Sony A6500: test

La A6500 è un’evoluzione della precedente A6300 a cui aggiunge diversi miglioramenti importanti che ne fanno  una fotocamera molto interessante.
La A6500 monta un sensore di dimensioni APS-C CMOS Exmor con 24 Mpx e un elaboratore d’immagine Bionz-X per il quale Sony non dichiara differenze particolari con quello della A6300.  Un miglioramento notevole è il sistema di stabilizzazione integrato sul sensore a “5 assi”. Altra innovazione è lo schermo sensibile al tocco che consente di scegliere il punto di messa a fuoco anche con l’occhio al mirino. E’ Stato aggiunto poi un nuovo chip LSI di acquisizione dei dati dal sensore, la possibilità di ripresa video rallentata e quella Photo Capture per estrarre foto da riprese 4K.
Il corpo è sempre di dimensioni molto contenute, praticamente uguali a quelle della A6300, ma con un’impugnatura ridisegnata, con uno schermo da 3″ e dispone di mirino e di flash integrato. L’innesto obiettivi è il Sony E che dispone di un buon numero di obiettivi in continua crescita. Con un adattatore inoltre si possono montare gli inoltre gli obiettivi con innesto Sony Alpha mantenendo anche l’autofocus.

La A6500 è una mirrorless con un corpo molto compatto e tascabile se dotata di un obiettivo “pancake” come il Sony E 16 mm f/2,8.  Il modello che ho avuto in prova però disponeva dello zoom Zeiss 16-70 mm f/4,0 OSS stabilizzato, con cui è anche venduta in kit, abbastanza lungo e sporgente che non consente di infilarsi la fotocamera in tasca.
Una delle caratteristiche più importanti e  fondamentale della A6500 è il sistema autofocus ibrido. Il sensore infatti comprende un certo numero di pixel che consentono di realizzare la messa a fuoco a rilevamento di fase, tipica delle reflex e più veloce di quella a rilevamento di contrasto. In questo caso la messa a fuoco è però anche integrata con quella a rilevamento di contrasto, attuata su tutto il sensore, che consente anche un’elevata precisione e con la tecnologia 4D Focus che consente di prevedere i movimenti del soggetto e seguirlo nei suoi spostamenti. Altra caratteristica di spicco è l’elevata velocità di raffica, 11 fg/s, che insieme alla velocità di autofocus ne fa una fotocamera adatta anche alla ripresa di soggetti in movimento veloce.

Le sue principali caratteristiche sono:

– sensore CMOS di formato APS-C (23,5×15,6 mm) con 24 Mpx
– processore d’immagine Bionz X
– corpo lega di magnesio
– innesto obiettivi Sony E
– mirino elettronico con 2,366Mpx, copertura del 100 % e ingrandimento reale 0,71x
– schermo da 3″ e 921.000 pixel
– autofocus ibrido con 425 punti AF a rilevamento di fase e 25 a rilevamento di contrasto selezionabili automaticamente o manualmente
– sistema di stabilizzazione sul sensore a “5 assi”
– modalità di esposizione completamente automatica, Program, a priorità, manuale e con scene predisposte
– sensibilità automatica o manuale da 100 a 25.600 Iso espandibile fino a 51200
– otturatore con tempi da 30 secondi ad 1/4000
– disponibilità di effetti creativi e funzione panorama
– flash integrato
– ripresa video 4K UHD a 3840×2160 pixel 30/25/24p in formato MPEG-4, AVCHD o XAVC S e Full HD 1920×1080 pixel 120/60/30/24p o 60i con audio stereo
– funzione Photo Capture per estrarre foto da video
– velocità di raffica fino a 11 fg/s
– sistema di pulizia del sensore a vibrazione ultra sonica
– usa schede SD/SDHC/SDXC
– corpo protetto da polvere ed acqua
– connessione wi-fi e Bluetooth
– batteria agli ioni di litio NP-FW50
– dimensioni 120x67x53 mm
– peso 453 grammi

La Sony A6500 costa circa 1.270 € solo corpo, 1.700 € con lo zoom 18-105/4,0 OSS e 2.210 e con lo zoom Zeiss 16-70/4,0 OSS.

