Sony A1: prestazioni e conclusione

Sensore

La A1 è dotata di un sensore “stacked” BSI-CMOS retroilluminato  di formato fullframe (36×24 mm) con 50 Mpx e senza filtro antialias. La sua sensibilità varia da 100 a 51200 ISO con estensione 50 a 102400 a passi di 1/3 EV.
I sensori di tipo “stacked” hanno una memoria DRAM integrata che immagazzina le informazioni ricevute dal sensore e consente una lettura rapidissima dei dati. Per questo l’otturatore elettronico della A1 riesce a leggere tutti i pixel di un’immagine contemporaneamente e non provoca deformazioni per i soggetti in movimento (definite fenomeni di “rolling shutter”) come fanno molti otturatori elettronici. Inoltre in unione alla potenza del doppio elaboratore d’immagine BIONZ XR è in grado di scattare foto al ritmo di 30 al secondo mantenendo il live view, cioè la visione dell’immagine nel mirino o nello schermo in tempo reale.

Per valutarne le caratteristiche e la qualità pubblico oltre alle foto di prova il grafico del rapporto segnale/rumore in funzione della sensibilità e quello della gamma dinamica massima registrabile in funzione sempre della sensibilità.

Rapporto segnale/rumore

In questo grafico è riportato l’andamento del rumore prodotto dal sensore in funzione della sensibilità.
Il rumore viene rilevato fotografando una superficie completamente bianca e convertendo le foto raw così ottenute direttamente in jpeg usando per tutte le fotocamere Adobe Lightroom. In questo modo si uniforma il trattamento di tutti i raw applicando per tutti la stessa compressione jpeg con fattore 100 %.
Per poter confrontare però foto ottenute da fotocamere con diverso numero di pixel tutte vengono ridimensionate alla grandezza di 10 Mpx, adatta per una stampa A4 (circa 21×30 cm).
La curva di rumore della Sony A7 III è il riferimento. In aggiunta riporto anche il grafico della Sony A7R IV da 61 Mpx.

Nota: il sensore della A1 ha una sensibilità ISO inferiore di circa 2/3 di stop a quella nominale. La misura del rumore è perciò stata corretta per tenere conto di questa differenza.

Nel grafico si vede che la curva di rumore della A1 pur partendo allo stesso livello del riferimento A7 III alle basse sensibilità si mantiene sempre su valori superiori a partire da 800 ISO con una differenza di uno stop a partire dai 3200 ISO. La curva ha inoltre un flesso dopo 12800 ISO, come se Sony usasse una doppia curva di attenuazione del rumore per sensibilità medio basse e per quelle alte. La sensibilità di 102400 ISO però non è da considerare essendo una sensibilità estesa (in pratica l’immagine è esposta alla sensibilità di 51200 e poi sovraesposta nella conversione raw).
Il grafico della A7R IV ha andamento analogo a quello della A1 seppure con valori leggermente inferiori.
Anche dall’osservazione delle foto, confrontate con quelle della A7 III dopo essere state ridimensionate a 24 Mpx, si vede che la A1 ha un rumore maggiore del riferimento alle alte sensibilità.

Le foto di test notturne sono scattate a tutte le sensibilità da 50 a 102400 ISO. Le foto raw sono state convertite con CaptureOne for Sony.

Foto raw senza riduzione di rumore

Il rumore inizia ad essere visibile a 1600 ISO, anche se appena percepibile, mentre è più visibile a 3200. Da 6400 ISO è fastidioso ed è necessaria una sua riduzione, cosa possibile senza eccessiva perdita di nitidezza solo fino a 25600 ISO.

Foto raw con eliminazione dei falsi colori

Eliminando i falsi colori il rumore praticamente scompare a 1600 e 3200 ISO con un solo leggero residuo di granulosità a quest’ultima sensibilità. Da 6400 ISO invece la granulosità è più visibile e richiede una riduzione.

Foto raw con riduzione di rumore

Applicando la riduzione di rumore si riesce ad ottenere foto pulite dal rumore fino a 12800 ISO (non del tutto a 25600) a prezzo di una progressiva perdita di nitidezza, accettabile fino a 6400 ISO. Oltre la perdita di nitidezza è eccessiva e la foto a 102400 è praticamente irrecuperabile.

Foto raw senza riduzione di rumore a 10 Mpx

Riducendo le foto alla dimensione di 10 Mpx, adatta ad una stampa A4, circa 30×21 cm, si guadagna in pratica almeno uno stop. Il rumore si incomincia a vedere a 3200 ISO e anche le foto a 6400 ISO possono essere utilizzate.

