Canon SX40HS : impressioni

La SX40HS è l’ultima versione della serie di bridge Canon SX. Ha un sensore BSI-CMOS da 12 Mpx e uno zoom 35x equivalente ad un 24-840 mm. Lo schermo da 2.7″ con 230.00 pixel è articolato ed orientabile. Può funzionare in modo totalmente automatico oppure a priorità o con regolazione manuale, ma a differenza di altre bridge non può salvare le foto in formato raw. la ripresa video è Full HD e la velocità di raffica può arrivare a 10 fg/s. Il mirino è ovviamente elettronico.
La Canon SX40HS rappresenta un’evoluzione della precedente SX30IS. Il corpo macchina, l’estetica ed i comandi e l’obiettivo sono rimasti gli stessi mentre l’elettronica ed il sensore hanno subito un profondo cambiamento. Infatti al posto del sensore CCD da 14 Mpx della SX30 ora c’è un nuovo sensore, sempre da 1/2,3″, ma BSi CMOS (retroilluminato, da 12 Mpx. Il processore di elaborazione è poi ora il nuovo Digic 5, più potente e veloce del precedente. Questo dovrebbe portare ad un miglioramento della qualità d’immagine, specialmente alle sensibilità più alte. Inoltre consente la ripresa video Full HD, invece che HD, a 1920×1080 pixel e 24 fg/s. Anche la velocità di raffica è aumentata e può raggiungere i 10 fg/s.

La SX40HS ha l’aspetto classico delle bridge Canon, molto simile ai modelli precedenti, che ricorda quello di una reflex,con dimensioni e peso paragonabili a quelli di una reflex base. Naturalmnete però al suo interno è racchiuso uno zoom con un’amplissima escursione, che può arrivare fino all’equivalente di un 840 mm, record fino a poco tempo fa e solo recentemente superato dalla Nikon P510 che arriva addirittura a 1000 mm. Queste lunghezze focali così estreme sono poco sfruttabili, se non in perfette condizioni di luce, a causa della bassa luminosità degli obiettivi a questa focale, in questo caso f/5,8, che se la luce non è abbondante richiedono di aumentare troppo la sensibilità Iso per scattare con tempi che garantiscano foto esenti da mosso, nonostante la presenza dello stabilizzatore. Inoltre è difficile effettuare foto di soggetti in rapido movimento a causa della relativa lentezza dell’autofocus, anche se migliorata nei modelli più recenti, e del ritardo di scatto. Possono essere invece utili per isolare dettagli e particolari di edifici e per fotografare senza essere visti.

Il corpo della SX40HS è ben costruito e rifinito, con i comadi, quasi tutti concentrati sul lato destro, comodi e facilmente raggiungibili.
Sulla calotta superiore si trovano il pulsante di scatto con coassiale la leva di comando dello zoom, il pulsante di accensione e la grossa manopola per impostare le modelità di funzionamento, Auto, program Tv (priorità dei tempi), Av (priorità dei diaframmi), manuale , scene, filtri e video. sulla sinstra del mirino il pulsante per l’apertura del flash.
Sul retro, a destra del mirino (con correzione diottrica) il pulsante per la ripresa video. Poi, a destra in alto un pulsante che serve per allargare la visuale, tornando momentaneamente indietro con lo zoom per cercare il soggetto, quando si è alla focale massima. sotto il pulsante per la revisione delle foto e il pad a quattro vie circondato da una ghiera rotante di impostazine per vari parametri. Il pad comanda la compensazione dell’esposizione, la sensibilità Iso, le modalità di scatto (singolo, raffica) e dell’autofocus. In basso il pulsante per commutare fra schermo e mirino e quello per richiamare i menu.
Lo schermo è un po’ sottotono rispetto ad altre bridge con una dimensione di soli 2,7″ e solo 230.000 pixel, ma ha il vantaggio di essere orientabile in tutte le direzioni.

