Sensore
La S5 è dotata di un sensore CMOS di formato fullframe (36×24 mm) con 24 Mpx e senza filtro antialias. La sua sensibilità varia da 100 a 51200 ISO a passi di 1/3 EV ed è estendibile a 50 e 204800 ISO.
Questo sensore usa la tecnologia Dual Native ISO per ottimizzare la qualità d’immagine e ridurre il rumore. In pratica usa due circuiti di amplificazione analogica differenti, uno per le basse sensibilità e uno per quelle più alte. Questo consente di ridurre il rumore alle alte sensibilità.
Per valutarne le caratteristiche e la qualità pubblico oltre alle foto di prova il grafico del rapporto segnale/rumore in funzione della sensibilità e quello della gamma dinamica massima registrabile in funzione sempre della sensibilità.
Rapporto segnale/rumore
In questo grafico è riportato l’andamento del rumore prodotto dal sensore in funzione della sensibilità.
Il rumore viene rilevato fotografando una superficie completamente bianca e convertendo le foto raw così ottenute direttamente in jpeg usando per tutte le fotocamere Adobe Lightroom. In questo modo si uniforma il trattamento di tutti i raw applicando per tutti la stessa compressione jpeg con fattore 100 %.
Per poter confrontare però foto ottenute da fotocamere con diverso numero di pixel tutte vengono ridimensionate alla grandezza di 10 Mpx, adatta per una stampa A4 (circa 21×30 cm).
La curva di rumore della Sony A7 III è il riferimento. Inoltre riporto anche le curve della S1 e della Nikon Z5.
L’andamento della curva di rumore della S5 mostra due flessi, il primo a 3200 ISO e il secondo a 25600 dovuti alla tecnologia Dual Native ISO. Il primo determina una sensibile riduzione del rumore a 6400 ISO rispetto alla S1 con lo stesso sensore, ma senza questa tecnologia, anche se poi questa riduzione è meno accentuata a 12800 e 25600. Il secondo determina un ulteriore sensibile diminuzione del rumore a 51200 ISO, sensibilità massima del sensore e alle sensibilità estese superiori, con un rumore decisamente inferiore sia la riferimento che alla Z5.
Complessivamente il rumore della S5 è in linea con quello delle altre fullframe confrontate fino a 3200 ISO, migliore della S1 ma analogo a quello delle altre due fino a 25600 ISO e migliore di tutte oltre questa sensibilità. C’è da considerare che questo sensore non è retroilluminato, a differenza di quello della A7 III e che Nikon è nota per avere un firmware in grado di ridurre il rumore fra i migliori disponibili.
Pubblico alcune foto a confronto fra S5 e A7 III tutte convertite con Lightroom per eliminare le differenze fra i software specifici per ciascuna fotocamera.
Da queste si vede come il rumore simile a 3200 ISO sia poi sempre migliore per la S5 fino a 51200 ISO.
Le foto di test notturne sono scattate in raw a tutte le sensibilità da 50 a 204800 ISO e convertite con Lightroom.
Foto da raw senza riduzione di rumore
Nelle foto di prova raw il rumore si inizia a percepire a 3200 ISO in forma molto fine che non disturba, mentre la nitidezza rimane elevata. A 6400 ISO il rumore aumenta di poco e la nitidezza è comunque ottima. A 12800 ISO il rumore è più alto e incomincia ad essere necessaria una sua riduzione, anche se è migliore del riferimento; la nitidezza è comunque ancora molto buona. Oltre questa sensibilità il rumore aumenta progressivamente ed è necessaria una sua riduzione, ma solo le foto oltre i 51200 ISO, sensibilità estese, sono difficilmente recuperabili. Su quelle a 102400 e 204800 si presenta anche un rilevante viraggio di colore.
