Olympus PEN-F: prestazioni

Sensore

La PEN-F è dotata di un sensore Live MOS di formato Micro 4/3 (17,3×13 mm), un po’ più piccolo dei sensori APS adottati dalle reflex e da molte mirrorless, con 20 Mpx. La sua sensibilità varia da 80 a 25.600 Iso a passi di 1/3 EV.
Per valutarne le caratteristiche e la qualità pubblico oltre alle foto di prova il grafico del rapporto segnale/rumore in funzione della sensibilità e quello della gamma dinamica massima registrabile in funzione sempre della sensibilità.

Rapporto segnale/rumore

In questo grafico è riportato l’andamento del rumore prodotto dal sensore in funzione della sensibilità Iso. Questo viene rilevato fotografando una superficie completamente bianca e convertendo le foto raw così ottenute in jpeg con la minima compressione possibile (100 %). In questo modo più è alto il rumore, che si presenta in forma di punti scuri e colorati invece di punti bianchi, meno è possibile comprimere la foto e quindi questa risulta di maggiori dimensioni. Ho effettuato la conversione con Olympus Viewer 3, Lightroom e DXO Optics Pro. Per avere una valutazione di come si pone la PEN-F rispetto alle altre fotocamere ho effettuato il confronto con il riferimento, Canon 6D. Ho riportato anche i risultati ottenuti dalla Olympus OM-D E-M5 II, con sensore da 16 Mpx, dalla Panasonic GH4 sempre con 16 Mpx e per le reflex APS dalla Nikon D7000. Le foto sono state convertite con i software forniti dai rispettivi produttori e con Lightroom. La conversione è stata effettuata da raw in TIFF e poi sono state trasformate in JPEG con lo stesso programma, Acdsee Pro, per applicare gli stessi algoritmi di compressione jpeg. Inoltre per un confronto omogeneo fra fotocamere con differente numero di pixel è necessario standardizzare queste dimensioni ad un valore uniforme. Il valore scelto è 10 Mpx che consente di confrontare tutte le macchine disponibili attualmente e consente di effettuare una stampa di formato A4 senza ridimensionamento. Il ridimensionamento è stato fatto durante la conversione raw/tiff.

olympus_pen-f_rumore

La prima cosa che si nota dal grafico è l’anomalia della curva di rumore delle foto delle due Olympus convertite con Olympus Viewer 3. Queste presentano non solo un rumore molto minore di quello della Canon 6D fullframe, cosa non realistica data la differenza di dimensione dei sensori da cui dipende per la maggior parte il rumore, ma un rumore inferiore alla sensibilità di 25600 Iso rispetto a quello a 12800. Evidentemente Olympus Viewer 3 applica una riduzione di rumore alle foto convertite anche se si imposta la riduzione a SPENTO e si esclude l’eliminazione dei falsi colori. Questo però comporta una perdita di nitidezza percepibile da 6400 Iso e anche di dettaglio da 12800 Iso. Le foto convertite con DXO Optics Pro e con Lightroom presentano molto maggior rumore, ma sono anche più nitide. Applicando un’opportuna riduzione di rumore con questi software si ottengono risultati uguali a Olympus Viewer 3 o anche leggermente migliori. E’ chiaro quindi che le misure di rumore con il software Olympus non sono attendibili, ma le riporto comunque per completezza.
Le curve ottenute con gli altri software sono invece in linea con una delle migliori Micro 4/3, la Panasonic GH4 e, con DXO, anche leggermente migliori alle alte sensibilità. Il comportamento è buono con una differenza di 1,5-2 stop come prevedibile in base alle dimensioni dei sensori.

Gamma dinamica

La gamma dinamica misura la massima differenza di luminosità, fra ombre e luci, registrabile dal sensore prima di arrivare alla saturazione. Nel grafico sono riportate la massima differenza di luminosità in sottoesposizione e sovraesposizione, rispetto all’esposizione corretta, alle quali è ancora possibile distinguere dei dettagli nelle ombre e nelle luci, la loro somma che corrisponde alla gamma dinamica complessiva registrata dal sensore, e la gamma dinamica della Canon 6D come riferimento. La gamma dinamica è espressa in valori EV con un intervallo minimo di 1/3 EV.

olympus_pen-f_gamma_dinamica

La PEN-F ottiene in questo test un ottimo risultato con una gamma dinamica inferiore alla Canon 6D da 1/3 EV con un massimo di 2/3 ale sensibilità più alte. E’ meglio di quello che ci si potrebbe aspettare date le dimensioni del suo sensore.

Le foto di test in interni e notturne sono scattate a tutte le sensibilità da 80 a 25.600 Iso.

