Fujifilm X-H2S: test

La X-H2S è stata presentata da Fujifilm come una fotocamera particolarmente veloce. Anche alcuni modelli precedenti, come le X-T3 e X-T4, sono fotocamere veloci, ma questa a detta del produttore lo è particolarmente.
Ricordo brevemente che la X-H2S è dotato di un sensore BSI-CMOS Xtrans Stacked di 5a generazione e vanta una velocità di raffica di ben 40 fg/s sia in jpeg che in raw ed un autofocus a rilevamento di fase in grado di seguire soggetti in movimento a questa velocità. Anche il mirino è stato adeguato a queste prestazioni consentendo una visione continua del soggetto senza oscuramenti durante lo scatto.
La X-H2S è dotata di un sensore X-Trans CMOS 5 retroilluminato e stacked da 26 Mpx, di un elaboratore d’immagine X-Processor 5. Il mirino ha 5,76 punti, l’otturatore elettronico arriva ad 1/32000. La ripresa video è 6,2K 30p e 4K 120p. L’autofocus ibrido dispone di 425 punti AF.

Le caratteristiche della X-H2S come si vede sono notevoli. In particolare è innovativo il sensore di BSI-CMOS X-Trans di tipo stacked.
La X-H2S differisce dalla precedente X-H1 per la struttura dei comandi. Le ghiere dei tempi e della sensibilità sono infatti state eliminate e sostituite da una più consueta manopola delle modalità di funzionamento. Anche nel frontale ci sono novità: al posto della piccola levetta che commutava la messa a fuoco da singola a continua o manuale c’è adesso un pulsante che premuto più volte fa la stessa funzione, coadiuvato da un altro a sinistra dell’innesto dell’obiettivo in alto che consente di personalizzare il comportamento della messa a fuoco continua.
La X-H2S richiama per estetica una reflex analogica con il mirino, in questo caso elettronico, sporgente sopra la calotta e un’impugnatura in questo caso abbastanza accennata. Le dimensioni sono abbastanza grandi per una APS, analoghe a quelle di molte fullframe, ma questo serve per impugnarla meglio e renderla stabile anche con grandi teleobiettivi così come il peso.
Il sensore con la sua matrice di filtri colore aperiodica, divisa a gruppi di 6×6 consente di eliminare i rischi di effetto moirè sulle trame ricorrenti e quindi di eliminare il filtro antialias migliorando la nitidezza. L’unica critica che gli si può fare è di essere ancora di formato APS mentre la tendenza di oggi, almeno per il mercato professionale, è quella di andare verso il fullframe.

In sintesi le caratteristiche principali della X-H2S sono:

– sensore APS BSI-CMOS Stacked da 26 Mpx X-Trans V
– processore X Processor 5
– innesto obiettivi Fujifilm X
– corpo in lega di magnesio protetto da polvere ed acqua
– autofocus ibrido con 425 punti AF a rilevamento di fase e di contrasto e assistenza alla messa a fuoco manuale con evidenziazione dei contorni
– sensibilità da 160 a 12800 ISO con estensioni a 80 e 51200
– mirino elettronico con 5,76 Mpx, copertura 100 % e ingrandimento 0,8x
– schermo da 3″ con 1.620.000 pixel orientabile in tutte le direzioni
– otturatore a funzionamento meccanico con tempi da 30 secondi a 1/8000 e a funzionamento elettronico con tempi fino a 1/32000 di secondo
– comandi con manopola PASM e con anello diaframma sugli obiettivi
– raffica fino a 40 fg/s con l’otturatore elettronico e 15 fg/s con l’otturatore meccanico
– video 6,2K 30/25/24p, Cine 4K a 4096×2160 pixel 60/50/30/25/24p, 4K a 3840×2160 pixel 60/50/30/25/24p e Full HD con audio stereo
– prese per microfono, cuffia, HDMI e USB
– assenza di flash
– contatto sincro per flash esterni
– sistema di pulizia del sensore a vibrazione Ultra Sonica
– modalità di simulazione pellicola avanzata
– gamma di accessori dedicati compresa impugnatura con batteria supplementare
– connessioni wi-fi e Bluetooth
– dimensioni 136x93x95 mm
– peso 660 grammi

La X-H2S costa 2.699 € solo corpo.

Descrizione

La X-H2S è di dimensioni generose per una APS e per rendersene conto la confronto con un’altra fotocamera fullframe di caratteristiche simili come sensore e velocità, la Sony A9 II.

Come si vede la A9 II è leggermente più piccola, ma non più leggera.

