Panasonic GH6: test

La GH6 è l’ultimo modello della serie GH M43 di Panasonic destinato tradizionalmente sia alle riprese foto che particolarmente a quelle video.
La GH6 in particolare punta molto sul video ed ha ricevuto notevoli miglioramenti rispetto alla GH5. Innanzitutto ha finalmente un nuovo sensore CMOS da 25 Mpx che supera i 20 che per anni hanno caratterizzato la massima risoluzione delle fotocamere M43. Questo, insieme al nuovo elaboratore d’immagine Venus Engine ha consentito di raggiungere la ripresa video 5.8K con una durata di ripresa illimitata. Per supportare questo la GH6 è dotata di un sistema di raffreddamento del sensore con griglie di uscita dell’aria simile a quello della S1H.
Anche le caratteristiche fotografiche sono ottime con la stabilizzazione a 5 assi sul sensore, otturatore meccanico ed elettronico e una raffica che arriva a 14 fg/. L’autofocus è a rilevamento di contrasto con tecnologia DFD. Il corpo macchina è simile a quello della precedente GH5 e di dimensioni ampie per una M43, simile a quello di una fullframe per dimensioni e peso.

La GH6 ha un corpo simile ad una mirrorless fullframe, protetto da polvere ed acqua, con una impugnatura sporgente sulla destra. La costruzione e la finitura sono di ottimo livello e danno un’impressione di qualità. I comandi sono numerosi e tutti ben disposti.
La GH6 è progettata per avere buone prestazioni per la fotografia e per il video in modo da offrire un unico strumento per entrambi i mondi.

Le sue principali caratteristiche sono:

– sensore Micro 4/3 (17,3×13 mm) CMOS da 25 Mpx
– processore d’immagine Venus Engine
– stabilizzazione a “5 assi” sul sensore
– innesto obiettivi Micro 4/3
– mirino elettronico con 3,680 Mpx, copertura del 100 % e ingrandimento reale 0,76x
– schermo da 3,2″ orientabile con 1.680.000 pixel sensibile al tocco
– autofocus a rilevamento di contrasto con 225 punti AF selezionabili automaticamente o manualmente e tecnologia DFD (Deep From Defocus)
– modalità di esposizione completamente automatica, Program, a priorità, manuale e con scene predisposte
– sensibilità automatica o manuale da 100 a 25600 ISO espandibile a 50 ISO
– otturatore meccanico con tempi da 60 secondi ad 1/8000 e elettronico fino a 1/32000
– disponibilità di filtri creativi
– ripresa video 5.7k a 5728×3024 pixel 60/48/30/23.98p, Cine 4K a 4096×2160 pixel e 4K 3840×2160 pixel a 120/100/60/50/30/25/24 fg/s, 5,8K 5760×4320 pixel e 4.4K a 4352×3264 pixel in formato MOV, MP4 o Apple ProRes o Full HD 60/50p/30/25p/24p con audio stereo anche su supporto esterno
– ingresso per microfono stereo esterno, cuffia e uscita HDMI per dispositivi esterni o USB per dischi esterni
– velocità di raffica fino a 14 fg/s
– livella elettronica a due assi
– connettività Wi-Fi, HDMI A, USB 3.2 e Bluetooth
– dimensioni 138x100x100 mm
– peso 823 grammi

La GH6 costa 2.199 € solo corpo, 2.399 con lo zoom 12-60/3,5-5,6 e 2.799 € con il Leica Vario-Elmarit 12-60 mm f/2,8-4,0.

Descrizione e uso

Prima di descrivere le caratteristiche della GH6 ed il suo comportamento vorrei evidenziare le differenze in termini di dimensioni e di peso fra questa ed alcune mirrorless con sensori con un numero di pixel paragonabile. In particolare ho scelto le Fujifilm X-H2S, Sony A7 III e la Nikon Z6 II.

Guardandole frontalmente si rileva che la GH6, 823 grammi, ha delle dimensioni analoghe e peso superiore a quelle della X-H2S, 660 grammi e Z6 II, 705 grammi e superiori a quelle della A7 III 650 grammi.

Con il Leica 12-60/2,8-4,0 per la GH6, il 16-80/4,0 per la X-H2S, il 24-120/4,0 per la Z6 II e il 24-105/4,0 per la A7 III le cose cambiano per dimensioni e peso in funzione delle differenze degli obiettivi. Le dimensioni del XF 16-80/4,0 Fujifilm sono analoghe a quelle del Leica 12-60/2,8-4,0, ma la sua luminosità è inferiore mentre quelle del 24-120/4,0 di Nikon e del 24-105/4,0 di Sony sono ben maggiori pur con una luminosità inferiore.
Il peso complessivo così diventa 1143 grammi per la GH6, 1100 grammi per la X-H2S, 1335 grammi per la Z6 II e 1313 grammi per la Sony. Con tele e zoom con maggiore focale queste differenze aumenterebbero.