Foto da raw con riduzione di falsi colori
Eliminando con Silkypix il rumore dovuto ai falsi colori, senza toccare quello di luminanza (cosa che influirebbe sulla nitidezza), le cose migliorano. Le foto a 3200 ISO presentano solo dei finissimi puntini scuri, simili alla grana della pellicola, con ottima nitidezza; in quelle a 6400 e 12800 ISO la “grana” è appena più visibile, ma accettabile senza pregiudizio per la nitidezza. Oltre il rumore è alto e va ridotto.
Foto da raw con riduzione di rumore
A 3200 e 6400 ISO si può rimuovere quasi del tutto l’effetto “grana” senza pregiudicare la nitidezza, mentre a 12800 si riesce a ridurlo, ma è meglio non eliminarlo completamente così come a 25600 ISO per non perdere eccessivamente in nitidezza. Oltre, a 51200 ISO, non è possibile eliminare completamente i rumore senza perdere nitidezza e le foto oltre questa sensibilità non sono comunque recuperabili.
Foto da raw senza riduzione di rumore a 10 Mpx
In questo caso si guadagna 1 stop e il rumore, percepibile a 6400 ISO, richiede una riduzione solo da 12800.
Foto da raw con riduzione di falsi colori a 10 Mpx
Eliminando i falsi colori anche la foto a 10 Mpx a 12800 ISO può essere accettabile.
Foto da raw con riduzione di rumore a 10 Mpx
Con la riduzione di rumore la foto a 25600 ISO è pulita senza sensibile perdita di nitidezza. Oltre non è possibile eliminare completamente il rumore e le foto presentano un viraggio dei colori.
Foto jpeg originali
Nelle foto jpeg originali la riduzione di rumore si comincia a vedere a 12800 ISO con una perdita progressiva di nitidezza da 25600 e viraggio di colori solo a 204800.
In conclusione con la S5 si può scattare fino a 6400 ISO senza problemi e anche a 12800 accettando un minimo rumore. Oltre è necessario usare il raw ed applicare una riduzione di rumore con foto buone fino a 25600 ISO. Oltre questa sensibilità le foto perdono di nitidezza e le sensibilità di 102400 e 204800 sono praticamente inutilizzabili.
Complessivamente un risultato eccellente.
Gamma dinamica
La gamma dinamica misura la massima differenza di luminosità, fra ombre e luci, registrabile dal sensore prima di arrivare alla saturazione. Nel grafico sono riportate la massima differenza di luminosità in sottoesposizione e sovraesposizione, rispetto all’esposizione misurata dall’esposimetro della fotocamera, alle quali è ancora possibile distinguere dei dettagli nelle ombre e nelle luci, la loro somma che corrisponde alla gamma dinamica complessiva registrata dal sensore, e la gamma dinamica della A7 III come riferimento. La gamma dinamica è espressa in valori EV con un intervallo minimo di 1/3 EV.
La S5 ha una gamma dinamica variabile fra 11 EV e 2/3 fra 200 e 400 ISO che poi cala progressivamente fino a un minimo di 9,33 EV a 204800. E’ leggermente inferiore alla A7 III (1/3 EV) fino a 6400 ISO, poi uguale fino a 51200 e superiore alle sensibilità più alte che però sono praticamente inusabili.
Un’ottima prestazione.
Per verificare anche in pratica la gamma dinamica ho scattato delle foto in esterni, tutte alla stessa sensibilità di 100 ISO, partendo da un valore corretto di esposizione e poi sottoesponendo o sovraesponendo fino a 5 stop. La conversione dei raw è stata effettuata con Lightroom perché arriva a +/- 5 stop di compensazione dell’esposizione, mentre Silkypix si ferma a +/- 3.
In sottoesposizione si può compensare bene con un’ottima resa della gamma tonale fino a -5 stop; in questo caso si rivela però un po’ di rumore. A – 4 stop il rumore è appena percepibile ed accettabile anche al 100 % mentre fino a -3 stop non è assolutamente percepibile e non si ha nessuna conseguenza sulla qualità dell’immagine.