Foto con Olympus Viewer 3

Foto con Lightroom da 3200 Iso

Foto con DXO Optics Pro da 3200 Iso

Le foto fino a 3200 Iso raw convertite con Olympus Viewer 3 non presentano segni di rumore ed un’ottima nitidezza, mentre in quelle convertite con DXO o Lightroom il rumore inizia ad essere, leggerissimo a 1600 Iso ed è ben visibile a 3200 Iso. A 6400 Iso con Viewer 3 si può vedere un leggero rumore in forma di piccoli granelli scuri veramente poco evidenti, mentre è evidente nelle foto convertite con DXO o Lightroom con la riduzione di rumore azzerata, molto ben controllato da Olympus Viewer 3, con una buona nitidezza che permette di utilizzare pienamente queste foto. A 12800 Iso il rumore diventa più percepibile e la nitidezza diminuisce, mentre nella foto con DXO o Lightroom il rumore è eccessivo. Infine a 25600 Iso con Olympus Viewer 3 il rumore è visibile, ma sempre con granelli scuri e la foto perde di nitidezza e saturazione, con DXO o Lightroom è pervasa dal rumore e praticamente inutilizzabile.

Foto jpeg dalla fotocamera

Le foto jpeg prodotte dalla macchina con la riduzione di rumore impostata su BASSO sono quasi identiche come rumore e nitidezza a quelle convertite con Olympus Viewer 3 fino a 6400 Iso, perdendo qualcosa in nitidezza oltre questa sensibilità. Questo è un ottimo risultato e permette, quando non si pensa di dovere apportare in seguito correzioni alle foto, di scattare direttamente in jpeg.

Foto con Lightroom con riduzione di rumore da 6400 Iso

Foto con DXO Optics Pro con riduzione di rumore da 6400 Iso

Applicando un’opportuna riduzione di rumore con Lightroom e ancor più con DXO, calibrandola accuratamente sul monitor si riesce ad ottenere qualcosa di meglio di Viewer 3.

Foto a 10 Mpx da 3200 Iso

Le foto in formato ridotto e standardizzato a 10 Mpx, adatte ad una stampa A4 (29,7×21 cm) e al confronto con altre fotocamere, dimostrano che a queste dimensioni anche le foto a 6400 Iso, direttamente jpeg dalla macchina oppure convertite con Viewer 3, possono essere utilizzate.
In conclusione con la PEN-F è possibile scattare senza problemi fino a 3200 Iso e con qualche riserva fino a 6400, sia direttamente in jpeg, sia in raw convertendo con Viewer 3 che fornisce ottimi risultati, a parte l’impossibilità di escludere completamente la riduzione di rumore.  In caso di necessità si possono usare anche le sensibilità superiori, con un’ovvia perdita di qualità, ma ottenendo risultati solo due anni fa insperabili.

Obiettivi

La PEN-F è dotata di innesto obiettivi Micro 4/3. questo vuol dire che può montare tutti gli obiettivi per Micro 4/3 disponibili, indipendentemente dal produttore, mantenendo tutti gli automatismi previsti. Ricordo che il fattore moltiplicativo degli obiettivi 4/3 e Micro 4/3 è 2, quindi per conoscere la focale equivalente in termini di formato 35 mm o fullframe basta raddoppiare la focale reale
Complessivamente sono disponibili oltre 60 obiettivi autofocus con innesto Micro 4/3 più altri 21 Olympus 4/3 usabili con l’adattatore MMF-3 che mantiene tutti gli automatismi.
Come Olympus Micro 4/3 sono disponibili 27 obiettivi, di cui 16 zoom dal grandangolare 7-14 mm al tele zoom 75-300 comprendendo uno zoom ad ampia escursione 14-150, gli zoom a luminosità costante della serie Pro 7-14/2,8, 12-40/2,8 e 40-150/2,8, e 10 focali fisse con molti obiettivi luminosi, 12/2,0, 17/1,8, 45/1,8, 75/1,8, un “pancake” 17 mm f/2,8, un 300 mm f/4,0 ed infine un Macro 60/2,8.
Panasonic offre complessivamente 27 obiettivi, 17 zoom e 10 fissi, fra cui si segnalano gli zoom ad alta luminosità 12-35/2,8 e 35-100/2,8 stabilizzati, il luminoso 20/1,7 “pancake”, i Leica 15/1,7, 25/1,4, 42,5/1,2, lo zoom supercompatto e motorizzato GX 14-42, lo zoom grandangolare 7-14 mm, il Fisheye 8 mm e il macro Leica 45/2,8.
Oltre a questi sono disponibili 5 Sigma, un Tamron, alcuni Samyang a messa a fuoco manuale, e quattro eccezionali obiettivi ad alta luminosità f/0,95 e a fuoco manuale di Voigtlaender un 10,5 mm, un 17,5 mm un 25 mm e un 42,5 mm.
Gli obiettivi sono caratterizzati da dimensioni ridotte rispetto a quelli per le APS o le fullframe, in particolare quelli per le reflex, perché progettati esclusivamente per questo formato.
Da notare però che la fotocamera e il software Olympus sono in grado di correggere la distorsione, le aberrazioni e la vignettatura solo per gli obiettivi originali. Per quelli di altra marca si dovranno eventualmente correggere queste aberrazioni manualmente oppure usare software diversi in grado di farlo.
Sulle Micro 4/3 poi è possibile montare, con opportuni adattatori, praticamente tutti gli obiettivi disponibili per fotocamere reflex o a telemetro grazie al ridotto tiraggio della montatura, naturalmente con messa a fuoco manuale, ma con automatismo di esposizione a priorità dei diaframmi. Olympus fornisce gli anelli per obiettivi 4/3 e OM, ma ce ne sono molti altri disponibili da altri fornitori, compreso quello per Leica M.