In conclusione se si vogliono usare obiettivi zoom di alta luminosità, ma avere un corredo che consenta di viaggiare leggeri e borse di piccole dimensioni e contemporaneamente una buona qualità d’immagine la scelta di una fotocamera M43 come la GH6 potrebbe essere consigliabile

L’aspetto della GH6 è piacevole ed equilibrato. Le dimensioni ed il peso, più o meno analoghi a quelli di una fullframe come detto ne sottolineano la predisposizione ad usi anche professionali e la possibilità di abbinarla anche a tele pesanti ed ingombranti.
Il corpo è ottimamente costruito, in magnesio e protetto da polvere ed acqua, rifinito rivestito in buona parte da gomma zigrinata antiscivolo.

Inizio la descrizione dal frontale.

Sulla destra dell’innesto obiettivi, guardando la fotocamera frontalmente, si vede, a fianco dell’innesto, il pulsante di sblocco dell’obiettivo. Più in basso c’è il pulsante secondario, rosso, per la registrazione video; in alto c’è la presa per la sincronizzazione flash via cavo coperta da un tappo in gomma. Dall’altro, in alto accanto all’impugnatura che contiene la batteria, c’è l’illuminatore a led di ausilio per l’autofocus che funziona anche come segnalatore dell’autoscatto. In basso alla sinistra dell’innesto c’è un pulsante per la visualizzazione live del video ingrandita e in basso il pulsante anteprima che consente di verificare sia la profondità di campo sia il risultato che si otterrebbe su un soggetto in movimento con il tempo di scatto selezionato.

Sulla calotta superiore vediamo, da sinistra, una manopola che comanda le modalità di scatto della macchina: scatto singolo, raffica, foto 6K, Bracketing, autoscatto e intervallometro.

Al centro la slitta porta accessori per flash esterno con i fori per i microfoni stereo. Sul fianco del mirino si intravede il pulsante per commutare la visione tra questo e lo schermo o per renderla automatica.

Poi, verso destra, c’è la manopola di impostazione delle modalità di funzionamento: P (program), A (priorità dei diaframmi, S (priorità dei tempi), M (manuale), Video con impostazioni manuali, impostazioni personalizzate C1, C2, C3 e C4 e iA (totalmente automatico). Coassiale a questa c’è l’interruttore di accensione, molto comodo perché a portata di pollice.

Sull’impugnatura, dietro pulsante di scatto, la ghiera di regolazione anteriore e poi tre pulsanti: servono in unione ad una delle due ghiere o ai pulsanti del pad, da sinistra, per impostare il bilanciamento del bianco, per la sensibilità ISO e per la compensazione dell’esposizione. Quello centrale per la sensibilità ha due piccoli rilievi che consentono di distinguerlo al tatto dagli altri. Dietro questa fila c’è il pulsante “i” per le informazioni audio e quello rosso per la ripresa video. All’estrema destra la ghiera di regolazione posteriore.

Nella parte posteriore, dominata dal grande schermo orientabile i comandi sono concentrati quasi tutti sulla destra e in alto.

In alto a sinistra troviamo una leva per il blocco dei comandi con a fianco il pulsante per la revisione delle foto.

Al centro il mirino protetto da una cornice in gomma morbida con sotto il sensore per la commutazione automatica tra questo e lo schermo.

Alla sua destra il pulsante che per impostazione predefinita serve a scegliere l’ara di messa a fuoco: ampia (tutti i punti AF con scelta automatica), zona, punto singolo, messa a fuoco precisa con un’area spostabile e dimensionabile a piacere, inseguimento e riconoscimento visi, circondato da una leva coassiale che commuta la messa a fuoco da AFS (singola) a AFC (continua) o MF (manuale). A fianco il pulsante AF-ON per attivare l’autofocus indipendentemente dal pulsante di scatto. Subito sotto il joystick che serve per selezionare e spostare i punti di messa a fuoco e navigare fra i menu e i comandi.