Confrontandola invece con la X-T5 si vede come sia più grande ed abbia un diverso schema di comandi che si distacca da quella che fino a poco tempo fa era la tradizione di Fujifilm. Sono però oggi diverse le fotocamere Fujifilm che seguono lo schema che hanno la maggior parte delle fotocamere di altre case, oltre a questa c’è la X-H2, le X-S10 e X-S20, le GFX100S e GFX50S e ultima la GFX100 II.

La X-T5 invece è stata ridisegnata rispetto alla precedente X-T4 con un corpo leggermente più piccolo e leggero e più sottile di quello della X-H2S soprattutto per la quasi assenza di impugnatura.

Inizio la descrizione dal frontale.

A sinistra del bocchettone d’innesto degli obiettivi in basso c’è il pulsante di sblocco. Più in alto un pulsante personalizzabile Fn2 (per impostazione predefinita attiva la livella elettronica) e sopra la luce di assistenza per l’autofocus che funge anche da segnalatore per il funzionamento dell’autoscatto. Sull’impugnatura la ghiera di comando anteriore.

A destra in alto si vede l’attacco sincro per i flash esterni comandati con cavetto (caratteristica professionale) coperto da un tappo in gomma e sotto un pulsante per commutare per il funzionamento dell’autofocus: S singolo, C continuo e M manuale.

Sulla calotta superiore c’è, a partire da sinistra, la manopola delle modalità di funzionamento: P (program), S (priorità dei tempi), A (priorità dei diaframmi), M (manuale),  sette posizioni Cx personalizzabili, video e filtri.

Al centro sul mirino c’è la slitta con i contatti per il flash. Sul suo  fianco sinistro si nota la rotella per la regolazione diottrica da -5 a +3 diottrie.

Più a destra il pannello LCD con le indicazioni delle impostazioni della fotocamera, illuminabile con il piccolo pulsante sul fianco del mirino. L’altro pulsante sempre sul fianco serve per la commutazione manuale fra schermo e mirino.

Poi troviamo tre pulsanti di dimensioni diverse e facilmente distinguibili. Dall’alto: il pulsante ISO, contraddistinto da una cornice rilevata, con ovvio significato, poi quello WB per il bilanciamento del bianco e un terzo pulsante Fn1 personalizzabile che per impostazione predefinita attiva il riconoscimento di volti ed occhi.

Sull’impugnatura c’è il pulsante di scatto con coassiale l’interruttore di accensione, nella posizione migliore e più comoda per una rapida accensione tenendo la fotocamera per l’impugnatura. A fianco il pulsante rosso per la ripresa video.

Nella parte posteriore, dove i comandi sono tutti concentrati in alto e a destra, troviamo al centro in alto il mirino elettronico con sotto il sensore per la commutazione automatica fra questo e lo schermo, impostabile a scelta anche in modo manuale.

A sinistra il pulsante per la scelta delle modalità di scatto, singolo continuo ad alta velocità,  continuo a bassa velocità e bracketing. Questo pulsante serve, in fase di revisione, anche alla cancellazione delle foto. Accanto il pulsante per la revisione delle foto.

A destra del mirino in alto il joystick in una posizione molto comoda, per selezionare e spostare il punto o la zona di messa a fuoco e per navigare nei menu. Premendolo si può riportare la messa a fuoco sul punto AF centrale, mentre dopo averlo premuto è possibile variare la sua grandezza o quella della zona tramite la ghiera posteriore. Poi il pulsante AF-ON per attivare la messa a fuoco indipendentemente dal pulsante di scatto, la ghiera di comando posteriore che cliccata ingrandisce l’immagine inquadrata per la messa a fuoco manuale. Sotto c’è il pulsante per il blocco dell’esposizione.

Segue verso il basso il pad a quattro vie con al centro il pulsante per il richiamo dei menu e di conferma. I quattro pulsanti del pad sono tutti personalizzabili. Si può da menu decidere se riservarli solo per scegliere e spostare i punti di messa a fuoco. Si possono in alternativa personalizzare con le funzioni desiderate, cosa più consigliabile visto che il punto o l’area di messa a fuoco si possono spostare con il Joystick. Per impostazione predefinita partendo dall’alto in senso orario attivano la scelta dell’area di misurazione esposimetrica, quella del tipo di otturatore (meccanico o elettronico), la modalità burst e la scelta della simulazione pellicola. La modalità burst consente di aumentare la velocità di rinnovo dell’immagine nel mirino, oltre quella dell’autofocus, ma richiede un consumo energetico maggiore. Sotto infine il pulsante per scegliere le informazioni da mostrare nello schermo e nel mirino.

