Leica S2 : impressioni d’uso

La Leica S2 è stata una grande novità per il marchio tedesco. presentata lo scorso anno, ma commercializzata da poco tempo è una vera e propria rivoluzione per questa casa fino ad oggi molto tradizionalista. La Leica è stata infatti quella che ha inventato, negli anni venti del secolo scorso, il formato 35 mm detto anche “formato Leica” o “piccolo formato” per contrapposizione al formato delle pellicole e fotocamere dell’epoca, 6×6 o 6×9, molto più grande, portandolo a grandissimo successo fino all’inizio dell’era digitale. Leica ha sempre prodotto fotocamere 35 mm principalmente a telemetro, ma anche reflex, caratterizzate da un’elevatissima qualità meccanica (molte Leica di 50 anni fa funzionano perfettamente ancora oggi) e ottica. Gli obiettivi Leica sono da sempre considerati i migliori per il 35 mm.
La S2 invece è una reflex di medio formato, con il corpo macchina della forma e quasi delle dimensioni di una reflex 35 mm o fullframe. C’era molta attesa perciò per vedere come questa fotocamera si sarebbe comportata sul campo ed ero molto curioso di provarla.

La Leica S2 si presenta in tutto e per tutto come una tradizionale reflex digitale. Le dimensioni sono un po’ più grandi, ma non di molto. Il peso è elevato, ma inferiore, almeno nella sensazione che si prova a maneggiarla, di quello di reflex fullframe tipo la Canon 1Ds III e la Nikon D3s. Il suo utilizzo è molto facile ed istintivo e viene facile impugnarla come una normale reflex, portarla all’occhio e scattare. Questo a differenza di tutte le sue concorrenti (tranne forse la nuova Pentax 645D) che hanno una forma più squadrata e massiccia, meno facile da impugnare e portare all’occhio. Si tratta di un grande pregio della S2 che la rende adatta avari tipi di fotografia, non solo in studio e su treppiede, ma anche in esterni, per paesaggi, cerimonie, ritratti ambientati, teatro, foto di scena ecc..
Una cosa strana che si nota dopo averla accesa è che tutti i suoi comandi sono privi di scritte o indicazioni che ne spieghino l’uso. Per fortuna sono pochi e dopo un primo momento di incertezza e qualche spiegazione fornitami dai tecnici Leica, sono riuscito a impararli ed a cavarmela senza problemi.
Un’altra cosa strana che si nota accostando l’occhio al mirino è che la S2 dispone di un solo punto centrale AF. E’ una scelta precisa di Leica che ne indica la destinazione per fotografia staticaa, non necessariamente solo in studio di posa. Certamente però non è pensata e progettata per inseguire soggetti dinamici, quindi niente foto sportiva o animali in libertà.
Anche per la street photography è poco adatta, visto l’ingombro e il peso che non la fanno certo passare inosservata. Per questo genere di fotografia la Leica ha la M9 che resta insuperata.
Il sensore della S2 ha una dimensione di 45×30 mm con 37,5 Mpx con una gamma dinamica dichiarata di 12 diaframmi e senza filtro antialias. Questo dovrebbe garantire una risoluzione elevata. L’effetto moirè che si potrebbe generare è eliminato via software durante l’elaborazione digitale dei dati (perchè non fanno tutti così?). Rapportandolo al classico fullframe o 35 mm che misura 36×24 mm si vede che ha una superficie circa 1,5 volte maggiore. Il fattore moltiplicativo degli obiettivi, sempre per rapportarlo al 35 mm, è di circa 0,8.
Il corredo di obiettivi attualmente è composto da 4 focali, tutte fisse: 35mm f/2,5 (equivalente ad un 28 mm), 70 mm f/2,5 (55 mm), 120 mm f/2,5 (95 mm) e 180 mm f/3,5 (145 mm).
Il mirino a pentapisma, con copertura del 96 % e ingrandimento 0,86x, è molto grande e luminoso e consente un’ottima inquadratura. Lo schermo è da 3″ con 460.000 pixel (mi sarei aspettato di più).
L’otturatore a tendine metalliche ha tempi da 32 sec a 1/4000 e sincro per flash a 1/125 un po’ basso per il lavoro con i flash da studio, ma saranno disponibili appositi obiettivi con otturatore centralle che permetteranno il sincro fino a 1/500.
L’esposizione e a 5 zone oppure a media pesata al centro o spot, con una sensibilità da 80 a 1250 Iso, e può essere a programma, con funzione shift, a priorità di tempo o diaframma manuale. Il sistema AF può funzionare in modalità singola o continua e con blocco AF. La cadenza di scatto arriva al massimo a 1,5 fg/s ma il buffer disponibile, da 1 Gb, può contenere almeno 8 immagini in sequenza nel formato DNG, che è il formato raw codificato da Adobe, con il quale la S2 può salvare i fotogrammi, oltre che con il Jpeg. Le schede utilizzate sono naturalmente le Compact Flash. Le dimensioni sono di 160x120x80 ed il peso di 1410 grammi.

