Canon EOS R5: test

La EOS R5 insieme alla R6 II fa parte della seconda generazione delle mirrorless fullframe di Canon. La R5 è di taglio professionale, mentre la R6 II, pur avendo notevoli caratteristiche professionali, si rivolge anche ai fotoamatori esigenti.
Questa fotocamera è un progresso sensibile rispetto alla EOS R: Canon ha introdotto per la prima volta sulle sue fotocamere la stabilizzazione sul sensore. Questo, con 45 Mpx è specifico per la R5 e usa la tecnologia Dual Pixel CMOS AF per l’autofocus a rilevamento di fase. L’innesto obiettivi è il Canon RF con baionetta di grande diametro e tiraggio ridotto. Lo schema generale ed il disegno del corpo è simile a quello della precedente EOS R, ma i comandi sono stati rivisti per una migliore praticità. Le prestazioni sono notevoli per l’autofocus e la raffica e ugualmente è stata migliorata la ripresa video che arriva a 8K.
E’ una fotocamera che si inserisce bene nel sistema Canon anche grazie agli adattatori che consentono di usare gli obiettivi EF per reflex conservando gli automatismi.

La EOS R5 ha un corpo di dimensioni medie, Canon non ha cercato in questa come in tutte le sue altre mirrorless fullframe, tranne che nella R8, il massimo della miniaturizzazione, ma nemmeno dimensioni eccessive, preferendo un corpo che consenta ai suoi clienti abituati alle reflex di adattarsi più facilmente a queste nuove fotocamere e contemporaneamente di avere un corpo che possa essere abbastanza equilibrato anche montando obiettivi di grandi dimensioni.

Le caratteristiche principali della R5 sono:

– sensore fullframe CMOS da 45 Mpx
– processore Digic X
– innesto obiettivi Canon RF
– corpo in lega di magnesio
– autofocus ibrido a rilevamento di fase e di contrasto con 5940 punti AF raggruppati in 143 zone e rilevamento volti ed occhi
– sensibilità da 100 a 51200 ISO con estensione a 50 e 102400
– mirino elettronico con 5,76 Mpx, copertura 100 % e ingrandimento 0,76x
– schermo da 3″ con 2.100.000 pixel orientabile in tutte le direzioni
– otturatore a funzionamento meccanico e elettronico con tempi da 30 secondi a 1/8000
– raffica fino a 20 fg/s a pieno formato
– video 8K 8192×4320 pixel 30p e C4K e 4K 120/60/30/24p audio stereo
– doppio alloggiamento per schede CFexpress B e SD UHS II
– prese per microfono, cuffia, HDMI e USB
– sistema di pulizia del sensore a vibrazione ultra sonica
– connessioni wi-fi e Bluetooth
– dimensioni 138x98x88 mm
– peso 738 grammi

La EOS R5 costa 4.469 € solo corpo.

Descrizione

La EOS R5 è una mirrorless di medie dimensioni. Canon non ha seguito l’esempio di Sony che ha ridotto il più possibile le dimensioni delle sue mirrorless, ma invece ha disegnato una fotocamera che con dimensioni più amie consente una buona distribuzione dei comandi, senza essere troppo ingombrante, si presta però ad essere usata anche da chi ha amni grandi o preferisce comunque una fotocamera un po’ più consistente.
L’estetica della R5 con linee curve ed arrotondate nella parte superiore che alloggia il mirino è simile a quella delle reflex della marca e facilmente riconoscibile. Anche la disposizione dei comandi è per molti aspetti simile alle altre Canon con la presenza della terza ghiera posteriore.

Se la si confronta con la Sony A7R V, entrambe con il 24-70/2,8, si vede quindi che questa è più piccola e compatta, anche se il peso è simile.

Inizio la descrizione dal frontale.

A destra del bocchettone d’innesto degli obiettivi c’è il pulsante di sblocco, in basso il terminale del telecomando. A sinistra in alto si vede il led che funziona da illuminatore ausiliario per l’autofocus, indicatore per l’autoscatto. In cima all’impugnatura il pulsante di scatto. In basso a sinistra c’è il pulsante per il controllo della profondità di campo, mentre sull’impugnatura si vede il sensore per il telecomando.

