Sensore
La GX80 è dotata di un sensore CMOS di formato Micro 4/3 (17,3×13 mm) con 16 Mpx privo di filtro antialias.
La sua sensibilità varia da 100 a 25600 Iso a passi di 1/3 EV.
Per valutarne le caratteristiche e la qualità pubblico oltre alle foto di prova il grafico del rapporto segnale/rumore in funzione della sensibilità e quello della gamma dinamica massima registrabile in funzione sempre della sensibilità.
Rapporto segnale/rumore
In questo grafico è riportato l’andamento del rumore prodotto dal sensore in funzione della sensibilità Iso. Questo viene rilevato fotografando una superficie completamente bianca e convertendo le foto raw così ottenute in jpeg con la minima compressione possibile (100 %). In questo modo più è alto il rumore, che si presenta in forma di punti scuri e colorati invece di punti bianchi, meno è possibile comprimere la foto e quindi questa risulta di maggiori dimensioni. Ho effettuato la conversione con Silkypix, il software fornito da Panasonic. Per avere una valutazione di come si pone la GX80 rispetto ad una reflex fullframe ho effettuato il confronto con la Canon 6D, con la conversione con Canon DPP. Ho riportato anche i risultati ottenuti dalla precedente G7. Ho aggiunto anche come riferimento la curva rilevata per la Nikon D7000 con la conversione effettuata con Nikon Capture NX2. Le foto sono state convertite in TIFF e poi trasformate in JPEG con lo stesso programma, Acdsee Pro, per applicare gli stessi algoritmi di compressione jpeg. Inoltre per un confronto omogeneo fra fotocamere con differenta numero di pixel è necessario standardizzare queste dimensioni ad un valore uniforme. Il valore scelto è 10 Mpx che consente di confrontare tutte le macchine disponibili attualmente e consente di effettuare una stampa di formato A4 senza ridimensionamento. Questo ridimensionamento è stato fatto durante la conversione raw/tiff.
L’andamento della curva di rumore della GX80 questa ha un rapporto segnale/rumore peggiore della Canon 6D a tutte le sensibilità, come è logico aspettarsi. La differenza, fra la GX80 con Silkypix e la 6D con DPP è di circa 1 stop fino alla sensibilità di 400 Iso, per salire poi a 2 a quelle più alte. La differenza con la Nikon D7000 convertita con Capture NX-2 è inesistente fino a 400 Iso, mentre oltre è di circa 1 stop. Le differenze sono quelle che ci si possono aspettare in relazione alle differnti dimensioni dei sensori.
Rispetto alla G7 si nota un leggero miglioramento di 1/2 stop fino a 400 Iso, e di circa 1 stop dopo che evidentemente segnala che il sensore, l’elaboratore d’immagine ed il firmware non sono gli stessi. Una buona prestazione fra le migliri delle fotocamere Micro 4/3 (Olympus escluse) e appena inferiore a quella di molte APS.
Gamma dinamica
La gamma dinamica misura la massima differenza di luminosità, fra ombre e luci, registrabile dal sensore prima di arrivare alla saturazione. Nel grafico sono riportate la massima differenza di luminosità in sottoesposizione e sovraesposizione, rispetto all’esposizione corretta, alle quali è ancora possibile distinguere dei dettagli nelle ombre e nelle luci, la loro somma che corrisponde alla gamma dinamica complessiva registrata dal sensore. Per confronto è riportata la gamma dinamica della Canon 6D come riferimento. La gamma dinamica è espressa in valori EV con un intervallo minimo di 1/3 EV.
La GX80 ha una gamma dinamica variabile fra 11 e 1/3 EV a 200 Iso e 8 e 1/3 EV a 25600 Iso. E’ superiore a quella della 6D di 2/3 EV da 200 a 800 Iso e poi progressivamente diminuisce fino a essere inferiore di 1/3 EV a 25600 Iso. Una ottima prestazione per una fotocamera Micro 4/3 che dimostra i progressi dei sensori (la Canon 6D è del 2012) e che il sensore della GX80 pur avendo sempre 16 Mpx è diverso da quelli montati sulle precedenti mirrorless Panasonic.
Le foto di test in interni e notturne sono scattate a tutte le sensibilità da 100 a 12.800 Iso e convertite con Silkypix.