Le foto di prova che ho scattato con la S2 non sono state finalizzate questa volta a valutare come questa si sarebbe comportata alle alte sensibilità. Infatti dato il tipo di fotocamera, la sua destinazione d’uso e la limitazione della sensibilità a 1250 Iso ho preferito valutare il comportamento generale della fotocamere, la sua facilità d’uso e soprattutto se effettivamente il medio formato poteva garantire una risolvenza molto superiore a quella delle reflex fullframe. Visto che si trattava di scattare foto ad una modella in sala di posa ho lascito perdere il grandangolo e ho scattato alcuune foto con l’obiettivo normale 70 mm e soprattutto con il tele da 180 mm molto adatto per il ritratto.
Le foto a grandezza intera sono da 7512×4992 pixel e visualizzate al 100 % su uno schermo a dimensioni normali (notebook come quello che uso di solito per scrivere sul blog) sono difficili da vedere perchè molto grandi. Corrispondono infatti ad una dimensione di circa 195×130 cm.Ci vorrebbe ?Apple da 27, ma anche con questo non entrerebbero completamente sullo schermo. Come al solito, per un confronto omogeneo con le altre fotocamere le presento con dimensioni ridotte e normalizzate. Non ho prodotto però quelle corrispondenti ad una stampa A3 che mi sembrava un uso troppo limitativo per la S2, ma solo quelle di formato corrispondente (sul video) all’A2 (60×42 cm). Inoltre propongo alcuni crop al 100 % su cui si potrà vedere anche l’effetto dell’assenza del filtro antialias.

Ho scattato foto a 160 Iso solo con l’obietivo 70 mm perchè dato che l’illuminazione dello studio non era molta (nonostante che la modella soffrisse il caldo e ad un certo punto è stato necessrio accendere un ventilatore) con il 180 mm avrei dovuto scattare con tempi troppo lunghi rischiando il mosso. Purtroppo in questa occasione non era predisposto un sistema di flash.
La messa a fuoco, per quanto possibile, è stata sempre sul viso della modella. In alcuni casi questa non è risultata precisa, oppure dopo aver messo a fuoco sugli occhi, nel tempo di reinquadrare la foto la modella si è leggermente spostata e complice la ridottissima profondità di campo a tutta apertura, alcune foto sono risultate sfuocate. In alcuni casi si può vedere che, siccome la modella ha girato il viso ponendosi in posizione obliqua, un occhio è a fuoco e l’altro no.
Le foto sono state convertite con Adobe Lightroom, il software fornito da Leica insieme con la S2, azzerando completamente la riduzione di rumore e lasciando tutti gli altri parametri ai valori di default, anche se in alcuni casi sarebbe preferibile qualche leggero ritocco.

Foto Formato A2

Oltre alle foto della S2 ho inserito per confronto anche foto fatte con alcune fullframe, le Nikon D3s e D3x e la Canon 5D II. E’ chiaro che queste non sono concorrenti della Leica S2 perchè oltretutto costano da un terzo ad un decimo di quello che costa la S2 e inoltre la D3s  ha solo 12 Mpx, ma il confronto è utile per rendersi conto di che differenza ci può essere fra queste fotocamere, se e quando c’è. La differenza si potrà notare maggiormente nelle foto a formato pieno.

