Sony A7R: prestazioni

Sensore

La A7R è dotata di un sensore CMOS di formato fullframe (36×24 mm) con 36 Mpx. La sua sensibilità varia da 50 a 25600 Iso a passi di 1/3 EV. Il sensore è privo di filtro antialias per una migliore nitidezza ed è dotato di microlenti del tipo “gapless” per migiorare il rapporto segnale/rumore. Le microlenti ai bordi del sensore sono posizionate in modo sfalsato rispetto ai pixel in modo da ricevere meglio i raggi di luce periferici obliqui.

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Inoltre l’altezza dei circuiti è limitata e la superficie ampliata per ricevere la maggiore quantità di luce possibile per ampliare la gamma dinamica e migliorare il rapporto segnale rumore.

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Infine l’elaboratore d’immagine Bionz X effettua l’elaborazione raw a 14 bit per aumentare la gradazione di tonalità e di colore.

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Per valutarne le caratteristiche e la qualità pubblico oltre alle foto di prova il grafico del rapporto segnale/rumore in funzione della sensibilità e quello della gamma dinamica massima registrabile in funzione sempre della sensibilità.

Rapporto segnale/rumore

In questo grafico è riportato l’andamento del rumore prodotto dal sensore in funzione della sensibilità Iso. Questo viene rilevato fotografando una superficie completamente bianca e convertendo le foto raw così ottenute in tiff con la riduzione di rumore azzerata. Le foto sono poi convertite nel formato jpeg, che è un formato compresso, con la compressione regoòata al minimo, 100 %. In questo modo più è alto il rumore, che si presenta in forma di punti scuri e colorati invece di punti bianchi, meno è possibile comprimere la foto e quindi questa risulta di maggiori dimensioni. Ho effettuato la conversione con Lightroom e con Image Data Converter, il software di Sony. Per avere una valutazione di come si pone la A7R rispetto alle altre fotocamere fullframe ho effettuato il confronto con la Canon EOS 6D con le foto convertite con Lightroom oltre che con  Canon DPP, con la Sony A99 e la A6000 (APS) con conversione con Sony IDC. Per un confronto omogeneo fra fotocamere con differenta numero di pixel è necessario standardizzare queste dimensioni ad un valore uniforme. Il valore scelto è 10 Mpx che consente di confrontare tutte le macchine disponibili attualmente. Anche questo ridimensionamento è stato fatto durante la conversione raw/tiff; i tiff sono poi convertiti in jpeg con compressione minima sempre con lo stesso software Acdsee Pro.

Sony_A7R_rumore

Come si vede dai grafici la A7R, convertendo le foto con Sony Image Data Converter, ha un rumore leggermente più elevato della Canon 6D alle sensibilità più basse alle quali il rumore non è percepibile, poi si mantiene quasi allo stesso livello della 6D da 800 a 3200 Iso per aumentare poi da 6400 Iso con una differenza rispetto alla 6D da 0,5 a 1,5 stop. L’andamento è praticamente identico a quello della A7,ma fino a 200 Iso è più ridotto. Con Lightroom si ottengono risultati migliori che quelli con IDC, allo stesso livello della Canon 6D, fino a 800 Iso. A 1600 Iso i risultati ottenuti con i due convertitori si allineano e il rumore è superiore a quello della 6D di circa 1 stop.
In complesso una prestazione molto buona anche se un po’ inferiore alle migliori fullframe.

Gamma dinamica

La gamma dinamica misura la massima differenza di luminosità, fra ombre e luci, registrabile dal sensore prima di arrivare alla saturazione. Nel grafico sono riportate la massima differenza di luminosità in sottoesposizione e sovraesposizione, rispetto all’esposizione misurata dall’esposimetro della fotocamera, alle quali è ancora possibile distinguere dei dettagli nelle ombre e nelle luci, la loro somma che corrisponde alla gamma dinamica complessiva registrata dal sensore, e la gamma dinamica della Canon 6D come riferimento. La gamma dinamica è espressa in valori EV con un intervallo minimo di 1/3 EV.

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La A7R ottiene in questo test un ottimo risultato con una gamma dinamica uguale e alle alte sensibilità leggermente superiore superiore a quella della 6D.

