Nikon Z50: test

La Z50 è la prima mirrorless di formato APS (DX per Nikon) della casa gialla. La sua concezione riprende le caratteristiche delle precedenti Z6 e Z7 fullframe di cui ricalca l’estetica. Il sensore è un APS (23,5×15,6 mm) con 20,9 Mpx, simile a quello montato sulle D500 e D7500 tranne che per avere in più i pixel dedicati alla messa a fuoco a rilevamento di fase. L’innesto obiettivi è il Nikon Z uguale a quello delle sorelle fullframe, con le quali quindi è possibile scambiare gli obiettivi. Anche lo schema dei comandi è simile. Manca però la stabilizzazione integrata sul sensore. Una caratteristica particolare è invece lo schermo in grado di ribaltarsi di 180° gradi verso l’avanti.
Per la Z50 sono stati presentati da Nikon due obiettivi specifici adatti al formato DX.
Come ogni novità Nikon anche questa ha suscitato diverse aspettative e qualche critica e quindi con curiosità ho iniziato la prova.

La Z50 con lo zoom con cui è venduta, il 16-50 rientrante, ha dimensioni veramente ridotte anche per una APS, molto inferiori a quelle a cui ci hanno abituato le reflex, anche quelle base della stessa Nikon.
Guardandola la si riconosce subito come appartenente alla famiglia della casa gialla e impugnandola si apprezza immediatamente l’ottima costruzione e robustezza, pur essendo globalmente piccola ed abbastanza leggera.

In sintesi le caratteristiche principali della Z50 sono:

– sensore APS (DX 23,5×15,6 mm) CMOS da 20,9 Mpx
– elaboratore d’immagine Expeed 6
– innesto obiettivi Nikon Z
– possibilità di montare gli obiettivi Nikon F con l’adattatore FTZ
– autofocus a rilevamento di fase con 209 punti AF e copertura del 90 % dell’area inquadrata
– assistenza alla messa a fuoco manuale con ingrandimento e  evidenziazione dei contorni
– sensibilità ISO da 100 a 51200 ISO con estensione fino a 204800
– mirino elettronico con 2,36 Mpx, copertura 100 % e ingrandimento 0,68x
– schermo da 3,2″ orientabile in alto e in basso e sensibile al tocco con 1.040.000 pixel
– otturatore meccanico a controllo elettronico con tempi da 30 secondi a 1/4000 e sincro X 1/200
– possibilità di usare la prima tendina elettronica con tempi limitati a 1/2000
– velocità di raffica fino a 11 fg/s
– ripresa video 4K 3840×2160 pixel 30/25/24p o Full HD 120/100/60/50/30/25/24p e al rallentatore 4 o 5x in formato MOV o MP4 con compressione AVC H.264/MPEG4
– possibilità di stabilizzazione elettronica del video
– ingresso microfono e uscita video HDMI
– connessione wi-fi e Bluetooth
– usa schede SD UHS I
– corpo parzialmente protetto da polvere ed acqua
– dimensioni 127x94x60mm
– peso 450 grammi con batteria

La Z50 costa 1.060 € con lo zoom 16-50 VR e una scheda SD da 64 Gb, 1.160 € con in più l’adattatore FTZ e 1.250 € con il 16-50 VR e il 50-250 VR e scheda da 64 Gb.

Descrizione e comandi

La Z50 assomiglia molto alle altre due mirrorless di Nikon, la Z7 e la Z6, pur in dimensioni più ridotte. Ha un aspetto tipicamente Nikon caratterizzato dall’impugnatura sagomata sul lato destro con la tipica striscia rossa. Il corpo ottimamente costruito in lega di magnesio e ben finito, è rivestito da una morbida gomma zigrinata nelle parti dove non ci sono comandi. Questi seguono lo schema delle mirrorless fullframe Nikon, ma con alcune varianti.

Inizio la descrizione dalla parte frontale.

Sul frontale a destra dell’obiettivo c’è il pulsante di sblocco; da notare che l’obiettivo si sblocca ruotandolo verso sinistra, come in tutte le Nikon, al contrario di tutte le altre fotocamere. Sulla sinistra ci sono due pulsanti Fn personalizzabili che per scelta predefinita servono a regolare, in unione alla ghiera di comando anteriore, Fn1 il bilanciamento del bianco e Fn2 la modalità di messa a fuoco fra AFS, AFC, AFF e MF. più in alto a fianco dell’impugnatura c’è l’illuminatore ausiliario a LED per la messa a fuoco che funziona anche come segnalatore dell’autoscatto. Sull’impugnatura si vede la ghiera di comando anteriore.

Sulla calotta superiore a sinistra del mirino non c’è nulla. Sul mirino, che sporge in modo rilevante dal corpo c’è la slitta per un flash esterno o altri accessori. Nella sua parte superiore è contenuto anche un piccolo flash integrato apribile con la levetta sulla sinistra.

Simmetricamente sulla destra c’è una rotella per la regolazione diottrica dell’oculare, + o- 3 diottrie.

A fianco del mirino, a sinistra e destra, si scorgono i due piccoli fori per i microfoni stereo. Seguendo verso destra c’è la manopola delle modalità di funzionamento con le seguenti posizioni: Auto (modalità totalmente automatica), P (program), S (priorità dei tempi), A (priorità dei diaframmi), M (manuale), EFCT (effetti), U1 e U2 per memorizzare le impostazioni utente e SCN (scene). Coassiale a questa manopola c’è una levetta che commuta la ripresa da foto a video. Appena avanti i fori dell’altoparlante. All’estrema destra poi c’è la ghiera di comando posteriore.

Sull’impugnatura troviamo il pulsante di scatto con coassiale l’interruttore di accensione nella posizione migliore e più comoda. Dietro ci sono tre pulsanti: a sinistra quello rosso per attivare la ripresa video, ma riassegnabile, al centro quello per la regolazione della sensibilità ISO e a destra quello per la compensazione dell’esposizione.

Nella parte posteriore troviamo sulla sinistra in alto il pulsante per la commutazione della visione da schermo a mirino che può anche essere automatica.

Sotto l’oculare del mirino c’è il relativo sensore di commutazione sensibile all’occhio del fotografo.

Spostandosi verso destra c’è in alto un pulsante per il blocco della messa a fuoco e dell’esposizione o di una delle due a scelta secondo la personalizzazione da menu. Gli altri comandi sono tutti in basso. per primo troviamo il pad a 8 vie che serve per lo spostamento del punto o dell’area di messa a fuoco e per navigare nei comandi e nei menu. Al suo centro il pulsante OK di conferma che ha anche la funzione, in ripresa, di riportare il punto o l’area autofocus al centro. Più in basso quattro pulsanti: il pulsante ‘i’ serve per richiamare il menu rapido che consente facilmente di regolare la maggior parte delle funzioni della fotocamera, alla sua destra quello per il richiamo dei menu, sotto a sinistra quello per la revisione delle foto e a destra quello per la loro cancellazione.
Sullo schermo si vedono alcuni comandi sensibili al tocco: quello più in alto serve ad ingrandire in ripresa l’area inquadrata per la messa a fuoco manuale e in revisione la visualizzazione delle foto, quello al centro a ridurla e in ripresa ad attivare alcuni suggerimenti per la foto, quello in basso a modificare le informazioni visibili nel mirino o nello schermo.

Sul lato destro non c’è nulla.

Su quello sinistro, dietro degli sportellini in gomma le prese HDMI, USB e per il microfono.

Sul fondello c’è l’attacco a vite per il treppiedi, coassiale con l’obiettivo, e lo sportello dell’alloggiamento della batteria e della scheda SD.

In dotazione, insieme alla macchina sono forniti:
– batteria ricaricabile EN-EL15b
– caricabatteria
– il tappo di copertura del bocchettone di innesto ottiche
– la cinghia a tracolla AN-DC19
– Il manuale stampato
– un cavo USB
– il copri slitta accessori

Modalità di funzionamento

Schermate

Menu rapidi

Menu

Uso in pratica

La Z50 provata era dotata dello zoom Nikkor Z DX 16-50 mm f/3,5-6,3 VR e del Z DX 50-250/3,5-6,3 VR e dell’adattatore FTZ.
L’insieme sia con il 16-50 che con il 50-250 è molto leggero e compatto e consente di trasportare il tutto in una borsa piuttosto piccola, avendo così a disposizione un corredo che va dal 24 a 375 mm equivalente.

Corpo e obiettivo

Il corpo macchina, costruito in lega di magnesio, è piccolo e compatto, a forma di parallelepipedo con due sporgenze, quella del mirino sopra la calotta, molto rilevante perché contiene anche il flash e sporge indietro per una visualizzazione comoda senza che il naso tocchi lo schermo e quella dell’impugnatura grande e ben sagomata che consente una presa facile e sicura. La finitura è di buona qualità con l’impugnatura e tutte le parti dove possono essere appoggiate le dita rivestite da gomma morbida zigrinata. L’innesto in formato Nikon Z domina il frontale e la sua circonferenza deborda dalla parte superiore invadendo un po’ la parte frontale del mirino. L’uso di questo innesto però garantisce la possibilità di usare anche gli obiettivi mirrorless Z per fullframe.
Il corpo è protetto da polvere ed acqua anche se Nikon non lo garantisce a causa della presenza del flash apribile che potrebbe produrre qualche infiltrazione.

Comandi

I comandi seguono uno schema abbastanza simile a quello delle mirrorless fullframe Z6 e Z7 con qualche differenza dovuta alle minori dimensioni del corpo e con qualche semplificazione. Chi è abituato alle ultime Nikon, anche reflex, si ritroverà abbastanza facilmente con la Z50. Le differenze principali rispetto a Z6 e Z7 sono lo spostamento dei pulsanti per la revisione e la cancellazione delle foto da alto a sinistra a basso a destra, con al loro posto il pulsante per la commutazione schermo/mirino e la mancanza del joystick. Questa in realtà non si sente molto perché lo spostamento del punto o dell’area di messa a fuco può essere fatto abbastanza rapidamente anche con il pad ad 8 vie che si trova nella posizione giusta per essere raggiunto dal pollice e il cui pulsante al centro riporta istantaneamente il punto AF in posizione centrale.
Per ogni regolazione esiste un comando diretto che può essere azionato anche con l’occhio al mirino premendo l’apposito pulsante ed azionando la ghiera di comando anteriore o posteriore.  I pulsanti sull’impugnatura inoltre sono facilmente riconoscibili al tatto in quanto ben differenziati.
Un’osservazione però è necessaria: nella Z50, come in tutte le Nikon, quando si preme un pulsante per accedere ad una regolazione per poi effettuarla ruotando l’apposita ghiera è necessario continuare a tenere premuto il pulsante agendo quindi con due dita, il medio e l’indica per la ghiera anteriore, l’indice e il pollice per quella posteriore. Questo è un po’ scomodo e costringe ad alcune acrobazie con le dita rallentando l’operatività; sarebbe meglio che una volta premuto il pulsante la relativa regolazione rimanesse attiva per alcuni secondi come avviene in altre fotocamere. Fatta un po’ l’abitudine a questa modalità di funzionamento però la regolazione risulta rapida e facile e i pulsanti, sia quelli sul frontale che quelli sull’impugnatura sono facilmente distinguibili. Unico altro appunto è la mancanza di due pulsanti separati per il blocco della messa a fuoco e dell’esposizione: ce n’è uno solo che può essere dedicato a l’una o all’altra o a entrambe.
Quando si deve effettuare qualche regolazione non accessibile con un pulsante si rivela molto utile il menu rapido, accessibile dal pulsante “i” e utilizzabile facilmente anche con l’occhio al mirino.

Menu

I menu sono nello stile Nikon, molto semplici e chiari e senza troppe nidificazioni. Dopo le impostazioni iniziali non è quasi mai necessario entrarvi grazie ai comandi diretti ed al menu rapido. Se si usa il menu al successivo utilizzo questo si apre allo stesso punto dove lo si era lasciato, per me un’impostazione sicuramente comoda.

Mirino

Il mirino è molto buono. Pur non avendo una risoluzione simile a quella delle sorelle fullframe è grande e nitido, con colori molto naturali e un’ottima luminosità. Nella visualizzazione si può richiedere che siano applicate le regolazioni di esposizione, bilanciamento del bianco e profili colore. Consente inoltre un’ottima visualizzazione della profondità di campo. Non presenta scie o riflessi anche inquadrando di notte fonti luminose intense. In alto e in basso sono visibili tutte le informazioni di regolazione, fuori dall’inquadratura.

Schermo

E’ orientabile in alto fino a 90° e in basso fino a 180° ribaltandosi completamente verso l’avanti per la funzione selfie. E’ sensibile al tocco consentendo di mettere a fuoco e scattare toccando con un dito il soggetto. Non consente però di spostare il punto di messa a fuoco con l’occhio al mirino. E’ abbastanza luminoso e brillante da essere visibile abbastanza bene anche al sole.

La funzione selfie si attiva automaticamente quando lo schermo è ribaltato in avanti verso il basso e disabilità tutte le ghiere e i pulsanti per evitare sregolazioni accidentali tranne quello di scatto. Quando lo si preme lo scatto è ritardato di 2 secondi. Purtroppo questa funzione è inutilizzabile quando si monta la fotocamera su treppiede o qualsiasi altro supporto per l’ingombro dello schermo verso il basso.

Stabilizzazione

La Z50 non è dotata di stabilizzazione sul sensore a differenza delle analoghe fullframe. I suoi unici due obiettivi (per adesso) però sono stabilizzati otticamente.
Per le prestazioni vedere l’apposita pagina.

Autofocus

L’autofocus è ibrido a rilevamento di fase con pixel appositi sul sensore e di contrasto. Dispone di 209 punti AF che coprono il 90 % dell’inquadratura sia in orizzontale che in verticale. Può funzionare su AFS autofocus singolo, AFC autofocus continuo da quando si preme a metà il pulsante di scatto e AFA con scelta automatica a secondo del soggetto. La messa a fuoco può essere effettuata con la scelta automatica dei punti AF su tutta l’area dell’inquadratura, oppure su due zone spostabili a piacere, una più ampia ed una piccola , su un singolo punto anche questo rilocabile e infine su un area Af “pinpoint” che, nel caso di autofocus continuo AF-C è sostituita dall’area AF dinamica che aggiunge dei punti AF all’area selezionata per mantenere a fuoco il soggetto se dovesse uscire dal punto AF selezionato. Le dimensioni delle zone sono fisse.
E’ disponibile anche la funzione per l’individuazione dei volti e degli occhi dei soggetti, selezionabile da menu, che funziona però solo quando si  seleziona l’area AF auto. Quando è individuato un volto è messo a fuoco l’occhio più vicino, ma si può cambiare occhio premendo il pad seguendo la freccia al suo fianco, a destra o sinistra. Lo stesso si può fare quando ci sono più volti nella stessa inquadratura.
Si può anche usare la messa a fuoco manuale ed in questo caso è disponibile un’assistenza alla messa a fuoco con delle frecce che indicano in che direzione ruotare la ghiera e un pallino bianco che indica quando la messa a fuoco è corretta sul punto AF selezionato. Per aiutare la messa a fuoco manuale è poi disponibile l’ingrandimento dell’immagine ottenibile premendo i pulsanti + e posti lateralmente sullo schermo e la funzione di evidenziazione dei contorni, con la possibilità di regolazione dell’intensità e del colore. Sovrapposta all’inquadratura, in basso, appare un’approssimativa scala delle distanze.
Per le prestazioni vedere l’apposita pagina.

Otturatore.

E’ meccanico a controllo elettronico con tempi da 30 secondi a 1/4000 più la posa B. Si può scegliere anche il funzionamento con la prima tendina elettronica per azzerare completamente le vibrazioni allo scatto, ma in questo caso il tempo più veloce è 1/2000. Il tempo di sincronizzazione per il flash è di 1/200.

Esposizione

L’esposizione può essere totalmente automatica in Auto, oppure con le modalità Program o a priorità dei tempi o dei diaframmi e manuale quando necessario. La sua misurazione è del tipo Matrix, che da buoni risultati nella maggioranza dei casi, oppure con misurazione ponderata centrale (75 % entro un cerchio centrale di 8 mm), spot (cerchio centrale di 3,5 mm) o ponderata sulle alte luci.
E’ sempre molto equilibrata anche in condizioni di forte contrasto o controluce come ho potuto verificare con molti dei miei scatti. Nelle scene notturne la tendenza a sovraesporre, usando la misurazione Matrix, rispetto alla luminosità reale della scena è ridotta e di solito basta una correzione di 2/3 di stop.

Sensibilità ISO

La sensibilità ISO può essere regolata automaticamente o manualmente, a passi di 1/3 EV, da 100 a 51200 ISO ed estesa fino a a 204800. In modalità automatica si può scegliere il limite inferiore e superiore della sensibilità impostabile automaticamente, e il tempo limite superato il quale la sensibilità deve essere aumentata; anche questo può essere definito automaticamente e in questo caso si adegua alla focale equivalente selezionata sullo zoom.  Il passaggio dalla modalità manuale e quella automatica si attua premendo il pulsante ISO e usando la ghiera anteriore. In modalità manuale la sensibilità si regola sempre premendo il pulsante ISO e usando la ghiera posteriore. Il valore selezionato diventa il minimo nel caso di passaggio alla funzionalità automatica.

Bilanciamento del bianco

Prevede le classiche posizioni per luce diurna, ombra, nuvoloso, flash e innumerevoli posizioni per vari tipi di luci artificiali. Si può anche effettuare una misura e memorizzarla, sono previsti fino a 6 misure memorizzabili, o tararlo in gradi Kelvin.
Una funzione utile è la possibilità di scegliere se nel funzionamento automatico preservare il bianco, oppure l’atmosfera o un giusto compromesso.

Formato foto

Le foto possono essere di formato 3:2 nativo del sensore, oppure 16:9 e 1:1. Nel caso del rapporto 3:2 possono avere le dimensioni L 20,9 Mpx, M 11,6 Mpx, S 5,2 Mpx. Le foto scattate durante le riprese video avranno invece le stesse dimensioni del video.
Il formato può essere jpeg con tre livelli di qualità, Fine Normal o Basic oppure, o anche contemporaneamente, raw a 12 o a 14 bit con compressione senza perdita.

Profili colore

Nikon li chiama “picture control”. Ce ne sono ben 35.

Per ciascuno è possibile personalizzare la nitidezza, la chiarezza, il contrasto e la saturazione.

Se ne possono poi creare personalizzati.

Flash

La Z50 dispone di un flash integrato alloggiato sopra il mirino. Per attivarlo deve essere aperto manualmente. Il funzionamento è automatico con l’esposizione controllata dalla fotocamera ed eventualmente con la funzione per eliminare gli occhi rossi. Prevede anche la sincronizzazione sulla seconda tendina.

La sua potenza pur non essendo molto alta, numero guida 7,7 a 100 ISO, è in grado di illuminare un ambiente medio o di servire come luce di schiarita in esterni.
In aggiunta si possono però utilizzare tutti i flash del sistema Nikon CLS con cui è perfettamente integrata.

Raffica

La Z50 dispone di diverse velocità di raffica: bassa L regolabile da 1 a 4 fg/s, con l’esposizione per ciascun fotogramma e autofocus continuo (AF-C), alta H che arriva a 5 fg/s sempre con autofocus continuo ed esposizione per ciascun scatto, entrambe con live view, e H+ (esteso) con autofocus continuo ed esposizione regolata, ma senza live view.
E’ anche possibile riprendere foto di formato 4K, 3840×2160 pixel, alla velocità di 25 o 30 fg/s, impostando il modo di scatto nel menu video in continuo, spostando l’apposito interruttore su video e premendo il pulsante di scatto invece di quello per la ripresa video.
Per le prestazioni vedere la relativa pagina.

Video

La ripresa video si attiva spostando l’apposita levetta da foto a video. In questo modo è possibile differenziare le impostazioni di base per i due tipi di riprese, sensibilità, bilanciamento del bianco, modalità di ripresa ed altro.
E’ possibile riprendere video 4K a 3840×2160 pixel utilizzando il pieno formato del sensore quindi senza variazioni dell’angolo di campo. La ripresa è a 30/25/24p e il formato MOV oppure MP4. Ovviamente si possono effettuare tutte le regolazioni ed usare tutte le modalità di funzionamento. La messa a fuoco è continua in AFF. E’ disponibile anche una stabilizzazione elettronica che però riduce un po’ la parte di sensore utilizzata e di conseguenza l’angolo di campo degli obiettivi.
La Z50 dispone di un’uscita HDMI per inviare il segnale video a 10 bit ad un dispositivo esterno, ma in questo caso non si può contemporaneamente registrare il segnale anche sulla scheda.
Durante la ripresa video si possono scattare foto con dimensioni 4K o FHD.

Connessioni

La Z50 è dotata delle connessioni Wi-Fi e Bluetooth. Con la app Nikon SnapBridge per Android e iOS e con il wi-fi è possibile collegarla ad uno smartphone per il suo controllo remoto. Con il Bluetooth invece è possibile attivare un collegamento permanente a basso consumo per trasferire automaticamente le foto scattate, con la dimensione di 2 Mpx, sullo smartphone.

Schede memoria

Con la Z50 la Nikon è tornata ad usare le classiche schede di memoria SD piuttosto che le costose XQD, usate su Z6 e Z7, difficilmente reperibili. L’unico alloggiamento però supporta schede di tipo UHS I, sufficienti per la maggior parte degli usi da di prestazioni inferiori alle UHS II, come si vede nella pagina delle prestazioni. Inoltre il suo posizionamento sul fondello costringe, se la fotocamera si trova su treppiedi, a smontarla  in caso di cambio scheda.

Funzioni speciali

Esposizione multipla
E’ possibile scattare due o più foto, fino a 10, regolando la modalità di sovrapposizione e l’esposizione.

Riprese intervallate
La Z50 può essere impostata per riprese intervallate indicando la data e l’ora di inizio, l’intervallo di tempo fra gli scatti e il numero di foto, l’uniformità di esposizione e se usare lo scatto silenzioso.

Foto time-lapse
questa funzione è uguale a quella per le riprese intervallate, ma inizia subito ad effettuare gli scatti quando si preme il pulsante di scatto.

Obiettivi

La Z50 ha il nuovo innesto obiettivi denominato da Nikon appunto Z. Questo innesto ha un elevato diametro (54 mm) necessario, a detta di Nikon, per poter realizzare anche obiettivi di elevatissima luminosità e qualità. Il tiraggio, cioè la distanza fra la flangia d’innesto e il piano del sensore è solo di 16 mm.
Attualmente gli obiettivi Nikon con innesto Z per il formato DX sono soltanto due: lo zoom “pancake” rientrante 16-50 mm f/3,5-6,3 VR equivalente ad un 24-75 mm, con cui è offerta in kit a circa 1.060 €, e lo zoom tele, anche esso rientrante per diminuirne la lunghezza, 50-250 mm f/4,5-6,3 VR equivalente ad un 75-375 mm. Questo zoom è offerto in kit insieme al 16-50 ad un prezzo molto conveniente circa 1.250 € oppure può essere acquistato separatamente in seguito a circa 450 €.
E’ una dotazione un po’ scarsa, sopratutto per gli obiettivi DX adatti alla Z50, anche se con i due disponibili, piccoli e leggeri, si ha una dotazione che va dal 24 al 375 mm equivalente. La loro qualità ottica però è buona, come si vede nella pagina delle prestazioni.
Sulla Z50 è anche possibile montare gli obiettivi Z FX per fullframe. Attualmente ne sono disponibili 10, ma si tratta di obiettivi di prezzo abbastanza elevato e di dimensioni poco proporzionate a quelle della Z50.
Infine per le mirrorless Nikon è previsto un anello adattatore FTZ che consente di montare tutti gli obiettivi recenti per le reflex Nikon, in particolare gli AF-S e AF-P, mantenendo tutte le funzionalità e gli automatismi, compreso l’autofocus.
L’anello è un po’ ingombrante ed anche pesante, sia per la sua lunghezza, circa 20 mm, sia perché include alla sua base una filettatura per treppiedi che è più adatta di quella della fotocamera se si montano obiettivi pesanti e distribuisce meglio il peso.
Questa è un’ottima opportunità per chi possiede un corredo reflex Nikon e voglia provare una mirrorless per valutarne i vantaggi potendo usare gli obiettivi in suo possesso. In questo test ne ho provati due con ottimi risultati.
Il kit con il 16-50 e l’anello FTZ costa circa 1.150 €.

La Z50 è una fotocamera che piace fin dal primo contatto. Sono le sue piccole dimensioni unite all’aspetto tipicamente Nikon che la fanno sembrare subito simpatica. Iniziando ad usarla ci si accorge che è molto facile famigliarizzarvi. I comandi sono semplici, ma completi e per chi è abituato ad una Nikon alcune sue particolarità come l’innesto obiettivi che gira in verso contrario a tutte le altre o i pulsanti che vanno tenuti premuti per le impostazioni sono un’abitudine. Per iniziare ad usarla non ho dovuto leggere prima il manuale e mi sono trovato sempre bene.
Dal lato pratico le piccole dimensioni ed il peso ridotto consentono di portare la Z50 con lo zoom standard 16-50 sempre con se senza sentirne il peso; se si aggiunge anche il tele 50-250 le cose cambiano di poco e ci si può portare dietro un intero corredo da 24 a 375 mm con le dimensioni ed il peso di una bridge, ma con una qualità ben superiore.
Nonostante le piccole dimensioni però la Z50 è progettata bene con grande riguardo per l’ergonomia: l’impugnatura è ampia e profonda e consente a tutti di tenerla ben salda. Il mirino offre una buona visione così come lo schermo. L’unica critica che si può fare a quest’ultimo è che il ribaltamento verso l’avanti può essere fatto solo tenendo la macchina a mano libera e non quando è montata su treppiedi.
Tutto questo è accompagnato da una qualità d’immagine che colpisce per la nitidezza e la gamma dinamica, come si vedrà meglio nella pagina delle prestazioni, per provenire da un sensore APS.

Le foto di prova sono suddivise in foto di test, scattate a tutte le sensibilità, da 100 a 204800 ISO, in luce naturale di giorno e di notte e in interni ed a vari diaframmi per valutare gli obiettivi, e foto di esempio a varie sensibilità a secondo delle situazioni, anche se di giorno sono stati usati possibilmente i 100 ISO. Tutte le foto sono state salvate sia nel formato jpeg come salvato dalla macchina, sia nel jpeg convertito dal raw con il programma fornito da Nikon Capture-NX-D e con Adobe Lightroom.

=====>>  Prestazioni & conclusione

4 pensieri riguardo “Nikon Z50: test”

  1. Buonasera, complimenti e grazie per la recensione.
    Ne approfitto per chiedere cortesemente un’opinione e un consiglio per una scelta tra i seguenti modelli:
    – Nikon Z50
    – Fujifilm X-T30
    – Fujifilm X-T200
    La mia scelta iniziale era per la X-T30, ma leggendo la recensione della Z50 mi sono sorti alcuni dubbi.
    Grazie e cordiali saluti

    Daniele

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    1. Daniele,
      la Nikon Z50 è una ottima fotocamera che mi ha sorpreso per le sue prestazioni. L’unico suo limite è il corredo obiettivi di formato DX, con soli due zoom DX disponibili. In futuro la situazione dovrebbe migliorare, ma per il momento non è prevista la presentazione di focali fisse per la Z50. Per chi ha già un corredo Nikon questo potrebbe non essere un limite infatti anche io ho usato per la prova, quando dovevo scattare in poca luce, il 35/1,8 che ho. Per chi non ha obiettivi Nikon questa limitazione potrebbe essere però un problema. L’unica soluzione sarebbe prendere quelli per fullframe più costosi.
      Se per il genere di foto che fai i due obiettivi disponibili possono andare bene allora la Z50 è un’ottima scelta. Se invece prevedi di avere bisogno di obiettivi maggiormente grandangolari o di focali fisse luminose allora una Fujifilm è sicuramente preferibile. La X-T30 è superiore alla X-T200 per il sensore e l’autofocus e quindi visto che il prezzo è simile ti consiglio la X-T30.
      Ciao, Francesco

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  2. Ciao Francesco, grazie per la recensione: ho un dubbio per il passaggio che vorrei fare dalla D3300 alla Z50 solo corpo con adattatore per mantenere le ottiche che ho già. ( il 35 F1.8- il 16-80 F3.5 ed il 70-300) . Ha senso secondo te? E’ una scelta logica in chiave resa fotografica.?
    P.s. hai detto che non ci sono ottiche luminose per la Z50, ma avevo visto in rete la Nikon 50 – F0.95 (che costa)…
    Grazie e saluti

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    1. Gianni,
      si il passaggio alla Z50 avendo un corredo di obiettivi per reflex ha senso. Il 35/1,8 e il 70-300 li ho anche provati sulla Z50 e vanno benissimo. Ti consiglio però di prendere la Z50 con il 16-50 piuttosto che solo corpo (non so nemmeno se sia disponibile) visto che la differenza dovrebbe essere minima. Il 16-50/3,5-6,3 è poco luminoso, ma di elevata qualità e di dimensioni ridotte, quasi un pancake, quando è rientrato rendendo la Z50 leggera e compatta.
      Sulle ottiche luminose forse non mi sono spiegato bene: quello che volevo dire è che non ci sono ottiche luminose con innesto Z per il formato DX della Z50. Se se ne vuole una si deve prenderla per il formato FX per il quale gli obiettivi sono più ingombranti e costano di più.
      Ciao, Francesco

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