Foto raw con eliminazione dei falsi colori a 10 Mpx

In questo caso anche la foto a 12800 ISO è affetta solo da leggera granulosità ed è utilizzabile.

Foto raw con riduzione di rumore a 10 Mpx

Con la riduzione di rumore applicata e le foto ridimensionate a 10 Mpx si ottengono foto utilizzabili fino a 25600 ISO e pur a prezzo di una perdita di nitidezza.

Foto jpeg dalla fotocamera

Le foto jpeg prodotte direttamente dalla fotocamera hanno una buona nitidezza anche se è possibile fare meglio con la conversione da raw con CaptureOne. Il rumore, con l’impostazione di riduzione bassa sulla fotocamera, si incomincia a vedere a 6400 ISO con una perdita di nitidezza progressiva man mano che aumenta la sensibilità, anche se le foto potrebbero essere utilizzabili fino a 12800. Oltre come al solito è meglio non andare.

In conclusione con la A1 è possibile scattare fino a 3200 ISO e usando il raw con un’opportuna riduzione di rumore fino a 6400 se si vogliono effettuare stampe di grandi dimensioni alla massima risoluzione o proiezioni su grandi schermi, ma si può arrivare fino a 12800 se le esigenze sono meno stringenti.
Una prestazione apparentemente solo buona, ma nella valutazione si deve tenere conto dell’alta risoluzione del sensore per cui le foto, su schermo o su stampa, non saranno mai osservate alla loro massima dimensione se non per scopi di test.

Gamma dinamica

La gamma dinamica misura la massima differenza di luminosità, fra ombre e luci, registrabile dal sensore prima di arrivare alla saturazione. Nel grafico sono riportate la massima differenza di luminosità in sottoesposizione e sovraesposizione, rispetto all’esposizione misurata dall’esposimetro della fotocamera, alle quali è ancora possibile distinguere dei dettagli nelle ombre e nelle luci, la loro somma che corrisponde alla gamma dinamica complessiva registrata dal sensore, e la gamma dinamica della Sony A7 III come riferimento. La gamma dinamica è espressa in valori EV con un intervallo minimo di 1/3 EV.

 

La A1 ottiene in questo test un eccellente risultato con una gamma dinamica superiore a quella della A7 III di 1 EV ed oltre fino a 12800 ISO, arrivando ad una gamma dinamica da 100 a 800 ISO di 13 EV, allo stesso livello delle medio formato Fujifilm GFX100S e 50S II.
Un’eccellente prestazione.

Per verificare anche in pratica la gamma dinamica ho scattato delle foto di paesaggio, tutte alla stessa sensibilità di 100 ISO, partendo da un valore corretto di esposizione e poi sottoesponendo o sovraesponendo fino a 5 stop. La conversione dei raw è stata effettuata con Lightroom.

In sottoesposizione si può compensare bene con una buona resa della gamma tonale e dei colori fino a -5 stop. Con questa sottoesposizione però si genera un rumore visibile. Con -4 stop la situazione migliora e il rumore è molto ridotto e a -3 stop non è più percepibile. In sovraesposizione invece si possono recuperare fino a +2 stop, parzialmente +3 con un’alterazione dei colori, poi la perdita nelle alte luci è irrecuperabile e le foto diventano piatte e grigiastre.
Un ottimo risultato che consente di recuperare sottoesposizioni fino a 3 stop e sovraesposizioni di 2.

DRO

La A1 dispone anche di una funzione automatica per incrementare la gamma dinamica denominata Dynamic Range Optimizer (DRO) che automaticamente ottimizza la gamma dinamica e anche di una funzione HDR automatica.

Invarianza ISO

Con questo termine si intende la capacità di alcuni sensori di accettare una sotto esposizione in ripresa e una correzione durante la conversione da raw senza che l’immagine mostri un rumore eccessivo. Ciò permette di recuperare il dettaglio nelle ombre e non bruciare le alte luci senza usare l’HDR e di correggere eventuali errori di esposizione.
Per la prova ho esposto una foto in esterni in poca luce per l’esposizione corretta a 12800 ISO e poi ho ridotto la sensibilità, mantenendo costante l’esposizione, fino a -5 stop, cioè 400 ISO, infine ho convertito l’immagine con Lightroom correggendo l’esposizione.

