle prestazioni. Per usare questa funzione è necessario mettere la fotocamera su treppiedi per evitare movimenti fra uno scatto e l’altro e usare l’autoscatto o il telecomando per evitare la minima vibrazione. E’ perciò un tipo di ripresa adatta a soggetti statici. se ci sono parti o soggetti in movimento è possibile attivare la funzione Motion Correction, sia direttamente sulla fotocamera, sia in fase di conversione da raw con DCU5, che compone l’immagine eliminando (per quanto possibile) il movimento.
Astro Tracer
La possibilità di movimento del sensore consente inoltre, in unione al ricevitore GPS opzionale O-GPS1, la funzione Astrotracer. In pratica attivando e calibrando il GPS è possibile inquadrare un oggetto celeste, scattando con pose lunghe fino a 5 minuti, evitando che venga rappresentato come una linea a causa del moto terrestre. L’astrotracer infatti inseguirà il soggetto muovendo opportunamente il sensore.
Simulazione filtro antialias
Infine sempre tramite il movimento del sensore è possibile ottenere la simulazione del filtro antialias. Sfruttando microscopiche vibrazioni del sensore è infatti possibile simulare l’effetto del filtro antialias con due diversi gradi di efficacia quando si fotografa un soggetto che può comportare il rischio di effetto moirè come oggetti a trama fine o con motivi fini ripetitivi. Anche per l’effetto di questo filtro vedere la pagina delle prestazioni
In realtà però durante il test non ho mai riscontrato effetto moirè, anche per soggetti che con altre fotocamere vi avevano dato luogo, pur non avendo mai usato la simulazione AA.
Autofocus
L’autofocus Safox X, a rilevamento di fase, ha 11 punti AF di cui 9 a croce. In live view o durante le riprese video la messa a fuoco è effettuata dal sensore con un sistema ibrido a rilevamento di fase e di contrasto.
La copertura degli 11 punti AF è prevalentemente sulla parte centrale dell’inquadratura.
L’autofocus può funzionare in modalità singola AFS o continua AFC. In ciascuna modalità è possibile assegnare la priorità alla messa a fuoco o allo scatto. In AFC è possibile distinguere fra quella per lo scatto singolo e quello continuo e in questo caso fra il primo scatto e quelli successivi. In AFC è anche possibile regolare la sensibilità dell’autofocus agli spostamenti del soggetto in modo di adeguare la velocità di spostamento del fuoco alle sue caratteristiche. E’ poi possibile, in tutte le modalità, attivare o meno la luce ausiliaria.
La scelta dei punti AF può essere automatica sull’intera area di 11 punti, oppure su una zona di 9 punti spostabile sull’area AF con i tasti del pad, o su un singolo punto, anche questo rilocabile con il pad o infine sul solo punto centrale. In AFC c’è anche la possibilità, quando si sceglie un singolo punto AF, di scegliere un’area di punti attorno al punto scelto che possono essere usati per la messa a fuoco qualora il soggetto esca dal punto prescelto.
In live view l’autofocus, a rilevamento di contrasto, può essere impostato in AFS, rilevamento dei volti, scelta automatica del punto AF, punto AF singolo spostabile con i tasti del pad o punto centrale. In AFS si può scegliere la priorità di fuoco o di scatto.
La messa a fuoco manuale col mirino reflex è abbastanza difficoltosa perchè lo schermo di visione, di tipo chiaro, non la consente facilmente e non c’è nessuna indicazione che la assista. In live view è possibile ed assistita tramite l’evidenziazione dei contorni (focus Peaking).
L’autofocus naturalmente può essere tarato con precisione per i singoli obiettivi in uso, come in tutte le fotocamere professionali.
L’autofocus reflex della K70 si è sempre dimostrato abbastanza sensibile (circa -1 EV) e piuttosto veloce in ogni condizione. Anche in raffica ha sempre messo a fuoco e seguito il soggetto (auto a 80-90 kmh) quasi sempre senza problemi se si riesce a tenere il soggetto nella parte centrale dell’inquadratura. Quando però questo si sposta lateralmente la copertura dei pochi punti AF non è sufficiente a seguirlo. In live view l’AF a rilevamento di contraso è molto meno sensibile e più lento, anche se ancora accettabile, ma molto preciso.
Otturatore
La K70 è dotata diun otturatore meccanico con tempi da 30 secondi a 1/6000, tempo più veloce di quello di molte reflex della sua categoria. La sincronizzazione flash è a 1/180.
