Panasonic FZ1000 II: test

La FZ1000 II è la nuova versione migliorata della FZ1000 la fotocamera che per prima ha cambiato il modo di intendere le bridge quando fu presentata nel 2014. Fino a quel momento queste erano fotocamere con sensori piccoli (1/2,3″ 6,17×4,55 mm) e zoom dall’escursione sempre più ampia. La FZ1000 invece si presentava con un sensore di dimensioni più grandi, (1″ 13,2×8,8 mm), e uno zoom di escursione focale non troppo estesa, solo 16x 25-400 mm equivalente e di buona luminosità f/2,8-4,0. Questo per garantire una migliore qualità d’immagine in generale e sopratutto in condizioni di poca luce.
Dopo 5 anni Panasonic ha rinnovato leggermente la FZ1000 con il modello II che conserva quanto di buono aveva la precedente con alcune migliorie come uno schermo con maggiore risoluzione, un mirino leggermente più grande, la connessione Bluetooth e l’aggiunta di alcuni Photo Styles.
A distanza di tempo è interessante verificare di nuovo la validità di questa fotocamera.

La FZ1000 II si presenta simile a una reflex per l’aspetto e per le dimensioni e il peso. Ha ovviamente un mirino elettronico e lo zoom può essere comandato sia con la classica levetta attorno al pulsante di scatto sia con la ghiera attorno all’obiettivo, ma sempre elettricamente. Lo schermo è orientabile e i comandi e le ghiere sono simili per disposizione ed aspetto a quelli di una reflex o mirrorless.

Le principali caratteristiche della FZ1000 II sono:

– sensore BSI-CMOS (retroilluminato) di formato 1″ (13,2×8,8 mm) con 20 Mpx
– processore d’immagine Venus Engine
– corpo simile ad una reflex con rifinitura zigrinata antiscivolo
– obiettivo zoom Leica DC Vario-Elmarit a comando elettrico 16x 9,12-146 mm (equivalente ad un 25-400 mm) f/2,8-4,0
– stabilizzazione su “5 assi”
– mirino elettronico OLED con copertura del 100 %, 2,359 Mpx e ingrandimento reale 0,74x
– schermo da 3″ e 1.240.000 pixel orientabile in ogni direzione
– autofocus rilevamento di contrasto e tecnologia DFD (Depth From Defocus) con 49 punti AF selezionabili automaticamente o manualmente
– modalità di esposizione completamente automatica, Program, a priorità, manuale e con scene predisposte
– sensibilità automatica o manuale da 125 a 12800 ISO estendibile da 80 a 25600
– otturatore meccanico e elettronico con tempi da 60 secondi ad 1/16000
– disponibilità di scene ed effetti creativi
– flash integrato apribile a richiesta
– ripresa video 4K a 3840×2160 30/25p o Full HD a 1920×1080 pixel a 60/50/30/25p in formato MP4 con codec H264 e audio stereo
– velocità di raffica fino a 12 fg/s
– usa schede SD/SDHC/SDXC UHS I
– batteria agli ioni di litio per 350 scatti
– dimensioni 136x97x132 mm
– peso 808 grammi

La Panasonic FZ1000 II costa circa 720 €.

Descrizione e comandi

La FZ1000 II assomiglia esteticamente ad una reflex. Questo le da un’aria seria e professionale, da molti apprezzata. Il corpo esterno è in plastica opaca di buona qualità con una rivestimento zigrinato antiscivolo sull’impugnatura, i fianchi e la parte posteriore dove sono situati i comandi. La struttura interna è però metallica e il tutto da una buona sensazione di robustezza. L’obiettivo a riposo rientra in buona parte nel corpo, riducendo le dimensioni della macchina. Quando la si accende fuoriesce posizionandosi alle dimensioni di funzionamento. Lo zoom si allunga in funzione della focale impostata.
Per dimensioni e prezzo, ma anche per le sue prestazioni, può essere confrontata con le mirrorless o le reflex base, oltre che con le pochissime alternative che ancora rimangono nella sua categoria.

