Panasonic G80: prestazioni

Sensore

La G80 è dotata di un sensore CMOS di formato Micro 4/3 (17,3×13 mm) con 16 Mpx e senza filtro antialias.
La sua sensibilità varia da 100 a 25600 Iso a passi di 1/3 EV.
Per valutarne le caratteristiche e la qualità pubblico oltre alle foto di prova il grafico del rapporto segnale/rumore in funzione della sensibilità e quello della gamma dinamica massima registrabile in funzione sempre della sensibilità.

Rapporto segnale/rumore

In questo grafico è riportato l’andamento del rumore prodotto dal sensore in funzione della sensibilità Iso. Questo viene rilevato fotografando una superficie completamente bianca e convertendo le foto raw così ottenute in jpeg con la minima compressione possibile (100 %). In questo modo più è alto il rumore, che si presenta in forma di punti scuri e colorati invece di punti bianchi, meno è possibile comprimere la foto e quindi questa risulta di maggiori dimensioni. Ho effettuato la conversione con Silkypix, il software fornito da Panasonic. Per avere una valutazione di come si pone la G80 rispetto ad una reflex fullframe ho effettuato il confronto con la Canon 6D con foto convertite con con Canon DPP, ho riportato anche i risultati ottenuti dalla precedente G7. Ho aggiunto anche come riferimento la curva rilevata per la Fujifilm X-T2, di pari livello di prezzo ed una delle migliori APS con la conversione effettuata con Raw File Converter, versione di Silkypix per Fujifilm. Le foto sono state convertite in TIFF e poi trasformate in JPEG con lo stesso programma, Acdsee Pro, per applicare gli stessi algoritmi di compressione jpeg. Inoltre per un confronto omogeneo fra fotocamere con differenta numero di pixel è necessario standardizzare queste dimensioni ad un valore uniforme. Il valore scelto è 10 Mpx che consente di confrontare tutte le macchine disponibili attualmente e consente di effettuare una stampa di formato A4 senza ridimensionamento. Questo ridimensionamento è stato fatto durante la conversione raw/tiff.

L’andamento della curva di rumore della G80 ha un rapporto segnale/rumore peggiore della Canon 6D alle sensibilità più alte, come è logico aspettarsi. La differenza, fra la G80 e la 6D è minima o inesistente alle sensibilità più basse, 100-400 Iso (a 200 e 400 Iso le due curve quasi coincidono), ma aumenta a partire da 800 Iso, sensibilità a cui il rumore della G80 aumenta notevolmente con 2 stop di differenza dalla 6D, come ci si può aspettare data la differenza di formato dei sensori. Il rumore aumenta ancora a 1600 Iso, poi la curva ha un lieve flesso ed è meno ripida con la differenza che diminuisce a 1,5 stop a 12800 Iso, tanto che alla massima sensibilità la differnza è circa 1 stop. Viene da pensare che Panasonic applichi oltre i 1600 Iso una qual riduzione hardware prima di registrare il segnale. L’andamento della curva della precedente G7, provata 2 anni fa, ma rielaborata con la versione attuale di Silkypix (molto migliorata) ha lo stesso andamento tranne che alla sensibilità massima, e conferma l’ipotesi. La Fujifilm X-T20 va molto meglio con un rumore che fino a 3200 Iso è sui livelli della 6D e si porta a 1 stop di differenza solo alla massima sensibilità.
E’ una discreta prestazione, nella media delle M43, anche se lontana dalle migliori APS. Comunque si nota un miglioramento rispetto alla precedente versione e questo è un fattore positivo.

Gamma dinamica

La gamma dinamica misura la massima differenza di luminosità, fra ombre e luci, registrabile dal sensore prima di arrivare alla saturazione. Nel grafico sono riportate la massima differenza di luminosità in sottoesposizione e sovraesposizione, rispetto all’esposizione corretta, alle quali è ancora possibile distinguere dei dettagli nelle ombre e nelle luci, la loro somma che corrisponde alla gamma dinamica complessiva registrata dal sensore, e la gamma dinamica della Canon 6D come riferimento. La gamma dinamica è espressa in valori EV con un intervallo minimo di 1/3 EV.

La G80 ha una gamma dinamica variabile fra 10 EV a 200 Iso e 8 EV a 25600 Iso, inferiore a quella della 6D di 1/3-2/3 EV alle medie sensibilità, fra 400 e 800 Iso e poi mediamente inferiore di 1 EV alle sensibilità più basse, 100- Iso e a quelle da 3200 in su. Una buona prestazione per il formato e un miglioramento rispetto alla G7.