Con una sottoesposizione di -5 stop e una correzione in conversione da raw il rumore è eccessivo e molto superiore a quello della foto esposta correttamente a 12800 ISO. Con -4 stop di sottoesposizione, 800 ISO, il rumore è solo leggermente superiore a quello della foto esposta correttamente. Da -3 stop, 1600 ISO, il rumore è praticamente lo stesso della foto esposta correttamente a 12800.
Il sensore quindi consente un’ottima invarianza ISO con la possibilità di sottoesporre, in caso di necessità di 3 stop senza particolari problemi.

Obiettivo

Con la A1 ho avuto a disposizione per la prova lo zoom GM 24-70 mm f/2,8.

Si tratta di uno zoom professionale di alta qualità e luminosità di uso generale e adatto per tutti i tipi di foto. Le sue dimensioni sono grandi soprattutto in rapporto a quelle del corpo macchina e così il peso che sbilancia l’insieme verso l’avanti. Per scattare è quindi necessario sostenere la macchina con entrambe le mani, la sinistra sotto l’obiettivo.

L’obiettivo è composto da 18 lenti in 13 gruppi con una lente extreme aspherical, una super ED, una ED e trattamento antiriflessi Nano AR coating. Il motore di messa a fuoco è piezoelettrico e la distanza di messa a fuoco è di 38 cm con un ingrandimento 0,24x. Il diaframma ha 9 lamelle.
Le dimensioni sono 136 mm di lunghezza con un diametro di 88 mm e un peso di 886 g. Il materiale di costruzione è lega di magnesio.
E’ fornito con un ampio paraluce a tulipano con blocco.
Il prezzo di 1.920 € è alto, ma proporzionato alla qualità dell’obiettivo,

Per questo obiettivo non è necessario il diagramma della variazione di apertura al variare della focale in quanto questa è fissa, f/2,8, e nemmeno il diagramma relativo al diaframma equivalente in quanto si tratta di fullframe.

Risoluzione

Come spiegato nell’articolo “Risoluzione: obiettivi e sensori” riporto le misure della risoluzione orizzontale relative all’accoppiata obiettivo sensore, per le focali di 24, 35, 50 e 70 mm.

Nota importante sulla risoluzione:

il sensore da 50 Mpx della A1 in formato 3:2 produce foto che sul lato orizzontale hanno 8640 pixel. Questo significa che la risoluzione orizzontale massima teoricamente ottenibile è 8640:2= 4320 linee. I sensori con filtratura Bayer, come questo, però non riescono mai ad arrivare alla massima risoluzione teorica, anche senza filtro antialias, a causa dell’interpolazione necessaria per ricostituire l’immagine e si fermano mediamente al 70 % di tale valore, circa 3000 linee.
_________________________________________________________________________________

La risoluzione è sempre molto buona e uniforme al centro e ai bordi, molto vicini, a tutte le focali ed a tutte le aperture, con una lieve caduta a f/22. Solo a 24 mm i bordi sono appena inferiori al centro.
Questo obiettivo provato precedentemente con la A7R IV da 61 Mpx aveva dato risultati superiori quindi è evidente che anche in questo caso il limite alla risoluzione è originato dal sensore, pur da 50 mpx,

La distorsione è a tutta apertura il 2,9 % a barilotto a 24 mm, per poi diventare a cuscinetto fino al 1,9 % a 70 mmm; è corretta automaticamente, se si sceglie questa opzione, dalla fotocamera nella conversione in jpeg o da CaptureOne durante la conversione.

La vignettatura è 2,4 stop a 24 mm f/2,8 e 1,5 stop a f/4,0; 1 e 2/3 di stop a 70 mm a tutta apertura.

E’ un obiettivo complessivamente ottimo, come avevo concluso nella prova della A7R IV, progettato per elevate risoluzioni.
Gli unici suoi difetti sono la distorsione un po’ elevata anche se correggibile automaticamente o manualmente e la vignettatura a 24 mm a tutta apertura, anche questa correggibile automaticamente.
Quanto alle dimensioni e peso questi sono lo scotto da pagare per avere uno zoom ad elevata luminosità su una fullframe. La nuova versione GM 24-70/2,8 II ha però ridotto significativamente le dimensioni ed il peso dell’obiettivo, anche se il costo purtroppo è aumentato.
Solo Tamron con la sua serie di zoom f/2,8 17-28, 28-75 e 70-180 è riuscita a contenerne dimensioni e peso, ed anche il costo, sacrificando un po’ l’escursione focale.
Complessivamente l’insieme della A1 e del GM 24-70/2,8 non è però di peso eccessivo e si porta in giro, anche al collo, senza grossi problemi.