160 Iso
160 Iso
Nikon D3s - 200 Iso
Nikon D3s - 200 Iso Flash
320 Iso
320 Iso
320 Iso
320 Iso
320 Iso
320 Iso
Canon 5D II - 400 Iso
640 Iso
640 Iso
640 Iso
640 Iso
Nikon D3s - 800 Iso
Nikon D3x - 800 Iso
1250 Iso
1250 Iso
1250 Iso
1250 Iso
Canon 5D II - 1000 Iso
Canon 5D II - 1600 Iso
Nikon D3s - 1600 Iso
Nikon D3x - 1600 Iso

Foto originali

Crop al 100 %

Le foto fino a 640 Iso presentano una risoluzione elevatissima con dettagli del viso e della pelle quasi impietosi: si può vedere ogni minimo poro e contare le ciglia o i capelli. In alcune, a formato pieno, si può notare sui capelli un leggero effetto moirè residuo, come evidenziato in uno dei crop. Meglio questo comunque che una riduzione della risoluzione, dovuta anche alla qualità dei fantastici obiettivi Leica. A 1250 Isoa pieno formato  invece si nota la presenza di rumore e una leggera perdita di risoluzione, mentre nel formato A2 sono ancora perfettamente utilizzabili.

In conclusione la S2 è una fotocamera eccezionale, molto semplice da usare e molto adatta non solo per foto in studio, ma data la sua maneggevolezza, da reflex standard, e qualità delle foto prodotte anche per foto in esterni, paesaggi, moda, pubblicità, matrimoni ed eventi vari.
L’unico difetto è il prezzo di circa 19.000 € per il solo corpo più 5.000-6.000 € per ciascun obiettivo.

6 pensieri riguardo “Leica S2 : impressioni d’uso”

  1. In effetti il prezzo è un po’ elevato se la paragoniamo ad una sua diretta rivale la Pentax645D.
    Ma Leica non si è mai fatta un problema da questo punto di vista, mantenendo una sua filosofia di qualità senza tanti accessori extra.
    Interessante invece il vedere nuovi modelli digitali per il vero FF.
    Leggevo di questi apparecchi e dei i suoi fratelli maggiori, che sono molto apprezzati dagli addetti al settore, non tanto per i particolari di dettagli che riescono a registrare, ma per la grande fedeltà cromatica e latitudine di posa, che evitano sovente il ritocco in PP.

    PS: non ho capito se registra video 🙂

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  2. Ho provato la Leica S2 a Roma al Photoshow, con risultati mediocri, mi è crollato un mito.Dopo aver visto che le foto non venivano come volevo,nonostante l’esperienza di 30 anni di fotografo professionista,il tecnico mi ha confermato che non è previsto il blocco esposimetrico separato dall’af.
    Chi mi ha risposto, mi ha fatto capire, stupito, che non era importante la mia osservazione perchè la macchina è stata progettata per fare foto in studio….????????,come se io non sappia come si fa a farle!

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    1. Alessandro,
      io oltre che farci qualche scatto al Photoshow, ottimi devo dire, l’ho provata tempo fa in studio con buoni risultati.
      Non so dirti se sia vero quello che ti hanno detto (gli standisti del photoshow non sono in genere molto preparati) perchè non ho usato abbastanza la macchina. però osservo che comunque si può usare l’esposizione manuale e così svincolare la determinazione dell’esposizione da quella della messa a fuoco.
      Il fatto che sia progettata per fare solo foto in studio invece mi fa sorridere. Perchè allora le avrebbero dato la forma di una reflex fullframe? Se si confronta con una Nikon D3x ad esempio (la scelta non è casuale) si vede che peso ed ingombro sono simili. Il prezzo no però è Leica! Certo poi se si guarda la Nikon D800 con 36 Mpx che costa un sesto si comincia a pensare…
      Ciao, Francesco

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      1. gia…la D800 … credo che di queste Leica ne venderanno pochissime. Io investirei su un paio d D810 con 3/4 ottime ottiche Nikon, e pareggerei il conto solo con il costo del corpo macchina Leica S. Ed avrei un sistema completo professionale che non credo proprio sfiguri molto con Leica. Saluti

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  3. Considerando il prezzo si può pretentere che faccia anche “la pizza ” !!!!! La cosa mi ha fatto stupire perchè ,anche se è una Leica , certe cose le accetti di più se fosse tutta meccanica e manuale come la M.
    I paragoni che giustamente hai fatto, per il mio modo di vedere le foto e di non pesarle a Mp, oggigiorno, non servono tutti quei pixel per avere delle ottime immagini .
    Meditate…….

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