Fujifilm X-T100: prestazioni e conclusioni

Sensore

La X-T100 monta un sensore CMOS di formato APS con 24 Mpx e filtratura colore Bayer, a differenza delle altre mirrorless Fujifilm che hanno un sensore X-Trans CMOS con filtratura aperiodica di tecnologia esclusiva.
Anche questo sensore per? dispone di un certo numero di pixel sdoppiati che consentono di effettuare la messa a fuoco a rilevamento di fase tramite lo stesso. In questo modo si è ottenuto un autofocus più rapido e veloce in grado di mettere a fuoco e seguire anche soggetti in movimento.

Rapporto segnale/rumore

In questo grafico è riportato l’andamento del rumore prodotto dal sensore in funzione della sensibilità ISO. Questo viene rilevato fotografando una superficie completamente bianca e convertendo le foto raw così ottenute in tiff con la riduzione di rumore azzerata. Le foto sono poi convertite nel formato jpeg, che è un formato compresso, con la compressione regolata al minimo, 100 %. In questo modo più è alto il rumore, che si presenta in forma di punti scuri e colorati invece di punti bianchi, meno è possibile comprimere la foto e quindi questa risulta di maggiori dimensioni. Ho effettuato la conversione con CaptureOne for Fujifilm. Per avere una valutazione di come si pone la X-T100 rispetto alle altre fotocamere ho effettuato il confronto con la Canon EOS 6D di riferimento con le foto convertite con Canon DPP e con la Fujifilm X-H1 con sensore X-Trans CMOS, con foto convertite con CaptureOne for Fujifilm. Per un confronto omogeneo fra fotocamere con differente numero di pixel è necessario standardizzare queste dimensioni ad un valore uniforme. Il valore scelto è 10 Mpx che consente di confrontare tutte le macchine disponibili attualmente e adatto per una stampa A4 (circa 30×20). Anche questo ridimensionamento è stato fatto durante la conversione raw/tiff; i tiff sono poi convertiti in jpeg con compressione minima sempre con lo stesso software Acdsee Pro.

Come si vede l’andamento della curva di rumore della X-T100 presenta una differenza di circa 1 stop con quella della Canon 6D a tutte le sensibilità. Rispetto alla X-H1 la differenza è più accentuata, circa 1,5 stop fino a 3200 ISO per poi ridursi a 1/2 stop a 12800.
Una buona prestazione, negli standard per una fotocamera APS, che per? non pu? uguagliare quella del sensore X-Trans della X-H1 e delle altre mirrorless Fujifilm.

Gamma dinamica

La gamma dinamica misura la massima differenza di luminosità, fra ombre e luci, registrabile dal sensore prima di arrivare alla saturazione. Nel grafico sono riportate la massima differenza di luminosità in sottoesposizione e sovraesposizione, rispetto all’esposizione corretta, alle quali è ancora possibile distinguere dei dettagli nelle ombre e nelle luci, la loro somma che corrisponde alla gamma dinamica complessiva registrata dal sensore, e la gamma dinamica della Canon 6D come riferimento. La gamma dinamica è espressa in valori EV con un intervallo minimo di 1/3 EV.

La X-T100 ha una gamma dinamica inferiore a quella della Canon 6D mediamente di 1/3 EV a tutte le sensibilità, meno di quanto ci si possa a spettare dalla differenza di formato dei sensori. Anche in questo caso una prestazione molto buona che dimostra come i sensori di ultima generazione siano migliorati sotto questo aspetto.

Le foto di prova sono state scattate a tutte le sensibilità da 200 a 12800 ISO. Le foto raw sono state convertite con CaptureOne for Fujifilm azzerando la riduzione di rumore.

Foto senza riduzione di rumore

Il rumore comincia ad essere visibile a 1600 ISO, ma le immagini non perdono di nitidezza. A 3200 ISO pur essendo presente pụò essere ancora accettabile e solo da 6400 è eccessivo. Le foto comunque mantengono una buona nitidezza.