Sulla calotta superiore a sinistra c’è l’interruttore di accensione. Davanti i forellini dell’altoparlante.

Al centro sopra la sporgenza del mirino c’è la slitta per il flash o altri accessori.

Proseguendo verso destra troviamo il piccolo schermo che, quando la fotocamera è accesa, fornisce le informazioni sulle principali impostazioni, illuminabile con il piccolo pulsante alla sua destra.

Poi c’è la ghiera di comando posteriore con al centro il pulsante Mode per impostare le modalità di funzionamento: A+ totalmente automatico con scelta automatica delle scene, Fv a priorità flessibile che consente di impostare tempo di scatto, diaframma, sensibilità più la compensazione dell’esposizione regolando automaticamente il parametro o i parametri non scelti, P esposizione programmata, Tv priorità dei tempi, Av priorità dei diaframmi, M manuale, B posa e C1 C2 C3 modalità di scatto personalizzate. Vicino c’è il pulsante Lock per il blocco dei comandi che evita di modificarli inavvertitamente. Davanti a questa c’è il pulsante rosso per la ripresa video.

Sull’impugnatura c’è la ghiera di comando anteriore e un piccolo pulsante M-Fn che visualizza, nello schermo o nel mirino, un piccolo menu rapido per impostare sensibilità ISO, modalità di scatto, bilanciamento del bianco e compensazione esposizione per il flash. Il pulsante di scatto è sulla punta dell’impugnatura.

Nella parte posteriore, dove i comandi sono tutti concentrati in alto e a destra, in alto a sinistra c’è il pulsante di richiamo dei menu e un pulsante “Rate” per la classificazione delle foto.

Poi al cento il mirino con sulla destra la rotella per la correzione diottrica e in basso il sensore per rilevare l’occhio del fotografo.

Sul lato desto in alto c’è il joystick per spostare i punti AF e per navigare nei menu con accanto il pulsante AF-ON per l’attivazione dell’autofocus indipendentemente dal pulsante di scatto. Poi all’estrema destra il pulsante * per il blocco dell’esposizione e messa a fuoco e a fianco quello per selezionare e poi spostare il punto o la zona AF con il joystick, le ghiere di comando o i tasti del pad.

Scendendo in basso a fianco dello schermo c’è un pulsante per l’ingrandimento o la riduzione dell’immagine, sotto il pulsante Info che consente di modificare le informazioni visualizzate nello schermo o nel mirino con a fianco quello Q per il richiamo del menu rapido.

Scendendo ancora  si trova la terza ghiera di comando, caratteristica delle Canon, che funziona anche come pad a quattro vie con al centro il pulsante per la conferma delle scelte. I tasti servono solo per spostarsi nei menu, fra le opzioni del menu rapido e per spostarsi sull’ingrandimento di una foto visualizzata. Infine in basso ci sono i pulsanti per la revisione delle foto e per la loro cancellazione.

Sul lato destro c’è l’alloggiamento per le schede protetto da uno sportellino.

Sul lato sinistro ci sono dietro tre sportellini gommati verso l’avanti in basso la presa per la sincronizzazione dei flash esterni, in alto quelle per microfono e cuffia e dietro quelle HDMI e USB.

Sul fondello c’è l’attacco a vite per il treppiede allineato con l’obiettivo e lo sportello dell’alloggiamento della batteria agli ioni di litio.

In dotazione, insieme alla macchina sono forniti:

– batteria ricaricabile LP-E6NH
– caricabatteria LC-E6E con cavo
– il tappo di copertura del bocchettone di innesto ottiche
– la cinghia a tracolla
– un dispositivo per il fissaggio del cavo

Il software per visualizzare le foto EOS Utility, quello per la conversione raw Digital Photo Professional e quello per modificare gli stili foto Picture Style Editor devono essere scaricati dal sito Canon, così come il manuale di istruzioni dettagliato, disponibile anche in italiano.