Le foto di test notturne sono scattate a tutte le sensibilità da 50 a 25600 Iso.  Come si vede le foto raw convertite con Sony IDC hanno una elevatissima nitidezza, merito insieme del sensore e dell’obiettivo, non presentano segni di rumore fino a 1600 Iso. A 3200 Iso si può notare solo  rumore nelle superfici uniformi, ma la nitidezza si mantiene ottima. A 6400 Iso il rumore è più visibile, ma è ancora accettabile e presente sopratutto nelle superfici uniformi, mentre la nitidezza si mantiene ottima. A 12800 Iso il rumore è più alto, con puntini colorati visibili anche nel cielo nero, ed è necessaria una sua riduzione, ma la nitidezza si ancora mantiene elevata. A  a 25600 Iso il rumore è alto e la nitidezza ne risente. E’ possibile migliorare le foto fino a 6400 Iso con un’opportuna riduzione di rumore senza un’eccessiva perdita di nitidezza. A 12800 e ancora di più a 25600 Iso la perdita di nitidezza invece è sensibile.

Il confronto con la A7 usando le foto della A7R ridimensionate a 24 Mpx è a favore di quest’ultima che presenta meno rumore a tutte le sensibilità da 3200 Iso in su.

Ugualmente con le foto ridotte di dimensioni a 10 Mpx (risoluzione sufficiente per una stampa A4) per un confronto omogeneo con altre fotocamere, il confronto è a favore della A7R. Confrontando sempre le foto a 10 Mpx con altre fotocamere provate le Canon fullframe 5D III e 6D mostrano un rumore leggermente inferiore, ma una minore nitidezza; con le Nikon D600 e D750 il rumore è simile, ma la nitidezza leggermente inferiore. L’unica APS che può reggere il confronto è la Fujifilm X-T1 (arriva però solo fino a 6400 Iso) con comunque un rumore leggermente superiore ed una nitidezza un po’ inferiore.

Questo conferma che il rumore non dipende dalle dimensioni dei pixel, ma da quelle del sensore, a parità di tecnologia, se si effettua correttamente il confronto a parità di dimensioni di visualizzazione.
Proprio prima della pubblicazione di questo test è stata pubblicata dalla rivista “Tutti Fotografi” la prova della A7S che con un sensore da 12 Mpx arriva alla stratosferica sensibilità di 409600 Iso. Ebbene la rivista ha effettuato le misure del rapporto segnale rumore della A7R e della A7S rilevando che a 25600 Iso, massima sensibilità dell’A7R la differenza fra le due e di 0,8 Db a favore dell’A7S (ricordo che una differenza di 3 Db in più o in meno significa un raddoppio o un dimezzamento del rumore), confermando quanto anche da me rilevato.

In conclusione con la A7R è possibile scattare senza problemi fino a 3200 Iso e usando il raw con un’opportuna riduzione di rumore fino a 6400 e con qualche compromesso fino a 12800.

Obiettivi

La A7R è dotata di innesto obiettivi Sony E e può montare sia gli obiettivi FE che coprono il formato fullframe, sia gli E limitati a quello APS. Attualmente sono disponibili 11 obiettivi con innesto FE per il formato fulframe delle A7R comprendendo le ultime novità. Si va dagli zoom standard 28-70 e Zeiss 24-70 f/4,0 stabilizzati al tele 70-200 mm f/4,0 stabilizzato, al tuttofare 24-240, al grandangolare Zeiss 16-35 mm f/2,8 e alcune ottiche fisse, 28 mm f/2,0, 90 mm f/2,8 Macro stabilizzato, Zeiss 35 f/1,4, 35 mm f/2,8, 55 mm f/1,8 ; infine uno zoom 28-135 motorizzato e adatto per le riprese video. Sono poi disponibili degli obiettivi Zeiss specifici per le A7: due Batis autofocus 25 mm f/2,0 e 85 mm f/1,8 e due Loxia 35 mm f/2,0 e 50 mm f/2,0, entrambi di dimensioni contenute.
Sony fornisce anche, in opzione, un anello di raccordo per obiettivi Alpha, LA-EA4, che mantiene tutti gli automatismi, compreso l’autofocus, ma che costa quasi 400 € in quanto è dotato di uno specchio semiriflettente e di un autofocus autonomo a rilevamento di fase. In questo modo è possibile usare sulla A7R l’intera gamma di  obiettivi Sony A più tutti quelli dei produttori di obiettivi universali. C’è anche un anello LA-EA3 senza motore autofocus e meno costoso che però può essere usato solo con gli obiettivi SSM dotati di motore di messa a fuoco. Certamente però questi obiettivi saranno un po’ sproporzionati come dimensioni rispetto al corpo macchina della A7R, ma la soluzione può essere interessante per chi già possiede un corredo Sony o Minolta e vuole riutilizzare i suoi obiettivi anche su questa macchina più compatta.

Con la A7R ho avuto a disposizione per la prova lo zoom Zeiss 24-70 mm f/4,0 OSS stabilizzato e il Sony G 70-200 mm f/4,0 OSS stabilizzato. Sono obiettivi di dimensioni e peso non troppo elevati visto che coprono il fullframe, ma di luminosità relativamente ridotta.
Per questi obiettivi non sono necessari i diagrammi della variazione di apertura al variare della focale in quanto questa è fissa, f/4,0 per entrambi, e nemmeno il diagramma relativo adl diaframma equivalente in quanto si tratta di fullframe.