Come si può vedere dalle foto a confronto con la Olympus OM-D E-M10 III e la Canon EOS 2000D dotate di obiettivi zoom con escursione focale simile. Non è quindi una macchina che si porta sempre con se, ma richiede comunque per il trasporto un’apposita borsa reperibile fra le tante disponibili nei negozi.

Inizio la descrizione dal frontale:

Su questo non ci sono comandi. Sulla sinistra dell’obiettivo si vede, fra questo e l’impugnatura, l’illuminatore a led di ausilio per l’autofocus che funziona anche come segnalatore dell’autoscatto.

Sulla calotta superiore si vedono al centro la slitta porta accessori e davanti il flash incorporato sollevabile manualmente o automaticamente e le griglie dei due microfoni stereo.

A sinistra una manopola che comanda le modalità di scatto: singolo, a raffica, a raffica 4K, bracketing e autoscatto.

A destra la manopola di comando principale per impostare il funzionamento della fotocamera con coassiale la leva di accensione. La manopola prevede le posizioni: iAuto per il funzionamento totalmente automatico, P (program), A (priorità dei diaframmi), S (priorità dei tempi), M (manuale), Video,C (impostazioni utente), Panorama, SCN (scene) e Filtri creativi.

Davanti, sull’impugnatura, il pulsante di scatto con coassiale la leva di comando dello zoom e quello rosso per la ripresa video. Appena dietro la ghiera di comando anteriore che a secondo delle modalità di funzionamento regola il program shift, il tempo o il diaframma a secondo della priorità e il diaframma in manuale. Poi c’è uno degli otto pulsanti programmabili disponibili, Fn4 a cui per impostazione predefinita è associata la compensazione dell’esposizione. A ciascun pulsante Fn può essere associata una delle 46 funzioni disponibili per la massima personalizzazione. Dietro a questo il pulsante Fn5 che normalmente consente di assegnare temporaneamente alle due ghiere di comando la regolazione del bilanciamento del bianco a quella anteriore e la regolazione della sensibilità a quella posteriore All’estrema destra la seconda ghiera di regolazione che funziona come quella anteriore salvo che in manuale regola il tempo di scatto.

Nella parte posteriore, in cui si vede lo schermo orientabile, ci sono sulla sinistra del mirino un altro pulsante programmabile Fn8 che serve per la commutazione fra schermo e mirino, che può anche essere automatica.

Sopra il mirino si vede il sensore per rilevare l’occhio del fotografo ed eventualmente commutare la visione. Il mirino è dotato di una grande conchiglia in gomma morbida molto efficace.

Alla sua destra una leva per la commutazione della messa a fuoco da singola o automatica a continua e a manuale con al centro il pulsante per il blocco della messa a fuoco o dell’esposizione o di entrambe, a scelta secondo la personalizzazione da fare da menu. Sotto il pulsante Fn6/Qmenu che per impostazione predefinita attiva il Quick menu sullo schermo che consente di regolare tutte le impostazioni della fotocamera. Verso il basso, a destra dello schermo seguono il pulsante per la revisione delle foto e quello per modificare le informazioni visualizzate sullo schermo o nel mirino.

Poi il pad a quattro vie. Questo ha le funzioni, dall’alto in senso orario: impostazione della sensibilità ISO, bilanciamento del bianco, modalità di messa a fuoco macro e scelta dell’area di messa a fuoco, automatica, singola, tracking e riconoscimento dei volti. Questi pulsanti servono anche per la navigazione nei menu. Al centro il pulsante per il richiamo dei menu e per la conferma. Infine in basso il pulsante Fn7 che serve in fase di revisione per la cancellazione delle foto.

Sul lato destro ci sono le prese HDMI e USB protette da uno sportellino in gomma.

Sul lato sinistro c’è la presa per un microfono esterno protetta da uno sportellino in gomma. Manca quella per la cuffia.

Sull’obiettivo ci sono tre pulsanti Fn, Fn1 che evidenzia il punto o l’area di messa a fuoco per dimensionarli o spostarli, Fn2 per attivare la messa a fuoco sul punto o area scelta indipendentemente dal pulsante di scatto, mentre Fn3 serve per far tornare indietro rapidamente la focale dello zoom per trovare il soggetto da inquadrare.