Esposizione
L’esposizione può essere totalmente automatica in Auto. In questo caso la fotocamera esegue tutto automaticamente compresa la selezione della scena e dello stile. In alternativa si possono usare il programma P con la possibilità di passare automaticamente alle priorità dei tempi o dei diaframmi, funzione Hyper Program, modificando con le ghiere anteriore o posteriore uno dei due parametri. Ci sono poi le esposizioni a priorità, Tv ai tempi, Av ai diaframmi, per le quali è possibile, come per il program, impostare la sensibilità Iso automaticamente, e Sv alla sensibilità, scelta esclusiva delle Pentax. C’è poi una priorità particolare, TAv, in cui si sceglie il tempo e il diaframma e la fotocamera regola la sensibilità per ottenere la giusta esposizione. In alcune fotocamere ciò avviene in manuale scegliendo la impostazione automatica della sensibilità, invece nella K70 è una modalità di funzionamento esplicita. Infine c’è l’esposizione manuale per la quale si devono scegliere tutti e tre i parametri, tempo, diaframma e sensibilità che in questo caso non può essere automatica. In manuale però c’è un ausilio all’esposizione con la funzione Hyper Manual: premendo il pulsante verde la macchina imposta un’esposizione corretta secondo il suo esposimetro che può essere modificata secondo le intenzioni del fotografo.
In P Program è possibile anche scegliere la modalità con cui la K70 determina il tempo e il diaframma: auto, normal, priorità ai tempi veloci, priorità alla profondità di campo ampia, priorità alla profondità di campo ristretta e selezione della migliore apertura per l’obiettivo usato.
In modalità Iso Auto la macchina regola il tempo minimo di scatto in funzione della lunghezza focale impostata sull’obiettivo e consente di evitare foto mosse (per soggetti statici!). Si può selezionare la sensibilità minima e quella massima impostabile automaticamente fra 100 e 102400 Iso. La lettura esposimetrica può essere valutativa, spot o pesata al centro.
L’esposizione si è dimostrata quasi sempre corretta sia con molta luce anche in presenza di forti contrasti e solo in casi veramente al limite ho dovuto apportare delle correzioni.Ha però dimostrato qualche incostanza di esposizione su più scatti successivi nelle stesse condizioni di illuminazione. Nelle foto notturne però è preferibile sottoesporre di 2/3 o 1 stop per non ottenere foto sovraesposte e non realistiche.
Bilanciamento del bianco
Il bilanciamento del bianco può essere automatico o impostato su 7 diversi valori predefiniti in funzione della luce disponibile. Può essere anche personalizzato misurando la luce e memorizzando fino a 3 diverse misure e può essere tarato in gradi Kelvin.
Formato foto
Le foto possono essere salvate in formato 3:2 e in varie dimensioni, cioè risoluzioni: in jpeg L a 24 Mpx (6000×4000), M a 14 Mpx (4608×3072), S a 6 Mpx (3072×2048) e XS a 2 Mpx (1920×1280) con tre livelli di compressione; quelle raw RAW sono sempre da 24 Mpx e possono essere salvate in PEF, formato nativo Pentax, o in DNG . Ovviamente le foto possono essere salvate in formato raw più jpeg.
La K70 dispone di un alloggiamento per schede di memoria SD/SDHC/SDXC UHS-I compatibili.
Profili colore
Le foto possono essere personalizzate con vari stili: : automatico, brillante, naturale, ritratto, paesaggio, vivace, radioso, attenuato, piatta, Ometti sbianca, Dia, Monocromatico e Cross processing. Per ciascuno si possono personalizzare nitidezza, contrasto, saturazione e tonalità colore.
Filtri
La K70 dispone di numerose filtri digitali: estrazione colore, sostituzione colore, fotocamera giocattolo, retrò, alto contrasto, ombreggiatura, inversione colore, colore unico forte, monocromatico forte.
Scene
Sono disponibili numerose scene per moltissime situazioni, impostabili automaticamente se la fotocamera è in Auto, oppure manualmente nella modalità SCN: Ritratto, Paesaggio, Macro, Oggetti in movimento, Ritratto in notturna, Tramonti, Cielo blu, Foresta, Notturne, HDR scena notturna, Notte, Cibo, Animale domestico, Bambini, Spiaggia/Neve, Sagoma controluce, Lume di candela, Luce da palco eMuseo.
