Nikon Z5: prestazioni & conclusione

Sensore

La Z5 è dotata di un sensore CMOS di formato fullframe da 25 Mpx comprendente pixel dedicati alla messa a fuoco a rilevamento di fase. La sua sensibilità varia da 100 a 51200 ISO con estensione a 50 e 102400.

Rapporto segnale/rumore

In questo grafico è riportato l’andamento del rumore prodotto dal sensore in funzione della sensibilità.
Il rumore viene rilevato fotografando una superficie completamente bianca e convertendo le foto raw così ottenute direttamente in jpeg usando per tutte le fotocamere Adobe Lightroom. In questo modo si uniforma il trattamento di tutti i raw applicando per tutti la stessa compressione jpeg con fattore 100 %.
Per poter confrontare però foto ottenute da fotocamere con diverso numero di pixel tutte vengono ridimensionate alla grandezza di 10 Mpx, adatta per una stampa A4 (circa 21×30 cm).
La curva di rumore della Sony A9 II è il riferimento.

La Z5 ha una curva del rumore al variare della sensibilità analoga a quella della Sony A9 II tranne che alla sensibilità estesa di 102400 ISO dove è superiore di circa 1/2 stop.
Un’ottima prestazione.

Le foto di prova sono state scattate a tutte le sensibilità in raw, da 50 a 102400 ISO. Le foto raw sono state convertite con CaptureOne for Nikon azzerando la riduzione di rumore.

Foto da raw senza riduzione di rumore

Il rumore comincia ad essere visibile, in forma appena percepibile, a 3200 ISO; a 6400 ISO è visibile, ma non fastidioso. Da 12800 ISO è opportuna una sua riduzione, ma la nitidezza rimane buona e scade solo da 25600. La foto alla sensibilità estesa di 102400 ISO è però irrecuperabile.

Foto da raw con riduzione dei falsi colori

Eliminando i falsi colori si vede una granulosità a 12800 ISO che potrebbe essere accettabile così com’è. A 25600 e 51200 ISO il rumore invece deve essere rimosso.

Foto raw con riduzione di rumore

Applicando una riduzione di rumore le foto fino a 6400 ISO sono molto pulite senza perdita di nitidezza. Oltre la riduzione di rumore comporta una progressiva perdita di nitidezza, accettabile fino a 25600 ISO, ma troppo consistente oltre.

Foto da raw a 10 Mpx senza riduzione di rumore

Riducendo le dimensioni delle foto a 10 Mpx, adatte per una stampa A4 circa 30×21 cm, si guadagna 1 stop e il rumore diventa invisibile fino a 6400 ISO e si vede solo alle sensibilità più alte.

Foto da raw con riduzione dei falsi colori

In questo caso il rumore è appena percepibile a 12800 ISO e va rimosso solo alle sensibilità più alte.

Foto da raw a 10 Mpx con riduzione di rumore

In questo caso il rumore è poco visibile anche a 25600 ISO, ma a questa sensibilità si ha un perdita di nitidezza che aumenta a 51200. La foto a 102400 ISO non è però recuperabile anche in questo caso

Foto originali

Nel salvataggio jpeg effettuato dalla fotocamera è stata applicata la riduzione di rumore “moderata”. Il rumore è ridotto bene fino a 12800 ISO, ma oltre 6400 ISO si ha una progressiva perdita di nitidezza e le foto oltre 25600 ISO sono praticamente inusabili.

La Z5 ottiene un ottimo risultato. Con questa fotocamera si può scattare senza problemi fino a 6400 ISO e, accettando un po’ di rumore anche fino a 12800. Le sensibilità oltre 12800 ISO possono essere usate, ma a prezzo di rumore o perdita di nitidezza.