Sul lato destro c’è il doppio alloggiamento per le due schede CF Express tipo B e SD coperto da uno sportellino.

Sul lato sinistro ci sono dietro diversi sportellini di gomma le prese USB C con la possibilità di ricarica diretta, HDMI, l’uscita per cuffia e l’ingresso microfono.

Sul fondello c’è l’attacco a vite per il treppiede allineato con l’obiettivo e lo sportello dell’alloggiamento della batteria agli ioni di litio di alta capacità.

Sulla destra c’è un’apertura, coperta da uno sportello, per l’inserimento dell’impugnatura supplementare portabatteria e con i comandi duplicati per lo scatto in verticale VG-XH o quella con anche l’attacco per LAN che consente la trasmissione diretta delle foto FT-XH.

In dotazione, insieme alla macchina sono forniti:

– batteria ricaricabile NP-W235
– adattatore per ricarica AC-5VJ con cavo
– il tappo di copertura del bocchettone di innesto ottiche
– la cinghia a tracolla
– il coperchio per la slitta accessori
– Il manuale sintetico stampato

Il software per visualizzare le foto e quello per la conversione raw, Raw File Converter 3, deve essere scaricato dal sito Fujifilm. Inoltre è possibile scaricare gratuitamente dal sito di CaptureOne o da quello Fujifilm il software CaptureOne Express for Fujifilm che consente la conversione raw con funzionalità migliori e più efficaci di quello fornito da Fujifilm.

Come accessori opzionali si possono avere:
– batteria supplementare NP-W235
– caricabatteria per due batterie BC-W235
– telecomando a filo RR-100
– impugnatura porta batterie VG-XH
– impugnatura porta batterie con attacco LAN FT-XH
– microfono stereo MIC-ST1
– tubi di estensione macro MCEX-11/16
– vari flash esterni dedicati
– anello adattatore per obiettivi con innesto Leica M
– varie conchiglie per l’oculare
– sistema di raffreddamento per riprese video FAN-001

Modalità di funzionamento

Schermate

Menu rapido

Menu

Uso in pratica

La X-H2S che ho avuto a disposizione era dotata degli zoom 16-55 mm f/2,8 e 18-120 mm f/4,0 PZ e dei i focale fissa 23 mm f/1,4 WR e 56 mm f/1,2 WR. Si tratta di una dotazione professionale corrispondente a 24-82, 27-180, 35 e 84 mm per fullframe.

Tutti gli obiettivi Fujinon della serie XF sono dotati di una ghiera dei diaframmi che consente di regolare il diaframma, verificandone l’impostazione direttamente oltre che nello schermo o nel mirino e che comprende anche la posizione A per l’impostazione automatica del diaframma. Portare in giro la macchina con questa dotazione di obiettivi richiede una borsa adeguata perché sono massicci e pesanti, specialmente il 16-55.

Corpo macchina

Come detto nell’introduzione è di dimensioni medio-grandi simile a quello di diverse mirrorless fullframe con le quali la differenza può essere fatta solo dagli obiettivi, particolarmente dai tele. A confronto con altre mirrorless APS però risulta più grande e pesante. E’ ben costruito in lega di magnesio, protetto da acqua e polvere e con un’ottima finitura.

Comandi

I comandi sono stati rivisti rispetto alle precedenti fotocamere Fujifilm ed ora hanno una disposizione molto simile a quella di tutte le altre, abbandonando le ghiere per tempi e sensibilità a favore della classica manopola per le modalità di funzionamento. Rimane pero la ghiera dei diaframmi su tutti gli obiettivi cosicché l’apertura può essere comandata da questa o da una ghiera di comando sul corpo macchina.
Abituarsi è però facile e se ne apprezza la praticità. I pulsanti sono disposti bene ed è facile raggiungerli, specialmente quelli sull’impugnatura facilmente distinguibili. Le dimensioni del corpo poi consentono di trovarli facilmente. La commutazione della messa a fuoco comandata dal pulsante sul frontale, associato ad una ghiera di comando, joystick o pad è però meno pratica della precedente levetta a tre posizioni dei precedenti modelli e della X-T5. La disponibilità dei pulsanti personalizzabili consente un’ottima personalizzazione per i comandi di uso più ricorrente. Per gli altri il Quick menu è molto rapido e veloce.
Ci si deve però abituare ad alcune particolarità.
L’impostazione delle modalità di misurazione dell’esposizione per impostazione predefinita usa la misurazione multizona. Se si vuole cambiare il metodo di misurazione in media, media pesata al centro o spot è necessario che le impostazioni per la messa a fuoco con il rilevamento dei volti e degli occhi siano impostate in OFF, altrimenti la misurazione esposimetrica rimane impostata su multizona e non è possibile modificarla su un altro valore. Cosa c’entri la rilevazione dei volti/occhi con la misurazione esposimetrica lo sa solo Fujifilm (sarebbe utile invece averla associata al rilevamento degli occhi), ma questa è una cosa che mi ha fatto perdere tempo, avviene solo in queste fotocamere ed l’ho scoperto solo leggendo il manuale.
Infine quando si scatta in raffica, a qualunque velocità, se si vuole che la fotocamera regoli l’esposizione fotogramma per fotogramma invece che mantenerla fissa al primo scatto è necessario che nel menu IMPOSTAZIONI nel sottomenu IMP. PULSANTI/GHIERE sia impostato OTTURATORE AE in ON. Anche questa impostazione è strana, mi ha creato inizialmente difficoltà e si può scoprire solo leggendo attentamente il manuale.