Alla destra dello schermo dall’alto il pulsante Q che richiama il Quick-menu. Più in basso c’è il pad a quattro vie con al centro il pulsante di conferma e per il richiamo dei menu. I pulsanti del pad, che servono anche per scorrere i menu, non hanno una funzione predefinita preassegnata, ma sono personalizzabili, come i pulsanti Fn, da una lista di decine di funzioni. Sotto a destra il pulsante per scegliere le informazioni visualizzate nello schermo o nel mirino e a sinistra il pulsante per la cancellazione delle foto che funziona anche per tornare indietro nei menu.

Sul lato destro c’è il doppio alloggiamento uno per le schede CFExpress tipo B e l’altro per quelle SD compatibili UHS II.

Dietro lo schermo si intravede la griglia per l’aria di raffreddamento

Su quello sinistro, coperte da tre sportellini in gomma ci sono tutte le prese di collegamento: in alto microfono, poi cuffia, la presa USB e quella HDMI di dimensioni standard. telecomando, HDMI e USB. Anche qui si vede la griglia per l’aria di raffreddamento.

Nella parte inferiore troviamo l’innesto per il treppiedi, coassiale con l’obiettivo, e lo sportello che protegge il vano per l’alloggiamento della batteria.

Sul lato dell’obiettivo gli interruttori per attivare la stabilizzazione ottica e la messa a fuoco manuale o automatica.

In dotazione, insieme alla macchina sono forniti:
– batteria ricaricabile
– caricabatteria con cavo
– un cavo USB
– un cavo di conversione BNC
– un supporto cavo
– il tappo di copertura del bocchettone di innesto ottiche
– la cinghia a tracolla
– un piccolo e sintetico manuale plurilingue. Il manuale completo è disponibile come pdf sul sito Panasonic
– il software per Windows e Mac, PhotoFun un browser fotografico per importare, visualizzare le foto, Sylkypix Developer Studio personalizzato per Panasonic per convertire le foto raw e QuickTime per i video, può essere scaricato dal sito Panasonic.

Come accessori sono disponibili:

– telecomando per scatto remoto DMW-RS2
– adattatore per alimentazione da rete DMW-AC10E
– vari flash esterni Panasonic dedicati
– microfono esterno DMW-MS2
– telecomando DMW-RS2
– impugnatura a treppiede DMW-SHGR1
– filtri di protezione per gli obiettivi

Schermate

Modalità di funzionamento

Menu rapido

Menu

Uso in pratica

La GH6 provata era dotata dello zoom standard con cui è venduta in kit Leica DG Vario-Elmarit 12-60 mm f/2,8-4,0

Corpo macchina

Il corpo macchina ha un’estetica abbastanza spigolosa. L’impugnatura ben pronunciata, con ampio spazio per le dita, consente di tenerlo saldamente in mano. E’ ottimamente costruito, in lega di magnesio e protetto da polvere ed acqua. Le parti laterali sono rivestite di una gomma morbida zigrinata e antiscivolo che ne rendono comoda e piacevole l’impugnatura.

Comandi

Dico subito che i comandi delle ultime Panasonic sono i migliori e con la migliore disposizione ed usabilità fra tutti quelli delle fotocamere provate.
Sono tutti a portata di dita e comodi da memorizzare e da azionare. Le due ghiere di comando, anteriore e posteriore, che a secondo delle modalità di funzionamento comandano tempi, diaframmi o entrambi, sono molto comode e facilmente raggiungibili; in alternativa per molte impostazioni e per navigare nei menu può essere usato il joystick molto comodo anche per selezionare e spostare i punti o le aree di messa a fuoco. La maggior parte delle impostazioni si può fare con pulsanti diretti, oppure dal Quick menu, premendo l’apposito pulsante e poi spostandosi con la ghiera posteriore, con quella anteriore o col joystick, e infine regolando il valore desiderato, senza dovere entrare nei menu. In particolare i tre pulsanti dietro quello di scatto per WB, ISO e compensazione dell’esposizione sono di una praticità notevole; infatti sono raggiungibili facilmente con l’indice e distinguibili senza problemi al tatto in quanto quello ISO centrale dispone di un piccolo rilievo che consente di individuarlo facilmente. Anche la levetta per la scelta del modo di messa a fuoco e il pulsante per scegliere la relativa area si raggiungono facilmente con il pollice, il tutto senza staccare l’occhio dal mirino.
Oltre a questi comandi è possibile personalizzare i pulsanti con funzione pad della ghiera rotante sul dorso. Ho scelto di assegnare in senso orario, partendo dall’alto: in alto Modalità misura esposizione, a destra Tipo otturatore, in basso Modalità silenziosa e a sinistra Qualità d’immagine. In questo modo tutte le regolazioni fondamentali della fotocamera sono disponibili con comandi diretti facilmente azionabili con le dita anche con l’occhio al mirino e con un po’ di pratica tutte le regolazioni si possono effettuare velocemente.