Le foto di test in interni e notturne sono scattate a tutte le sensibilità da 100 a 25600 Iso e convertite con Silkypix.

Foto da raw senza riduzione di rumore

Nelle foto di prova raw il rumore si inizia a percepire a 1600 Iso in forma molto fine che non disturba molto, mentre la nitidezza rimane elevata. A 3200 Iso il rumore è visibile e potrebbe essere necessaria una sua riduzione, ma la nitidezza è comunque buona. Il rumore è eccessivo a 6400 Iso, sensibilità a cui si richiede una sua riduzione per utilizzare le foto; la nitidezza è comunque ancora buona. Oltre le foto sono pervase dal rumore, specialmente quella a 25600 Iso e sono difficilmente utilizzabili.

Foto da raw con riduzione di rumore con Silkypix

Con un’appropriata riduzione di rumore le foto a 1600 e 3200 Iso sono ottimamente recuperabili, con una minima perdita di nitidezza, quella a 6400 perde nitidezza e può essere accettabile per piccole stampe o web, mentre quelle a 12800 e 25600 Iso sono difficilmente recuperabili in quanto la perdita di nitidezza è elevata.

Foto da raw con riduzione di rumore con Dfine

Usando il plug-in Dfine le foto a 1600 e 3200 Iso sono anche migliori di quelle con la riduzione di rumore di Silkypix, con una buona nitidezza e senza tracce di rumore; quella a 6400 perde nitidezza e può essere accettabile per piccole stampe o web, mentre quelle a 12800 e 25600 Iso anche con Dfine sono difficilmente recuperabili in quanto la perdita di nitidezza è elevata.

Foto da raw senza riduzione di rumore ridotte a 10 Mpx

Nelle foto ridotte alla misura standard di 10 Mpx si guadagna relativamente poco visto che le foto originali sono di soli 16 Mpx. Comunque le foto a 1600 e 3200 Iso possono essere usate così come sono, mentre la 6400 Iso presenta anche in questo caso troppo rumore che deve essere ridotto, come quelle a sensibilità superiore.

Foto da raw con riduzione di rumore con Silkypix ridotte a 10 Mpx

In questo caso anche la foto a 6400 Iso è priva di rumore ed utilizzabile seppure con una leggera perdita di nitidezza. Quelle a sensibilità superiore rimangono troppo poco nitide.

Foto da raw con riduzione di rumore con Dfine ridotte a 10 Mpx

Stessa situazione con Dfine; oltre i 6400 Iso non si va senza perdere buona parte della nitidezza.

Foto jpeg originali

Le foto sono ottime fino a 1600 Iso, cominciano a perdere nitidezza a 3200 e oltre i 6400 Iso la nitidezza ed il dettaglio scompaiono.

In conclusione una buona prestazione per il formato: con la G80 si può scattare fino a 1600 Iso, se si usa il jpeg, o a 3200 Iso se si usa il raw senza problemi. Oltre è necessario usare il raw ed applicare una riduzione di rumore, ma le foto oltre 6400 perderanno inevitabilmente di nitidezza e la sensibilità di 25600 è praticamente inutilizzabile.

Obiettivi

La G80 è dotata di innesto obiettivi Micro 4/3. queto vuol dire che può montare tutti gli obiettivi per Micro 4/3 disponibili, indipendentemente dal produttore, mantenendo tutti gli automatismi previsti. Ricordo che il fattore moltiplicativo degli obiettivi 4/3 e Micro 4/3 è 2, quindi per conoscere la focale equivalente in termini di formato 35 mm o fullframe basta raddoppiare la focale reale.
Se però si vuole sfruttare la velocità dell’autofocus con la tecnologia DFD è necessario usare esclusivamente obiettivi Panasonic.

Con la G80 ho avuto a disposizione gli zoom G Vario 12-60/3,5-5,6, con cui è anche venduta in kit, G Vario 12-35/2,8, G Vario 35-100/2,8, tutti stabilizzati e i Leica DG Vario-Elmarit 12-60/2,8-4,0 e Vario_Elmar 100-400/4,0-6,3 anche questi stabilizzati.