Risoluzione

Come spiegato nell’articolo Risoluzione: obiettivi e sensori riporto le misure della risoluzione orizzontale relative all’accoppiata obiettivo sensore per le focali di 24, 50 e 70 mm per lo Zeiss 24-70 3 70 mm per il Sony 70-200.

Zeiss 24-70 mm f/4,0

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24 mm:

Sony_A7R_Zeiss_24-70_risoluzione_24

la risoluzione è eccellente al centro da tutta apertura f/4,0 fino a f/11, poi cala un po’ a f/16 rimanendo però ancora ottima a f/22. I bordi sono inferiori, buoni a tutta apertura, poi migliorano progressivamente fino a diventare ottimi a f/11 e ritornare solo buoni a f/22.
A questa focale la distorsione è elevata, circa il 15 % a tutta apertura a barilotto, ma è corretta automaticamente dalla fotocamera nella conversione in jpeg, mentre il software Sony Image Data Conversion non la corregge e Lightroom richiede una correzione manuale. La vignettatura è 2/3 di stop a tutta apertura.

50 mm:

Sony_A7R_Zeiss_24-70_risoluzione_50

la risoluzione è già eccellente a f/4,0, poi migliora ancora chiudendo il diaframma e si mantiene al massimo fino a f/11, torna ai valori di tutta apertura a f/16 e rimane ottima anche a f/22. I bordi a questa focale sono molto più vicini al centro, ottimi a tutta apertura e poi eccellenti fino a f/11 per poi eguagliare il centro ai diaframmi più chiusi.

70 mm:

Sony_A7R_Zeiss_24-70_risoluzione_70

la risoluzione è eccellente sia al centro che ai bordi da tutta apertura fino a f/16 per poi diventare ottima a f/22.

E’ un obiettivo complessivamente eccellente, uno dei migliori provati. L’unico suo difetto è la distorsione accentuata alla minima focale anche se correggibile automaticamente o manualmente. La vignettatura e la risoluzione inferiore ai bordi alla minima focale probabilmente sono da attribuire in parte anche alla conformazione del corpo macchina che ha un tiraggio (distanza fra l’innesto obiettivo ed il sensore) molto ridotto. Questo comporta che i raggi di luce che arrivano ai bordi del sensore sono molto inclinati e per quanto Sony abbia previsto delle microlenti spostate lateralmente per intercettarli meglio questo evidentemente comporta un minore arrivo di luce sui bordi alle focali grandangolari.

Sony G 70-200 mm f/4,0

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70 mm:

Sony_A7R_Sony-G_70-200_risoluzione_70

la risoluzione è eccellente al centro già a tutta apertura, aumenta ancora da f/5,6 a f/11 poi ritorna a quella di f/4,0 a f/16 e rimane ottima a f/22. I bordi, molto distanti a f/4,0-5,6 e solo buoni diventano ottimi a f/8,0 ed eccellenti a f/11 per poi seguire il leggero calo del centro molto vicini.
Anche in questo caso può avere influito sulle prestazioni il fenomeno di inclinazione dei raggi di luce precedentemente descritto.
E’ comunque un eccellente obiettivo e l’unico difetto sono le sue dimensioni un po sproporzionate rispetto al corpo macchina.

Gli scatti effettuati confermano i  risultati delle misure.

Per sfruttare al meglio il sensore l’optimum sarebbe quello di usare degli obiettivi luminosi a focale fissa come quelli recentemente presentati o gli Zeiss Batis che consentirebbero anche di non innalzare troppo la sensibilità Iso in condizioni di luce scarsa.

Stabilizzazione

Il 24-70 provato è dotato di stabilizzatore abbastanza efficace visto che anche con tempi relativamente lunghi non ho ottenuto foto mosse.

Dalle prove, effettuate alla focale di 70 mm con e senza stabilizzazione, riportate nei ritagli pubblicati risulta che è possibile ottenere un miglioramento di 4 stop oltre il tempo di sicurezza standard per la focale usata e con un po’ di fortuna e diversi tentativi arrivare anche a 5, nonostante che l’apertura e chiusura dell’otturatore con entrambe le tendine in funzione provochi un discreto rumore e conseguenti vibrazioni.

