Fujifilm X-T50: impressioni

La scorsa settimana Fujifilm ha presentato due novità importanti: la X-T50, di formato APS, ultima evoluzione della serie X-Tx0 e la GFX100S II di medio formato, oltre ad un paio di obiettivi, come già riferito in precedenti articoli.
Dopo la presentazione le fotocamere e gli obiettivi sono stati messi a disposizione dei giornalisti per una prova pratica, insieme a tutta la gamma di obiettivi disponibili per entrambi i formati, comprese le ultime novità.

La presentazione si è svolta a Milano in un giorno purtroppo caratterizzato da fitta pioggia come si può vedere dalla foto scattata a piazza del Duomo.

Questo ha praticamente impedito di scattare foto all’esterno, come inizialmente era previsto e ci si è dovuti accontentare di scatti in interno, con un’illuminazione abbastanza sfavorevole.
Prima di passare alle impressioni pratiche ed agli scatti realizzati è opportuno però riassumere le caratteristiche della nuova X-T50 e del nuovo obiettivo XF 16-50 mm f/2,8-4,8 R LM WR con l’ausilio delle slide della presentazione.

La X-T50 ha un sensore X-Trans CMOS 5 HR da 40 Mpx e un elaboratore d’immagine X-Processor 5 entrambi della quinta generazione di Fujifilm, uguali a quelli di X-T5 e X-H2.

Le differenze con la precedente X-T30 II sono notevoli anche per il supporto del formato Heif, della disponibilità dei profili pellicola Nostalgic Neg e REALA ACE, per l’otturatore elettronico che arriva a 1/180000 e per l’integrazione con l’AI.

Inoltre la X-T50 dispone di stabilizzazione integrata sul sensore con una capacità di recupero di 7 stop, a differenza della X-T30 II, e con prestazioni migliorate per video e altro.

Il disegno del corpo ha un aspetto più arrotondato rispetto ai precedenti modelli anche se mantiene invariato lo schema delle ghiere e la levetta di comando per le modalità AF.

Paragonandone le dimensioni alle X-T30 II e X-T5 si vede che la X-T50 è leggermente più larga della X-T30 II, ma che le altre dimensioni, altezza e profondità sono praticamente invariate. Anche il peso aumenta di poco, 50 g.

Rispetto alla X-T5 è comunque più piccola e più leggera.

Rispetto alla X-S20 la differenza principale, dal punto di vista delle dimensioni, è nell’impugnatura di quest’ultima molto più pronunciata. La X-S20 però ha ancora il sensore da  26 Mpx dei precedenti modelli Fujifilm anche se l’elaboratore d’immagine è il X-Processor 5 aggiornato ed è orientata di più alla ripresa video rispetto alla X-T50.

Un’innovazione particolare di questo modello è la ghiera di comando per i profili pellicola, molto apprezzati da chi usa le Fujifilm per ottenere direttamente in jpeg la finitura dell’immagine preferita, posizionata sulla calotta alla sinistra del mirino.

L’autofocus, sempre a rilevamento di fase e contrasto con 425 punti AF, è migliorato e si appoggia per il rilevamento dei voti/occhi e per il riconoscimento dei soggetti alla tecnologia Deep Learning.

La ripresa video prevede la registrazione interna a 6.2K/30p 4:2:2 10 bit, DCI4K/60p e DCI4K/30pcon oversampling da 6.2k con output HDMI 4:2:2 10 bit e RAW 12 bit per il 6.2K.

E’ disponibile il profilo F-Log2 per una gamma dinamica di 13+ stop e la durata massima della ripresa a 25° C e 4K/30 p arriva ad un’ora.

Dal confronto con la X-T30 II si vedono i notevoli miglioramenti della X-T50.

La X-t50 è disponibile con tre tipi di finiture: nera, argento e grigio grafite, molto bello.

L’altra novità provata è il nuovo zoom standard XF 16-50 mm f/2,8-4,8 R LM WR.

E’ un obiettivo più compatto e leggero del precedente XF 18-55/1,8-4,0 ed inoltre non varia la sua lunghezza alla variazione dello zoom.

Ha inoltre una distanza minima di messa a fuoco di soli 24 cm ed è protetto da acqua e polvere.

E’ in grado di supportare la risoluzione di 40 Mpx degli ultimi sensori Fujifilm.

Il confronto con il 18-55 ne dimostra i miglioramenti. L’unica caratteristica che peggiora è la luminosità massima alla focale più alta, ma ciò è dovuto al contenimento delle dimensioni e del peso.