Oltre alle misure allego le foto per le focali di 12, 25 e 60 mm per il Lumix 12-60 e Leica 12-60, 12-25 e 35 mm per il Lumix 12-35, 35, 70 e 100 per il Lumix 35-100 e 100, 200 e 400 mm per il Leica 100-400. Le foto sono tutte alla massima apertura, a f/8,0 e a f/22,0.

Nota importante sulla risoluzione:
il sensore da 16 Mpx della G80 in formato 4:3 produce foto che sul lato orizzontale hanno 4592 pixel. Questo significa che la risoluzione orizzontale massima teoricamente ottenibile è 4592:2= 2296 linee. Misure visibili in rete, effettuate con fotocamere come faccio io, con valori superiori non sono realistiche. Solo misurando la risoluzione dell’obiettivo indipendentemente dalla fotocamera si potrebbero ottenere dei valori superiori. I sensori con filtratura Bayer, come questo, però non riescono mai ad arrivare alla massima risoluzione teorica, anche senza filtro antialias, a causa dell’interpolazione necessaria per ricostituire l’immagine e si fermano mediamente al 70 % di tale valore. In questo caso però si è arrivati fino a 1972 linee, l’85 %, un ottimo risultato.

Lumix G Vario 12-60 mm f/3,5-5,6

L’obiettivo è molto compatto, 66 mm di diametro e 71 di lunghezza per 210 g di peso. Mette a fuoco fino a 20 cm con un ingrandimento 0,27x.
Costa circa 320 €.

Caratteristiche ottiche

Nel diagramma riporto il variare dell’apertura dell’obiettivo.

Diaframma equivalente

Il grafico riporta il diaframma equivalente dell’obiettivo, in funzione della sua lunghezza focale, in rapporto a quello che dovrebbe avere quello di un obiettivo per sensore fullframe per ottenere gli stessi risultati in termini di quantità di luce totale che raggiunge il sensore e di profondità di campo. Infatti mentre per l’esposizione un valore di diaframma su una compatta, una APS o una fullframe sono equivalenti e determinano la stessa esposizione, ai fini della quantità di luce totale che raggiunge il sensore e della profondità di campo sono molto diversi. Siccome il rumore che si produce sul sensore dipende dalla quantità totale di luce che lo raggiunge da un diagramma del diaframma equivalente si può valutare anche il rapporto segnale/rumore che ci si può aspettare dai sensori, a parità di tecnologia. Inoltre più questo valore è alto più è ampia la profondità di campo. Questo spiega perché con le compatte è sempre tutto a fuoco e con le fullframe no.

Il diaframma equivalente del Lumix 12-60/3,5-5,6 sulla G80 è superiore di 1 stop a tutte le focali equivalenti rispetto ad un obiettivo di focale simile, Nikon 18-105/3,5-5,6, su APS e di 2 stop rispetto ad un Sony 28-70/3,5-5,6 su fullframe.

Risoluzione

Riporto le misure della risoluzione orizzontale relative all’accoppiata obiettivo sensore.

12 mm:

il centro è buono da tutta apertura fino a f/11, poi c’è e un calo a f/16 discreto e più marcato a f/22 dove è sufficiente. I bordi sono inferiori al centro, solo discreti a tutta apertura fino a f/4,0 poi buoni fino a f/8, per poi calare fino a scarso a f/22.

23 mm:

il centro è buono da tutta apertura fino a f/5,6, poi c’è e un calo progressivo fino a f/16, discreto, ma molto più marcato a f/22 dove è appena sufficiente. I bordi sono inferiori al centro appena discreti a tutta apertura con un andamento che migliora leggermente fino a f/8, buoni, per poi calare fino a scarso a f/22.

50 mm:

Il centro è buono fino a f/11, discreto a f/16 e sufficiente a f/22. I bordi sono discretifino a f/16 e scarsi a f/22.

La distorsione è abbastanza forte a 12 mm, 6,5 % barilotto a tutta apertura, e diminuisce per poi scomparire alle focali maggiori, con solo lo 0,6 % a cuscinetto a 60 mm. La vignettatura sempre a f/3,5 e 12 mm è di 2/3 di stop. La G80 compensa distorsione e vignettatura automaticamente in jpeg. In raw la compensazione dipende dal software usato.

Un buon comportamento per uno zoom economico. E’ opportuno però non chiudere il diaframma oltre f/16.

Leica Vario-Elmarit 12-60 mm f/2,8-4,0

L’obiettivo è abbastanza compatto, 68 mm di diametro e 86 di lunghezza per 320 g di peso. Mette a fuoco fino a 20 cm con un ingrandimento 0,3x.
Costa circa 720 €.