Autofocus

Nella pratica l’autofocus è molto preciso e ha dimostrato un’elevata’ velocità anche per soggetti in rapido movimento. Non ha mai mancato la messa a fuoco anche in condizioni di pochissima luce.
La modalità di scelta automatica dei punti AF si è rivelata valida in molti casi, ma se si vuole una maggiore precisione e sicurezza è preferibile usare l’area estesa piccola o addirittura il punto singolo. Sia l’una che l’altro si spostano nell’inquadratura molto facilmente con il joystick o direttamente col tocco sullo schermo che a questo proposito può essere suddiviso da menu in modo da destinare allo spostamento del punto AF solo l’area di destra più facilmente raggiungibile col pollice. La modalità spot flessibile esteso si rivela molto efficace: una volta agganciato il soggetto in movimento lo segue senza perderlo, sia per i veicoli in movimento sia per il ciclista, prova nella quale non ha sbagliato quasi nessuno scatto come vedremo più avanti. L’autofocus intercetta immediatamente i soggetti in movimento e li aggancia senza mai posizionarsi su soggetti fermi o sullo sfondo, come mi è capitato qualche volta con altre fotocamere. Anche la funzione di rilevamento del volto e degli occhi è eccellente e funziona rapidamente seguendo il soggetto senza problemi in autofocus continuo.
La sua sensibilità è ottima, -4 EV (32 secondi a f/1,4 a 100 ISO) e non rallenta se non di poco quando la luce è scarsa, non dimostrando mai incertezze.
Nelle riprese video la messa a fuoco è continua. E’ abbastanza precisa e non dimostra incertezze e perdite di fuoco.

Stabilizzazione

A partire dalla serie II delle A7 Sony ha introdotto su tutti isuoi modelli di mirrorless fullframe la stabilizzazione sul sensore a “5 assi”. Alcuni obiettivi con innesto FE però dispongono anche di stabilizzazione ottica.
Pe provare la sua efficacia ho effettuato degli scatti alla focale di 70 mm con e senza stabilizzazione, a partire da un tempo di scatto di 1/160 doppio di quello normalmente considerato di sicurezza, il reciproco della focale quindi 1/70 arrotondato a 1/80, e poi raddoppiandolo ad ogni scatto e arrivando fino a 0,8 secondi.

Con la stabilizzazione attiva le foto sono tutte nitide e prive di mosso fino a 1/20 di secondo (2 stop di guadagno). A 1/10 alcune sono nitide ed altre mosse, così come a 1/5 velocità a cui su 5 scatti 2 sono abbastanza nitidi e gli altri 3 hanno tracce di mosso. Oltre, da 0,4 secondi, tutte le foto sono mosse. Senza stabilizzazione gia a 1/80 uno dei 5 scatti presenta tracce di mosso. Aumentando la lunghezza del tempo di scatto le foto sono sempre più mosse, anche se può capitare anche il caso di qualche foto nitida come la N° 19 scattata ad 1/20.
In conclusione la stabilizzazione della A1 garantisce un guadagno di due stop sicuri, di tre con una percentuale del 40-50 %, ma non si può andare oltre. Questo può meravigliare, ma è dovuto all’elevata risoluzione del sensore per questo più sensibile al micromosso, come dimostra anche il fatto che il tempo di solito ritenuto di sicurezza, il reciproco della focale in questo caso 1/80, non si è dimostrato sempre sufficiente in assenza di stabilizzazione.

Raffica

La A1 dispone, come detto, con l’otturatore elettronico, di quattro velocità di raffica: H+ a 30 fg/s, H a 20 fg/s, M a 15 e L a 5 fg/s. Con l’otturatore meccanico invece scatta a 10 fg/s alla velocità H+, 8 fg/s a quella H, 6 fg/s a quella M e 3 fg/s a quella L.
Le prove sono state effettuate con una scheda SD UHS II da 300 mb/s, scattando con messa a fuoco manuale, priorità dei tempi a 1/1000.

Otturatore elettronico – Jpeg normal

Alla velocità H+ la A1 ha scattato a 30 fg/s per 8 secondi, poi la velocità è scesa a circa 18-20 fg/s.

Otturatore elettronico – Raw compresso

Alla velocità H+ ha scattato a 30 fg/s per 3 secondi poi proseguendo a strappi di 3 fg alla volta.

La durata della raffica è stata influenzata dalla relativa lentezza della scheda usata, specialmente nel caso del raw. Con una CFexpress di tipo A la raffica a velocità nominale sarebbe durata di più.

Otturatore meccanico – Jpeg normal

Alla velocità H+ la A1 ha scattato a 15 fg/s senza interruzioni per oltre 20 secondi e presumibilmente fino al riempimento della scheda.