Menu

Con la serie S fullframe Panasonic ha introdotto un secondo livello nella suddivisione dei menu che complica un po’ le cose per chi era abituato ai menu semplici e lineari dei modelli M43 precedenti, ma consente, dopo aver preso un po’ di pratica, di accedere più rapidamente alle sezioni di interesse.
Sono suddivisi in: Impostazioni foto con Qualità d’immagine 1, Qualità d’immagine 2, Messa a fuoco, Flash 1, Flash 2, Altro (Foto) 1, Altro (Foto) 2; Impostazioni video con Qualità immagini 1, Qualità immagini 2, Formato immagine, Messa a fuoco, Audio 1, Audio 2, Altro (video); Impostazioni di ripresa con Qualità immagini, Fuoco/Scatto 1, Fuoco/Scatto 2, Fuoco/Scatto 3, Funzionamento 1, Funzionamento 2, Monitor/Display (Foto) 1, Monitor/Display (Foto) 2, Monitor/Display (Video) 3, Obiettivo/Altro; Personalizzazione della fotocamera con Scheda/File, Monitor/Display, Ingresso/Uscita, Impostazioni, Altro; Menu personalizzato; Riproduzione con Modalità riproduzione, Elabora immagine, Aggiungi/elimina foto, Modifica immagine, Altro.
A prima vista sembrano un po’ complicati anche perché ci sono alcuni titoli che si ripetono ed in certi casi non si capisce subito in quale pannello si deve entrare per impostare le funzioni di interesse, ma una folta presa pratica è facile arrivare subito a ciò che si cerca. E’ interessante anche la possibilità di elaborare in macchina le foto raw.

Mirino

La GH6 è dotata di mirino di qualità media con 3,86 Mpx, ormai da considerare una risoluzione base, con una copertura del 100 % e un ingrandimento reale di 0,76x. La sua nitidezza è buona e non soffre di riflessi quando si inquadrano fonti di luce e di scie quando si muove velocemente l’inquadratura. Vi si possono visualizzare tutte le informazioni visibili sullo schermo. Il passaggio dalla visualizzazione sullo schermo a quella nel mirino può essere manuale, premendo l’apposito pulsante, oppure meglio automatica, tramite un apposito sensore che rileva quando si avvicina l’occhio all’oculare. Nel mirino è possibile visualizzare l’effetto di tutte le regolazioni apportate all’immagine, esposizione, bilanciamento del bianco, profili colore ed effetti. Su questo e anche sullo schermo è possibile visualizzare una griglia di guida, un riferimento per il centro dell’immagine ed una livella su due assi, molto comoda per evitare immagini storte e linee cadenti.

Schermo

Lo schermo è da 3″ con 1,84 Mpx e sensibile al tocco. E’ nitido e ben visibile. Soffre però del problema di tutti gli schermi quando ci si trova in esterni: in alcuni casi, specialmente nelle inquadrature di scene di grande luminosità e ad alto contrasto, come ad esempio in controluce, nello schermo non si riesce a vedere molto. La possibilità di orientarlo in tutte le direzioni, è molto utile per riprese da angolazioni difficili, oltre che per le riprese video.
Lo schermo sensibile al tocco consente di scegliere molte impostazioni direttamente da questo. Si può anche scegliere il punto o l’area di messa a fuoco e modificarne la posizione e la grandezza semplicemente toccando lo schermo anche con l’occhio al mirino. In questo modo si può anche ottimizzare l’esposizione della parte toccata e scattare. Nella revisione delle foto queste si possono scorrere e ingrandire come su uno smartphone o tablet.

Otturatore

La GH6 è dotata di un otturatore meccanico con tempi da 60 secondi a 1/8000 che può anche funzionare con la prima tendina elettronica con tempi da 60 secondi a 1/2000. E’ disponibile poi un otturatore elettronico con tempi da 1 secondo a 1/32000. Si può scegliere fra il funzionamento solo meccanico, quello solo elettronico o la scelta automatica fra l’uno e l’altro a secondo del tempo di scatto impostato. L’otturatore meccanico con scatto elettronico sulla prima tendina può essere utile per ridurre a zero le vibrazioni prima dello scatto. Quello elettronico consente di scattare in modo completamente silenzioso in situazioni in cui non si deve produrre alcun rumore e disturbo come teatro, conferenze e concerti di musica da camera. L’inconveniente dell’otturatore elettronico può essere la deformazione di oggetti in movimento laterale veloce nell’inquadratura.

