Nikon Z7 vs D850

La prima fotocamera che viene in mente per un confronto a chi è interessato alla nuova Nikon Z7 è ovviamente la D850. Queste due macchine, pur appartenendo a categorie diverse, mirrorless e reflex, hanno alcune cose in comune. Sicuramente quindi chi è vorrebbe acquistare la Z7 è portato a paragonarne le caratteristiche con la reflex di alta gamma della stessa casa.
Fra le due ci sono delle differenze evidenti dovute al differente schema costruttivo, con la D850 grande, massiccia e pesante e la Z7 invece piccola e leggera. Cambia inoltre il sistema di visione ed inquadratura, ottico in una ed elettronico nell’altra, ma al di la di queste differenze macroscopiche è utile andare a vedere nel dettaglio quali sono le differenze ed anche le somiglianze.

Prima di tutto l’estetica: le due fotocamere non si somigliano molto, ma la Z7 è immediatamente riconoscibile per una Nikon da alcuni particolari come l’arrotondamento dell’impugnatura, il disegno dell’alloggiamento del mirino, la posizione e la forma dell’interruttore d’accensione, la disposizione generale dei comandi e l’immancabile fregio rosso sul fianco dell’impugnatura.
Una somiglianza è il sensore di formato fullframe (36×24 mm) e con tecnologia BSI-CMOS, cioè retroilluminato. In entrambi i casi il sensore ha circa 45 Mpx, ma quello della Z7 differisce da quello della D850 perché dispone anche di pixel sdoppiati per la messa a fuoco a rilevamento di fase, cosa di cui la reflex invece non ha bisogno perché sfrutta un sistema autofocus dedicato.
L’elaboratore d’immagine invece è diverso. la Z7 dispone del nuovissimo Expeed 6, ultima evoluzione degli elaboratori d’immagine Nikon, mentre la D850 monta il precedente, anche se ancora valido, Expeed 5. Questo dovrebbe dare un leggero vantaggio nella qualità d’immagine alla Z7 anche se in realtà il nuovo elaboratore serve anche per controllare le funzioni che non esistono nella D850 come la stabilizzazione sul sensore ed il mirino elettronico.
Il mirino come detto è una delle novità più appariscenti e immediatamente visibili della Z7, oltre alle sue dimensioni. E’ un mirino elettronico ad alta risoluzione, 3,69 Mpx, anche se non la massima disponibile, appannaggio della Leica SL che dispone di un mirino con 4,4 Mpx. Per valutarlo sarà necessario aspettare di poter provare la macchina, ma dovrebbe comunque svolgere un ottimo lavoro. Mirini analoghi montati su altre fotocamere che ho provato funzionano molto bene. Certo il mirino elettronico presenta molti vantaggi, ma anche qualche svantaggio. I vantaggi sono che la sua grandezza non dipende dalle dimensioni del sensore, anche se parlando di fullframe le dimensioni del mirino della D850 sono analoghe. Altro vantaggio è la possibilità di poter vedere direttamente nel mirino e prima di scattare la foto l’effetto delle regolazioni di esposizione, bilanciamento del bianco, profilo colore ed altro. Non si può farci affidamento al 100 %, ma sono una buona indicazione. Consente poi di vedere bene l’immagine inquadrata in condizioni di scarsa luce, nelle quali con i mirini reflex si vede molto poco. Infine altra cosa molto utile è quella di potere visualizzare nel mirino tutti i menu, menu rapidi e sottomenu per la regolazione della fotocamera senza doverne staccare l’occhio.
Fra gli svantaggi qualcuno lamenta un leggero ritardo di visualizzazione, ma nei mirini attuali è inferiore a 0,05 s. Inoltre muovendo velocemente la fotocamera specialmente inquadrando scene in poca luce qualche volta l’immagine potrebbe perdere un po’ di nitidezza. Sono comunque difetti marginali che non impattano sulla qualità d’immagine e sull’usabilità.