Otturatore elettronico – Raw compresso

Alla velocità H+ ha scattato a 10 fg/s per circa 7 secondi poi proseguendo a strappi di 2 fg alla volta.

Per le prove pratiche ho scattato nella mia consueta postazione di prova a veicoli ad elevata velocità, sia in avvicinamento che in allontanamento. Ho usato una scheda UHS II da 300 mb/s, priorità dei tempi con tempo di 1/1600, ISO auto per la corretta esposizione, autofocus continuo a inseguimento con profilo standard, in jpeg normal con l’otturatore elettronico.
Nel test la A1ha mantenuto sempre la velocità di 30 fg/s riuscendo a seguire e mantenere sempre bene a fuoco il soggetto riuscendo a mettere a fuoco tutti i 1159 scatti effettuati di cui non ce n’è uno fuori fuoco.
Anche in prove estemporanee e in Program la A1 è riuscita a scattare a 30 fg/s mettendo sempre a fuoco tutti gli scatti.

Prova del ciclista

E’ effettuata riprendendo un ciclista che si avvicina a bassa velocità da circa 50 metri fino a passare a a fianco al fotografo. E’ così possibile valutare la capacità dell’autofocus di seguire il soggetto e tenerlo a fuoco  in avvicinamento.
Ho usato lo zoom alla focale di 70 mm a tutta apertura per ridurre al minimo la profondità di campo, autofocus continuo in spot flessibile esteso e rilevamento del volto attivo.
Nella sequenza la A1 ha scattato, usando la velocità H, costantemente a 20 fg/s; su 726 scatti ne ha messi correttamente a fuoco 708, 17 erano a fuoco sulla ruota, sul manubrio o sulla maglietta e 1 era fuori fuoco.
Pubblico gli ultimi 40 scatti di una sequenza di 180 (9 secondi) con 39 scatti a fuoco sul volto (scritta in verde) e uno solo a fuoco sulla maglietta (scritta in giallo).

Una prestazione eccellente che fa di questa fotocamera la migliore della categoria per riprese sportive o naturalistiche di soggetti in rapido movimento come animali nel loro ambiente naturale.

Video

La A1 riprende video 8K a 7680×4320 pixel 30/25p e 4K 3840×2160 pixel 120/100/60/50p in formato MP4 o AVCHD con codec XAVC S o HS e audio stereo.
La ripresa si può attivare in qualsiasi modalità di funzionamento, Program, a priorità dei tempi o diaframmi e manuale oppure portando la manopola delle modalità nella posizione video. In questo caso è possibile variare la modalità di esposizione, Program, priorità dei tempi o dei diaframmi e manuale da menu. La messa a fuoco può essere continua o manuale.
Per le riprese video 8K è necessario usare una scheda CFexpress tipo A mentre per quelle 4K può andar bene anche una scheda SD UHS II.
Nelle riprese l’esposizione e bilanciamento del bianco sono stati sempre corretti. La messa a fuoco ha funzionato bene anche variando la focale dell’obiettivo e con soggetti in movimento anche veloce.

Galleria

Le foto sono state scattate a Roma.
Prevalentemente ho usato la impostazione automatica della sensibilità che se la luce è sufficiente si imposta a 100 ISO mentre per le foto in notturna è arrivata fino a una sensibilità di 12800 ISO.
Le foto sono state convertite con CaptureOne Express for Sony con la riduzione di rumore azzerata.

Le foto sono tutte perfettamente a fuoco con un’ottima nitidezza ed ottimi colori, complessivamente con una notevole qualità d’immagine. Colpisce in particolare la profondità e la tridimensionalità delle foto, merito della fotocamera e dell’ottimo obiettivo. Notare la foto N° 4 scattata a 0,8 secondi a mano libera e perfettamente nitida, superando i risultati ottenuti nello specifico test di stabilizzazione.

Conclusioni

La A1 è stata progettata da Sony per riassumere in un’unica fotocamera le migliori caratteristiche delle sue serie di mirrorless A7R e A9, cioè l’alta risoluzione e l’alta velocità. In questo modo Sony intende offrire un’unica fotocamera per tutti gli usi, sia quando serve un’elevata risoluzione per paesaggi, architettura, moda ed altro, sia quando serve un’elevata velocità di raffica e di autofocus come per la foto sportiva e naturalistica di animali ed uccelli nel loro ambiente naturale.
I risultati sono stati notevoli e collocano la A1 in una categoria a parte. Quasi nessuna altra fotocamera attualmente è in grado di scattare foto di formato fulframe da 50 Mpx a 30 fg/s in modo totalmente silenzioso e senza oscuramento del mirino. Ugualmente poche hanno un autofocus talmente efficiente da riuscire a seguire un soggetto in movimento tenendolo sempre a fuoco, anche ai margini dell’inquadratura, a questa velocità di raffica.
La A1 inoltre con il suo corredo di obiettivi, con le ultime novità per gli zoom e i super teleobiettivi, è in grado di supportare qualsiasi esigenza e situazione.