In sovraesposizione invece si può recuperare fino a +2 stop, poi la perdita nelle alte luci è irrecuperabile.
Un eccellente risultato che anche sensori più grandi non possono vantare.
Invarianza ISO
Con questo termine si intende la capacità di alcuni sensori di accettare una sotto esposizione in ripresa e una correzione durante la conversione da raw senza che l’immagine mostri un rumore eccessivo. Ciò permette di recuperare il dettaglio nelle ombre e non bruciare le alte luci senza usare l’HDR e di correggere eventuali errori di esposizione.
Per la prova ho esposto una foto notturna per l’esposizione corretta a 12800 ISO e poi ho ridotto la sensibilità, mantenendo costante l’esposizione, fino a -5 stop, cioè 400 ISO, poi ho convertito l’immagine con Lightroom correggendo l’esposizione.
Nella foto esposta a -5 stop il rumore è più alto di quella esposta correttamente cosa che altera anche i colori. A – 4 stop il rumore è uguale a quello con l’esposizione corretta e lo stesso sono i colori. Lo stesso avviene ovviamente con sottoesposizioni inferiori.
Il sensore della S5 quindi dimostra un’ottima invarianza ISO e consente di sottoesporre, per scelta o per errore, fino a -4 stop senza conseguenze per la qualità d’immagine.
Autofocus
Le prestazioni dell’autofocus sono buone. E’ veloce e se la cava bene e non ha mai fallito la messa a fuoco per soggetti statici anche in condizioni difficili, controluce o foto notturne, la sua sensibilità arriva a -6 EV. Particolarmente valida è la messa a fuoco sul viso e sugli occhi che l’autofocus individua sempre correttamente identificando la persona o l’animale e il viso con un rettangolo giallo e sovrapponendo una croce azzurra sull’occhio a fuoco. Questa funzione è disponibile anche in AF-C e si rivela veramente utile nelle foto di ritratto dando notevole sicurezza a chi scatta. La messa a fuoco manuale, assistita con l’ingrandimento dell’area di interesse e con l’evidenziazione dei contorni è molto facile e rapida.
Per i soggetti in movimento le cose cambiano un po’: fotografando in raffica soggetti ad alta velocità l’autofocus non sempre è riuscito a seguirli correttamente, specie alle brevi distanze, alternando la maggior parte delle foto a fuoco con altre fuori fuoco. E’ andato meglio nella prova del ciclista dove è riuscito a seguire bene il soggetto usando la messa a fuoco a zona puntata si di esso. Con la messa a fuoco ad inseguimento invece i risultati non sono stati soddisfacenti e l’autofocus non è riuscito ad individuare il ciclista anche quando è diventato preponderante nella foto.
Con la raffica 6k invece i risultati non sono stati soddisfacenti e la maggior parte dei fotogrammi sono fuori fuoco, sia usando la messa a fuoco ad inseguimento che quella a zona.
Nelle riprese video la messa a fuoco è precisa, e non dimostra incertezze con quasi nessuna variazione di fuoco avanti e indietro tipiche degli autofocus a rilevamento di contrasto anche quando si usa lo zoom, anche se per i video di qualità è preferibile usare la messa a fuoco manuale.
Stabilizzazione
La S5 dispone di stabilizzazione sul sensore a “5 assi” utilizzando la tecnologia Dual IS che le consente di collaborare con quella eventualmente presente sugli obiettivi.
Il vantaggio della stabilizzazione sul sensore è che funziona con tutti gli obiettivi, anche i focale fissa di solito non stabilizzati e gli obiettivi di altre fotocamere montati con anelli adattatori.
Per valutarne l’efficacia ho effettuato gli scatti con l’85 mm partendo dal tempo di scatto di 1/100 (tempo minimo di sicurezza) e aumentandolo progressivamente di uno stop fino ad arrivare ad 1/1,5 (più 6 stop).
