Nikon Coolpix P900: impressioni

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dsc00640Lo scorso sabato durante il Nikon day svoltosi presso il noto negozio romano Ottica Universitaria ho avuto occasione di provare alcune delle ultime novità Nikon.
In particolare ho effettuato alcuni scatti con la Coolpix P900 che non avevo mai provato prima. La P900 è una bridge possiamo dire “vecchia scuola” che porta all’estremo l’estensione dello zoom. Infattti il suo zoom ha un’escursione focale 83x da 24mm equivalenti fino a 2000 mm, naturalmente stabilizzato otticamente. Per potere avere uno zoom con così ampia escursione focale mantenendo le sue dimensioni, peso e costo entro termini ragionevoli è necessario che la fotocamera sia dotata di un sensore piccolo. Infatti la P900 ha un sensore BSI-CMOS retroilluminato da 1/2,3″ (6,17×4,55 mm) con 16 Mpx.
L’insieme di obiettivi di così ampia escursione focale e di sensori così piccoli fino ad oggi ha sempre generato fotocamere che hanno sacrificato la qualità dell’immagine alla escursione dello zoom con risultati sempre molto scarsi se si usava l’obiettivo verso le focali massime o si aumentava la sensibilità anche di poco sopra qualla minima di 100 Iso come ho potuto verificare molte volte nelle mie prove. Ero curioso quindi di vedere come si comporta la P900 che è l’espressione massima di questa “filosofia” di bridge.
La prova è avvenuta quasi per caso: ero in attesa di provare la D500, piuttosto richiesta, e per passare il tempo ho chiesto di provare la P900 da tutti trascurata. Fino ad oggi non avevo dato grande considerazione a questa fotocamera viste le esperienze negative con altre bridge di questo tipo, ma non avevo mai provato le Nikon.

Le sue principali caratteristiche sono:

– sensore BSI-CMOS (retroilluminato) di formato 1/2,3″ (6,17×4,55 mm) con 16 Mpx
– processore d’immagine Expeed C2
– obiettivo zoom 83x 4,3-357 mm f/2,8-6,5 equivalente a un 24-2000 mm
– mirino elettronico con 921.000 pixel e copertura del 100 %
– schermo da 3″ e 921.000 pixel completamente orientabile
– autofocus a rilevamento di contrasto fino a 50 cm e 1 cm in macro
– modalità di esposizione completamente automatica, Program, a priorità, manuale e con scene predisposte
– sensibilità automatica o manuale da 100 a 6400 Iso espandibile fino a 12800
– otturatore con tempi da 15 secondi ad 1/4000
– disponibilità di scene
– flash integrato
– ripresa video Full HD 1920×1080 pixel 60/50/30/25p con audio stereo
– velocità di raffica fino a 7 fg/s
– usa schede SD/SDHC/SDXC
– batteria agli ioni di litio EN-EL23 per 360 scatti
– dimensioni 140x103x137 mm
– peso 899 grammi

La Nikon Coolpix P900 costa 610 € con garanzia italiana presso Ottica Universitaria.

La P900 è una fotocamera piuttosto grande, con dimensioni generose e peso paragonabile a quello di una reflex con un obiettivo medio.

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La costruzione e la finitura appaiono buoni. I comandi, tutti concentrati sulla destra della calotta e del dorso, seguono lo standard delle reflex base e compatte Nikon e sono abbastanza intuitivi e comprensibili.

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I menù sono quelli semplificati utilizzati sulle compatte e sulle Nikon 1, forse troppo semplici per chi è abitauato alle reflex, ma adatti per il pubblico a cui si rivolge una fotocamera del genere. Il mirino non ha un’elevata risoluzione, 921.000 pixel, ma comunque consente di inquadrare abbastanza bene anche se ovviamente non può rivaleggiare con i migliori mirini elettronici delle mirrorless attuali. Lo schermo è orientabile in tutte le direzioni, cosa molto utile per inquadrature dall’alto o dal basso e per le riprese video. Lo zoom è a comando elettrico con una leva coassiale al pulsante di scatto molto comoda per cui l’interruttore di accensione ha dovuto trovare una collocazione differente da quella usuale delle reflex della marca. Nikon però opportunamente lo ha collocato molto vicino al pulsante di scatto per un suo facile azionamento. La P900 ha anche una buona velocità di raffica, 7 fg/, ma riprende video solo Full HD a 1920×1080 pixel. E’ dotata anche di connessione wi-fi per il trasferimento di foto su smartphone e tablet. L’unico limite è che non può salvare le foto in raw per un miglioramento della loro qualità o la correzione di errori di esposizione e del bilanciamento del bianco che quindi deve essere accurato per la luce disponibile.