Nella parte inferiore troviamo l’innesto per il treppiedi, purtroppo non in asse con l’obiettivo e uno sportello che protegge l’alloggiamento della batteria ricaricabile agli ioni di litio e della scheda di memoria.

L’obiettivo è dotato di filettatura per filtri da 62 mm cosa non comune in questo genere di macchine.

In dotazione, insieme alla macchina sono forniti:
– coperchio per l’obiettivo
– paraluce sagomato
– batteria ricaricabile
– caricabatteria USB con cavo
– la cinghia a tracolla
– un manuale sintetico, quello completo è scaricabile come pdf dal sito Panasonic come il software: PhotoFun Studio, un browser fotografico per importare, visualizzare le foto (solo Windows), mentre Sylkypix 8.1 SE personalizzato per Panasonic per convertire le foto raw (per Windows e Mac) deve essere scaricato dal sito Silkypix.

Come accessori sono disponibili:
– vari flash esterni Panasonic
– telecomando a filo
– microfono esterno
– adattatore per alimentazione da rete
– cavo HDMI
– filtro di protezione per obiettivo.

Principali menu e schermate

Modalità

Schermate

Menu rapido

Menu

Uso in pratica

Corpo macchina

La costruzione appare molto buona, anche se in parte in plastica di ottima qualità e sembra robusta e affidabile. L’impugnatura pronunciata è comoda per le mani e insieme al rialzo posteriore, privo di comandi, su cui si può appoggiare il pollice consente una presa stabile e sicura anche con l’obiettivo allungato alla massima focale.

Comandi

I comandi, che seguono lo schema analogo ad altre Panasonic, sono numerosi ben organizzati e personalizzabili. L’accensione, con l’interruttore a levetta coassiale alla manopola delle modalità perché la posizione coassiale al pulsante di scatto è occupata dal comando dello zoom, è comoda e rapida anche se deve essere azionata col pollice. Per le regolazioni sono disponibili due ghiere di comando come nelle migliori reflex. Ci sono poi i comandi diretti per la compensazione dell’esposizione e la possibilità di azionare direttamente con le ghiere il bilanciamento del bianco e la sensibilità se non si vuole passare dal pad. Per la messa a fuoco c’è la levetta posteriore che consente rapidamente di passare da autofocus singolo a continuo e manuale con al centro il pulsante per bloccare la messa a fuoco e l’esposizione o l’una o l’altra a secondo della personalizzazione. Il pad a quattro vie è poi molto comodo anche per scegliere l’area di messa a fuoco e la modalità macro. Le modalità di scatto, singolo, raffica, ripresa video, bracketing e autoscatto, tutte comandabili con la manopola alla sinistra del mirino sono le uniche regolazioni per le quali si deve staccare l’occhio dall’oculare, ma sono quelle che si usano meno frequentemente. Molto comodo anche il menu rapido che consente di regolare quasi tutto senza entrare nei menu e anche guardando direttamente nel mirino.
Manca solo il joystick per la selezione e lo spostamento dei punti e delle aree di messa a fuoco che però si può fare con il pad o con il tocco sullo schermo, anche con l’occhio al mirino.
In complesso un’ottima organizzazione dei comandi che consente di usare la fotocamera immediatamente, facilmente e con rapidità

Menu

I menu seguono lo schema Panasonic, molto semplice e lineare. Sono divisi in: regolazioni foto (4 pagine), regolazioni video (4 pagine), personalizzazione (7 pagine) a sua volta suddivisa in Esposizione, Fuoco/Scatto, Funzionamento, Monitor/Display e Obiettivo/Altro, poi impostazioni fotocamera (4 pagine), mio menu e revisione (3 pagine). sono chiari e semplici ed hanno il vantaggio che se riaperti si ritrovano alla posizione precedentemente usata cosa molto comoda, almeno per me.

