Nikon D3400: test

Le reflex attualmente sono da molti considerate fotocamere pesanti, complicate ed adatte solo per professionisti, ma non è assolutamente così.
L’esempio è proprio questa Nikon D3400, reflex base della casa. E’ una fotocamera piccola e leggera, semplice da usare per chi non vuole complicazioni, ma con tutte le caratteristiche necessarie per affrontare qualunque genere di foto. Ha un sensore APS (DX per Nikon) da 24 Mpx uguale a quello delle reflex della casa di categoria superiore, mirino, autofocus, comandi adeguati e tutto quello che ci si aspetta da una reflex. Può montare tutti gli obiettivi Nikon. Certo la costruzione è economica, ma le prestazioni valide. Una delle sue caratteristiche più utili e simpatiche è poi la connessione Snap Bridge. E si deve considerare anche il prezzo, estremamente economico, a livello delle compatte e inferiore a quasi tutte le mirrorless.
Insomma merita una prova appofondita per rivelarne i pregi.

La D3400 si presenta con un corpo di dimensioni veramente ridotte, al lvello di molte mirrorless, tranne per la profondità, ma con una linea e una disposizione dei comandi analoga alle sorelle maggiori che la fa subito riconoscere come una Nikon.
Il corpo, in policarbonato, è ben costruito e finito e da un’impressione convincente, da fotocamera “seria”, seppure in miniatura.

Le sue principali caratteristiche sono:

– sensore CMOS di formato APS, DX per Nikon, (23,5×15,6 mm) con 24 Mpx senza filtro antialias
– processore d’immagine Expeed 4
– corpo con struttura in lega metallica e esterno in policarbonato
– innesto obiettivi Nikon F
– schermo da 3″ con 921.000 pixel
– mirino pentaspecchio con copertura del 95 % e ingrandimento reale 0,57x
– autofocus a rilevamento di fase con 11 punti AF selezionabili automaticamente o manualmente
– modalità di esposizione completamente automatica, Program, a priorità, manuale e con scene predisposte
– sensibilità automatica o manuale da 100 a 25600 Iso
– otturatore con tempi da 30 secondi ad 1/4000
– disponibilità di numerose scene
– ripresa video Full HD a 1920×1080 pixel 60/50/30/25/24p in formato MPEG-4
– velocità di raffica fino a 5 fg/s
– flash integrato
– connessione Bluetooth a basso consumo
– usa schede SD/SDHC/SDXC
– batteria agli ioni di litio EN-EL14a per 1200 scatti
– dimensioni 124x98x76 mm
– peso 395 grammi

La Nikon D3400 costa circa 500 € solo corpo, 550 € in kit con lo zoom AF-P 18-55 VR e 750 € con l’AF-S 18-105 mm VR, con garanzia italiana.

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Descrizione & uso
Prestazioni
Galleria
Conclusioni
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15 pensieri riguardo “Nikon D3400: test”

    1. Michele,
      la qualità d’immagine è la stessa. Forse in qualche condizione e con obiettivi di alta qualità si potrebbero vedere delle differenze per la mancanza del filtroantialias nella D5500, ma nella pratica ci sono tanti altri fattori che influiscono sulla nitidezza e di cui si deve preoccupare il fotografo, tempo di scatto, messa a fuoco, sensibilità, qualità dell’obiettivo,che questo diventa un fattore di secondo livello.
      Le differenze ci sono invece nell’autofocus con maggior copertura dei punti AF per la D5500 che ne ha 39 e per lo schermo orientabile, comodo in molte situazioni. La D5500 non ha però la simpatica e comoda funzione SnapBridge presente nella D3400 e nella D5600.
      Ciao, Francesco

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  1. una cosa che vorrei su una reflex e che manca è un pulsante di controllo zoom coassiale al pulsante di scatto come sulle bridge così da poter gestire la macchina con una sola mano, invece ci piazzano sempre il tasto di accensione che potrebbe benissimo essere messo altrove

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    1. Michele,
      quello che chiedi non è possibile e comunque non serve.
      Premesso che è bene tenere QUALSIASI fotocamera con due mani per una maggiore stabilità al fine di evitare il mosso, le reflex si usano guardando nel mirino, tranne eccezioni quando è su treppiedi o si inquadra dall’alto o dal basso con lo schermo orientabile. Per inquadrare col mirino è necessario tenere la macchina con due mani, la destra sull’impugnatura e la sinistra sotto l’obiettivo. In questo modo si ha a portata della mano sinistra la ghiera dello zoom e il comando coassiale al pulsante di scatto sarebbe inutile.
      Dal punto di vista tecnico comandare lo zoom con una leva coassiale al pulsante di scatto significherebbe avere uno zoom motorizzato. Pochissimi zoom lo sono, sopratutto per mirrorless, per motivi di peso, dimensioni e costo. Quei pochi motorizzati si comandano comunque o con la ghiera, che in questo caso agisce sul motore o con una leva, ma sul fianco sinistro dell’obiettivo. Questo evita la presenza di inutili leve sul corpo che nella maggior parte dei casi sarebbero inutilizzate.
      Infine anche alcune bridge hanno lo zoom motorizzato con il controllo tramite ghiera, es. Sony RX10 III, oltre che con la leva. In questo caso per fortuna Sony ha pensato bene di mettere due leve, una rivolta verso l’avanti per lo zoom e una indietro per l’interruttore di accensione. Alcune bridge addirittura, come le Fujifilm HS30EXR e HS50EXR, hanno lo zoom solo a comando manuale perchè questo si rivela più comodo e preciso ed è inadatto solo per le riprese video.
      Ciao, Francesco

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  2. Ma infatti io non dico di abolire la ghiera dell’obbiettivo, ma avere due leve una sull’obiettivo e una coassiale al tasto di scatto sono due opzioni invece di una e ognuno può decidere quali usare, ha fatto bene Sony sulle bridge, aveva fatto bene anche con la a5100 che aveva questa caratteristica del doppio controllo, che poi ha tolto nei modelli successivi, e secondo me ha fatto male. La mano sinistra può benissimo essere relegata al solo ruolo di sostegno della macchina evitando le oscillazioni che la regolazione dello zoom comporta.

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    1. Michele,
      la Sony A5100 aveva questo controllo perchè nel corredo Sony E ci sono alcuni obiettivi zoom motorizzati e il controllo è utile per i video per il quale questi zoom sono progettati, ma ripeto: per una reflex è assolutamente inutile in quanto non esistono zoom motorizzati per reflex (per fortuna!).
      Ciao, Francesco

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  3. Personalmente vedo queste macchine entry-level molto adatte ad essere accoppiate ad obiettivi superzoom per avere una specie di bridge di elevata qualità spendendo relativamente poco, che inoltre in virtù della possibilità di sostituire l’obiettivo consenta di oltrepassare i limiti delle native bridge e comunque soddisfare esigenze diverse e più specifiche rispetto al variegato ma in determinati frangenti limitato campo operativo che si cerca in una tradizionale bridge. Tamron è in via di presentazione di un obiettivo 18-400 f3,5-6,3 (27-600mm eq su Nikon DX) che sarebbe ideale per ciò da me appena scritto e mi porta a pensare ad un ipotetico confronto con una Sony RX 10 iii . Ciao.

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  4. ho letto che canon sta per lanciare la nuova 200d, esteticamente è anche molto bella, chi sa a livello di qualità di immagine se è paragonabile a questa nikon

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  5. ps sarei disponibilissimo ad acquistare una entry per via del prezzo e della qualità cmq alta, ma leggo spesso del problema del f/b focus che sulle entry non si può correggere, e questo è un grosso problema

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    1. Michele,
      in rete si legge di tutto, ma i casi di forward o bacward focus (meglio di messa a fuoco avanti o dietro, visto che siamo in Italia) sono abbastanza rari. In realtà questo è un falso problema.
      Ciao, Francesco

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  6. ultima cosa, nelle conclusioni hai scritto : “Confrontando i risultati con le migliori APS come la Fujifilm X-Pro2, si può dire che le differenze per la qualità d’immagine sono minime, con una elevata nitidezza, ottimi colori e gamma dinamica già in jpeg, ma il rapporto segnale/rumore è un po’ inferiore alle sensibilità più basse.”
    Sensibilità più basse?? non dovrebbe essere a sensibilità più alte la differenza?

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    1. Michele,
      no è corretto così. Guarda la curva nella pagina delle prestazioni e vedrai che la Fujifilm X-Pro2 ha un rumore minore della Nikon D3400 fino a 3200 Iso, mentre da 6400 Iso è lo stesso. Se parliamo di rapporto segnale/rumore quindi quello della Nikon è inferiore a quello della Fujifilm alle sensibilità più basse fino a 3200 Iso.
      Ciao, Francesco

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