Fino a 1/3 di secondo, più 5 stop sul tempo di sicurezza, ho ottenuto foto ancora nitide, mentre a 1/1,5 (più 6 stop) alcune foto presentano tracce di mosso. Senza stabilizzazione solo le foto a 1/100 sono perfettamente nitide anche se a 1/25 si possono ottenere alcune foto discretamente nitide.
In conclusione con la stabilizzazione Dual IS si ottiene un guadagno da 5 a 6 stop e si possono stabilizzare efficacemente anche gli obiettivi privi di stabilizzazione. Un eccellente risultato.
Obiettivi
Con la S5 ho avuto a disposizione gli zoom Lumix 20-60 mm f/3,5-5,6 con cui è anche venduta in kit e l’85 mm f/1,8.
Nota importante sulla risoluzione:
il sensore da 24 Mpx della S5 in formato 3:2 produce foto che sul lato orizzontale hanno 6000 pixel. Questo significa che la risoluzione orizzontale massima teoricamente ottenibile è 6000:2= 3000 linee. I sensori con filtratura Bayer, come questo, però non riescono mai ad arrivare alla massima risoluzione teorica, anche senza filtro antialias, a causa dell’interpolazione necessaria per ricostituire l’immagine e si fermano mediamente al 70 % di tale valore, circa 2100 linee.
Come spiegato nell’articolo “Risoluzione: obiettivi e sensori” riporto le misure della risoluzione orizzontale relative all’accoppiata obiettivo sensore.
Lumix S 20-60 mm f/3,5-5,6
E’ uno zoom dal grandangolo spinto a quasi tele, con un’escursione focale molto interessante adatto a molti tipi di fotografia, dai paesaggi ai ritratti, cerimonie, viaggi, famiglia.
E’ composto da 11 elementi in 9 gruppi (3 lenti asferiche, 3 lenti ED, 1 lente UHD). Il diaframma ha 9 lamelle e si chiude fino a f/22. L’obiettivo è abbastanza compatto, 77 mm di diametro e 87 di lunghezza per 350 g di peso. Mette a fuoco fino a 15 cm con un ingrandimento 0,43x. Il motore di messa a fuoco è di tipo lineare. Il corpo è protetto da acqua e polvere.
Costa se non acquistato in kit 569 €.
Risoluzione
Riporto le misure della risoluzione orizzontale relative alle focali di 20, 35 e 60 mm..
La risoluzione è molto buona al centro per tutte le focali fino a f/11, con una punta a 20 mm fra f/4,0 e f/8,0, e si mantiene buona fino a f/22. I bordi sono di poco inferiori a 20 mm, ma sempre buoni, e poi sono uguali al centro o appena inferiori, con il solito leggero calo a f/22.
La distorsione è forte il 6 % a barilotto a 20 mm, assente a 35 mm e contenuta 2 % a cuscinetto a 60 mm.
La vignettatura è di 1 stop a 20 m f/3,5 e 0,4 stop da f/5,6. Entrambe sono corrette automaticamente dalla fotocamera o dal software di conversione raw.
20 mm
35 mm
60 mm
Un obiettivo molto interessante per la gamma di focali che copre che consente facili riprese anche in ambienti urbani e per la qualità. La distorsione, ben corretta dalla fotocamera o dal software non preoccupa.
Lumix S 85 mm f/1,8
E’ un tipico tele da ritratti, molto compatto e leggero, di buona luminosità e dal costo non eccessivo. Il corpo è protetto da polvere ed acqua.
E’ composto da 9 elementi in 8 gruppi (2 lenti ED). Il diaframma ha 9 lamelle e si chiude fino a f/22. Le dimensioni sono 74 mm di diametro e 82 di lunghezza per 355 g di peso. Mette a fuoco fino a 80 cm con un ingrandimento 0,13x. Il motore di messa a fuoco è di tipo lineare.
