Pentax K01 : impressioni

La K-01 èl’ultima mirrorless presentata da Pentax. Ha un design molto innovativo, realizzato dal designer Marc Newson. La sua caratteristica principale è quella di usare l’innesto obiettivi Pentax K. Ha un sensore CMOS di formato APS da 16 Mpx analogo a quello della K-5. Lo schermo è da 3″ con 921.000 pixel. Non ha un mirino e non è previsto neppure optional. Può riprendere video Full HD con autofocus e possibilità di regolazione manuale. La raffica arriva a 6 fg/s.

La K-01 è una macchina molto strana. A prima vista può sembrare un giocattolo, ma esaminata da vicino rivela il suo elevato livello di costruzione. Dal punto di vista estetico la si ama o la si odia, specialmente nel colore giallo/nero.
Le scelte di Pentax per arrivare ad un prodotto così strano sono due. La prima è la decisione di usare per la nuova mirrorless APS l’innesto obiettivi Pentax K. Ciò ha il vantaggio di consentire alla K-01 di poter usare tutti gli obiettivi con questo innesto esistenti senza anelli adattatori, mantenendo tutte le funzioni, compreso l’autofocus per quelli che lo prevedono. Lo svantaggio è che il corpo deve essere molto più spesso delle altre mirrorless per mantenere il tiraggio, cioè la distanza innesto-piano foocale, prevista. Tutte le altre mirrorless invece hanno un innesto specifico con un tiraggio molto più ridotto che consente di realizzare corpi più sottili. Inoltre questo consente di montare moltissimi altri obiettivi con opportuni anelli adattatori. La K-01 invece ha delle dimensioni simili a quelle di una reflex priva di pentaprisma e non lontane da quelle delle K-r e K-5.
La seconda decisione è quella di affidare la progettazione estetica ad un designer bravo, ma non specializzato in fotocamere. Ne è venuta fuori un’estetica molto originale che può piacere o meno.
La K-01 è però molto valida tecnicamente. Il suo corpo è costruito in solido metallo. Il sensore è un CMOS in formato APS da 16 Mpx, lo stesso montato sulla K-5 e che offre le migliori prestazioni fra le APS. Lo schermo è da 3″ con 921.000 pixel. La stabilizzazione è sul sensore, come in tutte le Pentax, e questo consente di stabilizzare qualsiasi obiettivo montato. L’autofocus, a rilevamento di contrasto ha 81 punti AF con scelta manuale o automatica. L’esposizione oltre ai classici programmi e priorità dispone delle funzioni Hyper Program che consente di passare rapidamente da una priorità all’esposizione programmata e Hyper Manual che consente, in manuale, di impostare una regolazione di base rilevata dalla macchina sulla quale poter agire per modificarla (in realtà questo si può fare, più rapidamente, in tutte le reflex agando sulla compensazione dell’esposizione a partire dall’esposizione programmata). La raffica può arrivare fino a 6 fg/s in jpeg, ma in raw si ferma ad 1. La ripresa video è Full HD 1920×1080 pixel e 30 fg/s con audio stereo, ma il microfono è mono e c’è una presa per microfono esterno stereo. Il formato di registrazione è Mpeg4 o H.264. Si può avere la messa a fuoco automatica o manuale e usare le priorità dei tempi o diaframmi.
Sulla calotta superiore sono presenti un flash estraibile ed una slitta per flash esterni. Sulla sinistra il pulsante di apertura del flash.
La K-01 costa circa 850 € con lo zoon 18-55.