Descrizione e comandi

Il corpo della A6500 ha spigoli arrotondati tranne che nella calotta superiore, c’è anche una piccola impugnatura rivestita in materiale morbido, ed è molto ben costruito, in metallo e ben finito. Il mirino è nell’angolo superiore sinistro, a differenza delle mirrorless che hanno la forma di reflex, in modo da evitare qualsiasi sporgenza sulla calotta superiore. Lo schermo orientabile in alto e in basso è da 3″, ha una risoluzione normale, 921.000 punti. I comandi sono quasi tutti concentrati sul dorso alla destra dello schermo e sono ben posizionati. L’obiettivo zoom con cui è venduta in kit è lo Zeiss 16-70 mm f/4,0 (24-105 mm eq.) un po’ sporgente e pesante, ma di ottima qualità.

Inizio la descrizione dal frontale:

Su questo non ci sono comandi. Sulla sinistra dell’innesto obiettivi (guardando la fotocamera frontalmente) si vede il pulsante di sblocco dell’obiettivo e più in alto l’illuminatore a led di ausilio per l’autofocus che funziona anche come segnalatore dell’autoscatto.

Sulla calotta superiore si vedono al centro la slitta porta accessori per un flash esterno o microfono. A destra il piccolo flash estraibile.

Poi la manopola delle modalità di funzionamento: P Program, A priorità dei diaframmi, S priorità ei tempi, M manuale, 1 e 2 richiamo di due modalità personalizzate in memoria, filmato, funzione panorama, Scene e Auto. All’estrema destra una ghiera di regolazione realizzata in metallo. Questa ghiera svolge molte funzioni, a secondo delle modalità di funzionamento della macchina e dei menu richiamati dal tasto di navigazione. Come impostazione standard serve a modificare i tempi ed i diaframmi, oppure il programma e la compensazione dell’esposizione.

Davanti, sull’impugnatura, il pulsante di scatto con coassiale l’interruttore di accensione e dietro due tasti personalizzabili C1 e C2.

Nella parte posteriore dominata dal grande schermo ribaltabile i comandi sono tutti concentrati sulla destra.

In alto all’estrema sinistra c’è il mirino elettronico con accanto il sensore per la commutazione automatica con lo schermo ed a destra la rotella di correzione diottrica.

Andando verso destra troviamo il pulsante di apertura ed attivazione del flash, quello per il richiamo dei menu e quello per il blocco dell’esposizione con coassiale una piccola levetta per modificarne la funzione in quella di commutazione fra messa a fuoco automatica e manuale. Nello spigolo all’estrema destra il pulsante rosso per attivare la ripresa video in posizione un po’ scomoda da raggiungere con il pollice.

A destra dello schermo ci sono dall’alto: il tasto Fn personalizzabile che per default richiama un menu rapido a scorrimento per l’impostazione di tutte le principali regolazioni, il pad a quattro vie circondato da una seconda ghiera funzione rotante. Le funzioni del pad sono , dall’alto e in senso orario: scelta delle informazioni da visualizzare nello schermo o nel mirino, sensibilità Iso, compensazione esposizione e tipo di misurazione e infine autoscatto e raffica. Al suo centro il pulsante di conferma. Sotto infine ci sono il pulsante per la revisione delle foto e un terzo pulsante C3 personalizzabile che in revisione serve a cancellare le foto.

Sul lato destro nulla da segnalare

Sul lato sinistro ci sono le prese USB, HDMI e l’ingresso microfono ricoperte da uno sportellino

Nella parte inferiore troviamo l’innesto per il treppiedi coassiale con l’obiettivo e uno sportello che protegge l’alloggiamento della batteria ricaricabile agli ioni di litio e quello della scheda SD.

Sull’obiettivo ci sono la ghiera per lo zoom molto ampia e con scorrimento fluido e davanti la ghiera più piccola per la messa a fuoco manuale..

In dotazione, insieme alla macchina sono forniti:

– batteria ricaricabile
– caricabatteria con cavo da collegare direttamente all’ingresso USB della fotocamera
– un cavo USB
– la cinghia a tracolla
– un manuale sintetico, quello completo deve essere scaricato dal sito Sony
Il software per visualizzare le foto, Play Memories Home e quello per la conversione delle foto raw Imaging Edge devono essere scaricati dal sito Sony come indicato nel manuale. Per la conversione raw e per la gestione, modifica e ritocco delle immagini però è preferibile scaricare il software Capture One Express for Sony dal sito di PhasOne.

Come accessori sono disponibili:
– telecomandi e comandi via cavo
– due adattatori per obiettivi Sony Alpha: LA-EA1 che mantiene l’autofocus solo con gli obiettivi SAM/SSM e LA-EA2 che la mantiene con tutti gli obiettivi Alpha

Schermate

Modalità di funzionamento

Menu rapidi

Menu

Descrizione & uso

Per la prova ho avuto a disposizione una A6500 dotata dell’obiettivo Zeiss 16-70/4,0 stabilizzato fornito anche in kit.
In questa combinazione l’insieme macchina-obiettivo è abbastanza leggero anche se la lunghezza dell’obiettivo riduce la compattezza dell’insieme e rende necessaria una piccola borsa per il trasporto. La macchina rimane comunque molto maneggevole e compatta e non ci si accorge di averla sulla spalla o al collo.
Usarla è piacevole e consente di effettuare i più diversi tipi di riprese senza problemi. Contribuiscono a questo le sue numerose caratteristiche positive: mirino, schermo, comandi, autofocus, raffica e video.

Corpo e costruzione

Il corpo macchina è realizzato in lega metallica. E’ ben costruito e rifinito, rivestito sulla destra e sull’impugnatura da una superficie zigrinata e rugosa antiscivolo che consente di impugnarlo con sicurezza. E’ anche protetto da polvere ed acqua.

Comandi

I comandi sono ben disposti e permettono agevoli regolazioni in tutte le modalità di scatto, grazie anche alle due ghiere disponibili. Molto utili i tre pulsanti Cn personalizzabili.L’unico comando scomodo è quello per la ripresa video, difficile da trovare e da azionare col pollice se si vuole usare il mirino.

Mirino

Il mirino è stato inserito nel corpo senza alterare la linea compatta della macchina che è poco più grande della A5100 che ne è priva. Questo è un grosso vantaggio a confronto con mirrorless a forma di reflex, per quanto piccole, che presentano comunque una sporgenza per alloggiare il mirino nella calotta superiore. Il mirino è di buona qualità, con una risoluzione di 2,36 Mpx, anche se oggi sono disponibili mirini elettronici con risoluzione maggiore. La sua copertura è del 100 % con un ingrandimento reale di 0,7x. E’ luminoso (la luminosità è regolabile) e non presenta scie o perdite di nitidezza se si muove velocemente l’inquadratura. Non presenta nemmeno il fenomeno del rumore quando si inquadrano scene in poca luce che invece avevo rilevato sulla NEX-7 e che era piuttosto fastidioso.

Schermo

Lo schermo da 3″ con 921.000 pixel ha una buona nitidezza, ma come tutti gli schermi non consente una visione ottimale in condizioni di forte illuminazione, specialmente in controluce.

Comoda la possibilità di ribaltarlo verso l’alto e verso il basso, utile su treppiede o se si vuole fotografare senza farlo vedere, anche se non si ribalta completamente in avanti per i “selfie” come quello della A5100.
Molto utile invece la funzione “touch” che consente di scegliere e spostare il punto o l’area di messa a fuoco anche con l’occhio al mirino; una funzione veramente comoda.