Il problema però per alcuni che usano da molto le reflex è abituarsi al nuovo tipo di visualizzazione: alcuni la rifiutano, ma lo stesso succedeva quando si è passati da telemetro a reflex e sono sempre esistiti i nostalgici del primo, altrimenti come sarebbe sopravvissuta Leica che continua a produrre fotocamere digitali a telemetro, ma che dopo avere sperimentato per qualche anno il sistema reflex ai tempi della pellicola, è passata decisamente al mirrorless.
Un’altra caratteristica importante su cui è necessario confrontare le due fotocamere è l’autofocus. Questo è stato sempre un punto di forza delle reflex, ma ormai le mirrorless le hanno raggiunte e per alcuni aspetti superate.
La D850 è dotata di un autofocus molto valido, veloce, con 151 punti AF e molto efficiente nell’inseguimento del soggetto. Possiede poi numerose regolazioni per la sensibilità e la velocità che consentono di adeguarlo alle diverse situazioni che si possono presentare. Ha però un difetto comune a tutte le reflex fullframe: i punti AF coprono solo la parte centrale dell’inquadratura. Se un soggetto si sposta di lato non possono seguirlo. E’ vero che normalmente i soggetti sono posti al centro dell’inquadratura, ma non è sempre così: pensiamo ad un’inquadratura di una partita di calcio, con due giocatori uno ad un lato dell’inquadratura e uno all’altra e niente nel centro. Situazioni del genere si possono presentare in molti altri casi.
L’autofocus della Z7 è ibrido, a rilevamento di fase e di contrasto, con entrambe le modalità attuate dal sensore che è dotato di opportuni pixel sdoppiati. Ha in totale 493 punti AF che coprono, secondo Nikon, il 90 % dell’inquadratura in orizzontale e in verticale. In questo modo un soggetto non può sfuggire, a meno che non sia proprio sul bordo, ma questo non succede mai. La sua velocità, sensibilità, capacità di inseguimento e praticità di regolazione dovranno essere verificate in una prova pratica, ma non c’è da dubitare che Nikon non sia riuscita a renderlo adeguato a quello delle sue reflex e a quelli delle mirrorless concorrenti.
Una differenza fondamentale poi tra la D850 e la Z7 è la stabilizzazione.
Nikon non ha mai sviluppato per le sue reflex la stabilizzazione sul sensore. Questo perché i primi obiettivi stabilizzati di Nikon, come anche di Canon per inciso, risalgono all’epoca della pellicola e l’unico modo per stabilizzare l’immagine era quello di agire sugli obiettivi. Con le reflex digitali è possibile anche operare la stabilizzazione sul sensore, come fa Pentax e anche Sony, ma ormai il parco obiettivi Nikon stabilizzati era molto vasto e la casa non ha sentito la necessità di investire per la stabilizzazione sul sensore.
I produttori di mirrorless invece liberi dal fatto di avere una gamma di ottiche stabilizzate hanno introdotto nelle loro mirrorless da subito o quasi la stabilizzazione. E’ stato quindi necessario per Nikon, allo scopo di essere a livello della concorrenza, introdurre la stabilizzazione sul sensore. Questa è del tipo più evoluto a “5 assi” e consente secondo Nikon un guadagno di 5 stop.
La stabilizzazione sul sensore è molto efficace per le focali medio-corte, meno per quelle lunghe, ma è un grosso vantaggio nell’uso di obiettivi luminosi a focale fissa con i quali e con l’ausilio della stabilizzazione è possibile scattare a mano libera anche in scarse condizioni di luce. La stabilizzazione è efficace anche con gli obiettivi per reflex Nikon F montati con l’anello adattatore FTZ anche se in misura minore rispetto a quella con gli obiettivi originali, solo “3 assi”, controllando solo rollio, beccheggio e imbardata, ma non i movimenti sull’asse verticale e orizzontale. Con gli obiettivi VR stabilizzati il sistema collabora con quello nell’ottica limitandosi però a controllare solo il rollio e lasciano all’ottica il controllo di beccheggio e imbardata. La stabilizzazione integrata è quindi senz’altro un vantaggio della Z7 rispetto alla D850.