Foto con riduzione dei falsi colori con CaptureOne

Applicando una riduzione dei falsi colori opportunamente calibrata le foto presentano una granulosità scura, appena visibile a 1600 ISO e invadente solo da 6400.

Foto con riduzione di rumore con CaptureOne

Riducendo il rumore di luminanza (i puntini scuri) oltre che quello di crominanza le foto fino a 3200 ISO possono essere completamente pulite e un leggero aumento del parametro di nitidezza compensa la perdita dovuta alla riduzione di rumore con una buona qualità finale. A 6400 ISO si ha una leggera presenza di “grana” e ugualmente una leggera perdita di nitidezza, ma la foto è ancora utilizzabile; a 12800 questi fenomeni son un po’ più accentuati, ma le foto sono ancora abbastanza buone.

Foto a 10 Mpx senza riduzione di rumore

Normalizzando le foto senza riduzione di rumore a 10 Mpx (adatti per una stampa A4 circa 20×30 cm) si guadagna uno stop e solo da 6400 ISO è necessaria una riduzione di rumore.

Foto a 10 Mpx con riduzione dei falsi colori con CaptureOne

Applicando una riduzione dei falsi colori anche la foto a 6400 ISO è accettabile.

Foto a 10 Mpx con riduzione di rumore con CaptureOne

In questo caso si ottengono foto prive di rumore e con una buona nitidezza fino a 6400 ISO e ancora accettabili a 12800.

Foto jpeg dalla fotocamera

Le foto jpeg salvate dalla fotocamera sono prive di rumore e mantengono una buona nitidezza fino a 3200 ISO, cosa importante per una fotocamera economica i cui utenti difficilmente useranno il formato raw, mentre perdono nitidezza alle sensibilità più alte.

In conclusione con la X-T100 si pụò scattare in jpeg fino a 3200 ISO; usando il raw si può arrivare anche a 6400 ISO applicando un’opportuna riduzione di rumore.
Un’ottima prova per una fotocamera così economica.

Obiettivi

Con la X-T100 ho avuto la possibilità di provare tre obiettivi, l’XF 18-55 mm f/2,8-4,0 WR OIS equivalente ad un 27-82 mm, l’XF 23 mm f/2,0 equivalente ad un 35 mm e l’XF 50 mm f/2,0, equivalente ad un 75 mm.

Nota importante sulla risoluzione:
il sensore da 24 Mpx della X-T100 in formato 3:2 produce foto che sul lato orizzontale hanno 6000 pixel. Questo significa che la risoluzione orizzontale massima teoricamente ottenibile è 6000:2= 3000 linee. I sensori con filtratura colore, come questo, però non riescono mai ad arrivare alla massima risoluzione teorica, anche senza filtro antialias, a causa dell’interpolazione necessaria per ricostituire l’immagine e si fermano mediamente al 70 % di tale valore, circa 2100 linee. In questo caso quindi si è arrivati un po’ oltre massimo teorico.

Fujinon 18-55 mm f/2,8-4,0 R LM OIS

E’ uno zoom abbastanza piccolo e compatto. E’ dotato della ghiera dei diaframmi come tutti i Fujinon XF attivabile ponendo l’apposito interruttore su A. La ghiera peṛò non ha indicati i valori di diaframma che si possono leggere nello schermo o nel mirino. E’ adatto come obiettivo di uso universale per svariati generi fotografici.
La costruzione è molto accurata, la ghiera per la messa a fuoco e quella dello zoom scorrono morbidamente e con precisione. E’ costituito da 14 elementi in 10 gruppi con 3 elementi asferici e uno XLD. La messa a fuoco minima è di 40 cm con un ingrandimento massimo 0,15x. Il motore di messa a fuoco è passo-passo. Il diaframma ha 7 lamelle arrotondate e si chiude fino a f/22. Il diametro è di 65 mm per 70 mm di lunghezza; il peso è 310 g.

Caratteristiche ottiche

La variazione dell’apertura del diaframma al variare della focale è molto progressiva da f/2,8 a f/4,0.