Gamma dinamica

La gamma dinamica misura la massima differenza di luminosità, fra ombre e luci, registrabile dal sensore prima di arrivare alla saturazione. Nel grafico sono riportate la massima differenza di luminosità in sottoesposizione e sovraesposizione, rispetto all’esposizione misurata dall’esposimetro della fotocamera, alle quali è ancora possibile distinguere dei dettagli nelle ombre e nelle luci, la loro somma che corrisponde alla gamma dinamica complessiva registrata dal sensore, e la gamma dinamica della Sony A7 III come riferimento. La gamma dinamica è espressa in valori EV con un intervallo minimo di 1/3 EV.

La Z5 ha una gamma dinamica inferiore al riferimento, Sony A7 III, a tutte le sensibilità, con una differenza variabile fra 1/3 e 2/3 EV che si amplia fino a 1 EV a 51200 ISO.
Una buona prestazione.

Per verificare anche in pratica la gamma dinamica e la capacità di recupero di sotto e sovraesposizioni ho scattato delle foto di paesaggio urbano, tutte alla stessa sensibilità di 100 ISO, partendo da un valore corretto di esposizione e poi sottoesponendo o sovraesponendo fino a 5 stop. La conversione dei raw è stata effettuata con Lightroom perché è l’unico software di conversione che consente di correggere l’esposizione fino a +/- 5 stop.

In sottoesposizione si può compensare bene con una buona resa della gamma tonale e dei colori fino a -5 stop; con questa sottoesposizione però si presenta del rumore, anche se non eccessivo salvo che nelle ombre più profonde. Per non subire un rumore eccessivo ci si deve quindi limitare ad un massimo di -3 stop, esposizione a cui il rumore è ridotto come quello che si avrebbe con l’esposizione corretta. In sovraesposizione invece si possono recuperare pienamente +2 stop, pur con qualche alterazione dei colori; poi la perdita nelle alte luci è irrecuperabile e le foto diventano piatte e grigiastre.
Anche in questo caso un’ottima prestazione.

Invarianza ISO

Con questo termine si intende la capacità di alcuni sensori di accettare una sotto esposizione in ripresa e una correzione durante la conversione da raw senza che l’immagine mostri un rumore eccessivo. Ciò permette di recuperare il dettaglio nelle ombre e non bruciare le alte luci senza usare l’HDR e di correggere eventuali errori di esposizione.
Per la prova ho esposto una foto in esterni in poca luce per l’esposizione corretta a 6400 ISO e poi ho ridotto la sensibilità, mantenendo costante l’esposizione, fino a -5 stop, cioè 200 ISO, infine ho convertito l’immagine con Lightroom correggendo l’esposizione.

Con una sottoesposizione di -5 stop, 200 ISO, e una correzione in conversione da raw il rumore è superiore a quello della foto esposta correttamente a 6400 ISO. A – 2 stop, 1600 ISO, il rumore è leggermente superiore a quello della foto a 6400 ISO. A -1 stop, 3200 ISO, il livello di rumore è equivalente a quello della foto esposta correttamente a 6400. Il sensore quindi consente una limitata invarianza ISO e si può arrivare fino a -1 stop di sottoesposizione o -2 tollerando un po’ di rumore in più.

Autofocus

L’autofocus è abbastanza reattivo e veloce per i soggetti statici. Ha però avuto solo qualche difficoltà nelle riprese in poca luce nelle quali è necessario attivare l’opzione AF con scarsa illuminazione per ottenere la messa a fuoco. Con questa impostazione però l’autofocus è meno reattivo e veloce nelle condizioni di buona luce.
Il rilevamento dei volti è abbastanza efficace, con la possibilità di scegliere il volto preferito se nell’inquadratura ce n’è più d’uno. Un po’ meno efficace quello sugli occhi che si attiva raramente e solo se il volto riempie buona parte dell’inquadratura.
Nella ripresa sui soggetti in movimento veloce ha mostrato alcune difficoltà perdendo saltuariamente la messa a fuoco per uno o due fotogrammi e in alcuni casi non riuscendo ad agganciare i soggetti in allontanamento al primo fotogramma. Anche nell’inseguimento del ciclista a bassa velocità ha avuto un comportamento altalenante, alternando fotogrammi a fuoco con altri sfuocati.
Le migliori prestazioni le ho ottenute con la zona piccola.