Flash
La K70 dispone di un piccolo flash integrato sopra il pentaprisma, sollevabile manualmente o automaticamente. Puo funzionare in modo automatico, manuale e con riduzione degli occhi rossi. La sincronizzazione può essere sulla prima o sulla seconnda tendina e sui tempi lenti.
La sua potenza è discreta e può servire in ambienti medio-piccoli, per piccoli gruppi o come luce di schiarita in esterni.
Wi-Fi
La macchina è dotata di connessione Wi-Fi che consente il suo collegamento diretto ad uno smartphone o tablet, Android o iOs, su cui sia installata l’app Pentax Image Sync. Con questa è possibile controllare da remoto la fotocamera, mettendo a fuoco e scattando immagini in live view, rivedere le foto sulla scheda della fotocamera ed eventualmente trasferirle sul dispositivo e infine modificare le impostazioni.
Raffica
La K70 dispone di diverse velocità di raffica: H alta a 6 fg/s per 40 scatti in raw e e L bassa a 3 fg/s per 100 jpeg o raw.
Per le prestazioni vedere la pagina relativa.
Video
La ripresa video consente di riprendere video Full HD a 1920×1080 pixel con codec MPEG-4 AVC/H.264 in formato MOV e frequenza 60p (59,94), 50p, 30p (29,97), 25p o 24p (23,98). E’ disponibile anche una ripresa con formato HD a 1280×720 pixel 60p o 50 fg/s. La durata del video è variabile in funzione del formato e della frequenza; può raggiungere i 25 minuti o 4 Gb di dimensione del file.
Durante la ripresa la messa a fuoco è automatica in AFS o AFC o manuale. L’esposizione può essere manuale oppure usare le priorità Av (diaframmi) o TAv (tempi e diaframmi). Si possono anche usare tutti i profili colore disponibili e i filtri digitali. Per iniziare la ripresa è necessario commutare l’interruttore di accensione in “filmato”, attivare la modalità live view e poi premere il pulsante di scatto.
E’ possibile produrre anche dei video usando lo scatto intervallato anche per riprese astronomiche. In questo caso possono essere anche in formato 4K.
La K70 è una reflex di fascia bassa, ma le sue caratteristiche particolari la pongono per molti aspetti al livello di quella superiore.
Nell’uso si è dimostrata una fotocamera piacevole, comoda, pratica e che invoglia anche a sperimentare funzioni nuove e creative. Il suo peso ed ingombro sono abbastanza contenute e richiede una piccola borsa per il trasporto. Le numerose possibilità di regolazione e di funzionamento la rendono adatta a tutti gli usi, tranne forse la foto sportiva.
Il mirino è molto buono, il migliore fra le concorrenti, e consente una visione adeguata. Quando invece si deve usare lo schermo, come per le riprese video, ci si accorge che ha i soliti difetti di tutti gli schermi: in esterni con il sole si vede poco. L’accensione è immediata. L’interruttore disposto sulla destra, coassiale al pulsante di scatto, è molto comodo, almeno per chi trasporta la maccina tenedola per l’impugnatura con la mano destra e rende l’accensione velocissima. I comandi sono pratici e completi e consentono la maggior parte delle regolazioni con l’occhio al mirino, anche se le funzioni particolari richiedono una consultazione preventiva del manuale d’uso e un minimo di apprendimento, ma già dopo un giorno mi sono trovato benissimo e mi sono chiesto perchè anche altre fotocamere non hanno questi comandi e queste funzioni. Molto pratica anche la visualizzazione sullo schermo delle principali impostazioni. Questo può rimanere acceso opzionalmente e permette di verificare tutte le impostazioni. Poi quando si preme il pulsante di scatto a metà si spegne e non disturba per l’inquadratura.
Le foto sono suddivise in foto di test, scattate a tutte le sensibilità, da 100 a 102400 Iso, in luce naturale di giorno e di notte e in interni ed a vari diaframmi per valutare la qualità d’immagine, e foto di esempio, a varie sensibilità a secondo delle situazioni, anche se di giorno sono stati usati possibilmente i 100 Iso. Tutte le foto sono state salvate sia nel formato jpeg come salvato dalla macchina, sia nel jpeg convertito dal raw con Adobe Lightroom.
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Prestazioni
Galleria
Conclusioni
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