I comandi esterni non sono molti, ma sono funzionali e facili da usare. Sulla calotta superiore troviamo il pulsante di scatto con coassiale l’interruttore di accensione. Verso il centro la grossa manopola per impostare le modalità di funzionamento con le posizioni Auto, Video, Program, Tv (priorità tempi), Av (priorità diaframmi), manuale, posa B, filtri speciali, HDR e scene. Dieto un pulsante verde per l’Hyper manual, il pulsante di compensazione dell’esposizione, un pulsante rosso personalizzabile e la ghiera di regolazione dei parametri in funzione delle modalità di funzionamento.
Nella parte posteriore i comandi sono tutti a destra dello schermo. Ci sono il pulsante di blocco autofocus/esposizione, quello per la revisione delle foto, il pulsante per visualizzare le informazioni d’impostazione sullo schermo e quello per i menu. A destra il pad a quattro vie per impostazione di Iso, autoscatto e raffica, bilanciamento del bianco e flash.
Infine sulla sinistra a fianco dell’innesto obiettivi il pulsante per la commutazione della messa a fuoco tra automatica e manuale.

Impugnando la K-01 ci si rende conto che è grande e pesa quasi quanto una reflex base. E’ un po’ come usare una reflex il live view. peccato però che Pentax non abbia previsto un mirino, nemmeno optional, e quindi si deve inquadrare solo con lo schermo. Con obiettivi tele pesanti penso che questo sia un problema. Certamente con il 40 mm f/2,8 “pancake” con cui l’ho provata, che sporge meno di un centimetro dal corpo questo non è un problema. Oltre alla stranezza della macchina fa anche un po’ impressione di usarla con questo obiettivo: sembra che non ci sia, di avere dimenticato di montarlo e di cercare di scattare con il solo corpo. L’obiettivo, che equivale ad un 60 mm, si è rivelato però abbastanza buono. L’autofocus invece si è dimostrato un po’ lento.
Ho scattato varie foto a tutte le sensibilità possibili, partendo da 200 Iso per arrivare a 12.800 Iso. Le altre impostazioni erano Program e bilanciamento del bianco automatico. Le foto sono state salvate in raw e sono state convertite con Lightroom 4 con la riduzione di rumore azzerata.
I risultati sono molto buoni. Fino a 1600 Iso non c’è alcun rumore, anche se con le impostazioni di base le foto sono un po’ morbide, ma con buona risoluzione. A 3200 Iso si incomincia a vedere ul leggero rumore, ma le foto sono usabilissime. A 6400 Iso il rumore aumenta, specialmente nelle zone scure, ma con una piccola riduzione le foto possono essere usate senza problemi e mantengono una buona nitidezza. A 12800 Iso infine il rumore è alto e disturba abbastanza la foto. Questa è una sensibilità da usare solo in casi di estrema necessità. In pratica la K-01 può essere usata senza nessun problema fino a 3200 Iso e con un po’ di accortezza anche a 6400.

In conclusione la Pentax K-01 è una macchina strana. La sua estetica la si ama o la si odia. Le sue dimensioni sono superiori a quelle di tutte le altre mirrorless e vicine a quelle di una reflex. Può montare tutti gli obiettivi con innesto K, ma non è possibile montarvi altri obiettivi con anelli adattatori. La qualità d’immagine è elevata, ma l’autofocus lento. Il prezzo la pone al livello di una reflex media.
Può essere interessante per chi possiede già un corredo di obiettivi Pentax K e vuole fare foto di paesaggio, ritratto o still life. Non certo per foto sportive o di soggetti in movimento come bambini o animali.

13 pensieri riguardo “Pentax K01 : impressioni”

  1. in realtà questa fotocamera avrebbe senso se dotata di una serie di obiettivi XS,
    finora ne è stato presentato solo 1 ed è poco per aprirsi un mercato
    comunque la qualità delle foto è notevole sicuramente

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  2. è grossa come una reflex, costa come una reflex ma non ha il mirino … non mi sembra molto interessante, per chi ha obiettivi pentax, magari di qualche anno fa, forse è meglio una bella reflex, che è comunque la regina delle macchine … boh … serviva? forse a Pentax per dire di essere anche nel settore delle mirrorless.

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  3. in pratica nasconde parte degli obiettivi con la carrozzeria, non è una gran pensata visto che non c’è alcuna riduzione dell’ingombro. La fotocamera in cartone della Ikea mi sembra molto molto più accattivante.