Stabilizzazione

La GH6 è dotata di stabilizzatore integrato sul sensore a “5 assi” con tecnologia Dual IS. Questo sistema di stabilizzazione garantisce, secondo Panasonic, un vantaggio di 5 stop, anche per le riprese video, ed è in grado di collaborare con quello eventualmente presente negli obiettivi, arrivando in questo caso fino a 7,5 stop. Le prestazioni della stabilizzazione sono discusse nella pagina delle prestazioni.

Autofocus

La messa a fuoco è a rilevamento di contrasto con 225 punti AF selezionabili automaticamente o manualmente, in modo singolo o a zone. La GH6, come altri modelli Panasonic, usa la tecnologia, esclusiva Panasonic, DFD (Dept From Defocus) e una frequenza di rilevamento di 480 volte al secondo. Questa tecnologia consente di conoscere immediatamente, in base a due misurazioni successive, la direzione verso cui muovere l’obiettivo e la distanza dalla posizione di fuoco per il soggetto inquadrato in modo da arrivarvi direttamente senza quasi nessun aggiustamento, come per gli autofocus a rilevamento di fase, invece di compiere tante successive misurazioni ed aggiustamenti di fuoco come avviene nei tradizionali sistemi a rilevamento di contrasto. La tecnologia DFD si basa sulla conoscenza delle caratteristiche ottiche dell’obiettivo, sulla variazione del suo sfocato o bokeh, contenute in un database all’interno della macchina e quindi funziona solo con gli obiettivi noti alla fotocamera. Panasonic garantisce l’aggiornamento di queste informazioni tramite il firmware degli obiettivi per i nuovi modelli.
I 225 punti AF coprono quasi tutta la superficie del sensore per la messa a fuoco. Si può anche scegliere una zona ristretta di messa a fuoco che raggruppa più punti AF personalizzabile e spostabile a piacere sullo schermo col tocco o con il joystick. Infine si può scegliere un singolo punto posizionabile a scelta sullo schermo. Se si vuole maggiore precisione è disponibile la modalità “messa a fuoco precisa” che consente, premendo a metà il pulsante di scatto di ingrandire l’area di messa a fuoco per controllarla con maggiore precisione. E’ poi disponibile il rilevamento automatico dei volti e degli occhi, molto efficace e funzionante anche con la messa a fuoco continua AF-C. Per i soggetti in movimento è disponibile la funzione di inseguimento (tracking) che mette a fuoco il soggetto e lo segue nei suoi spostamenti.
E’ possibile regolare la sensibilità dell’autofocus alla velocità di spostamento del soggetto, allo spostamento del soggetto da un’area all’altra di messa a fuoco e al cambiamento della velocità del soggetto.
Le modalità di funzionamento sono quelle classiche, AF-S (singolo), AF-C (continuo) e manuale selezionabili con l’apposita leva sul dorso. La sua sensibilità scende fino a -4 EV, un valore notevole.
Nelle riprese video la messa a fuoco può essere continua.
Se si usa la messa a fuoco manuale la GH6 offre diversi aiuti: ingrandimento dell’area di messa a fuoco, rilocabile sull’inquadratura, e evidenziazione dei contorni (focus peaking) con scelta del colore e del livello, tutti visibili nel mirino o nello schermo.
Per le prestazioni vedere l’apposita pagina.

Esposizione

L’esposizione può essere totalmente automatica in iAuto, oppure si possono usare il programma P con la possibilità di cambiare la coppia tempo/diaframma (program shift), le priorità ai tempi o diaframmi o l’esposizione manuale. In questo caso su un’apposita scala viene indicata la differenza fra l’esposizione impostata e quella misurata fino a +/- 3 EV. In tutte le modalità è facile e rapido regolare la macchina con le due ghiere disponibili. La sensibilità ugualmente si può regolare con facilità, se non si usa in Auto, premendo l’apposito pulsante sulla calotta, comodissimo, e poi ruotando una delle due ghiere.
La misura dell’esposizione è effettuata su 1728 zone e può essere multipla (a matrice), pesata centrale o spot.
L’esposizione si è dimostrata sempre corretta anche con molta luce e in presenza di forti contrasti e solo in casi veramente al limite ho dovuto apportare delle correzioni. Per le foto notturne di paesaggi urbani, usando la misurazione a matrice, è però necessario sottoesporre da 1/3 a 2/3 di stop, cosa facilmente controllabile nel mirino.

