Sensore
La X-70 monta un sensore X-Trans CMOS II, simile a quello adottato dalle X-T1 e X-T10, di dimensioni APS e con 16 Mpx, con un certo numero di pixel sdoppiati per attuare la messa a fuoco a rilevamento di fase. Il sensore è dotato della matrice Fujifilm (CFA – Color Filter Array) che non necessita di un filtro ottico passa-basso. Questo filtro infatti è indispensabile per la riduzione del moiré e dei falsi colori generati dai sensori convenzionali ma, nel contempo, degrada anche la risoluzione. Fujifilm ha sviluppato una nuova matrice CFA che si ispira alla casuale disposizione della grana nella pellicola, eliminando la necessità di un filtro ottico passa-basso per risolvere i problemi del moiré e dei falsi colori. Nella matrice i pixel RGB sono disposti in gruppi di pixel 6×6 con alta aperiodicità (casualità, vedi figura ad inizio test). Aumentare il grado di casualità elimina la causa fondamentale del moiré e dei falsi colori, un problema che si verifica nelle matrici convenzionali durante le riprese di elementi a righe e altri pattern ripetuti. La presenza di un pixel R, G e B in ogni serie di pixel orizzontali e verticali riduce al minimo la generazione di falsi colori e garantisce la superiore riproduzione dei colori stessi.
L’utilizzo di una matrice ispirata alla pellicola ha reso necessario un processore più potente per elaborare i dati dell’immagine; per questo Fuji ha creato EXR Processor II. Questo processore consente di ottimizzare le potenzialità del sensore X-Trans CMOS fornendo elevata velocità e alta precisione di elaborazione delle immagini.
Il tutto si traduce in pratica, come vedremo, in un’elevata risoluzione, un’ottima resa dei colori ed un elevato rapporto segnale/rumore.
La X-70 può registrare foto in formato raw da 200 a 6400 Iso. In jpeg può scendere a 100 Iso ed arrivare fino a 51200.
Rapporto segnale/rumore
In questo grafico è riportato l’andamento del rumore prodotto dal sensore in funzione della sensibilità Iso. Questo viene rilevato fotografando una superficie completamente bianca e convertendo le foto raw così ottenute in tiff con la riduzione di rumore azzerata. Le foto sono poi convertite nel formato jpeg, che è un formato compresso, con la compressione regolata al minimo, 100 %. In questo modo più è alto il rumore, che si presenta in forma di punti scuri e colorati invece di punti bianchi, meno è possibile comprimere la foto e quindi questa risulta di maggiori dimensioni. Ho effettuato la conversione con Raw File Converter fornito da Fujifilm . Per avere una valutazione di come si pone la X-70 rispetto alle altre fotocamere ho effettuato il confronto con la Canon EOS 6D con le foto convertite con Lightroom oltre che con Canon DPP e con la X-T10 con foto convertite anche con Lightroom. Per un confronto omogeneo fra fotocamere con differenta numero di pixel è necessario standardizzare queste dimensioni ad un valore uniforme. Il valore scelto è 10 Mpx che consente di confrontare tutte le macchine disponibili attualmente. Anche questo ridimensionamento è stato fatto durante la conversione raw/tiff; i tiff sono poi convertiti in jpeg con compressione minima sempre con lo stesso software Acdsee Pro.
La misura del rumore è stata effettuata solo fra 200 e 6400 Iso perchè solo fra queste sensibilità è possibile salvare le foto in raw. Come si vede l’andamento della curva di rumore della X-70 ha un rapporto segnale/rumore molto vicino a quello della Canon 6D, convertite con Lightroom, mentre presenta un rumore più alto da 2/3 a 1 stop rispetto alla Canon con DPP. Rispetto alla X-T10, dotata di un sensore uguale l’andamento è praticamente identico. Una prestazione ottima che la rende competitiva, come qualità d’immagine, con le reflex fullframe con numero di pixel non troppo diverso.
Gamma dinamica
La gamma dinamica misura la massima differenza di luminosità, fra ombre e luci, registrabile dal sensore prima di arrivare alla saturazione. Nel grafico sono riportate la massima differenza di luminosità in sottoesposizione e sovraesposizione, rispetto all’esposizione corretta, alle quali è ancora possibile distinguere dei dettagli nelle ombre e nelle luci, la loro somma che corrisponde alla gamma dinamica complessiva registrata dal sensore, e la gamma dinamica della Canon 6D come riferimento. La gamma dinamica è espressa in valori EV con un intervallo minimo di 1/3 EV.
La X-70 ha una gamma dinamica inferiore alla Canon 6D mediamente di 1 e 2/3 di EV alle sensibilità più basse fino a 1600 Iso, tranne che a 100 dove la differenza e 2 e 1/3 EV, mentre a quelle più alte la differenza si riduce ad 1 EV e 1/3. Una prestazione discreta inferiore però a quella della X-T10 e al valore teorico di circa 1 EV fra fullframe e APS.
Le foto di prova sono state scattate a tutte le sensibilità disponibili in raw, da 200 a 6400 Iso. Le foto raw sono state convertite con Raw File Converter azzerando la riduzione di rumore. Lightroom ha dimostrato di gestire molto bene i raw provenienti dal sensore X.Trans CMOS II della X-70.
Foto da raw
La fotocamera si è comportata ottimamente, come la X-T10 provata mesi fa. Il rumore comincia ad essere percepibile solo a 3200 Iso, ma le immagini non perdono di nitidezza. La qualità delle foto per il rapporto segnale/rumore regge abbastanza bene il confronto con quella delle reflex fullframe anche alle alte sensibilità. L’unica differenza è che con una fullframe si può arrivare fino a 25600 Iso e oltre in raw mentre la X-70 si ferma prudentemente a 6400 e consente sensibilità più alte solo in jpeg, applicando una riduzione di rumore che degrada la qualità d’immagine.
Foto a 10 Mpx
Riducendo le dimensioni delle foto al formato standardizzato di 10 Mpx usato per il confronto con le altre fotocamere ed adatto per una stampa di formato A4 si vede che a 6400 Iso il rumore è poco visibile, anche se è presente.
Una buona prova con cui la X-70 si pone al vertice delle fotocamere compatte APS.
Obiettivo
La X-70 è dotata di un obiettivo a focale fissa Fujinon 18,5 mm f/2,8 equivalente ad un 28 mm. A differenza della maggior parte degli obiettivi odierni è dotato della ghiera dei diaframmi che come detto rende molto semplice ed immediato impostare la macchina come meglio si desidera. La costruzione è molto accurata, la ghiera di messa a fuoco scorre morbidamente e con precisione.
Il diaframma equivalente è f/4,0. La distanza minima di messa a fuoco è 10 cm.
Come spiegato nell’articolo “Risoluzione: obiettivi e sensori” riporto le misure della risoluzione orizzontale relative all’accoppiata obiettivo sensore.
L’obiettivo ha una risoluzione molto buona al centro a tutta apertura che aumenta diventando ottima a f/4,0 e si mantiene costante fino a f/8,0. Chiudendo ulteriormente il diaframma la risoluzione decade a causa della diffrazione, ma è ancora buona a f/16. Ai bordi la risoluzione è molto più bassa che al centro, appena sufficiente a f/2,8, poi buona da f/4,0 a f/5,6 e poi in leggero calo fino a f/16.
In conclusione un obiettivo discreto, ma lontano dalla qualità a cui Fujifilm ci ha abituato con gli obiettivi per le sue mirrorless.
Nelle foto di prova si può ugualmente verificare quanto visualizzato nei grafici.
Raffica
La X-70 dispone di due velocità di raffica: alta a 8 fg/s e bassa a 3 fg/s. La messa a fuoco e l’esposizione sono regolate fotogramma per fotogramma usando la messa a fuoco continua C.
Per le prove ho usato una scheda in classe 10 UHS I, tempo di scatto 1/1000 e messa a fuoco manuale.