Come accessori opzionali si possono avere:
– batteria supplementare LP-E6NH
– Adattatore CA AC-E6N
– impugnatura BG-R10
– vari flash Canon
– Microfono stereo DM-E100
– microfono stereo direzionale DM-E1
– trasmettitori per flash esterni Speedlite ST-E2 e ST-E3_RT
– Telecomando RC-6
– Telecomando wireless BR-E1
e molti altri reperibili da un lungo elenco nel manuale.

Modalità di funzionamento

Schermate

Menu rapido

Menu

Uso in pratica

La R5 che ho avuto a disposizione era dotata dello zoom RF 24-105 mm f/4,0 L IS.
L’insieme di fotocamera ed obiettivo è molto equilibrato anche se le dimensioni ed il peso non sono indifferenti, ma questo è lo scotto da pagare per avere uno zoom con escursione 4x di buona qualità e luminosità almeno media e costante. In alternativa Canon ha in catalogo anche uno zoom meno luminoso e costoso, il RF 24-105 mm f/4,0-7,1 IS STM, ma è un obiettivo economico più adatto alla EOS R8 che ad una fotocamera con caratteristiche professionali come la R5.

Corpo macchina

Ha un aspetto tipicamente Canon con le linee arrotondate nella parte superiore. E’ ben costruito in lega di magnesio, rifinito con cura, e da una sensazione di robustezza. La parte destra del corpo, dall’impugnatura fino al lato destro del dorso dove ci sono i principali comandi è rifinito con un trattamento zigrinato antiscivolo che ne facilita l’impugnatura. E’ dotato di protezioni per acqua e polvere ed anche gli portellini che ricoprono gli alloggiamenti delle schede, della batteria e le prese di connessione sono dotati di guarnizioni protettive. Si tratta quindi di una fotocamera adatta anche ad un uso intenso e professionale.

Comandi

I comandi riprendono lo schema di tutte le fotocamere Canon con alcune particolarità che costituiscono una scomodità e richiedono di abituarsi per poterle usare rapidamente.
La prima è la posizione dell’interruttore di accensione posizionato sul lato sinistro. Se si trasporta la fotocamera tenendola per l’impugnatura con la mano destra, girando per strada come faccio spesso, avere l’interruttore sulla sinistra rallenta l’accensione della fotocamera perché si deve intervenire anche con l’altra mano, mentre con un interruttore coassiale al pulsante di scatto l’accensione è immediata mentre la si porta all’occhio. Questo in certe situazioni di foto per strada può far perdere qualche scatto. L’alternativa sarebbe quella di tenere la fotocamera sempre accesa, ma ciò comporta un consumo maggiore della carica della batteria.
Le modalità di scatto si impostano con il pulsante Mode e poi scegliendoli da un piccolo pannello visibile nello schermo o nel mirino. Questo comporta una perdita di tempo ed è meno immediato di una manopola da girare. Stranamente però questa soluzione è quella applicata nelle fotocamere professionali di Canon e di Nikon mentre Fujifilm, Panasonic e Sony preferiscono sempre la manopola. I tempi, diaframmi e il “program shift” si possono regolare con la ghiera di comando anteriore. La sensibilità ISO con la ghiera di comando posteriore e la compensazione dell’esposizione con la ghiera sul dorso che però purtroppo può facilmente essere spostata inavvertitamente. Non c’è però un comando diretto per bilanciamento del bianco e non è possibile personalizzare per questo uso i pulsanti del pad a quattro vie che servono solo per navigare nei menu e per spostare i punti AF. L’unica possibilità sono quella di usare il pulsante M-Fn per richiamare, nello schermo o nel mirino, un piccolo pannello menu che consente di regolare oltre al bilanciamento del bianco, la sensibilità, le modalità di scatto e la compensazione esposizione flash, oppure in alternativa premere il pulsante Q che attiva il menu rapido. In questo sono disponibili tutti i principali controlli. Per spostarsi da un controllo all’altro è necessario usare i tasti alto/basso del pad, mentre per regolare i singoli valori si devono usare i tasti destra/sinistra; in alternativa si può anche usare il joystick. Lo stesso si deve fare per impostare la modalità di scatto, singola, a raffica o autoscatto o per la modalità autofocus, spot AF più piccolo di un punto, punto AF, punto AF espanso, Zona AF o rilevamento dei volti ed occhi. E’ un modo di impostazione lento e macchinoso che in certe circostanze potrebbe far perdere qualche occasione fotografica. Per lo spostamento del punto di messa a fuoco invece si può usare l’apposito pulsante all’estrema destra del dorso che consente poi di spostare i punti AF con il joystick; anche qui però è necessari compiere una doppia azione.
I conclusione l’assenza di qualche comando diretto si fa sentire e le impostazioni della fotocamera risultano in alcuni casi poco pratiche.

