Per la prova ho avuto a disposizione una EOS-M dotata dell’obiettivo 18-55/3,5-5,6 IS STM fornito normalmente in kit.
In questa combinazione l’insieme macchina/obiettivo è abbastanza leggero da trasportare.
L’obiettivo però è piuttosto grande in rapporto al corpo macchina. Questo comporta che è difficile infilare la macchina in una tasca. Ci sono riuscito in quella di un giaccone invernale, ma è preferibile per il trasporto di procurarsi la borsa originale EHH23-CJ una delle tante disponibili dai produttori di borse. Con un’obiettivo di lunghezza più ridotta come il 22 mm f/2,0 STM “pancake” è possibile invece infilarla più facilmente in una tasca, anche se risulta un po’ pesante, e portarla senza una borsa, cosa impossibile per una reflex.
Lo schermo da 3″ con 1.040.000 pixel sensibile al tocco ha un’elevata nitidezza, ma come tutti gli schermi non consente una visione ottimale in condizioni di forte illuminazione, specialmente in controluce. Lo schermo inoltre è sensibile al tocco, come uno smartphone, e questo facilita la revisione delle foto con il loro scorrimento e ingrandimento come molti ormai sono abituati a fare. E’ possibile, come detto, anche selezionare il punto di messa a fuoco e scattare toccando lo schermo. E’ poi possibile visualizzare un apposito menu che consente di effettuare la maggior parte delle impostazioni della fotocamera direttamente sullo schermo. Adatto per chi inizia a fotografare.
Il corpo macchina, realizzato in lega di magnesio e policarbonato è piccolo come detto e ben finito. I comandi sono pochi e facilmente azionabili. Quasi tutte le impostazioni si effettuano con il menu di controllo rapido e la ghiera dicontrollo.
La EOS-M non è dotata di stabilizzatore integrato, ma si affida a quello degli obiettivi. Il 18-55 proato è dotato di stabilizzatore abbastanza efficace visto che anche con tempi relativamente lunghi non ho ottenuto foto mosse. Dato il poco tempo per il quale ho avuto a disposizione la fotocamera non ho però potuto effettuare prove specifiche di stabilizzazione.
La messa a fuoco è ibrida, a rilevamento di fase direttamente sul sensore e a rilevamento di contrasto con 31 punti Af selezionabili automaticamente o manualmente. La messa a fuoco può essere singola (su un solo punto), multipla (su più punti) e a inseguimento. Si può anche scegliere una zona ristretta di messa a fuoco spostabile a piacere sullo schermo col tocco. Le modalità di funzionamento sono AF singolo, continuo, a inseguimento e manuale. In modalità AF singolo è possibile anche intervenire manualmente, usufruendo anche dell’ingrandimento sullo schermo. Nella modalità continua è possibile attivare l’inseguimento del soggetto che viene agganciato ed inseguito nei suoi movimenti nell’inquadratura. Quando c’è poca luce si attiva automaticamente l’illuminatore ausiliario.
L’autofocus è preciso, ma nonostante i funzionamento ibrido non si è rivelato molto veloce e mi ha fatto perdere qualche scatto. Canon dovrà metterlo a punto meglio nei prossimi modelli. Per i soggetti in movimento veloce si ottengono solo discreti risultati in AF-C, sia senza che con inseguimento, quando la luce è buona, anche se l’autofocus non è abbastanza veloce per veicoli che viaggiano a 50 kmh. Quando la luce diminuisce l’autofocus fatica a mettere a fuoco. La sensibilità è buona e l’autofocus funziona anche a livelli di luminosità abbastanza bassi aiutato dall’illuminatore. Nelle riprese video la messa a fuoco è continua. E’ abbastanza precisa, anche se in alcuni casi dimostra delle incertezze con perdite di fuoco.
L’esposizione può essere totalmente automatica in Smart Auto. In questo caso la fotocamera esegue tutto automaticamente compresa la selezione della scena e dello stile; si possono però selezionare manualmente, dallo schermo touch alcune scene. In modalità CA (creativa automatica) si possono effettuare una serie di impostazioni, sempre selezionandole sullo schermo, copresa quella relativa alla sfocatura dello sfondo (profondità di campo) e richiamare i filtri creativi. In alternativa si possono usare il programma P con la possibilità di cambiare la coppia tempo/diaframma (program shift) con la ghiera di regolazione, le priorità ai tempi o diaframmi o l’esposizione manuale. In questo caso su un’apposita scala viene indicata la differenza fra l’esposizione impostata e quella misurata fino a +/- 3 EV. In tutte le modalità è molto facile regolare la macchina con la ghiera o con i tasti del pad. La sensibilità ugualmente si può regolare con facilità, se non si usa in Auto, premendo il pulsante Fn e con la ghiera, oppure con il pannello di controllo rapido. In modalità Iso Auto la macchina regola il tempo minimo di scatto in funzione della lunghezza focale impostata sull’obiettivo e, coadiuvata dallo stabilizzatore, se presente sull’obiettivo, consente di evitare foto mosse (per soggetti statici!). La lettura esposimetrica può essere valutativa, parziale o spot.