Mirino

Il mirino elettronico OLED, che si può commutare automaticamente con lo schermo, è di buona qualità. Ha una copertura del 100 % e una risoluzione di 2.359.000 pixel con un ingrandimento reale 0,74x. La visione è nitida e luminosa e la luminosità è regolabile. Non rivela perdite di nitidezza o scie muovendo rapidamente l’inquadratura e nemmeno rumore inquadrando scene molto buie. Nel mirino si possono vedere le stesse informazioni visualizzate sullo schermo e questo rende molto comodo e facile regolare la macchina con l’occhio al mirino e senza perdite di tempo.

Schermo

Lo schermo orientabile da 3″ con 1.240.000 pixel ha una buona nitidezza, ma come tutti gli schermi non consente una visione ottimale in condizioni di forte illuminazione, specialmente in controluce.

La sua possibilità di orientarlo in tutte le direzioni, anche verso l’avanti per i “selfie”, è molto comoda e consente foto e riprese video anche da angolazioni inusuali ed impossibili col mirino. In questa versione è stata aggiunta la sensibilità al tocco, utile per la revisione delle foto, che consente di spostare il punto di messa a fuoco ed attivare l’autofocus, ma non di scattare.

Otturatore

E’ meccanico con tempi da 60 secondi a 1/4000 e elettronico con tempi da 1 secondo a 1/16000. Si può scegliere l’uno o l’altro oppure impostando la scelta in Auto lasciare che sia scelto l’uno o l’altro a secondo del tempo impostato; fino a 1/4000 funziona l’otturatore meccanico, oltre quello elettronico.

Stabilizzazione

La FZ1000 II ha una stabilizzazione ottica per le foto e ibrida a “5 assi”, ottica più elettronica per i video, tranne che per i 4K. Panasonic però non dichiara il guadagno dello stabilizzatore. Per le prestazioni vedere l’apposita pagina.

Autofocus

La messa a fuoco è a rilevamento di contrasto, ma usa la tecnologia esclusiva Panasonic DFD (Depth From Defocus). Questa tecnologia consente, conoscendo le caratteristiche e il grado di sfocatura dell’obiettivo, di calcolare immediatamente di quanto deve essere spostato l’obiettivo per raggiungere la messa a fuoco e di raggiungerla immediatamente con un solo spostamento invece di andare avanti e indietro per trovare il fuoco migliore come tutti gli autofocus a rilevamento di contrasto, come si vede in figura.

In questo modo si può raggiungere un tempo di messa a fuoco di 0,07 sec. secondo quanto dichiara Panasonic. I punti AF sono 49 e l’autofocus può coprire quasi tutta l’area inquadrata. L’autofocus può essere singolo AFS, continuo AFC o a scelta automatica a secondo del soggetto. La scelta dei punti AF può essere 1’area spostabile e ridimensionabile con il pad e una delle due ghiere di comando o col tocco; in alternativa si può scegliere una zona con più aree da scegliere tra una in linea orizzontale, una verticale e una terza a forma di rombo spostabili a piacere sull’inquadratura, oppure definirne una a piacere e se ne possono salvare 3.
Può funzionare in automatico, in cui la macchina sceglie la zona di messa a fuoco fra le 49 disponibili, in macro o in manuale. In modalità Macro la FZ1000 II può arrivare a mettere a fuoco fino ad tre centimetri dalla lente frontale. La FZ1000 II dispone anche della funzione di rilevamento dei volti con anche la possibilità di memorizzarne alcuni.
Per la messa a fuoco manuale il funzionamento della ghiera attorno all’obiettivo, che di solito comanda lo zoom, si commuta automaticamente per la messa a fuoco. In questo caso si attiva l’evidenziazione dei contorni (focus peaking) di cui si può scegliere intensità e colore e quando si aziona la ghiera compare nell’inquadratura un’area ingrandita spostabile a piacere, se si è scelto da menu questa opzione e il cui ingrandimento si può aumentare o diminuire con entrambe le ghiere, su cui si può mettere a fuoco con l’ausilio dell’evidenzi azione dei contorni; in alternativa viene ingrandita a tutto schermo la stessa area, rilocabile anche in questo caso, su cui si può mettere a fuoco.
Per le prestazioni vedere l’apposita pagina.