Sensibilità ISO

La sensibilità varia da 100 a 25600 ISO con la possibilità di estensione a 50 ISO. Può essere impostata manualmente con intervalli di 1/3 di stop premendo l’apposito pulsante e con una delle ghiere di regolazione (o anche con il joystick) oppure automaticamente.
In modalità ISO Auto la macchina regola il tempo minimo di scatto in funzione della lunghezza focale impostata sull’obiettivo e consente di evitare foto mosse (per soggetti statici!).

Bilanciamento del bianco

Il bilanciamento del bianco prevede il funzionamento automatico oppure su 5 valori predefiniti per sole, nuvoloso, ombra, lampade ad incandescenza e flash. In modalità automatica si può scegliere se ridurre la tonalità rossastra per la luce ad incandescenza oppure lasciarla privilegiando l’atmosfera. E’ possibile effettuare una misurazione personalizzata e se ne possono memorizzare quattro. E’ anche possibile scegliere la temperatura di colore in gradi Kelvin ed anche di questa si possono memorizzare quattro impostazioni.
In auto si è dimostrato sempre corretto sia di giorno che di notte, in esterni ed interni e non ho mai dovuto apportarvi correzioni.

Formato foto

Le foto possono essere salvate in formato 4:3, 3:2, 16:9 e 1:1 e in varie dimensioni: per il formato 4:3 L a 25 Mpx, M a 12,5 Mpx e S a 6,5 Mpx e possono essere salvate in Jpeg con qualità Fine o Standard, in raw e in raw più jpeg.

Profili colore

Si può scegliere per le foto il profilo colore, o stile, preferito, Standard, Vivida, Naturale, L.ClassicNeo, Lineare, Paesaggio, Ritratto, Monocromatico, L Monocromatico (con neri intensi), L Monocromatico D (con alte luci ed ombre migliorate), L Monocromatico S, Gamma dinamica Cinelike2, Video Cinelike 2, Come709, V-Log, HLG e personalizzato. Ognuno puòò essere regolato per adattarlo ai propri gusti ed esigenze per nitidezza, saturazione e contrasto.

Effetti

La GH6 dispone di numerose modalità effetti creativi. Gli effetti possono essere selezionati da menu.
Sono previsti: Espressivo, Nostalgico, Vecchi tempi, High key, Sottoesposizione, Sepia, Processo incrociato, e Bleach bypass.

Flash

La GH6 non dispone di un flash integrato, si deve quindi usare un flash esterno posizionabile sull’apposita slitta. Questa assenza è riscontrabile in tutte le fotocamere professionali, ma è comunque penalizzante quando si vorrebbe un flash come luce di schiarita e non si ha disponibile un flash esterno. Inoltre con un flash integrato sarebbe possibile comandare flash esterni in modalità senza fili.
Il flash può essere impostato su automatico, forzato, riduzione occhi rossi, slow sync, e sincronizzazione sulla seconda tendina. Si può impostare la compensazione dell’esposizione flash indipendentemente da quella per la luce ambiente.

Funzioni speciali

Riprese intervallate

La GH6 è dotata della funzione “time lapse” per effettuare riprese intervallate. E’ possibile definire il momento d’inizio della registrazione, l’intervallo di registrazione ed il numero dei fotogrammi. A fine registrazione è possibile creare un video 4K o Full HD.

Modo alta risoluzione

E’ possibile scattare foto ad alta risoluzione. La GH6 è in grado di scattare foto derivanti da più immagini registrate e unendole automaticamente per ottenere foto ad alta risoluzione. Per ottenerlo sfrutta la possibilità di muovere il sensore, derivante dalla funzione di stabilizzazione, spostandolo di un pixel per volta per otto scatti. Gli scatti vengono poi combinati insieme per ottenere un file raw da 96 Mpx nel rapporto dimensionale 4:3 con una risoluzione di 11552×8672 pixel, o meno negli altri rapporti dimensionali.
Per utilizzare questa funzione è preferibile utilizzare un treppiede per eliminare i movimenti della fotocamera, ma è possibile anche scattare a mano libera. Inoltre è adatta solo per soggetti che non si muovono, come paesaggi o architettura, anche se è previsto un algoritmo di correzione per eventuali parti del soggetto che si sono mosse o per eliminare le vibrazioni nelle riprese a mano libera.