Menu

I menu sono quelli classici Canon. Per le foto sono suddivisi in quelli relativi all’immagine 8 pagine, all’autofocus 9 pagine, alla visualizzazione ed elaborazione 5 pagine, alla connessione 3 pagine, alle impostazioni e personalizzazione della fotocamera 6 pagine e alla personalizzazione 4 pagine.
Per il video si hanno 8 pagine.
Infine è possibile definite un menu utente. I menu si navigano con le ghiere di comando, il joystick o i tasti del pad muovendosi orizzontalmente tra le pagine e verticalmente tra le singole opzioni.
Complessivamente sono abbastanza chiari e comprensibili, anche se mancano le opzioni per la personalizzazione di alcuni comandi.

Mirino

Il mirino, di tipo OLED, ha una risoluzione di 5,76 Mpx e un’estrazione pupillare di 23 mm con un ingrandimento 0,76x e copertura del 100 %. La correzione diottrica varia da -4 a +3 diottrie. La risoluzione è ottima, anche se non il massimo. Nel mirino è possibile vedere tutto quello che si vede sullo schermo, compresi tutti i menu, quindi anche in questo caso operare tutte le regolazioni senza staccare l’occhio. Altro vantaggio, come di quasi tutti gli elettronici, è quello di poter vedere in anticipo l’esposizione e la sua compensazione, il bilanciamento del bianco e gli eventuali profili colore applicati e correggerli se del caso. Infine ha una caratteristica molto utile: quando si gira la fotocamera per un’inquadratura verticale le informazioni nel mirino si spostano rimanendo sempre sul lato in basso e in alto come per le inquadrature orizzontali. Il mirino non presenta scie o rallentamenti anche nel caso di soggetti in movimento veloce ne rumore bell’inquadrare scene in poca luce. E’ possibile visualizzare anche una livella elettronica e l’istogramma sia nel mirino che nello schermo.

Schermo

Lo schermo da 3″ con 2,1 Mpx è sufficientemente nitido e abbastanza visibile anche in piena luce. Può essere utile per inquadrare e utilizzare i menu o quando si usa la macchina su treppiede. E’ orientabile in tutte le direzioni e anche verso l’avanti.
E’ sensibile al tocco e questo consente oltre che mettere a fuoco e scattare toccandolo ed alcune altre funzioni interessanti. E’ possibile infatti, quando si è con l’occhio al mirino, spostare il punto o l’area di messa a fuoco selezionati toccando lo schermo e spostandoli con il dito. E’ anche possibile selezionare se per questa funzione si userà la metà destra, sinistra, in alto o in basso dello schermo.

Otturatore

La R5 dispone di otturatore meccanico a controllo elettronico con tempi da 30 secondi a 1/8000 e di otturatore elettronico da 1/2 a 1/8000. Questo consente di far funzionare la fotocamera in modo completamente silenzioso e deve essere usato per la raffica alla velocità di 20 fg/s.
E’ possibile scattare solo con l’otturatore meccanico, con la prima tendina elettronica per ridurre le vibrazioni allo scatto e infine solo con l’otturatore elettronico. Questo però potrebbe provocare la deformazione di soggetti in movimento, come avverte Canon.