Stabilizzazione

La Z5 è dotata di stabilizzazione integrata sul sensore a “5 assi”.
Per la prova ho scattato con lo zoom 24-50 alla sua massima focale di 50 mm, con priorità dei tempi a partire dal doppio del tempo minimo di sicurezza, 1/50 per questa focale, e raddoppiandolo poi ogni volta, effettuando almeno sei scatti, fino al tempo massimo di 1,3 secondi equivalente a 6 stop sopra il tempo di sicurezza.

Con la stabilizzazione ho ottenuto foto perfettamente nitide fino al tempo di 1/1,6 (0,625) secondi, 5 stop sopra il valore di sicurezza, mentre con il tempo di 1,3 secondi nessuna foto è completamente nitida. Senza stabilizzazione già a 1/25 le foto iniziano ad essere mosse.
La stabilizzazione consente quindi un guadagno di 5 stop, un’ottima prestazione.

Obiettivo

Con la Z5 ho avuto la possibilità di provare lo zoom Z 24-50 mm f/4,0-6,3.
E’ un obiettivo di uso generale che, per mantenere contenute le dimensioni, presenta una luminosità non eccessiva e una focale che dal grandangolo arriva solo al normale.
Nella pagina precedente ho già espresso le mie perplessità sulla sua costruzione, qui invece valuterò le sue prestazioni.
L’obiettivo ha una costruzione economica, Il materiale di costruzione è composito, con innesto in plastica quindi non è adatto a cambi frequenti. E’ composto da 11 lenti in 10 gruppi con due lenti ED e tre asferiche. Il trattamento antiriflessi è il Super Integrated Coating. Il motore di messa a fuoco è del tipo passo-passo. e la distanza di messa a fuoco minima è di 35 cm con un ingrandimento 0,17x.
Le dimensioni sono 51 mm di lunghezza in posizione di riposo con un diametro di 74 mm e un peso di 195 g.

Riporto il diagramma della variazione di apertura in funzione della focale

Risoluzione

Nota importante sulla risoluzione:
il sensore da 25 Mpx della Z5 in formato 3:2 produce foto che sul lato orizzontale hanno 6016 pixel. Questo significa che la risoluzione orizzontale massima teoricamente ottenibile è 6016:2= 3008 linee. I sensori con filtratura Bayer, come questo, però non riescono mai ad arrivare alla massima risoluzione teorica, anche senza filtro antialias, a causa dell’interpolazione necessaria per ricostituire l’immagine e si fermano mediamente al 70 % di tale valore, circa 2100 linee.

Come spiegato nell’articolo “Risoluzione: obiettivi e sensori” riporto le misure della risoluzione orizzontale relative all’accoppiata obiettivo sensore.

La risoluzione al centro è molto buona a tutte le focali da tutta apertura a f/16, poi cala per la diffrazione ma è ancora buona fino a f/22; alla focale di 50 mm e alla chiusura di f/32 è solo discreta. I bordi sono un po’ inferiori, buoni a 24 mm, molto buoni a 35 e a 50 mm sempre fino a f/16, poi decadono a 50 mm e  f/32 a solo discreti.

Distorsione

La distorsione è del 5,1 % a barilotto a 24 mm, 1,5 % a cuscinetto a 35 mm e 50 mm. E’ un po’ alta alla focale minima, ma corretta automaticamente dalla fotocamera in jpeg o da CaptureOne (o altro software) nella conversione da raw.

Vignettatura

La vignettatura è forte a 24 mm 1,5 stop a f/4,0; si riduce a f/8,0 ad 1 stop, ma non scompare. a 35 mm f/5,0 è 1 stop e diminuisce a 2/3 a f/8,0. a 50 mm è 2/3 di stop a f/6,3 e 1/2 stop a f/8,0.