Costa 549 €.
Risoluzione
La risoluzione è molto buona al centro e ai bordi, con una notevole uniformità, per tutte le focali e aperture con un un miglioramento al centro fra f/4,0 e f/8,0 e un leggero decadimento a f/22 che rimane comunque buono.
La distorsione è praticamente assente.
La vignettatura è di 1 stop a f/1,8 e 0,3 stop da f/2,8, corretta automaticamente dalla fotocamera o dal software di conversione raw.
In complesso un ottimo obiettivo molto adatto ad essere usato con la S5 per le sue doti di leggerezza e compattezza.
Dai risultati delle prove di risoluzione con entrambi gli obiettivi si vede che la stessa sembra limitata in questo caso più dal sensore che dall’obiettivo. In realtà questi obiettivi sono previsti per essere montati anche sulla S1R da 47 Mpx e di conseguenza la loro progettazione tiene conto di questa risoluzione quasi doppia del sensore, come ho verificato nelle prove del 24-105/4,0 su S1 e S1R.
Raffica
Le possibilità di scatto a raffica della S5 sono descritte nella pagina “Descrizione & uso”.
Per le prove ho usato una scheda SD UHS II a 300 Mb/s, l’otturatore meccanico, elettronico o con prima tendina elettronica, scattando a 1/1000 di secondo e con messa a fuoco manuale alla velocità H da 7 fg/s nominali.
Jpeg
Otturatore meccanico
Con l’otturatore meccanico si ottengono 7 fg/s per oltre 20 secondi, presumibilmente fino al riempimento della scheda.
Prima tendina elettronica
In questo casosi ottengono circa 7,5 fg/s per oltre 20 secondi, presumibilmente fino al riempimento della scheda.
Otturatore elettronico
Anche con l’otturatore elettronico si ottengono circa 7,5 fg/s per oltre 20 secondi, presumibilmente fino al riempimento della scheda.
Raw
Otturatore meccanico
Con l’otturatore meccanico si ottengono 7 fg/s per 4 secondi poi la velocità scende a circa 2,5 fg/s con due scatti successivi seguiti da un breve intervallo.
Prima tendina elettronica
In questo caso si ottengono 7 fg/s per 5 secondi poi la velocità scende a circa 2,5 fg/s con due scatti successivi seguiti da un breve intervallo.
Otturatore elettronico
Anche con l’otturatore elettronico si ottengono 7 fg/s per 5 secondi poi la velocità scende a circa 2,5 fg/s con due scatti successivi seguiti da un breve intervallo.
Nella pratica di ripresa in raffica su veicoli ad alta velocità, usando l’85 mm f/1,8 e l’otturatore meccanico o elettronico e scattando con tempo di 1/4000, diaframma f/1,8 e ISO Auto, autofocus continuo e raffica a velocità H, la S5 ha scattato a circa 5 fg/s, ma non è riuscita a tenere sempre a fuoco i veicoli, sia in avvicinamento che in allontanamento sia con la modalità ad inseguimento che con quella a zona puntata sul soggetto: le prime foto sono perfettamente a fuoco, ma poi man mano che il veicolo si allontana o si avvicina alcune vanno fuori fuoco, evidentemente perché l’autofocus non è sufficientemente veloce per seguirlo. In alcuni casi invece dopo aver perso il fuoco per alcuni fotogrammi lo riprende.
Con la raffica 6K, che produce un video da cui si possono estrarre in macchina o in seguito sul pc, alcuni o tutti i fotogrammi la perdita di fuoco è più consistente in entrambe le modalità di messa a fuoco.