Stabilizzazione

Le R5 è dotate di stabilizzazione sul sensore che può collaborare con quella sugli obiettivi disponibile in molti obiettivi Canon. Il 24-105 provato è dotato di stabilizzazione ottica. Secondo Canon la stabilizzazione sul sensore in collaborazione con quella sugli obiettivi può garantire un guadagno fino a 8 stop sul tempo di sicurezza per lo scatto.
Per le prestazioni vedere l’apposita pagina.

Autofocus

L’autofocus della R5 è ibrido, a rilevamento di fase e contrasto che usa la tecnologia Canon Dual Pixel CMOS AF II. Dispone di 5940 punti AF che coprono orizzontalmente e verticalmente il 100 % dell’inquadratura raggruppati in 1053 aree per la selezione automatica. Sono selezionabili singolarmente in AF Spot, con la possibilità però di cambiare la dimensione del riquadro AF oppure con espansione ai 4 o 9 circostanti o di selezionare una zona AF ampia verticale o orizzontale. Lo spostamento dei punti o delle zone AF può essere fatto premendo l’apposito tasto all’estrema destra del dorso e poi con il joystick, oppure meglio con i tasti del pad o infine ancora meglio con il tocco sullo schermo che alla fine si rivela l’opzione più rapida e comoda. Per riportare il punto AF al centro dell’inquadratura si può premere il joystick.
Le modalità di funzionamento possono essere AF One-Shot singola, AF Servo continua. La scelta può essere effettuata tramite il piccolo menu rapido che si attiva premendo il tasto MFn. L’autofocus dispone anche della rilevazione dei volti e degli occhi sia in modalità singola che continua ed è in grado di inseguire anche animali come cani, gatti e uccelli o veicoli, auto e moto.
L’AF ad inseguimento può essere personalizzato da menu e prevede 4 scenari diversi preimpostati: multifunzione, continuare l’inseguimento del soggetto ignorando gli ostacoli, fuoco immediato sui soggetti che entrano nei punti AF e soggetti che accelerano o decelerano rapidamente. E’ anche possibile l’attivazione automatica dello scenario più adatto al soggetto; per ciascuno scenario è anche possibile regolare manualmente i parametri di sensibilità, accelerazione/decelerazione, mantenimento o cambio di soggetto e il punto iniziale per l’inseguimento.
La sensibilità dell’autofocus è elevata arrivando a -6 EV, praticamente al buio, e dispone anche di un illuminatore ausiliario.
La messa a fuoco manuale può essere attivata stranamente solo agendo sull’apposito interruttore sull’obiettivo. In questo caso è possibile ingrandire l’area di messa a fuoco con l’apposito pulsante e spostarla con il joystick ed è disponibile l’evidenziazione dei contorni (focus peaking).
Per le prestazioni vedere l’apposita pagina.

Esposizione

La EOS R5 può funzionare in totale automatismo di esposizione usandola in modalità A+. In alternativa ha i classici modi Program, priorità dei tempi e manuale. A questi si aggiunge la modalità Fv flexible. In questa modalità è possibile lasciare scegliere alla fotocamera i tre parametri di esposizione, tempi diaframmi e sensibilità e in questo modo il funzionamento sarà come in Program con ISO auto, oppure sceglierne uno, tempo diaframma o sensibilità e lasciare che la fotocamera imposti gli altri due, o sceglierne due e lasciare che la fotocamera decida il terzo o infine impostarli tutti e tre e in questo caso si lavora come in manuale. Non c’è molta differenza con quello che si può ottenere selezionando con il pulsante Mode una delle varie modalità disponibili, con la modalità Fv l’unico vantaggio è che non si deve più fare questa selezione. Mi sembra un sistema che aggiunge poco alle funzionalità della macchina.
La misurazione può essere valutativa collegata ai punti AF, media pesata al centro, parziale al centro (circa 5,5 %) e spot (2,7 % al centro).
L’esposizione è stata quasi sempre corretta in quasi tutte le situazioni con foto ben esposte e equilibrate sia con molta luce che di notte. In questa situazione ha mostrato di sovraesporre poco le foto, usando la misurazione valutativa, con una correzione al massimo di 2/3 di stop. In situazioni di forte contrasto come i controluce privilegia le ombre penalizzando un po’ le luci. Questo produce in alcuni casi dei jpeg con luci poco leggibili, ma se si usa il raw è possibile recuperarle entro certi limiti senza perdere dettagli sulle ombre.