A differenza però delle uniche due mirrorless a cui si può paragonare per velocità e all’unica anche per risoluzione la A1, viste le sue dimensioni ed il suo peso ridotto, può essere usata senza alcun problema per moltissimi altri generi di fotografia, compresa quella di viaggio dove si vuole un corredo leggero e facilmente trasportabile o quella di strada quando si vuole passare abbastanza inosservati usando una fotocamera che dia poco nell’occhio.
E’ utilissima poi in tutte quelle situazioni in cui si deve scattare in modalità silenziosa, concerti da camera, conferenze, teatro, cerimonie, chiese, situazioni nelle quali ci si può anche avvalere, se necessario, anche delle sue capacità in raffica senza disturbare.
Riguardo alla qualità d’immagine la A1 ha fornito risultati contrastanti. La sua risoluzione è elevata, anche se Sony propone modelli con risoluzione ancora più alta come le A7R IV e V, ma le foto sono comunque molto dettagliate e definite. La gamma dinamica è eccellente, la migliore fra le fullframe provate ed al livello delle medio formato. Il rapporto segnale rumore è invece solo buono, inferiore a quello della A7 III di riferimento, come rilevato a suo tempo anche per la A7R IV,, anche se nel valutarlo si deve considerare l’alta risoluzione del sensore.
Le foto in jpeg provenienti direttamente dalla macchina sono già molto buone, ma si può ottenere qualcosa di meglio usando il raw e convertendo le foto con CaptureOne for Sony per nitidezza, rumore e resa dei colori.
Tutto questo è stato ottenuto mantenendo le dimensioni ed il peso del corpo macchina al livello di quelli delle mirrorless Micro 4/3 o APS.
Quello che invece Sony non ha potuto fare è realizzare degli obiettivi di dimensioni paragonabili a quelle dei sistemi con sensore più piccolo. Ci sono dei limiti ottici e fisici che non consentono di ridurre le dimensioni di obiettivo per fullframe più di tanto. Questo vuol dire che in alcuni casi la leggerezza e la compattezza del corpo macchina sono penalizzate dalle dimensioni degli obiettivi, anche se Sony ha recentemente presentato nuove versioni di alcuni obiettivi della serie GM con riduzioni significative di dimensioni e peso ed anche una serie di obiettivi molto compatti e leggeri.
L’unico altro produttore che sta tentando di produrre obiettivi zoom per fullframe Sony con elevata luminosità, ma di peso e dimensioni contenute è attualmente Tamron che si candida come scelta ideale per chi vuole mantenere compattezza anche nel corredo di obiettivi per queste fullframe.
La validità di queste fotocamere però va misurata anche in funzione degli obiettivi disponibili. Attualmente le Sony dispongono di 62 obiettivi, di cui 41 FE e gli altri E e ne sono promessi altri. Inoltre i principali produttori terzi come Samyang, Sigma, Tamron, Tokina, Viltrox, Zeiss ed altri ormai rendono disponibili i loro obiettivi autofocus anche con innesto Sony E ampliando il corredo disponibile. In aggiunta sono disponibili moltissimi obiettivi a fuoco manuale, anche di elevata qualità, da Laowa, 7artisan, TTartisan ed altri.
L’obiettivo provato GM 24-70/2,8 si è dimostrato ottimo, con una risoluzione elevata ed un alto microcontrasto.

Riassumendo:

Costruzione e finitura

Ottimo: la fotocamera è costruita in lega di magnesio, ben assemblata e finita e da un’impressione di solidità.

Ergonomia e comandi

Molto buono: I comandi sono comodi con tre ghiere di regolazione e numerosi pulsanti personalizzabili che consentono di impostare e regolare completamente la fotocamera senza ricorrere ai menu. L’unico difetto è che i pulsanti sono un po’ sparsi e le loro funzioni devono essere ben memorizzate prima di usarli con disinvoltura.

Menu

Buono: sono stati rinnovati, ma restano un po’ troppo estesi e dispersivi con in alcuni casi troppe abbreviazioni ed una traduzione in italiano approssimativa.