Con la EM-5 II ho avuto a disposizione lo M Zuiko 17 mm f/1,8 con cui è anche venduta in kit e lo M Zuiko 45 mm f/1,8.

M Zuiko 17 mm f/1,8

E’ un obiettivo corrispondente ad un grandangolo moderato (focale equivalente 34 mm) adatto ai più diversi usi, foto di strada, paesaggi, interni, ritratti ambientati, da usare come obiettivo “normale”. E’ composto da 9 lenti, di cui 2 asferiche e una HR, in 6 gruppi. La distanza di messa a fuoco minima è di 25 cm, le dimensioni 36 mm di lunghezza e 58 mm di diametro, pesa solo 120 grammi.
Il diaframma equivalente è f/3,5.

Risoluzione

olympus_pen-f_17-18_risoluzione

la risoluzione è ottima al centro già a tutta apertura e si mantiene così fino a f/8,0, poi cala progressivamente fino a valori scarsi a f/22. I bordi sono inferiori, buoni da tutta apertura, molto buoni da f/2,8 fino a f/8,0 e poi perdono come il centro fino a molto scarso a f/22.
La distorsione è -4,5 % a barilotto a f/1,8, la vignettatura è di -1 stop sempre a f/1,8, ma diminuisce rapidamente chiudendo il diaframma. Entrambe sono corrette automaticamente dalla fotocamera o nella conversione raw con Olympus Viewer 3 o con altri software come DXO.
Complessivamente un buon obiettivo.

Ho provato l’obiettivo anche attivando la funzione High Res.
Sfruttando questa funzione, che tramite lo scatto di 8 foto spostando il sensore di 1/2 pixel alla volta riesce ad ottenere una foto da 50 Mpx (8160×6120 pixel) si ottiene anche nel test dell’obiettivo una risoluzione superiore. In questo caso però l’apertura minima dell’obiettivo è limitata a f/8,0.

olympus_pen-f_17-18_risoluzione_hight-res
La risoluzione è eccellente al centro fino a f/5,6, raggiungendo quella rilevata con la Sony A7R da 36 Mpx. decade un po’ a f/8,0 per la diffrazione e quindi giustamente Olympus ha limitato l’apertura minima a questo valore. I bordi però sono inferiori, raggiungendo valori ottimi, ma di poco superiori a quelli raggiunti in condizioni di risoluzione nativa del sensore. Questo dimostra la qualità dell’obiettivo e il fatto che a limitarla è ancora la risoluzione del sensore, nonostante sia stata aumentata da 16 a 20 Mpx, aumento che in termini di risoluzione si traduce in un 12,5 % corrispondente a quanto rilevato.

M Zuiko 45 mm f/1,8

E’ un obiettivo corrispondente ad un tele moderato (focale equivalente 90 mm) adatto per ritratti, dettagli, paesaggi, teatro, sport, animali ed altro. E’ composto da 9 lenti, di cui 2 E-HR, in 8 gruppi. La distanza di messa a fuoco minima è di 50 cm, le dimensioni 46 mm di lunghezza e 56 mm di diametro, pesa solo 116 grammi.
Il diaframma equivalente è f/3,5.

Risoluzione

olympus_pen-f_45-18_risoluzione

la risoluzione è molto buona al centro a tutta apertura e migliora diventando ottima da f/2,8 fino a f/8,0, poi cala progressivamente fino a valori scarsi a f/22. I bordi sono inferiori, buoni da tutta apertura, molto buoni da f/2,8 fino a f/8,0 e poi perdono come il centro fino a molto scarso a f/22.
La distorsione è 1 % a cuscino a f/1,8, la vignettatura è di -0,3 stop sempre a f/1,8, trascurabile. Entrambe sono corrette automaticamente dalla fotocamera o nella conversione raw con Olympus Viewer 3 o con altri software come DXO.
Le foto pubblicate sono a f/1,8, f/8,0 e f/22.