Foto a pieno formato senza riduzione di rumore
Nelle foto di prova, raw convertite, il rumore si inizia a percepire a 1600 Iso in forma abbastanza fine che non disturba molto, mentre la nitidezza rimane molto elevata, come alle sensibilità inferiori. A 3200 Iso il rumore è più visibile e un po’ fastidioso, ma la nitidezza è comunque elevata. Il rumore comincia ad essere eccessivo a 6400 Iso, sensibilità a cui si richiede una sua riduzione; la nitidezza è comunque ancora buona. Oltre le foto sono pervase dal rumore, specialmente quella a 25600 Iso e non sono utilizzabili.
Foto a pieno formato con riduzione di rumore
Con un’appropriata riduzione di rumore le foto a 3200 e 6400 Iso sono recuperabili, con una leggera perdita di nitidezza, quella a 12800 perde molta nitidezza e può essere appena accettabile per piccole stampe o web, mentre quella a 25600 non è recuperabile.
Foto in formato ridotto senza riduzione di rumore
Nelle foto ridotte alla misura standard di 10 Mpx si può vedere che la foto a 6400 Iso migliora un po’, anche se è preferibile una ulteriore riduzione di rumore, mentre le altre a sensibilità superiori non sono accettabili.
In complesso una buona prestazione che consente di scattare fino a 3200 Iso e con qualche accortezza (riduzione di rumore) fino a 6400.
Le foto jpeg prodotte dalla macchina (non pubblicate) sono ottime e senza rumore fino a 1600 Iso, quella a 3200 Iso è discreta, ma perde di nitidezza; ancora di più quella a 6400 Iso, oltre è meglio non guardare.
In conclusione una buona prestazione: con la GX80 si può scattare fino a 3200 Iso senza problemi. Per le sensibilità più alte è invece preferibile usare il formato raw ed effettuare la conversione in jpeg applicando un’adeguata riduzione di rumore. In ogni caso la sensibilità di 12.800 Iso è difficilmente sfruttabile e quella di 25600 praticamente inutilizzabile.
Obiettivi
La GX80 è dotata di innesto obiettivi Micro 4/3. queto vuol dire che può montare tutti gli obiettivi per Micro 4/3 disponibili, indipendentemente dal produttore, mantenendo tutti gli automatismi previsti. Ricordo che il fattore moltiplicativo degli obiettivi 4/3 e Micro 4/3 è 2, quindi per conoscere la focale equivalente in termini di formato 35 mm o fullframe basta raddoppiare la focale reale
Attualmente Panasonic fornisce un ampio corredo di obiettivi già sufficiente per tutte le esigenze. Sono 35 obiettivi di cui molti stabilizzati, dallo zoom grandangolare 7-14 mm al tele zoom Leica 100-400 stabilizzato, comprendendo uno zoom ad ampia escursione 14-140 stabilizzato, due “pancake” 14 mm f/2,5 e 20 mm f/1,7, due zoom stabilizzati ad alta luminosità 12-35/2,8 e 35-100/2,8, alcune focali fisse luminose 25 mm f/1,7 e 45 mm f/1,7 e i Leica ad alta luminosità Summilux 15 mm f/1,7, 25 mm f/1,4 e Nocticron 42,5 mm f/1,2 ed infine il Leica Macro 45/2,8. Fra i tele zoom il 45-150 e il 45-200, leggeri e compatti. Ci sono inoltre gli zoom della serie X, molto compatti e motorizzati, il 12-23 e il 14-42 mm particolarmente consigliati per ridurre al minimo ingombro e peso ed il 45-175 mm.
Fra gli Olympus si segnalano i focale fissa ad alta luminosità 12 mm f/2,0, 17 mm f/1,8, 25 mm f/1,8 e f/1,2 Pro, 45 mm f(1,8 e 75 mm f/1,8.
Oltre a questi sono disponibili alcuni Sigma e Schneider e due eccezionali obiettivi ad alta luminosità e a fuoco manuale di Voigtlaender un 17,5 mm f/0,95 e un 25 mm f/0,95.
Sulle Micro 4/3 poi è possibile montare, con opportuni adattatori, praticamente tutti gli obiettivi disponibili per fotocamere reflex o a telemetro grazie al ridotto tiraggio della montatura, naturalmente con messa a fuoco manuale, ma con automatismo di esposizione a priorità dei diaframmi. Panasonic fornisce gli anelli per obiettivi Leica M ed R, ma ce ne sono molti altri disponibili da altri fornitori, compreso quello per Olympus OM.
