Fujifilm X-E1 : impressioni

La X-E1 è la sorella minore della mirrorless professionale X-Pro 1. La nuova fotocamera ha lo stesso sensore X- Trans CMOS da 16 Mpx della X-Pro 1, ma non il mirino ibrido, che invece è stato sostituito da uno elettronico con una maggiore risoluzione, 2,4 Mpx. L’innesto obiettivi è lo stesso X e può montare tutti gli obiettivi del sistema Fuji, compreso il nuovo zoom 18-55 f/2,8-4,0 stabilizzato. Il corpo è compatto e costruito in lega di magnesio.
Alla Photokina ho avuto la possibiltà di provarne un modello di preserie che mi ha molto bene   impressionato.

Ricordo le principali caratteristiche della X-E1:

– sensore X-Trans CMOS di formato APS da 16,3 Mpx
– il particolare schema del sensore elimina la necesità di un filtro passa basso. E’ sufficiente un filtro colorato per minimizzare il moirè e i falsi colori. Questo aumenta la risoluzione.
– innesto obiettivi Fuji X con fattore moltiplicativo 1,5x.
– adattatore opzionale per obiettivi con innesto Leica M
– corpo in lega di magnesio più piccolo di quello della X-Pro 1, di dimensioni simili alla X-100
– mirino elettronico OLED con 2,36 Mpx
– schermo da 2,8″ con 460.000 pixel
– sensibilità da 100 a 25600 Iso
– ghiera di regolazione sulla calotta per regolare i tempi e la compensazione dell’esposizione (gli obiettivi hanno l’anello dei diaframmi)
– autofocus con 49 punti AF e tempo di messa a fuoco di 0,1 sec (ma Fuji non precisa in quali condizioni di luce)
– velocità di raffica di 6 fg/s
– flash incorporato e slitta per flash esterni
– funzioni per ripresa panoramica e conversione dei raw in macchina
– Modalità “Simulazione Pellicola” (Velvia, Astia, Provia, Monocromatico, Seppia, PRO Neg Std & PRO Neg Hi)
– Modalità “Esposizione Multipla” e “Panorama” per foto creative
– Funzioni Auto Bracketing (AE/ISO/DR & Film Simulation)

– ripresa video Full HD 1080/24p con audio stereo
– ingresso per microfono
– usa schede SD/SDHC/SDXC
– batteria agli ioni di litio per 350 scatti per carica
– dimensioni 129x75x38 mm
– peso 350 grammi
– disponibile in nero o argento

Dovrebbe essere disponibile a breve anche in Italia con un prezzo intorno ai 1000 €.

La X-E1 si presenta molto bene, con una costruzione eccellente e finiture in argento o nero. I comandi sono quasi tutti esterni e seguono lo schema della X Pro-1 con la Ghiera dei tempi sulla calotta superiore accanto al pulsante di scatto coassiale con l’interruttore di accensione. All’estrema destra c’è la ghiera per la compensazione dell’esposizione, veramente comoda. Davanti a questa un pulsante Fn assegnabile a diverse funzioni anche se come standard è associato alla regolazione della sensibilità Iso. Al centro la slitta per flash e più a sinistra il piccolo flash estraibile, unputile aggiunta rispetto alla X Pro-1.
Posteriormente alla sinistra dello schermo da 2,8″ con 460.000 pixel ci sono quattro pulsanti. Dall’alto: revisione delle foto, impostazione della modalità di misurazione esposimetrica, posizionamento e dimensionamento dell’area di messa a fuoco se non si è impostata la scelta automatica, bilanciamento del bianco. In alto sulla sinistra il mirino elettronico OLED con 2,36 Mpx di ottima qualità, una rotella per la correzione diottrica e il sensore per la commutazione automatica fra mirino e schermo. Alla sua destra il comando per aprire il flash. Più destra in alto una ghiera per la regolazione dei vari parametri a secondo delle modalità di funzionamento. All’estrema destra il pulsante per il blocco autofocus e esposizione e più in basso quello per richiamare i Quick menu che consentono, in abbinamento alla rotella precedentemente indicata, la maggior parte delle regolazioni della macchina senza dover navigare nei menu. Sotto il pad a quattro vie con il pulsante di conferma/menu al centro, per impostazione modalità di scatto singolo o continuo, flash, autoscatto e messa a fuoco macro. In basso un pulsante per richiamare le diverse modalità di informazione sullo schermo.
Nel frontale l’unico comando è, sulla sinistra dell’obiettivo, l’interruttore a levetta per commutare la messa a fuoco da AF-S (singola) a AF-C (continua) a M (manuale) e dal lato opposto il pulsante di sblocco dell’obiettivo.

Come ho già detto la X-E1 mi ha fatto un’ottima impressione. E’ abbastanza piccola, compatta e leggera, senza essere minuscola e da l’impressione di una fotocamera “seria”. E’ infatti un po’ più piccola della X Pro-1, senza raggiungere la miniaturizzazione, forse eccessiva, di altre mirrorless. I comandi sono tutti accessibili direttamente ed è un piacere impostarla. Poichè gli obiettivi sono dotati di ghiera dei fiaframmi (tranne lo zoom, ne tratterò più avanti) per impostare le modalità di funzionamento bastano questa e la ghiera dei tempi (come una volta!). Se entrambe sono su A si ottiene l’esposizione Program, se si sposta la ghiera dei diaframmi si ha la priorità di questi (A), se si sposta quella dei tempi la priorità va a loro (S), se si spostano entrambe il funzionamento è manuale. Semplicissimo e rapidissimo, altro che menu, pulsanti e rotelle! Per compensare l’esposizione nel funzionamento automatico o a priorità si agisce sull’apposita ghiera controllando direttamente nel mirino. Questo è eccellente come definizione, chiarezza e dimensioni come ho potuto constatare con gli scatti di prova.
Quando si monta lo zoom 18-55 f/2,8-4,0, notevole per la sua luminosità, ma non dotato di ghiera dei diaframmi, si può impostarlo su A tramite un’apposito interruttore, oppure sulla regolazione manuale che si effettua poi con la rotella posteriore.
Ho potuto effettuare alcuni scatti con la X-E1 e il 18-55. Si trattava di un esemplare di preserie perciò la qualità d’immagine potrebbe non essere quella definitiva. Le foto però sono talmente buone che le pubblico ugualmente, con l’avvertenza come detto che provengono da un esemplare di preserie e che la qualità degli esemplari di produzione potrebbe essere anche migliore.