Mirino

Eccellente: ha una altissima risoluzione e un alto ingrandimento, non presenta scie o sensibili perdite di nitidezza se si sposta velocemente l’inquadratura e nemmeno rumore nelle inquadrature in poca luce.

Schermo

Molto buono: lo schermo è chiaro, nitido e brillante. Molto comoda la possibilità di ribaltarlo in alto e in basso. Comoda la possibilità di spostare il punto AF toccando lo schermo.

Autofocus

Eccellente: è preciso e velocissimo, adatto anche a soggetti in movimento veloce che riesce a seguire bene anche in raffica. La sua sensibilità gli consente di mettere a fuoco anche in pochissima luce. Efficiente la funzione di riconoscimento dei volti e degli animali e la messa a fuoco sugli occhi del soggetto anche in autofocus continuo.

Stabilizzazione

Buono: consente di guadagnare 2-3 stop sul valore del tempo di sicurezza minimo. Funziona con tutti gli obiettivi.

Esposizione

Ottimo: sempre corretta anche in condizioni molto difficili. Nelle foto notturne o in locali bui richiede una correzione di -2/3 di stop. Efficace la correzione automatica della gamma dinamica DRO.

Bilanciamento del bianco

Ottimo: in automatismo si è dimostrato sempre corretto, anche con le luci ad incandescenza.

Qualità d’immagine

Ottimo: ottima la risoluzione, la gamma dinamica, la definizione e la resa dei colori in jpeg, solo buono per il contenimento del rumore alle alte sensibilità.

Raffica

Eccellente: raggiunge una velocità di 30 fg/s con AF continuo e live view per raffiche prolungate sia in jpeg che in raw. L’autofocus segue bene i soggetti in movimento senza perdite di fuoco.

Video

Eccellente: Per la ripresa si dispone delle impostazioni automatiche, manuali e a priorità. La messa a fuoco automatica non dimostra incertezze. Dispone di tutte le funzioni necessarie per riprese professionali, compresa la registrazione su dispositivo esterno.

Obiettivi

Ottimo: l’obiettivo provato è di ottima qualità. Il corredo di obiettivi disponibile è ampio e dispone di focali adatte a tutte le riprese

In conclusione la A1 si è dimostrata un’eccellente fotocamera, con caratteristiche e qualità notevoli e di livello altamente professionale. E’ una delle migliori scelte in assoluto fra le fotocamere per le riprese dinamiche, sportive e naturalistiche o quando si richiede un’alta risoluzione, ma è anche un’ottima fotocamera per tutti i generi di foto.

L’unico difetto è il prezzo veramente molto alto anche considerando le qualità della fotocamera.

Pregi

– eccellente velocità di raffica
– eccellente autofocus
– ottima risoluzione
– ottima qualità d’immagine
– eccellente gamma dinamica
– silenziosità di scatto anche in raffica
– costruzione e finitura di ottimo livello
– comandi completi
– dimensioni e peso contenuti per una fullframe
– eccellente mirino
– schermo orientabile e sensibile al tocco
– ripresa video 8K e 4K 120/100p
– funzioni video complete e professionali
– ampio corredo obiettivi

Difetti

– rapporto segnale/rumore alle alte sensibilità
– stabilizzazione non molto efficace
– comandi un po’ “sparsi”
– assenza di un pannello di controllo sulla calotta
– prezzo molto alto
– manuale d’istruzioni troppo sintetico, è necessario scaricare online la guida completa

Alternative

La Sony A1 in realtà non ha alternative, è unica nella sua categoria per il rapporto fra dimensioni, peso e prestazioni.
Elenco comunque le due mirrorless fullframe che hanno prestazioni simili anche se se ne differenziano molto per dimensioni e peso e l’unica APS che le si può paragonare per le prestazioni.