Apertura equivalente

L’apertura equivalente da indicazioni sulla qualità d’immagine ottenibile dalla fotocamera al variare della focale, specialmente per il rapporto segnale/rumore, e alla profondità di campo ottenibile. Più l’apertura è bassa più la qualità è migliore e la profondità di campo ridotta.

 

L’apertura equivalente del Fujinon 18-55 differisce di 2/3 di stop da quella di un obiettivo di focale analoga per fullframe tranne che alla focale di 70 mm dove è quasi la stessa. Rispetto ad un obiettivo fullframe 24-70/4,0 invece è praticamente uguale alla minima focale, ma inferiore di 1 stop alla massima.

Risoluzione

18 mm

La risoluzione è molto buona al centro a tutta apertura e migliora a ottima da f/4,0 fino a f/11. A f/16 è ancora molto buona e buona a f/22. I bordi sono abbastanza vicini: buoni da f/2,8 fino a f/11 e buoni a f/16 e solo sufficienti a f/22.

23 mm

Il centro è ottimo da f/3,2, tutta apertura, fino a f/11, molto buono a f/16 e buono a f/22. I bordi, un po’ più distanti migliorano con la chiusura del diaframma, buoni da f/3,2 a f/5,6, diventano molto buoni a f/8,0 e f/11 per poi peggiorare, buoni a f/16 e discreti a f/22.

35 mm

Il centro è sempre ottimo da f/3,6 a f/8,0, poi molto buono a f/11 e f/16 e buono a f/22. I bordi iniziano con buoni a f/3,6 poi migliorano, molto buoni da f/4,0 a f/16 e discreti a f/22.

55 mm

Alla massima focale la risoluzione è leggermente inferiore rispetto alle focali più corte, come succede spesso negli zoom. Il centro è molto buono da f/4,0 a f/5,6, poi ha una punta ottimo a f/8,0 e poi cala progressivamente, molto buono a f/11, buono a f/16 e discreto a f/22. I bordi hanno un andamento analogo, buoni da f/4,0 a f/16 con una punta a f/8,0 e discreti a f/22.

La distorsione è di quasi il 5 % a barilotto alla focale minima e diventa lo 0,8 € a cuscinetto a quella massima, ma è corretta automaticamente dalla macchina o dal convertitore CaptureOne o da altri se possiedono il profilo dell’obiettivo.
La vignettatura alla focale minima è di circa 1,5 stop, anche questa corretta automaticamente dalla macchina o dal software.

Complessivamente un’ottima prestazione per uno zoom di buona luminosità.

Le foto di prova confermano la qualità dell’obiettivo.

Stabilizzazione

Lo zoom 18-55 è dotato di stabilizzazione ottica.

Per la prova ho scattato con lo zoom alla sua massima focale di 55 mm (83 mm eq.), con priorità dei tempi a partire dal tempo minimo di sicurezza, 1/100 per questa focale, e raddoppiandolo poi ogni volta, effettuando numerosi scatti, fino al tempo massimo di 1/3 secondi equivalente a 5 stop sopra il tempo di sicurezza, prima con lo stabilizzatore attivo e poi senza

Con la stabilizzazione ho ottenuto foto perfettamente nitide fino al tempo di 1/13 secondi, 3 stop sopra il valore di sicurezza; a 1/6 di secondo ho ottenuto alcune foto nitide, altre meno. Un buon risultato per una stabilizzazione ottica che consente di guadagnare 3 stop e in qualche caso arrivare a 4.

Fujinon 23 mm f/2,0 R WR

E’ un obiettivo piccolo e compatto, protetto da polvere ed acqua come dice la sigla WR (Weather Resistent) e progettato per adattarsi molto bene anche alla X-T100, ma costruito interamente in metallo.
E’ dotato della ghiera dei diaframmi come tutti i Fujinon XF.
La costruzione è molto accurata, la ghiera per la messa a fuoco scorre morbidamente e con precisione. E’ costituito da 10 elementi in 6 gruppi con 2 elementi asferici. La messa a fuoco minima è di 22 cm con un ingrandimento massimo 0,13x. Il motore di messa a fuoco è passo-passo. Il diaframma si chiude fino a f/16. Il diametro è di 60 mm per 52 mm di lunghezza; il peso è 180 g.