Prova del ciclista
In questa prova le cose sono andate meglio. La ripresa è effettuata su un ciclista che si avvicina lentamente da una cinquantina di metri fino a passare vicino al fotografo. Le impostazioni sono state, usando sempre l’85/1,8, 1/3200, f/1,8 ISO auto, autofocus a inseguimento o a zona con rilevamento dei volti attivo, velocità di raffica H. Su 316 fotogrammi complessivi, scattati alla velocità effettiva di circa 6 fg/s, i risultati sono stati: 269 foto a fuoco sul volto del ciclista (85 %), 7 a fuoco su maglietta, manubrio, ruota o pedali (2 %), 39 fuori fuoco (12 %). C’è da notare però che stranamente i fotogrammi fuori fuoco sono stati quelli in cui è stata usata la modalità ad inseguimento e quando il ciclista era più vicino.
Ugualmente con la raffica 6K la fotocamera non è quasi mai riuscita a mettere a fuoco il ciclista in inseguimento, mentre con la zona lo ha messo a fuoco quando era distante, perdendolo poi quando si è avvicinato
Pubblico 32 scatti della parte finale della migliore sequenza di 12 secondi con la raffica H; i fotogrammi sono tutti a fuoco.
I risultati ottenuti si prestano ad una duplice valutazione: ottenere una velocità di raffica di 7 fg/s con autofocus continuo e senza live view o di 5 fg/s con autofocus continuo e live view va considerata una buona prestazione per questo tipo di fotocamera. Le prestazioni dell’autofocus in inseguimento però si sono rivelate incostanti quando il soggetto si muove velocemente, anche se sono state in grado di seguire un soggetto lento come il ciclista.
Video
La S5 pur non essendo specializzata particolarmente per il video come la S1H se la cava molto bene anche in questo tipo di riprese.
L’attivazione delle riprese si effettua con il pulsante rosso sulla calotta fra la ghiera di comando posteriore e i tre pulsanti prima di quello di scatto in posizione abbastanza comoda.
Durante le riprese l’esposizione è risultata sempre corretta così come il bilanciamento del bianco. La messa a fuoco è stata efficace ed ha mantenuto bene il fuoco anche usando lo zoom con qualche piccolo aggiustamento e qualche incertezza iniziale. L’audio, ripreso senza microfono esterno è risultato buono.
Complessivamente la qualità delle riprese è ottima, come in tutte le ultime Panasonic, e se non si desiderano funzioni sofisticate e specialistiche come quelle dalla S1H, la S5 può soddisfare anche gli utenti esigenti.
Galleria
Le foto sono state scattate a Roma tranne qualcuna in una cittadina di mare.
Prevalentemente ho usato la impostazione automatica della sensibilità che se la luce è sufficiente si imposta a 100 ISO, mentre per le foto in poca luce è arrivata fino a una sensibilità di 12800 ISO.
La conversione da raw è stata effettuata con Silkypix, fornito da Panasonic, impostato con i suoi parametri di default con la riduzione di rumore disabilitata, tranne per le foto sopra i 3200 ISO per le quali ho applicato la riduzione di rumore colore che non pregiudica la nitidezza.
Le foto sono tutte di ottima qualità con ottimo dettaglio e dinamica. I colori con le impostazioni standard di conversione sono abbastanza saturi e piacevoli, ma il colore come ho sempre affermato è un’interpretazione del fotografo e non della fotocamera e può essere variato a piacere agendo sugli appositi parametri direttamente in jpeg sulla fotocamera o in raw durante la conversione.
Conclusione
La S5 è quello che avrebbe dovuto essere fin da subito la mirrorless fullframe d’ingresso della famiglia Panasonic. Non che la S1 non fosse una fotocamera molto valida, ma le sue dimensioni e peso abbondanti sicuramente potevano disincentivare quanti da una mirrorles si aspettano anche compattezza e leggerezza, oltre che ottime qualità fotografiche e video.
Panasonic con la S5 ha fatto un ottimo lavoro e pur miniaturizzandola rispetto alla S1 è riuscita anche ad aggiungere alcuni miglioramenti ed alcune caratteristiche in più, particolarmente in relazione alla ripresa video.
