Fujifilm XF1 : impressioni

XF1_Red_Front_Left_WideLa XF1 è una compatta “premium” con uno stile classico. Ha un sensore EXR CMOS da 2,3″ con 12 Mpx, come le X10 e X-S1, un obiettivo 6,4-25,6 mm equivalente ad un 25-100 mm f/1,8-4,9 con stabilizzazione. Usa la tecnologia Fujifilm EXR per migliorare la gamma dinamica ed il rapporto segnale/rumore. Il corpo è in lega di magnesio rivestito in pelle sintetica in tre colori ed ha uno zoom a comando meccanico e rientrante. Si distingue per le dimensioni ridotte ed il profilo sottile del corpo quando l’obiettivo è rientrato.

Le principali caratteristiche della XF1 sono:

– sensore da 2/3″ EXR CMOS da 12 Mpx
– processore d’immagine EXR
– corpo in lega di magnesio
– schermo da 3″ con 460.000 pixel
– autofocus a rilevamento di contrasto con messa a fuoco macro fino a 3 cm
– modalità di esposizione completamente automatica, Program, a priorità, manuale e con scene predisposte
– sensibilità automatica o manuale da 100 a 6.400 Iso
– otturatore con tempi da 30 secondi ad 1/4000
– disponibilità di profili colore che richiamano le pellicole Fujifilm Astia, Provia e Velvia
– ripresa video Full HD a 1920×1080 pixel a 30 fg/s in formato H.264 con audio stereo
– velocità di raffica fino a 10 fg/s
– flash incorporato
– dimensioni 108x62x33 mm
– peso 255 grammi

LaXF1 costa circa 420 €.

La fotocamera, molto ben finita e costruita, si presenta bene con il corpo rivestito di morbida pelle sintetica antiscivolo in tre colori, nero, rosso e marrone. I comandi sono pochi, ma ben disposti, con la classica ghiera Fuji per la compensazione dell’esposizione all’estrema desta, molto comoda. In più c’è una ghiera di comando posteriore per le principali impostazioni, il pad a quattro vie con il pulsante centrale per i menu e la conferma delle scelte e anche un pulsante personalizzabile.
Lo zoom ha un funzionamento particolare. Quando la macchina è spenta può rientrare quasi completamente nel corpo (sporge di un paio di millimetri) e la macchina assume un profilo totalmente piatto. E’ più spessa di uno smartphone, ma le sue altre due dimensioni sono inferiori ed in queste condizioni può essere infilata in una qualsiasi tasca di jeans o altro. Per accenderla si deve per prima cosa estrarre l’obiettivo, ruotandolo, fino ad un primo fermo. Poi si ruota ancora e la macchina si accende posizionando l’obiettivo in posizione operativa. La variazione della focale si ottiene ruotando direttamente la ghiera dello zoom. Lo zoom 4x ha una focale equivalente di 25-100 mm, più che adeguata per gli usi generali. La luminosità è elevata f/1,8 in posizione grandangolo e questo consente riprese in interni senza aumentare troppo la sensibilità. In tele la luminosità diminuisce fino a f/4,9, molto meno della X-10 che a 112 mm è ancora f/2,8, ma è lo scotto che si deve pagare alla riduzione delle dimensioni e del peso e sopra tutto al fatto che l’obiettivo è completamente rientrante, a differenza di quello della X-10 che rmane sporgente dal corpo.
Il sensore e l’elettronica sono gli stessi della X-10 e così è la qualità d’immagine.

Ho avuto modo, durante il Fujifilm day di ieri presso il negozio La Placa di Roma, di scattare alcune foto di prova.
Le foto sono state salvate sia in jpeg che in raw. Per quelle jpeg è stato impostato in macchina un valore di nitidezza +1, il profilo colore della Fujifilm Astia e la riduzione del rumore al minimo. Le foto raw sono state convertite con Lightroom 4.3 RC perchè pur avendo scaricato dal sito Fujifilm la vestione di Raw File Converter EX aggiornata (3.2.12.1) che supporta la XF1 e la X-E1, mi sono ritrovato sul pc la stessa versione precedente 3.2.9.1 che non le supporta (evidentemente c’è un errore nel sito Fujifilm perchè ho effettuato le operazioni di download ed installazione due volte).

Analizzando le foto si vede che la versione jpeg ha una qualità molto buona e che convertendo le raw senza riduzione di rumore e con le impostazioni standard non si ottiene lo stesso risultato nemmeno alle basse sensibilità e le foto sono meno nitide. Applicando la riduzione di rumore di default di Lightroom e aumentando la nitidezza si ottiene un risultato vicino a quello delle jpeg dirette, salvo per l’intonazione più naturale che è dovuta al profilo pellicola scelto.
La nitidezza è ottima come la resa dei colori. Il rumore, assente fino a 400 Iso, si manifesta ad 800, ma è ben contenuto nelle foto jpeg, un po’ meno nelle raw. I 1600 Iso sono ancora accettabili scattando in jpeg o in raw con un po’ di lavoro per la conversione, mentre i 3200, pur essendo ottimi per una compatta, sono da usare solo in caso di assoluta necessità.

In complesso l’impressione è ottima e la XF1 potrebbe essere una soluzione per chi cerca una fotocamera veramente tascabile e da portare sempre con se con una qualità d’immagine superiore alla media delle compatte.

8 pensieri riguardo “Fujifilm XF1 : impressioni”

  1. Certo la Fuji sforna prodotti straordinariamente appetitosi; questa poi col suo zoom retrattile è quasi irresistibile. “Per fortuna” il prezzo è alto altrimenti sarebbe un obbligo farsene una.

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  2. Francesco,
    non sembra una “classica” situazione (diciamo così) da far preludere a un incipiente bell’upgrade della x-10, magari con un sensore CMOS da 14/16Mpx come l’intera infornata di nuove FinePix…?

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  3. ciao Francesco, grazie innanzi tutto per la recensione.

    non sono un’esperta e vengo da una compatta sony, volevo fare un piccolo salto di qualità e sarei indecisa tra questa fujifilm XF1 e la canon s110. dal tuo articolo risultano entrambe molto buone. a parità di prezzo e lasciando stare la questione estetica, che è soggettiva, quale delle due mi consigli e quali sono le differenze?

    ciao

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  4. ciao ti volevo chiedere un consiglio da come fai parecchie recensioni su questa Fujifilm xf1 mi sembra di capire che si una scelta migliore nei confronti della Canon S100 os110 tu cosa mi consiglieresti fra le due.un ultima cosa c’è molta differenza fra la Canon S100 e la Canon s110.intanto grazie

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