Veniamo alle qualità fotografiche, in particolare alla qualità d’immagine. Quello che mi interessava verificare era sopratutto la resa dell’obiettivo alla focale più elevata e alle sensibilità superiori a quella minima. La prova è stata piuttosto limitata e non ho fatto molti scatti, ma i risultati sono stati interessanti.
Ho provato per prima cosa a fare qualche foto in esterni nel pomeriggio verso le 16 quindi con la luce abbastanza bassa del sole quasi al tramonto in questo mese. Ho inquadrato prima le strade davanti al negozio alla minima focale di 24 mm e poi ho cercato dei dettagli che ho inquadrato alla massima focale 2000 mm. Gli scatti sono stati effettuati sempre in Program con l’impostazione Iso auto, questo per verificare la capacità della macchina di impostare un tempo e una sensibilità adeguata per evitare foto mosse, contando anche sulla stabilizzazione. A 2000 mm infatti l’obiettivo ha un’apertura f/6,5 abbastanza ridotta e quindi c’è il pericolo che, se la luce non è sufficiente, di debbano usare tempi di scatto troppo lunghi per la focale usata o sensibilità elevate mal sopportate dai sensori di ridotte dimensioni.
Invece con mia sorpresa i risultati si sono rivelati buoni e le foto alla massima focale sono abbastanza nitide anche a sensibilità medie, sono arrivato fino a 560 Iso, con buoni dettagli e senza tracce di mosso.
Nelle foto scattate con il grandangolo ho evidenziato con un rettangolo rosso il dettaglio che poi ho fotografato con lo zoom al massimo per facilitarne l’individuazione e valutare il rapporto di ingrandimento. L’escursione focale è veramente impressionante.


Ho poi approfittato dell’ottima sala di posa allestita da Ottica Universitaria, con una buona illuminazione, e della graziosa e brava modella per scattare alcune foto di ritratto con focali medio corte (per questa superzoom!). In questo caso ho usato la sensibilità di 400 Iso e gli scatti sono stati effettuati con focali dai 95 ai 380 mm e tempi di scatto da 1/30 a 1/60, con bilanciamento del bianco su luci ad incandescenza visto che l’automatico dava dei colori troppo caldi.
Anche in questo caso ho ottenuto buoni risultati che anche se non sono paragonabili a quelli ottenuti con la D810 sono molto buoni. Nonostante i tempi di scatto lunghi per le focali equivalenti usate le foto sono nitide, senza tracce di mosso a prova della buona efficacia della stabilizzazione. La messa a fuoco, effettuata sul volto della modella, è stata sempre corretta. Le foto sono dettagliate e non presentano tracce di rumore.


In conclusione la P900 si è rivelata una sorpresa superando, almeno nelle situazioni di prova in cui ho operato, i risultati che ci si potevano aspettare da bridge di questo genere e merita senz’altro una prova di approfondimento se Nital riuscirà a mandarmene una.

18 pensieri riguardo “Nikon Coolpix P900: impressioni”

    1. Gianni,
      la prima impressione è questa, ma dovrei provarla a fondo per confermarla.
      La differenza è che Panasonic mi manda tutte le sue fotocamere per provarle mentre Nikon, cioè Nital il distributore italiano, quest’anno ha difficoltà a mandare il materiale demo per la sua scarsa disponibilità.
      Ciao, Francesco

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  1. caspita a 2000 mm ha risolto molto bene la zolletta di paraffina della lanterna cinese appesa ai rami!
    per fare meglio ci vorrebbe un corredo fotografico da moltissimi soldi….

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  2. A mio parere questa fotocamera potrebbe aver un buon margine di miglioramento, la macchina è un prodotto di nicchia, le dimensioni sono rilevanti ed usare una focale di 2000mm non è alla portata di tutti, un buon cavalletto lo consiglierei senza dubbio è sapersi giostrare al meglio è roba di chi ha già una discreta esperienza e non appena la luce si fa meno che ottimamente di più. Per una eventuale futura versione proporrei perlomeno un processore più recente, un AF simile a quello delle prime 1 V1-V2 con capacità del buffer anch’essa similare, così come il mirino e la possibilità di scattare anche in RAW; accettando i limiti di un sensore molto piccolo e di un’ottica ad immenso range focale, accoppiata che non consente una qualità d’immagine effetto wow, si avrebbe una fotocamera adatta a qualunque evenienza fotografica, anche di foto sportiva e naturalistica con soggetti in rapido movimento. La cosa si tratterebbe in una soluzione economica che comunque non dà più di tanto fastidio a prodotti garanti di netta superiorità qualitativa. Così com’ e oggi a me sembra un pò una sorta di telescopio che scatta foto, od una sorta di strumento da paparazzo per gioco, anche perché quando le distanZe si allungano anche i migliori prodotti soffrono la qualità dell’aria, un minimo di quasi impercettibile foschia e quindi ancor di più la qualità d’immagine non sarebbe adeguata per appassionati esigenti che continuerebbero a rivolgere altrove il loro sguardo, ma per chi si vuol semplicemente divertire, con le modifiche da me suggerite, avrebbe di che ottenerne. Ciao.