I prezzi della X-T50 e del nuovo 16-50 sono purtroppo più alti dei precedenti modelli, anche se giustificati dai notevoli miglioramenti introdotti.

Dopo la presentazione siamo passati all’esame delle novità ed alla loro prova pratica. Erano disponibili un buon numero di X-T50 con il 16-50 ed anche con quasi tutti gli altri obiettivi XF.

La X-T50 con il 16-50 fa subito una buona impressione per le dimensioni ed il peso contenuti unite ad una buona qualità di costruzione. Si impugna facilmente anche se non presenta una vera impugnatura, ma solo una leggera sporgenza sul lato destro.
I comandi sono disposti secondo il classico standard Fujifilm, con l’eccezione già menzionata della ghiera per la scelta del profilo pellicola. Onestamente avrei preferito che al suo posto ci fosse quella per la scelta della sensibilità ISO che invece è sepolta nel Quick menu ed è opportuno invece assegnare al un altro comando, ad esempio il pulsante accanto al mirino come ho fatto io.
Vediamo la disposizione dei comandi.

Sul frontale c’è, a destra dell’obiettivo la classica levetta Fujifilm per commutare la messa a fuoco da AF-S singola a AF-C continua e MF manuale. A sinistra, sull’accenno di impugnatura c’è la ghiera di comando anteriore che controlla, per impostazione predefinita, se si è in auto per tempi e diaframmi il program shift visto che il diaframma si può controllare con l’anello sugli obiettivi e i tempi con l’apposita ghiera. Più all’interno si vede il led per l’illuminazione ausiliaria per l’autofocus o per segnalare il funzionamento dell’autoscatto.

Sulla calotta ci sono, da sinistra: la ghiera di comando per la scelta dei profili pellicola con coassiale una levetta per l’apertura del flash; al centro il mirino circondato dal piccolo flash apribile e con sopra la staffa per un flash esterno o altri accessori. A destra la grande ghiera per la scelta dei tempi di scatto con la posizione A per la scelta automatica; coassiale c’è un’altra levetta per commutare la fotocamera in modalità di funzionamento totalmente automatica; infine a destra la ghiera per la compensazione dell’esposizione. Davanti si vede il pulsante di scatto con la filettatura per lo scatto flessibile, come si usava una volta, circondato dall’interruttore di accensione. Al suo fianco un piccolo pulsante per attivare il riconoscimento volto/occhi.

Sul dorso ci sono, in alto a sinistra il pulsante per impostare le modalità di scatto: singola, raffica ad alta o bassa velocità, il bracketing, la funzione HDR, l’esposizione multipla, quella panoramica e la ripresa video; nella fase di revisione questo pulsante serve per la cancellazione delle foto. Accanto c’è il pulsante per la revisione. A fianco del mirino, sulla sinistra, si vede la rotella per la correzione diottrica, a destra un piccolo pulsante che, per impostazione predefinita richiama la scelta dei profili pellicola, ma  che come detto ho assegnato alla scelta della sensibilità poiché la scelta del profilo pellicola può essere fatta con l’apposita ghiera. A destra il pulsante AF-ON per l’attivazione dell’autofocus indipendentemente dal pulsante di scatto. Poi la ghiera di comando posteriore che in program (tempi e diaframmi in A) comanda il program shift.
A destra dello schermo ci sono il pulsante per il blocco dell’esposizione, il joystick, il pulsante per il richiamo dei menu e la conferma delle scelte e quello per scegliere le informazioni da visualizzare su mirino e schermo.
Lo schermo è ribaltabile verso l’alto o verso il basso, ma non orientabile verso l’avanti e questo indica l’orientamento più fotografico che per il video della X-T50, a differenza per esempio della X-S20 orientata molto per il video, anche se ottima ugualmente per foto.
Sotto nel fondello c’è uno sportello che ricopre l’alloggiamento per la batteria e per l’unica scheda di memoria del tipo SD.