Caratteristiche ottiche

Nel diagramma riporto il variare dell’apertura dell’obiettivo.

Diaframma equivalente

Il diaframma equivalente del Leica 12-60/2,8-4,0 sulla G80 è allo stesso livello a tutte le focali equivalenti rispetto ad un obiettivo di focale simile, Nikon 18-105/3,5-5,6; su APS e di 1 stop superiore rispetto ad un Sony 28-70/3,5-5,6 su fullframe. E’ questa la differenza maggiore fra questo obiettivo Leica e il Lumix di pari focale, però molto meno costoso. Con il Leica in pratica si ha un vantaggio in luminosità da 2/3 a 1 stop in più.

Risoluzione

Riporto le misure della risoluzione orizzontale relative all’accoppiata obiettivo sensore.

12 mm:

il centro è molto buono da tutta apertura fino a f/4,0, poi buono ancoora fino a f/11, a f/16 discreto e a f/22 sufficiente. I bordi sono inferiori al centro, ma buoni fino a f/11 poi seguono il calo del centro, discreti a f/8,0 e scarsi a f/22.

25 mm:

il centro è buono da tutta apertura fino a f/8,0, poi c’è e un calo progressivo fino a f/16, discreto, ma molto più marcato a f/22 dove è solo sufficiente. I bordi praticamente allo stesso livello, buoni fino a f/11, discreti a f/16 e scarsi a f/22.

50 mm:

Il centro è buono fino a f/11,0, discreto a f/16 e sufficiente a f/22. I bordi sono simili, buoni fino a f/11 e sufficienti a f/22.

La distorsione è abbastanza forte a 12 mm, 6,1 % barilotto a tutta apertura, e diminuisce per poi scomparire alle focali maggiori, con solo lo 0,7 % a cuscinetto a 60 mm. La vignettatura sempre a f/2,8 e 12 mm è di 2/3 di stop. La G80 compensa distorsione e vignettatura automaticamente in jpeg. In raw la compensazione dipende dal software usato.

Un comportamento molto buono per uno zoom 5x anche abbastanza luminoso. Anche in questo caso però è opportuno  non chiudere il diaframma oltre f/16.

Lumix G Vario 12-35 mm f/2,8

L’obiettivo è molto compatto, 68 mm di diametro e 74 di lunghezza per 305 g di peso. Mette a fuoco fino a 25 cm con un ingrandimento 0,17x.
Costa circa 820 €.

Diaframma equivalente

Il diaframma equivalente del Lumix 12-35/2,8 sulla G80 è f/5,6.

Risoluzione

Riporto le misure della risoluzione orizzontale relative all’accoppiata obiettivo sensore.

12 mm:

il centro è buono a tutta apertura e poi molto buono fino a f/5,6, buono ancora fino a f/11, a f/16 discreto e a f/22 scarso. I bordi abbastanza vicini sono buoni fino a f/11 poi seguono il calo del centro, sufficienti a f/16,0 e scarsi a f/22.

25 mm:

il centro è buono da tutta apertura fino a f/11,0, poi c’è e un calo a f/16, discreto, e più marcato a f/22 dove è solo sufficiente. I bordi sono inferiori, discreti fino a f/16 e scarsi a f/22.

35 mm:

Il centro è buono fino a f/11,0, sufficiente a f/16 e scarso a f/22. I bordi sono simili, buoni fino a f/11 e scarsi a f/22.

La distorsione è abbastanza forte a 12 mm, 5,7 % barilotto a tutta apertura, e diminuisce per poi scomparire alle focali maggiori, con solo lo 0,7 % a cuscinetto a 35 mm. La vignettatura sempre a f/2,8 e 12 mm è di 1 stop e 1/3. La G80 compensa distorsione e vignettatura automaticamente in jpeg. In raw la compensazione dipende dal software usato.

Un comportamento molto buono per uno zoom luminoso. Anche in questo caso però è opportuno però non chiudere il diaframma oltre f/16.

Lumix G Vario 35-100 mm f/2,8

L’obiettivo è decisamente compatto in relazione alla sua focale equivalente (70-200 mm), 67 mm di diametro e 100 di lunghezza per 360 g di peso. Mette a fuoco fino a 85 cm con un ingrandimento 0,1x.
Costa circa 860 €.

Diaframma equivalente

Il diaframma equivalente del Lumix 35-100/2,8 sulla G80 è f/5,6.