La SX40HS mi ha fatto subito una buona impressione per la semplicità ed immediatezza dei comandi, per i quali non ho dovuto chiedere spiegazioni. Il mirino è nella media delle bridge, senza essere eccezionale. Così pure la messa a fuoco che in qualche caso mi ha dato delle foto fuori fuoco.

Ho scattato varie foto a tutte le sensibilità possibili, partendo da 200 Iso per arrivare a 6.400 Iso. Le altre impostazioni erano Program e bilanciamento del bianco automatico. Le foto sono state salvate in jpeg, l’unica opzione con la SX40HS.

Le foto fino a 400 Iso presentano un ottimo dettaglio e nessun rumore apparente. A 800 Iso la nitidezza rimane ancora ottima con solo qualche traccia di rumore nelle superfici uniformi meno illuminate. A 1600 si vede che la riduzione di rumore è dovuta intervanire un po’ di più. Rimane qualche traccia di rumore e c’è una leggera perdita di nitidezza (la foto della ragazza allo stand è a fuoco sulla sciarpa!). A 3200 Iso il rumore è ancora ben contenuto dalla riduzione, operata in macchina rima del salvataggio in jpeg, ma a prezzo della nitidezza e le foto appaiono molto morbide e meno nitide, senza però avere quell’aspetto che le fa somigliare a dipinti all’acquarello, tipico della maggior parte delle bridge e compatte alle alte sensibilità. Complessivamente un buon risultato, uguale o anche leggermente migliore di quello della Panasonic FZ150 se usata in jpeg. Certamente un notevole miglioramento rispetto alla SX30IS, dovuto sia al nuovo sensore BSI CMOS sia al processore Digic 5. Si può usare quindi senza problemi fino a 800 Iso e con una penalizzazione della nitidezza via via più accentuata fino anche a 3200 Iso.

In conclusione la SX40HS è una valida macchina come bridge. La costruzione è buona, i comandi semplici ed ergonomicamente buoni. L’obiettivo non ha particolari difetti, ferme restando le riserve sull’uso della focale massima. La velocità di autofocus ed operativa al livello di quello che ci si può aspettare da una bridge. Una valida alternativa alla Panasonic FZ150 per chi non vuole dedicarsi all’utilizzo del raw, ma vuole semplici buone foto, anche se non della qualità di una reflex.

5 pensieri riguardo “Canon SX40HS : impressioni”

  1. ciao volevo chiederti un consiglio: sono indecisa tra questa bridge della canon e la nikon p510… quale mi consiglieresti? io non sono un’esperta, mi sono appassionata alla fotografia da poco e cercavo una macchina che facesse foto di qualità pur non essendo una reflex, dato che il mio è un uso amatoriale e una reflex mi sembra sprecata e comunque non la sfrutterei al massimo.. grazie…

    "Mi piace"

    1. Valeria,
      fra le due bridge che hai elencato la mia preferenza è leggermente a favore della Canon SX40HS. Se vuoi qualcosa di meglio però la Panasonic FZ150 è superiore ad entrambe.
      Ciao, Francesco

      "Mi piace"

    1. Andrea,
      il confronto è attendibile, ma si deve considerare che le foto sono jpeg e non viene specificato quale riduzione di rumore è stata attuata sulla fotocamera nell’ipotesi, come spesso avviene, che sia possibile regolarla.
      Comunque non vedo nessuna differenza a favore della Canon, semmai il contrario. Quello che si vede è che sulla Canon è attiva una riduzione del rumore più energica, infatti le foto hanno meno dettagli.
      Ciao, Francesco

      "Mi piace"

  2. Ok, ma nell’esempio delle foto a confronto della donna con i capelli rossi ed il giubbino verde, confrontate a iso 3200 la Canon SX40 a colpo d’occhio appare più nitida e più pulita rispetto a FZ150..
    Grazie
    Andrea

    "Mi piace"

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.