Raffica

Le modalità di scatto singolo, raffica, autoscatto e bracketing si impostano con la ghiera delle modalità di scatto sulla sinistra della calotta. Le posizioni sulla ghiera I e II possono essere personalizzate da menu per richiamare le tre velocità di raffica H, M e L o le SH20, SH60 e SH75.
La GH6 dispone di varie velocità di raffica che possono essere usate sia con l’otturatore meccanico che con quello elettronico o con la sola prima tendina elettronica. La velocità più alta H a 14 fg/s si ottiene con AFS e senza live view. Con l’autofocus AFC continuo si ottengono 8 fg/s con l’otturatore meccanico o la prima tendina elettronica e 7 con l’otturatore elettronico, in tutti i casi con live view. A quella M media si hanno 6 fg/s con AFS e 5 con AFC con tutte le modalità di funzionamento dell’otturatore e col live view. Alla velocità più bassa si hanno 2 fg/s con tutte le combinazioni di otturatore e il live view. In jpeg si possono scattare 95 fotogrammi, in raw 65 e in raw+jpeg 50.
Inoltre si possono scattare foto a velocità più elevata, SH20, Sh60 e SH75 rispettivamente a 20, 60 e 75 fg/s. In questo caso la GH6 scatta con l’otturatore elettronico, l’autofocus AFS e senza live view.
Le opzioni sono quindi tante, ma sostanzialmente quella più conveniente è la velocità H con autofocus continuo AFC a 8 fg/s con con la prima tendina elettronica e live view.
In complesso una buona scelta che garantisce buone prestazioni. Per le prestazioni vedere l’apposita pagina.

Video

La ripresa video è il comparto in cui la GH6 presenta i più ampi miglioramenti rispetto alla GH5 e le sue caratteristiche la avvicinano alla S1H specifica per le riprese video. Le sue possibilità di ripresa video sono molto ampie ed è difficile descriverle tutte.
La GH6 può riprendere video in formato 5.7K 5778×3024 pixel 17:9 60/50/48/30/25/24p 4:2:0 10 bit, 5.8K 5760×4320 pixel 4:3 anamorfica 30/25/24p 4:2:0 10 bit, 4.4K 4352×3264 4:3 60/50p, C4K 4096×2160 120/100/60/50/48/30/25/24p, 4K 3840×2160 pixel 240/120/100/60/50/48/30/25/24p 4:2:2 a 10 bit e Full HD. La durata di registrazione è illimitata compatibilmente con la temperatura di utilizzo, ma ovviamente è limitata dalla capacità delle schede di memoria e dalla carica della batteria.
Il formato file può essere MOV, MP4 anche con codec Apple ProRes. E’ possibile la registrazione su supporto esterno SSD via USB e, con un aggiornamento del firmware, l’output video RAW a 12 bit 5.7K 59.94p (5.728 x 3.024, 17:9), C4K 119.88p (4.096 x 2.160, 17:9), 5.8K 29.97p (5.760 x 4.320, 4:3) e 4.4K (4.352 x 3.264, 4:3) su HDMI per una registrazione tipo ProRes RAW su dispositivi ATOMOS NINJA V e NINJA V+ e Blackmagic.
La ripresa può essere effettuata in modo totalmente automatico oppure si possono usare tutte le modalità di esposizione disponibili, program, a priorità e manuale ed anche molte delle scene disponibili. Si può anche regolare il bilanciamento del bianco e la sensibilità ISO. Tutte le regolazioni per il video, compresa la messa a fuoco, possono essere fatte anche con lo schermo touch.
La messa a fuoco può essere automatica con le modalità disponibili AFS/AFF/AFC oppure manuale.
L’audio è registrato in stereo con volume regolabile. C’è una presa per microfono esterno stereo e per la cuffia.

Connessione

La GH6 è dotata di connessioni Wi-Fi a 2,4 e 5 Ghz e Bluetooth V5. Tramite l’app Image App, disponibile per Android e iOS, è possibile connettersi alla fotocamera per il suo controllo remoto, compreso lo scatto a distanza; si possono poi trasferire le immagini dalla fotocamera allo smartphone, anche in modalità automatica ed eventualmente trasferirle su un cloud per backup. E’ anche possibile connettere la fotocamera ad una smart-tv, a un computer o a una stampante.

Batteria e ricarica

La batteria garantisce un’autonomia di 380 foto usando il mirino e 900 con lo schermo e in modalità di risparmio energetico; per il video la durata della registrazione continua può variare da 35 a 100 minuti.. La ricarica può essere effettuata esternamente tramite il caricabatterie fornito.