Risoluzione

Riporto le misure della risoluzione orizzontale relative all’accoppiata obiettivo sensore.

35 mm:

il centro è buono da tutta apertura fino a f/11,0, a f/16 discreto e a f/22 sufficiente. I bordi abbastanza vicini sono buoni fino a f/11 poi seguono il calo del centro, sufficienti a f/16,0 e scarsi a f/22.

50 mm:

il centro è buono da tutta apertura fino a f/11,0, poi c’è e un calo a f/16, discreto, e più marcato a f/22 dove è solo sufficiente. I bordi sono quasi uguali, buoni fino a f/11,0, sufficienti a f/16,0 e scarsi a f/22.

La distorsione è a 35 mm, 3,4 % barilotto a tutta apertura, e diminuisce per poi scomparire alle focali maggiori, con solo lo 0,2 % a cuscinetto a 100 mm. La vignettatura sempre a f/2,8 e 35 mm è di 1 stop e 1/3. La G80 compensa distorsione e vignettatura automaticamente in jpeg. In raw la compensazione dipende dal software usato.

Un comportamento molto buono per uno zoom tele luminoso. Anche in questo caso però è opportuno però non chiudere il diaframma oltre f/16.

Leica Vario-Elmar 100-400 mm f/4,0-6,3

L’obiettivo è compatto in rapporto alle focali equivalenti (200-800 mm), 83 mm di diametro e 172 di lunghezza per 985 g di peso. Mette a fuoco fino a 130 cm con un ingrandimento 0,25x.
Costa circa 1.300 €.

Caratteristiche ottiche

Nel diagramma riporto il variare dell’apertura dell’obiettivo.

A causa della sua focale troppo elevata non mi è stato possibile effettuare le misure di risoluzione, distorsione e vignettatura.

In conclusione tutti gli obiettivi hanno una buona nitidezza ai diaframmi più aperti fino a f/8,0 per poi decadere progressivamente, a causa della diffrazione, e infine drammaticamente a f/22 che è un diaframma che sconsiglio assolutamente di usare.

Stabilizzazione

La Panasonic ha introdotto la stabilizzazione sul sensore a “5 assi” in aggiunta quella ottica negli obiettivi. Questa stabilizzazione utilizza la tecnologia Dual IS 2I che le consente di collaborare con quella eventualmente presente sugli obiettivi.
Il vantaggio della stabilizzazione sul sensore è che funziona con tutti gli obiettivi, anche i focale fissa di solito non stabilizzati e gli obiettivi di altre fotocamere montati con anelli adattatori.
Tutti gli zoom Panasonic comunque sono stabilizzati con la stabilizzazione Power OIS o Mega OIS, mentre tra i focale fissa solo il Leica DG Macro Elmarit 45 mm lo è.

Per valutare l’efficacia della stabilizzazione ho usato il Lumix G Vario 35-100/2,8 POIS. Ho effettuato gli scatti alla focale di 100 mm (200 mm eq.) partendo dal tempo di scatto di 1/200 (tempo minimo di sicurezza) e aumentandolo progressivamente di uno stop fino ad arrivare ad 1/3 (più 6 stop).

A 1/6 di secondo, più 5 stop sul tempo di sicurezza, ho ottenuto foto ancora nitide, mentre a 1/3 (più 6 stop) le foto presentano tracce di mosso. Senza stabilizzazione solo le foto a 1/200 sono perfettamente nitide.
In conclusione con la stabilizzazione Dual IS II si ottiene un guadagno di 5 stop e si può anche tentare di scattare a più 6 stop con una certa probabilità di successo. Un ottimo risultato.

Raffica

Le possibilità di scatto a raffica della G80 sono descritte nella pagina “Descrizione & uso”. Le velocità sono: altissima a 40 fg/s con AF al primo scatto (AFS), alta a 10 fg/s con AFS e 6 con AF continuo (AFC), media a 6 fg/s e bassa a 2 fg/s con AF continuo. Con quello meccanico sono: alta 9 fg/ con autofocus AFS al primo scatto o 6 fg/s con autofocus AFC continuo, media 6 fg/s e bassa 2 fg/s con AFC.

Per le prove ho usato una scheda UHS 3 a 95 Mb/s, l’otturatore meccanico a 1/1000 di secondo e la messa a fuoco manuale.

Jpeg

Alta velocità

Alla velocità H Si ottengono 9 fg/s e la raffica può continuare fino a che la scheda di memoria è piena.