Risoluzione

La risoluzione è molto buona al centro da f/2,0 fino a f/2,8, poi ottima da f/4,0 a f/8,0 per ritornare molto buona fino aa f/16. I bordi sono un po’ inferiori: buoni da f/2,0 a f/4,0, molto buoni da f/4,0 a f/11 e infine buoni a f/16.
Complessivamente una prestazione molto buona considerando la grande apertura e la ridotta focale.

La distorsione è ridotta, circa lo 0,25 %; la vignettatura a f/2,0 è circa 2,5 stop e 0,9 stop ai diaframmi più chiusi, corretta automaticamente dalla fotocamera o dal software di conversione raw.

Fujinon 50 mm f/2,0 R WR

E’ un obiettivo abbastanza piccolo e compatto, progettato per adattarsi molto bene anche alla X-T100, ma costruito interamente in metallo. Anche questo è protetto da polvere ed acqua come dice la sigla WR.
E’ dotato della ghiera dei diaframmi come tutti i Fujinon XF.
La costruzione è molto accurata, la ghiera per la messa a fuoco scorre morbidamente e con precisione. La messa a fuoco minima è di 39 cm con un ingrandimento massimo 0,15x. Il motore di messa a fuoco è passo-passo. Il diaframma si chiude fino a f/16. Il diametro è di 60 mm per 59 mm di lunghezza; il peso è 200 g.

Risoluzione

La risoluzione è molto buona al centro a f/2,0 fino a f/11 e buona a f/16. I bordi sono molto vicini: molto buoni da f/2,0 a f/11 e infine buoni a f/16.
Complessivamente un’ottima prestazione considerando la grande apertura.

La distorsione è ridotta, circa lo 0,5 %, la vignettatura a f/2,0 è circa 1 e 2/3 di stop, entrambe corrette automaticamente dalla fotocamera o dal software di conversione raw.

Raffica

La X-T100 dispone di due velocità di raffica: alta fino a 5 fg/s con autofocus continuo, ma senza live view e bassa a 3 fg/s con live view, come descritto nella pagina relativa alla descrizione ed uso. La messa a fuoco è determinata scatto per scatto se la messa a fuoco è su C (continuo), altrimenti è fissate al primo scatto.

Per le prove ho usato una scheda UHS I 3 a 95 Mb/s ed ho usato l’otturatore meccanico a 1/1000 di secondo e la messa a fuoco manuale.

Jpeg H

In jpeg alla velocità H si ottengono 6 fg/s indefinitamente. Nel mirino non si vede la scena in live view.

Jpeg L

Alla velocità più bassa L la X-T100 ha scattato a 3 fg/s indefinitamente; a questa velocità è attivo il live view nel mirino o nello schermo.

Raw H

In raw alla velocità H si ottengono 6 fg/s per circa 2 secondi (12 scatti), poi la raffica continua a 1,6 fg/s. Nel mirino non si vede la scena in live view.

Raw L

Alla velocità più bassa L la X-T100 ha scattato a 3 fg/s per circa 10 secondi poi proseguendo a 1,6 fg/s; a questa velocità è attivo il live view nel mirino o nello schermo.

Nella pratica ho provato la fotocamera con lo zoom XF 100-400, che avevo disponibile per la X-H1, alla focale di 400 mm. La X-T100, scattando con priorità dei tempi a 1/1000 e autofocus continuo AF-C a zona e jpeg, è stata in grado di seguire con raffiche a 6 fg/s, alla velocità più alta e a 3 a quella più bassa, a veicoli in movimento veloce in avvicinamento o allontanamento. L’autofocus però non è sempre stato in grado di seguire i soggetti con una buona percentuale di foto fuori fuoco (circa il 25 % alla velocità più alta).
In complesso una discreta prova per una fotocamera economica che non è certo stata progettata per questa prestazione. Peccato solo che il live view per la visualizzazione del soggetto in tempo reale funzioni solo fino a 3 fg/s.