Anche questo è un obiettivo molto buono.

Le foto pubblicate sono a f/1,8, f/8,0 e f/22 per entrambi gli obiettivi e confermano le rilevazioni.

Per entrambi gli obiettivi sconsiglio di usare il diaframma f/22 che a causa della diffrazione fa decadere notevolmente le prestazioni.

Stabilizzazione

Olympus ha introdotto sulla serie PEN-F la stabilizzazione cosiddetta “a 5 assi”. In realtà si tratta di una stabilizzazione della rotazione sui tre assi della fotocamera (in uno spazio a tre dimensioni ci possono essere solo tre assi di rotazione!) e della traslazione orizzontale e verticale sul piano del sensore. In totale fanno 5 movimenti.
La stabilizzazione sul sensore ha il vantaggio di essere disponibile su tutti gli obiettivi compresi quelli a focale fissa luminosi, anche grandangolari, che di solito nei sistemi con stabilizzazione sull’obiettivo non sono disponibili. Funziona poi anche con qualsiasi obiettivo montato con anelli adattatori. Lo svantaggio di questa stabilizzazione è che è meno efficace di quella ottica per gli obiettivi di lunga focale, tele o zoom.

Nel caso della PEN-F la stabilizzazione si è dimostrata molto efficace come si può vedere dai ritagli pubblicati scattati con il 45 mm (90 mm equivalenti). Il tempo di sicurezza è di 1/100 di secondo. Con la PEN-F e la stabilizzazione attiva sono riuscito a scattare foto nitide fino a un tempo di scatto di 1/3 secondo con un guadagno di 5 stop sul tempo di sicurezza, quanto promesso da Olympus. Ciò è confermato anche dalle foto presentate in galleria.

Raffica

La PEN-F dispone di due velocità di raffica: alta a 10 fg/s e bassa a 5 fg/s. In alta velocità messa a fuoco e l’esposizione sono determinate dal primo fotogramma e rimangono costanti per tutte le altre foto. Con la velocità più bassa la messa a fuoco e l’esposizione sono determinate scatto per scatto.
Per le prove ho usato una scheda UHS 3, scattando in priorità dei tempi a 1/1000 e in messa a fuoco manuale.

raffica H jpeg
raffica H jpeg
Raffica H raw
Raffica H raw
Raffica H raw+jpeg
Raffica H raw+jpeg
Raffica L jpeg
Raffica L jpeg
Raffica L raw
Raffica L raw
Raffica L raw+jpeg
Raffica L raw+jpeg

In jpeg La PEN-F raggiunge la velocità, alla velocità più alta, i 10 fg/s per i primi 2,5 secondi, poi la velocità scende fre a 3 fg/s, ma la raffica può continuare presumibilmente fino a che la scheda di memoria è piena. E’ possibile controllare durante la raffica le foto nel mirino elettronico o sullo schermo. Con la velocità più bassa ho ottenuto i 5 fg/s per 7,5 secondi poi si passa a 3 fg/s indefinitamente.
In raw si ottengono uall velocità alta 10 fg/s sempre per 2,5 secondi poi si scende a 2 fg/s; alla velocità più bassa si ottengono 5 fg/s per 6 secondi e po 2 fg/s. In raw più jpeg si hanno sempre 10 fg/s per 2,5 secondi e poi 1,5 fg/s; alla velocità bassa 10 fg/s per 6 secondi e poi 1,3 fg/s.
Nelle riprese pratiche, attivando l’autofocus continuo, e alla velocità più bassa la PEN-F riesce a raggiungere i 5 fg/s mantenendo bene a fuoco un soggetto in movimento in allontanamento progressivo.
Un risultato molto buono per una fotocamera non certo nata per le riprese dinamiche

Video

La ripresa video consente di riprendere video Full HD a 1920×1080 pixel o HD a 1280×720 pixel con audio stereo. Per la ripresa si possono regolare le modalità di esposizione, P A S e M, il bilanciamento del bianco la compensazione dell’esposizione e la modalità di messa a fuoco. La messa a fuoco è continua.
Nelle prove ho riscontrato una corretta esposizione e bilanciamento del bianco. La messa a fuoco ha funzionato bene, senza dimostrare incertezze e perdita di fuoco,anche per soggetti in movimento. Eventuali passaggi di disturbo davanti alla scena non l’hanno influenzata.
Peccato per la mancanza della ripresa 4K.

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Descrizione & uso
Galleria
Conclusioni
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