Complessivamente è sempre un po’ alta e ben visibile alla focale minima e a tutta apertura. E’ però possibile correggerla automaticamente in macchina sul jpeg oppure con CaptureOne (o altro software) nella conversione da raw.

In conclusione un obiettivo dalle buone prestazioni, ma che non riesce ancora a raggiungere il massimo consentito dal sensore. Ha inoltre una scarsa luminosità specialmente al massimo della focale che corrisponde solo ad un normale. Anche l’escursione focale è un po’ limitata e sarebbe stato preferibile un 28-60 mm.
Per ottenere i migliori risultati e per una maggiore flessibilità d’uso sarebbe preferibile dotare la Z5 di un altro obiettivo. In kit è disponibile la Z5 con il 24-200/4,0-6,3 che offre una molto più ampia escursione focale al prezzo complessivo, corpo più obiettivo di circa 2.270 €; in alternativa c’è disponibile il 24-70/4,0 che però ha un prezzo alto, 1.080 €, se acquistato separatamente e che non è disponibile in kit.

Raffica

La velocità di raffica della Z5 può essere scelta fra L da 1 a 4 fg/s e H a 4,5 fg/s. A tutte le velocità l’autofocus continuo AFC è attivo, l’esposizione è scatto per scatto ed è disponibile il live view.
Per la prova ho scattato sia in raw che in jpeg basic a pieno formato 24 Mpx con priorità dei tempi con tempo di 1/1000, messa a fuoco manuale. La scheda usata è stata una SD UHS II da 300 mbps.

Jpeg velocità H

In jpeg basic con velocità H a 5 fg/s la Z5 ha scattato a circa 5 fg/s indefinitamente, presumibilmente fino al riempimento della scheda.

Raw velocità H

In raw con velocità H a 5 fg/s, ha scattato a 5 fg/s per circa 7,5 secondi (35 fotogrammi), poi ha rallentato a circa 2 fg/s dimostrando di poter mantenere questo ritmo indefinitamente.

Nelle prove pratiche su soggetti in movimento veloce ho scattato in priorità dei tempi con 1/1000 alla focale di 50 mm, ISO Auto per avere un’esposizione corretta, messa a fuoco continua con priorità al fuoco, scheda SD UHS II. La Z5 ha mantenuto alla velocità alta H circa 4,5 fg/s non riuscendo a seguire e mantenere sempre bene a fuoco il soggetto, perdendo periodicamente qualche fotogramma e alcune volte il primo fotogramma dei soggetti in allontanamento.
L’esposizione è stata sempre corretta e adeguata alla luminosità del soggetto.

Prova del ciclista

La ripresa è effettuata su un ciclista che si avvicina lentamente da una trentina di metri fino a passare vicino al fotografo. Le impostazioni sono state 1/800, f/6,3 ISO Auto e focale a 50 mm, velocità di raffica H (5 fg/s) e autofocus continuo con priorità allo scatto.
I migliori risultati gli ho ottenuti con la messa a fuoco sulla zona piccola puntata sul viso del soggetto. Su 181 scatti 104 sono a fuoco, 46 sono sulla giacca o sulla bici e 31 fuori fuoco.
Pubblico una sequenza di 36 fotogrammi, circa 8 secondi, di cui 27 a fuoco, 4 a fuoco su bici o giacca e 5 fuori fuoco. I fotogrammi con la scritta verde sono a fuoco, quelli con la scritta gialla sono su giacca o bici, quelli con la scritta rossa fuori fuoco.

Una prestazione solo discreta sia per la bassa velocità sia per la non perfetta messa a fuoco di molti scatti.