La S5è una fotocamera piacevolissima nell’uso fin dal primo istante in cui la si prende in mano, sia per la leggerezza e le dimensioni ridotte, sia per la disposizione dei comandi, la migliore fra tutte le ultime fotocamere provate. I comandi cadono naturalmente sulle dita e sono facili da individuare. La fotocamera consente poi un’ottima personalizzazione con la quale è possibile impostare e regolare quasi tutto senza nemmeno entrare nel menu rapido. Questo menu comunque, semplice e funzionale, consente di arrivare rapidamente a regolare ciò che era rimasto escluso dai comandi diretti.
Il mirino è uno degli aspetti che Panasonic ha un po’ sacrificato, rispetto alla S1, evidentemente anche per motivi di costo, ma è comunque valido ed offre un’immagine che consente un’ottima composizione e una buona anteprima delle regolazioni.
La S5 dispone di un autofocus a rilevamento di contrasto e, come tutte le Panasonic, usa la tecnologia DFD (Deep From Defocus) per incrementarne la velocità e renderlo di prestazioni vicine a quelli a rilevamento di fase. Il tutto funziona bene, sia per soggetti statici che in lento movimento, anche se ha mostrato qualche limite per soggetti in movimento veloce. Nel caso però della ripresa di persone si è mostrato efficacissimo il rilevamento dei volti e degli occhi con un quadrato e due linee incrociate che identificano con sicurezza il volto e l’occhio che la fotocamera metterà a fuoco anche con autofocus continuo. Questo da grande sicurezza nello scatto di ritratti.
Il corredo di obiettivi originali non è molto ampio, anche se si sta ampliando nel tempo, con nuove ottiche realizzate in linea con la tendenza di riduzione di dimensioni e leggerezza della S5. Prevede anche alcuni obiettivi molto interessanti, tra cui lo zoom 20-60 con cui è anche venduta in kit che spazia dal grandangolo spinto per riprese di paesaggi, architettura urbana e interni fino a un “quasi tele” che consente anche di scattare qualche ritratto. Molto interessante anche l’85 mm per la sua grande apertura e qualità certamente adatto per ritratti.
Il corredo di obiettivi è però ampliato di molto dagli obiettivi con innesto L-Mount prodotti da Sigma che spaziano dal super grandangolo da 14 mm fino al tele zoom 150-600 mm, con ottiche luminose ed altre molto compatte, e che consente sicuramente di trovare l’ottica adeguata alle proprie esigenze anche con prezzi abbordabili. Infine da non trascurare è il fatto che sulla S5, come su tutte le fullframe Panasonic, si possono montare i prestigiosi obiettivi per Leica Sl. Certo sono carissimi, ma se la qualità della foto è fatta in buona parte dall’obiettivo…
Riassumendo:
Costruzione e finitura
Ottimo: il corpo è in lega di magnesio, protetto da polvere ed acqua.
Ergonomia e comandi
Eccellente: la disposizione dei comandi è la migliore fra quelle provate.
Menu
Ottimo: sono ben organizzati anche se sarebbe preferibile un unico livello.
Mirino
Buono: la risoluzione non è alta, ma è grande e luminoso.
Schermo
Ottimo: utile la possibilità di orientamento in 3 direzioni e quella di spostare i punti AF al tocco con l’occhio al mirino.
Autofocus
Buono: abbastanza veloce per soggetti fermi o in lento movimento non lo è sempre per quelli veloci.
Esposizione
Ottimo: sempre corretta anche in condizioni difficili.
Bilanciamento del bianco
Ottimo: in automatismo si è dimostrato sempre corretto.
Qualità d’immagine
Ottimo: la nitidezza e la definizione sono alte. Il rumore è contenuto, il migliore della sua classe.
Raffica
Buono: 7 fg/s e 5 con live view ed autofocus continuo sono adeguati al tipo di fotocamera.
Video
Eccellente: ha delle eccellenti capacità di ripresa video come tutte le Panasonic.