Obiettivi

Attualmente per il sistema M43 sono disponibili 90 obiettivi autofocus da Panasonic e Olympus, più oltre 40 a fuoco manuale da altri marchi.
Panasonic fornisce un ampio corredo di obiettivi già sufficiente per tutte le esigenze. Sono 43 obiettivi di cui molti stabilizzati.
Ricordo che il fattore moltiplicativo per l’equivalenza della focale è 2x.
La serie qualitativamente più elevata è quella marcata Leica che comprende obiettivi a focale fissa e zoom. I focale fissa sono i Leica 9 mm f/1,7 499 €, 12mm f/1,4 ASPH 1.098 €, 15 mm f/1,7 ASPH 559 €, 25 mm f/1,4 ASPH 649 €, 42,5 mm f/1,2 ASPH POIS 1.399 €, 45 mm f/2,8 ASPH MOIS Macro /99 € e 200 mm f/2,8 POIS 2.499 €. Fra gli zoom sono disponibili i Leica 8-18 mm f/2,8-4,0 1.070 €, 10-25 mm f/1,7 1.789 €, 12-35 mm f/2,8 ASPH POIS 989 €, 12-60 mm f/2,8-4,0 POIS 890 €, 25-50 mm f/1,7 ASPH 1.969 €, 35-100 mm f/2,8 POIS, 50-200 mm f/2,8-4,0 ASPH POIS 1.699 € e 100-400 mm f/4,0-6,3 II ASPH POIS 1.580 €.
Ci sono poi molti altri obiettivi marchiati Lumix, anche questi di buona qualità, ma più economici. In particolare sono interessanti i focale fissa Lumix G 14 mm f/2,5 II ASPH 298 €, 20 mm f/1,7 II ASPH 296 €, 25 mm f/1,7 189 €, 42,5 f/1,7 POIS 369 € e 30 mm f/2,8 MOIS Macro 330 €. Fra gli zoom i Lumix G 7-14 mm f/4,0 879 €, 12-35 mm f/2,8 II 990 €, 12-60 mm f/3,5-5,6 POIS 359 €, 35-100 mm f/2,8 II POIS 1.099 €, 45-175 mm f/4,0-5,6 ASPH POIS 479 € e 100-300 mm f/4,5-5,6 II POIS 597 €.
Oltre a questi sono disponibili gli obiettivi OM-Olympus, 38 diverse focali fra fissi e zoom, più alcuni altri da Sigma e Tamron. Infine ci sono molti altri obiettivi a fuoco manuale da 7Artisans, Sigma Tamron Voigtlander e Laowa (Venus Optics).
Sulle Micro 4/3 poi è possibile montare, con opportuni adattatori, praticamente tutti gli obiettivi disponibili per fotocamere reflex o a telemetro grazie al ridotto tiraggio della montatura, naturalmente con messa a fuoco manuale, ma con automatismo di esposizione a priorità dei diaframmi. Panasonic fornisce gli anelli per obiettivi Leica M ed R, ma ce ne sono molti altri disponibili da altri fornitori, compreso quello per Olympus OM.

Impressioni d’uso

Nell’uso la GH6 si è dimostrata un buon strumento multimediale.
Come fotocamera si è valida, producendo foto nitide e con ottimi colori già con le impostazioni base in tutte le situazioni. L’uso è intuitivo, ci si abitua facilmente e i comandi ben disposti e facili da raggiungere ed azionare anche senza togliere l’occhio dal mirino. Questo è di buona qualità e consente una visione chiara e dettagliata in ogni condizione.
Dal punto di vista video si è mostrata altrettanto valida, se non di più, consentendo riprese a fuoco e di buona qualità, con una flessibilità e con funzioni e caratteristiche che consentono di produrre video a livello professionale ed adatti senza problemi ad un’adeguata postproduzione.
Durante le riprese è possibile usare il mirino elettronico, ma naturalmente è stato molto più comodo usare lo schermo anche per tenere la macchina in modo più stabile, anche se non ho provato la possibilità di usare un monitor esterno.
La Gh6 però non consente di sfruttare uno dei vantaggi del formato M43, cioè dimensioni e peso ridotto. Con il suo corpo da fullframe, anche se l’obiettivo in proporzione ha dimensioni contenute, richiede una borsa abbastanza grande per il trasporto.

Per il dettaglio della qualità d’immagine e degli obiettivi fare riferimento alle apposita pagina.

Per tutte le foto di prova ho usato il formato 4:3.
Le foto sono suddivise in foto di test, scattate a tutte le sensibilità, da 100 a 25600 ISO, in luce naturale di giorno e di notte e in interni ed a vari diaframmi per valutare gli obiettivi, e foto di esempio a varie sensibilità a secondo delle situazioni, anche se di giorno sono stati usati possibilmente i 200 ISO. Tutte le foto sono state salvate sia nel formato jpeg come salvato dalla macchina,

====>> Prestazioni & conclusione

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