Con la GX80 ho avuto a disposizione lo zoom G Vario 12-32/3,5-5,6 stabilizzato con cui è anche venduta in kit.
Lumix G Vario 12-32 mm f/3,5-5,6 Mega OIS
L’obiettivo è molto compatto, 56 mm di diametro e 24 di lunghezza per 70 g di peso. Mette a fuoco fino a 20 cm, alla focale minima, con un ingrandimento 0,13x.
Caratteristiche ottiche
Nel diagramma riporto il variare dell’apertura dell’obiettivo.
Diaframma equivalente
Il grafico riporta il diaframma equivalente dell’obiettivo, in funzione della sua lunghezza focale, in rapporto a quello che dovrebbe avere quello di un obiettivo per sensore fullframe per ottenere gli stessi risultati in termini di quantità di luce totale che raggiunge il sensore e di profondità di campo. Infatti mentre per l’esposizione un valore di diaframma su una compatta, una APS o una fullframe sono equivalenti e determinano la stessa esposizione, ai fini della quantità di luce totale che raggiunge il sensore e della profondità di campo sono molto diversi. Siccome il rumore che si produce sul sensore dipende dalla quantità totale di luce che lo raggiunge da un diagramma del diaframma equivalente si può valutare anche il rapporto segnale/rumore che ci si può aspettare dai sensori, a parità di tecnologia. Inoltre più questo valore è alto più è ampia la profondità di campo. Questo spiega perché con le compatte è sempre tutto a fuoco e con le fullframe no.
Il diaframma equivalente del 14-42/3,5-5,6 sulla GX80 è superiore di 1 e 2/3 di stop a tutte le focali equivalente rispetto alla Fujifilm X-T10 con 18-55/2,8-4,0 e di 2 stop rispetto alla Sony A7 con 28-70/3,5-5,6.
Risoluzione
Riporto le misure della risoluzione orizzontale relative all’accoppiata obiettivo sensore.
12 mm:
il centro è discreto da tutta apertura fino a f/5,6, poi migliora e diventa molto buono a f/11 per poi calare a discreto a f/16 e appena accettabile a f/22. I bordi sono inferiori al centro, solo discreti a tutta apertura con un andamento che migliora leggermente fino a f/8, buono, per poi calare fino a scarso a f/22.
18 mm:
il centro è buono da tutta apertura fino a f/11, poi cala e diventa buono a f/16 per poi peggiorare a appena accettabile a f/22. I bordi sono inferiori al centro, ma migliori che a 12 mm, buoni a tutta apertura con un andamento costante fino a f/11, per poi calare fino a scarso a f/22.
32 mm:
Il centro è buono fino a f/11, discreto a f/16 e scarso a f/22. I bordi sono molto vicini.
La distorsione è 6,3 % a barilotto alla focale di 12 mm a tutta apertura corretta automaticamente dalla fotocamera in jpeg, e trascurabile chiudendo il diaframma ed alle focali maggiori. La vignettatura sempre a f/3,5 e 12 mm è di 1,1 stop. La GX80 compensa anche questa automaticamente in jpeg. In raw le compensazioni dipendono dal software usato.
In conclusione un obiettivo con una nitidezza non particolarmente elevata e che per questo non mi ha convinto del tutto. Le altre sue caratteristiche ottiche però sono buone, ma non è opportuno diaframmarlo oltre f/16. In complesso però un comportamento adeguato per uno zoom molto economico. Il suo pregio maggiore è la compattezza e la leggerezza che consente di ridurre al minimo le dimensioni della fotocamera. Lo ritengo però più adatto ad una ultracompatta come la GM5 mentre per la GX80 sarebbe più adatto il G Vario 14-42 mm PZ leggermente migliore e di pochi mm e grammi più grande.
Allego le foto per le focali di 12 e 32 mm .