Autofocus

La messa a fuoco è ibrida con 425 punti AF a rilevamento di fase e 25 a rilevamento di contrasto selezionabili automaticamente o manualmente. Se il soggetto è statico la A6500 sceglie i punti a rilevamento di contrasto, mentre se è in movimento quelli a rilevamento di fase che ricoprono quasi tutta l’inquadratura. In alternativa si può scegliere la messa a fuoco a zone selezionabili nell’inquadratura, solo sull’area centrale, oppure spot su un punto ristretto in qualunque parte dell’inquadratura, spostabile con la ghiera superiore e regolabile in dimensione con la ghiera posteriore. Sono anche disponibili le funzioni Eye AF che per le foto di ritratto è in grado di individuare e mettere a fuoco l’occhio più vicino del soggetto e la funzione Lock-on-AF che può individuare un soggetto in movimento e restringere ad esso l’area di messa a fuoco per seguirlo mantenendolo nitido. La messa a fuoco può essere singola AF-S, continua AF-C, automatica AF-A e a inseguimento tramite un riquadro di puntamento da agganciare al soggetto. E’ disponibile anche una modalità DMF che consente, dopo la messa a fuoco automatica, di intervenire manualmente: Nella messa a fuoco manuale una parte dell’inquadratura viene ingrandita per agevolarla e si attiva la funzione di “focus peacking” (evidenziazione dei contorni a fuoco): si possono regolare l’ingrandimento con la ghieta superiore e spostare l’area con la ghiera posteriore. Veramente comodo. Quando c’è poca luce si attiva automaticamente l’illuminatore ausiliario. L’autofocus usa la tecnologia Sony 4D Focus per prevedere il movimento dei soggetti in tutte le direzioni e metterli più rapidamente a fuoco.
L’autofocus è molto preciso e veloce, Sony lo dichiara il più veloce tra le APS. In pratica non ha mai mancato la messa a fuoco anche in condizioni di pochissima luce. Per i soggetti in movimento veloce si ottengono ottimi risultati in AF-C con inseguimento. L’alta densità di punti AF consente di attivare automaticamente quelli vicini al soggetto per tenerlo agganciato nei suoi movimenti. La sensibilità è buona e l’autofocus funziona anche a livelli di luminosità molto bassi aiutato anche dall’illuminatore. Nelle riprese video la messa a fuoco è continua. E’ abbastanza precisa, anche se in rari casi dimostra qualche incertezza con lievi perdite di fuoco.

Esposizione

La modalità di funzionamento si sceglie tramite la manopola di comando sulla calotta. L’esposizione può essere totalmente automatica in Auto. In questo caso la fotocamera esegue tutto automaticamente compresa la selezione della scena. Volendo è possibile selezionare manualmente la scena fra quelle disponibili. In alternativa si può usare il programma P, eventualmente impostando la sensibilità ISO se non è su Auto con il pad posteriore e la ghiera di regolazione sulla calotta e la compensazione dell’esposizione allo stesso modo; le impostazioni del programma possono essere modificate con la ghiera superiore senza variare l’esposizione. Le priorità ai tempi o diaframmi si usano regolando il relativo parametro con la ghiera superiore. Infine l’esposizione manuale nella quale si regolano i tempi e i diaframmi alternativamente con le due ghiere e gli ISO come visto precedentemente, facendo riferimento ad una scala graduata, nello sullo schermo o nel mirino, che indica l’esposizione corretta e la sovra o sottoesposizione; in questo caso se la sensibilità ISO è su auto questa viene variata per ottenere l’esatta esposizione con il tempo e il diaframma scelto, funzionando quindi in automatismo con priorità tempi/diaframmi. La sovra o sottoesposizione in tutte le modalità è indicata da una scala graduata a 1/3 di EV fino a +/- 3 EV. In modalità ISO Auto la macchina regola il tempo minimo di scatto in funzione della lunghezza focale impostata sull’obiettivo e, coadiuvata dallo stabilizzatore consente di evitare foto mosse (per soggetti statici!). La lettura esposimetrica può essere valutativa, con prevalenza al centro o spot ed è attuata tramite un sensore a 1200 zone.
L’esposizione si è dimostrata sempre corretta anche in situazioni difficili e in controluce e solo in casi veramente al limite ho dovuto apportare delle correzioni. Di notte invece è preferibile sottoesporre di almeno 2/3 o 1 stop rispetto alla misurazione a zone, come in quasi tutte le fotocamere, per non avere foto troppo chiare e che non rispecchiano l’atmosfera del soggetto.

Sensibilità

La sensibilità ISO può essere regolata automaticamente o manualmente, a passi di 1/3 EV, da 100 a 51200 Iso. La regolazione automatica tiene conto della focale dell’obiettivo, anche di quella impostata sullo zoom.

Bilanciamento del bianco

Il bilanciamento del bianco può essere automatico che da quasi sempre buoni risultati, oppure su 9 diversi valori prefissati. E’ possibile anche effettuare e memorizzare una taratura personalizzata ed effettuare una regolazione fine.

Profili colore

Si possono scegliere vari stili, o profili colore, per le foto oltre allo standard: vivace, neutro, paesaggi, ritratti, tramonto, e molti altri. Si possono regolare, con la ghiera posteriore, il contrasto, la saturazione e la nitidezza. Naturalmente tutte queste regolazioni valgono per le foto salvate in jpeg, quelle raw devono essere regolate durante la fase di conversione sul pc.

Scene

La A6500 dispone di numerose modalità scena: Ritratti, Eventi sportivi, Macro, Paesaggi, Tramonto, Scena notturna, Crepuscolo senza treppiedi, Ritratto notturno e Riduzione sfocatura movimento.

Effetti

E’ possibile poi scegliere numerosi effetti speciali, fotocamera giocattolo, High e Low key, foto d’epoca, pop, monocromatico ed altri.
C’è anche la funzione “Stile personale” con la quale si possono selezionare diversi profili (vivace, neutra, trasparente, cupa, chiara, ritratti, paesaggi, tramonto, scena notturna,foglie d’autunno, bianco nero, seppia) regolando però l’esposizione su tempi e diaframmi a differenza della modalità scene che è automatica.
Esiste anche una funzione DRO per ottimizzare la gamma dinamica, schiarendo le ombre, regolabile su più livelli e una funzione HDR automatica che scatta 3 foto in sequenza (meglio usare un treppiede) fondendole automaticamente in una foto ad alta dinamica (solo jpeg).

Otturatore

L’otturatore meccanico prevede tempi da 30 secondi a 1/4000. E’ possibile attivare la prima tendina elettronica e lo scatto silenzioso. E’ collaudato per 200.000 scatti.

Stabilizzazione

La A6500 è dotata di stabilizzatore integrato sul sensore a “5 assi”. Il 16-70 provato è però dotato di stabilizzatore ottico. Sony non dice nulla riguardo il funzionamento in contemporanea e la collaborazione fra i due stabilizzatori, comunque la stabilizzazione è efficace. Per i risultati vedere la pagina delle prestazioni.

Formato foto

Le foto possono essere salvate in formato 3:2 o 16:9 e in varie dimensioni, L a 24 Mpx, M a 12 Mpx, S a 6 Mpx e possono essere salvate in Jpeg con qualità Fine o Standard, in raw (ARW) a 14 bit e in raw più jpeg.

Flash

Il flash deve essere alzato manualmente per potere funzionare. Dispone di sincronizzazione lenta per riprendere anche lo sfondo e di sincronizzazione sulla seconda tendina per ottenere effetti scia. La sua potenza è abbastanza buona e adatta ad illuminare anche un ambiente medio.

Connessioni

La fotocamera dispone di connettività Wi-Fi e NFC e può essere controllata remotamente da uno smartphone con l’applicazione Play Memories disponibile per iOs e Android.

Raffica

La A6500 dispone di ripresa a raffica a bassa velocità Lo 3 fg/s, media Mid 6 fg/s, alta velocità H 8 fg/s o altissima H+ 11 fg/s. L’esposizione e la messa a fuoco sono regolate scatto per scatto impostando AF continuo o automatico. Alla velocità più alta di 11 fg/s la visione live view non è attiva e si vedranno solo le foto appena scattate. La A6500 è in grado di effettuare raffiche prolungate a 11 fg/s con soggetti in movimento sempre perfettamente a fuoco.

Video

La ripresa video è uno dei punti di forza della A6500. Il  sensore in unione all’elaboratore BionzX con caratteristiche migliorate consente la ripresa video 4K QFHD a 3840×2160 pixel 30/25/24p con codec XAVC S e formato MP4 con un bit rate massimo di 100 Mbps. La ripresa è effettuata in formato Super 35 senza pixel binning con una quantità di informazioni di 2,4 volte quella necessaria. Il sovracampionamento offre quindi un maggiore dettaglio e tridimensionalità ai filmati.
In Full HD si possono effettuare riprese fino a 120 fg/s anche iin formato AVCHD e al rallentatore 4 o 5x. E’ possibile anche effettuare una doppia registrazione del video in MP4 4K e AVCHD Full HD. Per registrare video 4K è necessario usare una scheda UHS I U3 da almeno 64 Gb.
Si possono usare tutte le impostazioni disponibili per l’esposizione, Program, priorità e manuale. La messa a fuoco può essere manuale o automatica. L’autofocus consente, nelle riprese video, di regolarne la velocità di azionamento e la sensibilità di inseguimento.
Sono previsti diversi profili colore; S-Log1, 2, 3, S Gamut3, Cine ed altri, tutti personalizzabili, per la regolazione del colore e se n ne possono creare fino a 9 personalizzati. C’è anche una funzione zebra per il controllo dell’esposizione. Insieme al video possono essere registrate le informazioni Time Code per la sincronizzazione ed il montaggio anche da più videocamere e dati utente quali data, ora e numero di scena.
Per l’audio è disponibile un ingresso per microfono esterno e un adattatore opzionale XLR per il collegamento di microfoni professionali.
Sulla A6500 è stata aggiunta la funzione Photo Capture che consente di selezionare ed estrarre da una registrazione video fotogrammi salvandole come immagini da 8 Mpx per i video 4K o da 2 Mpx per quelli Full HD.
Infine la A6500 dispone di un’uscita video 4K, tramite la presa HDMI, per registrare video non compresso su un dispositivo esterno o verificarlo su un monitor.
Una serie di funzioni molto completa che fa della A6500, in unione agli obiettivi cine Sony, una delle migliori fotocamere per la ripresa video.

Infine un’osservazione sul caricabatteria: la A6500 è fornita di un alimentatore USB che richiede, per caricare la batteria, che questa sia montata sulla macchina collegata al cavo. Questo preclude l’uso della macchina mentre si carica la batteria. Sony fornisce a parte un caricabatterie esterno, ma sarebbe opportuno che lo fornisse con la macchina come standard.

Obiettivi

Per la A6500 con innesto obiettivi Sony E sono disponibili 17 obiettivi per il formato APS più altri 28 per il formato fullframe. Il fattore moltiplicativo è di 1,5x.
Fra gli APS sono disponibili gli zoom 10-18/4,0 OSS (15-27 mm eq.), il 18-55/3,5-5,6 OSS (27-82 mm eq.), lo Zeiss 16-70/4,0 OSS (24-105 mm eq.) il più consigliabile fra gli zoom standard per adeguarsi alla qualità della A6500, il 18-135/3,5-5,6 OSS, tre 18-200 (27-300 mm eq.), un f/3,5-5,6 OSS, un altro più leggero sempre f/3,5-5,6 OSS e un terzo motorizzato PZ f/3,5-6,3 OSS; ci sono poi un PZ 18-105/4,0 (27-157 mm eq.) motorizzato e un 55-210/4,5-6,3 OSS (82-315 mm eq.). Fra i focale fissa sono interessanti i due “pancake” 16/2,8 e 20/2,8 spessi poco più di 1 cm che rendono molto compatta la fotocamera e i luminosi Zeiss 24/1,8 (36 mm eq.), Sony 35/1,8 (52 mm eq.) e 50/1,8 (75 mm eq.) adatto per ritratto. Per la macro è disponibile il 30/3,5 (45 mm eq.). E’ disponibile anche un obiettivo cine PZ 18-110 mm f/4,0 OSS (27-165 mm eq.) dal prezzo però esorbitante di 4.000 €.
Fra gli obiettivi fullframe, tutti piuttosto costosi e di dimensioni superiori agli APS e non molto compatibili da questo punto di vista con le dimensioni ridotte della A6500, possono interessare il 70-200/4,00 OSS (105-300 mm eq.) e 70-300/4,5-5,6 OSS (105-450 mm eq.) anche se piuttosto costosi, l’85/1,8 (127 mm eq.) come tele luminoso e il macro 50/2,8 (75 mm eq.).
Sony fornisce anche, in opzione, un anello di raccordo per obiettivi Alpha, LA-EA2, che mantiene tutti gli automatismi, compreso l’autofocus, ma che costa quasi 400 € in quanto è dotato di uno specchio semiriflettente e di un autofocus autonomo a rilevamento di fase e uno più economico LA-EA1 che mantiene l’autofocus solo con gli obiettivi Alpha SAM o SSM dotati di motore AF. In questo modo è possibile usare sulla A6500 l’intera gamma di obiettivi Sony A più tutti quelli dei produttori di obiettivi universali. Certamente però questi obiettivi saranno sproporzionati come dimensioni rispetto al corpo macchina della A6500, ma la soluzione può essere interessante per chi già possiede un corredo Sony e vuole riutilizzare i suoi obiettivi anche su questa macchina compatta. Oltre a questi sono disponibili alcuni obiettivi autofocus di altri produttori come Samyang, Sigma, Tamron e Zeiss, più altri obiettivi a fuoco manuale di Samyang (molto economici), Zeiss ed altri.

Obiettivi consigliati

E’ consigliabile equipaggiare la A6500 con obiettivi di qualità viste le qualità del suo sensore per cui indico alcuni obiettivi per chi volesse ampliare il corredo o scegliere un’ottica diverso per corredare la macchina.

Grandangoli: la scelta è limitata, sono disponibili solo il Sony E 10-18 mm f/4,0 OSS (15-27 mm eq.) a circa 720 € e il Samyang 14 mm f/2,8 (21 mm eq,) a 570 €.

Tele: l’unico disponibile per APS è il Sony E 55-210 mm f/4,5-6,3 (83-315 mm eq.) a 270 €. C’è poi il Sony FE 70-300 mm f/4,5-5,6 OSS (105-450 mm eq.) per fullframe a 1.230 €.

Zoom tuttofare: l’uso di questi obiettivi, di dimensioni consistenti, è un po’ in contrasto con la filosofia della A6500 di contenimento massimo del peso e delle dimensioni. Sono comunque disponibili diversi zoom. Sony E 18-200 mm f/3,5-6,3 OSS LE (27-300 mm eq.) circa 680 € e il Tamron 18-200 mm f/3,5-6,3 Di III VC (27-300 mm eq.) circa 430 €. Sono poi disponibili due obiettivi con zoom motorizzato particolarmente silenziosi ed adatti per le riprese video: Sony E PZ 18-105 mm f/4,0 OSS(27-157 mm eq.) circa 630 € e Sony E PZ 18-200 f/3,5-6,3 OSS (27-300 mm eq.) 1.250 €. Entrambi però sono grandi e pesanti.

Focali fisse: Sony E 35 mm f/1,8 (52 mm eq.) 400 €, Sony E 50 mm f/1,8 (75 mm eq.) 230 €, Zeiss 24 mm f/1,8 (36 mm eq.) 960 €, Sony FE 85 mm f/1,8 (127 mm eq.) 580 € e Sony E 16 mm f/2,8 Pancake (24 mm eq.) 220 €.

Macro: Sony E 30 mm f/3,5 Macro (45 mm eq.) 230 €.