Aggiungo una breve considerazione sul fenomeno dell cosiddetto “micromosso” che molti temono quando si parla di fotocamere con elevato numero di megapixel, riservandomi di trattarlo poi in un apposito articolo.
Tutti quelli che osservano le foto su un monitor le foto per valutarne la qualità le guardano di solito al 100 %, cioè un pixel per ogni punto del monitor. Facendo così è evidente che una foto da 36 Mpx sia molto più ingrandita di una foto da, ad esempio, 12 o 16 Mpx. Di conseguenza vengono ingranditi maggiormente tutti i difetti, tra cui il rumore e il mosso. Questo fa sembrare a molti, che non si rendono conto del fenomeno, che le fotocamere con più Mpx siano maggiormente soggette al micromossso, ma è solo un’illusione. Osservando o stampando le foto alle stesse dimensioni si vedrà che il fenomeno non è reale.

Obiettivi consigliati

Indico alcuni obiettivi per chi volesse ampliare il corredo o scegliere un obiettivo diverso per corredare la macchina.

Grandangoli:
sono disponibili Zeiss Vario-Tessar T* FE 16-35 mm f/4,0 OSS a circa 1.140 € €, il Sony FE 28 mm f/2,0 400, lo Zeiss Distagon T* FE 35 mm f/1,4 1.440 €, lo Zeiss Sonnar T* FE 35 mm f/2,8 680 €, lo Zeiss Batis 25 mm f/2,0 1270 € e lo Zeiss Loxia 35 mm f/2,0 1.200 €.

Normali:
si può scegliere fra lo Zeiss Sonnar T* FE 55 mm f/1,8 999 € e lo Zeiss Loxia 50 mm f/2,0 860 €.

Tele:
sono disponibili solo lo Zeiss Batis 85 mm f/1,8 e il Sony FE 55-210 mm f/4,0 G OSS a 1.270 €, altrimenti si devono usare obiettivi con innesto Sony Alpha ed anello adattatore.

Zoom tuttofare:
Sony FE 24-240 mm f/3,5-6,3 OSS 850 €

Macro:
Sony FE 90 mm f/2,8 G OSS Macro 980 €.

Come si vede sono disponibili diversi obiettivi luminosi e di qualità.
E’ possibile inoltre dotare le A7 di alcuni obiettivi Samyang, di ottima qualità anche se a fuoco manuale (non è un grosso problema data l’efficacia dei sistemi di assistenza alla messa a fuoco delle A7, ingrandimento ed evidenziazione dei contorni a fuoco). In particolare sono consigliabili il 35 mm f/1,4 circa 470 € e l’85 mm f/1,4 310 €.

Raffica

La A7R dispone di due velocità di raffica: a bassa velocità circa 2 fg/s o alta velocità in priorità dei tempi 4 fg/s. L’esposizione e la messa a fuoco sono regolate scatto per scatto impostando AF continuo o automatico. Alla velocità più bassa la messa a fuoco è effettuata scatto per scatto impostandola su AFC (messa a fuoco continua) come l’esposizione. Per ottenere la velocità più alta si deve impostare la priorità dei tempi; in questo caso la messa a fuoco è fissata alla prima immagine, mentre l’esposizione è determinata scatto per scatto
Con una scheda di classe 10, scattando alla velocità più alta solo in jpeg standard e autofocus continuo AFC e priorità dei tempi con un tempo di scatto di 1/1000 ho scattato diverse sequenze di veicoli in movimento a velocità di 40-50 kmh. La A7R ha raggiunto la velocità nominale di 4 fg/s, ma ovviamente le foto sono a fuoco solo nei primi istanti e poi vanno fuori fuoco. A 2 fg/s invece l’autofocus non sempre riesce a mettere a fuoco correttamente il soggetto. In complesso una prestazione abbastanza scarsa, ma la A7R non è progettata per questo. Con la A7R II le cose sicuramente cambieranno.

Video

La ripresa video consente di registrae filmati Full HD a 1920×1080 pixel 60/50p, 60/50i e 30/25p in formato AVCHD e a 1440×1080 pixel 30 o 25 fg/s in MP4 con audio stereo. La ripresa può essere effettuata in totale automatismo , oppure usando le impostazioni a priorità o manuali. Anche la messa a fuoco può essere automatica o manuale. E’ disponibile un’uscita audio per cuffia stereo e un ingresso microfono. Per produzioni con audio professionale è disponibile un adattatore (opzionale) con ingressi XLR. E’ infine possibile registrare il flusso video non compresso su un registratore esterno, o visualizzarlo su un monitor esterno, tramite l’uscita HDMI.
Nelle mie prove ho riscontrato una corretta esposizione e bilanciamento del bianco. La messa a fuoco ha funzionato in questo caso abbastanza bene anche variando la focale dell’obiettivo e con soggetti in movimento non troppo veloce.

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Descrizione & uso
Galleria
Conclusioni
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