Canon EOS R3

Mirrorless fullframe con sensore stacked BSI-CMOS da 24 Mpx dotato di stabilizzazione a 5 assi. L’autofocus ibrido a rilevamento di fase e di contrasto ha 1053 punti AF con copertura circa del 90 % in orizzontale e verticale. Il mirino ha 5,76 Mpx, un ingrandimento 0,76x con copertura del 100 %. Lo schermo è orientabile in tutte le direzioni, da 3,2″ con 4,15 Mpx. La sensibilità va da 100 a 102400 ISO, espandibile a 50 e 204800. L’otturatore meccanico dispone di tempi da 30 secondi a 1/8000, quello elettronico arriva fino a 1/64000. L’innesto obiettivi è il Canon RF. Sono disponibili attualmente 29 obiettivi Canon autofocus, dal supergrandangolo 14 mm al supertele 800 mm, di cui molti zoom. Non sono però disponibili obiettivi autofocus di altri fornitori, ma solo obiettivi a fuoco manuale. La raffica arriva a 30 fg/s con live view, AF continuo ed esposizione scatto per scatto. Riprende video C4K 4096×2160 pixel 120/100/60/50/30/25/24p con uscita HDMI e Full HD. Dispone di connessioni HDMI, Ethernet, wifi, Bluetooth, microfono, cuffia, terminale di estensione e ricevitore GPS. Ha due alloggiamenti uno per schede CFexpress tipo B e uno per SD UHS II. L’autonomia è di 760 scatti. Il corpo in lega di magnesio è protetto da polvere ed acqua. Le sue dimensioni e peso sono alti, 150x143x87 mm e 1015 grammi con schede e batterie.
Costa 6.249 € solo corpo.

Nikon Z9

Mirrorless fullframe con sensore stacked BSI-CMOS da 46 Mpx dotato di stabilizzazione a 5 assi. L’autofocus ibrido a rilevamento di fase e di contrasto ha 493 punti AF sul 90 % del fotogramma. Il mirino ha 3,69 Mpx, un ingrandimento 0,8x con copertura del 100 %. Lo schermo, ribaltabile in alto, in basso e lateralmente, è da 3,2″ con 2,09 Mpx. La sensibilità va da 32 a 102400 ISO. L’otturatore solo elettronico dispone di tempi da 30 secondi a 1/32000. L’innesto obiettivi è il Nikon Z. Sono disponibili attualmente 29 obiettivi Nikon autofocus, dal supergrandangolo 14 mm al supertele 800 mm, di cui molti zoom; inoltre è disponibile qualche obiettivo autofocus di altri fornitori come Tamron e Viltrox, oltre a numerosi obiettivi a fuoco manuale. La raffica arriva a 30 fg/s con autofocus continuo ad inseguimento ed esposizione scatto per scatto a piena risoluzione o a 120 fg/s alla risoluzione ridotta di 11 Mpx. Riprende video 8K 7680×4320 pixel 30/25p e 4K 120/100/60/50/30/25p con uscita HDMI. Dispone di connessioni USB 3.0, HDMI, Ethernet, wifi, Bluetooth, microfono, cuffia, terminale di estensione. Ha due alloggiamenti uno per schede XQD o CFexpress tipo B e l’altro per SD UHS II. L’autonomia è di 740 scatti. Il corpo in lega di magnesio è protetto da polvere ed acqua. Le sue dimensioni e peso sono elevati, 149x150x91 mm e 1340 grammi con schede e batterie.
Costa 5.990 € solo corpo.

Fujifilm X-H2S

Mirrorless APS con sensore stacked BSI-CMOS e tecnologia X-Trans V, esclusiva Fujifilm, da 26 Mpx, dotato di stabilizzazione a 5 assi. L’autofocus ibrido a rilevamento di fase e di contrasto ha 425 punti AF. Il mirino con 5,76 Mpx ha un ingrandimento 0,8x con copertura del 100 %. Lo schermo è orientabile in tutte le direzioni, da 3″ con 1,62 Mpx. La sensibilità va da 160 a 12800 ISO, espandibile a 80 e 51200. L’otturatore meccanico dispone di tempi da 30 secondi a 1/8000, quello elettronico arriva fino a 1/32000. L’innesto obiettivi è il Fujifilm XF. Sono disponibili 34 obiettivi Fujifilm autofocus, dal supergrandangolo zoom 8-16 mm al supertele zoom 150-600 mm e il notevole 200/2,0 con moltiplicatore 1,4x, con molti obiettivi a focale fissa luminosi, più obiettivi autofocus di altri fornitori, Tamron, Viltrox e Zeiss, oltre a numerosi obiettivi a fuoco manuale di altri fornitori. La raffica arriva a 40 fg/s con autofocus continuo ad inseguimento e live view. Riprende video C4K 60/50/30/25/24p con uscita HDMI. Dispone di connessioni USB 3.1 Gen 1, HDMI, microfono, wi-fi e Bluetooth. Ha due alloggiamenti uno per schede CFexpress tipo B e uno per SD UHS II. L’autonomia è di 580 scatti. Il corpo in lega di magnesio è protetto da polvere ed acqua. Le sue dimensioni e peso sono contenuti, 136x93x95 mm e 660 grammi con schede e batterie.
Costa 2.699 € solo corpo.

<<==== Precedente

Pubblicità

Foto digitale, classica, immagini

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: