Canon EOS 6D: uso in pratica

Per la prova ho avuto a disposizione una EOS 6D dotata dell’obiettivo EF 24-105 mm f/4,0 L IS USM fornito normalmente in kit.
La EOS 6D è una reflex abbastanza grande, ma come detto le sue dimensioni non sono eccessive, considerando che si tratta di una fullframe. Qualche amico vedendola ha affermato che è grande come una APS, al che ho risposto che in realtà sono le APS ad essere troppo grandi. La 6D è comunque ben proporzionata e le sue dimensioni e peso, non esagerati, consentono di impugrnarla bene, accedendo facilmente a tutti i comandi, mentre il peso non stanca troppo nel portarse la in giro anche per lungo tempo.
La costruzione è eccellente, al livello delle migliori professionali, con il corpo in metallo, rivestito lateralmente in gomma morbida zigrinata, piacevole al tatto, che ne fafilita l’impugnatura evitando che possa essere scivolosa.
Con l’obiettivo usato per la prova, EF 24-105, l’insieme è equilibrato e facile da trasportare. Naturalmente ci vuole una borsa pronto o fotografica. Il 24-105 è molto adatto come zoom di uso universale per foto di viaggio, paesaggio, interni, ritratti, gruppi, eventi e cerimonie (l’ho usato, insieme alla 6D, per un matrimonio). Delle caratteristiche e qualità dell’obiettivo parlerò nell’apposita pagina. Se si volesse una maggiore escursione focale, o un tele più spinto la scelta migliore sarebbe quella di abbinarlo ad uno zoom EF 70-300/4,0-5,6 L IS USM. Sarebbe disponibile nel catalogo Canon anche uno zoom 28-300 L IS USM, ma il suo prezzo di circa 2800 e è quasi proibitivo.
E’ comunque una soddisfazione usare gli obiettivi per la loro focale effettiva senza dover sempre considerare i fattori moltiplicativi e tutte le complicazioni che comportano.

I comandi, tutti concentrati sul lato destro, tranne il pulsante per il richiamo dei menu e quello per il richiamo delle informazioni, sono tutti a portata di dita e facilmente raggiungibili e memorizzabili. Molto comodi i pulsanti davanti al display tutti raggiungibil facilmente con l’indice anche con l’occhio al mirino. Quello per la sensibilità Iso, al centro, è incavato e facilmente distinguibile al tatto. Basta premerlo e senza continuare la pressione si può variare con la ghiera di regolazione accanto la sensibilità Iso. Veramente comodo e rapido, molto meglio di quello sulla sinistra delle Nikon, difficile da trovare senza spostare la mano dall’impugnatura e che va tenuto premuto per effettuare la regolazione, impegnando due mani per l’operazione. Meno comoda la leva di accensione sulla sinistra, a cui si deve fare l’abitudine, mentre Nikon l’ha coassiale con il pulsante di scatto e azionabile molto più rapidamente. Semplice la scelta dei punti di messa a fuoco effettuabile con il pollice premendo l’apposito pulsante in alto a destra e poi con il pad direzionale, spostando eventualmente il punto se non si vuole quello centrale, e confermando con il tasto al centro. Anche la compensazione dell’esposizione è facilmente effettuabile, nelle modalità P, Av e Tv, azionando direttamente la ghira di controllo rapido posteriore. Il program shift invece si ottene con la ghira di controllo principale (anteriore) che serve anche per la regolazione di tempi e diaframmi nelle relative priorità. In manuale la ghiera di controllo principale (anteriore) serve per i tempi e quella di controllo rapido (posteriore) per i diaframmi. Sempre molto rapido e semplice. Le impostazioni dell’autofocus, modalità di raffica e misurazione dell’esposizione si effettuano premendo l’apposito pulsante e poi ruotando a scelta una delle due ghiere di controllo e possono essere tutti effettuati con l’occhio al mirino, come tempi, diaframmi e sensibilità Iso, oppure controllando sul display LCD superiore. Per tutte le altre regolazioni è molto comodo richiamare sllo schermo il menu di regolazione rapida e poi effettuarle con questo. Da questo punto di vista quindi l’usabilità della macchina è ottima. Anche il live view si aziona immediatamente con l’apposito pulsante. Solo per le riprese video bisogna ricordarsi di mettere prima la ghiera di selezione sulla posizione video.

Il mirino a pentaprisma con copertura del 97 % e ingrandimento reale di 0,71x con 50 mm è molto ampio e luminoso, come solo in una fullframe può essere. E’ un piacere inquadrare con questo mirino e ritrovare l’ampiezza e la luminosità di quelli delle reflex a pellicola. In pratica è come passare dai vecchi televisori con i piccoli schermi a tubo ai grandi pannelli al plasma o LCD. I punti AF coprono una superficie adeguata e sono ben posizionati. Quelli attivi sono visualizzati in rosso al momento della messa a fuoco. Alla sua base sono visualizzate tutte le impostazioni della fotocamera, tempi, diaframmi, sensibilità, compensazione dell’esposizione, WB, modalità di scatto, impostazione flash, blocco AE/AF e conferma messa a fuoco, quindi si può scattare senza distogliere l’occhio dal mirino.

Lo schermo da 3″ con 1.040.000 pixel ha un’elevata nitidezza, ma come tutti gli schermi non consente una visione ottimale in condizioni di forte illuminazione, specialmente in controluce.

La EOS 6D non è dotata di stabilizzatore integrato, ma si affida a quello degli obiettivi. Il 24-105 provato è dotato di stabilizzatore abbastanza efficace visto che anche con tempi relativamente lunghi non ho ottenuto foto mosse. Dalle mie prove ho rilevato che consente di guadagnare circa 3 stop sul tempo di esposizione, come si può vedere dalle foto allegate.

1/8 di secondo non stabilizzata
1/8 di secondo non stabilizzata
1/8 di secondo stabilizzata
1/8 di secondo stabilizzata
1/60 di secondo non stabilizzata
1/60 di secondo non stabilizzata

La messa a fuoco è, come in tutte le reflex, a rilevamento di fase con 11 punti di cui quello centrale a croce ha una maggiore sensibilità per gli obiettivi con luminosità di f/2,8 o maggiore. La sensibilità dell’autofocus è molto elevata e arriva a -3 EV anche senza l’illuminatore ausiliario, non presente nella 6D. In live view o durante le riprese video la messa a fuoco è effettuata su tutto il sensore a rilevamento di contrasto. La velocità con l’obiettivo 24-105 USM è fulminea, silenziosissima e molto precisa. Non ho misure(cosa difficilissima da fare con precisione) ma la sensazione è che sia anche leggermente più rapida di quella della Nikon D7000 con il 18-200 col motore ad ultrasuoni. La messa a fuoco è quindi molto efficace anche per soggetti in rapido movimento e l’unico limite è quello del ridotto numero di punti AF per il focus tracking. Bisogna però abituarsi al suo comportamento che, se la scelta dei punti AF è automatica, mette a fuoco sempre il soggetto più vicino coperto da un punto AF. Se si vuole una messa a fuoco precisa è quindi bene scegliere il punto centrale, mettere a fuoco premendo a metà il pulsante di scatto (oppure quello di blocco AE/AF se impostato solo sul blocco della messa a fuoco) e poi senza rilasciare il pulsante modificare se necessario l’inquadratura.
La messa a fuoco in live view e col video è invece molto più lenta e questo comporta alcune perdite di fuoco durante le riprese.
L’unico limite del sistema AF della 6D è l’assenza di una luce di ausilio per la messa a fuoco, anche se in realtà non se ne sente la necessità vista la elevatissma sensibilità, la migliore fra tutte le reflex, compresa la 5D III.

L’esposizione può essere totalmente automatica in Smart Auto. In questo caso la fotocamera esegue tutto automaticamente compresa la selezione della scena e dello stile; si possono però selezionare manualmente alcune scene. In modalità CA (creativa automatica) si possono effettuare una serie di impostazioni compresa quella relativa alla sfocatura dello sfondo (profondità di campo) e richiamare i filtri creativi. In alternativa si possono usare il programma P con la possibilità di cambiare la coppia tempo/diaframma (program shift) con la ghiera di controllo principale, le priorità ai tempi o diaframmi o l’esposizione manuale. In questo caso su un’apposita scala viene indicata la differenza fra l’esposizione impostata e quella misurata fino a +/- 3 EV. In tutte le modalità è molto facile regolare la macchina con le due ghiere. La sensibilità ugualmente si può regolare con facilità, se non si usa in Auto, premendo il pulsante dedicato e con la ghiera, oppure con il pannello di controllo rapido. In modalità Iso Auto la macchina regola il tempo minimo di scatto in funzione della lunghezza focale impostata sull’obiettivo e, coadiuvata dallo stabilizzatore, se presente sull’obiettivo, consente di evitare foto mosse (per soggetti statici!). La lettura esposimetrica può essere valutativa, parziale o spot.
L’esposizione si è dimostrata sempre corretta sia con molta luce sia di notte anche in presenza di forti contrasti e solo in casi veramente al limite ho dovuto apportare delle correzioni. Tendenzialmente opera in modo equilibrato, cercando di salvare le luci; in qualche caso quindi le ombre possono risultare un po’ scure e si deve intervenire con la compensazione dell’esposizione o, meglio, con l’Auto Lighting Optimizer. Come in tutte le Canon si possono scegliere vari stili per le foto: automatico, standard, ritratto, paesaggio, neutro, immagine fedele, monocromo e 3 stili utente. Ciascuno stile è personalizzabile riguardo a nitidezza, contrasto, saturazione e tonalità. Per le foto in bianco e nero è disponibile anche la simulazione filtri: giallo, arancio, rosso e verde. E’ possibile anche creare degli stili personalizzati direttamente in macchina oppure con il programma Picture Style Editor e poi trasferirli in macchina. Questo vale per le foto salvate direttamente in jpeg. Se si usa il raw è possibile applicare gli stili a posteriori, durante la fase di conversione in jpeg. E’ possibile anche impostare l’esposizione per dare prioità alle tonalità chiare. E’ infine disponibile la funzione HDR che effettua tre scatti, con esposizione normale, sottoesposto e sovraesposto e li combina in un’unica immagine jpeg.

Una caratteristica importante delle fullframe è il maggiore controllo che consentono sulla profondità di campo. Infatti a parità di f/stop (cioè di numero di diaframma) una fullframe ha una profondità di campo inferiore ad una APS o a una Micro 4/3 rispettivamente di uno stop o di due stop. Usando quindi gli obiettivi alla massima apertura, in particolare con i focale fissa di grande luminosità, si può isolare il soggetto dallo sfondo con una profondità di campo ridottissima, cosa impossibile o quasi con i formati più piccoli. Se invece serve una profondità di campo elevata si può chiudere il diaframma, allungando il tempo di posa per i soggetti statici, oppure aumentando la sensibilità Iso, senza penalizzazioni per la qualità d’immagine.

Le foto possono essere salvate in varie dimensioni, L a 20 Mpx, M a 8,9 Mpx, S1 a 5 Mpx, S2 a 2,5 Mpx e S3 a 0,3 Mpx e possono essere salvate in Jpeg con qualità Fine o Normal, in raw (CR2) con tre diverse dimensioni 20 Mpx, M 11 Mpx e S 5 mpx e in raw più jpeg.

La 6D non dispone di flash integrato, come tutte le Canon fullframe. Questa scelta, fatta presumibilmente perchè si pensa che chi usa una fotocamera di questo livello abbia anche un flash esterno, è però penalizzante perchè non sempre ci si porta il flash se non si prevede di usalo e, senza flash integrato, non si può usufruire di questo tutte le volte in cui servirebbe un semplice flash di schiarita, ad esempio per un ritratto al volo in esterni con il sole alto.
Il tempo di sincronizzazione flash massimo è di 1/200 di secondo.

La ripresa video consente di riprendere video Full HD a 1920×1080 pixel in modalità MPEG-4 AVC/H.264 con formato di registrazione MOV 30p a 30 (29,97), 25 o 24 (23,976) fg/s. E’ disponibile anche una ripresa con formato HD a 1280×720 pixel 60p a 60 o 50 fg/so VGA a 640×480 pixel. Durante la ripresa la messa a fuoco è continua.. La ripresa può essere effettuata con l’esposizione completamente automatica, oppure regolando manualmente la sensibilità, il diaframma, il tempo di otturazione e la messa a fuoco.

La EOS 6D dispone di numerose modalità scena, selezionabili in modo automatico (Smart Auto) o manuale e presentate con alcuni suggerimenti per la loro applicazione. Inoltre in modalità CA (Scatto creativo automatico) è possibile modificare la profondità di campo, la modalità di scatto (singolo, continuo) e l’uso del flash. Per ciascuna scena premendo il pulsante Q si visualizza una schermata di controllo rapido che consente di cambiarne alcune impostazioni.
Infine la 6D dispone di due funzioni, la connettività Wi-Fi e il ricevitore GPS, che anche se non hanno alcuna influenza sulle qualità fotografiche possono risultare utili per chi è interessato a queste possibilità.
La connessione Wi-Fi consente di connettere la fotocamera ad altri dispositivi, computer, tablet, smartphone per uno scambiodi dati. Si possono visualizzare sul dispositivo collegato le foto scattate, scaricarle, stamparle e inviarle a un servizio web remoto. Oltre a questo però la funzione più interessante è il controllo remoto della fotocamera. Scaricando ed installando l’apposita app per Android o iOS, oppure usando su un pc il programma EOS Utility, è possibile collegarsi alla fotocamera, visualizzare la scena inquadrata, modificare le regolazioni, mettere a fuoco e scattare.