Menu

Sono suddivisi nei sottomenu: Impostazione Qualità d’immagine, Impostazioni AF/MF, Impostazione Ripresa, Impostazione Flash, Impostazione Filmato e SET UP. Molto spazio, 3 pannelli, è dedicato alla messa a fuoco che si può impostare nei minimi particolari. Alcune opzioni però, come la formattazione delle schede di memoria sono nascoste, in questo caso fra le impostazioni utente. Altre impostazioni come quelle dell’otturatore meccanico ed elettronico o del salvataggio e numerazione delle foto richiedono un attento studio.

Mirino

Il mirino, di tipo OLED, ha una risoluzione di 5,76 Mpx. La risoluzione ed il dettaglio sono ottimi e l’ingrandimento adeguato per vedere bene l’immagine. Nel mirino è possibile vedere tutto quello che si vede sullo schermo, compresi tutti i menu, quindi anche in questo caso operare tutte le regolazioni senza staccare l’occhio. Inoltre si ha una copertura del 100 % utile se si ha la necessità di inquadrare con estrema precisione, come in macro. La sua caratteristica principale è la mancanza di oscuramento quando si scatta in raffica dovuta alla velocità del sensore stacked. Altro vantaggio di questo mirino, come di quasi tutti gli elettronici, è quello di poter vedere in anticipo l’esposizione e correggerla se del caso. Infine ha una caratteristica molto utile: quando si gira la fotocamera per un’inquadratura verticale le informazioni nel mirino si spostano rimanendo sempre sul lato in basso e in alto come per le inquadrature orizzontali. Non ho mai notato anche nelle inquadrature più scure segni di rumore.

Schermo

Lo schermo da 3″ con 1.620.000 pixel è sufficientemente nitido e abbastanza visibile anche in piena luce attivando in questo caso da menu la funzione di visualizzazione al sole. Può essere utile per inquadrare e utilizzare i menu o quando si usa la macchina su treppiede. E’ orientabile in tutte le direzioni.
E’ sensibile al tocco e questo consente oltre che mettere a fuoco e scattare toccandolo ed alcune altre funzioni interessanti. Consente infatti di attivare quattro tasti virtuali assegnati al movimento del dito dal centro dello schermo in quattro direzioni. Per impostazione predefinita si ha, dall’alto in senso orario: visualizzazione dell’istogramma, regolazione livello del microfono, visualizzazione della livella elettronica e anteprima profondità di campo. In modalità di ripresa video è poi possibile, attivandoli dal menu Impostazioni Filmato, visualizzare delle icone che consentono di modificare in modo silenzioso numerosi parametri di regolazione come tempi, diaframmi, compensazione dell’esposizione, sensibilità ISO, livello del microfono ed altri.

Otturatore

La X-H2S dispone di otturatore meccanico ed elettronico. L’otturatore meccanico prevede tempi da 30 secondi a 1/8000 più le pose B e T; il tempo di sincronizzazione flash è di 1/250. Quello elettronico con tempi da 30 secondi a 1/32000 è utile se si vuole scattare con diaframmi aperti per ridurre la profondità di campo in scene molto luminose, oppure per scattare in modo totalmente silenzioso.

Stabilizzazione

Le X-H2S è dotate di stabilizzazione integrata sul sensore a “5 assi” con un guadagno, secondo le specifiche Fujifilm, di 7 stop. Il sistema di stabilizzazione è diverso da quello in precedenza adottato sulla X-H1 ed ha dimensioni più ridotte.
Per le prestazioni vedere l’apposita pagina.