Sensibilità ISO

La sensibilità può essere regolata da 100 a 51200 ISO con la possibilità di estensione a 50 e 102400.
La regolazione automatica della sensibilità ISO consente di impostare un valore limite fisso del tempo di scatto oltre il quale la sensibilità deve essere aumentata oppure di farlo scegliere automaticamente in funzione della lunghezza focale dell’obiettivo anche zoom. Quando si usa la modalità di funzionamento Fv o quella manuale e si imposta la sensibilità automatica questo consente di impostare manualmente tempi e diaframmi affidando alla fotocamera la regolazione dell’esposizione agendo sulla sensibilità.

Bilanciamento del bianco

Può essere automatico, con prevalenza ambiente o bianco, oppure selezionato su otto valori prefissati. Si può anche impostare una regolazione personalizzata basata su una misurazione memorizzabile oppure regolarlo in gradi K°.
Si è dimostrato sempre corretto, sia di giorno che di notte e non ho dovuto mai apportare correzioni alle foto raw.

Formato foto

Le foto possono essere salvate in formato 3:2, 4:3, 16:9 e 1:1 e in varie dimensioni. Per il 3:2 L a 8192×5464 45 Mpx, M1 a 5808×3872 22,5 Mpx, S1 a 4176×2784 11,5 Mpx e S2 a 2400×1600 3,8 Mpx. E’ possibile anche usare un formato ritagliato di dimensioni APS (1,6x) L a 5088×3392 circa 17 Mpx o S2 2400×1600 3,8 Mpx.
Il formato delle foto salvate può essere Jpeg con qualità Fine o Normal, HEIF, HEIF a 10 bit, raw C-RAW a 14 bit con otturatore meccanico e prima tendina elettronica o raw CR3 e raw più jpeg.

Profili colore

La R5 dispone di alcuni profili colore, denominati Stile foto, che possono anche essere selezionati automaticamente: Standard, Ritratto, Paesaggio, Dettaglio fine, Neutro, Immagine fedele, Monocromatico più tre impostazioni definite dall’utente e memorizzabili.

Scene

Sano disponibili diverse scene selezionate automaticamente nella modalità di funzionamento A+ in funzione del soggetto e delle condizioni di illuminazione. Il tipo di scena rilevata è indicato in alto a sinistra sullo schermo.

Flash

La R5 non dispone di un flash integrato. Questo come sempre può costituire una limitazione in quanto non si ha disponibile un piccolo flash da usare in situazioni di emergenza o come luce di schiarita in esterni.

Raffica

La EOS R5 dispone di uno scatto continuo in raffica con otturatore meccanico con la velocità di H+ di 12 fg/s per un numero di massimo di 350 jpeg o di 180 raw. Sono disponibili anche la velocità H a 6 fg/s e S a 3 fg/s. Con l’otturatore elettronico invece la velocità raggiunge sempre i 20 fg/s.
Per le prestazioni vedere la rispettiva pagina.