In jpeg normal la X-70 scatta a 8 fg/s per 2 secondi, poi scende a poco meno di 5 per altri 8 secondi e infine si stabilizza a 3 fg/s per una durata indefinita.

In raw scatta 4 fotogrammi, per 1/2 secondo e poi scende a 1 foto ogni 2,5 secondi.

Alla velocità più bassa in jpeg la velocità è 3 fg/s per un tempo indefinito, fino a riempimento della scheda.

In raw scatta a 3 fg/s per 2 secondi e poi scende a 1 foto ogni 2,5 secondi.
Nelle prove pratiche con l’autofocus continuo C la X-70 riesce a scattare a 8 fg/s con foto a fuoco anche grazie all’ampia profondità di campo.
Una prestazione buona per una compatta che non è certo progettata per la velocità.
Video
La ripresa video si attiva con l’apposito pulsante. Si possono riprendere video Full HD a 1920×1080 pixel a 60 o 30 fg/s in formato MOV e codec H264 con audio stereo. Prima di iniziare la ripresa si possono regolare il diaframma, il bilanciamento del bianco, la simulazione film, la compensazione dell’esposizione e la modalità di messa a fuoco. Altrimenti esposizione e bilanciamento del bianco sono regolati automaticamente. La messa a fuoco è continua oppure manuale. C’è la presa per un microfono esterno.
Nelle prove ho riscontrato una corretta esposizione e bilanciamento del bianco, la messa a fuoco ha funzionato abbastanza bene senza perdere il fuoco quando si muoveva l’inquadratura. Eventuali passaggi di disturbo davanti alla scena non l’hanno influenzata.
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Descrizione & uso
Galleria
Conclusioni
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