Video

La ripresa video si attiva con l’apposito pulsante rosso. Si possono riprendere video 4K a 3840×2160 pixel 15p e Full HD a 1920×1080 pixel 60/50/30/25/24p in formato MOV e codec H264 con audio stereo.
Nelle prove ho riscontrato una buona nitidezza nelle riprese Full HD con una corretta esposizione e bilanciamento del bianco anche in condizioni difficili, la messa a fuoco ha funzionato bene non dimostrando incertezze. Eventuali passaggi di disturbo davanti alla scena non l’hanno influenzata. Nelle riprese 4K purtroppo la bassa frequenza di ripresa rende i filmati poco fluidi.

Galleria

Le foto sono state scattate in giro per Roma.
Prevalentemente ho usato la impostazione automatica della sensibilità che se la luce è sufficiente si imposta a 200 ISO, la minima,mentre per le foto in poca luce è arrivata fino a 6400 ISO.
Le impostazioni di scatto usate sono state Provia e qualche volta Classic Chrome. Queste impostazioni influiscono solo sulla versione jpeg delle foto; con il formato raw l’informazione è registrata, ma la conversione pụò essere effettuata con il profilo prescelto usando Raw File Converter, il convertitore scaricabile gratuitamente dal sito Fujifilm. Questo consente anche di modificarlo e di usare uno qualsiasi dei profili previsti da Fujifilm, applicandolo a posteriori dopo lo scatto. La possibilità è molto interessante e permette di adeguare il profilo al risultato voluto anche se non lo si era fatto in fase di scatto. Usando invece altri convertitori raw, come CaptureOne , Adobe Lightroom o ACR, questo non è possibile.
Naturalmente è possibile impostare la X-T100 con parametri diversi ed ottenere foto più neutre direttamente in jpeg.

Le foto risultano tutte ben esposte, anche se nelle situazioni critiche di controluce ho dovuto apportare qualche correzione. I colori sono piacevoli e brillanti senza esagerazioni. Se si vogliono più vivaci si pụò aumentare la saturazione in macchina per i jpeg o durante la conversione per i raw, o scegliere il profilo Velvia più vivace. La risoluzione e la nitidezza sono molto buone.

Conclusioni

La X-T100 è il modello base della famiglia di mirrorless con mirino di Fujifilm. Le sue caratteristiche e prestazioni però sono di buon livello e all’altezza del proprio marchio.
A differenza dei modelli superiori segue uno schema più tradizionale per i comandi, abbandonando le ghiere dirette per tempi e sensibilità. Questo la rende più adatta al pubblico a cui si rivolge, prevalentemente chi proviene da compatte o direttamente da smartphone e vuole progredire nelle conoscenze fotografiche e nelle sue capacità con uno strumento più adeguato e flessibile. Anche l’elettronica interna è diversa dai modelli superiori per l’utilizzo di un sensore tradizionale con schema di filtratura colore Bayer piuttosto che del sofisticato schema X-Trans con disposizione aperiodica dei filtri colore che caratterizza gli altri modelli. Ciò però non la penalizza più di tanto nelle prestazioni che sono si inferiori a quelle delle fotocamere con sensore X-Trans, ma adeguate al livello della fotocamera e paragonabili a quelle dei modelli concorrenti.
Fujifilm ha saggiamente mantenuto nella X-T100 alcune delle valide caratteristiche della X-T20 e della X-E3 come il mirino con 2,36 Mpx e buon ingrandimento, l’autofocus ibrido a rilevamento di fase e di contrasto, anche se qui limitato a 91 punti AF e i profili di simulazione pellicola, altra caratteristica esclusiva Fujifilm, molto validi per personalizzare la resa colore delle foto.
L’innesto obiettivi inoltre consente di scegliere fra l’ampio corredo Fujifilm XF costituito da ottiche di elevata qualità, con molte focali fisse di alta luminosità e zoom di livello professionale per chi ne sentisse l’esigenza. Sono disponibili però anche obiettivi più economici, sempre di buona qualità, e ottiche fisse luminose, ma di piccole dimensioni e costo non eccessivo che si adattano bene alle piccole dimensioni della X-T100.