I comandi mi sono sembrati abbastanza funzionali ed adeguati per l’impostazione e la gestione della fotocamera, tranne per come detto l’impostazione della sensibilità. Il mirino è piccolo, con un ingrandimento non molto elevato e una risoluzione base, ma consente comunque una discreta possibilità di inquadratura e controllo dell’esposizione e bilanciamento del bianco.
Per iniziare a scattare ho deciso di mettere subito alla prova il nuovo 16-50 (equivalente ad un 24-75 mm). L’insieme è molto leggero e il fatto che l’obiettivo non si allunghi variando la focale è molto positivo per non sbilanciare la fotocamera.
Purtroppo a causa delle condizioni meteo non era possibile scattare in esterni e le condizioni d’illuminazione del ristorante in cui si è svolta la presentazione, oltre che gli spazi ristretti non consentivano una buona illuminazione.
A disposizione per la prova c’erano un modello ed una modella che per quanto possibile si sono prodigati per metterci nelle condizioni migliori per scattare.
Ho fatto quindi qualche scatto all’ambiente e ad alcuni oggetti esposti e poi alla modella ed al modello. Questi ultimi scatti, alcuni in esterno per quanto possibile, però sono stati quasi tutti controluce quindi con un’illuminazione piuttosto sfavorevole. Grazie a CaptureOne ho potuto convertirne i raw correggendoli per la parte luci ed ombre in modo da renderli presentabili.
Per la ripresa delle persone ho usato l’autofocus continuo con la rilevazione di volti ed occhi che complessivamente ha dato ottimi risultati. Per i ritratti ho applicato il profilo pellicola PRO Neg. Standard che da ottimi risultati specialmente per l’incarnato, mentre per gli oggetti ho usato Velvia (vivace) o Reala Ace e per la scena della cucina Provia (standard)..

I risultati in complesso sono buoni con un’ottima nitidezza e dei colori realistici.

Ho approfittato poi della disponibilità nel parco obiettivi del XF 90 mm f/2,0 (equivalente ad un 135 mm) per fare qualche ritratto. Questo obiettivo, da tempo presente nel catalogo Fujifilm, ha un’elevata luminosità e grazie a questa ad alla focale consente un notevole stacco dei piani. Ho quindi scattato sempre a f/2,0 purtroppo anche in questo caso in condizioni di luce non ottimali, con relativa correzione della luminosità. anche in questo caso il profilo applicato è PRO Neg. Standard.

La nitidezza è stata ottima e si può rilevare anche la ristrettissima profondità di campo dell’obiettivo a tutta apertura nel caso in cui il viso della modella è lievemente girato rispetto al punto di ripresa con un’occhio a fuoco e l’altro sfuocato.

In conclusione è chiaro che lavorando in condizioni migliori si potrebbero ottenere risultati superiori, ma non era tanto questo lo scopo di questo primo assaggio di macchina ed obiettivo.
In realtà la nuova X-T50 mi è piaciuta ed è una fotocamera interessante. Le sue caratteristiche permettono sicuramente di ottenere foto di qualità in un’ampia gamma di situazioni, comprese le riprese sportive e naturalistiche, viste le qualità dell’autofocus e della raffica che può arrivare a 13 fg/s con otturatore elettronico ed a 20 fg/s con ritaglio 1,29x equivalente a 24 Mpx.
Le dimensioni ridotte di corpo ed obiettivo consentono poi di portarla facilmente con se. Se dotata poi di un obiettivo “pancake”, come ad esempio il XF 27 mm f/2,8 diventa veramente una fotocamera quasi tascabile, ma con caratteristiche professionali.
Gli unici aspetti negativi possono essere considerati il mirino piccolo e con ingrandimento e risoluzione non elevati e l’unica scheda di memoria che non consente un backup delle foto e ne può limitare l’uso per gli ambiti professionali. Infatti sembra una fotocamera diretta più ai fotoamatori che ai professionisti, Può essere in ogni caso un ottimo secondo corpo per chi possiede una X-H2 o una X-T5.

Infine qualche considerazione sul prezzo: la X-T50 costa di listino 1.529 € solo corpo e 1.929 in kit con il16-50; la X-T5 costa, con lo stesso zoom, 2.499 €, con una differenza di 500 €.
La X-T30 II però costa, in negozio, 899 €, mentre la X-T5 si trova a 1.779 €. Il prezzo della X-T50 al momento sembra un po’ sbilanciato verso l’alto, molto vicino a quello della X-T5, modello di categoria superiore. Le caratteristiche della X-T50 sono ottime e molto superiori a quelle della X-T30 II, ma il suo prezzo non è certo da modello di ingresso e quindi è sperabile che la X-T30 II resti ancora a listino per chi vuole una fotocamera base e che il prezzo su strada della X-T50 subisca una diminuzione come avviene quasi sempre a pochi mesi dalla presentazione.
Infine una valutazione definitiva della X-T50 potrò farla dopo aver completato la sua prova che è già in corso con la fotocamera che mi è stata inviata da Fujifilm.

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