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    1. Diego,
      usare una focale equivalente a 2000 mm anche con cavalletto non è un’impresa facile anche solo per l’inquadratura. A mano libera è ancora più difficle. Devo dire però che nei pochi scatti che ho fatto la P900 si è ben comportata a 2000 mm con tempi di 1/400-500, ma anche a 1/125, merito evidentemente dello stabilizzatore.
      Spero di provarla abbastanza presto per approfondire le sue caratteristiche.
      Ciao, Francesco

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  3. Ciao Francesco.
    Avevo scritto giorni fa un commento alla pagina Conclusioni della Canon SX 60, però avendolo scritto col cellulare, forse non è stato registrato (o notificato), in quanto non lo vedevo poi apparire tra i commenti recenti.

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    1. Roberti,
      ti ho già risposto, evidentemente ti è sfuggito. Riporto qui la risposta.
      L’obiettivo non ha influenza sul rumore del sensore, semmai può influenzare la nitidezza. Evidentemente il nuovo sensore di canon non ha trovato il giusto equilibrio fra risoluzione e rapporto segnale/rumore come il vecchio.
      Non possiamo sapere se Canon ne sia consapevole, ma il fatto che non abbia più proposto novità con sensori così piccoli è significativo.
      Ciao, Francesco

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      1. Eh si hai ragione, ora dal computer l’ho visto. Evidentemente è proprio il programma browser del cellulare (modello molto vecchio) che non funziona tanto bene.
        Comunque per quanto riguarda la Canon SX 50 HS, di recente ne ho comprata una usata, e a confronto di quella che avevo prima (la Canon Powershot A650 IS), è tutt’altra roba.
        Pur nonostante che la Canon SX 50 HS abbia un sensore più piccolo della Powershot A650 IS, con grande sorpresa, ho visto che le foto prodotte, hanno molto meno rumore rispetto alla Powershot A650 IS a parità di iso.
        Pure io ho sempre snobbato ed evitato le bridge perchè pensavo che facessero foto di qualità inferiore alla mia Powershot A650 IS, proprio per via del sensore più piccolo che hanno.
        Se invece avessi pensato che la Canon SX 50 HS avrebbe fato foto migliori rispetto alla Powershot A650 IS, l’avrei presa subito.
        Infatti, ho notato che anche alla focale di 1200mm, spesso a tempi anche ad 1/30 e a 800 iso, le foto sono molto buone.

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  4. Ciao scusami cosa intendi per ISO espandibile ? Cioè come si fa ? E poi hai notato anche tu che nella modalità M se imposto un determinato ISO posso impostare tempi e diaframma entro un certo range cioè non sono totalmente indipendenti come parametri . Come mai ? Grazie

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    1. Pietro,
      i sensori hanno una sensibilità base che viene aumentata con l’amplificazione del segnale prima della sua conversione in digitale. Questa è la sensibilità standard. Quella espansa è ottenuta invece durante la conversione in jpeg e/o raw aumentando la luminosità della foto. Non si deve fare nulla di particolare se non scegliere questa sensibilità, poi fa tutto la macchina.
      Riguardo ai limiti di impostazione dei tempi e diaframmi in manuale queste sono dovute ai limiti delle bridge nell’otturatore e nella chiusura del diaframma. Con una mirrorless o reflex questi limiti non ci sono.
      Ciao, Francesco

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  5. Un informazione…..ma sulla nokon p900….si possono montare filtri o solamente qualcosa per proteggere l obiettivo? ?
    Se si…..quali sono?
    Grazie mille

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    1. Francesco,
      secondo me la Panasonic FZ300 è preferibile per l’obiettivo a luminosità costante e per il video 4K. La Nikon P900 è interessante per lo zoom megagalattico, ma dopo un po’ ci si stanca di giocare con queste focali estreme. In ogni caso attualmente Nikon l’ha sostituita con la P950 con alcune migliorie compreso il video 4k.
      Ciao, Francesco

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  6. Buongiorno Francesco. Ho notato che per le tue impressioni sulla Nikon P900 non esiste il relativo link nella pagina indice delle impressioni del blog.

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