Riassumendo:

Costruzione e finitura

Buono: la X-T100 è ben costruita e finita, con il corpo in materiale composito, anche se non raggiunge il livello di qualche concorrente per sensazione di finitura, morbidezza e scorrevolezza dei comandi.

Ergonomia e comandi

Buono: i comandi non sono molti, ma con un minimo di personalizzazione consentono tutte le regolazioni della fotocamera anche con l’occhio al mirino.

Mirino

Molto buono: ha un’ottima luminosità, risoluzione buona e consente di usare i menu e di controllare le regolazioni di esposizione. Ottima la funzione di “ribaltamento” per quando si inquadra in verticale.

Schermo

Buono:la sua risoluzione è adeguata alla visualizzazione dei menu ed alla revisione delle foto. Come tutti gli schermi è poco visibile in esterni di giorno. Comoda la possibilità di orientamento in tutte le direzioni. Efficace la possibilità di scegliere e spostare i punti AF con il tocco.

Autofocus

Buono: E’ rapido e veloce per i soggetti statici. Per quelli in movimento ha qualche difficoltà specialmente per quelli in allontanamento. Durante le riprese video non ha mostrato incertezze.

Esposizione

Buono: E’ ottima in buona luce ed in situazioni normali, mentre nelle foto notturne con la misurazione valutativa sovraespone di 2/3-1 stop.

Bilanciamento del bianco

Buono: In automatismo si è dimostrato quasi sempre corretto anche se in luce artificiale tende a toni caldi.

Qualità d’immagine

Molto buona: sia per risoluzione e definizione con lo zoom 18-55, sia per il contenimento del rumore alle alte sensibilità, specialmente usando il raw e convertendo le foto con CaptureOne, anche se inferiore ai modelli con sensore X-Trans. Notevole la possibilità di scegliere diverse impostazioni di colore che simulano la resa, più vivace o più neutra, delle più famose e valide pellicole Fujifilm Velvia, Provia ed Astia e Classic Chrome e altre.

Raffica

Discreta: arriva a riprendere 6 fg/s senza live view, ma con autofocus continuo e 3 fg/s con anche il live view. Adeguata alla categoria

Video

Discreto: riprende video 4K, ma solo a 15p, questo rende le riprese a questa risoluzione poco fluide, oppure Full HD fino a 60p. La messa a fuoco funziona bene senza incertezze. Utile la presa per microfono esterno.

Obiettivi

Ottimo: il corredo non è molto vasto, comprendendo solo 25 obiettivi, ma sono tutte ottiche di elevata qualità e sono disponibili numerose focali fisse di alta luminosità.

In conclusione la X-T100 è una buona fotocamera. Pur non raggiungendo le prestazioni dei modelli superiori, cosa abbastanza ovvia viste le differenze tecniche e di prezzo, mantiene un buon livello di prestazioni, sopratutto per la qualità d’immagine, aiutata in questo dall’ottima qualità degli obiettivi.
Per la sua economicità è adatta sia ad un pubblico di principianti che inizia ad usare una fotocamera “seria”, sia come secondo corpo per chi già possiede un corredo Fujifilm.