Stabilizzazione
La Panasonic ha introdotto la stabilizzazione sul sensore a partire dalle GX7 e GX8 e l’ha poi adottata per tutti i modelli successivi. Sulla GX80 la stabilizzazione sul sensore funziona in collaborazione con quella sull’obiettivo, se questa è disponibile, per migliorarne l’efficacia. Tutti gli zoom sono stabilizzati con la stabilizzazione Power OIS o Mega OIS, mentre tra i focale fissa solo il Leica DG Macro Elmarit 45 mm lo è. La disponibilità della stabilizzazione sul corpo va quindi a vantaggio dell’uso con gli obiettivi a focale fissa e anche con gli obiettivi di altre fotocamere montati con anelli adattatori.
Con lo zoom 12-32 alla massima focale di 64 mm ho ottenuto un guadagno con la stabilizzazione di 5 stop rispetto al tempo minimo di sicurezza di 1/80 di secondo arrivando a scattare foto nitide a 1/2,5. Un ottimo risultato, superiore di uno stop a quanto ottenuto in precedenzacon altre Panasonic e che dimostra l’efficacia del doppio sistema di stabilizzazione.
Raffica
Le possibilità di scatto a raffica della GX80 sono descritte nella pagina “Descrizione & uso”.
Per le prove ho usato una scheda HC I classe 10.



Alla velocità più alta (SH) in jpeg, con l’otturatore elettronico, è possibile scattare 80 fotogrammi con messa a fuoco ed esposizione sul primo fotogramma e senza live view.
Alla velocità alta (H) di 10 fg/s, senza live view, autofocus ed esposizione al primo scatto e otturatore meccanico, la GX80 è arrivata a scattare al massimo 9 fg/s per almeno 20 secondi e presumibilmente fino a riempimento della scheda. Volendo mantenere la visione live view e l’autofocus ed esposizione scatto per scatto la velocità alta si riduce ad un valore uguale a quella media (M) e si raggiungono i 6 fg/s promessi; anche in questo caso la ripresa può continuare fino a riempimento della scheda. La velocità bassa di 2 fg/s corrisponde ugualmente al nominale.
In raw alla velocità media (M) si possono scattare foto a 6 fg/s per 7 secondi per un totale di circa 40 foto.
Nella pratica le foto scattate sono quasi sempre a fuoco, anche per soggetti in movimento veloce, con qualche sporadico caso di fuori fuoco, subito però recuperato nella foto successiva.
Con la ripresa a raffica 4K si ottengono video da 30 fg/ da cui è possibile estrarre, durante la visione direttamente in macchina, gli scatti di interesse.
In complesso un’ottima prestazione.
Video
Uno dei punti forti della GX80 è la ripresa video.
Come detto può riprendere video in formato MP4 4K QFHD a 30 o 25 fg/s. Inoltre riprende in Full HD a 1920×1080 pixel con codec H.264 e formato MP4 o AVCHD. In questo caso le velocità di registrazione possono essere 60p/50p, 60i/50i, 30p/25p e 24p.
La ripresa può essere effettuata in modo totalmente automatico oppure si possono usare tutte le modalità di esposizione disponibili, program, a priorità e manuale ed anche molte delle scene disponibili. Si può anche regolare il bilanciamento del bianco. La sensibilità Iso è impostata automaticamente. La messa a fuoco può essere automatica con le modalità disponibili AFS/AFF/AFC oppure manuale. In modalità automatica si può richiedere una nuova messa a fuoco premendo parzialmente il pulsante di scatto.
L’audio è registrato in stereo con volume regolabile.
Durante la ripresa video possono anche essere scattate delle foto. Se si sceglie la priorità al video questo non sarà interrotto e le foto saranno jpeg, formato 16:9 e qualità S (2 Mpx). La registrazione video non sarà interrotta; si possono riprendere così fino a 40 foto. Se si scegle la priorità alle foto queste saranno del fomato specificato, ma la ripresa video e audio saranno interrotte e lo schemo si scurirà; si possono riprendere con questa modalità al massimo 10 foto. Dai filmati 4K a 3840×2160 è anche possibile estrarre fotogrammi da 8 Mpx da usare come foto singole.
Tutte le regolazioni per il video, compresa la messa a fuoco, possono essere fatte con lo schermo touch.
L’esposizione sempre corretta così come la messa a fuoco. L’audio, pur ripreso senza microfono esterno è risultato buono.
Chi cerca un’ottima fotocamera per foto e video dovrebbe pensare seriamente alla GX80.
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Descrizione & uso
Galleria
Conclusioni
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