Raffica: la Z7 dichiara una velocità massima di raffica di 9 fg/s con autofocus continuo, ma con esposizione fissata al primo fotogramma; non è specificato se in questo caso funzioni il live view. Alla velocità più bassa di 5,5 fg/s sia l’autofocus che l’esposizione sono fotogramma per fotogramma e il live view è attivo. Il buffer consente solo 18 foto raw compresse a 14 bit o 23 a 12 bit, in entrambi i casi senza perdite. Un po’ pochi, anche se la veloce scheda di memoria XQD dovrebbe aiutare con una scrittura rapida.
la D850 scatta alla velocità massima di 7 fg/s, oppure 9 fg/s con l’impugnatura portabatteria supplementare, con autofocus continuo ed esposizione fotogramma per fotogramma. Essendo una reflex la visione in tempo reale è sempre presente nel mirino in quanto l’oscuramento dovuto al sollevamento dello specchio è minimo. Il suo buffer inoltre è più grande e garantisce la scrittura di un numero elevato di foto raw a 14 bit con compressione senza perdite tale da non dover mai rallentare la raffica. In questo caso la D850 è avvantaggiata rispetto alla Z7, anche se non è così con altre mirrorless.
La ripresa video della Z7 è ovviamente 4k a 3840×2160 pixel 30/25/24p e in Full HD 1920×1080 pixel 120p. La ripresa può essere effettuata anche con il profilo colore NN-Log in output sulla connessione HDMI a 10 bit. In questo caso però non è possibile registrare contemporaneamente sulla scheda interna di memoria. Questa funzione non è disponibile sulla D850, ma è limitata dall’impossibilità di avere contemporaneamente una registrazione sulla scheda interna e su un dispositivo esterno. La D850 comunque riprende ugualmente video 4K 30/25/24p o Full HD 120/p.
Le foto e i video sono registrati per la Z7 su una singola scheda XQD. La D850 invece usa un doppio alloggiamento, uno per scheda XQD e un altro per una scheda SD. Avere una sola scheda è una grossa limitazione per una fotocamera professionale non tanto per la quantità massima di memoria disponibile quanto perché preclude la possibilità di una doppia registrazione su due schede diverse per motivi di sicurezza dei dati. E’ una limitazione che non ci si aspetterebbe in una fotocamera di prezzo e caratteristiche dichiaratamente professionali.
Le connessioni esterne sono molteplici. Con cavo è disponibile la connessione USB 3 per la D850 e 3.1 per la Z7. La batteria di quest’ultima può anche essere ricaricata tramite la connessione USB. Senza fili entrambe dispongono di wi-fi e Bluetooth con la tecnologia Nikon SnapBridge.
Batteria: questo è uno dei talloni d’Achille della Z7. La durata della batteria è di soli 330 scatti contro i 1840 della D850. Ciò è dovuto al maggiore consumo dello schermo o del mirino elettronico sempre attivi. E’ vero che la Nikon sta predisponendo un’impugnatura per batteria supplementare, ma questo divario resta in quanto anche la D850 può essere equipaggiata con un’impugnatura per batteria supplementare.
Per quanto riguarda il copro macchina: sono entrambi protetti da polvere ed acqua. La D850 è grande e pesante, 146x124x79 mm con un peso di 1005 grammi, la Z7 è molto più piccola 134x101x68 mm con un peso di 675 grammi.
Infine gli obiettivi: il corredo delle reflex Nikon è proverbiale per qualità e vastità. Sono disponibili circa 100 obiettivi originali Nikon più molte altre decine da parte di produttori terzi per soddisfare tutte le esigenze possibili. Per la Z7 sono attualmente disponibili solo tre obiettivi originali, uno zoom 24-70/4,0 e due focali fisse 35/1,8 e 50/1,8. Nikon ha pubblicato una roadmap con gli obiettivi che presenterà nel prossimo futuro: si arriverà ad una dozzina di obiettivi nel 2020. E’ però disponibile un adattatore FTZ che consente di montare quasi tutti gli obiettivi F sui corpi Z mantenendo tutte le funzioni, compreso l’autofocus. Questo però comporta un aumento di peso che in parte vanifica il risparmio ottenuto con la Z e di costi.