Video

La EOS R5 è stata la prima fotocamera ad offrire la ripresa 8K. La ripresa consente di riprendere video 8K rawa 8192×4320 pixel 30/25/24p con un bit rate massimo di 2600 Mbps ALL-I con bitrate 1300 Mbps e IPB con bitrate da 230 a470 Mbps; è’ poi disponibile una ripres C4K 4096×2160 pixel e 4K 3840×2160 pixel 120/100/60/50/30/25/24p Full HD a 1920×1080 pixel 120/100/60/50/30/25 ALL-I con bitrate da 470 a 1880 Mbps e IPB con bitrate da 60 a 230 Mbps. Infine è possibile anche registrare video rallentati Full HD a 120/100p.
Il formato è MP4 con codec AVC/H265 AVC/H264. La durata massima della registrazione è di 29 minuti e 59 secondi.
La ripresa utilizza tutto il formato del sensore fullframe.
I video possono essere salvati internamente su scheda in formato raw a 12 bit oppure 4K a 10 bit 4:2:2, mentre tramite l’uscita HDMI possono essere salvati su un dispositivo esterno. Per tutte le modalità è disponibile la curva gamma Canon Log1 e Log3. Per i video è possibile registrare i time-code. Infine è possibile registrare dei video Tim-Lapse. Dai video è possibile estrarre immagini jpeg da 35 Mpx
Nella registrazione l’esposizione può essere automatica o manuale e si può usare anche la funzione HDR. La messa a fuoco sfrutta il Dual Pixel AF ed è continua AF Servo con anche l’individuazione di volti ed occhi, veicoli e animali o uccelli, oppure può essere manuale con l’ausilio dell’evidenziazione dei contorni. Sono disponibili le prese per microfono e cuffia.
La ripresa si attiva scegliendo la funzione video tramite il taso Mode, selezionando la modalità di funzionamento (Program, priorità o manuale) e premendo il pulsante rosso, ma può essere attivata anche nelle altre modalità di scatto.

Connessione

Sono disponibili le connessioni wifi e Bluetooth. Con il wifi è possibile controllare la fotocamera da remoto tramite l’app Canon Camera Connect e uno smartphone o tablet e di trasferire le foto scattate sia con la connessione wi-fi che con quella Bluetooth. Il Bluetooth consente di mantenere attiva una connessione con uno smartphone, tablet o computer per il trasferimento continuo delle foto.

Batteria e caricamento

Le R5 è dotata di una batteria agli ioni di litio LP-E6NH con una capacità di circa 490 scatti usando lo schermo e 320 usando il mirino. Un’autonomia quindi non molto elevata.
Il consiglio è quindi di munirsi di una seconda batteria e di ricaricarle spesso se si prevede di scattare molte foto o riprese video lunghe. La ricarica può essere effettuata con il caricabatteria LC-E6E fornito in dotazione.
La batteria può essere caricata anche tramite la connessione USB.