8 pensieri riguardo “Fujifilm X-E1 : impressioni”

  1. Le tue immagini confermano la qualità che lascia intendere questa fotocamera.
    Però un grosso dubbio… gli scatti in RAW e la postelaborazione. Tutti dicono che non ci sono software di postproduzione che siano soddisfacenti, anche a causa del tipo di sensore di questa fuji.
    Tra l’altro io uso Aperture che non so neanche se includerà la post di questa mirrorless.
    Tu cosa ne pensi?

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    1. Massimo,
      Fujifilm non ha ancora rilasciato (almeno fino a qualche giorno fa quando ho controllato) la versione del suo Raw File Converter (una versione personalizzata di Sylkypix 3) per la X-E1. Io sono riuscito però a convertire le foto raw della X-E1 con Ligthroom 4.1 con ottimi risultati. Pe Apeture penso che, come al solito, Apple includerà questa fotocamera fra qualle supportate fra qualche tempo quando comincerà a diffondersi, come faranno tutti gli altri software per la conversione dei raw (Adobe in questo caso è stata molto veloce e mi ha stupito, di solito non lo è). Per evitare questi problemi è per questo preferibile utilizzare sempre il software del produttore, fornito con la macchina, che oltre a supportarla dovrebbe anche essere quello più adatto per ottnere la migliore qualità nella conversione. La postproduzione è un’altra cosa e si fa dopo la conversione in jpeg o meglio in tiff, ma per quanto possibile io cerco di evitarla, applicando solo piccole correzioni a esposizione, bilanciamento del bianco, nitidezza, colore, se necessarie, in fase di conversione.
      Ciao, Francesco

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      1. Sono un possessore della X-Pro1, la quale condivide lo stesso sensore della suddetta. Confermo il fatto che ad ora, non esiste un buon software che riesca a ottenere il meglio dal RAW di queste fotocamere. ACR 7.2 o LR 4.1 in alcuni casi danno buoni risultati, in altri (specie dove la presenza di verde è notevole – vedi siepi, fogliame, ecc…) da un risultato acquerello con poco dettaglio. SILKYPIX Pro 5 (o l’equivalente RAW FILE CONVERTER EX fornito con la fotocamera) va più che bene, ma è ostico come interfaccia. Ho visto RAF elaborati con Raw Photo Processor (solo per Mac – free), è questo rappresenta la migliore soluzione al momento (nitidezza e gestione del rumore meglio dei precedenti). Peccato per me, sono utente Windows 😦
        I Jpeg sono ottimi, quindi al momento consiglio a tutti di scattare in RAW+Jpeg, nell’attesa che i produttori di software elaborino algoritmi di demosaicizzazione di questi RAW i cui dati provengono da un CFA Bayer non convenzionale.
        Per il resto la fotocamera è ottima, i flle decisamente sopra la norma delle fotocamere di alto livello per quanto riguarda le nitidezza. Il contenimento del rumore è ai livelli delle attuali FF.

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        1. Marco,
          ho appena finito di provare la Fujifilm X-Pro 1 di cui presto pubblicherò il test.
          Per la conversione delle foto raw ho usato Raw File Converter EX, basato su Silkypix 3, con cui non ho avuto nessun problema con ottimi risultati ed ampie possibilità di personalizzazione. La sua interfaccia non mi sembra così ostica come dici, ma forse richiede solo una diversa abitudine rispetto ad altri software. Ho usato anche Lightroom 4.2, che supporta non solo le foto della X-Pro 1, ma anche quelle della X-E1, senza problemi ed anche con questo è possibile tarare il risultato come si vuole e in modo più che soddisfacente.
          Altri programmi non supportano questa fotocamera, ma questo vale per tutte le nuove fotocamere appena immesse sul mercato. Lightroom 4.2 ad esempio non supporta ancora la Nikon D600 e nemmeno la Olympus PEN E-PL5, pur supportando la OM-D e-M5 che ha lo stesso sensore.
          Se si vuole usare una fotocamera appena uscita sul mercato con il formato raw è quasi sempre indispensabile usare il software fonito con questa.
          Concordo comunque con il suggerimento di scattare in raw+jpeg, e aggiungo che spesso i jpeg diretti dalla fotocamera sono buoni quanto quelli ottimizzati ottenuti dal raw. Resta al raw il vantaggio di poter correggere l’esposizione, il bilanciamento del bianco e di poter impostare parametri per colore, nitidezza, saturazione e riduzione del rumore diversi da quelli impostati in fase di scatto.
          Ciao, Francesco

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          1. Francesco, con ACR o LR alle volte capita di avere file “acquerellati”. Alle volte invece i risultati sono buoni. Sono disposto anche ad inviarti alcuni miei RAF “critici”… non vorrei che ci fosse qualcosa che non va nella mia camera! Ciao!

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  2. Francesco, per quanto riguarda il prezzo aggiungi circa 300 €. Queste le quotazioni ufficiali per la XE – 1 con il 18 – 55, ma a mio avviso li vale tutti.
    Ciao Andrea

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