Video

Ricordo che la Z5 riprende video 4K con un ritaglio di 1,7x. La ripresa si attiva con il pulsante rosso alla sinistra di quello di scatto dopo però avere commutato l’apposito interruttore sul dorso su video. Durante le riprese ho usato l’autofocus su AFF e l’esposizione program.
I video 4K prodotti sono di buona qualità, la messa a fuoco funziona bene seguendo il soggetto anche durante l’azionamento dello zoom e l’esposizione è corretta.

Galleria

Le foto sono state scattate a Roma e rappresentano molti dei monumenti della Città Eterna. Ho usato sia lo zoom 24-50 sia un tele zoom AF-S 70-300 mm f/4,5-5,6 con adattatore FTZ.
Ho scattato in raw e jpeg, prevalentemente in Program. La messa a fuoco è stata sempre in autofocus usando prevalentemente la zona piccola.
Le foto pubblicate sono state convertite con CaptureOne Express for Nikon, senza riduzione di rumore e solo in quelle da 3200 ISO in su ho attuato la riduzione del rumore colore.

Le foto presentano tutte una buona nitidezza, e dei colori realistici e naturali.
Notare la foto N° 32 scattata col tempo di 1/1,6. L’unica foto in cui si nota parecchio il rumore è la N° 37 scattata a 22800 ISO.

Conclusioni

La Z5 è la terza mirrorless fullframe prodotta da Nikon e affianca verso il basso le Z6 II e Z7 II presentandosi come il modello di accesso della famiglia.
Riprende buona parte delle caratteristiche di queste compresa la forma del corpo e la disposizione dei comandi. Le differenze principali sono all’interno con un sensore CMOS non retroilluminato come quelli delle Z6 II e Z7 II e un unico elaboratore d’immagine Expeed 6. Questo determina delle prestazioni leggermente inferiori per la qualità d’immagine, ma soprattutto per la velocità. La Z5 infatti arriva a 5 fg/s in raffica invece dei 14 della Z6 II, anche questa da 25 Mpx, e riprende video 4k con un ritaglio 1,7x per la inferiore velocità di lettura del sensore e per la minore capacità di elaborazione del singolo processore Expeed 6. Questo si riflette evidentemente anche nelle prestazioni dell’autofocus che pur essendo veloce e preciso per i soggetti statici ha mostrato qualche difficoltà in poca luce e nell’inseguire soggetti in movimento veloce.
In ogni caso la Z5 ha delle ottime qualità ed è in grado di produrre ottime immagini con una buona risoluzione, alta gamma dinamica e un rumore contenuto alle alte sensibilità. E’ un’ottima fotocamera che si presta a moltissimi usi, se si escludono quelli più dinamici come la foto sportiva e naturalistica.
Dal punto di vista ergonomico e dell’uso sul campo presenta dei comandi completi ed accessibili con quasi tutte le regolazioni a portata delle dita anche quando si è con l’occhio al mirino per una regolazione pratica e veloce. L’unico appunto riguarda il modo con cui Nikon definisce il funzionamento di questi comandi costringendo il fotografo a tenere premuto il pulsante relativo ad una regolazione quando la si effettua ruotando una delle ghiere. Questo differisce dall’impostazione della maggior parte delle altre fotocamere che mantengono per alcuni secondi visibile nello schermo o nel mirino, la palette di regolazione senza dover tenere premuto il relativo pulsante.
A favore della Z5 ci sono però l’ottimo mirino che mantiene la risoluzione delle sorelle di maggior pregio a differenza di tutte le concorrenti che offrono mirini con risoluzione base.
Anche le dimensioni e il peso della macchina sono favorevoli e consentono di non sentirne il peso specialmente con lo zoom 24-50, anche se non raggiungono la compattezza delle Sony.
Infine gli obiettivi: attualmente la scelta è limitata agli obiettivi Z di Nikon con un corredo non ancora completo e buona parte del quale è costituito da obiettivi professionali di costo elevato. Mancano soprattutto dei tele o dei tele zoom. Non sono nemmeno disponibili obiettivi di altri produttori, escluso un unico Viltrox. E’ vero che sulle mirrorless Nikon si possono montare facilmente gli obiettivi F per reflex con l’anello adattatore FTZ e questo è un grande aiuto per chi ha già un corredo reflex fullframe e vuole sperimentare le mirrorless o effettuare una migrazione, ma non va bene per chi parte da zero con l’idea di crearsi un corredo mirrorless.