Obiettivi

Il corredo obiettivi Canon con innesto RF comprende per adesso 33 obiettivi, e va ampliandosi progressivamente con nuove ottiche. Attualmente sono disponibili 15 obiettivi a focale fissa e 17 zoom più un obiettivo speciale Dual Fish Eye.
Fra quelli a focale fissa ci sono obiettivi di alta qualità appartenenti alla serie L come il 50 mm f/1,2 L USM 2.599 € e 85 mm f/1,2 L USM in due versioni, normale 2.970 € e DS 3.799 €, 100 mm f/2,8 L Macro IS USM 1.419 €, 135 mm f/1,8 L IS USM 2.470 € più i tele 400 mm f/2,8 L IS USM 13.600 €, 600 mm f/4,0 L IS USM 14.650 € e1200 mm f/8,0 L IS USM 23.999 €. Oltre a questi ce ne sono altri più “normali” anche se sempre di ottima qualità come il 16mm f/2,8 STM 359 €, il 24 mm f/1,8 Macro IS STM 790 €, il 28 mm f/2,8 STM “pancake” 338 €, il 35 mm f/1,8 Macro IS STM 535 €, 50 mm f/1,8 STM 229 € e l’85 mm f/2,0 Macro IS STM 719 €, oltre a due particolari tele il 600 mm f/11 IS STM 709 € e l’800 mm f/11 IS STM 1.029 € caratterizzati da dimensioni, peso e luminosità ridotti per la focale.
Anche fra gli zoom si può distinguere fra la serie L di alto pregio e qualità e gli altri obiettivi. Nella serie L ci sono il 10-20 mm f/4,0 L IS STM 2.370 €, il 14-35 mm f/4,0 L IS USM 1.799 €, il 15-35 mm f/2,8 L IS USM 2.299 €, il 24-70 mm f/2,8 L IS USM 2.369 €, il 28-70 mm f/2,0 L USM 3.319 € notevole per l’elevata luminosità, il 24-105 mm f/2,8 L IS USM Z 3.759 €, il 24-105 f/4,0 L IS USM 1.369 €, il 70-200 mm f/2,8 L IS USM 2.790 € particolarmente compatto e leggero in rapporto alla focale ed alla luminosità, il 70-200 mm f/4,0 L IS USM 1.655 €, il 100-300 mm f/2,8 L IS USM 12.599 € e il 100-500 mm f/4,5-7,1 L IS USM 3.150 €. Fra gli altri il 15-30 mm f/4,5-6,3 IS STM 729 €, il 24-50 mm f/4,5-6,3 IS STM 419 €, il 24-105 mm f/4,0-7,1 IS 490 €, lo zoom ad ampia escursione 24-240 mm f/4,0-6,3 IS USM 979 €, il 100-400 mm f/5,6-8,0 IS USM 789 € e il super zoom 200-800 mm f/6,3-9,0 IS USM 2.499 €.
Sono disponibili anche due moltiplicatori di focale RF 1,4x 589 € e 2x 679 €.
Sulla R5 come su tutte le altre mirrorless serie R è poi possibile montare tutti gli obiettivi per reflex Canon EF tramite un anello adattatore fornito da Canon, che mantiene tutti gli automatismi, in tre versioni: un modello semplice, uno con ghiera di comando analoga a quella disponibile su molti obiettivi RF ed uno con la possibilità di montare filtri.
Sulla R5 poi, come sulle tutte le altre mirrorless, è possibile montare obiettivi di reflex o di altre fotocamere con appositi anelli adattatori, grazie allo spessore ridotto del corpo. Naturalmente si perde l’autofocus e l’esposizione deve essere regolata in manuale o a priorità dei diaframmi.
Per le Canon mirrorless serie R però non esistono obiettivi di altri produttori perché Canon non ha concesso a nessuno la licenza per realizzare il suo innesto RF. questo limita un po’ la scelta degli obiettivi autofocus che è ristretta a solo quelli Canon.

La EOS R5 si è dimostrata una fotocamera molto efficiente e professionale. E’ inizialmente necessario abituarsi alla particolare disposizione dei comandi, soprattutto per chi non proviene da precedenti modelli Canon, ma poi dimostra tutte le sue qualità per la risoluzione, l’autofocus e la raffica. Alcune perplessità però le ho avute per la taratura dell’esposimetro che alcune volte privilegia le ombre a scapito delle luci. Per fortuna se si usa il raw questo si può recuperare facilmente grazie all’elevata gamma dinamica del sensore, ma in condizioni di forte contrasto è meglio sottoesporre un po’. Poco pratico e assolutamente inefficiente è invece il software di Canon Digital Photo Professional: è molto lento per evidenziare sullo schermo le regolazioni effettuate e ancora più lento per la conversione dei raw in jpeg. Sul mio computer ci ha messo un’ora per un’ottantina di raw mentre Lightroom ha impiegato pochi minuti. Con foto di altre fotocamere CaptureOne ci mette ancora meno. Per questo motivo e anche per le maggiori e più semplici possibilità di intervento e correzione ho usato Lightroom per la conversione delle foto raw della R5.

Per tutte le foto di prova ho usato il formato 3:2.
Le foto di prova sono suddivise in due gruppi: foto di test, scattate a tutte le sensibilità, da 50 a 102400 ISO, in luce naturale di giorno e di notte e in interni ed a vari diaframmi per valutare l’obiettivo, e foto di esempio a varie sensibilità a secondo delle situazioni, anche se di giorno sono stati usati possibilmente i 100 ISO. Tutte le foto sono state salvate sia nel formato jpeg come salvato dalla macchina, sia raw compresso senza perdite che ho convertito sia con Digital Photo Professional fornito da Canon sia con adobe Lightroom.

====>>  Prestazioni & conclusione

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