Post focus/Focus stacking

Queste funzioni si avvalgono della capacità della FZ1000 II, come molti altri modelli Panasonic, di riprendere video 4K.
Per la funzione Post Focus la fotocamera riprende una serie di immagini, sotto forma di video, variando la messa a fuoco dal soggetto più vicino a quello più lontano. Poi, in sede di revisione, è possibile scegliere, con il pad o con il tocco, il punto di messa a fuoco e la macchina salverà un jpeg da 8 Mpx con la messa a fuoco richiesta.
Il Focus Stacking consente invece di combinare insieme più foto per avere tutto a fuoco quello che si desidera. La scelta del punto di inizio e di fine si fa sempre con il pad o con il tocco dopo avere scelto questa funzione tramite il pulsante Fn6. Questo consente di avere a fuoco tutto un soggetto che si estende in profondità e può essere molto utile in macro.

Esposizione

L’esposizione può essere totalmente automatica in iAuto. In questo caso la fotocamera esegue tutto automaticamente compresa la selezione della scena.
In alternativa si può usare il programma P, eventualmente impostando la sensibilità ISO se non è su Auto, variare la compensazione dell’esposizione con l’apposito pulsante; le priorità ai tempi o diaframmi, regolandoli con la ghiera di comando o l’esposizione manuale nella quale si regolano i tempi e i diaframmi con la ghiera alternandoli facendo riferimento ad una scala graduata, sul mirino o sullo schermo, che indica l’esposizione corretta e la sovra o sottoesposizione. La sovra o sottoesposizione in tutte le modalità è indicata da una scala graduata a 1/3 di EV fino a +/- 2 EV. In modalità ISO Auto la macchina regola il tempo minimo di scatto in funzione della lunghezza focale impostata sull’obiettivo tenendo conto dello stabilizzatore per consentire di evitare foto mosse (per soggetti statici!).
La lettura esposimetrica può essere valutativa, con prevalenza al centro o spot.
L’esposizione si è dimostrata sempre corretta con buona luce, mentre nelle foto notturne o in poca luce è stata necessaria una correzione in sottoesposizione di 2/3 o 1 stop, rispetto alla misurazione a matrice, se la scena era molto contrastata o particolarmente scura, ma questo è normale. Sapendolo è facile correggere e controllare sullo schermo o nel mirino.

Sensibilità ISO

La sensibilità ISO può essere regolata automaticamente o manualmente, a passi di 1/3 EV, da 100 a 12800 ISO ed estesa da 80 a 25600. In modalità automatica si può scegliere il limite superiore della sensibilità, impostabile automaticamente, e il tempo limite superato il quale la sensibilità deve essere aumentata, anche questo può essere definito automaticamente e in questo caso si adegua alla focale equivalente selezionata sullo zoom. In questo modo però la sensibilità non viene alzata oltre 1600 ISO e di conseguenza se l’esposizione non è sufficiente aumenta il tempo di scatto. Per garantirsi un tempo di scatto minimo con sicurezza è quindi necessari o fissare esplicitamente il tempo più lungo oltre il quale la sensibilità deve essere aumentata oppure lavorare a priorità dei tempi. In quest’ultimo caso se arrivando alla sensibilità massima fissata l’esposizione non è sufficiente la fotocamera lo segnala facendo lampeggiare in rosso i dati di tempo e diaframma.
Un comportamento un po’ strano, ma che si spiega evidentemente col desiderio di Panasonic di non mettere in condizioni i più inesperti di produrre foto di cattiva qualità aumentando troppo gli ISO, e invece fidando molto sul sistema di stabilizzazione.

Bilanciamento del bianco

Il bilanciamento del bianco può essere automatico che da quasi sempre buoni risultati, oppure su diversi valori prefissati. E’ possibile anche effettuare e memorizzare una taratura personalizzata con anche una possibilità di regolare la tonalità in modo personalizzato e regolare la temperatura di colore in gradi Kelvin.
Nella pratica ha funzionato abbastanza bene, mantenendo toni giustamente caldi in interni con luce artificiale.

Formato foto

Le foto sono salvate in formato 3:2 (nativo del sensore), 4:3, 16:9 o 1:1 e in varie dimensioni, per il 3:2 a 20 Mpx, 10 Mpx e a 5 Mpx e possono essere salvate in Jpeg Fine o Normal, in raw (RW2) e in raw più jpeg.