Pregi

– corpo piccolo e leggero
– comandi esterni principali comodi e facilmente raggiungibili
– buon mirino elettronico
– obiettivi di alta qualità e luminosità
– otturatore elettronico
– modalità di simulazione film e resa colori ottime
– buona qualità d’immagine anche alle alte sensibilità
– funzione panorama e funzioni speciali
– costo contenuto

Difetti

– mancanza della stabilizzazione integrata
– l’impostazione ISO auto non tiene conto della focale usata
– sovraesposizione in scarsa luce in esterni
– ripresa video 4K solo 15p

Alternative

Canon EOS M50

Mirrorless compatta a forma di reflex con sensore di formato APS-C (22,3×14,9 mm) con 24 Mpx, innesto obiettivi Canon EF-M con 8 obiettivi più qualche altro di fornitori terzi, autofocus ibrido a rilevamento di fase e di contrasto con 143 punti AF , mirino elettronico con 2,36 Mpx copertura del 100 %, schermo orientabile in tutte le direzioni, raffica a 10 fg/s, video 4K a 3840×2160 pixel, wi-fi e Bluetooth. Con un apposito adattatore pụ montare tutti gli obiettivi per reflex EF e EF-S mantenendo l’autofocus.
Dimensioni 116x88x59 mm, peso 390 grammi.
Costa 580 € solo corpo e 630 € con lo zoom 15-45/3,5-5,6 IS.

Olympus OM-D E-M10 III

Mirrorless con sensore di formato Micro 4/3 (17,5×13 mm) con 16 Mpx, stabilizzazione integrata sul sensore a “5 assi”, innesto obiettivi Micro 4/3 con circa 60 obiettivi Olympus e Panasonic più altri di fornitori terzi, autofocus a rilevamento di contrasto con 121 punti AF, mirino elettronico con 2,36 Mpx copertura del 100 % e ingrandimento reale 0,62x, schermo orientabile in alto e in basso, raffica fino a 8,6 fg/s, video 4K a 3840×2160 pixel, wi-fi.
Dimensioni 122x84x50 mm, peso 410 grammi.
Costa 560 € solo corpo, 640 € con lo zoom M Zuiko 14-42/3,5-5,6 II e 740 con l’M Zuiko 14-42/3,5-5,6 EZ “pancake”.

Panasonic Lumix GX80

Mirrorless con sensore di formato Micro 4/3 (17,5×13 mm) con 16 Mpx, stabilizzazione integrata sul sensore a “5 assi” che collabora con quella eventualmente presente negli obiettivi, innesto obiettivi Micro 4/3 con circa 60 obiettivi Olympus e Panasonic più altri di fornitori terzi, autofocus a rilevamento di contrasto con 49 punti AF e tecnologia Panasonic DFD veloce anche per soggetti in movimento, mirino elettronico con 2,764 Mpx copertura del 100 %, ingrandimento reale 0,7x, schermo orientabile in alto e in basso, raffica a 8 fg/s con AF ed esposizione fissa o a 6 fg/s con AF continuo e live view, video 4K a 3840×2160 pixel, wi-fi e NFC.
Dimensioni 122x71x44 mm, peso 426 grammi.
Costa 480 € solo corpo, 500 € con lo zoom Lumix G 12-32/3,5-5,6 Power OIS, 900 € con lo zoom Lumix G 12-32/3,5-5,6 Power OIS e il Lumix G 35-100/3,5-5,6 Power OIS e 750 € con il Lumix 14-140/3,5-5,6 Power OIS.

Sony A6000

Mirrorless compatta con sensore di formato APS (23,5×15,6 mm) con 24 Mpx, innesto obiettivi Sony E con 48 obiettivi più molti altri di fornitori terzi, autofocus ibrido a rilevamento di fase e di contrasto con 179 punti AF veloce ed adatto anche a seguire soggetti in movimento, mirino elettronico con 1,44 Mpx copertura del 100 % e ingrandimento reale 0,7x, schermo orientabile in alto e in basso, raffica a 11 fg/s, video Full HD a 1920×1080 pixel, wi-fi.
Dimensioni 120x67x45 mm, peso 344 grammi.
Costa 400 € solo corpo, 500 € con lo zoom 16-50/3,5-5,6 OSS e 750 con lo zoom 16-50/3,5-5,6 OSS e il 55-210/3,5-6,3 OSS.

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