L’esposizione si è dimostrata sempre corretta sia con molta luce sia di notte anche in presenza di forti contrasti e solo in casi veramente al limite ho dovuto apportare delle correzioni. Come in tutte le Canon si possono scegliere vari stili per le foto: automatico, standard, ritratto, paesaggio, neutro, immagine fedele, monocromo e 3 stili utente.
Le foto possono essere salvate in formato 3:2, 4:3, 16:9 e 1:1 e in varie dimensioni, L a 18 Mpx (per il 3:2), M a 8 Mpx, S1 a 4,5 Mpx, S2 a 2,5 Mpx e S3 a 0,35 Mpx e possono essere salvate in Jpeg con qualità Fine o Normal, in raw (CR2) e in raw più jpeg.
La fotocamera non dispone di un flash integrato, ma Canon ne fornisce uno esterno, lo Speedlite 90EX. Il flash è abbastanza grande rispetto alle dimensioni della macchina e quindi non può essere lasciato montato in permanenza, ma trasportato a parte e montato sulla slitta porta accessori quando serve. Questo è un limite per l’uso della macchina ed una scomodità. La potenza è abbastanza buona e va bene per ambienti medi o gruppi e come luce di schiarita di giorno.
La ripresa video consente di riprendere video Full HD a 1920×1080 pixel in modalità MPEG-4 AVC/H.264 con formato di registrazione MOV a 30, 25 o 24 fg/s. E’ disponibile anche una ripresa con formato HD a 1280×720 pixel 60 o 50 fg/so VGA a 640×480 pixel. Durante la ripresa la messa a fuoco è automatica, ma si può scegliere anche la messa a fuoco a richiesta ogni volta che si preme il pulsante di scatto. La ripresa può essere effettuata con l’esposizione completamente automatica, oppure regolando manualmente la sensibilità, il diaframma ed il tempo di otturazione.
La EOS-M dispone di numerose modalità scena, ognuna presentata con alcuni suggerimenti per la sua applicazione e di una serie di filtri creativi, che consentono di modificare la foto con effetti speciali o creativi, flou, fish-eye, Art, acquarello, foto giocattolo e miniatura.
E’ infine possibile creare delle istantanee video per formare un breve filmato. Un’istantanea video è un breve clip video della durata di 2,4 o 8 secondi. Una raccolta di istantanee video viene definita “album” di istantanee video ed è possibile salvarlo come unico file video. Un album di istantanee video può avere associato anche un accompagnamento musicale.
Nell’uso la EOS-M si è dimostrata una fotocamera molto piacevole da usare. E’ piccola e leggera e non ci si stanca portarla con se. Lo schermo consente una buona visione, a meno di non trovarsi in situazione di forte luce molto contrastata o in controluce. L’assenza del mirino però si sente nei casi in cui ci si trova in situazioni di forte illuminazione e di contrasto, ad esempio in controluce. L’accensione è abbastanza pronta. L’interruttore in alto sulla calotta è facilmente raggiungibile, anche se non pratico come quelli coassiali al pulsante di scatto. Le regolazioni sono pratiche e semplici, anche se i comandi esterni sono pochi, ricorrendo al pannello di controllo rapido ed alla ghiera sul dorso. L’obiettivo zoom è, come detto, un po’ ingombrante in rapporto alle dimensioni del corpo, anche se alla fine è possibile infilare l’insieme anche in una tasca di una giacca invernale (ampia però). con un’obiettivo meno ingombrante come il 22 mm “pancake” invece la macchina sarebbe perfetta.
Per tutte le foto di prova ho usato il formato 3:2 nativo dei sensori APS.
Le foto sono suddivise in foto di test, scattate a tutte le sensibilità, da 100 a 12800 Iso, in luce naturale di giorno e di notte e in interni ed a vari diaframmi per valutare l’obiettivo, e foto di esempio, come turista, a varie sensibilità a secondo delle situazioni, anche se di giorno sono stati usati possibilmente i 100 Iso. Tutte le foto sono state salvate sia nel formato jpeg come salvato dalla macchina, sia nel jpeg convertito dal raw con il programma fornito da Canon, Digital Photo Professional e con Adobe Lightroom 4.3.
_________________________________________________________
<== Precedente Successiva ==>
Buongiorno, complimenti per l’articolo.
Io ho da poco questa macchna fotografica, volevo chiederle se può aiutarmi, non trovo l’opzione dello scatto multiplo, lei può aiutarmi?
Cordiali saluti.
Margò
"Mi piace""Mi piace"
Margo,
cosa intendi per scatto multiplo? Lo scatto a raffica o più scatti sovrapposti sulla stessa foto?
Ciao, Francesco
"Mi piace""Mi piace"
Ciao Francesco, sono passati un po di anni dalla tua recensione, consideri la M10 ancora una macchina da comprare?
Ho provato a cercare mirrorless altrernative con un budget intorno ai 300€ e la concorrente è solo la sony A5000, hai qualche consiglio da darmi? Grazie
"Mi piace""Mi piace"
Stefano,
a quel livello di prezzo (circa 300 €) le uniche alternative disponibili mi pare che siano la Canon M10 con il 15-45 e la Sony A5000 con il 16-50. Per altri modelli, come ad esempio la Panasonic GX80, si deve arrivare ad almeno 500 €.
Ciao, Francesco
"Mi piace""Mi piace"