Profili colore

Come tutte le fotocamere la FZ1000 II dispone di diversi profili colore da applicare al jpeg per modificarne le caratteristiche. Sono disponibili i profili: Standard, Vivida, Naturale, Monocromatica con tre diverse tonalità più o meno contrastate, Gamma dinamica Cinelike, video Cinelike e uno personalizzato.

Effetti e scene

Le scene disponibili sono numerose e coprono tutte le esigenze: ritratto chiaro, pelle di seta, controluce morbido, controluce chiaro, tonalità rilassante, viso di bambino, paesaggio definito, cielo azzurro, bagliore del tramonto, scintillio dell’acqua, notturno nitido, cielo notturno,luci sfavillanti, e tante altre.

La FZ1000 II dispone di una serie di effetti speciali tra cui Espressivo, Nostalgico, Vecchi tempi, High key, Sottoesposizione, Sepia, Monocromatica dinamica, Opera d’arte, Alta dinamica, Processo incrociato e Effetto giocattolo.

Molto comoda e utile la funzione Panorama che consente di effettuare molto facilmente riprese panoramiche selezionando la direzione del movimento e l’eventuale effetto da applicare.

Flash

Il flash incorporato deve essere aperto manualmente con il piccolo pulsante a lato del mirino. In P o priorità può scattare automaticamente o essere forzato. Dispone di sincronizzazione lenta per riprendere anche lo sfondo. La sua potenza è abbastanza buona e adatta ad illuminare anche un ambiente medio.

Connessione

La FZ1000 II dispone di connessione Wi-Fi e Bluetooth. Quando si attiva la connessione Wi-Fi questa crea una rete wireless e evidenzia sullo schermo un codice Qr per potere collegare facilmente uno smartphone o un tablet. E’ possibile anche collegare la fotocamera ad una rete wi-fi disponibile.
Con la connessione wi-fi è possibile controllare la fotocamera con un’apposita App di Panasonic “Image App”, effettuare regolazioni, scattare foto e trasferirle sul dispositivo, registrare le coordinate GPS rilevate dallo smartphone. E’ poi possibile visualizzare le foto su un televisore, inviarle ad una stampante o a un pc e in rete tramite il servizio LUMIX CLUB.

Raffica

La FZ1000 II dispone di ripresa a raffica ad alta velocità fino a 12 fg/s con esposizione e messa a fuoco bloccate al primo scatto, AFS, e senza live view. A velocità più basse, 7 o 2 fg/s è disponibile il Live View, la messa a fuoco può essere regolata scatto per scatto, in AFF o AFC, e l’esposizione è regolata per ciascuno scatto. Si possono scattare al massimo 26 raw o più oppure 100 o più in jpeg. E’ poi disponibile la modalità di scatto a raffica 4K. In questo caso, usando una scheda UHS I Classe 3, si può scattare a raffica in tre modalità da scegliere da menu: tenendo premuto il pulsante di scatto fino alla fine della raffica, premendolo all’inizio e poi successivamente alla fine e in modalità pre-scatto in cui la fotocamera inizia a registrare prima della pressione del pulsante di scatto. La fotocamera registra in pratica un video 4K, poi in fase di revisione sarà possibile scegliere, tramite menu e schermo touch, la foto o le foto da salvare come immagini separate.
Per le prestazioni vedere l’apposita pagina.
Ci sono inoltre le funzioni di bracketing per l’esposizione e la messa a fuoco.