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Nella pratica la A6500 si è dimostrata un’ottima fotocamera. Con l’obiettivo in dotazione è necessario portarla in una piccola borsa, ma al collo non pesa molto.
La qualità del mirino e la prontezza di messa a fuoco e di scatto la rendono molto piacevole da usare. Anche l’accensione, coassiale al pulsante di scatto, è immediata e questo consente di essere pronti immediatamente e grazie alla velocità dell’autofocus di scattare al volo anche a soggetti in movimento. Quando non ci si vuole fare notare è poi possibile usare lo schermo, inclinato verso l’alto, per inquadrare. In ogni situazione la A6500 è stata all’altezza, esterni, paesaggi, ritratti, interni scuri, teatro, ha sempre prodotto foto corrette, piacevoli e perfettamente a fuoco. Nelle riprese di soggetti in movimento si è dimostrata particolarmente efficace ed anche le sua capacità di ripresa video si sono dimostrate molto valide con filmati di ottima qualità.

Per tutte le foto di prova ho usato il formato 3:2 nativo dei sensori APS.
Le foto sono suddivise in foto di test, scattate a tutte le sensibilità, da 100 a 51200 Iso, in luce naturale di giorno e di notte e in interni ed a vari diaframmi per valutare l’obiettivo, e foto di esempio a varie sensibilità a secondo delle situazioni, anche se di giorno sono stati usati possibilmente i 100 Iso. Tutte le foto sono state salvate sia nel formato jpeg come salvato dalla macchina, sia nel jpeg convertito dal raw con il programma fornito da Sony, Capture One.

===>    Prestazioni e Conclusione

5 pensieri riguardo “Sony A6500: test”

  1. grazie come sempre un test ben fatto…l’avrei gia comprata se non fosse per quel ridicolo schermo che si ribalta in su e in giu…..converrebbe che copiasse da canon ( solo il movimento della pantalla ovvio)

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  2. Ciao Francesco.

    Forse ricorderai che ho una A6000 ( se non lo ricordi fa lo stesso 😉 ) di cui sono piuttosto soddisfatto.

    Avendo una piccola entrata extra e la fotocamera usata bene, ancora in garanzia e due obiettivi, lo zoom 16-50 mm e il 55-210 mm, cosa mi consiglieresti: passare alla A6500 o acquistare lo Zeiss che avevi in prova qui (e se non sbaglio anche sulla A6000 e 6300 già provate)?

    Grazie

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    1. Bariom,
      mi poni una bella domanda! Cercherò di risponderti, ma la valutazione finale la devi fare tu.
      La A6500 è migliore della A6000 principalmente per la stabilizzazione sul sensore. Poi ci sono altri miglioramenti come il maggior numero di punti AF, una migliore capacità di inseguimento di soggetti in movimento veloce, il mirino con una maggiore risoluzione (ma la copertura e l’ingrandimento sono gli stessi), la ripresa video 4K e lo schermo sensibile al tocco la cui funzione migliore è la scelta del punto AF con un dito mentre si è con l’occhio al mirino. Queste differenze possono essere utili se ci si trova a fotografare in condizioni di poca luce, specialmente con obiettivi a focale fissa non stabilizzati, oppure se si fanno foto sportive o naturalistiche di animali in movimento. I tuoi obiettivi però sono stabilizzati e anche lo Zeiss 16-70 lo è quindi la differenza non sarebbe grande. L’autofocus della A6000 infatti non è male ed è comunque in grado di seguire soggetti in movimento. Se quindi non ti interessa il video 4K non ci sono grandi differenze fra la A6000 e la A6500. La qualità d’immagine è simile e solo alle alte sensibilità c’è una reale differenza fra le due.
      Lo zoom Zeiss 16-70/4,0 OSS è indubbiamente migliore del 16-50/3,5-5,6 OSS che soffre di forte distorsione e di una caduta di qualità accentuata ai bordi; il suo unico vantaggio sono le ridotte dimensioni. Considerando che gli obiettivi sono un investimento nel tempo e durano a lungo, mentre le fotocamere cambiano più spesso, la scelta dello zoom Zeiss sembra migliore con l’unica rinuncia alle dimensioni ridotte.
      Questo a meno che non pensi di passare in futuro al fullframe visto che una A7 costa ormai con lo zoom Sony 28-70/3,5-5,6 circa 1.000 €, oppure vuoi aspettare la nuova APS di Sony che è prevista presto in arrivo.
      Ciao, Francesco

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