6D controllata da smartphone
6D controllata da smartphone

Il ricevitore GPS consente, quando attivato, di memorizzare insieme alla foto, le coordinate di dove è stata scattata. Con la Map Utility (fornita da Canon) è poi possibile localizzare le foto scattate su una mappa.
Nell’uso la EOS 6D si è dimostrata una fotocamera veramente eccellente. Il suo peso ed ingombro non sono eccessivi e si porta facilmente tutto il giorno senza problemi. Se dotata di un obiettivo come il 24-105 si potranno affrontare molte situazioni fotografiche in viaggio, vacanze, eventi, mostre, ecc. senza dover cambiare obiettivo, ma naturalmente va corredata degli obiettivi adatti al tipo di riprese che si vogliono fare, scegliendo dall’enorme catalogo Canon o da quello di altri produttori. Il mirino è eccellente e consente un’ottima visione. Quando invece si deve usare lo schermo, come per le riprese video, ci si accorge che ha i soliti difetti di tutti gli schermi: in esterni con il sole si vede poco. L’accensione è immediata. L’interruttore coassiale con la manopola delle impostazioni di funzionamento sulla sinistra richiede però l’uso della mano sinistra per essere raggiunto e ciò non è molto comodo se si tiene, come faccio io, la macchina con la mano destra sull’impugnatura durante il trasporto, per essere pronti a fotografare. I comandi sono molto pratici e completi e consentono la maggior parte delle regolazioni con l’occhio al mirino. Molto pratico anche il menu di controllo rapido. L’autofocus rapidissimo non mi ha fatto perdere nessuno scatto e l’esposizione ugualmente.
La qualità d’immagine è commentata nella pagina dedicata al sensore.

Le foto pubblicate sono suddivise in foto di test, scattate a tutte le sensibilità, da 100 a 102400 Iso, in luce naturale di giorno e di notte e in interni ed a vari diaframmi per valutare l’obiettivo, e foto di esempio, come turista, a varie sensibilità a secondo delle situazioni, anche se di giorno sono stati usati possibilmente i 100 Iso. Tutte le foto sono state salvate sia nel formato jpeg come salvato dalla macchina, sia nel jpeg convertito dal raw con il programma fornito da Canon, Digital Photo Professional e con Adobe Lightroom 4.4.

_________________________________________________________

<== Precedente Successiva ==>

13 pensieri riguardo “Canon EOS 6D: uso in pratica”

    1. fabrice,
      sulla Canon 6D si può selezionare un singolo punto AF oppure impostare la selezione automatica dei punti AF. Per farlo è necessario premere il pulsante all’estrema desta in alto sul dorso e poi selezionare il punto desiderato con la ghiera di comando anteriore, o con quella posteriore o col pad a quattro vie. Il punto selezionato è evidenziato nel mirino in rosso oppure sul pannello LCD. Se si illuminano tutti i punti è impostata la selezione automatica.
      Tutto ciò è spiegato a pag. 79 del manuale.
      Ciao, Francesco

      "Mi piace"

    1. Alberto,
      con che macchina, con quale obiettivo?
      Non sono un indovino, mandami qualche foto.
      Così come impressione, da quello che dici, sembra che si tratti di vignettatura causata dall’uso di un obiettivo per APS su una fullframe.
      Ciao, Francesco

      "Mi piace"

  1. Ciao Francesco
    sto cercando di capire se la 6D offre la possibilità di invertire i comandi delle due rotelline del diaframma e dell’otturatore.
    Grazie

    "Mi piace"

    1. Giovanni,
      sulla Canon 6D è possibile la personalizzazione dei comandi. E’ troppo lungo e difficile spiegarlo qui; guarda il manuale di istruzioni a pag. 320.
      Ciao, Francesco

      "Mi piace"

  2. Ho letto che l’autofocus nel video è continuo, ma non riesco a trovare le impostazioni. Ho lo zoom 24/105, se qualcuno può darmi delle delucidazioni, in modo pratico, ve ne sarei grato.

    "Mi piace"

  3. Ciao,vorrei sapere se e’ possibile impostare sulla 6d anche la modalita’ RAW in maniera definitiva e non solo Jpeg cioe’ in poche parole prendere la macchina e scattare sapendo di avere la modalita’ impostata su Jpeg/RAW.Attualmente devo reimpostare quasi ogni volta,come se la modalita’ RAW/Jpeg avesse una scadenza in minuti.Spero di essermi spiegato. Grazie.

    "Mi piace"

    1. Mauro,
      sulla Canon 6D, come su tutte le altre fotocamere, è possibile impostare la qualità d’immagine in modo permanente. Basta andare sul menu e scegliere Raw o Raw+Jpeg. C’è da notare però che questa impostazione è valida per le modalità di funzionamento P, Tv, Av, M e B. Se si impostano le modalità A+, CA e SCN le foto saranno salvate solo in jpeg.
      Ciao, Francesco

      "Mi piace"

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Foto digitale, classica, immagini