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    1. con degli obiettivi che occupano parte del tiraggio si ottiene una fotocamera che ingombra “poco” aldifuori del corpo, una soluzione opposta alle saponette (mirrorless slim) con le lattine attaccate (18-55 in kit)

      l’idea è buona, è la disponibilità di soluzioni che è scarsa

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      1. Le mirrorless slim con gli obiettivi pancake sono comunque molto meno ingombranti.
        Guarda questi

        al confronto con la pentax

        qui dall’alto

        Boh…. se avessi pentax farei K-30 + pancake 😉
        Andrea

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        1. guarda ne convengo che il prodotto sia malpensato da non crearsi un mercato (ma solo per la ridotta offerta di obiettivi slim), tuttavia il confronto non va fatto con le m4/3 (senza disprezzare questo dignitoso formato) ma con le altre aps-c (ossia le sony e le samsung)

          su k-30 + 40xs sono daccordo, io non rinuncerei al mirino ottico

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  4. Anche se apprezzo moltissimo le mirrorless, questa macchina non la capisco. Come è stato scritto, le dimensioni non giustificano l’acquisto. Anche perchè in questo caso a farne le spese è stato il mirino che (ottico o elettronico che sia) per me è fondamentale per un uso “da appassionato”.
    A parte voler avere qualcosa di “innovativo”…. perchè uno dovrebbe prenderla al posto magari della recente K-30 che costa più o meno uguale?

    Detto questo… nella scelta se l’estetica la sia ama o la si odia, io personalmente non la odio. Semplicemente la trovo orrenda 😉
    Ciao
    Andrea

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  5. Non sono un esperto del settore, ma leggo parecchio e tento di informarmi presso più fonti – l’impressione è che anche Pentax (società per certi aspetti più “conservativa” rispetto ai classici leader del settore) possa essersi fatta l’opinione che, nel giro di relativamente pochi anni, la fascia di prodotti tipo 4/3 – mirrorless sia destinata a crescere (e magari non poco) in percentuale di penetrazione sul mercato.
    Potrebbe finire cioè magari “a rischio” l’attuale segmento reflex entry e costringere (per “pressione” verso l’alto) perfino la fascia delle amatoriali evolute a migrare verso corpi e tecnologie definitivamente professionali.
    Risultato: mirrorless – 4/3 in “basso” (potremmo dire, genericamente, compatte-pro) e semi-professionali/pro in alto (con un mercato di ingresso, sotto le mirrorless, anch’esso in tumultuosa crescita, forse orientato in prevalenza al concetto di bridge con ampio zoom).
    Ecco allora che Pentax getta un “sasso nello stagno” (originalità nella scelta del design a parte): si conferisce al prodotto un aspetto meno “impegnativo”, si riducono progressivamente le dimensioni (non tanto, altrimenti la qualità…) e si semplificano gli schemi dei comandi, mantenendo un trend di prezzo, almeno iniziale, utile anch’esso – insieme a tutto il resto – a far meglio capire, in quei 2 anni di vita utile del prodotto, dove si sta via via meglio e più orientando la piazza…
    Cioè, un esperimento di marketing non fine soltanto a se stesso.
    Altri vendor (tutti?) è verosimile stiano seguendo grossomodo la stessa linea (posto sia plausibile quanto ipotizzato sopra) – con la differenza che l’operazione può risultare un po’ meno visibile, avendo Nikon, Canon e Sony decine di modelli a catalogo (lo schema di Pansonic invece è già piuttosto chiaro e forse Olympus è sulla stessa strada) e magari anche un po’ rallentata dall’esistenza di un mercato consolidato di milioni di utenti (dovendo quindi darsi tempo per garantire la gradualità di ogni eventuale porting tecnologico al proprio “interno”).

    O forse non accadrà proprio niente del genere e si tratta soltanto di estemporanee fantasie.

    Carlo

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