Autofocus

L’autofocus della X-H2S è ibrido, a rilevamento di fase e di contrasto, direttamente attuato dal sensore che è dotato di pixel mascherati adatti al rilevamento di fase. Questo è uno degli aspetti che sono stati migliorati sulla X-H2S.
Dispone di 425 punti AF a rilevamento di fase e 425 punti a rilevamento di contrasto su una matrice di 25×17 con una copertura quasi totale del formato. I punti possono essere scelti ed usati in modo singolo, a zone di 3×3, 5×5 e 7×7 punti, su tutta l’area allargata per un inseguimento ampio o con scelta automatica su quasi tutta l’area inquadrata. I singoli punti o le zone possono essere scelti con il joystick predisposto, oppure direttamente sullo schermo. Di base la X-H2S propone la scelta fra una matrice di 117 punti, ma volendo si possono attivare tutti i 425 punti. Le modalità di funzionamento possono essere: singola AF-S, continua AF-C o manuale, selezionabili con il pulsante sul frontale. Via menu si può scegliere se dare la priorità alla messa a fuoco o allo scatto sia in AF-S che in AF-C. In AF-C (continuo) è possibile regolare alcuni parametri di funzionamento dell’autofocus: sensibilità dell’inseguimento, sensibilità alla velocità del soggetto inseguito e zona dell’inquadratura a cui dare la priorità. Sono disponibili cinque profili predefiniti per varie situazioni: base con impostazioni standard per soggetti in movimento, ignora ostacoli, soggetti in accelerazione/decelerazione, soggetti che appaiono all’improvviso, soggetti con movimenti irregolari più un’impostazione personalizzata. L’autofocus dispone inoltre della funzione per il rilevamento dei volti e degli occhi del soggetto oltre che di animali, uccelli, auto, moto, aeroplani e treni. La sua sensibilità è elevata anche senza la luce ausiliaria, -4 EV a rilevamento di contrasto e -7 EV a rilevamento di fase con il 50 mm f/1,0.
Se si vuole mettere a fuoco manualmente si deve scegliere M tramite il pulsante anteriore; apparirà nello schermo o nel mirino una scala delle distanze e, se si è attivata da menu la funzione Controllo fuoco, l’immagine sarà automaticamente ingrandita (altrimenti si deve cliccare sulla ghiera posteriore per ingrandirla). In questo caso la messa a fuoco può essere assistita con l’evidenziazione dei contorni (focus Peaking) per la quale si può scegliere il colore.

Esposizione

La misurazione può essere a zone multiple (matrice), media, media con prevalenza centrale e spot. Ho già detto che per poter variare la zona di misurazione è necessario che la messa a fuoco con il riconoscimento dei volti e del viso deve essere disattivata.
L’esposizione è stata corretta in esterni con buona luce. Nelle situazioni di forte contrasto tende a sottoesporre per salvaguardare le luci. In questo caso usando il raw è però possibile un ottimo recupero delle ombre grazie alla buona gamma dinamica consentita dal sensore. In luce scarsa, esterni illuminati di notte ad esempio o interni bui, invece con la misurazione a matrice tende a sovraesporre di circa 2/3 di stop. E’ facile comunque correggere questa differenza con l’apposita la ghiera di regolazione posteriore, controllando direttamente nel mirino elettronico il risultato.

Sensibilità ISO

La sensibilità può essere regolata, automaticamente o manualmente, da 160 a 12800 ISO a passi di 1 stop o di 1/3 di stop e può essere estesa verso il basso fino a 80 e verso l’alto fino a 51200 ISO sia per le foto jpeg che raw.
La regolazione automatica della sensibilità ISO consente di impostare un valore limite fisso del tempo di scatto oltre il quale la sensibilità deve essere aumentata oppure di farlo scegliere automaticamente in funzione della lunghezza focale dell’obiettivo anche se zoom. Sono disponibili tre profili di regolazione automatica per ciascuno dei quali è possibile definire le sensibilità minima e massima e il tempo di scatto limite, sia fisso che automatico.

Bilanciamento del bianco

Può essere automatico, anche con priorità al bianco o all’ambiente, oppure selezionato su sette valori prefissati compreso uno per riprese subacquee. Si può anche impostare una regolazione personalizzata basata su una misurazione (se ne possono memorizzare tre) oppure regolarlo in gradi K°.
In esterni si è dimostrato sempre corretto di giorno, un po’ meno di notte, mentre in interni in una sessione di ritratto con luce artificiale la regolazione automatica non è stata corretta, con toni un po’troppo caldi, ed ho dovuto correggere manualmente le foto raw.