Video

La ripresa video è uno dei punti forti della fotocamera. Consente la ripresa video 4K (UHD) a 3840×2160 pixel 30/25/24p in formato MP4. In alternativa è possibile registrare in Full HD 1920×1080 pixel 60/50/30/25p e HD 1280×720 pixel 30/25p in formato MP4 o Full HD 1920×1080 pixel 50p/50i o 24p in formato AVCHD. Si può usare la messa a fuoco continua o quella manuale e si possono usare tutte le modalità di esposizione, iAuto, P/A/S/M comprese le scene e i filtri. L’audio è stereo e si può usare un microfono esterno. La durata della ripresa video può arrivare fino a 60-65 minuti se lo spazio sulla scheda video o la durata della batteria lo consentono. Infatti la FZ1000 II, come tutte le Panasonic, quando raggiunge la dimensione massima di un file video di 4 Gb, per una formattazione standard delle schede in FAT32, corrispondenti a circa 7 minuti per un MP4 4K, prosegue la registrazione senza interruzioni iniziando a scrivere su un nuovo file.
La ripresa si può attivare in qualunque modalità di scatto, oppure in modalità Video Creativo con la quale si possono regolare lo zoom, tempo, diaframma sensibilità, compensazione esposizione e livello audio con il tocco in modo silenzioso.
E’ possibile scattare foto mentre si regista un video. Se si da la priorità al video le foto saranno da 8 Mpx solo jpeg, mentre se si da la priorità alle foto queste potranno essere in qualsiasi formato e qualità.

La FZ1000 II si è dimostrata una fotocamera molto valida e piacevole da usare. La sua configurazione simile a quella di una reflex o di una mirrorless professionale all’inizio potrebbe intimidire per il numero dei comandi, ma questi in realtà sono semplici e logici, immediati da capire. L’interruttore di accensione è facilmente e rapidamente raggiungibile pure se non è coassiale col pulsante di scatto come preferisco. L’accensione è abbastanza rapida anche se non veloce come in una reflex o mirrorless in quanto risente del tempo di estensione dello zoom. Le dimensioni ed il peso non sono indifferenti e la FZ1000 II fa sentire la sua presenza, anche se non c’è la necessità di avere obiettivi aggiuntivi.
Se si vuole si può usare in modalità totalmente automatica e la FZ1000 II farà tutto da sola, tranne che scegliere il soggetto, l’inquadratura e il momento dello scatto. Questo è sicuramente utile per un principiante. Se però si vuole interagire di più con la macchina e determinare il risultato della foto regolandola come si preferisce tutto è a disposizione e facilmente raggiungibile. Lo zoom, la cui velocità di variazione focale può essere regolata dalla pressione con cui si agisce sulla leva di comando, se si usa questa, consente di spaziare dal grandangolo al tele spinto adeguandosi quindi a qualsiasi tipo di fotografia e di soggetto. Ha anche una buona luminosità in modo che non si debba aumentare troppo la sensibilità a vantaggio della qualità d’immagine.
In pratica quindi si può fare tutto ed adeguare la fotocamera a quasi tutte le esigenze.

Per tutte le foto di prova ho usato il formato 3:2 nativo del sensore.
Le foto sono suddivise in foto di test, scattate a tutte le sensibilità, da 125 a 25600 ISO, in luce naturale di giorno e di notte e in interni ed a vari diaframmi per valutare l’obiettivo, e foto di esempio a varie sensibilità a secondo delle situazioni, anche se di giorno sono stati usati possibilmente i 125 ISO. Tutte le foto sono state salvate sia nel formato jpeg come salvato dalla macchina, sia nel jpeg convertito dal raw con il programma fornito da Panasonic Silkypix Developer Studio.

====>  Prestazioni & Conclusione

1 commento su “Panasonic FZ1000 II: test”

  1. Grazie per la bella recensione.
    Appena presa una FZ1000 2, dopo 7 anni di uso di una FZ1000 che purtroppo aveva un problema di falre blu (come in foto) che non me l’ha mai fatta amare fino in fondo come avrebbe meritato una fotocam che mi ha accompagnato in centinaia di escursioni (e biblioteche: la usavo anche per fotogr libri e documenti).
    La 1000-2 non mi pare abbia flare così esagerato, ma già sapevo che mi era capitato un esemplare un po’ atipico, perché si tratta di un problema che raramente si presenta in maniera così vistosa
    (Vd il mio post Forum DP Review googlando “FZ1000 ugly central blue flare”).
    LA FZ1000-2 che mi è capitata mi pare anche più nitida ai bordi della vecchia 1000 e lo stabilizzatore pare più efficace.
    Se anche l’AF è migliorato sarann ostati 700 e passa euro ottimamente spesi..

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