In conclusione conviene comprare la Z7 oppure è meglio la D850. La risposta è difficile.
Per chi ha già un corredo di obiettivi Nikon e vuole una fotocamera con elevata risoluzione e qualità d’immagine, ma più leggera e portatile rispetto ad una D850 questa potrebbe essere una buona soluzione.
Per chi non ha mai avuto Nikon e vuole iniziare adesso con una fotocamera di alta classe la scelta della Z7 deve essere fatta essendo però consapevoli delle limitazioni dovute alla scarsa disponibilità attuale di obiettivi. Non è consigliabile acquistare obiettivi F da usare con un adattatore se si è orientati a proseguire con questo tipo di fotocamera. Se si sa che serviranno immediatamente obiettivi non disponibili per la Z7 è meglio prendere la D850 oppure orientarsi su una scelta di una mirrorless diversa.
Chi invece usa la macchina per foto sportive o di cronaca continuerà a preferire le reflex, se non la D850 sicuramente la D5, oppure ad altre scelte nel campo mirrorless.

Z7 pro:

– corpo piccolo e leggero
– sensore ad alta risoluzione
– stabilizzazione integrata
– ottimo mirino
– autofocus con 493 punti AF
– possibilità di scatto totalmente silenzioso
– schema comandi analogo alle reflex della casa
– ripresa video 4K con possibilità di output HDMI e N-Log

Z7 contro
– corredo obiettivi ridotto
– un solo alloggiamento per schede di memoria
– scarsa durata della batteria
– raffica con AF ed esposizione foto per foto un po’ lenta

5 pensieri riguardo “Nikon Z7 vs D850”

  1. Ciao, a mio parere il fatto è che acquistando una D850 si prende una reflex allo stato dell’arte dove anche grazie a produttori terzi non si ha alcun tipo di limitazione nell’utilizzo è il cui funzionamento operativo è frutto di decennali evoluzioni; con la Z7 si entra a far parte di una sorta di progetto tester che nel breve porterà a ritrovarsi con un apparecchio pagato tantissimo ma che si vedrà ampiamente superato da un nuovo modello che ne limiterà fortemente alcuni inevitabili migliorabili aspetti operativi, contribuendo alla causa Nikon di preparare un eccellente prodotto per le prossime olimpiadi giapponesi del 2020…

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  2. Passata l’euforia iniziale dovuta alla presentazione delle nuove mirrorless e leggendo degli articoli qua e la, credo che cambierei la D750 per la D850. Ho bisogno di un AF prestante, di una raffica e di un buffer veloci, senza rinunciare all’esposimetro e all’AF-C fotogramma per fotogramma

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  3. Ciao Francesco,
    complimenti per la recensione tecnica dettagliata 🙂
    Io posseggo entrambe le macchine, cioè adesso solo la Z7: infatti dopo averla provata a Cipro accompagnando una squadra di triathlon per una decina di giorni nei loro allenamenti, ho deciso di passare definitivamente al mirrorless.
    A Cipro ho scattato oltre 9000 RAW in azione (nuoto, bici, corsa), più qualche distrazione (primi piani, foto di gruppo, paesaggi): usavo già la D850 a questo scopo (come secondo corpo macchina accanto alla D5), ma la cosa che mi ha colpito di più nella Z7 (oltre all’ottimo sistema AF e all’ergonomia/peso) è il mirino: chiaro, nitido e sempre disponibile (durante le raffiche puoi correggere facilmente l’inquadratura e inseguire meglio il soggetto perché non sparisce a causa dello specchietto come nelle reflex). Per chi si occupa di sport, il fatto di vedere attraverso il mirino in modo chiaro e nitido è di grande aiuto: realizzi immediatamente quello che ti accingi a scattare, reagendo con maggior velocità alla situazione che ti trovi davanti.
    Batteria: è vero che la durata è inferiore a quella della D850, ma in un’uscita in bici di 4 ore e mezza ho scattato 2’100 RAW e quando l’ho sostituita non era completamente scarica…
    Ho messo una piccola carrellata di foto d’azione su Facebook (pagina “Foto Dani Fiori”: https://www.facebook.com/fotodanifiori/).
    Buona giornata 🙂

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