Formato foto

Le foto possono essere salvate in jpeg, heif e raw (RAF) con formato 3:2, 16:9 e 1:1 e in varie dimensioni; per il formato 3:2 L a 26 Mpx, M a 13 Mpx e S a 6,5 Mpx per il formato jpeg o heif; in raw le dimensioni sono sempre 6240×4160 cioè 26 Mpx. Le foto possono essere salvate in Jpeg o heif con qualità Fine o Normal, in raw (RAF) anche compresso senza perdite e in raw più jpeg o heif.

Profili colore

La X-H2S dispone, come tutte le Fujifilm di numerosi profili colore che richiamano i colori delle più famose pellicole dia e negative Fuji: Provia (standard), Velvia (vivace), Astia (morbida), Classic Chrome , Pro Neg. Hi, Pro Neg Standard, Classic Neg e Nostalgic Neg che consentono di ottenere foto jpeg con caratterizzazione colore diverse da usare secondo i soggetti ed i gusti del fotografo. Oltre a questi esistono i profili per bianconero, Acros (drammatico) e Monochrome, anche con filtri giallo, rosso e verde, e sepia. Questi profili possono anche essere applicati alle foto in formato raw tramite i software Raw File Converter 3 o CaptureOne Express for Fujifilm, scaricabili gratuitamente, e quindi è possibile cambiarli a posteriori per trovare quello più adatto a ciascuna foto.
Fra tutti quello che preferisco e che ha la migliore resa per i paesaggi è il Classic Chrome.
In aggiunta sono disponibili anche i profili “Eterna” e “Eterna bleach bypass” adatti alle riprese video. Questi simulano le caratteristiche della pellicola cinematografica con colori tenui e toni intensi nelle ombre e con la possibilità di usare una gamma dinamica del 400 % equivalente circa a 12 stop per ottenere riprese adatte ad una facile postproduzione.
Nelle foto jpeg pubblicate si possono vedere i risultati dei diversi profili così come applicati dalla fotocamera.

In queste successive foto invece i profili sono applicati a partire da uno scatto raw tramite CaptureOne.

Oltre a questi profili colore si possono applicare alle foto una serie di filtri selezionando, tramite la ghiera delle modalità di scatto, l’opzione Filter. Sono disponibili effetti monocromatici rosso o blu da aggiungere ai profili Monochrome e Across, con la possibilità di regolarne l’intensità, degli effetti grana, anche questi regolabili e infine la possibilità di intensificare i colori rosso, giallo e verde.

Flash

Come i precedenti modelli X-T la X-H2S non dispone di un flash integrato. Questo come sempre può costituire una limitazione in quanto non viene più fornito il piccolo flash da usare in situazioni di emergenza o come luce di schiarita in esterni come in precedenti modelli Fujifilm.
E’ però disponibile la presa di sincronizzazione per i flash professionali con cavo.
Il tempo di sincronizzazione è di 1/250

Raffica

La X-H2S ha delle eccellenti caratteristiche di raffica in quanto è dotata di un sensore BSI-CMOS “stacked”. La raffica può arrivare, usando l’otturatore meccanico, alla velocità più alta CH a 15 fg/s oppure 10 fg/s, alla velocità CL a 7 o 5 fg/s a formato pieno. Con l’otturatore elettronico invece si arriva con velocità CH a 40 fg/s per 184 jpeg, 175 raw compressi, 170 raw senza perdita e 140 non compressi. Si può scegliere una velocità più bassa, 30 fg/s con rispettivamente è1000, 270, 250 e 180 scatti, a 20 fg/s con +1000, +1000, +1000 e 800 scatti e a 15 fg/s con sempre più di 1000 scatti. C’è anche la possibilità di attuare una ripresa anticipata, premendo a metà il pulsante di scatto, con un massimo di 110 scatti memorizzati prima della sua pressione completa.
L’autofocus può essere singolo, continuo o manuale, su un singolo punto, un’area o su tutta la zona di punti AF per l’inseguimento.
Per le prestazioni vedere la rispettiva pagina.