In conclusione la S5 è un’ottima fotocamera, adatta a tutte le riprese foto e per le riprese video, tranne quello sportive di soggetti in rapido movimento. Panasonic in realtà offre per le riprese video anche una fotocamera ancora più specializzata, la S1H, ma ad un prezzo molto più alto. Se non servono però le funzioni specialistiche della S1H come ad esempio la ripresa 6K la S5 è in grado di rispondere a tutte le esigenze.
Il prezzo è conveniente per la qualità offerta.
Pregi
– ottima costruzione e finitura
– corpo compatto e leggero
– ottima qualità d’immagine
– eccellente contenimento del rumore
– ottima invarianza ISO
– stabilizzazione molto efficace
– otturatore meccanico e elettronico
– eccellenti capacità di ripresa video anche in 4K
– eccellente disposizione dei comandi completi e facilmente raggiungibili
– Quick menu molto comodo e pratico
– schermo touch orientabile
– possibilità di personalizzazione elevate
Difetti
– autofocus non sempre adeguato in raffica
– corredo di obiettivi originali ridotto
– manca il flash integrato
– programma di conversione raw Silkypix non al livello dei migliori
Alternative
Canon EOS R6*
Mirrorless con sensore di formato fullframe (36×24 mm) CMOS da 20 Mpx, innesto obiettivi Canon RF, autofocus ibrido a rilevamento di fase e di contrasto con 1053 punti AF, mirino elettronico con 3,69 Mpx con copertura del 100 % e ingrandimento reale 0,76x, schermo orientabile in tutte le direzioni, stabilizzazione integrata a “5 assi” sul sensore, velocità di raffica di 20 fg/s, ripresa video 4K, wi-fi e Bluetooth. Il corredo obiettivi AF comprende 22 ottiche Canon più due Samyang e molti manuali. Le dimensioni ed il peso sono 136x98x88 mm e 680 g.
Costa 2.570 € solo corpo e 2.940 € con lo zoom 24-105/4-7,1 IS.
*Prova in preparazione
Nikon Z5
Mirrorless con sensore di formato fullframe (36×24 mm) CMOS da 24 Mpx, innesto obiettivi Nikon Z, autofocus ibrido a rilevamento di fase e di contrasto con 273 punti AF, mirino elettronico con 3,69 Mpx con copertura del 100 % e ingrandimento reale 0,8x, schermo basculabile, stabilizzazione integrata a “5 assi” sul sensore, velocità di raffica di 4,5 fg/s, ripresa video 4K, wi-fi e Bluetooth. Le dimensioni sono 134x101x70 mm e 675 g. Il corredo obiettivi comprende 19 ottiche AF Nikon più al 4 Viltrox e molti manuali.
Costa 1.395 € solo corpo, 1.645 € con lo zoom 24-50/4-6,3, 2.090 con il 24-70/4,0 e 2.200 con il 24-200 VR.
Sony A7 III
Mirrorless con sensore di fullframe (36×24 mm) BSI-CMOS retroilluminato da 24 Mpx, innesto obiettivi Sony FE, autofocus ibrido a rilevamento di fase con 693 punti AF, mirino elettronico con 2,36 Mpx con copertura del 100 % e ingrandimento reale 0,78x, schermo basculabile, stabilizzazione integrata sul sensore a “5 assi”, velocità di raffica di 10 fg/s, ripresa video 4K, wi-fi e NFC. Il corredo obiettivi comprende circa 40 ottiche Sony FE più oltre 50 di produttori terzi, Samyang, Sigma, Tamron, Tokina, Viltrox, Zeiss e molti altri obiettivi a fuoco manuale. Le dimensioni ed il peso sono 127x96x74 mm e 650 g.
Costa 1.950 € solo corpo, 2.190 € con lo zoom 28-70/3,5-5,6 OIS e 3.000 con il G 24-105/4,0 OIS.