Riassumendo:

Costruzione e finitura

Ottimo: il corpo è in lega di magnesio, protetto da polvere ed acqua e ben rivestito con materiale antiscivolo.

Ergonomia e comandi

Buono: tutti i comandi sono facilmente comprensibili e raggiungibili anche con l’occhio al mirino. Peccato che il joystick non serva per la navigazione tra comandi e menu e che per attuare qualunque impostazione si debba tenere premuto l’apposito pulsante e contemporaneamente girare una ghiera. Molto scomodo.

Mirino

Ottimo: è uno dei più ampi della categoria, ha un’elevata luminosità e buona risoluzione e consente di valutare perfettamente la profondità di campo.

Schermo

Buono: è orientabile in alto e in basso, abbastanza ben visibile anche al sole e con la sensibilità al tocco consente di mettere a fuoco e scattare toccandolo. Non si possono però solo spostare i punti AF con l’occhio al mirino

Menu

Ottimo: sono semplici e chiari, in stile Nikon.

Autofocus

Discreto: è’ veloce e preciso per i soggetti statici, ma ha qualche difficoltà in luce scarsa. Non riesce a seguire con costanza i soggetti in movimento veloce.

Esposizione

Ottimo: corretta in buona luce ed in situazioni normali, dando prevalenza alle luci per non bruciarle. Nelle foto notturne sovraespone leggermente in Matrix (2/3 di stop).

Bilanciamento del bianco

Ottimo: in automatismo si è dimostrato sempre corretto. Dispone di impostazioni predefinite per varie luci e di taratura fine in gradi Kelvin e della possibilità di dare priorità al bianco o all’atmosfera.

Qualità d’immagine

Molto buono: per risoluzione e definizione, ottimo il contenimento del rumore alle alte sensibilità, specialmente usando il raw e convertendo le foto con CaptureOne.

Stabilizzazione

Ottimo: molto efficace, consente di guadagnare 5 stop.

Raffica

Discreto: arriva a riprendere solo 5 fg/s in jpeg, ma indefinitamente. Ll’autofocus mostra qualche problema.

Video

Discreto: la ripresa 4K è effettuata con un ritaglio 1,7x, quella Full HD senza ritaglio. La qualità è buona.

Obiettivi

Buono: l’obiettivo provato ha una buona qualità ottica, ma è di costruzione economica e poco luminoso. La disponibilità del corredo è  limitata.

In conclusione la Z5 è una fotocamera che per le sue caratteristiche e prestazioni si rivolge più ad un pubblico amatoriale che professionale, per quello infatti ci sono le Z6 II e Z7 II. Da questo punto di vista è una buona fotocamera ed è adatta a quasi tutti i generi fotografici esclusi quelli in cui si richiedono caratteristiche di autofocus e di raffica ai massimi vertici.

Pregi

– buona qualità d’immagine
– rumore contenuto alle alte sensibilità
– costruzione e finitura di ottima qualità
– comandi comodi e facilmente raggiungibili (vedi difetti)
– esposizione ottima
– ottimo mirino
– dimensioni e peso contenuti
– stile e “feeling” Nikon

Difetti

– azionamento di alcuni comandi scomodo
– autofocus non molto efficiente in poca luce e in raffica
– raffica lenta
– ripresa video 4K con ritaglio
– obiettivo meccanicamente inferiore allo standard Nikon
– corredo obiettivi nativi ridotto