Video

La ripresa video consente di riprendere video 6.2K a 6240×4160 pixel 29.97/25/24/23.98p fino a 360 Mbps in 4:2:2 con profondità colore a 10 bit, Cine 4K a 4096×2160 pixel (rapporto 17:9) o 4K a 3840×2160 pixel 59.94/50/29.97/25/24/23.98p fino a 360 Mbps o Full HD a 2048×1080 o 1920×1080 pixel 240/200/120/100p, 60/50/30/25p con un bitrate fino a 200 Mbps. E’ disponibile l’opzione per la gamma dinamica All Intra/Long-GOP sia per la registrazione su scheda SD sia su un dispositivo esterno. La X-H2S è dotata di uscita HDMI per dispositivi esterni che supporta la registrazione raw su registratori Atomos e Blackmagic Design e di prese per microfono e cuffia. L’uscita video RAW può essere registrata come Apple ProRes RAW a 12 bit con dimensioni di fotogramma fino a 6,2 K e frame rate fino a 29,97 fps. Se combinato con Blackmagic Design Video Assist 12Gs, l’uscita video RAW può essere registrata come Blackmagic RAW con dimensioni di fotogramma fino a 6,2K e frame rate fino a 29,97 fps.
I video possono essere salvati in MOV (MPEG-4 AVC/H.264, Apple ProRes 422 HQ Linear PCCM, HApple ProRes 422 Linear PCCM, Apple ProRes 422 LT Linear PCCM, EVC/H.265 Linear PCM) o MP4 (MPEG-4 AVC/H.264, MP4 e MPEG-4 AVC/H.264. La durata della registrazione può arrivare a 240 minuti in 4K ed è disponibile una ventola di raffreddamento opzionale.
Le regolazioni principali, diaframma, tempo di scatto e sensibilità possono essere attuate in modo silenzioso mediante lo schermo sensibile al tocco. Durante la ripresa la messa a fuoco può essere automatica, singola o continua, o manuale. Si possono regolare anche i diaframmi, la sensibilità, il bilanciamento del bianco e l’esposizione, comprese le eventuali compensazioni. La ripresa si attiva ponendo l’apposita manopola di funzionamento in posizione video e premendo l’apposito pulsante.
Il video può usufruire dello stabilizzatore sul sensore e in più di una stabilizzazione elettronica.
Fujifilm inoltre rende disponibili due ottiche cinematografiche MXK con innesto X, MKX16-55 T2.9 e MKX 50-135 T2.9 particolarmente adatte alle riprese video, ma particolarmente costose.

Connessione

Sono disponibili le connessioni wifi e Bluetooth. Con il wifi è possibile controllare la fotocamera da remoto tramite l’app Fujifilm Xapp e uno smartphone o tablet e di trasferire le foto scattate. Il Bluetooth consente di mantenere attiva una connessione con uno smartphone, tablet o computer per il trasferimento continuo delle foto.

Funzioni speciali

Modalità HDR

E’ possibile impostare da menu la modalità HDR che consente di compensare differenze di luminosità della scena ripresa che non sarebbero completamente registrabili dal sensore. La modalità HDR può funzionare in modo automatico oppure essere impostata come percentuale: 100 % (nessuna compensazione), 200 % e 400 %. Quando la si imposta al 200 o 400 % la sensibilità minima utilizzabile aumenta rispettivamente a 320 o 640 ISO. Questa modalità può essere usata sia per le foto che per i video.

Panorama

Si può scattare una foto panoramica in orizzontale o in verticale, con un angolo di copertura di 120°, 180° o 360° gradi. La macchina scatta automaticamente una serie di foto che poi collega per ottenere una foto panoramica.
Queste funzioni come lo scatto a raffica e il bracketing si attivano con il pulsante Drive sulla sinistra in alto del dorso.

Batteria e caricamento

Le X-H2S è dotata di una batteria agli ioni di litio NP-W235 con una capacità che consente, secondo Fujifilm, circa 720 scatti in modalità Economy e 580 in modalità normale oppure la ripresa video per 70-165 minuti a secondo del formato e dell’attivazione del riconoscimento dei volti. Il consiglio è comunque di munirsi di una seconda batteria e di ricaricarle spesso se si prevede di scattare molte foto o riprese video lunghe.
La batteria può essere caricata anche tramite la connessione USB.
A sfavore invece il fatto che la X-H2S è fornita solo di un alimentatore USB che richiede, per caricare la batteria, che questa sia montata sulla macchina collegata al cavo. Questo preclude l’uso della macchina mentre si carica la batteria. Fujifilm fornisce a parte un caricabatterie esterno per due batterie, ma sarebbe opportuno che lo fornisse con la macchina come standard.