Media velocità

A quella M si ottengono 6 fg/s e la raffica può continuare fino a che la scheda di memoria è piena.

Bassa velocità

A quella L si ottengono 2,1 fg/s e la raffica può continuare fino a che la scheda di memoria è piena.

Raw

Alta velocità

Alla velocità H Si ottengono 8 fg/s per poco più di 4 secondi (34 scatti), poi dopo circa 4 secondi la raffica prosegue ad intermittenza, 3 scatti e un intervallo di 1-2 secondi.

Media velocità

A quella M si ottengono 5 fg/s per circa 9 secondi (44 scatti), poi la raffica continua ad intervalli come per la velocità alta.

Bassa velocità

A quella L si ottengono 2,1 fg/s e la raffica può continuare fino a che la scheda di memoria è piena.

Nella pratica la G80 con lo zoom Leica 100-400 mm alla massima focale (800 mm equivalente), usando la velocità media che consente il live view per potere seguire il soggetto in movimento, è stata in grado di seguire con raffiche a 6 fg/s veicoli in movimento veloce in avvicinamento o allontanamento mantenendoli quasi sempre a fuoco, salvo qualche saltuario fotogramma fuori fuoco, o in alcuni casi i primi due fotogrammi sfuocati.
In complesso un’ottima prova, per la fascia di prezzo della G80, che potrebbe migliorare usando l’otturatore elettronico, anche se questo potrebbe produrre qualche deformazione nei soggetti che si muovono lateralmente. Allo stesso livello delle reflex APS di pari categoria.

Con la ripresa a raffica 4K si ottengono video da 30 fg/ da cui è possibile estrarre, durante la visione direttamente in macchina, gli scatti di interesse in formato jpeg da 8 Mpx.

Video

Il punto forte della G80 è la ripresa video.
Come detto può riprendere video in formato MP4 4K QFHD a 30 o 25 fg/s. Inoltre riprende in Full HD a 1920×1080 pixel con codec H.264 e formato MP4 o AVCHD. In questo caso le velocità di registrazione possono essere 60p/50p, 60i/50i, 30p/25p e 24p.
La ripresa può essere effettuata in modo totalmente automatico oppure si possono usare tutte le modalità di esposizione disponibili, program, a priorità e manuale ed anche molte delle scene disponibili. Si può anche regolare il bilanciamento del bianco. La sensibilità Iso è impostata automaticamente. La messa a fuoco può essere automatica con le modalità disponibili AFS/AFF/AFC oppure manuale. In modalità automatica si può richiedere una nuova messa a fuoco premendo parzialmente il pulsante di scatto.
L’audio è registrato in stereo con volume regolabile. C’è una presa per microfono esterno stereo.
La durata di registrazione continua è, secondo Panasonic, di 60 minuti per il Full HD e di 45 per il 4K. Quando il file MP4 prodotto supera la lunghezza massima di 4 Gb la ripresa continua su un nuovo file.
Nella pratica è determinata anche dalla capienza della scheda di memoria e dalla carica della batteria. Con una scheda da 32 Gb e batteria carica sono riuscito a registrare circa 42 minuti continui di video 4K.
Durante la ripresa video possono anche essere scattate delle foto. Se si sceglie la priorità al video questo non sarà interrotto e le foto saranno jpeg, formato 16:9 e qualità S (2 Mpx); si possono riprendere così fino a 40 foto. Se si scegle la priorità alle foto queste saranno del fomato specificato, ma la ripresa video e audio saranno interrotte e lo schemo si scurirà per riprendere dopo la foto una nuova registrazione; si possono riprendere con questa modalità al massimo 10 foto. Dai filmati 4K a 3840×2160 è anche possibile estrarre fotogrammi da 8 Mpx da usare come foto singole.
Tutte le regolazioni per il video, compresa la messa a fuoco, possono essere fatte con lo schermo touch.
L’esposizione è stata sempre corretta così come la messa a fuoco. L’audio, pur ripreso senza microfono esterno è risultato buono. L’unico limite è la mancanza di una presa per cuffia per il controllo dell’audio e di un’uscita video per monitor esterno, ma queste sono caratteristiche di fotocamere di fascia di prezzo superiore come ad esempio la GH5.
Chi cerca un’ottima fotocamera per foto e video dovrebbe pensare seriamente alla G80.

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Descrizione & uso
Galleria
Conclusioni
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