Alternative

Canon EOS RP

Mirrorless con sensore CMOS da 26 Mpx. L’autofocus ibrido a rilevamento di fase e di contrasto ha 4779 punti AF raggruppati in 143 zone. Il mirino ha 2,36 Mpx, copertura del 100 % e un ingrandimento di 0,7x. Lo schermo è orientabile in tutte le direzioni e sensibile al tocco. L’otturatore con tempi da 30 secondi a 1/4000 consente la prima tendina elettronica, ma non lo scatto silenzioso se non usando l’apposita scena. La velocità di raffica è di 5 fg/s, la ripresa video 4K con un ritaglio di 1,7x e uscita per dispositivi esterni. E’ dotata di wifi e Bluetooth. Ha un singolo alloggiamento per schede di memoria del tipo SD. Le dimensioni sono 133x85x70 mm con un peso di 485 g.
Costa 1.200 € solo corpo e 1.500 e con lo zoom 24-105/4,0-7,1 IS.

Panasonic Lumix S5

Mirrorless con sensore CMOS da 24 Mpx e stabilizzazione integrata sul sensore a “5 assi”. L’autofocus a rilevamento di fase e di contrasto con tecnologia Panasonic DFD veloce come quella a rilevamento di fase ha 225 punti AF. Il mirino ha 2,36 Mpx, copertura del 100 % e un ingrandimento di 0,74x. Lo schermo è orientabile in tutte le direzioni e sensibile al tocco. L’otturatore con tempi da 30 secondi a 1/8000 consente la prima tendina elettronica e lo scatto completamente silenzioso. La velocità di raffica è di 7 fg/s, la ripresa video 4K 60p con uscita per dispositivi esterni. E’ dotata di wifi e Bluetooth. Ha un doppio alloggiamento per schede di memoria del tipo SD, UHS II solo nel primo. Le dimensioni sono 133x97x82 mm con un peso di 714 g.
Costa 1.950 € solo corpo e 2.090 € con lo zoom 20-60/3,5-5,6.

Sony A7 III

Mirrorless con sensore BSI-CMOS retroilluminato da 24 Mpx e stabilizzazione integrata sul sensore a “5 assi”. L’autofocus ibrido a rilevamento di fase e di contrasto ha 693 punti AF. Il mirino ha 2,36 Mpx, copertura del 100 % e un ingrandimento di 0,78x. Lo schermo è orientabile in alto e in basso e sensibile al tocco. L’otturatore con tempi da 30 secondi a 1/8000 consente la prima tendina elettronica e lo scatto completamente silenzioso. La velocità di raffica è di 10 fg/s, la ripresa video 4K con uscita per dispositivi esterni. E’ dotata di wifi e NFC. Ha un doppio alloggiamento per schede di memoria del tipo SD, UHS II solo nel primo. Le dimensioni sono 127x96x74 mm con un peso di 650 g.
Costa 1.940 € solo corpo, 2.150 € con lo zoom 28-70/3,5-5,6 OSS e 2.970 e con il 24-105/4,0 OSS.

Sony A7C

Mirrorless con sensore BSI-CMOS retroilluminato da 24 Mpx e stabilizzazione integrata sul sensore a “5 assi” di forma compatta simile ad una telemetro. L’autofocus ibrido a rilevamento di fase e di contrasto ha 693 punti AF. Il mirino ha 2,36 Mpx, copertura del 100 % e un ingrandimento di 0,59x. Lo schermo è orientabile in tutte le direzioni e sensibile al tocco. L’otturatore con tempi da 30 secondi a 1/4000 meccanico e fino a 1/8000 elettronico consente la prima tendina elettronica e lo scatto completamente silenzioso. La velocità di raffica è di 10 fg/s, la ripresa video 4K con uscita per dispositivi esterni. E’ dotata di wifi e Bluetooth. Ha un singolo alloggiamento per schede di memoria del tipo SD UHS II. Le dimensioni sono 124x74x60 mm con un peso di 509 g.
Costa 1.900 € solo corpo e 2.200 € con lo zoom 28-60/4,0-5,6.

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