Obiettivi

Il corredo obiettivi Fujifilm X si va ampliando costantemente nel tempo. Ricordo che il fattore moltiplicativo per il sensore APS delle Fujifilm è 1,5x.
Per la X-H2S è opportuno scegliere fra i migliori e più luminosi obiettivi della gamma Fujinon XF.
La loro scelta dipende dal fatto che si voglia privilegiare la scelta di obiettivi piccoli e leggeri oppure che si voglia il massimo della luminosità, un po’ a scapito delle dimensioni, peso ed anche costo.
Della prima scelta fanno parte i focale fissa XF 27/2,8 WR “pancake” 460 €, XF 8/3,5 839 €, XF18/2,0 529 €, XF 23/2,0 439 €, XC 35/2,0 225 €, XF 35/2,0 399 € e XF 50/2,0 469 €, tutti piccoli e compatti. Fra gli zoom segnalo il XF 18-135/3,5-5,6 II OIS 749 €, XF 18-120/4,0 WR990 €, XF 10-24/4,0-5,6 OIS WR 1.035 € ,  XF 18-55/2,8-4,0 OIS 580 €, XF 16-80/4,0 OIS 749 €, XC 50-230/4,8-6,7 OIS 355 €, XF 55-200/3,5-4,8 OIS 680 € e 70-300/4,5-5,6 OIS 815 €.
Fra quelli più luminosi sono disponibili gli XF 14/2,8 849 €, XF 16/1,4 WR 925 €, XF 18/1,4 WR 969 €, XF 23/1,4 799 €, XF 33/1,4 WR 830 €, XF 50/1,0 1.489 €, XF 56/1,2 WR 1.199 €, XF 56/1,2 APD 1.290 €, adatto particolarmente per ritratto, XF 90/2,0 885 €  e XF 200/2,0 R 4.990 €.
Fra gli zoom l’XF 8-16/2,8 1.780 €, XF 16-55/2,8 1.090 €, XF 50-140/2,8 OIS WR 1.335 €. Poi ci sono i due supertele zoom XF 100-400/4,5-5,6 OIS WR 1.680 e XF 150-600/5,6-8 OIS WR 2.099 €.
Infine i macro XF 30/2,8 WR 699 €, XF 60/2,4 610 € e XF 80/2,8 OIS 1.159 €.
Inoltre sono reperibili alcuni obiettivi di altri produttori come Zeiss con i Touit 12/2,8 949 €, 32/1,8 655 € e 50/2,8 910 €, Samyang 12/2,0 399 €, Sigma, 16/1,4 415 €, 30/1,4 345 € e 56/1,4 440 €, Tamron 11-20/2,8 899 €, 17-70/2,8 890 €, 18-300/3,5-6,3 820 €, 150-500/5-6,7 1.630 €, Viltrox 13/1,4 495 €, 23/1,4 329 €, 33/1,4 289 €, 56/1,4 370 €, 85/1,8 395 € e 75/1,2 589 €.
Ci sono poi diversi obiettivi a fuoco manuale di Meike, Samyang, Laowa, 7artisans e TTartisans.
Su tutte le Fujifilm, come sulle altre mirrorless, è poi possibile montare obiettivi di reflex o di altre fotocamere con appositi anelli adattatori, grazie allo spessore ridotto del corpo. Naturalmente si perde l’autofocus e l’esposizione deve essere regolata in manuale o a priorità dei diaframmi.
Fujifilm fornisce un adattatore per obiettivi Leica M, ma sul mercato si trovano praticamente per tutte le fotocamere.

La X-H2S è quindi una macchina molto completa con tutte le caratteristiche che si possono desiderare in una Fotocamera professionale ed è stata piacevole da usare in tutte le occasioni. E’ la prima APS a fornire una velocità di 40 fg/s, molto elevata in assoluto e eguagliata solo dalla Canon R6 II fullframe. Questo, insieme all’efficienza dell’autofocus ne fa una fotocamera molto adatta alle riprese sportive e naturalistiche di animali ed uccelli in volo.
Ci si adatta facilmente ai suoi comandi e la macchina è veloce e reattiva in ogni circostanza. Le sue dimensioni e peso sono, come detto, nella media delle fullframe, ma in genere l’insieme fotocamera obiettivo è molto maneggevole grazie soprattutto alle dimensioni degli obiettivi APS e permette di portare la macchina senza problemi. Quando si vuole passare inosservati è possibile farlo tenendo la macchina all’altezza vita e usando per inquadrare lo schermo, sfruttando la possibilità di scatto assolutamente silenzioso.

Per tutte le foto di prova ho usato il formato 3:2.
Le foto di prova sono suddivise in due gruppi: foto di test, scattate a tutte le sensibilità, da 80 a 51200 ISO, in luce naturale di giorno e di notte e in interni ed a vari diaframmi per valutare l’obiettivo, e foto di esempio a varie sensibilità a secondo delle situazioni, anche se di giorno sono stati usati possibilmente i 160 ISO. Tutte le foto sono state salvate sia nel formato jpeg come salvato dalla macchina, sia raw compresso senza perdite che ho convertito con CaptureOne Express for Fujifilm.

====>>>  Prestazioni & conclusione

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